Block Notes n. 13, settembre 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Approvato il Piano socio sanitario 2010-2014
Asili nido, 18 mln per creare 2000 nuovi posti
Lombardia, 130 mln in più per ospedali universitari e Irccs
Sanità. Formigoni: efficienza ancora maggiore
Piano socio sanitario, un iter da rallentare per un confronto migliore

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Rapporto nazionale sulla non autosufficienza
Politiche sociali: le proposte delle Regioni
Sanità e federalismo: costi standard, studio Cerm
Fondo Sanitario 2009: riparto “quote vincolate” in Gazzetta Ufficiale
L’anziano e la cura dell’anziano
Nuove guide sulla disabilità
Un nuovo campo per la ricerca geriatrica, la sarcopenia
Nuova proposta dall’Europa: il 2012 anno dell’invecchiamento attivo
Salute nell’Ue: il report dell’Osservatorio europeo sui sistemi e le politiche sanitarie
Dipendenze in Italia e in Europa
Il rapporto Oedt 2010 sull’uso di droghe da iniezione in Europa
Osmed 2009 Costi eccessivi per la salute nei Paesi Ocse: i dati 2010
XVIII Conferenza internazionale sull’Aids: documenti e strategie
Dati preliminari sui ricoveri ospedalieri in Italia nel 2009

