Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009 – 2013.

fonte: Dalla Conferenza delle Regioni:


Dalle agenzie di stampa.

Newsletter Regioni.it n. 1172 del 25 giugno 2008.
Dpef 2009-2013: il testo.
E’ stato pubblicato sul sito del Ministero dell’ Economia Il Il link è : http://www.mef.gov.it/web/apri.asp?idDoc=19226
Il testo è disponibile anche sul sito www.regioni.it nella sezione “finanza regionale”.
Il link è: http://www.regioni.it/mhonarc/details_misc.aspx?id=14585

Manovra: preoccupazione per sanità.
Il decreto ed il disegno di legge contenenti la manovra sono stati già firmati dal Capo dello Stato. E’ quanto detto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a margine dell’audizione in Parlamento su Alitalia. E la manovra delinea uno scenario preoccupante per il futuro del servizio sanitario. Se è vero che il finanziamento 2009 resta fermo, tra il 2010 e il 2011 i tagli alla sanità saranno complessivamente pari a 5 miliardi: due nel 2010 e tre nel 2011. E’ quanto spiega la relazione tecnica al decreto che insieme al Ddl compone la manovra. Nella relazione – secondo quanto riportato dall’Ansa - si dà per scontata l’ipotesi che le regioni possano reintrodurre i ticket sulla diagnostica (da 10 euro). Il testo spiega infatti che “nei conti della P.A. il livello di spesa tendenziale per il triennio 2009-2011 è rispettivamente pari a 111.592, 116.007 e 120.656 milioni di euro. Questo livello sconta la piena realizzazione delle manovre di contenimento della spesa da parte delle regioni sottoposte ai piani di rientro nonchè la piena efficacia della manovra prevista dalla Finanziaria 2007 (ticket e interventi di contenimento della spesa farmaceutica)”. In ogni caso - aggiunge la relazione – “se le regioni non provvedessero alla copertura degli eventuali disavanzi sanitari resta fermo, quale estrema conseguenza, l’automatismo fiscale”. Nel frattempo Il 25 giugno il ministro del Welfare Maurizio Sacconi afferma che il Decreto sui Lea, approvato con l’intesa delle Regioni sul finale della scorsa legislatura è inesistente poiché non registrato dalla Corte dei conti e preannuncia per la stessa giornata un incontro con gli assessori regionali. A riferirlo è il ministro stesso, in audizione in commissione Affari sociali di Montecitorio. L’obiettivo è di “evitare i ticket sulla specialistica che ereditiamo dal patto e che scatteranno il 1° gennaio 2009”. Come già annunciato, l’intenzione dei governo è quella di evitare questa “spada di Damocle” e su come recuperare gli 830 milioni di euro necessari, oggi Sacconi si confronta con gli amministratori locali e il ministro appare ottimista: “Non potremo non trovare una soluzione utile ad evitare il ticket”. ‘‘Voglio da subito organizzare una ‘cabina di pilotaggio’ soprattutto con le Regioni più robuste per discutere di sanità. Lo schema che abbiamo in mente è che ogni regione venga messa in grado con il federalismo fiscale di disporre di entrate corrispondenti ai livelli di prestazione misurati secondo costi standard, non secondo la spesa storica’’. Secondo il ministro le sanzioni per le Regioni in deficit possono arrivare al commissariamento: una prima sanzione può essere l’aumento della captazione impositiva fino ad una certa soglia - ha spiegato il ministro - oltre si va al fallimento politico e al commissariamento. Come nei fallimenti commerciali si portano i libri in tribunale, in questo caso a giudicare sono gli elettori, con il vincolo dell’ineleggibilità per gli amministratori negligenti’’, tesi di cui si deve valutare, come ammette lo stesso Sacconi, il profilo di costituzionalità. Nel Decreto di stabilizzazione della spesa pubblica (secondo quanto anticipato da “Il Sole 24 ore“) si stabilisce però una cosa diversa. Se è vero che resta in piedi la possibilità che il Governo possa mettere nelle regioni in rosso un “Commissario” esterno, dall’altro non si esclude la possibilità che sia proprio il Presidente della stessa regione ad essere nominato “Commissario per il rientro dal deficit”, anche perché, diversamente, come sottolinea Il Sole 24 ore, “Il Governo dovrebbe anche assumersi la responsabilità (a sua volta politica) dei tagli necessari per applicare i piani di rientro da deficit”.

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