Block Notes n. 1, gennaio 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Sanità: un testo unico con luci e ombre
Farmaci: cresce la spesa a carico dei cittadini
Le regole per la gestione del Ssr per il 2010. Niente ticket per i cassintegrati
Ospedale di Como, conclusi i lavori di costruzione.
Sanità: 700 euro per apparecchi denti per ragazzi, 45 milioni per i tempi d’attesa
Nuovo Niguarda, conclusi i lavori del primo lotto
Monza. Nuovo ospedale, Formigoni: avanti in tempi brevi
Sacco, inaugurati da Formigoni nuovi reparti
Anziani, Boscagli: ora più assistenza domiciliare

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Istat: stime spesa Amministrazioni pubbliche. Classifica europea
Sanità e politiche sociali: quadro sinottico su Finanziaria
Terza Conferenza Regionale PAR
Dopo l’Ospedale, meglio a casa
Relazione sullo stato sanitario del Paese, anni 2007-2008
Rapporto 2007 sull'attività dei ricoveri ospedalieri in Italia
Fumo: la situazione a cinque anni dalla legge Sirchia

3. Links
http://www.astrid-online.it/rassegna/

Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Novità Settegiorni PD”, notiziario del gruppo PD nel Consiglio regionale della Lombardia
E’ uscito il n. 81del 22 dicembre 2009
Sanità: un testo unico con luci e ombre
Un Testo Unico, un passaggio importante per la semplificazione in uno degli ambiti principali del sistema lombardo, ma che non convince l’opposizione. E’ un giudizio con luci e ombre quello espresso dal Pd in Aula in occasione della votazione del Testo Unico della Sanità. Si tratta della summa delle leggi lombarde in materia di sanità promulgate dagli anni 70 ad oggi e riunite per la prima volta in un unico corpus: un’opera di ingegneria giuridica che fotografa in 134 articoli e 10 titoli il settore sanitario regionale. Ci siamo astenuti - ha dichiarato Ardemia Oriani dopo il voto - perché ci sono parti del testo che non danno certezza di essere esclusivamente compilative, come dichiarato dall’assessore Bresciani, e che dovranno essere modificate già dai prossimi mesi e articoli della legge con norme obsolete e non rispondenti alla prassi attualmente in atto come il tema delle dipendenze, della salute mentale, del diabete”. Troppe perplessità: innovazione o conservazione? “Tanto è vero - ha chiarito Oriani - che la stessa Giunta prevede già da gennaio delle modifiche del Testo Unico della Sanità a partire dal collegato ordinamentale”. Durante la discussione l’Aula ha approvato l’ordine del giorno del Pd che chiede, una volta approvato il Testo Unico, una revisione delle norme inerenti la cura del diabete mellito.

