Block Notes n. 11, maggio 2014

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di M. Oliviero, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle agenzie di stampa regionali
Lavoro, pratiche diritti. Un patto per la salute mentale
Stamina: Regione Lombardia sapeva
Via libera alle assunzioni temporanee in sanità 
Sanità, riforma radicale: ecco la proposta del Pd
Su stamina la Regione fa ancora confusione
Stamina: un decreto del governo per bloccare definitivamente le infusioni
Due fiori all’occhiello da non lasciare appassire
Lombardia. Salute, assessore: bene sollecito a governo su carenza medici
Lombardia. Salute assessore: penso a 10 o 12 super ospedali d’eccellenza
Lombardia. Salute, assessore: risonanza aperta a breve in distretto Menaggio (Co)
Lombardia. Salute, Presidente: in Giunta la riforma degli appalti in Sanità
Lombardia. Sanità, Presidente: per nomine conta solo merito 
Lombardia. Presidente: via al progetto di riforma della sanità. Forte discontinuità
Lombardia. Commissione d’inchiesta su appalti sanità
Lombardia. Presto centrale unica per acquisti
Lombardia. Ambulatori aperti di sera e nei weekend
Lombardia. Presidente: assumo leadership della riforma
Salute, su riforma sistema obiettivo è massima condivisione
Salute, insediata la commissione d’inchiesta su operato direttori Ao e Asl
Lombardia. Giunta nomina commissari per aziende ospedaliere di Lecco e Melegnano
Lombardia. Sanità, presidente: pretendo totale trasparenza

1. Dalle agenzie di stampa regionali
Dalla Cgil FP
26 maggio 2014 - Conferenza nazionale della FP CGIL su “Lavoro, pratiche diritti. Un patto per la salute mentale.” a Milano, presso il Teatro La Cucina dell’ Ex OP Paolo Pini.
Di grande importanza i temi: chiusura OPG, rilancio dei Servizi territoriali, budget di cura, ecc… Numerosi i relatori, tra cui operatori provenienti da diverse Regioni, Peppe dell’Acqua, Direttore Collana 180 edizioni Alpha Beta Verlag, Massimo Cozza, Responsabile nazionale CGIL Medici, Stefano Cecconi, CGIL Nazionale, Carlo Lusenti, Assessore Reg. Emilia Romagna, Emilia De Biasi, Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato, Cecilia Taranto, FP CGIL Nazionale, Maria Grazia Giannichedda, Fondazione Basaglia, ecc…
Link al programma: http://www.fpcgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/28427

Da “Settegiorni PD”, newsletter del gruppo PD al Consiglio regionale
È uscito il n. 267, del 30 aprile 2014.
Stamina: Regione Lombardia sapeva.
I vertici di Aifa assicurano di aver cercato di fermare gli abusi. E affermano che in Regione si sapeva cosa accadeva agli Spedali Civili. Si sta per concludere il percorso, chiesto dal Pd, per far chiarezza sulla vicenda Stamina e sulle responsabilità che hanno portato un ospedale pubblico come quello bresciano a dare avvio ad una sperimentazione dai contorni ancora oscuri, firmando un accordo con una fondazione i cui delegati sono oggi indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul metodo Stamina, sono stati ascoltati, questa settimana, il presidente e il direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Sergio Pecorelli e Luca Pani e l’ex assessore alla Sanità (oggi delegato alle Attività produttive e alla ricerca) Mario Melazzini. “Per la prima volta in un’audizione è emerso con chiarezza che l’autocertificazione degli Spedali Civili di Brescia era mendace. Come ci ha confermato anche il dg di Aifa, ci sono diversi atti che certificano l’interesse di qualcuno in Regione Lombardia a continuare i trattamenti nonostante i pareri contrari di autorità preposte e di esperti, ha detto la vicepresidente Sara Valmaggi. Risulta evidente in maniera chiara che Regione Lombardia sapeva cosa accadeva ai Civili di Brescia: ciò è confermato dal fatto che i rappresentanti regionali hanno avuto un atteggiamento oppositivo nel momento in cui Aifa ha emanato, nel maggio 2012, l’ordinanza per bloccare le infusioni. L’ex assessore Melazzini, poi, due giorni dopo il suo insediamento al governo regionale, a fine ottobre 2012, ha firmato una delibera con la quale la Regione si schierava a fianco degli Spedali Civili di Brescia nel ricorso al Tar contro Aifa, che non può ora essere giustificata solo come atto in difesa del buon nome dell’ospedale bresciano. In prossimità di chiusura delle audizioni auspichiamo, dunque, che la Commissione riesca a stendere una relazione dettagliata e completa su questa pagina terribile della sanità lombarda e italiana, senza più ulteriori omissioni”.

