NOTA STAMPA dalle agenzie

CGIL E FILLEA CGIL: 4.000 POSTI A RISCHIO ALLA BREBEMI

Circa mille posti di lavoro diretti a rischio, e altri 3.000 nell'indotto. E' l'allarme occupazione che oggi a Milano hanno lanciato la Cgil Lombardia e la Fillea Cgil regionale e nazionale in relazione alla vicenda Brebemi, l'opera di collegamento autostradale in costruzione tra Brescia, Bergamo e Milano. Due cantieri, che occupano circa 700 lavoratori, sono stati sequestrati dalla magistratura, per "l'uso, da parte della ditta costruttrice, la Locatelli Spa, di materiali inerti non trattati – ha ricordato Marco Di Girolamo, Segretario generale della Fillea Cgil Lombardia - e nel giro di cinque giorni il tribunale di Brescia dovrà emettere una sentenza sul ricorso da parte di Brebemi e Bmm sul sequestro dei cantieri".
Sequestro che rischia di mettere in ginocchio i lavoratori. "Se dovesse essere confermato il sequestro – dice ancora Di Girolamo - abbiamo un'emergenza per circa un migliaio di persone e quindi urge una soluzione".
Nino Baseotto, Segretario generale della Cgil Lombardia ha sottolineato: "oggi che abbiamo ormai la prova provata delle infiltrazioni mafiose nella nostra regione, possiamo parlare di ecomafie che speculano anche così su una grande opera infrastrutturale. Rinnoviamo dunque l'appello alle istituzioni preposte per garantire ed intensificare i controlli. Sul caso Brebemi, auspichiamo che la magistratura faccia rapidamente il suo mestiere: acclarare le responsabilità dirette e indirette.
Chiediamo una soluzione che:
-consenta alla giustizia di fare il suo corso.
-garantisca la messa in sicurezza ambientale dei cantieri e quindi la salute dei cittadini accertando eventuali responsabilità su mancati, tardivi o carenti controlli.
-si dia corso ai lavori nei tratti non interessati dagli episodi di inquinamento doloso
- in caso di conferma del sequestro, si dia rapidamente una risposta ai lavoratori dei cantieri Brebemi con ammortizzatori sociali per tutti e attenzione massima alla sorte dei lavoratori dell'indotto.
Una vicenda, quella Brebemi, che sta assumendo rilievo anche oltre la regione. "Chiediamo prima di tutto che si faccia chiarezza – ha ribadito Walter Schiavella, Segretario generale della Fillea Cgil- e che la magistratura faccia ciò che e' necessario fare e da questo punto di vista ha il nostro sostegno. Non pensiamo mai di contrapporre la legalità al lavoro e proprio per questo è necessario che non siano i lavoratori a pagare in termini di reddito per questa situazione e quindi abbiamo chiesto, unitariamente con gli altri sindacati, un incontro al ministero del Lavoro e al ministero dello Sviluppo economico per affrontare la situazione". Situazione che, secondo il sindacato, dovrebbe essere affrontata "attraverso un intervento di natura commissariale, previsto dalla legge Prodi e dalla legge obiettivo e con la cassa integrazione straordinaria per tutti i lavoratori, non solo quelli direttamente dipendenti dalla concessionaria, ma anche quelli dell'indotto".
E il blocco sulla Brebemi, secondo la Fillea, potrebbe avere anche degli effetti sull'Expo. "Questa nel decreto Expo – ha spiegato Di Girolamo - è una delle opere correlate fondamentali. E tra l'altro c'e' il rischio dell'effetto valanga perché la Tem, la nuova tangenziale est di Milano che sarà collegata a Brebemi e che nei prossimi mesi doveva iniziare i lavori, a quanto mi risulta, ha avuto un freno proprio in relazione a questo fatto, perché le due opere sono collegate tra loro, e insieme sono fondamentali anche per l'evento Expo".

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