Block Notes n. 9, maggio 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:


1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Asl e Ao, emesse le valutazioni dei direttori
Polverini da Formigoni: voglio una sanità “alla lombarda”
Sanità, a Gardone R. (BS) nuovo servizio assistenza
Trivulzio: inaugurata area odontoiatrica
Salute mentale, Bresciani: più cure territoriali
A Milano drastica riduzione dei consultori pediatrici

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Valutazione e trasparenza dei risultati per il sistema sanitario
Sanità: Rossi, il Paese si sta spezzando in due
Sanità: on line l’Intesa su riparto risorse per SSN 2010
Al via la fase di sperimentazione del Progetto Ring
Il rischio di demenza nelle coppie anziane
Salute materna e neonatale: progressi raggiunti e strategie di intervento
Promozione della salute in Lombardia: indirizzi per la programmazione 2010
Piano nazionale della prevenzione 2010-2012

3. Links
Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it

Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 30 aprile 2010
Asl e Ao, emesse le valutazioni dei direttori.
Con un Decreto del Direttore generale della Sanità della Regione Lombardia, Carlo Lucchina, sono state emesse le valutazioni relative al 2009 dei Direttori generali delle Aziende Ospedaliere, delle ASL della Lombardia e dell’AREU. I punteggi (massimo 100) sono assegnati in base al raggiungimento degli obiettivi, modulati secondo parametri, che riguardano: l’efficacia e la qualità dei servizi; la corretta gestione economico-finanziaria; l’efficienza gestionale e organizzativa; lo sviluppo dei sistemi informativi per migliorare gli accessi; l’edilizia sanitaria (ammodernamenti, ristrutturazioni o nuovi ospedali). DG di ASL: Bergamo - Testa 89,4; Brescia - Scarcella 88,7; Como - Antinozzi 89,1; Cremona - Locatelli/Compagnoni 89,5; Lecco - Borelli 89,1; Lodi - Pellegata/Triaca 88,6; Mantova - Azzoni 88,9; Milano Città - Cantù/Locatelli 88,4; Milano 1 - Compagnoni/Cantù 88,7; Milano 2 - Triaca/Pellegata 88,7; Monza e Brianza - Pezzano 89,9; Pavia - Mariani 89,1; Sondrio - Gianola 88,7; Val Camonica - Foschini 89,3; Varese - Zeli 89,3. DG di Aziende Ospedaliere: Bergamo - Bonometti 88,8; Brescia - Coppini 88,5; Busto Arsizio - Zoia 88,8; Mantova - Stucchi 89,4; Chiari - Russo 88,9; Varese - Bergamaschi 90,5; Cremona - Spaggiari 90; Desenzano - Azzi 90,3; MI/Fatebenefratelli - Corno/Corradini 87,9; Garbagnate - Michiara 89,4; MI/Pini - Tropiano 88,3; MI/ICP - Beretta 90,4; MI/Sacco - Corradini/Scanni 88,9; Lecco - Bertoglio 89,3; Lodi - Rossi 90,5; Crema - Ablondi 88,8; Niguarda - Cannatelli 90,5; Legnano - Dotti 89; Vimercate - Amigoni 90; Melegnano - Garbelli 88,6; Pavia - Sanfilippo 89,4; Gallarate - Gozzini 88,3; MI/San Carlo - Mobilia 88,7; Como - Mentasti 89,8; MI/San Paolo - Catarisano 89,7; Monza - Spata 87,8; Seriate - Amadeo 88,5; Treviglio - Ercole 88,2; Valtellina - Votta 88,9; AREU - Zoli 89,6.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 3 maggio 2010
Polverini da Formigoni: voglio una sanità “alla lombarda”.
Da oggi pomeriggio sulla scrivania del presidente della Regione Lazio ci sarà il simbolo della Lombardia. L’ha confidato ai giornalisti Renata Polverini, al termine del colloquio, a Palazzo Pirelli con il presidente Formigoni, che le ha fatto dono di una scultura di Arnaldo Pomodoro che rappresenta la Rosa Camuna. Si è trattato di un lungo colloquio dopo il voto regionale in cui “abbiamo verificato - ha riferito Formigoni - una perfetta sintonia sulla gerarchia degli obiettivi importanti, abbiamo esaminato i rispettivi problemi e le prospettive, aprendo un canale di dialogo e di collaborazione”. Il presidente lombardo ha sottolineato che “siamo entrambi federalisti alla maniera del PdL, crediamo cioè nel rafforzamento del ruolo delle Regioni a vantaggio dei cittadini e non della burocrazia. E’ un federalismo che concepiamo fondato sulla sussidiarietà, sulla centralità della persona e della famiglia, sul lavoro e sul sostegno alle imprese”. “Dovevo venire a trovare Roberto Formigoni - ha detto Renata Polverini - punto di riferimento per tutto il centro-destra e presidente della Regione economicamente più importante d’Italia”. Polverini ha parlato di un “asse” tra Lazio e Lombardia “che possa contribuire al benessere dell’intero Paese, nel quadro di un federalismo solidale e a vantaggio dei cittadini e non degli apparati politici e burocratici”. “Nella mia Regione - ha proseguito la presidente del Lazio – ho ereditato criticità ed emergenze: ritengo molto importante lo scambio di idee con chi guida una Regione virtuosa”. Il riferimento è in particolare alla sanità, “commissariata, che da sola rappresenta il 60% del deficit sanitario nazionale. Intendo prendere esempio dal sistema di monitoraggio e di controllo delle prestazioni della Lombardia, e farlo diventare uno dei fattori fondamentali di una riforma sanitaria nel Lazio”. “Pensa davvero di riuscirci”, le è stato chiesto da un giornalista. “Sì, lo penso davvero”.