E’ uscito il n. 83 del 22 gennaio 2010
Farmaci: cresce la spesa a carico dei cittadini.
La scorsa settimana un medico lombardo è stato condannato a risarcire la Regione per aver emesso troppe ricette farmaceutiche. Secondo il Pirellone, parte in causa nel procedimento, si tratta di una vittoria sul fenomeno dell’eccesso di prescrizioni di farmaci, ma, secondo Ardemia Oriani “la Regione non può vantare questo merito, perché i dati dimostrano il contrario. Dal 2005, anno in cui è avvenuta la vicenda contestata dalla Corte dei Conti, al 2009, le ricette farmaceutiche sono passate da 55 a 66 milioni, con un aumento del 20%”. “A diminuire è stata la spesa farmaceutica regionale, che nello stesso periodo è rimasta pressoché invariata intorno ai 1.700 milioni di euro grazie all’incentivazione dei generici e alla distribuzione diretta. La Regione, sostanzialmente, risparmia e il cittadino spende di più perché paga un ticket fisso su ogni ricetta. E infatti, nello stesso periodo, la Regione ha incassato dai cittadini per i ticket farmaceutici il 30% in più (da 125 a 166 milioni di euro). Quindi il problema rimane del tutto aperto: il tema dell’appropriatezza non è risolto e la sanità lombarda rimane costosa per i cittadini”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 17 dicembre 2009
Le regole per la gestione del Ssr per il 2010. Niente ticket per i cassintegrati.
Dal 1 gennaio 2010 e almeno fino al 31 dicembre dello stesso anno anche le persone in cassa integrazione straordinaria e i loro familiari a carico (oltre che i disoccupati e i lavoratori in mobilità) saranno esenti dal pagamento del ticket per le prestazioni di specialistica ambulatoriale (esami e visite), essendo già esenti per la farmaceutica. Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, illustrando, insieme agli assessori Luciano Bresciani (Sanità) e Giulio Boscagli (Famiglia e Solidarietà sociale), il provvedimento che indica le “regole” per la gestione del servizio socio sanitario regionale per il 2010. Le regole 2010 hanno un triplice scopo. Innanzitutto consolidare l’esistente, a partire dal mantenimento delle attuali fasce di esenzione ticket (70% per esami e visite e più del 60% delle prescrizioni farmaceutiche), cui si sono aggiunti i cassintegrati, il secondo obiettivo è potenziare con ulteriori risorse le aree di maggior fabbisogno finanziario e il terzo è intraprendere o proseguire alcuni progetti-pilota sperimentali per poi introdurli gradualmente su scala più vasta. Queste alcuni dei principali provvedimenti. Nuove risorse. Vengono investite nuove risorse nelle aree di maggior fabbisogno finanziario. Per quanto riguarda i ricoveri, vengono aumentate alcune tariffe per prestazioni di alta specialità, a budget invariato rispetto al 2009. A questo si aggiungono nuovi fondi destinati a far fronte alla criticità del rinnovo dei contratti del personale del comparto dei privati. “Sul capitolo farmaceutica - ha aggiunto Bresciani - ci sarà un aumento del 10% delle risorse per i farmaci File F (medicinali innovati ad alto costo per gravi patologie). Quanto alla psichiatria, vengono messi a diposizione 20 milioni in più, destinando dunque a questo ambito il 5% delle risorse del Fondo Sanitario Regionale”. Sperimentazioni e nuove tecnologie. E’ previsto l’avvio o la prosecuzione di alcuni progetti-pilota sperimentali con lo scopo di introdurli gradualmente su scala più vasta. Nelle Asl di Mantova e di Cremona viene introdotta la digitalizzazione delle cartelle ciniche (10 milioni di risorse). Sul territorio Nord-Milano sarà invece sperimentata l’assistenza domiciliare dei pazienti cronici tramite supporto informatizzato di rilevazione via web dei principali parametri vitali, in collegamento in tempo reale con la centrale operativa. Dote sanitaria. Verrà proseguito e potenziato il progetto della dote sanitaria, che prevede una sorta di “patto” tra il medico e il paziente nel seguire un percorso diagnostico terapeutico stabilito (con tanto di dotazione finanziaria ossia la “dote”) per le patologie croniche. Nel 2009 è già stato avviato nelle Asl di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Monza, e Milano 2. Cure territoriali. Saranno promosse forme avanzate di associazionismo medico che vedranno i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta come punti di riferimenti per gli assistiti, con l’introduzione di percorsi di presa in carico e di continuità assistenziale integrati con gli specialisti e altre figure professionali. Sempre con l’obiettivo di facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi, saranno sperimentati percorsi di semplificazione delle procedure sulla protesica. Tempi d’attesa. Verranno potenziate le attività di monitoraggio costante - a frequenza mensile o in alcuni casi settimanale - dei tempi di attesa di tutte le strutture. Sul sito web regionale sarà pubblicato l’elenco delle 5 strutture con i tempi di attesa migliori per le prestazioni più richieste. Controlli. Confermato anche per il 2010 l’obiettivo, già raggiunto nel 2009, di sottoporre a controllo almeno il 10% delle attività di ricovero e il 3,5% delle attività di specialistica ambulatoriale. E’ prevista anche una azione di qualificazione della attività delle Asl attraverso un piano di formazione per gli operatori così da migliorare ulteriormente il livello di vigilanza e controllo. Ricerca. Anche per il 2010 viene messo a disposizione un finanziamento regionale di 7 milioni di euro destinato alla ricerca indipendente, che trova come naturale punto di riferimento gli IRCCS pubblici e privati e le Aziende Ospedaliere sede di Polo Universitario. Servizi socio sanitari. Grazie all’aumento di risorse, a partire dal 1 marzo 2010, sarà potenziata la rete di strutture presenti nel territorio. Accanto all’aumento dei posti nelle strutture residenziali (ad aprile 2009 è stato riaperto l’accreditamento delle RSA con un aumento di 1.300 posti avvicinandoci al 7% di copertura), sarà potenziata l’offerta di strutture diurne per garantire la possibilità di tenere in casa i famigliari anziani o affetti da disabilità. In particolare, i Centri Diurni Integrati per Anziani avranno 359 posti in più, che si vanno ad aggiungere ai circa 5.000 già presenti; i Centri Diurni per Disabili aumenteranno l’offerta di 204 posti (attualmente sono 6.051); le Comunità Socio Sanitarie per Disabili avranno 44 nuovi posti (attualmente sono 1.222). Per quanto riguarda la riabilitazione extraospedaliera di competenze del settore socio sanitario, vengono messi a disposizione 3 milioni di euro in più, aumentando così il budget del 2009 (253 milioni di euro) dell’1,5%. Inoltre per quanto riguarda la riabilitazione le tariffe per prestazione vengono aumentate del 2,7% a budget invariato. Disabili e dipendenze. Un’altra novità la riapertura dell’accreditamento delle strutture di riabilitazione ambulatoriale dedicate ai disabili minori affetti da patologie ad alto impatto sociale, come ad esempio l’autismo. Oggi sono 77 le strutture di riabilitazioni presenti in Lombardia, con un totale di 3.234 posti residenziali accreditati e 1.257 posti diurni accreditati. Proseguirà inoltre l’accreditamento per i Servizi Multidisciplinari Integrati per il trattamento delle dipendenza (attualmente 4 in Lombardia), per le unità d’offerta residenziali e semiresidenziali per le Dipendenze (138 Comunità terapeutiche con 2.564 posti accreditati) e per i Consultori. Stati vegetativi e Sla. Proseguirà anche per il 2010 la sperimentazione per la cura e l’assistenza delle persone in stato vegetativo e colpite dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Per i famigliari che decidono di assistere in casa i parenti saranno messi a disposizione 500 euro mensili, oltre alla completa gratuità per i ricoveri di sollievo nelle Residenze sanitarie, mentre per chi sceglie il ricovero, questo sarà completamente gratuito. In Lombardia sono circa 500 i casi a domicilio di malati di SLA, mentre sono 479 le persone in stato vegetativo assistite quotidianamente: 80% in strutture ospedaliere e il 20% a domicilio.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 18 dicembre 2009
Ospedale di Como, conclusi i lavori di costruzione.
Un nuovo ospedale con 589 posti letto, realizzato in meno di 3 anni, dotato delle migliori tecnologie, oltre che di strutture confortevoli e accoglienti, pienamente integrate con l’ambiente circostante. Sono queste alcune delle principali caratteristiche del nuovo ospedale di Como, i cui lavori di costruzione si sono conclusi lo scorso 30 novembre. Per la realizzazione dell’opera Regione Lombardia ha mobilitato risorse pari a 260 milioni di euro (che comprendono anche l’acquisto dei macchinari e degli arredi). Le strutture. L’ospedale si sviluppa su cinque piani (due interrati e tre fuori terra). I piani interrati costituiscono la piastra principale; i tre piani superiori si scompongono in cinque corpi di cui quattro disposti a ventaglio. Al secondo piano interrato sono situate le aree di servizio (l’area logistica, la mensa, i guardaroba e gli spogliatoi), oltre alla morgue e alle sale dei dolenti. Al primo piano interrato si trovano il servizio diagnostico, il blocco operatorio e il pronto soccorso. Il piano terra ospita l’accesso dei visitatori, l’accettazione, i negozi, la nursery, le aree di day hospital e le aree di consultazione. Il primo piano è destinato, oltre che alle aree di degenza, al servizio dialisi e all’amministrazione. Il secondo piano ospita le aree di degenza, il reparto neonatale con le sale parto e l’amministrazione. Organizzazione. Le attività saranno organizzate secondo il nuovo modello dell’intensità di cura e non più sulle funzioni specialistiche. In questo senso sarà centrato sulla persona e sulle sue esigenze. In più sarà finalizzato allo sviluppo della ricerca e della cultura sanitaria perché permetterà la realizzazione delle attività di ricerca clinica, epidemiologica e di base e svilupperà programmi di formazione e aggiornamento continui. Tecnologie. L’ospedale avrà a disposizione tutte le più avanzate tecnologie biomediche e macchinari all’avanguardia (l’80% sarà nuovo di zecca con un investimento di circa 60 milioni). Il fiore all’occhiello sarà l’apparecchio “Vero”, un acceleratore lineare per la cura dei tumori, costato 8 milioni e disponibile per la prima volta in Italia (è il secondo in Europa e il sesto al mondo). Il nosocomio è dotato anche di un impianto di cogenerazione alimentato a gas che garantisce la completa copertura dei fabbisogni di energia elettrica. I numeri. L’ospedale avrà a disposizione 589 posti letto, 46 ambulatori per le prestazioni specialistiche, 15 sale operatorie (13 per le branche specialistiche, 2 destinate alle emergenze ostetriche).

