Il Sole 24 Ore, 26 febbraio 2011
Cig in deroga, scontro in Lombardia
MILANO
È accordo separato sugli ammortizzatori sociali in deroga per la Lombardia. Il protocollo sulle nuove regole per il 2011, discusso ieri al tavolo dell'assessorato regionale al Lavoro, ha ottenuto il via libera da Cgil-Cisl-Uil e dalle parti datoriali, con l'eccezione di Confindustria. La nuova intesa garantisce anche per l'anno in corso (l'accordo-ponte raggiunto a dicembre scadrà a fine marzo) la cassa in deroga per tutti i lavoratori che non possono accedere a cassa ordinaria, straordinaria o mobilità. L'accordo, in particolare, introduce novità sulla programmazione delle politiche attive che accompagneranno gli ammortizzatori: d'ora in poi verranno vincolate, nelle intenzioni delle parti, al miglioramento dell'occupabilità dei lavoratori a rischio e al ricollocamento. Le politiche attive inoltre saranno finanziate non solo con risorse regionali, ma anche con i fondi interprofessionali.
«I tempi e le modalità di interlocuzione non hanno favorito soluzioni condivisibili – spiega il presidente di Confindustria Lombardia, Alberto Barcella –. È importante dare continuità a strumenti supplementari oltre agli ammortizzatori ordinari, ma la regolamentazione proposta rischia di gravare sulle imprese con oneri aggiuntivi e costi impropri, determinando rigidità di accesso. Abbiamo apprezzato però alcune aperture dell'assessore, avvenute ieri al tavolo: se le nostre osservazioni saranno accolte nel testo, lo firmeremo senza dubbio».
Confindustria contesta, in particolare, l'obbligo per le imprese di accedere alla cassa in deroga solo concorrendo, direttamente o attraverso i fondi interprofessionali, alla copertura dei costi di formazione o riqualificazione dei lavoratori sospesi.
È giudicata una criticità, poi, l'obbligo di dichiarare fin dall'inizio della procedura i lavoratori da espellere e quelli sospesi sulla base dei percorsi di riqualificazione. Contestato, infine, l'obbligo, per un'impresa che fruisce della deroga, di tornare alla cassa ordinaria qualora ne maturi la possibilità.
Per l'assessore regionale al Lavoro, Gianni Rossoni «si tratta più di incomprensioni che di criticità sui contenuti. Non riesco a pensare che Confindustria non firmi l'accordo sulla cassa in deroga: spero in un chiarimento nei prossimi giorni».
Firmato l'accordo, per il segretario della Cgil lombarda, Nino Baseotto, ora «è necessario dedicarsi al vero confronto sul tema delle politiche di sviluppo. Mi auguro inoltre – aggiunge – che Confindustria Lombardia firmi al più presto. Sarebbe grave se gli industriali si sottraessero al tema delle politiche attive e della formazione e riqualificazione». Critico anche il segretario della Cisl lombarda, Gigi Petteni. «Anche per il terzo anno di crisi – spiega – disponiamo dello strumento indispensabile per affrontare le situazioni più difficili, puntando inoltre sulle politiche attive. Ma non possiamo sottovalutare l'atteggiamento poco lungimirante di Confindustria, che mostra posizioni miopi ed ottuse».
Infine il segretario aggiunto della Uil di Milano e Lombardia, Claudio Negro, giudica «inammissibile l'indisponibilità di Confindustria, tanto più che Fondimpresa è l'unico tra i fondi interprofessionali che potrebbe da subito finanziare nelle aziende le politiche attive. Ci auguriamo una prossima adesione: in caso contrario sarà inevitabile ripensare natura e funzioni di Fondimpresa Lombardia».