Il Sole 24 Ore Lombardia, 20 luglio 2011

Enti locali. CGIL contraria alla decisione di aumentare le tariffe: danno ai consumi.

Rischio spirale inflattiva, no al rincato dei trasporti

di Fulvia Colombini , Segretaria CGIL Lombardia

Il 6 luglio la Giunta regionale lombarda ha deliberato il secondo aumento straordinario sulle tariffe deltrasporto pubblico locale che porterà il rincaro ad un ammontare complessivo del 20%, che pendolari ecittadini dovranno pagare di tasca propria. In tempi in cui il tasso di inflazione viaggia al 2,5% annuo e lestime di crescita del Pil lombardo si aggirano intorno all'1%, lo squilibrio quantitativo colpisce immediatamentee si teme che i suoi effetti negativi si riverseranno in un'ulteriore impennata inflattiva, non dovuta a maggioriconsumi, legati alla ripresa della domanda interna, ma solo a servizi più costosi. La Cgil lombarda si èopposta a tale decisione e si appresta a una campagna di informazione per far conoscere il proprio punto divista. Questo secondo aumento tariffario avrebbe dovuto essere legato ad incrementi misurabili della qualitàe dell'efficienza, ma sugli indicatori utilizzati, come gli indici di puntualità e di regolarità, misurati solo per itreni e non per il trasporto su gomma, la Regione non ci ha fornito dati esaurienti e confrontabili con gli anniprecedenti. Per quanto riguarda la puntualità viene utilizzato il concetto curioso del ritardo medio perpasseggero. È risaputo che spalmando il tempo complessivo di ritardo su tutti i passeggeri otterremo unamedia di pochi minuti a testa che non sarà per nulla indicativa dei disagi delle persone perché se il trenoarriva, supponiamo con trenta minuti di ritardo, tutti i passeggeri sopporteranno per intero il ritardo e non lamedia del ritardo stesso. Abbiamo proposto di aggiungere altri criteri di individuazione della qualità come iparametri di pulizia, lo stato dei servizi offerti alle stazioni, la rilevazione dei tempi di percorrenza attraversomisurazioni satellitari per i mezzi su gomma, la qualità del materiale circolante, l'adeguatezza dellaclimatizzazione e del riscaldamento, ma per quest'anno pare che non se ne farà nulla. In assessorato cidicono che se ne riparlerà forse in seguito. Gli aumenti vengono motivati da un lato per far fronte ai tagli dellafinanziaria del 2010 che ha privato la Regione di 82 milioni di euro, dall'altro come mezzo per ottenere risorsea disposizione degli investimenti. Entrambe queste motivazioni sono degne di considerazione ma nonriteniamo equo che a far fronte alle necessità siano solo i cittadini e i pendolari. Siamo preoccupati per l'esitodella legge regionale di riforma del trasporto pubblico che ha avviato il suo iter legislativo. Nella prima stesurasi attribuisce alle tariffe la funzione principale di mantenere in equilibrio economico il sistema, mentre ilfinanziamento pubblico viene relegato al secondo posto. Se il testo non verrà modificato assisteremo, infuturo, all'adeguamento automatico delle tariffe ogni volta che le risorse pubbliche diminuiranno, con graviconseguenze anche sulla capacità programmatoria e la certezza degli investimenti. In Lombardia c'è bisognodi ampliare e rendere efficiente la rete per soddisfare il crescente bisogno di mobilità che i cittadinimanifestano e per rendere il servizio pubblico competitivo e alternativo all'uso dell'auto. Il trasporto pubblicopotrebbe diventare una leva dello sviluppo territoriale e della crescita, ma per fare questo occorre cambiareradicalmente sia l'approccio che le scelte.

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