Sanità, a Gardone Riviera (BS) nuovo servizio di assistenza (SDAR).
L’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, ha inaugurato oggi la nuova Struttura Distrettuale di Assistenza Residenziale (SDAR) di “Villa Gemma” a Gardone Riviera (Bs), che ha iniziato la sua attività da pochi giorni. E’ un servizio innovativo, con 6 posti letto, rivolto a quei pazienti che temporaneamente necessitano di un supporto clinico e terapeutico non gestibile a domicilio. Si tratta dunque di persone che a giudizio del medico curante necessitano di protezione sanitaria di tipo ospedaliero ma non di assistenza di alta tecnologia o elevata intensità, proprie di un ospedale per acuti. “Quello che sta succedendo qui - ha detto Bresciani - è un fatto molto positivo che risponde al metodo fondamentale di sperimentare nuovi servizi per poi ‘gemmarli’ sul territorio, se funzionano. Grazie anche a progetti come questo stiamo organizzando una fascia intermedia di cure tra il medico di medicina generale e l’ospedale per affrontare la vera sfida del futuro che è la cronicità. è necessario - ha proseguito Bresciani - portare la medicina verso i pazienti che sono fragili. Portare sul territorio le cure che non sono complesse comporta anche un notevole risparmio di risorse che possono essere utilizzate per altri progetti”. E proprio per aiutare a “fare diagnostica sul territorio” secondo Bresciani è necessario che l’industria sviluppi progetti di miniaturizzazione delle apparecchiature. Su questo la Regione è impegnata. La struttura di Gardone Riviera è destinata ai cittadini dei Distretti Garda e Valsabbia della Asl di Brescia, in particolare anziani e malati fragili, con insorgenza o aggravamento di problematiche cliniche acute e subacute o in fase di dimissione ospedaliera, che necessitano di supporto clinico, terapeutico e assistenziale di intensità non gestibile a domicilio (valutazione medica frequente, osservazione infermieristica, monitoraggio dei parametri vitali, ecc). Il periodo di permanenza è di norma compreso tra 7 e 20 giorni e può essere protratto fino a un massimo di 45 giorni. Lo SDAR fa parte del sistema delle cure primarie e prevede appunto il coinvolgimento diretto dei medici di medicina generale, responsabili della conduzione clinica degli assistiti. Un servizio analogo con 5 posti letto era stata inaugurato dallo stesso assessore Bresciani a Leno (Bs) lo scorso 30 ottobre. E’ inoltre attivo dal 2007 uno SDAR a Orzinuovi, sempre nell’Asl di Brescia, che è stata la prima ed è l’unica per ora ad aver avviato questo servizio. L’obiettivo della struttura è dunque garantire continuità di cura e assistenza con la possibilità di diversificare le risposte ai bisogni sanitari degli anziani o dei malati fragili. Si tratta inoltre di un tipo di servizio caratterizzato dalle cure costanti di personale infermieristico con competenze superiori a quelle dei collaboratori familiari. Oltre a valorizzare le risorse professionali e le strutture presenti sul territorio, vengono limitati o evitati ricoveri ospedalieri. Hanno partecipato alla presentazione e alla visita allo SDAR, tra gli altri, Carmelo Scarcella (direttore generale Asl di Brescia), Luciano Manzini (direttore generale Villa Gemma), Fulvio Lonati (direttore dipartimento Cure Primarie Asl di Brescia) e Giuseppe Rossi (medico di medicina generale di Leno).