Via libera alle assunzioni temporanee in sanità.
Bloccate dalla spending review, sbloccate da un’interpretazione della Corte dei Conti. No dei grillini in Commissione Sanità. La Commissione Sanità ha approvato a larga maggioranza, con la contrarietà dei soli grillini, un progetto di legge che mira a sbloccare le assunzioni di personale a tempo determinato in sanità. Con le Regole di sistema di dicembre 2013, infatti, la Regione aveva deliberato, in ottemperanza alla spending review del Governo Monti, che la spesa del 2014 per consulenze, contratti atipici e incarichi libero professionali dovesse essere tendenzialmente in riduzione e comunque non superiore rispetto all’anno 2013. La Corte dei Conti ha però avuto occasione di precisare che i dettami previsti dal decreto legge governativo intendono vincolare le Regioni semplicemente al limite complessivo di spesa. La Giunta, anche a seguito di alcune sentenze che vanno in questo senso, ha presentato un provvedimento con il quale si riconosce alle aziende sanitarie la facoltà di ricorrere ad assunzioni di personale a tempo determinato o ad altre forme flessibili di lavoro strettamente necessarie al fine di garantire le attività di emergenza e urgenza e i livelli essenziali di assistenza. Un provvedimento positivo, secondo Sara Valmaggi. “Abbiamo votato a favore di questo provvedimento, che permette l’assunzione temporanea di personale, perché risponde a un’emergenza grave e reale. Dà una risposta alla necessità di assunzione di medici e altri operatori della sanità, anche in vista di Expo. Il marzo scorso avevamo presentato un ordine del giorno, in cui chiedevamo un incremento delle risorse per la prevenzione e i controlli sanitari in vista di Expo, ma la maggioranza l’aveva bocciato. Ora, sia con questo provvedimento, che con la delibera di Giunta dell’11 aprile scorso, che consente assunzioni a tempo determinato per la sicurezza e i controlli nell’ambito dell’esposizione universale, la maggioranza dà una parziale risposta all’emergenza. Restano però diverse criticità. Intanto si tratta di un provvedimento tampone, che non dà una risposta complessiva all’esigenza di aumentare il personale sanitario in Lombardia. Non manca, inoltre, un’evidente contraddizione: si lascia alla Giunta l’ultima parola sulla scelta delle professionalità necessarie, questo nonostante si preveda per le Asl la possibilità di assumere. Stupisce infine la posizione del Movimento 5 stelle, che ha espresso parere contrario a un provvedimento che, pur con i suoi limiti, permette una parziale stabilizzazione del personale sanitario della nostra regione”.

È uscito il n. 268, del 9 maggio 2014.
Sanità, riforma radicale: ecco la proposta del Pd.
Un progetto di legge da abbinare a quello della maggioranza per cambiare per sempre il modello formigoniano. Una riforma radicale. E’ quella proposta dal Pd per la sanità lombarda. Un cambio di passo che va nella direzione dello snellimento, dell’accorpamento della sanità e del sociale in un unico assessorato, della continuità delle cure. “Vogliamo diminuire le diseguaglianze tra i diversi territori e garantire la continuità della cura, spiega il segretario lombardo Alessandro Alfieri. Apprendiamo con soddisfazione che anche la maggioranza sta arrivando sulle nostre posizioni, sancendo di fatto il fallimento del modello formigoniano difeso per tanti anni da Lega, Forza Italia e Ncd. Ora parta subito il confronto nelle sedi istituzionali. Mettiamo a disposizione il nostro progetto di legge, che sarà oggetto da subito di consultazioni sui territori”. In cima alle priorità di riorganizzazione c’è quella di far saltare la divisione tra sanità e sociale, accorpando gli assessorati, il budget e le scelte in un’unica grande programmazione che riunisca l’offerta complessiva. Poi “Riduzione del numero delle aziende ospedaliere e trasformazione delle Asl in Asst (Aziende Socio Sanitarie Territoriali), dice il consigliere Carlo Borghetti. Sostegno alla ricerca attraverso un’unica rete tra Irccs, università ed enti di ricerca per dare omogeneità e sviluppo al sistema. E attenzione ai bisogni dei cittadini che sapranno finalmente a chi rivolgersi nel momento del bisogno e della scelta delle cure”. Ultimo, ma non meno importante, “Protagonismo dei Comuni” aggiunge la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi. Queste le parole d’ordine di una riforma che si sostanzia in un progetto di legge che verrà presentato a breve e chiederà di essere abbinato alle proposte della maggioranza. L’attuale frammentazione del sistema infatti non garantisce la continuità di cura (i pazienti dimessi dagli ospedali dopo la fase acuta della malattia spesso non hanno punti di riferimento certi ) e non consente l’integrazione fra le diverse tipologie di assistenza. Con il nuovo sistema socio sanitario il paziente avrà invece un unico punto di accesso a cure e servizi assistenziali. A supporto dell’intero sistema operano tre agenzie, a garanzia di uniformità e adeguatezza di intervento su tutto il territorio regionale: l’agenzia regionale per la programmazione, l’accreditamento, l’acquisto e il controllo delle prestazioni che programma e regola i servizi accreditati, acquista le prestazioni sanitarie e controlla le procedure amministrative (funzioni ad oggi svolte dalle Asl spesso in modo non uniforme). L’agenzia regionale per l’innovazione, la ricerca e il governo clinico che svolge i controlli sull’appropriatezza e qualità delle prestazioni cliniche (svolti oggi in modo puramente formale) e fa da centro propulsore della ricerca e dell’innovazione. Rimane attiva l’attuale agenzia regionale per l’emergenza e l’urgenza (Areu), che gestisce il 118. Meno ospedali e più territorio. Le Asl sono trasformate in Asst (Aziende socio-sanitarie territoriali) e a loro va la gestione diretta degli Ospedali di Riferimento di Territorio e dei Presidi di Comunità. Fanno capo alle Asst le cure primarie, intermedie, le prestazioni specialistiche territoriali, la prevenzione e garantiscono un alto livello di raccordo con i comuni. Il sistema ospedaliero lombardo si articola poi in 3 reti, a seconda dell’intensità e della complessità della cura.

