il Giorno 13 novembre 2011

"Riprendiamo il campo", Cgil e Arci in corteo
Protesta contro il governo

La manifestazione è partita da Porta Venezia e e si è conclusa in piazza Castello. Tra i partecipanti, il sindaco Giuliano Pisapia , il regsita Moni Ovadia e il giurista Vittorio Angiolini

Milano, 12 novembre 2011 - Migliaia di manifestanti, nel primo pomeriggio, si sono messi in marcia dai Bastioni di Porta Venezia all'urlo "Riprendiamoci il campo". E' questo lo slogan lanciato da associazioni, sindacati e rappresentanti del mondo dell'arte per il corteo chesi è concluso in piazza Castello, dove dal palco sono stati letti trenta brevi testi, tra cui alcuni articoli della Costituzione. Si sono alternati rappresentanti della società civile e del mondo dell'arte, per leggere brevi testi, da Gramsci a Jovanotti, fino a Pericle e Kant.

In testa al corteo, i manifestanti espongono un cartellino rosso, tratto distintivo alzato contro il governo di Silvio Berlusconi e le sue politiche. La parola d'ordine della mobilitazione, scritta anche sullo striscione d'apertura, e' ''Riprendiamoci il campo'', e tutti i manifestanti, oltre alle bandiere e i drappi rossi o arancioni (il colore della campagna elettorale vittoriosa del sindaco Giuliano Pisapia), hanno esibito il cartoncino rosso.

Tra i partecipanti Giuliano Pisapia e intellettuali come il regista Moni Ovadia e il giurista Vittorio Angiolini, moltissimi gli entusiasti ''perchè potrebbe essere l'ultima manifestazione con Berlusconi al governo''. Presenti anche il segretario milanese della Camera del Lavoro, Onorio Rosati, il segretario lombardo della Cgil, Nino Baseotto, Nando Dalla Chiesa, Maurizio Martina, segretario lombardo del Partito Democratico, e Antonio Pizzinato, presidente Anpi. In piazza sono scese migliaia di persone e elettori di Pd, Sel, Rifondazione Comunista. Tra i promotori della manifestazione anche Gad Lerner e Roberto Vecchioni.

''Abbiamo organizzato questa manifestazione - ha spiegato Nino Baseotto, segretario generale della Cgil lombarda che ha promosso il corteo - perchè vogliamo mettere fuori gioco chi ha fallito nel governo del Paese, ma anche per dire con forza che serve discontinuità nelle scelte politiche ed economiche per l'Italia. Il nuovo governo deve mettere in campo misure per far uscire il Paese dalla crisi, ma anche capaci di garantire equita' e giustizia sociale: bisogna far pagare tutti, non solo chi ha pagato in questi anni, i lavoratori, i pensionati e in parte le imprese''.

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