Block Notes n. 16, ottobre 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Sanità ricette per esami valide un anno. Agli specialisti il “bollino verde” per le urgenze
Boscagli: rispondere a cronicità sfida millennio
Monza. Confermato il progetto per il nuovo ospedale
Incertezza sui finanziamenti di edilizia sanitaria

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Rossi: bilanci certificati in sanità
Federalismo: Errani, posti e ribaditi 3 punti fondamentali
Costi standard? La Loggia: sono meno della metà del percorso
Guadagnare Salute: i dati Passi 2009 sui consumi di alcol

3. Links:
Sossanita.it
Lavoce.info

1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 13 ottobre 2010
Sanità ricette per esami valide un anno. Agli specialisti il “bollino verde” per le urgenze.
Le impegnative per prescrivere gli esami saranno valide per un anno (e non più per sei mesi) dalla compilazione da parte dei medici alla prenotazione delle prestazioni. Inoltre, viene estesa agli specialisti delle strutture private accreditate la possibilità di utilizzare il “bollino verde” per gli esami urgenti (da svolgere entro 72 ore), dopo che nel giugno dello scorso anno gli stessi medici erano stati abilitati a utilizzare il cosiddetto “ricettario rosso”. Sono queste due delle novità contenute nel terzo provvedimento sulla “gestione del servizio socio - sanitario 2010”, approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. “Proseguiamo nel percorso di miglioramento continuo della qualità del servizio sanitario - commenta l’assessore Bresciani - introducendo di volta in volta quei correttivi che sono necessari in un sistema che è per sua natura dinamico e soggetto alle mutevoli condizioni demografiche, sociali ed economiche. Lo facciamo come sempre in costante e continuo dialogo con i nostri professionisti in una logica di concerto e di condivisione delle scelte. Va detto ad esempio che la decisione di estendere il periodo di validità dell’impegnativa è derivata da una segnalazione della Federazione Regionale egli Ordini dei Medici”. “La direzione strategica verso cui ci stiamo muovendo – prosegue Bresciani - è lo sviluppo della “funzione territoriale” degli ospedali. Grazie ad una stretta connessione tra specialisti e medici di medicina generale, è necessario garantire la continuità delle cure di primo e secondo grado di complessità, in modo da offrire una medicina più di casa, più vicina al malato. La qualità dei sistemi resta la stessa ma si può affrontare anche in questo modo la vera sfida del futuro della sanità, che è la cura della cronicità. E’ necessario affrontare questa sfida portando la medicina sul territorio; questo grazie anche alle nuove tecnologie che consentono il monitoraggio a distanza”. Il provvedimento contiene indicazioni che riguardano vari capitoli del Servizio Sanitario Regionale: le attività ambulatoriali (day hospital e day surgery), con alcune precisazioni su prestazioni chirurgiche leggere; l’introduzione di una nuova prestazione (cross linking corneale) per la cura del cheratocono, una malattia rara della cornea, con il relativo protocollo diagnostico terapeutico; le attività di chemioterapia per i tumori del sangue con alcune novità sui rimborsi per le strutture che offrono queste cure; l’inserimento tra le prestazioni extrabudget (cioè senza limite di risorse) degli interventi chirurgici per tumori benigni al sistema nervoso centrale (cervello, meningi e midollo spinale); l’estensione delle esenzioni per le terapie farmacologiche del dolore.

Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 14 ottobre 2010
Boscagli: rispondere a cronicità sfida millennio. Nel 2011 completato adeguamento strutturale sistema anziani.
“Rispondere alla cronicità è la sfida del millennio. Servono risorse e compartecipazione”, ha detto l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, “il processo di adeguamento strutturale e organizzativo dell’intero sistema per anziani iniziato nel 2001 si concluderà a fine 2011 portando a circa 58.000 i posti letto disponibili. Nello stesso periodo di tempo i posti letto ospedalieri sono passati dai circa 50.000 di dieci anni fa ai poco meno 40.000 di oggi, realizzando una razionalizzazione che ha contribuito, nell’ambito della innovativa riforma sanitaria lombarda, a far raggiungere gli attuali livelli di qualità e di efficienza. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento di disabilità e cronicità, il mutamento delle condizioni familiari esigono che si metta in atto un radicale cambiamento del nostro sistema di welfare soprattutto per quanto riguarda gli interventi per la condizione anziana: occorre reperire nuove risorse da investire in questo e coinvolgere pienamente tutti gli operatori pubblici, privati e no profit in una nuova e ancora più impegnativa sfida”.

Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 16 ottobre 2010
Monza. Confermato il progetto per il nuovo ospedale.
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha fatto visita oggi all’ospedale San Gerardo di Monza a Carla Mari, la donna 52enne a cui sono state trapiantate entrambe le mani nella notte tra lunedì e martedì. Incontrando poi un gruppo di dipendenti dell’ospedale, Formigoni ha espresso “grande apprezzamento e un ringraziamento al professor Del Bene e alla sua equipe che hanno portato il San Gerardo all’attenzione dell’intero Paese, effettuando un intervento eccezionale, di portata storica”. Questo però è stato possibile anche perché “c’è un’intera struttura, come quella del San Gerardo, che si muove in maniera molto positiva. Le grandi vittorie sono possibili se tutta la squadra si muove nella direzione giusta. La forza di quello che avviene in Lombardia sulla sanità è dovuto soprattutto alla professionalità e al senso del dovere di chi lavora in questo settore”. Nuovo ospedale. Formigoni ha espresso soddisfazione per “il livello complessivo molto buono” del San Gerardo, ribadendo l’impegno, da parte di Regione Lombardia, per migliorare le strutture sanitarie lombarde, dotandole anche di tutte le attrezzature più moderne e di nuove tecnologie. Per quanto riguarda Monza in particolare, Formigoni ha confermato il progetto del nuovo ospedale sottolineando come sia “tra le priorità assolute di Regione Lombardia”. Entro fine anno o al più tardi all’inizio del prossimo anno si conosceranno i dettagli e i tempi del progetto.

Da “Settegiorni PD”, notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale.
È uscito il numero 112 del 15 ottobre 2010.
Incertezza sui finanziamenti di edilizia sanitaria.
Fermi al palo gli interventi di edilizia sanitaria. Se ne è parlato in Commissione Sanità lo scorso martedì, dopo l’interrogazione dei consiglieri del Pd. L’assessore Luciano Bresciani ha risposto in merito agli interventi previsti dal V e dal VI Accordo quadro sui quali non c’è, all’oggi, totale certezza di realizzazione. Bresciani ha ammesso, in particolare, per quanto riguarda il VI Accordo quadro, i cui fondi sono stati messi a disposizione dalla Finanziaria 2007, che non risulta alcuna conferma di attivazione di alcun procedimento, essendo l’accordo ancora al vaglio del Ministero dell’Economia e della Finanza. “Anche per quanto concerne il V Accordo tuttavia, - hanno attaccato Sara Valmaggi e Gianantonio Girelli - non ci soddisfa e non ci tranquillizza la riposta dell’assessore, poiché il finanziamento per i tre interventi rimanenti - all’ospedale di Varese, al Poliambulatorio di Como e alla clinica Mangiagalli di Milano - non è all’oggi deliberato, dato che non è stato recepito dalle casse regionali. Non ci risulta che su questi interventi siano state fatte le procedure per l’avvio dei lavori. Temiamo che possano essere sospesi anche questi a causa della mannaia della Finanziaria. A nostro avviso la voce di Regione Lombardia verso il Governo dovrebbe essere ben più forte e perentoria per vedere tutelati gli interessi del sistema sanitario lombardo e la sicurezza delle strutture ospedaliere pubbliche”.

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1663 del 12 ottobre 2010.
Rossi: bilanci certificati in sanità.
“Rispetto a tutte le altre Regioni che non hanno i bilanci certificati, la Toscana è in una botte di ferro. Questo ci è stato riconosciuto anche dal ministro Tremonti”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, tornando sulla questione del commissariamento della Asl di Massa e Carrara. ‘‘In questo periodo stiamo certificando altre tre aziende, Pisa, Siena e Pistoia. La certificazione di bilancio è un momento delicato, che può far emergere qualche problema – ha spiegato Rossi -. Nel caso della Asl di Massa e Carrara è emerso un tentativo, che non ci ha convinto, di giustificare costi di bilancio in maniera non sostenibile. Le verifiche fatte hanno confermato questa insostenibilità. Voglio ringraziare l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - ha aggiunto il presidente - per la tempestività con cui è intervenuta. E’ la dimostrazione che controlliamo tutto. Il bilancio economico - ha sottolineato - è il modo per controllare la spesa. La Toscana è l’unica Regione che ha le aziende certificate. E’ un processo avviato dieci anni fa, che mi fu consegnato dal mio predecessore Martini, e che non consente che i debiti finiscano sotto il tappeto. Chi, come me, per dieci anni ha avuto la responsabilità di governare la sanità toscana non può non conoscere il valore dei servizi, in particolare dei servizi pubblici e non sapere quanto, ad esempio, una sanità efficiente incida positivamente sul Pil, sulla capacità di attrarre investimenti, sulla ricerca, sull’occupazione. E’ un esempio di quanto i servizi siano importanti per uno sviluppo di qualità. Quando parliamo di puntare sul manifatturiero, non intendiamo lasciare da parte i servizi. E’ però innegabile che, per la Toscana, si tratti oggi di recuperare un deficit in un settore in cui e’ rimasta indietro, anche rispetto ad altre regioni del centro nord”.