3. Links:
Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it
Lavoce.info

1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 1° luglio 2010
Approvato il Piano socio sanitario 2010-2014.
Potenziamento dei servizi territoriali di assistenza per la cura della cronicità per evitare inutili ricoveri in ospedale; attivazione di strutture di ricovero intermedie tra l’ospedale e il domicilio, in grado di accogliere i pazienti nella fase post ricovero (low care hospital) con la riconversione di posti letto già esistenti in alcune strutture; un forte investimento nelle nuove tecnologie (telemedicina, e-health, ecc), in grado anche di assicurare maggiore facilità di accesso ai servizi per i cittadini, che potranno ad esempio consultare da casa gli esiti dei loro esami; nuove regole per l’accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie, con l’abolizione di qualunque automatismo sui rimborsi delle prestazioni; rinnovata attenzione alla prevenzione, soprattutto nei confronti dei giovani e giovanissimi, rispetto al consumo di alcool e droghe. Sono questi alcuni dei punti principali contenuti nel nuovo Piano SocioSanitario Regionale 2010-2014 (PSSR). Il documento, approvato dalla Giunta regionale, detta le linee programmatiche per il settore sanitario e sociale per i prossimi anni. Il PSSR viene ora trasmesso al Consiglio regionale. Questi i contenuti fondamentali del PSSR 2010-2014. Semplificazione. Anche attraverso lo sviluppo del Sistema Informativo Socio Sanitario, sarà data la possibilità ai cittadini di prenotare e pagare una prestazione senza la necessità di doversi recare fisicamente in ospedale o nelle strutture dove vengono erogate le prestazioni. Sarà garantito ai pazienti l’accesso ai propri referti clinici evitando di recarsi presso la struttura sanitaria. Anche il medico riceverà in tempo reale gli esiti di un esame clinico relativo ad un proprio assistito. Altro obiettivo è la riduzione delle liste e dei tempi di attesa attraverso l’eliminazione di errori o doppie prenotazioni. Per quanto riguarda il Terzo Settore, sarà incentivato e sviluppato il suo ruolo in quanto soggetto di innovazione ed evoluzione di un modello di welfare sussidiario e partecipato, con l’adozione di provvedimenti che semplifichino, potenzino e razionalizzino i moduli di raccordo tra Terzo Settore stesso e amministrazione pubblica e semplifichino gli oneri gestionali connessi alla gestione dei flussi informativi. Sistema informativo. Il Sistema Informativo Socio Sanitario (SISS) sarà implementato per realizzare la completa integrazione degli enti socio sanitari, sviluppare il Fascicolo Sanitario Elettronico, dematerializzare i documenti sanitari e ampliare e perfezionare il servizio di prenotazione nei suoi diversi canali (CUP regionale, internet, farmacie, medici di medicina generale). Sarà data dunque la possibilità di consultare, attraverso questi canali, le agende di tutte le strutture collegate con il SISS. Medici di famiglia e pediatri. Sarà valorizzato il ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Verrà dato impulso alla creazione di unità complesse di cure primarie che garantiscano assistenza sanitaria di base, diagnostica e prestazioni ambulatoriali di primo livello. Gli obiettivi sono ridurre l’accesso improprio al pronto soccorso e realizzare la continuità dell’assistenza sul territorio, garantendo le cure ai pazienti cronici e in assistenza post-acuta. L’implementazione dell’assistenza pediatrica passerà attraverso l’avvio di progetti che prevedano l’apertura degli studi nei giorni festivi e prefestivi. Prevenzione. Politiche a favore della natalità, miglior qualità della vita, con stili comportamentali salutari, diagnosi precoce delle malattie neoplastiche e prevenzione dei fenomeni di polidipendenza. Questi gli obiettivi fondamentali della prevenzione nei prossimi anni con particolare attenzione alla dimensione preventiva del consumo e dell’abuso di alcol e droghe tra i giovani e giovanissimi, fenomeno purtroppo in espansione, con conseguenze molto serie. Piani di sviluppo. Prevista la messa a regime delle reti di patologia: già attive quelle sulle patologie rare e oncologiche, oltre alle reti trasfusionale, ematologica e nefrologica. Lo sviluppo della telemedicina si realizzerà attraverso l’attivazione di programmi su scala provinciale e regionale, dopo una prima fase di sperimentazione locale. Nuovo impulso sarà dato anche alla ricerca e alle relazioni internazionali. Proseguirà il dialogo e la collaborazione con le imprese, le Università e Finlombarda per lo sviluppo di progetti di innovazione tecnologica e per l’acquisizione e l’attuazione di progetti europei di Ricerca e Sviluppo. Una particolare attenzione verrà accordata alla diffusione della telemedicina, della tele diagnostica e del teleconsulto. Rete ospedaliera. Gli ospedali dovranno diventare sempre più luoghi tecnologicamente avanzati, dotati della strumentazione di eccellenza, nei quali i pazienti dovranno permanere il tempo strettamente necessario alla cura della fase acuta. La funzione territoriale dell’ospedale, attuata dai suoi bracci operativi sul territorio, riguarderà l’attività di diagnosi e cura di primo e secondo grado di complessità e l’erogazione di servizi post-acuzie intermedi fra l’ospedale e il domicilio (per esempio low care hospital). Dovranno anche essere implementati modelli organizzativi e gestionali in rete per funzioni, con lo scopo di realizzare forme di continuità assistenziale comprendendo anche l’ospedalizzazione domiciliare e forme alternative al ricovero. Assistenza territoriale. Verranno attivare strutture di ricovero intermedie con monitorizzazione H24, in grado di accogliere i pazienti nella fase post ricovero non ancora inseribili in un percorso di assistenza domiciliare o residenziale sociosanitaria. Queste strutture utilizzeranno le tecnologie avanzate della telemedicina, della teleassistenza, del teleconsulto e dell’ICT. Alcune tipologie di struttura territoriale potrebbero derivare dalla riconversione dei piccoli ospedali. Accreditamento. Si metterà in atto una profonda riforma del sistema accreditamento/contrattualizzazione delle unità di offerta sociali e sociosanitarie, sia con il perfezionamento dei criteri e dei requisiti di accreditamento, sia separando accreditamento da contrattualizzazione. In analogia con il sistema adottato in campo sanitario, anche per le unità di offerta sociosanitarie e sociali l’intenzione è di separare nettamente la qualificazione conseguita attraverso l’accreditamento dalla possibilità di porre a carico dei fondi regionali le prestazioni erogate. Assistenza socio sanitaria. Sarà promossa una riforma dei consultori familiari per sviluppare, accanto alle funzioni sociosanitarie già proprie, un ruolo sociale ed educativo dei consultori stessi, con l’obiettivo di sostenere la genitorialità, la coesione familiare e la funzione di aiuto per i familiari più fragili. Saranno anche emanate linee guida operative per garantire un lavoro integrato di rete tra consultori, medici di medicina generale, aziende ospedaliere, comuni, scuole, associazionismo e volontariato.

