ARCI e LIBERA in collaborazione con
CGIL e CISL di Bergamo

Una “spremuta di legalità” contro il caporalato
ROSARNO, IL RAPPORTO COI MIGRANTI, LA MAFIA E IL CONCETTO DI LAVORO NEL MONOLOGO DI CASALES

Lo spettacolo sabato 11 febbraio a Bergamo

Bergamo, giovedì 2 febbraio 2012

“L'Italia è spremuta da mani violente, da molte mani” scrive Beppe Casales sul suo blog, presentando “La spremuta”, lo spettacolo che arriverà la prossima settimana a Bergamo. Invitato da Arci e Libera e in collaborazione con CGIL e CISL provinciali, l’attore e autore padovano si esibirà sabato 11 febbraio all’Auditorium Gavazzeni del Centro sociale di Loreto, in Largo Roentgen 3 a partire dalle 20.30.

Tra il 7 e il 9 gennaio del 2010 i migranti che lavorano a Rosarno, provincia di Reggio Calabria, si ribellano: “In due giorni si consuma tutto: scontri con la polizia, la caccia al nero, e infine lo sgombero. (…) Nei fatti di Rosarno si concentrano tre nodi fondamentali che stringono al collo l'Italia, e che prima o poi bisognerà avere il coraggio di sciogliere: il rapporto coi migranti, la mafia e il concetto di lavoro” scrive ancora Casales.

Quella di sabato sera sarà una “spremuta di legalità contro il caporalato” nelle intenzioni degli organizzatori, che coordineranno il dibattito al termine dello spettacolo: “La lotta alle mafie passa anche attraverso il contrasto ai fenomeni da cui esse si alimentano. Uno di questi è il caporalato, fenomeno malavitoso di sfruttamento della manovalanza, per lo più agricola o edile, con metodi illegali diffuso in tutto il territorio nazionale” scrivono Arci, Libera, CGIL e CISL nell’invito. “Noi cittadini e consumatori non sappiamo se i cibi che consumiamo sono stati coltivati (o le opere pubbliche, le strade, i ponti, le ferrovie sono state realizzate) con il ricorso a forme illecite di intermediazione di manodopera. Come Arci e Libera di Bergamo, insieme ai componenti del Coordinamento provinciale CGIL, CISL proponiamo questo spettacolo per acquisire nuova consapevolezza del fenomeno, per denunciarlo, per squarciare un velo sui diritti negati a migliaia di lavoratori ridotti talvolta in schiavitù e per migliorare l’attuale impianto legislativo. L’attuale legge, che prevede il reato di caporalato a chi è riconosciuto responsabile, non è sufficiente per contrastare il mercato degradato delle braccia. Serve estendere il reato di caporalato anche a chi utilizza la manodopera, a chi trae un illecito guadagno da una illecita attività. Per questo la legge in vigore necessita di una modifica che la renda più stringente contro il fenomeno e i soggetti che lo alimentano. I fatti di Rosarno, messi in scena dal monologo di Beppe Casales, ci servano a ricordare quotidianamente il degrado umano a cui le mafie espongono le persone”.

Il programma della serata: sabato 11 febbraio, ore 20.45 - Auditorium Gavazzeni, Largo Roentgen 3 Bergamo

ore 20.45 - Prologo “Il lavoro invisibile”

ore 21 - “La Spremuta - Rosarno. Migranti , n’drangheta”. Spettacolo teatrale di Beppe Casales

Ingresso: 3 euro

Il monologo: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=2ZBd0XrAH2E  
Chi è Beppe Caseles: http://beppecasales.blogspot.com/p/curriculum-di-beppe-casales.html
Libera a Bergamo: www.liberabg.it

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