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 7 maggio 2010
Trivulzio: inaugurata area odontoiatrica.
E’ stato inaugurato il nuovo reparto di odontoiatria del Pio Albergo Trivulzio di Milano. Per ora assisterà i 1.500 ospiti della struttura ma a breve sarà aperto anche alla cittadinanza che qui potrà trovare cure qualificate a costo contenuto. Questa nuova area odontoiatrica, dedicata a “Clelia e Elsa Sala”, che con una donazione di 500.000 euro hanno reso possibile la sua realizzazione, “è sicuramente un arricchimento per il PAT, sempre più attento alle esigenza dei suoi ospiti, - sottolinea l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli della Regione Lombardia - ma è anche la dimostrazione del forte radicamento di queste grandi opere di assistenza nel territorio cittadino. La scelta di aprire questa nuova area anche al territorio, infatti, evidenzia l’attenzione verso tutti gli abitanti ed è un modo per aprire le porte e far conoscere il PAT a tutta Milano”. L’area odontoiatrica è frutto della totale ristrutturazione di un padiglione dell’Ente ed è composta da sette ambulatori, alcuni attrezzati per curare persone in carrozzella. A questa struttura si affiancano anche 22 postazioni mobili in grado di assistere e prestare tutte le cure odontoiatriche ai pazienti immobilizzati a letto o con patologie molto invalidanti. La nuova area odontoiatria è inoltre la sede del Corso di laurea (triennale) in Igiene dentale dell’Università degli Studi di Milano ed è frequentata ogni anno da 90 studenti.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 10 maggio 2010
Salute mentale, Bresciani: più cure territoriali.
Appropriatezza, efficacia e continuità assistenziale. Sono questi i tre parametri fondamentali utilizzati per realizzare una ricerca sulla qualità delle cure erogate nei Dipartimenti di Salute mentale lombardi. Lo studio, condotto dall’IReR (Istituto Regionale di Ricerca), ha coinvolto 1.624 pazienti in cura tra il 2008 e il 2009 nelle aziende ospedaliere di Niguarda, Desio e Vimercate e Garbagnate. I risultati sono stati presentati in un convegno al quale è intervenuto l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani. La ricerca ha fornito delle indicazioni importanti, tenendo presente la difficoltà per non dire l’impossibilità di stabilire il livello di gradimento delle cure da parte dei pazienti, che sono nelle maggior parte dei casi cronici e fragili. In maggioranza donne (52%), con una età media di 47 anni, le 1.624 persone reclutate per la ricerca nella maggior parte dei casi vivono in famiglia (40%) o con il partner (32%) e sono senza occupazione (65%). Le patologie di cui soffrono sono schizofrenia (43%), depressione (20%), disturbo della personalità (14%), disturbo bipolare (12%), ecc… A distanza di 12 mesi dalla prima osservazione (novembre 2008), con l’intermezzo di verifiche quadrimestrali, è stato analizzato il follow up dei pazienti, con la presa in esame di diversi indicatori. Nel 29% dei casi dopo 12 mesi di cure è stato registrato un miglioramento del quadro clinico e nel 56% dei casi una condizione stabile, “il che - ha commentato Bresciani – è positivo perché significa mantenere il paziente nella cronicità evitando la patologia acuta. In buona parte è stata rilevata una appropriatezza nelle cure per cui sembrano esserci buoni segnali. Naturalmente l’obiettivo è quello di migliorare costantemente”. Il 15% dei pazienti è invece peggiorato: “è questo - ha detto ancora Bresciani – il dato su cui occorre riflettere di più. In generale quello che emerge è che va migliorata la continuità assistenziale, che è un elemento su cui intervenire non solo nell’ambito della salute mentale, e vanno potenziate le cure territoriali per la cronicità”. Bresciani ha citato come esempio di modello di cure e di inserimento sociale l’esperienza di Cascina Clarabella, a Iseo (Bs) nella zona della Franciacorta, dove diversi malati psichici lavorano nella produzione di vino e altri prodotti alimentari e artigianali. “E’ necessario in futuro - ha detto ancora l’assessore –trovare il modo, anche attraverso le tecnologie, di rilevare i segnali clinici senza bisogno di controlli continui con i medici o gli specialisti per non perdere di vista i pazienti”. Nel campione di malati di schizofrenia presi in esame si è verificato ad esempio che il 41% di questi non svolge controlli continuativi nell’arco dei 12 mesi. “Tutte le indicazioni della ricerca - ha concluso Bresciani - saranno tenute presenti nella stesura del Piano Regionale di Sviluppo per la nuova legislatura”.