Asili nido, 18 mln per creare 2000 nuovi posti.
E’ stata approvata la graduatoria del “Bando asili nido e micronidi” e sono stati distribuiti i 18 milioni di euro stanziati per promuovere l’ampliamento della capacità ricettiva degli asili nido e micronidi, anche aziendali. Lo ha deciso la Giunta lombarda su proposta dell’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli. Lo stanziamento, che finanzierà la realizzazione di 77 progetti, assicurerà l’apertura di 2000 nuovi posti per la prima infanzia, che andranno ad aggiungersi agli attuali 52.560, già attivi su tutto il territorio regionale. “Con l’approvazione di oggi - ha commentato l’assessore Boscagli - la Lombardia aumenta di 2000 posti la sua offerta per la prima infanzia, arrivando ad accogliere quasi 55 mila bambini in nidi, micronidi, nidi famiglia e nidi aziendali, senza dimenticare i circa 4 mila posti delle classi primavera. Per stilare questa graduatoria gli uffici dell’Assessorato hanno svolto una valutazione attenta e precisa, tenendo conto delle differenti esigenze del territorio e degli indici di copertura locale, così da rispondere nel modo migliore alle esigenze di tutti. Una dimostrazione dell’attenzione che Regione Lombardia ha per le famiglie e per le madri che desiderano continuare a lavorare conciliando il tempo della famiglia con quello professionali”. Con l’apertura dei nuovi posti l’offerta per la prima infanzia di Regione Lombardia raggiunge i 54.614 posti. La suddivisione per provincia è la seguente (il primo numero corrisponde a quello dei nuovi posti; il secondo ai posti preesistenti; il terzo è il totale): Bergamo 50 + 4.478 = 4.528. Brescia 287 + 5.174 = 5.461. Como 95 + 2.065 = 2.160. Cremona 83 + 1.566 = 1.649. Lecco 183 + 1.420 = 1.603. Lodi 139 + 821 = 960. Mantova 38 + 1.544 = 1.582. Milano 585 + 23.773 = 24.358. Monza 222 + 4.269 = 4.491. Pavia 230 + 2.778 = 3.008. Sondrio 62 + 493 =
555. Varese 80 + 4.179 = 4.259. Tot. 2.054 + 52.560 = 54.614

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 18 luglio 2010
Lombardia, 130 mln in più per ospedali universitari e Irccs.
Sono ventinove gli ospedali lombardi - sedi di facoltà universitarie o Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) - che beneficeranno per il 2010 di un aumento delle tariffe per le prestazioni di ricovero e cura effettuate nel corso dell’anno. In pratica, queste strutture avranno rimborsi maggiorati per le loro prestazioni fino ad un massimo del 19% per gli IRCCS e fino a un massimo del 25% per le sedi universitarie. Lo ha deciso la Giunta regionale, approvando una delibera che dà attuazione a quanto previsto dalla Legge regionale 33/2009 (il testo unico delle leggi in materia di sanità). Le risorse necessarie a garantire gli aumenti delle tariffe sono stimate in 130 milioni di euro per 2010. Sedi universitarie. L’incremento delle tariffe verrà calcolato in base a questi parametri: numero dei posti letto destinati alle attività didattiche, numero degli studenti che frequentano il polo didattico (che comprende anche il numero di ore di frequenza e il numero di anni di corso svolti nella sede), numero del personale dedicato alla formazione e al tutoraggio. In base ai dati rilevati verrà attributo un punteggio per ogni parametro in modo da quantificare l’incremento delle tariffe, che è suddiviso in quattro fasce: 6%, 13%, 19% e 25%. IRCCS. Per gli IRCCS i parametri che concorrono a determinare l’entità dell’aumento di tariffa sono: numero del personale addetto alle attività di ricerca per posto letto, numero dei progetti di ricerca in corso di svolgimento presso la struttura in base al numero di pazienti in trials clinici attivi, impact factor (cioè numero di citazioni e pubblicazioni in riviste scientifiche). L’entità degli aumenti è suddivisa in tre fasce: 7%, 14% e 19%. Queste le strutture lombarde che beneficeranno della maggiorazione delle tariffe. Nel caso in cui un ospedale sia contemporaneamente IRCCS e sede universitaria, la sua classificazione ai fini di questa delibera fa riferimento al numero dei posti letto utilizzati dalle UO accreditate e a contratto con il Servizio Sanitario Regionale in convenzione con l’Università. Se la percentuale è superiore al 75% l’ospedale viene considerato universitario. Provincia di Milano: Ospedale San Giuseppe, Fondazione IRCCS Policlinico, Fondazione Monzino, Istituto San Raffaele, Ospedale Sacco, Ospedale dei bambini Buzzi, Istituto Ospedaliero Macedonio Melloni (Fatebenefratelli), Ospedale San Paolo, Istituto Ortopedico Gaetano Pini, Istituto Clinico Humanitas (Rozzano), IRCCS Istituto dei Tumori, IRCCS Besta, IRCCS Istituto Auxologico, IRCCS Don Gnocchi, IRCCS Istituto Europeo di Oncologia (IEO), IRCCS San Donato (San Donato Milanese), IRCCS Multimedica (Sesto San Giovanni), IRCCS Istituto ortopedico Galeazzi. Provincia di Brescia: Spedali Civili, IRCCS Sacro Cuore Fatebenefratelli. Provincia di Lecco: IRCCS Medea (Bosisio Parini). Provincia di Monza: Casa di cura Zucchi, Fondazione Monza e Brianza il Bambino e la sua Mamma, Ospedale San Gerardo. Provincia di Pavia. Istituto Città di Pavia, Ospedale San Matteo, Istituto Mondino, IRCCS Fondazione Maugeri. Provincia di Varese: Ospedale di Circolo.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 27 luglio 2010
Sanità. Formigoni: efficienza ancora maggiore.
Nel corso della riunione “interassesorile socio-sanitaria”, svoltasi oggi con la presenza degli assessori alla Sanità, Luciano Bresciani, alla Famiglia e solidarietà sociale, Giulio Boscagli, e al Bilancio, Romano Colozzi, il presidente Roberto Formigoni ha indicato come obiettivo sfidante per Regione Lombardia quello di un’ulteriore razionalizzazione della rete ospedaliera anche in collegamento con un potenziamento della rete territoriale di produzione dei servizi sanitari. Gli scopi sono: elevare il livello di professionalità e sicurezza delle prestazioni ai cittadini, rendere più efficiente la rete evitando eventuali sovrapposizioni di offerta, incrementare le risorse disponibili da investire nel comparto, per ampliare l’offerta stessa. Formigoni ha poi spiegato: “Certamente la sanità di Regione Lombardia è la migliore, ma dobbiamo porci obiettivi sempre più sfidanti per migliorare ulteriormente un sistema, anche a fronte di mutamenti della domanda e dell’offerta e delle condizioni di vita dei nostri cittadini. L’obiettivo - ha specificato il presidente - è verificare se si possono risparmiare risorse in questo o in quel comparto, razionalizzando, quindi, mantenendo l’eccellenza dei servizi, ma utilizzando meno risorse che sarebbero comunque tutte reinvestiste nello stesso sistema sanitario. Obiettivo è anche quello di migliorare ulteriormente i servizi e ampliare le prestazioni extra-LEA ai cittadini”.

