Block Notes n. 7, aprile 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalla stampa di settore
Salute mentale. Il bilancio a 30 anni dalla riforma. Legge 180 solo in metà Italia
Agenas. Intramoenia, tutti i conti dal 2001 sulla libera professione
2005-2010. Rendiconto di cinque anni della Conferenza delle Regioni
IX Rapporto sulle politiche per la cronicità di Cittadinanzattiva

2. Dalle Agenzie di stampa regionali
RU486, pronti i protocolli attuativi regionali. Documento varato da specialisti
Sanità, il Wall Street Journal loda il modello lombardo.

3. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Donne Cgil: sì a somministrazione consapevole RU486
Nota informativa della CGIL sulla pillola RU486
Politiche sociali: un’analisi attraverso i fondi
Quando si comincia ad essere anziani?
Anziani malati di Alzheimer e famiglie: un nuovo sito
Badanti in Friuli Venezia Giulia: incentivi per l’assunzione
Francia: nasce il programma assicurativo per la non autosufficienza
Donne e salute, il rapporto 2010 della Commissione europea
Sanità pubblica negli Usa: si cambia, con un occhio alla valutazione
2010: anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale.

4. Links
Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it: “Rapporto Oasi 2009”

Dalla stampa di settore
Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 7, del 23 febbraio-1 marzo 2010
Salute mentale. Il bilancio a 30 anni dalla riforma. Legge 180 solo in metà Italia.
E’ difficile trarre un bilancio della riforma avviata dalla L. 180, visto che mancano dati ufficiali aggiornati. Quelli disponibili (Istat,, Iss) parlano ancora una volta di una sanità a più velocità anche per la salute mentale, dove i servizi territoriali sono spesso un miraggio ed il ricorso al Tso diventa la soluzione più facile, soprattutto al Sud, ma non solo, visto il trend dell’Emilia Romagna. In Italia ci sono 190 Dipartimenti di Salute mentale: 77 (il 41%) servono una popolazione tra i 100mila ed i 250mila abitanti, mentre 68 (36%) variano tra i 250mila ed il mezzo milione (soprattutto al Sud, dove quattro Dipartimenti hanno un bacino che supera addirittura il milione di persone). Meglio distribuiti sul territorio sono i 707 Centri di salute mentale, con l’eccezione del Molise, dove non ce ne sono. C’è però il problema del personale e degli orari di apertura: i Csm dovrebbero funzionare per almeno 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana, ma solo 112 (15,8%) sono aperti almeno 72 ore su 6 giorni. Tra questi ci sono il Csm del Friuli e alcuni campani e sardi che funzionano addirittura 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e sono dotati di 6-8 posti per l’accoglienza diurno-notturna di persone che ne hanno bisogno. L’apertura media in Italia è invece di 61 ore settimanali, ma nei prefestivi e festivi o riducono l’orario o chiudono. Normalmente per accedere ai servizi del Csm si attendono 8 giorni, ma in 82centri servono da due settimane a 72 giorni di attesa. Il personale varia molto: si va da 1,5-2 operatori per 10.000 abitanti in Val D’Aosta, Lombardia, Veneto, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Sicilia ai 3 operatori di PA Trento, Toscana, Umbria e Campania; in Friuli, invece, ce ne sono 5 su 10.000 abitanti. Complessivamente in Italia, esclusa la Sicilia, ci sono circa 4.100 letti nelle strutture pubbliche, con una media di 13 p.l. per struttura . Le case di cura, in 10 delle 20 regioni censite, sono 54, con 4.862 p.l., con una media di 90 p.l. In Lazio, Calabria e Campania vi è il minor numero di letti nel pubblico.

Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 8, del 2-8 marzo 2010
Agenas. Intramoenia, tutti i conti dal 2001 sulla libera professione. Vincono le visite.
Incassi stabili, secondo l’Agenas, per l’intramoenia negli ultimi due anni (ma i dati 2009 sono provvisori): 1,258 mld. nel 2008 e 1,23 nel 2009. I ricavi presentano un aumento costante, con un incremento del 77% nel 2008 sul 2001, e del 75% nel 2009. La richiesta maggiore si concentra nelle visite specialistiche, che “doppiano” gli interventi ospedalieri. Il picco di richieste si registra nelle Regioni del Centro, dove l’aumento è stato del 113,6%, seguito dal Sud con l’82,6% e dal Nord con il 61,3%. Ai medici nel 2009 è andato oltre il 76% di ricavi in più rispetto al 2001; in cifre assolute si tratta di oltre un miliardo di euro, mentre alle aziende sono arrivati quasi 164 milioni. L’area che determina più incassi è quella specialistica, con 717 mil., seguono l’ospedaliera con 354 mil. e la Sanità pubblica (rilascio di certificazioni, attività veterinarie e di controllo ambientale), con 15 mil. Le prestazioni maggiormente richieste in libera professione (dati 2007) riguardano i primi 30 Drg (59,4% dei dimessi in intramoenia), con il parto in testa (il 26,5% di tutti i 30 Drg, con una prevalenza del parto cesareo).

Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 9, del 9-15 marzo 2010
2005-2010. Rendiconto di cinque anni della Conferenza delle Regioni.
E’ tempo di bilanci per la Conferenza dei presidenti delle Regioni. Al 1° posto c’è il federalismo fiscale, anticipato nel 2006, con l’altolà delle regioni alle previsioni del D.lgs 56/2000 e che ora va applicato anche con la nascita di una Camera delle Regioni, quindi due “Patti per la salute”, in cui le regioni hanno ottenuto incrementi di risorse e potere di controllo sui piani di rientro e sui commissariamenti, e un Piano sanitario nazionale, disegnato in base alle esigenze di salute e programmazione del territorio. Nel 2010 però il fondo è cresciuto meno che in tutto il quinquennio, con il rischio di bilanci in rosso anche nelle regioni “virtuose”. Oltre ai “pilastri istituzionali” di patti e federalismo la Conferenza si è pronunciata su decine di provvedimenti: dalla sburocratizzazione avviata dal 2006 con la cancellazione delle certificazioni inutili, fino ai decreti Brunetta, che le regioni hanno ottenuto di attuare in autonomia. La partita del fabbisogno sanitario è stata al centro di tutto; sono seguiti accordi di programma per edilizia ed ammodernamento tecnologico e decine di provvedimenti interregionali, dalle tariffe per la mobilità sanitaria alla gestione delle campagne contro fumo ed alcol. Altro ruolo chiave è stato giocato nelle partite sui contratti e le convenzioni dei medici. In diverse occasioni vi sono stati scontri con il governo, per le “promesse non mantenute”, che hanno portato per due volte alla sospensione dei rapporti istituzionali e a decine di ricorsi alla Corte costituzionale, per ribadire la propria autonomia. Non mancano provvedimenti importanti concordati e mai nati, come quello sulla revisione dei Lea, approvato nel 2008 e nel 2009, ma ancora bloccato sulla questione dei finanziamenti. La sfida ora aperta è quella sui costi standard, da cui dipenderà l’equilibrio del sistema.

Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 10, del 16-22 marzo 2010
IX Rapporto sulle politiche per la cronicità di Cittadinanzattiva. Cure ad accesso limitato.
Per i pazienti affetti da patologie croniche la strada è sempre più in salita, “ad accesso limitato”, come risulta dal IX Rapporto sulle politiche della cronicità realizzato dal coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (Cnamc) di Cittadinanzattiva, frutto di un lavoro di ricognizione effettuato nel corso del 2009 sul percorso diagnostico-terapeutico delle persone affette da patologie croniche, registrandone le criticità. I cittadini cronici, che rappresentano il 38,8% della popolazione, stanno pagando un conto salato per i tagli al budget di molte Asl e per i piani di rientro, incontrando numerosi ostacoli, a partire dalla difficoltà di ottenere una diagnosi, a causa di medici poco preparati, che ritardano l’invio allo specialista, della scarsità di centri specializzati, dell’assenza di percorsi diagnostico-terapeutici per patologia. Le conseguenze sono: aumento delle complicanze, dei costi sociali e di quelli privati. La maggiore criticità è nell’impatto col territorio, la cui mancanza di risposte causa ricoveri impropri e quindi maggiori spese per il Ssn. Si registrano però carenze anche nell’assistenza ospedaliera per scarsa interdisciplinarietà, ma soprattutto nella fase successiva al ricovero, per la carenza di assistenza domiciliare, riabilitazione e assistenza protesica. Lo scarso coinvolgimento del Mmg, la scarsità di strutture adeguate, la difficoltà di accesso a quelle esistenti spingono il paziente nelle strutture private. Le spese che i cronici sono costretti a sostenere sono quindi in aumento: si va da una media di 2.500 euro per medicinali non rimborsabili dal Ssn, ai 1.600 euro per protesi ed ausili, agli 850 per visite ed esami, cui si possono aggiungere 1.600 euro, se è necessaria l’assistenza psicologica e quasi 10.000 euro se serve la badante.

Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 7 aprile 2010
RU486, pronti i protocolli attuativi regionali. Documento varato da specialisti di ostetricia e ginecologia. Procedura con consenso informato e assistenza in ospedale.
Sono pronti i protocolli attuativi per l’utilizzo della RU486. Il documento è stato definitivamente messo a punto presso la Direzione generale Sanità, in un incontro con i rappresentanti della Società scientifica di Ostetricia e Ginecologia lombarda, sulla base di una bozza già condivisa dai responsabili di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali pubblici di Milano, appena prima di Pasqua. In particolare è stato condiviso favorevolmente dal dr. Frigerio e dal dr. Ferrazzi, rispettivamente presidente e vicepresidente della Società lombarda di Ostetricia e Ginecologia. Già domani i testi verranno trasmessi a tutte le aziende ospedaliere lombarde come informativa per i propri reparti. “Scopo di questo lavoro - spiega una Nota di Regione Lombardia - è stabilire le modalità concrete per l’utilizzo della RU486, che deve svolgersi nel pieno rispetto della legge 194, come peraltro già stabilito dalla Giunta regionale a dicembre. E’ stata affidata la definizione di queste procedure ai responsabili delle Unità operative di ostetricia-ginecologia degli ospedali lombardi, nel rispetto delle competenze e responsabilità di ciascuno. Si tratta di un lavoro che ha permesso di definire in maniera accurata le modalità di informazione alla donna circa l’impiego della RU486, della sua pericolosità, del necessario consenso informato e del percorso diagnostico terapeutico”. Questi alcuni dei punti principali del documento: 1) L’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico deve svolgersi entro la settima settimana (49° giorno dall’inizio dell’ultima mestruazione). 2) La procedura prevede la somministrazione di due farmaci (il Mefiprestone), seguito dopo due giorni da un medicinale della famiglia delle prostaglandine. Nel 95% dei casi infatti la sola pillola RU486 non è sufficiente a provocare l’aborto. 3) I due farmaci hanno efficacia in circa il 95% dei casi; nel 5% dei casi l’aborto può essere incompleto e quindi è necessario effettuare un raschiamento uterino. 4) Come per tutte le procedure mediche esistono dei rischi connessi al trattamento. Le complicanze gravi sono rare. In 4 anni di osservazione (2000-2004) negli Stati Uniti sono stati segnalati all’agenzia governativa per la sorveglianza sugli effetti indesiderati dei farmaci (FDA) 237 emorragie, 66 casi di infezioni uterine. Dal 2001 sono 17 le morti materne registrate in Usa, Canada, Gran Bretagna, Francia e Svezia. E’ stata segnalata la possibilità di un sanguinamento uterino molto abbondante al momento dell’espulsione del materiale abortivo e anche della comparsa di infezioni da curare con antibiotici. 5) E’ necessario restare in ospedale, con un’attenta sorveglianza sanitaria, nelle ore dopo la somministrazione delle prostaglandine, in modo di ricevere un’assistenza immediata se si verifica un’emorragia importante. E’ necessario attenersi con scrupolo alle indicazioni prescritte alla dimissione, anche per ridurre i rischi di infezioni uterine. 6) Le donne che decidessero di lasciare l’ospedale dopo la somministrazione della prostaglandina, contro il parere dei sanitari e contro quanto previsto dall’Agenzia Italiana del Farmaco, andranno incontro alla possibilità che l’aborto avvenga fuori dall’ospedale con possibili gravi rischi per la salute.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 14 aprile 2010
Sanità, il Wall Street Journal loda il modello lombardo.
Il Wall Street Journal ha pubblicato ieri un ampio servizio - un’intera pagina - sul sistema sanitario lombardo nel contesto di un’inchiesta speciale dedicata alla salute. L’autorevole testata internazionale – ricordando l’interesse manifestato dal governatore Arnold Schwarzenegger per la sanità lombarda nella sua visita dello scorso anno - parla del sistema lombardo e delle sue eccellenze sottolineando come è considerato tra i più efficienti in Europa. Motivo principale di questo “successo” viene individuato nella scelta di mettere sullo stesso piano gli ospedali pubblici e privati (che devono rispettare gli stessi standard di qualità). Infatti, “i pazienti sono liberi di scegliere tra strutture pubbliche o private senza extra costi”. Questo ha permesso alla Lombardia di “aumentare i suoi standard di qualità” tanto che “i pazienti in Lombardia hanno a disposizione una tra le più lunghe liste di prestazioni in Italia (si intende gratuite - ndr) e hanno la copertura per un elenco di prescrizioni farmaceutiche tra i più ampi in Europa. Inoltre anche le liste d’attesa sono state tagliate”. A questo proposito viene ricordato come fino a dieci anni fa fosse necessario aspettare mesi per un intervento al cuore mentre oggi lo si può ottenere immediatamente. E non sono solo le prestazioni sanitarie in senso stretto ad essere migliorate ma anche “le camere e il cibo”. All’ospedale Niguarda di Milano “i pazienti non sono più stipati in reparti con camere da sei letti ma stanno in camere doppie”. Nonostante l’aggiunta di servizi e il loro miglioramento - garantito anche dagli ospedali privati che hanno ad esempio aperto reparti di maternità o di pronto soccorso, “la Lombardia ha abbassato i costi della sanità”. “Mentre molte Regioni italiane - scrive il Wall Street Journal - tendono a spendere più del loro budget per la sanità, la Lombardia negli ultimi sei anni ha speso meno”, risparmiando 200 milioni di euro che sono stati utilizzati per migliorare ulteriormente le infrastrutture sanitarie. La Lombardia “è l’unica Regione in Italia in cui i manager degli ospedali pubblici possono essere licenziati se non rispettano il budget”. Altro punto qualificante è l’arrivo di pazienti da altre Regioni: “L’alta qualità degli ospedali della Lombardia è conosciuta in tutto il Paese e gli italiani possono andare a farsi curare in qualunque Regione”. Circa il 10% dei pazienti ospedalieri della Lombardia viene da fuori regione. “Ai pazienti - questo il commento di Renato Botti, direttore generale del San Raffaele, che chiude l’articolo - non importa se l’ospedale è pubblico o privato. Tutto ciò che cercano è una buona sanità”.

Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Cgil nazionale. Donne Cgil: sì a somministrazione consapevole RU486
Non è accettabile che un processo di innovazione in campo medico, di avanzamento rispetto alle pratiche abortive sinora praticate nel nostro paese, e che tiene conto della tutela della salute, sia utilizzato per produrre attacchi ideologici al diritto all’autodeterminazione delle donne
Leggi tutto il documento: http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=13498

Dal Dipartimento Welfare della Cgil.
13/04/2010. Nota informativa della CGIL sulla c.d. pillola RU486, anche per orientare le iniziative in sede territoriale a tutela del diritto alla salute e all’autodeterminazione della donna.
Leggi il documento: http://www.cgil.it/Archivio/Welfare/InformativaCGIL-RU486.pdf

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1545 del 25 marzo 2010.
Politiche sociali: un’analisi attraverso i fondi. On line sul sito di Legautonomie.
Legautonomie ha dedicato un proprio “focus” alle politiche socio assistenziali, che nel nostro Paese sono finanziate attraverso diversi fondi di carattere sociale, le cui risorse sono stanziate annualmente con le manovre finanziarie annuali. Il Fondo nazionale per le politiche sociali, istituito dalla L. 449/1997, è la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie. Il Fondo per le politiche della famiglia istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri dal d.l. 223/2006 convertito dalla L. 248/2006, finanzia il funzionamento dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia e l’elaborazione del Piano nazionale per la famiglia. Il Fondo per le politiche giovanili, istituito dal d.l. 223/2006 convertito dalla L. 248/2006, è diretto a promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale, professionale e all’inserimento nella vita sociale Il Fondo per la non autosufficienza, istituito dalla legge finanziaria 2007, garantisce, su tutto il territorio nazionale, l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali in favore delle persone non autosufficienti; Il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, nella formulazione della legge 285/1997 istitutiva del fondo, è finalizzato alla realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale, locale per la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell’infanzia e adolescenza Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione è stato istituito dall’art. 11, c. 5 della L. 431/1998 presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Le risorse finanziarie dei fondi per le politiche sociali anni 2008-2010. La tabelle allegate evidenziano le risorse stanziate per i principali fondi di carattere sociale dalle leggi finanziarie 2008, 2009 e 2010. Il documento di Legautonomie è disponibile all’indirizzo: http://www.legautonomie.it/content/download/1642/9028/file/Dossier%20Welfare_%2010%20marzo%202010.doc

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 30.03.2010. Un riconoscimento alle aziende attente ai bisogni dei loro dipendenti senior. Quando si comincia ad essere anziani? Una ricerca tra i lavoratori anziani dell’industria automobilistica italiana. Anziani malati di Alzheimer e famiglie: un nuovo sito.

Quando si comincia ad essere anziani? (Centro Maderna)
Uno studio dell’Università del Kent ha evidenziato un risultato sorprendente: la giovinezza finirebbe a 35 anni, mentre la terza età comincerebbe a 58. Il dato emerge da un sondaggio condotto su 40.000 europei in 21 Paesi da European Social Survey’s e rivela la percezione dell’invecchiamento altrui, molto più veloce rispetto al proprio. Per la maggior parte degli intervistati la terza età arriva uno o due anni prima dei 60 anni, quando molti, fanno notare gli studiosi, si sentono ancora attivi e vitali. “Essere etichettati come troppo giovani o troppo vecchi - spiega lo psicologo Dominic Abrams, uno degli autori della ricerca – è un’esperienza vissuta male dal 63% della popolazione”. Non mancano poi le differenze di percezione nei diversi Stati: in Norvegia ci si può sentire giovani fino a 34 anni, in Belgio e Slovenia si arriva fino a 44 anni. Il posto ideale per sentirsi eternamente giovani è Cipro. Per gli abitanti dell’isola si è giovani fino a 52 anni e si diventa vecchi dai 67 anni in poi. (Agenzia ASCA, 18 marzo 2010).
Vai a European Social Survey’s: http://ess.nsd.uib.no/