Da “Settegiorni PD” newsletter del gruppo PD in consiglio regionale
Newsletter n. 92, del 30 aprile 2010
A Milano drastica riduzione dei consultori pediatrici.
A fronte di una situazione di già grave carenza nell’offerta delle cure dei più piccoli in Lombardia, ora una nuova razionalizzazione riduce i consultori pediatrici di Milano, penalizzando le neo mamme e in particolare quelle appartenenti alle fasce più deboli: la popolazione residente nelle zone periferiche e poco servite di Milano e quella degli stranieri immigrati, caratterizzata da un alto tasso di natalità e da un limitato accesso alle informazioni. Già nei mesi scorsi l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) aveva inviato al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, oltre che al Presidente della Regione Lombardia, una lettera con osservazioni sul “massimale da ridurre” per i pediatri di libera scelta. Con l’Accordo tra Regione Lombardia e i pediatri di libera scelta, infatti, è stata fatta una deroga all’Accordo collettivo nazionale che stabiliva il massimale a 800 bambini per pediatra, ampliandolo in Lombardia a 1400 unità. L’Autorità osservava, nell’occasione, come l’aumento del carico fino al massimo di 1400 assistiti per ciascun pediatra nella regione non risolvesse affatto il problema della scarsità dell’offerta. Il calcolo del rapporto ottimale effettuato dalla Regione si basa su una popolazione assistita compresa tra gli 0 e i 6 anni. In realtà – e qui sta il vero problema – i medesimi servizi pediatrici possono essere forniti facoltativamente anche ai bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, i quali in alternativa possono essere seguiti dai medici di famiglia ma, per prassi, le famiglie fanno seguire ancora dai pediatri. A complicare ulteriormente il quadro anche le visite mediche e gli screening, prima effettuati dal medico scolastico presso le scuole, sono dal 2003 affidati nella nostra regione al pediatra di libera scelta. L’attività si estrinseca in compiti diagnostici, terapeutici, preventivi e di educazione sanitaria che sono espletati attraverso interventi ambulatoriali e domiciliari. Altro carico aggiunto ai pediatri insomma. .”Al di là degli annunci – ha attaccato la consigliera del Pd Sara Valmaggi – nascondendosi dietro l’efficacia e l’efficienza, Regione Lombardia conferma la scelta di tagliare i servizi territoriali. Unificare i servizi vaccinali sicuramente creerà caos organizzativo e porterà ad una diminuzione dei servizi pediatrici. Se affianchiamo queste scelte alla carenza storica di pediatri di libera scelta, soprattutto sulla città di Milano, e allo smantellamento della medicina scolastica, capiamo quanto Regione Lombardia sia veramente interessata ad investire sulla prevenzione e sulla cura dei più piccoli”.