Da Settegiorni PD, notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale.
Piano socio sanitario, un iter da rallentare per un confronto migliore.
Il Pd chiede alla Giunta un tavolo per meglio definire le linee guida del provvedimento che riorganizza la sanità lombarda. Si sono svolte in settimana le prime audizioni sul piano sociosanitario regionale. Il Pd chiede più tempo per poter approfondire un confronto su un documento che dovrebbe avere il compito di definire per cinque anni i cardini della sanità e dell’assistenza lombarda. Dopo due giornate di audizioni nelle quali sono stati ascoltati diversi soggetti che hanno espresso pareri puntuali sul piano socio sanitario appena presentato dalla Giunta, è emerso il giudizio molto critico proveniente dal mondo sindacale, ma anche dai rappresentanti delle professioni mediche e sanitarie e dal terzo settore che hanno rilevato nel provvedimento carenze di vario genere. “Di fronte ai rilievi e alle perplessità espresse da quasi tutti i soggetti auditi chiediamo alla Giunta di rallentare l’iter di questo piano socio sanitario che, nelle intenzioni, dovrebbe essere portato in Consiglio ad ottobre - Sara Valmaggi - Serve un tavolo di confronto vero, come del resto abbiamo sempre chiesto, per costruire, insieme a chi opera tutti i giorni sul campo, delle linee guida che rispondano veramente ai bisogni della società lombarda del 2010”.

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter/
Regioni.it n. 1627 del 27 luglio 2010.
Rapporto nazionale sulla non autosufficienza.
In Italia ci sono almeno 2,6 milioni di persone non autosufficienti, ossia non autonome nel camminare, mangiare, lavarsi, nello svolgere insomma le normali funzioni quotidiane. Di questi, due milioni sono anziani. Sono i dati che emergono dal Rapporto sulla non autosufficienza. Un problema, quello della non autosufficienza, che riguarda una famiglia su 10 e che inevitabilmente sarà sempre più rilevante viste le previsioni sul progressivo invecchiamento della popolazione e sul futuro aumento dei costi di assistenza. Il problema della non autosufficienza è stato affrontato in alcuni Paesi con l’istituzione di fondi dedicati: in Germania è attivo dal 1995 un fondo obbligatorio basato sui contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro. Nei Paesi Bassi, il Fondo per la non autosufficienza, istituito nel 1968, assiste 588.000 persone, cioè il 3,6% della popolazione. In Francia, è stato introdotto, a partire dal 2002, limitatamente ai cittadini al di sopra del 65esimo anno di età, finanziato in parte con la fiscalità generale, in parte dai Dipartimenti regionali e che prevede comunque una compartecipazione al costo, proporzionata al reddito, da parte dei cittadini che accedono ai servizi. Scarica il Rapporto e la sua sintesi:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/non_autosufficienza/

Regioni.it n. 1633 del 4 agosto 2010.
Politiche sociali: le proposte delle Regioni
Il 29 luglio 2010 la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato un “Documento di proposte” sulle politiche sociali, che è stato pubblicato nella sezione “conferenze” del sito www.regioni.it; il link è:
http://www.regioni.it/upload/290710_polit_Soc.pdf