Regioni.it n. 1665 del 14 ottobre 2010.
Federalismo: Errani, posti e ribaditi 3 punti fondamentali.
“La Conferenza delle Regioni ha confermato pienamente i punti che avevamo posto la scorsa settimana e che per noi sono decisivi per andare avanti, importanti e consistenti: per definire il fabbisogno su cui poi fare la “federalizzazione fiscale”. Primo punto: “Bisogna definire i Lea (Livelli essenziali di assistenza) e i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), cioè dire ai cittadini italiani quali servizi sono garantiti dalla Repubblica. Senza questo i costi standard non risolvono i problemi, la legge 42 sul federalismo fiscale lavora su due gambe: costi standard, Lea e Lep”. Così si è espresso il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, al termine della seduta del 14 ottobre. “Il federalismo fiscale deve partire, prosegue il Presidente, noi siamo convinti che debba partire, affrontando però il problema relativo alla manovra estiva”. E arriviamo così al secondo punto. “Con quei tagli le Regioni non sono in grado di assicurare i servizi. Se noi facciamo il federalismo fiscale partendo da quei tagli ci troveremmo in una situazione oggettiva, cioè che, tranne la sanità, non si capisce cosa stiamo “federalizzando”, perché i tagli hanno tolto i trasferimenti, e dunque occorre affrontare questo nodo anche perché la stessa manovra approvata dal Parlamento dice in un articolo che il federalismo fiscale non parte dalla manovra e se così è dobbiamo trovare il modo di risolvere questo problema; se dovesse partire dalla manovra allora saremmo in una situazione assolutamente critica”. Errani ricorda infine che la Legge 42 dice “chiaramente quale sia il ruolo e la garanzia della autonomia delle Regioni e delle Province autonome” che deve essere garantito. Noi ci riuniremo martedì 26 e mercoledì 27 ottobre per prepararci alla Conferenza Unificata del 28 e discuteremo e andremo avanti, invece, con tutto il lavoro tecnico e politico delle commissioni in relazione al decreto così come ci è stato presentato. Ci sono questioni da affrontare per tempo sul meccanismo dei costi standard, ci sono questioni aperte sulle quali arriveremo a una sintesi alla Conferenza straordinaria che convocheremo tra due settimane. Il federalismo è responsabilità, dunque deve essere chiaro quale responsabilità si assumono i diversi livelli di governo”, ha concluso Errani.

Regioni.it n. 1668 del 19 ottobre 2010.
Costi standard? La Loggia: sono meno della metà del percorso.
“Quando si fosse realizzato il passaggio dal costo storico al costo standard avremmo realizzato molto meno della metà del percorso, perché fino ad ora non abbiamo ancora affrontato l’altra parte, cioè come facciamo ad assicurare in ogni zona del Paese la creazione di servizi omogenei”. Lo ha affermato il Presidente della commissione parlamentare per l’Attuazione del federalismo, Enrico La Loggia, aprendo a Montecitorio il seminario “fabbisogni standard e decisioni di finanza pubblica nell’attuazione del federalismo fiscale”. “Questo, ha insistito, è esattamente il tema, che ha un fondamento costituzionalmente garantito, ineludibile, l’articolo 3 della Costituzione”, per cui “è compito dello Stato rimuovere gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento della reale uguaglianza. In che modo noi avremmo esaurito il nostro compito soltanto immaginando di poter ridurre i costi storici rispetto ai costi standard sui servizi che già ci sono, senza avere messo metodologicamente prima, finanziariamente dopo, concretamente, la possibilità per una miriade di Comuni di poter godere degli stessi identici servizi, certo a quel costo standard che avremo nel frattempo individuato? “I due percorsi, ha concluso La Loggia, devono andare in parallelo e concludersi nello stesso identico istante. Solo così potremo saldare l’insieme del Paese rispetto ad un indirizzo che non ritengo indispensabile, ma doveroso, perché un altro indirizzo non sarebbe costituzionalmente compatibile”. E “il ruolo del Parlamento, ha detto ancora la Loggia, deve restare centrale sul piano del dibattito, della verifica e degli eventuali miglioramenti da apportare ai decreti legislativi in materia di federalismo fiscale. E questo anche in presenza di eventuali forzature che rischierebbero di produrre un risultato non ottimale, creando disagio fra i gruppi parlamentari sia di maggioranza che di opposizione e vanificando il clima di sereno e costruttivo confronto sin qui registrato in commissione”. Il tema dei costi standard è però, secondo Nerina Dirindin, professore di Economia presso l’università di Torino, legato al recupero del debito sanitario nelle regioni del Sud “deve avvenire gradualmente. Non si possono recuperare 20 anni di ritardo in 3 o 5 anni”. Il recupero di queste regioni è fondamentale, “altrimenti è a rischio la stessa tenuta del Ssn, spiega Dirindin, ma perché ciò avvenga deve essere più graduale e monitorato, con commissari nominati al di fuori della politica. No quindi a presidenti delle regioni che siano anche commissari straordinari per la sanità, visto che in molti casi è per colpa della loro gestione che si sono creati i buchi nei conti, e sì a un sistema sanzionatorio più incisivo. Finora ha funzionato troppo poco, sanzionando gli utenti e non i politici che hanno sbagliato”. Se non si agirà in questo modo il rischio è, secondo Dirindin, che “si cerchi un’altra strada alternativa al federalismo fiscale, arrivando magari a Lea differenziati per regione e a un federalismo non solo fiscale. Bisogna intraprendere un percorso che converga verso un obiettivo, così come si è fatto per entrare in Europa, ma gradualmente”.