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 23 dicembre 2009
Sanità: 700 euro per apparecchi denti per ragazzi, 45 milioni per migliorare i tempi d’attesa.
Due nuove iniziative di Regione Lombardia per favorire le famiglie a basso reddito e facilitare l’accesso ai servizi sanitari: a partire dal mese di gennaio, saranno messi a disposizione fondi per sostenere economicamente le famiglie con figli di età compresa tra 10 e 16 anni bisognosi di cure preventive di tipo ortodontico, contribuendo a coprire con 700 euro i costi degli apparecchi fissi e mobili; in più, verranno finanziati con 45 milioni di euro progetti delle Asl per incrementare l’offerta di prestazioni e ridurre ulteriormente i tempi d’attesa. Apparecchi ortodontici - Per accedere a questi contributi gli adolescenti beneficiari dovranno: essere assistiti del Servizio Sanitario Regionale lombardo ed essere residenti da almeno 3 anni in Lombardia; avere un indice di necessità di trattamento ortodontico (IONT) di grado 4 o 5 (difetto di allineamento tra i denti superiori e quelli inferiori con masticazione scorretta e conseguenti implicazioni negative sulla articolazione della mandibola e più complessivamente sulla postura); far parte di una famiglia in classe ISEE < 18.000 (ad esempio, famiglie di 4 persone con reddito lordo di 50.000 euro e casa di proprietà); usufruire del servizio presso una delle 263 strutture pubbliche e private che in regione sono accreditate ed a contratto per la branca specialistica in odontoiatria; produrre secondo le modalità di legge la giustificazione dei costi sostenuti. Secondo una stima, si tratterà di circa 60.000 ragazzi che potrebbero beneficiare dei fondi. Per un trattamento di tipo completo di 3 anni, di cui 2 con apparecchio fisso e 1 con apparecchio mobile, il contributo della Regione è di 700 euro (su un costo che mediamente si aggira tra i 1400-1800 euro). La decisione di Regione Lombardia di garantire questi contributi allarga il numero delle prestazioni odontoiatriche erogate a carico del Servizio Sanitario Regionale. Attualmente infatti, in attuazione della normativa nazionale sui LEA, la Regione (dal 2006) ha stabilito che l’accesso alle cure odontoiatriche a carico del SSR possa aver luogo per queste categorie: minori di età inferiore ai 15 anni: tutte le prestazioni comprese nel nomenclatore tariffario a esclusione del materiale protesico e degli apparecchi ortodontici il cui costo è a carico delle famiglie; alcune categorie di cittadini esenti per patologie quali, ad esempio, scompenso cardiaco grave, insufficienza renale cronica, disturbi della coagulazione del sangue e patologia oncologica; persone che fanno parte di categorie disagiate dal punto di vista socio economico come i disoccupati iscritti agli elenchi anagrafici dei centri per l’impiego, gli invalidi civili al 100%, i lavoratori in mobilità o in cassa d’integrazione straordinaria ed i trapiantati con reddito non superiore a 46.000 euro. Tempi di attesa - Le Asl, sulla base delle rilevazioni periodiche dei tempi di attesa, devono in modo mirato individuare le strutture presso le quali si riscontrano dei problemi di accessibilità degli utenti e individuare delle soluzioni organizzative ad hoc, struttura per struttura, per migliorare il servizio. Per raggiungere questo risultato saranno aggiunte risorse in modo mirato per incrementare l’offerta delle prestazioni. Queste risorse saranno poi assegnate solo dopo aver verificato il raggiungimento dell’obiettivo da parte della struttura. Attualmente, per le prime visite il tempo massimo di attesa deve essere di 30 giorni e per gli esami di 60 giorni dalla prescrizione. Nei primi sei mesi del 2009 questi tempi sono stati rispettati in oltre il 95% dei casi. In più, i medici di famiglia e i pediatri, qualora ritengano ci sia un caso di urgenza, possono richiedere che la prestazione sia garantita entro 72 ore dalla prenotazione, con l’applicazione del “bollino verde”. Vi sono inoltre classi di persone come i pazienti a rischio oncologico e cerebro - cardiovascolare per le quali sono previsti tempi molto brevi di attesa per visite e prestazioni che vanno dai 10 ai 20 giorni. A questo si aggiunge la decisione presa con una delibera di giugno secondo cui le strutture che non rispettano i tempi d’attesa sulle patologie a rischio devono sospendere l’attività in libera professione, cioè a pagamento, finché non rientrano nei tempi stabiliti. Questo riguarda le prestazioni cosiddette “extra budget” (senza alcuna limitazione di rimborso), la maggior parte delle quali sono per i pazienti oncologici. Sempre con la delibera di giugno è stato stabilito che per tutte le altre prestazioni, la differenza tra le liste d’attesa in regime di Servizio Sanitario Nazionale e le liste d’attesa in regime di solvenza/libera professione non può essere superiore a 30 giorni.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale dell’8 gennaio 2010
Nuovo Niguarda, conclusi i lavori del primo lotto.
Si sono conclusi i lavori del primo lotto del nuovo ospedale Niguarda di Milano, che hanno portato alla realizzazione del “Blocco Sud” (destinato ad attività sanitarie), di un parcheggio a più piani, di un polo logistico, di un polo tecnologico attrezzato con tre gruppi di cogenerazione e di tre cunicoli che saranno utilizzati per gli impianti, per i trasporti e per il passaggio pedonale. I lavori sono durati meno di tre anni, un tempo estremamente ridotto considerata la complessità dell’intervento e il fatto che l’attività dell’ospedale non è mai stata interrotta. “Questo è un intervento realizzato in project financing – ha detto il presidente Formigoni - che quindi ha raccolto per un’opera pubblica finanziamenti dall’esterno, il che ci permette di spalmare le risorse anche su altre opere come i 10 nuovi ospedali che stiamo realizzando che sono sempre più moderni, confortevoli e accoglienti”. Il Blocco Sud è costituito dal Padiglione Ponti (ristrutturato integralmente) e da un blocco di nuova costruzione così articolato: due edifici a corpo quintuplo di 6 livelli complessivi, una galleria coperta a doppia altezza (hall di ingresso e distribuzione posta tra Ponti e nuovo blocco), edificio “Piastra” di 5 livelli, edificio “avancorpo Piastra” di 5 livelli, corpi di collegamento orizzontale e verticale tra tutti gli edifici del Blocco (sia nuovi che ristrutturati). Nel Blocco Sud, detto anche High Care, troveranno collocazione le discipline per l’alta intensità di cura: oncologia, ematologia, tutto il dipartimento cardiologico con la cardiochirurgia, tutta l’attività dei trapianti e la chirurgia, anche robotica (chirurgia generale, chirurgia toracica, chirurgia plastica, ortopedia, ginecologia, urologia, terapia del dolore). Il Blocco Sud è autosufficiente dal punto di vista diagnostico e assistenziale. Ci saranno anche l’area di radiologia, radiologia interventistica, endoscopia, e i servizi ambulatoriali e di day hospital. L’idea fondamentale è il superamento del concetto di reparto, puntando invece sulla qualità e sull’articolazione in diversi gradi di intensità e specificità dell’assistenza. Nella ampia hall troveranno spazio 28 sportelli di prenotazione e accettazione: per favorire l’accoglienza e l’accessibilità ai servizi è prevista una organizzazione progettata per ottimizzare il tempo di attesa degli utenti, che deve rimanere tra i 5 e 10 minuti. Sono previsti anche sistemi di gestione dei flussi mediante “totem elimina code” e accesso a prestazione per colore. Nella hall ci saranno anche alcuni negozi e servizi di pubblica utilità. Questi i numeri: 469 posti letto; 27 postazioni di terapia intensiva; 77 ambulatori; 17 sale operatorie; 6 sale interventistica cardiovascolare 2 risonanze magnetiche; 2 TAC; 7 radiologie.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 13 gennaio 2010