Sanità e federalismo: costi standard, studio Cerm
“Competività, regole, mercati”, il “Cerm” dà i numeri del federalismo, e cioè ha reso pubblico uno studio sui costi standard e la sanità in particolare. Si selezionano le cinque Regioni italiane a statuto ordinario che si contraddistinguono per il rispetto della programmazione delle risorse dedicate alla sanità, e per la qualità delle prestazioni, quest’ultima testimoniata dal saldo di mobilità in ingresso. Sono queste le Regioni che il Cerm ha preso a modello di riferimento. La media, su queste cinque Regioni, delle spese procapite per fascia di età definisce lo standard da applicare alla struttura demografica delle altre Regioni. Per le cinque Regioni si adotta l’ipotesi che, fungendo esse da base per il calcolo dello standard, la spesa storica (la spesa corrente 2009) coincida con il costo standard. Tre Regioni avrebbero potuto, sulla base della standardizzazione, spendere più di quanto stanziato a programma per il 2009: Molise (9,7 milioni di Euro in più, equivalenti al +1,69% del Fsr), Marche (94,9, +3,33%) e Liguria (303,7, +9,40%). Tutte le altre Regioni avrebbero, invece, potuto assolvere agli obblighi Lea con minori risorse. Spiccano i casi – afferma lo studio del Cerm - delle due Province Autonome di Bolzano e Trento (-31,99% la prima, -20,14% la seconda), seguite da Valle d’Aosta (-16,56%), Campania (-16,35%), Puglia (-10,40%), Sardegna (- 8,96%), Calabria (-8,60%), Sicilia (-6,31%), Veneto (-5,96%), Lazio (-4,35%). Il link allo studio del Cern:
http://www.regioni.it/upload/cermfederalismosanita).pdf

Regioni.it n. 1643 del 14 settembre 2010.
Fondo Sanitario 2009: riparto “quote vincolate” in Gazzetta Ufficiale.
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 6 settembre la delibera Cipe del 13 maggio che contiene la ripartizione fra le Regioni di quella parte del Fondo sanitario nazionale 2009 relativa alle quote vincolate al perseguimento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale.
Link alla tabella del riparto: http://www.regioni.it/upload/quotVincFSN2009.pdf

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it/
Indice della Newsletter del 30.6.2010. Progetti per immigrati anziani. L’anziano e la cura dell’anziano. Gestire le relazioni nel quotidiano. Anziani non autosufficienti: l’immagine ancora importante. Badanti in Piemonte. Focus Una casa a misura di anziano.
L’anziano e la cura dell’anziano. (Centro Maderna)
Sarà questo il titolo del congresso organizzato dall’Università degli Studi di Milano e dalla Fondazione IRCCS Cà Granda, che si terrà sabato 18 Settembre 2010 presso l’Aula Magna dell’Università, in Via Festa del Perdono, 4 a Milano. L’evento, articolato in una serie di interventi a tema, tratterà argomenti quali la domanda sanitaria in Lombardia e il modello sociosanitario regionale, l’invecchiamento della popolazione, i disturbi della sfera affettivo-emozionale, i rischi cardiovascolari, lo stato cognitivo, la fragilità e la qualità della vita e l’anziano in Pronto Soccorso. L’iscrizione al convegno è completamente gratuita, ma è comunque necessario compilare la scheda di registrazione che può essere scaricata dal sito www.aimgroup.eu/2010/geriatria (Università degli Studi di Milano, 28 giugno 2010)
Per maggiori informazioni: http://www.aimgroup.eu/email/geriatria/geriatria_1.html

Indice della Newsletter del 6.7.2010.
Nuove guide sulla disabilità. (Centro Maderna)
Il CNMR, Centro Nazionale Malattie Rare, dell’Istituto Superiore di Sanità, ha pubblicato sul suo sito tre nuove guide: 1) Dai diritti costituzionali ai diritti “esigibili” dei cittadini con disabilità. 2) Guida ai Servizi Sociali per le persone con disabilità. 3) Guida alla Tutela Legislativa in Italia per le persone con disabilità.
Trovi le guide in: http://www.iss.it/cnmr/news/cont.php?id=1428&lang=1&tipo=3

Indice della Newsletter del 2.9.2010.
Coabitazione di giovani e anziani: parte un progetto INPDAP. L’empatia alla base della relazione d’aiuto. Accanto al malato quale équipe? Le cure palliative domiciliari. Una vecchiaia confortevole per i baby boomer americani.

