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Milano, 22.03.2011 | di Lorenzo Frigerio

Milano, il 21 marzo all'Ortomercato
Al via l’Osservatorio Sociale Mafie di sindacati e associazioni


Osservatorio Sociale MafieUn 21 marzo significativo quello celebrato ieri a Milano: la scelta di sindacati e associazioni di essere all’Ortomercato di Milano per ricordare la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia è coincisa con la partenza ufficiale dei lavori dell’Osservatorio Sociale Mafie, lanciato un anno fa, proprio in occasione della manifestazione di Libera a Milano. È passato un anno e sono successi molti fatti che rendono, oggi più che mai, importante l’Osservatorio.

Monitoraggio e proposta

Prima le operazioni della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e poi i ripetuti allarmi lanciati dalla DIA nella sua relazione semestrale e dalla DNA nel suo rapporto annuale, per finire alle parole pronunciate dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nell’aula magna dell’Università Statale di Milano poco più di dieci giorni fa.

La realtà è difficile da accettare ma la “colonizzazione” a cui la regione e la città sono state sottoposte da parte delle consorterie mafiose richiede una assunzione di responsabilità da parte di tutti, istituzioni, società e cittadini. L’azione della magistratura e delle forze dell’ordine, puntuale e rigorosa, rischia di cadere nel vuoto se non è accompagnata da una contestuale bonifica sociale.

Ecco perché Camera del Lavoro di Milano, Libera Milano, CGIL Lombardia, ARCI Lombardia, Legambiente Lombardia, Libera Lombardia e le categorie FILCAMS (Lombardia e Milano), FILLEA (Lombardia e Milano), FISAC Milano, FILT (Milano e Lombardia) e FP (Milano e Lombardia) hanno dato vita all’Osservatorio Sociale Mafie.

Nel documento programmatico si evidenzia che l’obbiettivo prioritario è la mappatura dei fenomeni criminali e delle illegalità nel mondo del lavoro: «Non dobbiamo indagare o scovare elementi giudiziari, dobbiamo evidenziare i fenomeni che percepiamo e incrociamo nel tessuto sociale e nel lavoro sindacale, in cui si annidano i comportamenti malavitosi. Ciò al fine di capire e contrastare, in particolar modo, la cosiddetta “mafia invisibile” quella che agisce nelle zone opache». Ulteriore obiettivo dell’Osservatorio è la costruzione di un archivio di materiali e fatti per arrivare a proporre elementi utili al contrasto del fenomeno e diffondere informazioni, al fine di far acquisire ai cittadini una consapevolezza diffusa del problema delle mafie nel contesto cittadino e regionale. Niente allarmismi ingiustificati quindi, ma una rigorosa analisi degli avvenimenti ai fini di avanzare proposte concrete in termine di prevenzione e contrasto

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