Monza. Nuovo ospedale, Formigoni: avanti in tempi brevi.
Dopo l’accoglienza molto positiva che ha avuto la sua proposta di un ospedale completamente nuovo a Monza, il presidente della Regione Lombardia confida in un percorso con tempi molto brevi. “Sono molto lieto – spiega Formigoni - che il metodo della sussidiarietà, che sempre applico nel governo della Regione, abbia dato buoni esiti anche in questa importante questione: il coinvolgimento dei vertici istituzionali del territorio, che ho voluto, ci consente ora di lavorare insieme sulla proposta che ho avanzato”. Primo passaggio, il reperimento di un’area adeguata alle funzioni di cura ma anche di ricerca e di collegamento, quindi, con l’Università, “che spetta ovviamente - sottolinea Formigoni - alle autorità locali. Attendo dunque da loro indicazioni al riguardo, che ho chiesto di avere nel più breve tempo possibile. Effettueremo a quel punto un sopralluogo, non appena l’area o le aree siano state identificate. Quello cui puntiamo è ben più che un semplice ospedale nuovo. Puntiamo per Monza a strutture dell’ultima generazione per qualità architettonica, efficienza tecnologica ed energetica, efficacia della cura e qualità della vita per i pazienti e per i loro familiari. E sono certo che insieme centreremo in pieno questo obiettivo”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 20 gennaio 2010
Sacco, inaugurati da Formigoni nuovi reparti.
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, inaugurando tre strutture rinnovate e ampliate dell’ospedale Sacco di Milano: il poliambulatorio, l’unità operativa di Pneumologia e l’unità operativa di Oncologia, ha detto: “Con la ristrutturazione e l’ampliamento di questi tre nuovi reparti stiamo già cominciando a gettare le basi per la futura realizzazione della Città della salute e della ricerca che sorgerà proprio in questa area, riunendo il Sacco, l’Istituto dei Tumori e l’Istituto Neurologico Besta. Sarà un complesso imponente per dimensioni ma armonico con il territorio e improntato all’efficienza”. Poliambulatorio. Nel Poliambulatorio - che nel 2009 ha visitato 32 mila persone e che è l’unico in Lombardia specializzato nel servizio di odontostomatologia per pazienti affetti dal virus Hiv - viene attivato un nuovo sistema di prenotazione delle visite che permette alle madri in stato interessante, agli over 60 e agli under 10 di avere la priorità per il ticket semplicemente digitando un tasto. Cinque stanze dei prelievi sono state pensate con colori adatti a suscitare tranquillità e benessere, oltre che semplificare la ricerca della stanza. Alcuni altoparlanti diffonderanno musica in tutte le aree per rendere l’attesa meno pesante. Pneumologia. Il nuovo reparto di pneumologia, con le sue 5300 visite annue, è uno dei maggiori in Lombardia. Al suo interno sono attivi un centro per lo studio dei disturbi del sonno che si occupa delle patologie sonno-correlate nell’adulto e nel bambino e il laboratorio di fisiopatologia respiratoria che svolge una qualificata attività per la diagnosi precoce della alterazioni funzionali ventilatorie delle patologie polmonari. Oncologia. Il nuovo reparto dedicato all’oncologia trova sede in una palazzina in stile liberty che è stata restaurata in collaborazione con la soprintendenza dei Beni Culturali. Il reparto oncologico è uno dei fiori all’occhiello del Sacco. Ciò non sarebbe stato possibile senza la presenza di un polo universitario che dal 1982 consente agli studenti e ai dottori di formarsi e aggiornarsi in un ambiente dinamico e ricco di stimoli sia nel campo della ricerca che in quello clinico”. Proprio quest’anno è nato il nuovo corso di laurea in medicina e chirurgia e l’offerta formativa è stata implementata fino a coprire l’intero ciclo di studi, dal primo al sesto anno. Regione Lombardia ha recentemente investito 2 milioni per creare la nuova struttura di farmacologia clinica, inaugurata l’anno scorso. Il lavoro di questa struttura è davvero strategico perché i risultati che saranno raggiunti favoriranno la medicina di terapie farmacologiche personalizzate riducendo il rischio di reazioni non desiderate ai medicinali che, nel mondo, rappresenta ancora una importante causa di morte.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 22 gennaio 2010
Anziani, Boscagli: ora più assistenza domiciliare.
“Anche la ricerca, che l’IRER (Istituto regionale di ricerca della Lombardia) ha realizzato sulle RSA, premia la qualità delle nostre strutture assistenziali visto che le pone tra le migliori, sia nel confronto con quelle delle altre Regioni d’Italia che con quelle di molti altri pesi europei”. E’ quanto ha affermato l’assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, intervenendo questa mattina al convegno, organizzato dal Consiglio regionale per presentare la ricerca IRER su “La RSA: governo della risorsa sociale tra crescita, controllo e sviluppo qualitativo”. “Il tema dell’invecchiamento - ha detto Boscagli - seppure assai attuale, non è purtroppo percepito dalla popolazione nelle sue reali dimensioni e implicazioni. Il 19% della popolazione lombarda ha più di 65 anni (2.000.0000 di persone che, secondo le stime, diventeranno 3 milioni nel 2015). Oggi il 9% ha più di 75 anni e rappresenta il 22% dei ricoveri e il 28% della spesa sanitaria. Una situazione quindi che richiede un cambiamento nel concepire i servizi alla persona, ampliandoli e diversificandoli. Pertanto, oltre a consolidare la nostra rete di RSA, trasformata in questi anni dal lavoro degli enti che gestiscono le 637 strutture lombarde, in una rete di strutture efficiente e adeguata, vogliamo anche potenziare la rete dei servizi domiciliari. Le RSA dovranno, sempre di più, diventare strutture dove gli anziani e i disabili, con patologie di particolare gravità, troveranno assistenza e cure ad elevato contenuto sanitario, mentre i servizi di assistenza domiciliare dovranno farsi carico degli anziani e dei disabili che possono continuare a rimanere nel loro domicilio purché adeguatamente assistiti, anche con servizi ad alta specializzazione socio sanitaria”.

Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1501 del 21 gennaio 2010.
Istat: stime spesa Amministrazioni pubbliche. Classifica europea.
L’Istat presenta le stime della spesa a prezzi correnti delle Amministrazioni pubbliche per funzione, riferite al periodo 1990 – 2008. L’Istat fornisce inoltre un confronto internazionale per l’Italia relativo al periodo 2000-2007: nella media del periodo i paesi con un elevato debito pubblico, quali Belgio, Italia, Grecia e Cipro, presentano una più alta percentuale di spesa per la funzione dei Servizi generali dell’Amministrazione pubblica, che accoglie al suo interno una specifica classe dedicata agli oneri sul debito pubblico. Più esborso per redditi da lavoro e prestazioni sociali. Continua a crescere la spesa pubblica, fino a sfiorare il 50% del prodotto interno lordo. Dalle ultime statistiche sulla spesa delle amministrazioni pubbliche dell’Istat emerge che il periodo 2000-2008 e’ caratterizzato da un trend crescente della spesa in rapporto al Pil, che passa dal 46,2 per cento del 2000 al 49,3 per cento del 2008, con una media pari al 48,2 per cento. La spesa complessiva al netto degli interessi mostra l’andamento crescente. la spesa primaria, ovvero la spesa complessiva al netto degli interessi, mostra un andamento crescente per gli anni in esame: i valori registrati nel 2000 e nel 2008 sono pari, rispettivamente, al 39,9 per cento e al 44,1 per cento del Pil. Per quanto riguarda la funzione di Protezione dell’ambiente la percentuale di spesa per l’Italia (mediamente dell’1,8 per cento) si colloca sugli stessi livelli dei maggiori paesi europei. Per quanto riguarda le principali spese per erogazione di servizi a carattere individuale (istruzione, sanità, protezione sociale, ecc.) si osserva che la quota di spesa per la sanità dell’Italia (pari in media, nel periodo, al 13,7 per cento) risulta abbastanza vicina a quella degli altri principali paesi dell’EU16 (13,5 per cento). In cima a questa graduatoria si colloca l’Irlanda, mediamente con oltre il 20 per cento della spesa totale, mentre Cipro (con il 7,2 per cento), i Paesi Bassi (con il 10,0 per cento) e la Grecia (poco più del 10 per cento) sono nelle ultime posizioni.
http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20100121_00