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 360 del 14 ottobre 2010. Stili di vita dei giovani. 12 ottobre 2010: presentati i risultati del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”. Nel convegno sono stati illustrati i dati di OKkio alla Salute, Zoom8 e Hbsc. Passi: rapporto nazionale 2009. Continua la pubblicazione del rapporto nazionale Passi 2009. Per la sezione “Guadagnare Salute”, è ora disponibile anche il capitolo dedicato al consumo di alcol. Vai al sito Passi. Qualità dell’aria in Europa. Con il decreto del 13 agosto 2010 è stata recepita la direttiva comunitaria sulla qualità dell’aria 2008/50/Ce, che istituisce un quadro normativo unitario in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria. Parti cesarei nel Lazio. Nel 2009, nel Lazio il ricorso al cesareo è stato pari a 45 ogni 100 nati vivi: un valore in crescita rispetto al 2008 e al di sopra rispetto a quello raccomandato dall’Oms. Laziosanità pubblica i dati del 2008, 2009 e dei primi 5 mesi 2010.

Guadagnare Salute: i dati Passi 2009 sui consumi di alcol.
La maggioranza degli italiani non beve alcol (43%) o beve solo moderatamente (39%). Tuttavia, secondo i dati Passi 2009, più di un adulto su sei ha abitudini a rischio per quantità o modalità di assunzione, più spesso al Nord. Tra gli uomini, i bevitori a rischio sono più di uno su cinque. Tra i giovani, più di uno su tre. La percentuale di bevitori a rischio è comunque scesa dal 21% (2007) al 17% (2009). Una minoranza della popolazione (11%), piccola ma persistente nel tempo, continua a mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri guidando sotto l’effetto dell’alcol. Per i dettagli, consulta il capitolo del rapporto nazionale Passi 2009 dedicato al consumo di alcol:
http://www.epicentro.iss.it/passi/Alcol09.asp/

3. Links
“SOS Sanità”, www.sossanita.it
Le news del 13 ottobre 2010. Lazio: un piano punitivo per il dolore mentale. Carlo Saitto. Il commento al Decreto sul federalismo sanitario. Stefano Cecconi. Rapporto 2010 su povertà ed esclusione sociale in Italia. Caritas e Fondazione Zancan. Errani: chiarire incrocio tra federalismo fiscale e manovra. Programmazione e governo della spesa, i limiti del decreto sul federalismo sanitario. L’opinione di Claudio De Vincenti. Se i costi standard diventano inutili. L’opinione di Vittorio Mapelli.
Le news del 20 ottobre 2010. Fazio su costi standard, anche regioni sud potenziali candidate. I comuni attendono un segnale forte dal Governo. Di Angelo Mughetti. Decisione di Finanza Pubblica per gli anni 2011-2013 (ex-Dpef). Modelli di accreditamento e configurazione dei mercati. Maria Cecilia Guerra. Federalismo: Errani, posti e ribaditi 3 punti fondamentali. Sanità promossa dagli italiani (ma forti differenze tra Nord e Sud). Un paese diviso Anche nella sanità. Di Stefano Cecconi.

Lavoce.info
Dalla Newsletter del 12 ottobre 2010
Il nuovo fisco regionale? Quello di prima. di Alberto Zanardi
Nel decreto omnibus sul federalismo fiscale approvato dal governo è delineato anche il sistema di finanziamento delle Regioni a statuto ordinario. I tributi disponibili restano quelli di oggi: Irap, addizionale Irpef, compartecipazione Iva, con qualche margine di manovra in più, seppure sotto il vincolo di non aumentare la pressione fiscale generale. Sul sistema perequativo delle Regioni, lo schema di decreto aggiunge poco a quanto detto dalla legge delega. Scioglie alcuni ma non tutti i dubbi e suscita però anche nuovi interrogativi.
Leggi l’articolo: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001944.html/
 

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