Dalle Agenzie di stampa nazionali
Da “Governo.it”, la Newsleter del governo italiano: www.governo.it
Newsletter n. 16 del 27 aprile 2010
Valutazione e trasparenza dei risultati per il sistema sanitario.
Il Ministro della salute, Ferruccio Fazio, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Paolo Bonaiuti, hanno presentato oggi 21 aprile, nella sala stampa di Palazzo Chigi, lo studio elaborato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sui sistemi di valutazione delle performances dei servizi sanitari regionali. L’efficienza dei servizi erogati in Italia sono oggetto di verifica mediante i dati assunti con le “Schede di Dimissione Ospedaliere” (SDO) o altri flussi ministeriali. A tal fine il Ministro della Salute ha affidato, nell’ambito del progetto “Sistema nazionale di Verifica e controllo sull’Assistenza Sanitaria” (SIVEAS), al Laboratorio “Management e Sanità” della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa l’elaborazione in via sperimentale di un primo gruppo di indicatori, per misurare l’appropriatezza e la qualità dei servizi sanitari erogati, elaborati a livello regionale, Asl per Asl, Azienda ospedaliera per Azienda ospedaliera. Si tratta complessivamente di un set di 34 indicatori (23 di valutazione e 11 di osservazione), utili per comprendere le criticità e gli aspetti positivi dei principali aspetti della sanità. È questo un primo strumento che andrà a comporre un intero sistema di valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali, attualmente allo studio dell’”Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali” (Agenas), per monitorare l’esito delle cure, l’equità di accesso delle prestazioni erogate e la soddisfazione dei cittadini. L’analisi consiste nel confronto dei risultati regionali e aziendali e prevede anche l’adozione di 5 fasce, caratterizzate da diversi colori di riferimento. Ovviamente, nel confronto tra le regioni, occorre tener conto delle diversità che caratterizzano le modalità organizzative dell’offerta tra le varie realtà territoriali italiane. Questa la definizione delle 5 fasce di riferimento secondo la logica dei “quintili”: I quintile: Risultato ottimo, II quintile: Risultato buono, III quintile: Risultato medio, IV quintile; Risultato scarso, V quintile: Risultato pessimo. I dati sono disponibili e scaricabili via web sul portale del Ministero della Salute, nella sezione dedicata al SIVEAS. Per questa prima tranche di valutazione sono stati analizzati solo gli aspetti più significativi del sistema sanitario, fra cui: il governo della domanda; l’efficienza; l’appropriatezza delle prestazioni mediche e chirurgiche; la qualità clinica; l’efficacia assistenziale delle patologie croniche; l’efficienza prescrittiva farmaceutica; l’efficacia dell’assistenza collettiva e di prevenzione. Nei documenti sono riportati i risultati conseguiti su questo primo set di indicatori anche con il ‘metodo del bersaglio’, dove si posizionano al centro le migliori performance, e più distanti dal centro i risultati di maggiore criticità. Si tratta pertanto di una fotografia sintetica dei punti di forza e di debolezza di ciascun sistema sanitario regionale, che permette di entrare nel dettaglio di ciascun indicatore calcolato - per gli anni 2007 e 2008 - per AS o per soggetto erogatore in base alla tipologia di misura. Sulla base delle segnalazioni e dei suggerimenti pervenuti dalle Regioni al Ministero, il Laboratorio “Management e Sanità” della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha elaborato i dati relativi al 2008, introducendo, nel pacchetto delle misure, anche gli indicatori previsti dal “Patto per la Salute”. La selezione di questi primi indicatori proposti si basa sull’esperienza condotta dal Laboratorio “Management e Sanità” in ambito di valutazione della performance in diverse regioni italiane, nonché sul confronto con altre realtà internazionali, quali l’Ontario in Canada, la regione Valenciana in Spagna ed il sistema sanitario inglese. Il percorso verso la valutazione e la trasparenza dei risultati per il sistema sanitario nazionale sarà completato con ulteriori indicatori a cui AGENAS e Ministero stanno lavorando. La sfida è certamente complessa; la trasparenza dei risultati ed il confronto quale meccanismi di crescita e di miglioramento del sistema sanitario nazionale sono, infatti, i fattori cruciali su cui puntare nei prossimi anni. I dati sono scaricabili da: www.salute.gov.it

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1567 del 30 aprile 2010.
Sanità: Rossi, il Paese si sta spezzando in due.
Sulla sanità si sta aprendo, a livello nazionale, la discussione per la definizione dei costi standard: “La preoccupazione che ci muove è aver visto un Paese che si sta spezzando in due”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, chiudendo un convegno su ‘Sanità 2010’, organizzato da McKinsey & Company all’Istituto universitario europeo. Per Rossi questa era “una cosa prevedibile. Tutte le esperienze di federalismo ci dicono che il federalismo produce due marce diverse”. C’è un nucleo di Regioni “che ha dimostrato che è possibile amministrare la sanità - ha detto il neo Presidente, già assessore regionale alla Salute nelle ultime due legislature - controllando le risorse e promuovendo la qualità. Ed è giusto rivendicare, non solo per la Toscana, ma anche per altre Regioni, il merito di aver difeso, sviluppato, migliorato il servizio sanitario nazionale”. Il problema è l’arretratezza di altre Regioni, “soprattutto sotto l’aspetto amministrativo: queste devono rendere il sistema efficiente, ridurre gli sprechi e i dati negativi di mortalità”. Ricordando la sua esperienza di coordinatore delle Regioni per la sanità, Rossi ha poi spiegato di essere convinto “che occorre arrivare alla definizione dei costi standard che tengano conto anche di parametri di appropriatezza. E sono favorevole anche all’introduzione di un elemento di premialità che sia un riconoscimento delle pratiche migliori. La riforma, che dovrà essere fatta a livello sia nazionale che regionale - ha concluso - si deve basare su due pilastri: la riconferma dell’azienda e l’adozione dei criteri di efficienza che questa ha prodotto”, anche perché “è ineludibile il nodo della politica: siamo una sanità prevalentemente pubblica”.