Regioni.it n. 1502 del 22 gennaio 2010.
Sanità e politiche sociali: quadro sinottico su Finanziaria.
E’ stato pubblicato nella sezione “sanità” del sito www.regioni.it un quadro sinottico delle norme contenute nella Legge Finanziaria 2010 relativamente ai settori “sanità” e “politiche sociali”. Nella stessa sezione è stata pubblicata anche una scheda di sintesi dei provvedimenti Stato-Regioni previsti nell’intesa sul patto salute 2010-2012. Tali materiali di documentazione sono stati predisposti dalla “Segreteria della Conferenza delle Regioni - Settore Sanità e Politiche Sociali”. Si riportano per esteso i link. Sanità e politiche sociali: quadro sinottico su Finanziaria 2010: www.regioni.it/upload/QUADROSINOTTICO_FINANZIARIA_2010+TABELLE.pdf
Patto Salute 2010-2012: scheda di sintesi dei provvedimenti Stato-Regioni: www.regioni.it/upload/SCHEDA_ATTUAZ_INTESA_PATTO_2010_2012.pdf

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 18.01.2010. Smentiti gli effetti del Ginkgo Biloba sull0invecchiamento cerebrale. Il Veneto istituisce il servizio civile per gli anziani. Terza Conferenza Regionale PAR. Nuova Sezione del Journal of the American Medical Association sulla cura dell’anziano.
Terza Conferenza Regionale PAR (Centro Maderna)
Si terrà a Bologna, il 22 gennaio 2010, presso la sala Auditorium di Viale Aldo Moro, 18, la terza conferenza Regionale Par, Politiche Integrate Regionali per le Persone Anziane. Il PAR si propone come uno strumento integrato ed intersettoriale volto a realizzare “Una società per tutte le età”, definendo le linee da seguire per migliorare le politiche sociali pubbliche e private nei confronti della popolazione anziana. Questa terza conferenza porrà al centro della discussione il tema dell’integrazione delle politiche nei territori emiliano-romagnoli ed includerà una tavola rotonda sul settore Socio-sanitario nonchè la presentazione dei dati elaborati e discussi dal Gruppo Tecnico Misto del PAR sul Trasporto Sociale e su Prezzi e Tariffe. E’ previsto inoltre un intervento degli assessori regionali alla Programmazione territoriale Gian Carlo Muzzarelli e alla Mobiltà e trasporti Alfredo Peri, che presenteranno idee e progetti sul tema Città Amica, riguardante la riorganizzazione della città e la mobilità nei territori per agevolare la vita delle persone, anziani e disabili in particolare. Concluderà i lavori il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani. (Regione Emilia Romagna)