Anziani malati di Alzheimer e famiglie: un nuovo sito. (Centro Maderna)
Un nuovo programma di sostegno on line, destinato ai familiari dei malati di Alzheimer, è stato lanciato il 12 marzo a Tessalonica, in Grecia, in occasione della 25° Conferenza Internazionale sulla malattia di Alzheimer. Il sito ha come obiettivo primario il sostegno di pazienti e familiari, ma anche quello di fornire al grande pubblico alcuni strumenti di comprensione per individuare rapidamente i sintomi fisiologici dovuti all’invecchiamento, distinguendoli dai primi sintomi della malattia di Alzheimer. L’importanza dell’identificazione dei primi sintomi è stata recentemente sottolineata nello studio Impact (Important Perspectives on Alzheimer’s Care and Treatment), un’indagine su 1800 medici e curanti di Francia, Italia, Spagna, Gran Bretagna.
(Newsletter Senioractu.com, 2010, n. 347). Vai al sito: www.aboutmemoryproblems.com
Vai allo studio Impact (in inglese):
http://www.familyhealthguide.co.uk/alzheimer-s-disease/alzheimers-impact-study.html

Indice della Newsletter del 6.04.2010. Focus. Caregiver, si volta pagina. Badanti in Friuli Venezia Giulia: incentivi per l’assunzione. Dal Veneto il DVD per le badanti. Nasce Alia, l’associazione notarile a supporto delle fasce più deboli.

Badanti in Friuli Venezia Giulia: incentivi per l’assunzione. (Centro Maderna)
Dal 2009 in Friuli Venezia Giulia le attività degli Sportelli Assistenti familiari sono finanziate ed implementate dalla Regione con uno specifico nuovo progetto denominato “Professionisti/e in famiglia”. Dal 15 marzo 2010, grazie al finanziamento del Dipartimento delle Pari opportunità, sono previsti incentivi a supporto dei contratti verso le badanti, con la finalità di contribuire all’emersione del lavoro irregolare e di favorire l’acquisizione di professionalità, assicurando un contributo alle famiglie per la loro sostituzione nel caso le badanti frequentino un corso di formazione professionale coerente con le loro mansioni. (InfoHandicap, 30 marzo 2010).
Per maggiori informazioni vai al sito dell’Agenzia regionale del Lavoro della regione Friuli V:G.: http://www.regione.fvg.it/rafvg/utility/dettaglio.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/GEN/AGENZIALAVORO/FOGLIA103/

Indice della Newsletter del 13.04.2010. Focus Pet-therapy: antidoto alla solitudine? Non solo. Francia: nasce il programma assicurativo per la non autosufficienza. Una fiaba per i malati di Alzheimer.

Francia: nasce il programma assicurativo per la non autosufficienza. (Centro Maderna)
In occasione del Salon des Seniors che si è tenuto a fine marzo a Parigi, il Gruppo Prévoir, già specializzato in assicurazioni sulla vita e previdenza e uno dei primi nel settore ad aver sviluppato soluzioni assicurative per la perdita dell’autonomia, ha presentato un nuovo programma personalizzato ed inedito indirizzato alle persone anziane chiamato Prévoir Autonomie Bien-être. “La novità dell’offerta Prévoir” spiega il comunicato stampa, “sta nella prevenzione attiva tramite un accompagnamento personalizzato basato sulla diagnostica dei rischi legati alla malattia e sui consigli per ritardare il più possibile o minimizzare il rischio di perdita d’autonomia preservando il benessere della persona.” Il pacchetto prevede una serie di incontri a tema tenuti da un’infermiera specializzata sui vari fattori di rischio (malattie cardiovascolari, osteoporosi e cadute, i problemi sensoriali ecc…), altri tre incontri sul tema della memoria, e include inoltre un medico e un’ infermiera sempre a disposizione per rispondere ai quesiti dell’assicurato relativi alla sua salute. Al momento dell’effettiva perdita dell’autonomia il programma include poi una rendita vitalizia che copre sia la non autosufficienza totale che quella parziale (anche causata da fratture). (Senioractu.com, 6 aprile 2010)
Per maggiori informazioni (in francese): http://www.prevoir.com/index.php?id=43