Regioni.it n. 1575 del 12 maggio 2010.
Sanità: on line l’Intesa su riparto risorse per SSN 2010.
E’ stata pubblicata sul sito della Conferenza Stato-Regioni l’Intesa del 29 aprile 2010 per il “Riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale per l’anno 2010”. Il documento è disponibile anche sul sito www.regioni.it nella sezione sanità. Il link è: http://www.regioni.it/mhonarc/details_misc.aspx?id=51848 Sullo stesso sito è stata pubblicata l’intesa sul Riparto delle risorse vincolate agli obiettivi di Piano Sanitario nazionale 2010. Anche questo documento può essere scaricato dalla sezione sanità del sito www.regioni.it. Il link è: http://www.regioni.it/mhonarc/details_misc.aspx?id=51850.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 28.4.2010. Uno scrittore ricorda la madre. Dalla Spagna una nuova cura per l’incontinenza. Diagnosi precoce dell’Alzheimer. Focus. Vedovanza: elaborare il lutto.

Indice della Newsletter del 5.5.2010. Progetti per gli anziani a Catanzaro. Prenditi cura di me. Al via la fase di sperimentazione del Progetto Ring. Onoterapia per anziani e bambini. Focus. Co-housing e condomini solidali: insieme meglio.

Al via la fase di sperimentazione del Progetto Ring. (Centro Maderna)
Partirà in maggio la fase di sperimentazione del Kit Ring, nato dal progetto Ring finanziato dall’Unione Europea, promosso dalla Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie della Città di Torino e frutto della collaborazione tra diverse realtà nazionali ed internazionali quali le ASL Torino1 e Torino2, il Dipartimento Scienze dell’Educazione e della Formazione dell’Università di Torino, il Centro Maderna, la Fondazione Sospiro di Cremona, l’Università S.Cuore di Roma, l’ Università della Transilvania in Romania, la Municipalità di Istanbul in Turchia e la Fondazione Ingema di S. Sebastian in Spagna. Il kit, che si propone come supporto ai caregiver che si trovano (spesso senza un’adeguata preparazione) a doversi prendere cura di un anziano affetto dalla malattia di Alzheimer, si compone di tre elementi: un libretto per i caregiver curato dalla Fondazione Sospiro, un programma per il sostegno emotivo dei caregiver realizzato dalla Fondazione Ingema, e un Dvd curato dal Centro Maderna contenente scene di film che trattano il tema degli anziani. La sperimentazione di questo molteplice strumento, linguisticamente e culturalmente adattato ai vari contesti nazionali, avrà dunque luogo a partire da questo mese nei quattro paesi partner nel progetto, vale a dire in Italia (Torino, Roma, Cremona), Romania, Spagna e Turchia. Una volta sperimentato e validato verrà poi reso disponibile su scala nazionale.
Vai al sito del Progetto Ring: http://www.comune.torino.it/pass/php/4/ring.php

Indice della Newsletter dell’11. 5. 2010. Convegno del 27 maggio 2010 “Relazione d’aiuto, Supporto ai Caregiver Formali ed Informali”. Il problema del wandering negli Stati Uniti. Il rischio di demenza nelle coppie anziane. Focus - Dal lavoro alla pensione: un passaggio cruciale.