Indice della Newsletter del 25.01.2010. L’Emilia Romagna e gli anziani: il punto della situazione alla conferenza sul PAR. Benessere e Abilità ognitive - Strumenti di valutazione. Dopo l’Ospedale, meglio a casa.
Dopo l’Ospedale, meglio a casa (Centro Maderna)
E’ questo il nome del progetto siglato dalla Regione Toscana e dalla Società ella Salute Pratese che prevede uno stanziamento di 250mila euro da parte della regione per l’assistenza domiciliare a pazienti, principalmente anziani che hanno subito fratture ossee o con disturbi cognitivo-comportamentali, che dopo essere stati dimessi dal ricovero ospedaliero, sono ancora bisognosi di cure sanitarie. Tre saranno i livelli di assistenza forniti, a seconda del tipo di intervento richiesto e della possibilità da parte del paziente di ricevere o meno un supporto anche dai familiari. Un gruppo di professionisti avrà il compito, già prima della dimissione dall’ospedale, di valutare i casi che maggiormente necessiteranno di questo tipo di servizio. Per i casi più gravi il percorso di recupero prevede anche l’utilizzo di Residenze Sanitarie Assistite. “Questo progetto”, ha commentato il presidente della Società della Salute Pratese, l’assessore Dante Mondanelli, “ci consentir di rispondere ad un problema che le famiglie sentono moltissimo, ovvero il rientro a domicilio di situazioni che sono finite dal punto di vista della fase acuta dell’ospedalizzazione ma che non hanno sufficiente autonomia.” (55news.it)
Leggi la notizia: http://www.055news.it/notizia.asp?idn=35322

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 322 del 17 dicembre 2009. L’utilizzo dei farmaci. Nei primi nove mesi di quest’anno, la spesa farmaceutica complessiva a carico del Ssn è aumentata dell’1,4% rispetto all’anno precedente: lo dice il rapporto OsMed gennaio-settembre 2009. La salute degli italiani. Al 1 gennaio 2009 si stima che la popolazione residente in Italia abbia superato il traguardo storico dei 60 milioni.
Relazione sullo stato sanitario del Paese, anni 2007-2008.
Al 1° gennaio 2009 si stima che la popolazione residente in Italia superi il traguardo storico dei 60 milioni. Si tratta, tuttavia, di una popolazione sempre più vecchia: gli individui con più di 64 anni hanno raggiunto il 20,1%. Nel 2008, la differenza fra il numero di nuovi nati e il numero di decessi ha registrato un saldo negativo al Nord e al Centro (-0,4 e -0,5 ogni mille abitanti, rispettivamente), compensati dai saldi positivi del Sud (+0,7 per mille) e della componente migratoria (+7,3 per mille). Sono questi i primi dati evidenziati nella Relazione 2007-2008 sullo stato sanitario del Paese, un importante strumento di analisi sulla situazione epidemiologica, sui determinanti di salute, sulle risposte in termini di prevenzione, assistenza, riabilitazione e sulla qualità del Ssn. La speranza di vita alla nascita è migliorata e, nel 2006, ha raggiunto i 78,4 anni per gli uomini e gli 84 anni per le donne. Nel nostro Paese l’età media della donna alla nascita del primo figlio è cresciuta fino ad arrivare ai 30 anni, mentre la mortalità infantile negli ultimi 15 anni è in netta diminuzione, e dal 2001 al 2006 ha registrato un calo del 19% nei maschi e del 31% nelle femmine. Per quanto riguarda lo stato di salute percepito, circa il 61% della popolazione italiana si considera in buona salute, mentre il 6,7% dà una valutazione negativa delle proprie condizioni di salute. Le principali cause di morte si confermano le malattie del sistema circolatorio e i tumori, che insieme sono responsabili del 70% dei decessi della popolazione italiana.
Dal sito del ministero della Salute, scarica il rapporto completo (pdf 15 Mb): http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1144_ulterioriallegati_

ulterioreallegato_0_alleg.pdf 
e la sintesi: http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1144_allegato.pdf

Sul numero 323 del 24 dicembre 2009. Pneumococco: sottotipi virali. Lo Streptococcus pneumoniae è un agente patogeno responsabile di malattie di diversa gravità. Su EpiCentro un approfondimento con le tabelle sulla frequenza dei sierotipi di pneumococco in Italia. Nascere in Emilia-Romagna. I tassi di natalità e fecondità sono in aumento e hanno superato i valori nazionali. Ha fatto ricorso a tecniche di procreazione assistita l’1,4% delle donne. Leggi il nuovo rapporto nascita dell’Emilia-Romagna.