Indice della Newsletter dell’8.9.2010.
Un nuovo campo per la ricerca geriatrica, la sarcopenia (Centro Maderna)
La sarcopenia, dal greco antico “carenza di carne”, è la riduzione della massa muscolare associata all’invecchiamento della persona. Questo fenomeno, che interessa il 10% degli ultrasessantenni con la percentuale che aumenta proporzionalmente all’età, e che fino a poco tempo fa veniva considerato semplicemente un effetto della vecchiaia, sta diventando oggi sempre più oggetto di ricerca da parte degli studiosi, che lo vedono ora come una condizione medica da diagnosticare, studiare e curare, proprio come, ad esempio, l’osteoporosi, malattia dagli effetti analoghi che colpisce invece della muscolatura, le ossa. Istituti di ricerca, case farmaceutiche e perfino grosse industrie alimentari quali Nestlè e Danone stanno investendo risorse per trovare sostanze che possano frenare il processo di perdita muscolare legato all’età. Una task force di scienziati si è già incontrata a Roma lo scorso Novembre e ad Albuquerque il mese scorso per stilare una precisa definizione della sarcopenia da pubblicare sulle riviste specializzate in modo da sensibilizzare su questa condizione medica. Tra le cause principali alla base della perdita muscolare che emergono da questi studi, vi sono i cambiamenti ormonali, la vita sedentaria, l’infiltrazione di grasso nei muscoli, infiammazioni e la resistenza all’insulina, mentre tra i possibili interventi per contrastarla l’esercizio fisico, la vitamina D e le proteine. “Preservare la muscolatura è possibile”, commenta il Dott. Luigi Ferrucci, studioso dell’Istituto Nazionale per l’Invecchiamento americano, “è solo che non conosciamo ancora quale sia la formula esatta per farlo”. (The New York Times, 30 agosto 2010)

Indice della Newsletter del 14.9.2010.
Nuova proposta dall’Europa: il 2012 anno dell’invecchiamento attivo (Centro Maderna
In un momento di grande preoccupazione per il rapido e crescente invecchiamento della popolazione in Europa dove il numero di ultrasessantenni aumenta di circa 2 milioni ogni anno, e di forte impegno per cercare di risolvere le problematiche relative ai servizi e alle finanze pubbliche che questo fenomeno implicherà, la Commissione Europea ha lanciato ieri la proposta di designare il 2012 come “Anno Europeo per l’Invecchiamento Attivo”. L’iniziativa, che dovrebbe ricevere l’avvallo del Consiglio e del Parlamento Europei entro l’inizio del prossimo anno, è volta a promuovere, anche a livello politico, l’idea dell’invecchiamento attivo inteso come maggiori opportunità per gli anziani di continuare a lavorare, mantenersi in salute più a lungo e rivestire un ruolo attivo nella società, per esempio tramite attività di volontariato. Verranno dunque organizzati eventi, conferenze e ricerche con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza che l’invecchiamento della popolazione non è solo una sfida per le finanze pubbliche e i sistemi sanitari nazionali dei paesi membri, ma anche e soprattutto un’ opportunità, grazie al contributo che le schiere dei baby-boomer potranno apportare alla società. (Commissione Europea, 7 settembre 2010)

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 349 del 1° luglio 2010. Simi: i dati 2009 delle malattie invasive. Sistema informatizzato malattie infettive (Simi): disponibili i dati aggiornati sulle malattie invasive batteriche, incluse le meningiti, riferiti al 2009 con informazioni provenienti da tutte le Regioni. Obesità e stili di vita in Usa. On line i dati Brfss 2009 sugli stili di vita e i rischi per la salute degli adulti americani: gli uomini dovrebbero prestare più attenzione alla propria salute con comportamenti adatti a preservarla. Salute nell’Unione Europea. Analizzare le disuguaglianze sanitarie sullo stato di salute e sull’accesso ai servizi all’interno dei singoli Paesi Ue e tra di essi. L’Osservatorio europeo sui sistemi e sulle politiche sanitarie pubblica il report 2010.
Salute nell’Ue: il report dell’Osservatorio europeo sui sistemi e le politiche sanitarie.
La salute può essere considerata una delle risorse più importanti per la prosperità sociale ed economica. Tuttavia, anche se l’obiettivo di migliorare la salute media dei cittadini è importante per tutti i Governi, in Europa negli ultimi anni si è assistito a un ampliamento delle disparità sanitarie tra i vari Paesi. Le disuguaglianze nel reddito, nell’educazione, nell’ambiente di vita e nelle condizioni di lavoro hanno effetti sul benessere dei cittadini sia diretti (per esempio vivere in una casa in buone condizioni abbassa il rischio di avere uno stato di salute scadente) sia indiretti, per esempio attraverso fattori psicologici come lo stress. Per analizzare le discrepanze sanitarie all’interno dei singoli Paesi e tra di essi, l’Osservatorio europeo sui sistemi e sulle politiche sanitarie pubblica il rapporto “Health in the European Union, Trends and analysis”. Obiettivo dell’indagine è analizzare la relazione che intercorre tra le condizioni di vita, i fattori socio-economici e la salute, nell’intento di stimolare un dibattito e politiche di azione in grado di creare una società più sana e più equa. Leggi tutto:
http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/HealthUe2010.asp

