Fragilità, fondo ad accesso “universale”. di m. maglio

fonte: Dal “Sole 24 ore Sanità” n. 4, del 29 gennaio-4 febbraio 2008

La questione della non autosufficienza è sempre più al centro della riflessione sul sistema di welfare in Italia. Rispetto a quanto accade in altri Paesi, come Francia, Germania e Spagna, che hanno già legiferato in materia, l’Italia è ancora all’inizio del dibattito (recentemente il Governo ha approvato lo schema di disegno di legge delega), anche se in diverse regioni si sono avviati alcuni strumenti per dare risposte organiche alla non autosufficienza: la Provincia di Bolzano ha approvato una legge, l’Emilia Romagna ha istituito il fondo regionale, la Liguria e la Toscana hanno avviato modalità operative per costituire il fondo, nel Veneto sono in discussione due progetti di legge. L’esigenza del fondo nasce dalla considerazione che gli attuali sistemi assistenziali, socio-sanitari e previdenziali non sono in grado di rispondere in modo esaustivo alle necessità della persona non autosufficiente, che richiede un’assistenza continuativa. L’istituzione del fondo nasce quindi come esigenza di assicurare livelli di prestazioni e servizi alle persone e alle famiglie, come risposta globale ai bisogni assistenziali e al diritto della persona di ricevere risposte adeguate, che assicurino, nell’ambito del progetto individuale, l’effettiva presa in carico, l’appropriato utilizzo delle risorse, la verifica dell’appropriatezza degli interventi realizzati. È un principio che capovolge completamente una visione assistenziale fondata sulla riparazione sociale. Il fondo deve inoltre assicurare risorse sufficienti a garantire l’esigibilità degli interventi. Il diritto all’accesso va garantito universalmente, indipendentemente dalle condizioni economiche, che potranno essere tenute in considerazione non nella selezione della domanda, ma piuttosto nella partecipazione al costo dei servizi. Esigibilità dei diritti e sistema integrato dei servizi sono due questioni nodali. La “long term care” richiede un’articolazione del sistema integrato di servizi sociali, socio-sanitari e sanitari, a livello domiciliare, residenziale e semi-residenziale, capace di offrire risposte efficaci sul territorio; è questa una grande sfida per la trasformazione del sistema di welfare italiano.

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