Sul numero 324 dell’8 gennaio 2010. Dibattito sulla pandemia. Riprende la discussione sulla pandemia influenzale. Gualtiero Grilli e Daniel Fiacchini (Regione Marche) propongono una riflessione sulla mortalità: un indicatore importante ma anche controverso. Mortalità in Veneto (2000-2007). Un nuovo rapporto sulla mortalità in Veneto fornisce strumenti utili a operatori e decisori per favorire un’appropriata pianificazione dell’assistenza e degli interventi di sanità pubblica. Ricoveri ospedalieri nel 2007. Sulla base dei dati Sdo, ecco il rapporto completo sull’attività di ricovero ospedaliero relativa al 2007 e un’analisi della variabilità sul territorio della domanda di prestazioni ospedaliere.
Rapporto 2007 sull'attività dei ricoveri ospedalieri in Italia.
Nel 2007 sono stati più di 12 milioni i ricoveri in ospedale e oltre 76 milioni le giornate di degenza. Quasi 11,5 milioni sono state le ospedalizzazioni nei reparti per acuti (92,8% di tutti i ricoveri ospedalieri), di cui circa 7,9 milioni (68,8%) in regime di degenza ordinaria e quasi 3,6 milioni (31,2%) in day hospital. Maggiore, rispetto al resto del Paese, il ricorso alle strutture private accreditate nel Sud d’Italia, dove si registrano le percentuali di ricovero più elevate in Abruzzo (26,1%), Calabria (25,9%) e Campania (27,1%). La degenza media dei ricoveri per acuti è stabile a 6,7 giorni anche nel 2007. A livello regionale i valori oscillano tra 5,4 della Campania e 8 di Piemonte e Valle d’Aosta. I dati registrati per i tassi di ospedalizzazione per regime ordinario (127,3 per 1000 abitanti) e per day hospital (59,2 per 1000 abitanti) confermano la tendenza alla diminuzione rispetto all'anno precedente. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel “Rapporto sull’attività di ricovero ospedaliero relativo al 2007”, elaborato dal ministero della Salute attraverso la lettura del flusso informativo sulle Sdo delle strutture ospedaliere pubbliche e private. Disponibile on line anche una “Analisi della variabilità sul territorio della domanda di prestazioni ospedaliere”, realizzata sulla base dei dati Sdo 2007. Leggi i documenti: il Rapporto e l’Analisi.
http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1152_allegato.pdf
http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1153_allegato.pdf

Sul numero 325 del 14 gennaio 2010. Guadagnare salute a Napoli. EpiCentro propone una rassegna con tutti i materiali per gli operatori su “Guadagnare Salute: i progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia”: http://www.epicentro.iss.it/gs-napoli2009/default.asp. Prevenzione del tabagismo. Secondo il rapporto 2009 sul fumo del ministero della Salute, nell’ultimo anno in Italia la vendita di sigarette è diminuita del 2,2%, pari a oltre un pacchetto in meno al mese acquistato da ogni fumatore.

Fumo: la situazione a cinque anni dalla legge Sirchia.
Secondo i dati Istat, nel 2009, in Italia, la percentuale dei fumatori è salita al 23%, dopo 5 anni di valori stabili intorno al 22%. Nel 2003, prima della legge 3/2003, la prevalenza era del 23,8% L’aumento maggiore ha riguardato i giovani adulti di età compresa tra 25 e 34 anni, dove si è raggiunta la percentuale del 31,4%. I dati emergono dal “Rapporto sul fumo 2009” pubblicato dal ministero della Salute a distanza di 5 anni dalla Legge 3/2003 sulla “Tutela della salute dei non fumatori”. Anche se i dati Istat riportano per il 2009 un preoccupante aumento della percentuale di fumatori in Italia, non mancano alcuni segnali positivi: nel corso del 2009, infatti, le vendite di sigarette si sono abbassate del 2,2%, un valore corrispondente a 140 milioni di pacchetti in meno (oltre un pacchetto in meno al mese acquistato da ciascun fumatore). Da segnalare, tuttavia, è l’aumento delle vendite del tabacco trinciato, le cui vendite sono più che raddoppiate a partire dal 2004 (+139%). Incoraggianti sono le evidenze degli effetti della legge sulla salute: studi condotti in Piemonte, Friuli, Lazio e Campania mostrano una riduzione degli eventi coronarici acuti tra il 2004 e il 2005 (prima e dopo l’applicazione della legge), con valori più o meno marcati a seconda dello studio considerato. Leggi il rapporto“Attività per la prevenzione del tabagismo” (pdf 340 kb): http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_newsAree_844_listaFile_itemName_0_file.pdf

Links
Rassegna di Astrid on-line: http://www.astrid-online.it/rassegna/
Astrid (Associazione per gli Studi e le ricerche sulla Riforma delle Istituzioni Democratiche e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche, presidente Franco Bassanini) è una Fondazione costituita il 28 maggio 2009, sull’esperienza dell’Associazione fondata nel 2001 da studiosi di varia estrazione politica e culturale, da parlamentari ed esponenti politici, e da dirigenti delle pubbliche amministrazioni, da tempo impegnati nella progettazione e implementazione delle riforme istituzionali e amministrative. Rassegna di Astrid on-line è la rivista elettronica quindicinale sui problemi delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche nella quale sono riprodotti ogni quindici giorni saggi, studi, relazioni, documenti, testi normativi, indagini e ricerche accessibili a tutti (dunque non coperti da password).

Dalla Rassegna n. 104 del 4 dicembre 2009. Uno studio di Grazia Labate e Andrea Tardiola su:
“La sanità integrativa in Italia”, con un’analisi della normativa e delle prospettive di sviluppo.
http://www.astrid-online.it/rassegna/04-12-2009/Labate_Tardiola_Sanit--integrativa_11_11_09.pdf
 

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