Sul numero 350 dell’8 luglio 2010. Farmaci: rapporto osmed 2009. In Italia, nel 2009 il mercato farmaceutico è stato di oltre 25 miliardi di euro, di cui il 75% a carico del Ssn. Dal rapporto OsMed 2009 emerge una spesa territoriale complessiva in lieve crescita. Alcol: valutare i costi. Dall’Oms Europa indicazioni per futuri studi sui costi del consumo di alcol e raccomandazioni utili per valutare i costi attribuibili ed evitabili. In discussione anche un nuovo piano d’azione europeo. Leggi l’approfondimento.
Dipendenze in Italia e in Europa.
La relazione annuale al Parlamento sull’uso delle sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze in Italia. On line anche i dati 2010 dell’Oedt sull’uso di droghe in Europa.
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/relazione_tossicodipendenze_2010
/relazione_2010_2.pdf
Il rapporto Oedt 2010 sull’uso di droghe da iniezione in Europa.
Tra il 2002 e il 2007 il numero di utilizzatori di droghe da iniezione all’interno della Comunità europea è diminuito in 10 Paesi sui 26 esaminati, è aumentato in Bulgaria e Slovacchia ed è rimasto inalterato negli altri Stati membri. È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) pubblicato nel 2010. L’Oedt stima che il numero degli attuali utilizzatori di droghe per via parenterale nella Comunità europea possa variare da 750 mila a 1 milione, e che di questi la percentuale di nuovi utilizzatori sia del 10%. Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania e Slovacchia sono i Paesi con le maggiori percentuali di giovani tossicodipendenti al di sotto dei 25 anni, a causa della tardiva introduzione dell’eroina in queste aree. Negli ultimi anni, l’Unione europea ha affrontato il problema delle droghe da iniezione anche dal punto di vista della prevenzione delle malattie infettive legate all’uso degli aghi, come l’Aids. Dal rapporto emerge che nei Paesi con un declino dell’uso di droghe da iniezione si è verificata anche una riduzione del numero di nuovi casi di contagio da Hiv. Leggi l’articolo di Eurosurveillance.
http://www.eurosurveillance.org/ViewArticle.aspx?ArticleId=19604

Sul numero 351 del 15 luglio 2010.
Osmed 2009. Sono disponibili le diapositive presentate al convegno Iss “Analisi della prescrizione farmaceutica in Italia” dell’8 luglio scorso. On line anche il rapporto OsMed 2009 sull’uso dei farmaci nel nostro Paese. Links:
http://www.epicentro.iss.it/farmaci/luglio2010.asp http://www.epicentro.iss.it/focus/farmaci/farmaci.asp

Sul numero 352 del 22 luglio 2010.
Spesa sanitaria in Europa. I dati 2010 sulla salute presentati dall’Ocse mettono in luce come i Paesi membri sostengano spese sanitarie sempre maggiori, passate in media dal 12% del 1990 al 16% del 2008.
Costi eccessivi per la salute nei Paesi Ocse: i dati 2010
I dati 2010 sulla salute dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) mettono in evidenza che, sebbene il loro prodotto interno lordo sia diminuito, i Paesi membri sostengono spese per la sanità sempre maggiori, dovute a: invecchiamento della popolazione, innovazione tecnologica e maggiori richieste, in termini di salute, da parte dei cittadini. Il rapporto tra spese sanitarie e prodotto interno lordo è passato dal 7,8% del 2000 al 9% del 2008 (l’Italia si attesta leggermente sopra la media, al 9,1%). In media, la percentuale della spesa di un Paese destinata alla salute è passata dal 12% del 1990 al 16% del 2008. I nuovi dispositivi medici stanno migliorando diagnosi e trattamenti, ma comportano anche un aumento della spesa pubblica: per esempio, nella classifica dei Paesi in cui si compiono più risonanze magnetiche, l’Italia è tra i primi tre, insieme a Stati Uniti e Giappone. Leggi l’articolo sul sito dell’Ocse, dal quale è possibile scaricare il documento con tutti i dati dei Paesi (xls 182 kb): http://www.oecd.org/document/11/0,3343,en_2649_34631_45549771_1
_1_1_37407,00.html
http://www.oecd.org/dataoecd/20/13/45552864.xls