Su Stamina la Regione fa ancora confusione.
Per il Pd ormai siamo al paradosso: “Mantovani si preoccupi piuttosto di supportare i Civili di Brescia”. L’assessore Mantovani nei giorni scorsi ha fatto un appello per cercare medici disposti a continuare le infusioni di cellule staminali. “Ci obbliga la sentenza” ha spiegato. Poi rigetta al contempo l’offerta di Marino Andolina, a praticare direttamente le infusioni presso la struttura bresciana. “Troppa confusione” secondo la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi.
“Bene per il no ad Andolina, ma si continua nella peggiore tradizione e si scaricano le responsabilità. La richiesta di Mantovani e le posizioni costantemente ondivaghe e poco chiare della Giunta evidenziano la difficoltà a nascondere l’errore originale dei responsabili della Sanità lombarda che hanno aperto le porte o lasciato aprire le porte degli Spedali Civili alla Stamina Foundation. Adesso addirittura il paradosso: A.A.A. Medici Disponibili Cercasi”. Questo appello di Mantovani dovrebbe essere sostituito, secondo il Pd, con l’annuncio che Regione Lombardia si rende finalmente disponibile a supportare gli Spedali Civili di Brescia in quei procedimenti i quali, invece, privi di contraddittorio generano ordinanze inconcepibili, che si appoggiano proprio sulla colpa originale dei vertici della struttura sanitaria. “Invece di perdere tempo dietro improbabili annunci di collocamento la Regione si attivi in tutte le sedi per proteggere senza ulteriori perdita di tempo gli Spedali Civili dal paradosso che si sta consumando aggiungendo confusione a confusione. La Regione può risolvere lo stato confusionale, e deve evitare di ingenerare ulteriori speranze infondate nei malati e nei loro famigliari” attacca Valmaggi.

È uscito il n. 269, del 16 maggio 2014.
Stamina: spunta l’ipotesi di un decreto del governo per bloccare definitivamente le infusioni.
Continuano le audizioni, la prossima settimana si attende Fulvio Porta, decisiva la sua testimonianza. Non si fermano le audizioni dell’indagine conoscitiva su Stamina avviate dal Pd in commissione sanità. Questa settimana è stato ascoltato il Comitato Etico degli Spedali Civili di Brescia. Non poteva non sapere che cosa venisse infuso nei pazienti: è quanto è emerso con chiarezza durante l’audizione con il presidente Antonio Spagnolo, che ha confermato come la conoscenza delle infusioni rientri a pieno titolo nei controlli che spettano ai comitati etici negli ospedali pubblici. “Non solo, ha spiegato Sara Valmaggi, è emersa con chiarezza anche la superficialità bresciana nella stesura dei consensi informati, ossia gli strumenti a garanzia dei pazienti, che, come già ascoltato, ma qui confermato, si limitavano ad essere semplicemente delle linee guida, mentre a Bergamo il consenso informato è addirittura personalizzato e varia da paziente a paziente. Il consenso informato non esime comunque il Comitato Etico dalla necessità di una valutazione della sperimentazione. Infatti a differenza di quello che è successo a Brescia, all’Ospedale di Bergamo, a bloccare Stamina sono stati subito i medici ricercatori non ravvedendovi la scientificità del metodo”. Non si è invece presentato in audizione Fulvio Porta, direttore Reparto Pediatria agli Spedali Civili di Brescia, presentando un certificato medico per malattia. “Auspichiamo che i suoi problemi di salute vengano presto superati e che possa essere qui in commissione alla prossima audizione, ha affermato il consigliere Pd Gian Antonio Girelli. Il nostro obiettivo è infatti quello di concludere al più presto le audizioni in modo da poter tirare le somme di questo lungo e accurato lavoro di indagine che, come commissione, portiamo avanti ormai da oltre quattro mesi”. Intanto l’ipotesi al vaglio del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al momento, è quella di un decreto “blocca Stamina”, come chiesto in recente appello dal Pd bresciano. Al momento ai Civili di Brescia i trattamenti sono stati sospesi in attesa del pronunciamento del comitato scientifico, ma i malati restano in lista d’attesa dato il pronunciamento favorevole dei giudici all’accesso alle infusioni.