Il rischio di demenza nelle coppie anziane. (Centro Maderna)
La presenza di un coniuge che sviluppa una demenza aumenta nelle coppie anziane il rischio che anche l’altro coniuge incorra nella malattia, e questo rischio è notevolmente più elevato per gli uomini che per le donne. A rilevarlo è stata una ricerca condotta presso l’Università di Stato dello Utah e pubblicata su Journal of the American Geriatrics Society. Nel corso dello studio sono state monitorate per 12 anni 1221 coppie sposate di età superiore ai 65 anni, che all’inizio della ricerca non soffrivano di demenza. Nel corso del tempo sono stati diagnosticati 125 casi di demenza fra i mariti, 70 fra le mogli e 30 per entrambi i coniugi. Dall’analisi dei risultati, i ricercatori hanno constatato che l’incidenza della demenza era effettivamente associata anche all’avere il coniuge affetto dalla malattia. I partecipanti alla ricerca il cui coniuge aveva già sviluppato una demenza avevano anch’essi un rischio sei volte maggiore di incorrervi. Il rischio si è rivelato molto più elevato per gli uomini che per le donne. (Le Scienze, edizione italiana di Scientific American). http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Il_rischio_di_demenza_nelle_
coppie_anziane/1343180

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 339 del 22 aprile 2010. Malaria: giornata mondiale. La malaria colpisce ogni anno oltre 500 milioni di persone e ogni 30 secondi un bambino muore di questa malattia. Il 25 aprile si celebra l’edizione 2010 della giornata mondiale per la lotta alla malaria. Sicurezza in gravidanza. Salute materna: su The Lancet uno studio sulla mortalità per complicazioni legate alla gravidanza nei Paesi Onu. Dall’Oms un report ispirato ai principi dell’iniziativa “Making pregnancy safer”. Pomi e percorso nascita. Il percorso nascita nella prospettiva del Progetto obiettivo materno infantile (Pomi): è il tema del convegno che si tiene a Roma il 28 aprile. Le presentazioni saranno disponibili su EpiCentro dopo l’incontro. Sistema di sorveglianza Passi. Le novità sul sito Passi: ecco i dataset regionali 2009 e i relativi kit di analisi. La Liguria presenta il rapporto regionale 2008. Nel Lazio, dalla Asl di Viterbo, il report sintetico 2007-2008. Cambiamenti climatici e salute. Proteggere la salute dei cittadini dagli effetti dei cambiamenti climatici. Un report dell’Oms Europa stimola la preparazione dei sistemi sanitari alle conseguenze del riscaldamento globale.

Salute materna e neonatale: progressi raggiunti e strategie di intervento.
Tra il 1980 e il 2008, nei 181 Paesi appartenenti all’Onu, il numero di donne che ogni anno muore per complicazioni legate alla gravidanza è sceso di oltre il 35%. Nonostante questi progressi, a livello globale c’è ancora molto da fare per migliorare la salute delle donne e dei neonati. Su questo tema, la rivista The Lancet ha presentato uno studio, condotto dall’Institute for health metrics and evaluation (Ihme) dell’Università di Washington, relativo all’andamento del tasso di mortalità per complicazioni legate alla gravidanza negli ultimi trent’anni nei Paesi aderenti all’Onu, mentre l’Oms ha pubblicato un rapporto ispirato ai principi di “Making pregnancy safer”, l’iniziativa che intende migliorare la salute delle madri nel mondo, attraverso il sostegno ai Paesi per garantire un’assistenza qualificata prima, durante e dopo la gravidanza e durante il parto e il rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali.
Leggi l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/temi/materno/MadriOmsLancet.asp

Sul numero 340 del 29 aprile 2010. Alcohol prevention day 2010. In Italia sono ben 9 milioni i bevitori a rischio. Abitudini di consumo che, sotto i 16 anni, riguardano un ragazzo su 4 e una ragazza su 7. Leggi i dettagli sull’Apd 2010 e il resoconto del workshop. Alcol e sicurezza stradale: i dati Passi. L’11% degli italiani che consumano alcolici si mette al volante dopo aver bevuto. Frequenti i controlli sulle strade, ma l’etilotest è ancora poco utilizzato. I dati 2009 del sistema di sorveglianza Passi. Settimana europea delle vaccinazioni. L’Oms Europa lancia la quinta edizione della settimana europea delle vaccinazioni (24 aprile - 1 maggio 2010). La campagna si concentra, in particolare, sull’eliminazione del morbillo e della rosolia. Morbillo in Piemonte. In Piemonte, da gennaio ad aprile, si sono verificati almeno tre focolai di morbillo. È attesa la conferma di laboratorio per altri casi probabili che hanno tra loro una correlazione epidemiologica. Promozione della salute in Lombardia. Alla fine del progetto “Laboratorio di valutazione dei piani integrati degli interventi di promozione della salute”, è stato pubblicato il documento con le linee di indirizzo per la programmazione 2010.