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 335 del 25 marzo 2010. Tubercolosi: i nuovi dati. Il 24 marzo si è celebrata la giornata mondiale 2010 contro la Tbc. Su EpiCentro i nuovi dati sulla diffusione della malattia in Italia e nel mondo. Leggi anche la pagina dei documenti aggiornata. Morbillo in Veneto. Da dicembre 2009 sono in corso alcuni focolai di morbillo in Veneto. In totale, al 16 marzo sono stati notificati 91 casi da 5 diverse Asl. Leggi l’approfondimento sull’indagine epidemiologica. Nascere in Toscana 2005-2007. Cresce il numero di figli per donna: 1,32 contro l’1,38 della media nazionale. A questa tendenza contribuiscono in modo significativo gli stranieri. Leggi il nuovo rapporto pubblicato dall’Ars Toscana. Ebp in Emilia Romagna. Le ricadute sui cittadini e sulla Pubblica amministrazione a sei anni dalla legge con cui l’Emilia Romagna ha abolito il libretto sanitario per gli alimentaristi e istituito corsi di formazione per operatori. Donne e Salute. Le donne vivono più a lungo, ma si ammalano più spesso. Sono comunque ancora pochi i dati sullo stato di salute del genere femminile. Emerge dal report 2010 della Commissione europea.

Donne e salute, il rapporto 2010 della Commissione europea.
In prevalenza la popolazione europea è femminile (nel 2007 c’erano 104,9 donne ogni 100 uomini) e, di media, le donne hanno un’aspettativa di vita maggiore (in Lituania la differenza arriva fino a 11,7 anni). Eppure, le donne tendono ad ammalarsi più spesso degli uomini (la percentuale di anni di vita in buona salute è 75,4% per le donne e 80,7% per gli uomini) e, con l’avanzare dell’età, aumenta l’incidenza delle patologie croniche (diabete) e dei problemi mentali. Alcuni studi sottolineano la diversa incidenza di alcune patologie tra popolazione maschile e femminile, così come l’importanza di prestare cure differenziate per donne e uomini. Peraltro, il corpo maschile e quello femminile hanno differenze fisiologiche tali da farli reagire in modo diverso alle malattie. Per questa ragione, la Commissione europea ha pubblicato uno studio (pdf 5,3 Mb) sulla salute delle donne che ha coinvolto i 27 Stati membri dell’Unione europea e la European Economic Area (Islanda, Norvegia e Liechtenstein). Obiettivo del documento è mostrare quali sono i dati attualmente disponibili sull’argomento, sottolineando sia le questioni che al momento rivestono maggiore interesse per la salute femminile, sia quelle emergenti. Lo studio ha messo in luce un problema poco considerato: è difficile riuscire a fornire un quadro completo ed esaustivo per un’area come quella analizzata, sia perché sono necessari indicatori esatti sia perché servono dati precisi. Per questo motivo, per la realizzazione del rapporto si è dovuto tener conto della ristrettezza dei campioni, del carattere locale dei dati e delle scarse indicazioni di genere.
Leggi l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/SaluteDonneCE2010.asp
Lo studio della Commissione europea sulla salute delle donne (in inglese) è disponibile all’indirizzo: http://ec.europa.eu/health/population_groups/docs/women_report_en.pdf

Sul numero 336 del 1° aprile 2010. Usa: via libera alla riforma. È legge negli Usa la riforma sanitaria del governo Obama. Il New England Journal of Medicine dedica un dossier al tema: la redazione di EpiCentro ne parla con Fulvia Seccareccia (Cnesps-Iss). Alcol: le linee guida cliniche. Dall’Osservatorio nazionale alcol del Cnesps, le linee guida cliniche per l’identificazione e l’intervento breve per i consumatori di alcol a rischio. Sono on line il secondo e il terzo fascicolo. I dati sulla mortalità. Disponibile on line l’indirizzario con i recapiti delle sedi che in Italia si occupano, a diversi livelli, della gestione dei dati di mortalità. Leggi anche la presentazione dell’Atlante europeo (2009). Innovazione tecnologica in sanità. A che punto è, nel nostro Paese, la diffusione della sanità elettronica? Prova a rispondere un’indagine sui Livelli di innovazione tecnologica in sanità (Litis), realizzata da Federsanità Anci.