Due fiori all’occhiello da non lasciare appassire.
Arrivano in Regione le voci dell’Istituto dei Tumori e del Besta, per il PD è necessario spazzare via ogni ombra dalla Città della Salute. Il 12 maggio scorso un convegno dell’istituto neurologico Carlo Besta, organizzato a Palazzo Lombardia, ha rimarcato quanto sia ormai necessario investire sul personale e sulle strutture per poter sostenere il prezioso lavoro che negli anni ha prodotto risultati riconosciuti a livello internazionale. Un poco più in là, intanto, in commissione Sanità, venivano ascoltati i rappresentanti dei ricercatori e dei clinici precari dell’Istituto dei tumori. I dati emersi dalle audizioni sono sconfortanti: si parla di 1500 assunti e di 408 precari e in 15 anni sono state stabilizzate solo 5 figure professionali. “I due momenti, commenta Sara Valmaggi, hanno evidenziato la necessità di proseguire nel percorso di valorizzazione e rilancio delle due strutture, unica strada perché queste possano continuare a essere competitive sullo scenario internazionale. Per questo è fondamentale che su tutto il percorso di realizzazione della Città della salute e della ricerca non si stagli alcuna ombra. Essenziale nominare, come già si sarebbe dovuto fare, una nuova Commissione aggiudicatrice degli appalti, prevedendo la presenza di professionisti qualificati, totalmente estranei al sistema di potere regionale”. Per concludere, secondo la vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, è necessario rivedere e semplificare il complesso sistema regionale degli enti e delle società, a partire da Infrastrutture lombarde.

 Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 6 maggio 2014
Lombardia. Salute, assessore: bene sollecito a governo su carenza medici.
“Invitare la Giunta a fare pressione sul Governo per risolvere il drammatico problema della carenza di medici specialisti in Regione Lombardia, che rischia di aumentare ancora”. Questo il senso della mozione presentata, questo pomeriggio, in Consiglio regionale, e approvata all’unanimità dall’Aula. Istituzione ha svolto suo ruolo.”Regione Lombardia, ha spiegato l’assessore alla Salute, in questi anni ha sempre fatto fino in fondo il proprio dovere, per colmare il divario tra il numero di specializzandi e quelli che trovano effettivamente posto all’interno degli ospedali lombardi”. In particolare, anche nell’ultimo anno, la Regione, con la delibera X/296 del 19/06/2013, ha destinato 4.224.000 euro per l’attivazione di 33 contratti aggiuntivi di formazione specialistica. Contratti di formazione. “Questa scelta, ha ricordato l’assessore alla Salute, è stata operata a seguito dell’emanazione dei decreti del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) del 24 aprile 2013 e 16 maggio 2013, che assegnano alle università lombarde 663 contratti di formazione specialistica, una cifra che, risentendo della consistente riduzione del contingente globale effettuata a livello nazionale per l’anno accademico 2012/2013 (n. 4.500 attivazioni a fronte di n. 8171 unità necessarie), risulta significativamente inferiore rispetto all’effettivo fabbisogno di medici in formazione specialistica del territorio lombardo, che, per il triennio 2011/2014, è pari a 1.277 unità”. Scuole di specialità. “Ciò a dimostrazione, ha continuato il vice presidente, del massimo impegno profuso su questo fronte dalla Giunta. In questa direzione va anche il recente invio che la Direzione generale Salute di Regione Lombardia ha fatto al Coordinamento delle Regioni (Veneto), per il successivo inoltro al Ministero della Salute, dove si rimarca come il fabbisogno dei medici necessari per le scuole di specialità area medica per il triennio 2014/2017 è pari a 1.584, contro i 1.277 del triennio precedente. Un incremento motivato principalmente dal progressivo turn-over e dalla necessità di rispondere all’aumento costante dei malati cronici in prevalenza anziani. Siamo oggi in attesa di conoscere il numero di posti che ci verrà assegnato con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; è evidente che, se fosse confermato il numero precedente, ciò contribuirebbe ad accrescere il gap rispetto ai fabbisogni reali. Per queste ragioni siamo certamente favorevoli a questo provvedimento, che ha trovato un sostegno bipartisan in Aula, ma, al contempo, non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione, per una situazione che è certamente critica”.

 Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale dell’8 maggio 2014
Lombardia. Salute assessore: penso a 10 o 12 super ospedali d’eccellenza.
“La persona che è in difficoltà deve avere un punto di accoglienza in cui venga presa in carico. Mi preoccupa l’evoluzione dei nuovi bisogni ai quali necessita dare risposte”. Con queste parole il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia ha detto qual è, in sintesi, il fine del progetto di riforma sanitaria alla quale lavora da mesi. Accennando ad alcuni aspetti organizzativi del progetto di riforma sanitaria l’assessore alla Salute ha sottolineato l’importanza della creazione di “centri sanitari territoriali”. Il vice presidente ha spiegato che questi rappresenterebbero la prima frontiera per l’assistenza medica e che potrebbero dare significative risposte alla crescente domanda presa in cura dei malati cronici. Dodici grandi ospedali. “Ma non si pensi ha chiarito, che con l’attenzione rivolta verso gli ospedali territoriali si distolga l’attenzione verso i grandi ospedali. Io immagino 10 o 12 grandi strutture ospedaliere che mettano le ali: che facciano ricerca a qualsiasi livello, innovazione, che siano più che mai all’avanguardia, che producano il massimo”. Assistenza territoriale. L’assessore alla Salute ha dunque sottolineato nel suo intervento che la Riforma sanitaria in atto parte proprio dal presupposto fondamentale di una “cultura” dell’assistenza territoriale che sviluppi un proprio sistema di regole organizzative e di pratiche basate sui principi di prossimità, presa in carico e di continuità assistenziale. Un modello quindi vicino alle persone e alle famiglie, che orienti e faciliti l’accesso ai servizi territoriali sanitari e socio sanitari, che valuti con attenzione i bisogni della popolazione e che sia in grado di accompagnare il paziente nel suo cammino non solo verso l’ospedale, ma anche da esso al territorio, dopo le dimissioni.

Lombardia. Salute, assessore: risonanza aperta a breve in distretto Menaggio (Co).
“Una vera e propria sfida quella messa in campo dalla Riforma della sanità, che passa anche dalla dotazione degli ospedali di strumenti diagnostici complessi come RMN, Tac e medicina nucleare”. Lo ha detto, il vice presidente di Regione Lombardia. La Regione ha raccolto istanza: a breve risonanza aperta. Il vice presidente e assessore alla Salute ha confermato che la Regione Lombardia, come promesso nei mesi scorsi, ha soddisfatto la richiesta dei sindaci del distretto di Menaggio di una Risonanza Magnetica aperta, ancora non disponibile sul territorio. “Entro l’estate, ha detto, penso che la sofisticata strumentazione radiologica possa entrare in funzione. Si tratta di un investimento che va ad aggiungersi ai fondi già stanziati per il territorio di Como, che ammontano a quasi 12 milioni e mezzo di euro, a cui sommare i costi per 104 nuove assunzioni tra Asl e Ospedale S. Anna”.

 Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 13 maggio 2014
Lombardia. Salute, Presidente: in Giunta la riforma degli appalti in Sanità.
Il presidente della Regione Lombardia ha incontrato oggi i direttori generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere lombarde. All’incontro, che si è svolto a Palazzo Lombardia, erano presenti il vice presidente e assessore alla Salute e il direttore generale Walter Bergamaschi. Nel corso della riunione il presidente ha annunciato che venerdì porterà in Giunta la riforma del sistema degli appalti nella sanità, nell’ottica di una maggiore trasparenza e che è sua intenzione fare una verifica puntuale dei fatti che emergono dalle inchieste di questi giorni, per accertare se ci sia stata violazione del codice etico.

Lombardia. Sanità, Presidente: per nomine conta solo merito.
“Le nomine e gli spostamenti dei direttori nella sanità le faccio io e nessuno mi ha mai contattato e non mi è mai stato segnalato alcun nome, quindi si è trattato di millantato credito da parte di questi personaggi e, se qualcuno ci è cascato, è un problema suo. Per questo, ha proseguito il presidente della Regione Lombardia, oggi ho riunito tutti i direttori delle Asl e degli ospedali lombardi, proprio per dire loro esattamente questo: se qualcuno viene a dirvi che ha parlato con me e che può garantirvi delle promozioni, non credetegli”. Garantire controlli e trasparenza. “Inoltre, per evitare le tentazioni, venerdì prossimo porterò in Giunta una proposta di riforma del sistema degli appalti nella sanità in Lombardia, per continuare a garantire l’eccellenza del sistema sanitario lombardo e per introdurre una discontinuità con le opacità che ci sono state e sono state denunciate da questa inchiesta. Da venerdì, quindi, si cambiano le regole e ci sarà ancora più trasparenza, ci sarà un controllo ancora più ferreo e tutti saranno chiamati alle loro responsabilità e avremo un sistema che garantirà al 200 per cento l’eliminazione di ogni rischio, di ogni ombra e di ogni possibilità di equivoco”. Millanterie senza fondamento da certi personaggi. “Certi personaggi - ha concluso il presidente della Regione Lombardia - sono dei millantatori, che non hanno nessunissima influenza, ascoltano, sentono e millantano. Noi abbiamo deciso di fare le nomine o gli spostamenti solo in base all’unico criterio che ispira la mia azione, che è quello del merito e della competenza e non dell’appartenenza. Le direttive che noi abbiamo dato sono esattamente queste e, infatti, in questo primo anno, abbiamo proceduto a spostamenti o nomine solo sulla base del merito”.

 Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 16 maggio 2014
Lombardia. Presidente: via al progetto di riforma della sanità. Forte discontinuità rispetto a sistema attuale
Da oggi assumo io come presidente l’onere e l’onore di definire la riforma della sanità regionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, durante la conferenza stampa seguita alla riunione odierna della Giunta, spiegando che il punto di partenza è rappresentato “da un documento tecnico, le ‘Linee guida per lo sviluppo del sistema socio-sanitario lombardo’, che è stato condiviso dall’Assessorato alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato e dall’Assessorato alla Salute. Il mio compito è fare in modo che questo documento tecnico venga condiviso dalle forze politiche di maggioranza, in maniera che possa essere portato in Consiglio regionale, previo passaggio in Giunta, per la sua definizione”. Tre assi. Il governatore ha anticipato quali sono gli assi portanti del documento tecnico. “Si basa su tre grandi attività: programmazione, erogazione dei servizi, controllo (sulla programmazione e soprattutto sull’erogazione). La creazione di queste tre aree aumenta l’efficienza della programmazione, attribuisce a un organismo l’attività di gestione e, soprattutto, rafforza la possibilità di controllo. Ciò comporterà una riorganizzazione sia a livello periferico sul territorio, sia a livello centrale”. Divisione delle competenze. Si tratta, ha osservato il presidente, di una riorganizzazione importante, che in qualche modo richiama la separazione dei poteri: chi controlla deve poter controllare chi gestisce e non ci devono essere sovrapposizioni di competenze. È una novità importante, che segna una forte discontinuità rispetto all’attuale sistema”. Tempi rapidi. Il governatore infine ha espresso la volontà di “portare in Giunta le linee guida entro il mese di giugno, perché l’obiettivo è approvare la legge di riforma entro la fine dell’anno”.

Lombardia. Commissione d’inchiesta su appalti sanità.
“Nella riunione odierna della Giunta abbiamo approvato alcune delibere condensate nel cosiddetto ‘pacchetto sanità e appalti’. Partendo dalle recenti vicende di cronaca e dalla presunzione di innocenza, voglio capire se ci siano responsabilità in chi governa un ospedale o una Asl per i fatti riportati nelle ordinanze e quanto ci sia in termini di millanteria da parte di persone che asseriscono di avere una qualche influenza su persone o sulle strutture della Regione. Proprio per fare queste verifiche abbiamo deciso di istituire una commissione d’inchiesta sull’operato di direttori ospedalieri e di Asl”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia. Commissione di inchiesta. “Una commissione, ha spiegato, che dovrà valutare se, all’interno del sistema sanitario lombardo, siano accadute le cose che vengono ipotizzate e che ancora devono essere accertate dalla Magistratura. Vogliamo valutare l’operato di chi è coinvolto in queste indagini, per vedere se hanno commesso reati o se hanno violato anche solo il codice etico e i doveri di correttezza e di lealtà verso la Regione”. Tempi e componenti. “Questa commissione d’inchiesta dovrà fornirmi una relazione entro il 27 giugno e sarà composta da cinque persone: Filippo Bongiovanni, dirigente del Sistema di controlli della Regione Lombardia, l’avvocato Paola Balzarini, componente del Comitato legislativo, l’avvocato Alberto Beretta, presidente del Comitato dei controlli della Regione Lombardia, il professor Luca Bisio, componente dell’Organismo indipendente di valutazione e il generale della Guardia di Finanza Mario Forchetti, presidente del Comitato per la trasparenza per gli appalti. Voglio che sia fatta piena luce e che sia dato un segnale di trasparenza. Attenderò l’esito di questa inchiesta e poi valuteremo il da farsi”.