Promozione della salute in Lombardia: indirizzi per la programmazione 2010.
A conclusione del progetto formativo regionale del biennio 2008-2009 “Laboratorio di valutazione dei piani integrati degli interventi di promozione della salute”, è stato prodotto il documento “Sintesi conclusive delle indicazioni formative” che raccoglie gli aspetti essenziali dei contenuti formativi sviluppati nel percorso partecipato tra U.O. Governo della Prevenzione, Asl e formatori del Dors Regione Piemonte. Il documento contiene le indicazioni per lo sviluppo integrato, efficace ed efficiente della pianificazione aziendale degli interventi di promozione della salute, che rappresentano le linee di indirizzo per l’aggiornamento dei Piani integrati locali degli interventi di promozione della salute per l’anno 2010. Scarica il documento di Linee di indirizzo: http://www.epicentro.iss.it/regioni/lombardia/pdf/circolare26San09.pdf

Sul numero 341 del 6 maggio 2010. Piano nazionale della prevenzione. Sottoscritta l’intesa sul Piano nazionale della prevenzione 2010-2012. La Conferenza Stato-Regioni affida il coordinamento al ministero della Salute e destina 200 milioni di euro all’attuazione del Piano. L’Aquila: al via Passi-Cometes. Valutare le conseguenze del terremoto del 6 aprile 2009 sullo stato di salute della popolazione aquilana. È l’obiettivo generale del programma di monitoraggio Passi-Cometes. Guadagnare salute a scuola. Favorire stili di vita sani nei bambini della scuola: il ministero della Salute presenta i materiali informativi realizzati con Miur, Iss e Inran nell’ambito del programma nazionale Guadagnare salute. Percorso nascita sotto la lente. Il percorso nascita nella prospettiva del Pomi: il 28 aprile presentati all’Iss i primi risultati di due progetti Ccm sulla qualità dei modelli operativi e di assistenza post partum per le donne straniere. Informazioni sulla rabbia. Dal ministero della Salute, l’opuscolo informativo “Rabbia, dinamica di una malattia”. La pubblicazione, pensata per gli operatori sanitari, fornisce diverse informazioni utili sulla malattia. La comunicazione per guadagnare salute. Promuovere iniziative di comunicazione e di formazione, secondo un’idea che vede i cittadini protagonisti delle proprie scelte sulla salute: nell’ambito di Guadagnare salute, tutti i dettagli su PinC.

Piano nazionale della prevenzione 2010-2012.
Il 29 aprile 2010 la Conferenza Stato-Regioni ha sottoscritto l’Intesa sul Piano nazionale della prevenzione 2010-2012. L’Intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano prevede che le Regioni si impegnino ad adottare, entro il 30 settembre 2010, il Piano regionale di prevenzione per la realizzazione degli interventi previsti dal Pnp. Il coordinamento dell’attuazione del Pnp è affidato al ministero della Salute. Per gli anni 2010-2012, Regioni e Province autonome hanno destinato 200 milioni di euro (oltre alle risorse previste dagli accordi per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale) per la completa attuazione del Pnp, come già previsto dall’articolo 4 dell’Intesa del 23 marzo 2005. Quattro le aree di intervento: la medicina predittiva, i programmi di prevenzione collettiva, i programmi di prevenzione rivolti a gruppi di popolazione a rischio e i programmi volti a prevenire complicanze e recidive di malattia.
Per i dettagli visita il sito del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm): http://www.ccm-network.it/node/956

Links
Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it
Sul sito del Cergas è disponibile il Rapporto relativo alla fase 3 della ricerca incentrata sui risultati dell’analisi dei sistemi di programmazione e controllo delle Aziende Sanitarie, realizzata dal Laboratorio Fiaso “Governo del territorio” con il Cergas Bocconi. Scarica il rapporto integrale: http://portale.unibocconi.it/wps/allegatiCTP/107761_HH_Vol_Fiaso.pdf

Questo numero di Block notes è pubblicato sul nostro sito, all’indirizzo: http://www.cgil.lombardia.it/Home/AreeTematiche/WelfareeSanità/Blocknotessanità/
2010/N6marzo/tabid/8470/Default.aspx 
 

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