Sul numero 354 del 2 settembre 2010.
Influenza: la circolare 2010-2011. Il ministero della Salute ha emanato la circolare 2010-2011 con le raccomandazioni per prevenire l’influenza stagionale. Come ogni anno, la campagna di vaccinazione partirà a ottobre. Conferenza Internazionale Aids. Diritti umani e Aids: questo il tema della XXVIII conferenza internazionale sull’Aids tenutasi a Vienna dal 18 al 23 luglio 2010. On line una rassegna dei documenti presentati e delle strategie discusse.
XVIII Conferenza internazionale sull’Aids: documenti e strategie
La protezione dei diritti umani è il prerequisito fondamentale per una risposta efficace contro l’Hiv. Questa la convinzione alla base della XXVIII conferenza internazionale sull’Aids, tenutasi a Vienna dal 18 al 23 luglio 2010, rivolta a policy makers, persone infette dal virus e a tutti coloro che lavorano in questo settore. L’incontro ha consentito di fare il punto della situazione, prendendo in esame le scoperte scientifiche e le lezioni apprese sull’argomento e proponendo nuove strategie per il futuro. Tre i punti fondamentali trattati: prevenzione, trattamento e assistenza sanitaria. Obiettivi principali dell’evento sono stati: spingere i governi a continuare a finanziare la lotta contro l’Hiv/Aids, nonostante la crisi economica globale e mettere in evidenza la connessione tra diritti umani e diffusione della malattia.
Altre informazioni su: http://www.aids2010.org/Default.aspx?pageId=160

Sul numero 355 del 9 settembre 2010.
SDO 2009: i ricoveri in Italia. In calo del 3,7%, rispetto al 2008, il numero delle ospedalizzazioni in Italia, che si attestano intorno ai 12 milioni. Lo dice il rapporto preliminare sull’attività di ricovero 2009, del ministero della Salute.
Dati preliminari sui ricoveri ospedalieri in Italia nel 2009
Secondo i dati preliminari prodotti dal ministero della Salute, il numero di ricoveri in Italia nel 2009 è diminuito del 3,7% rispetto al 2008, stabilizzandosi a 11.655.010 ospedalizzazioni. Il tasso di ospedalizzazione per acuti ha subito una riduzione sia per il ricovero ordinario, passando da 127 per 1000 abitanti nel 2008 a 122 del 2009, sia per il ricovero diurno, passando da 58 a 54 per 1000 abitanti. La percentuale di parti cesarei si è mantenuta elevata (38,4%), con valori massimi registrati in Campania (62,2%), Sicilia (53,1%) e Molise (48,4%). Per maggiori dettagli, consulta il sito del ministero della Salute, il “Rapporto sull’attività di ricovero 2009 - analisi preliminare” (pdf 861 kb) su: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1310_allegato.pdf

3. Links
Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it01 luglio 2010, Aula AS01, Via Roentgen 1, Università Bocconi
Il Dipartimento di Analisi Istituzionale e Management Pubblico, in collaborazione con il CERGAS ed Econpubblica, ha organizzato il 1° luglio il convegno “Service standards and financial equalization in decentralized countries”. Sul sito sono pubblicati i lucidi delle presentazioni.

Lavoce.info
Dalla Newsletter del 6 luglio 2010
In sanità il prezzo non è tutto. di Attilio Gugiatti e Francesco Longo.
I sensibili differenziali di prezzo nelle forniture di beni e servizi alle aziende sanitarie e ospedaliere spesso non hanno alcuna giustificazione. Tuttavia, le differenze non sono solo funzione di variabili tipiche dei mercati di beni e servizi, dipendono anche da numerosi altri fattori. Agli interventi di razionalizzazione degli acquisti andrebbero dunque affiancati meccanismi di valutazione che siano in grado di valutare tutti gli elementi del costo delle forniture. Guardando soprattutto all’efficacia clinica degli standard tecnologici adottati e ai servizi accessori associati.
Leggi l’articolo: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001810.html

Dalla Newsletter del 14 settembre 2010
A Medicina va curata la distribuzione degli studenti. di Tullio Jappelli
Ogni anno il ministero determina a livello nazionale il numero di immatricolazioni al corso di laurea in Medicina e la ripartizione dei posti tra le singole sedi. Il sistema quindi garantisce la sopravvivenza delle piccole facoltà e insieme le progressioni di carriera dei docenti dei grandi policlinici. Il ministero dovrebbe limitarsi a fissare un numero programmato su base nazionale ed espletare un concorso unico per le ammissioni, garantendo poi maggiore autonomia alle singole sedi per decidere il numero di studenti ammessi.
Leggi l’articolo: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001891.html

Questo numero di Block notes è pubblicato sul nostro sito, all’indirizzo:
http://www.cgil.lombardia.it/Home/AreeTematiche/WelfareeSanità/Blocknotessanità/
2010/N12giugno/tabid/8759/Default.aspx

 

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