Lombardia. Presto centrale unica per acquisti. Dalle attuali 49 stazioni appaltanti a un’unica struttura.
“Vogliamo avere la massima trasparenza nel sistema di aggiudicazione degli appalti e, per questo, stiamo lavorando per passare dalle attuali 49 stazioni appaltanti a un’unica Centrale per gli acquisti e le committenze, per garantire più efficienza e maggiori controlli”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia. Unica struttura per appalti Arca e Infrastrutture Lombarde. “Per quanto riguarda gli appalti, ha proseguito il presidente, abbiamo dato il via al percorso che porterà alla nascita della Centrale unica regionale per gli acquisti, anche a seguito e in attuazione del Decreto legge 66 del 2014, il cui articolo 9 prevede la costituzione di una Centrale di Committenza unica per ciascuna Regione. Questo decreto non è ancora pienamente attuato, in attesa del provvedimento attuativo, che indicherà alle Regioni come fare a creare questa Centrale unica. Ma questa è l’idea che abbiamo: avere una Centrale regionale unica, che deve concentrare in sé tutte le gare oggi suddivise tra 49 stazioni appaltanti, più due grandi strutture, che sono Arca e Infrastrutture Lombarde, che non fa opere ma gare d’appalto. Quindi l’idea è di concentrare tutta l’azione di committenza che la Regione dà all’esterno in un’unica struttura, che consente un maggiore controllo, dove finiranno le attività di acquisto degli ospedali, delle Asl, di Arca e di Infrastrutture”. Un comitato tecnico per realizzare questo progetto. “Per realizzare questo progetto e anche per seguire l’attuazione del decreto legge 66 a Roma, abbiamo costituito un comitato tecnico, che sarà presieduto dall’assessore regionale all’Economia, Crescita e Semplificazione, che già segue il tavolo di attuazione del decreto legge 66, e sarà composto dai direttori generali della Direzione Infrastrutture e Mobilità Anna Tavano, della Direzione Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Giovanni Daverio e della Direzione Salute Walter Bergamaschi, a cui si aggiungono tre direttori di Aziende ospedaliere e di Asl. Questo comitato tecnico dovrà fornirmi un progetto entro il 20 giugno”.

Lombardia. Ambulatori aperti di sera e nei weekend.
Da domani sarà più comodo fare gli esami clinici in Lombardia. La Giunta regionale, nella seduta di oggi, ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, “ha dato il via libera all’operazione ‘ambulatori aperti’, che prevede l’apertura tutte le sere (dal lunedì al venerdì) fino alle 22, il sabato fino alle 15 e la domenica mattina. Prenotazioni già domani. Già da domani, sabato 17 maggio, ha spiegato il governatore, “sarà possibile effettuare le prenotazioni negli ambulatori di 14 ospedali per una serie di esami che ogni singola struttura definirà e, entro una settimana, potranno iniziare le prime visite. Sono importanti l’apertura di sera, quella al sabato e soprattutto quella alla domenica, che consentiranno a chi lavora tutta la settimana di non dover prendere un permesso, magari non retribuito, per poter andare a fare gli esami del sangue”. Sanità sempre d’eccellenza. “Nonostante i problemi emersi, sui quali voglio fare piena chiarezza, la sanità lombarda rappresenta un sistema d’eccellenza, che funziona e che è in grado di fare anche questo. Questa iniziativa parte in via sperimentale, per vedere se il prolungamento degli orari e l’aggiunta dei fine settimana sono utili e vengono sfruttati dai cittadini. Il 31 luglio si conclude la sperimentazione e faremo una valutazione”. Coinvolto tutto il territorio. I 14 ospedali coinvolti, suddivisi per provincia, sono: Istituti clinici di perfezionamento e Azienda ospedaliera di Legnano (Milano), Azienda ospedaliera di Lodi, Azienda ospedaliera di Pavia, Azienda ospedaliera di Crema (Cremona), Azienda ospedaliera di Mantova, Asl Valcamonica/Esine e Azienda ospedaliera di Brescia (Brescia), Azienda ospedaliera di Seriate (Bergamo), Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna (Sondrio), Azienda ospedaliera di Lecco, Azienda ospedaliera di Vimercate e Desio (Monza e Brianza), Azienda ospedaliera di Como, Azienda ospedaliera di Varese.

 Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 19 maggio 2014
Lombardia. Presidente: assumo leadership della riforma; nessun commissariamento di assessori.
“Finita la fase del confronto interno, essendo la riforma del Sistema socio-sanitario lombardo la riforma più importante di questa legislatura, la Presidenza, da adesso, intende svolgere il ruolo di coordinatore della maggioranza, per arrivare, entro la fine dell’anno, all’approvazione di questa riforma. Non c’è stato alcun commissariamento di nessun assessore, semplicemente mi assumo come Presidenza la leadership di questa riforma, essendo la riforma più importante di questa legislatura”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, commentando la riunione di maggioranza sul tema della riforma del Sistema socio-sanitario lombardo.

Salute, su riforma sistema obiettivo è massima condivisione. Entro fine anno in consiglio per l’approvazione.
“Si è svolta questo pomeriggio a Palazzo Lombardia la riunione di maggioranza sul tema della riforma sanitaria” lo riporta una nota della Regione Lombardia. “All’incontro con il presidente hanno partecipato i presidenti dei Gruppi Forza Italia, Lega Nord, Ncd, Lista Maroni, Fratelli d’Italia e il presidente del Consiglio regionale”. “Nel corso della riunione” precisa la nota “il presidente della Regione ha illustrato il documento ‘Proposta di sviluppo del sistema sanitario regionale’, definito dalle due Direzioni coinvolte (Salute e Famiglia, Solidarietà sociale e volontariato) e adottato in Giunta”. La nota precisa che “l’obiettivo è la massima condivisione da parte di tutta la maggioranza della legge di riforma, da portare entro fine anno all’approvazione in Consiglio regionale”.

Salute, insediata la commissione d’inchiesta su operato direttori Ao e Asl.
“Si è insediata questo pomeriggio la Commissione d’inchiesta sull’operato dei direttori ospedalieri e delle Asl, come annunciato dal presidente della Regione Lombardia venerdì, durante la consueta conferenza stampa al termine della riunione della Giunta regionale”. Lo comunica una nota della Regione. “Alla prima riunione della Commissione d’inchiesta, che si è svolta a Palazzo Lombardia, hanno partecipato i cinque componenti: Filippo Bongiovanni, dirigente del Sistema di controlli della Regione Lombardia, l’avvocato Paola Balzarini, componente del Comitato legislativo, l’avvocato Alberto Beretta, presidente del Comitato dei controlli della Regione Lombardia, il professor Luca Bisio, componente dell’Organismo indipendente di valutazione e il generale della Guardia di Finanza Mario Forchetti, presidente del Comitato per la trasparenza per gli appalti” si legge nella nota. “La Commissione d’inchiesta, voluta dal presidente della Regione Lombardia per garantire la massima trasparenza in seguito alle recenti vicende di cronaca, dovrà fornire una relazione per valutare l’operato di chi è coinvolto nelle indagini”. “Nello stesso pomeriggio di oggi si è insediato anche il gruppo di lavoro per la nuova Arca” aggiunge la nota. “Il gruppo, sempre nell’ottica della massima trasparenza nel sistema di aggiudicazione degli appalti, lavorerà per arrivare a un’unica Centrale per gli acquisti e le committenze, con l’obiettivo di garantire più efficienza e maggiori controlli”. La nota precisa che “il gruppo di lavoro, presieduto dall’assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione, dovrà presentare un progetto al presidente entro giugno”.

 Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 20 maggio 2014
Lombardia. Giunta nomina commissari per aziende ospedaliere di Lecco e Melegnano.
La Giunta regionale lombarda, nella seduta odierna, ha deliberato la sospensione cautelare dagli incarichi ricoperti dell’attuale direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Lecco Mauro Lovisari, dell’attuale direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Melegnano Paolo Moroni e dell’attuale direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Melegnano Patrizia Pedrotti, per i quali la Procura di Milano ha chiesto e ha reiterato la richiesta della misura cautelare degli arresti domiciliari. Si tratta di un provvedimento assunto in autotutela dell’immagine della Regione Lombardia e degli stessi interessati i quali, sentiti dall’Amministrazione regionale, hanno sottolineato la loro totale estraneità ai fatti emersi in questi giorni. La Giunta regionale ha quindi nominato i commissari per le Aziende ospedaliere di Lecco, nella persona di Giuseppina Panizzoli, attuale direttore generale Sport e Politiche per i Giovani, e di Melegnano, nella persona di Marina Gerini, attuale direttore di Funzione specialistica Prevenzione della Corruzione e Trasparenza, cui spetta il compito di nominare il nuovo direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Melegnano. In sostituzione di Marina Gerini, nel ruolo di direttore di Funzione specialistica Prevenzione della Corruzione e Trasparenza, è stato nominato Filippo Bongiovanni, attuale responsabile del Sistema dei controlli della Direzione generale della Presidenza. L’incarico dei commissari scadrà il 30 giugno, quando terminerà anche il lavoro della Commissione d’inchiesta sull’operato dei direttori ospedalieri e delle Asl insediatasi ieri.

 Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 21 maggio 2014
Lombardia. Sanità, presidente: pretendo totale trasparenza.
“Con la decisione di sospendere tre direttori generali la Regione ha voluto dare un segnale importante. Fatta salva la presunzione di innocenza, quando ci sono elementi gravi, noi interveniamo. Io pretendo la totale trasparenza”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, parlando a margine dell’Assemblea di Coldiretti in corso a Milano. Riforma entro l’anno. Il presidente della Lombardia ha anche ribadito la volontà di fare la riforma del Sistema socio-sanitario lombardo. “La guiderò io e ci sarà la concentrazione di tutti gli appalti in un’unica stazione appaltante, per evitare il rischio di contaminazioni, infiltrazioni, pressioni. Questa è la grande riforma che voglio completare entro quest’anno”.

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