Sanità pubblica negli Usa: si cambia, con un occhio alla valutazione.
In oltre un secolo di storia, nessun presidente americano ci era mai riuscito. Ma oggi, dopo mesi di limbo politico, la riforma sanitaria di Barack Obama è finalmente legge. Cavallo di battaglia del programma del presidente fin dalla primissima campagna elettorale, la riforma del sistema sanitario ha lasciato a lungo l’America (e non solo) con il fiato sospeso. Poi, intorno alla mezzanotte del 21 marzo 2010 ora di Washington, è arrivato il verdetto definitivo della Camera dei Rappresentanti: 219 sì contro 212 no
Leggi l’articolo citato pubblicato sul New England Journal of Medicine (in inglese):
http://healthcarereform.nejm.org/?p=3017&query=home
Leggi tutto l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/leggere/riformaSanitariaUSA.asp

Sul numero 337 dell’8 aprile 2010. Alcol: verso l’Apd 2010. On line il quarto fascicolo delle linee guida cliniche per l’identificazione e l’intervento breve, e il programma dell’Alcohol Prevention Day. EpiCentro propone una rassegna delle iniziative sul territorio. 2010, anno europeo contro la povertà. Ancora oggi il 17% dei cittadini dell’Ue dispone di risorse limitate e la crisi ha aggravato la condizione delle persone più deboli. Il 2010 è l’anno europeo della lotta a povertà ed esclusione sociale. Alimentazione e salute. Dall’Efsa: un’analisi sulle diossine in alimenti e mangimi e una consultazione pubblica per la revisione di un documento per la valutazione del rischio ambientale delle piante geneticamente modificate. Lazio: le Ivg dal 1987 al 2008. Nel Lazio, come nelle altre Regioni italiane, le Ivg hanno visto un incremento dal 1978 al 1982, un calo fino agli anni ‘90, una stabilizzazione e poi una lieve diminuzione nel 2007-2008. Toscana: un sito sul tabagismo. Il Centro di documentazione sul tabagismo della Regione Toscana presenta InfoFumo, sito di informazione specializzata per la formazione e la ricerca scientifica sul tabacco e gli aspetti correlati.

2010: anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
Sebbene l’Unione europea sia una delle più ricche aree del pianeta, il 17% dei cittadini dispone di risorse limitate e non riesce a soddisfare i propri bisogni primari. La crisi economico-finanziaria del 2008 ha inoltre aggravato la condizione delle persone più vulnerabili e avrà conseguenze di lungo periodo sulla crescita e sull’occupazione in ogni Paese membro. Con la Decisione del 22 ottobre 2008 il Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa hanno designato il 2010 come l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale al fine di “imprimere una svolta decisiva alla lotta contro la povertà”, come formulato all’avvio della strategia di Lisbona. La sensibilizzazione sul tema dell’esclusione sociale e la promozione dell’inclusione attiva dei cittadini saranno quindi due delle priorità del 2010.
Leggi tutto l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/annoEuropeo2010.asp

Links
Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it
Sul sito del Cergas è disponibile il “Rapporto Oasi 2009”, che si articola nei capitoli: 1) Quadro di riferimento, 2) Sistemi sanitari regionali, 3) Assetti istituzionali, assetti tecnici e combinazioni economiche, 4) Organizzazione, 4) Rilevazione.

Questo numero di Block notes è pubblicato sul nostro sito, all’indirizzo: http://www.cgil.lombardia.it/Home/AreeTematiche/WelfareeSanità/Blocknotessanità/2010/

N6marzo/tabid/8470/Default.aspx
 

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies