Block Notes n. 23, novembre2014

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di M. Oliviero, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
Dalle agenzie di stampa regionali:
Nue 112, un servizio di emergenza da sostenere
Salute mentale nella riforma sociosanitaria
Consultori: la maggioranza dice no (e rinnega le promesse elettorali)
Eterologa, ancora dubbi e rinvii
Sindacati pensionati: L’accordo sindacati-Regione, i suoi punti e alcune valutazioni
Mantovani: 435 milioni a sostegno della psichiatria
Mantovani, farmacie: per i cronici meno burocrazia
Specializzazioni mediche, Mantovani: pronti a gestirne i concorsi
Legge stabilità. Maroni: effetto tagli pesante per tpl e socio/sanitario
Fondazione Maugeri, Mantovani: atteggiamento responsabile da Regione
Mantovani: i lavori al San Gerardo di Monza verranno conclusi
Eterologa, Maroni: approvate le tariffe
Cantù: 33 mln per sostegno persone con gravissima disabilità
Legge stabilità, Maroni: nonostante tagli mettiamo 60 mln per welfare
Maroni: entro fine anno nomina garante infanzia
Maroni: legge nazionale ci impedisce di assumere personale negli ospedali

Dalle agenzie di stampa regionali
 Da “Settegiorni PD”, newsletter del gruppo PD al Consiglio regionale
È uscito il n. 288, del 24 ottobre 2014
Nue 112, un servizio di emergenza da sostenere.
A Brescia parte il numero unico dell’emergenza, ma manca il personale per la nuova centrale operativa. A breve aprirà a Brescia una nuova sede operativa di Areu, dopo quelle di Varese e Milano. Il progetto di unificazione del numero di emergenza in Lombardia è stato avviato nel 2010 e presto esteso a buona parte del territorio lombardo, dalla provincia di Como, a quelle di Monza e Brianza e di Lecco, sino alla provincia di Milano nel 2013. Questa settimana la Commissione Sanità del consiglio regionale ha visitato la centrale operativa del numero unico dell’emergenza (Nue) gestita da Areu, guidata da Alberto Zoli e localizzata all’Ospedale Niguarda di Milano. Il Nue rappresenta per ora un modello unico in Italia di servizio di emergenza, così come già avviene in altri Paesi europei a seguito di una direttiva comunitaria. “Aver visto in loco il funzionamento della centrale operativa ci ha dato evidenza di quanto sia efficiente il sistema del numero unico, ha detto Carlo Borghetti. È importante che venga esteso al più presto a tutta la Lombardia e che la conoscenza del numero unico sia il più possibile diffusa tra i cittadini che ne possono usufruire, per migliorare il livello complessivo di risposta in caso di emergenza da parte degli operatori interessati, siano essi soccorso sanitario, carabinieri, polizia di Stato o vigili del fuoco. Auspico inoltre che le Forze dell’ordine possano integrarsi sempre più con questo sistema al fine di migliorarne ulteriormente l’efficacia”. Purtroppo le criticità non mancano quando mancano le risorse e a Brescia, anche se la data d’inizio c’è, sembra che manchi il personale, che avrebbe dovuto arrivare dagli Spedali Civili, non senza polemiche, data la mancanza di turnover. Ma l’Ospedale ha appena fatto sapere che bloccherà il personale.

È uscito il n. 289, del 31 ottobre 2014
Salute mentale nella riforma sociosanitaria.
Per il Pd bisogna investire di più sugli interventi in ambito psichiatrico e raccordarsi con la riforma nazionale. Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd, componente della Commissione Sanità del consiglio regionale, è tornato sul tema della salute mentale in occasione del workshop “La psichiatria nel sistema sanitario lombardo” che si è svolto in settimana al Pirellone. Nel suo intervento Borghetti ha ricordato che “le prospettive di sviluppo della salute mentale in Lombardia vanno necessariamente inquadrate all’interno della riforma del sistema sociosanitario regionale, che auspichiamo possa effettivamente essere celermente avviata, seppure si stia registrando una preoccupante frenata rispetto alle aspettative createsi con la presentazione del Libro Bianco da parte del presidente Maroni, a luglio”. Borghetti aveva già sollecitato Regione Lombardia a investire di più nei servizi di salute mentale. “Occorre che si proceda con le linee guida nazionali, arrivando al più presto al traguardo, e poi che vengano implementate, in un secondo momento, a livello regionale - ha ricordato Borghetti - . Per garantire continuità a tutto questo sarà importante arrivare all’integrazione tra socio e sanitario, rivoluzionando la governance della sanità lombarda attraverso un assessorato unico: questo percorso impatta senza dubbio sul tema della salute mentale”. Il sistema sociosanitario lombardo, al di là degli innegabili punti di forza, presenta anche degli innegabili punti di debolezza, come la scarsa capacità di presa in carico dei pazienti e quella di assicurare continuità assistenziale, in un contesto di cronicità sempre crescente. “Per questo è necessario che vada rafforzata in particolare la rete dei servizi territoriali: troppi sono stati in questi ultimi anni i tagli di risorse, sia professionali che economiche, nei servizi territoriali per la salute mentale”.

È uscito il n. 290, del 7 novembre 2014
Consultori: la maggioranza dice no (e rinnega le promesse elettorali).
Respinta in Aula la mozione del PD che chiedeva l’esenzione dei ticket per le visite presso i consultori pubblici. E’ stata bocciata dalla maggioranza, lo scorso martedì, la mozione del Pd che chiedeva di esentare dai ticket almeno le giovani donne che accedono ai consultori pubblici per quanto riguarda gli interventi di prevenzione e controllo, come la prima visita ginecologica, la visita ginecologica di controllo e il colloquio di accoglienza e orientamento. In Lombardia, soprattutto per le più giovani, i consultori familiari sono strutture territoriali che costituiscono, in diversi casi, l’unico punto di riferimento anche per le problematiche relative alla gravidanza e alla maternità. “Sono soprattutto le giovanissime ad essere maggiormente a rischio di gravidanze inconsapevoli e soggette a malattie trasmesse sessualmente ed era proprio per loro che era pensata la nostra mozione, ha spiegato Sara Valmaggi. Peccato che la maggioranza sorda abbia preferito la strada della polemica piuttosto che quella del confronto. La mozione, affatto strumentale, era riservata ad una categoria particolarmente debole, che è il target dei consultori e che in altre regioni viene esentata dalla spesa ed è già oggetto di sperimentazione in alcuni territori della nostra regione, come l’Asl Milano 1. Prendiamo atto, inoltre, che proprio sul tema consultori non c’è volontà di confronto, tant’è che l’assessore Mantovani, pur presente in Aula, non ha proferito parola, l’assessore Cantù non era presente e Regione Lombardia non ha fornito, unica regione in Italia, i dati necessari per le attività di monitoraggio attivata dal Ministero della Salute sui consultori familiari. Riproporremo il tema in sede di bilancio, per far sì che la Giunta trovi le risorse per una revisione almeno parziale delle modalità di compartecipazione della spesa sanitaria, come sbandierato con tante promesse, sinora mancate, in campagna elettorale”.

È uscito il n. 291, del 14 novembre 2014
Eterologa, ancora dubbi e rinvii.
Pd e Patto Civico hanno presentato una risoluzione in commissione, ma è stato tutto rimandato alla prossima settimana per i dubbi del centrodestra. “La Lombardia è l’unica Regione in Italia ad aver scelto di far pagare la fecondazione eterologa a tutti i richiedenti. Ora almeno si attivi per renderla possibile e sicura”. Ad affermarlo è Sara Valmaggi che, in merito, ha depositato, con il Pd e il Patto civico, una risoluzione in Commissione Sanità, già discussa nella seduta di mercoledì scorso, ma non votata. “La decisione della commissione, spiega la vicepresidente, è stata rinviata alla settimana prossima per obiezioni e dubbi sollevati dal centrodestra. Il nostro auspicio è che si raggiunga comunque un accordo e si approvi il documento volto a rendere la prestazione, purtroppo a pagamento, almeno possibile. Ad oggi ancora non è così”. La risoluzione chiede alla Giunta di attivare il registro regionale dei donatori, (per stilare il quale è già stato creato un gruppo di lavoro al Policlinico che ad oggi però non è stato recepito dalla Regione) e di promuovere presso il Ministero della Salute la sua integrazione con il registro nazionale. Questo per garantire sicurezza e tracciabilità. Il documento indica, inoltre, la necessità di definire requisiti e competenze degli esperti che comporranno il gruppo di lavoro che dovrà supervisionare l’operato dei centri di procreazione assistita. “Infine, conclude Valmaggi, chiediamo che siano date regole certe alla diagnosi pre-impianto, in particolare per quanto riguarda gameti maschili e ovuli provenienti da altre regioni e che sia avviata una campagna di sensibilizzazione sul valore della donazione, soprattutto degli ovociti”.

 Da “Lombardia sociale”: www.lombardiasociale.it
Lombardia Sociale è un progetto realizzato da IRS - Istituto per la ricerca sociale e promosso da Acli Lombardia, Caritas Ambrosiana, Confartigianato Persone, Confcooperative, Gruppo Segesta, FNP Cisl Lombardia, Fondazione Cariplo, Legacoopsociali, SPI Cgil Lombardia, UIL Pensionati, Auser Lombardia, Arci Lombardia. Per iscriversi alla newsletter: newsletter@lombardiasociale.it

Dalla newsletter XIV, del 6 novembre 2014.
Welfare regionale: Giunta Maroni, un primo bilancio. Anziani: La valutazione degli interventi rivolti alla popolazione anziana. RSA: L’azione regionale sulla residenzialità, risultati e temi aperti. Disabilità: Attese, sorprese e delusioni dei primi mesi di legislatura. Famiglia: Il punto sulle politiche per le famiglie con figli nella X legislatura.
Alcuni commenti sul Libro Bianco sullo sviluppo del sistema socio-sanitario lombardo: AGeSPI Un commento al Libro Bianco dal punto di vista delle RSA. Ledha: Le affermazioni coraggiose e le parti ancora carenti.
Sindacati pensionati: L’accordo sindacati-Regione, i suoi punti e alcune valutazioni.
I sindacati lombardi CGIL, CISl e UIL presentano qui i principali contenuti dell’accordo raggiunto con Regione Lombardia, a partire dal Libro Bianco, sul disegno di riforma del sistema socio-sanitario e ne offrono una prima valutazione che guarda tanto ai temi quanto ai processi avviati.
http://www.lombardiasociale.it/wp-content/uploads/kalins-pdf/singles/laccordo-regione-sindacati-sulla-riforma-del-sistema-socio-sanitario.pdf

 Da “Lombardia Notizie”, Notiziario della giunta regionale
Dal notiziario del 27 ottobre 2014
Mantovani: 435 milioni a sostegno della psichiatria.
“La Lombardia è la regione che investe di più sul tema della psichiatria. Si tratta infatti di una tematica spesso piuttosto trascurata e questo non va certo a beneficio dei pazienti. Noi invece ne rivendichiamo la centralità, essendo una questione di ordine sociale di grande rilievo perché coinvolge famiglie, comunità, amministrazioni, realtà sociali e culturali. E la psichiatria in Regione Lombardia assumerà, anche con la riforma, sicuramente, un livello di primo piano”. Così ha dichiarato ai giornalisti il vice presidente e assessore regionale alla Salute Mario Mantovani a margine del suo intervento al workshop ‘La psichiatria nel sistema sanitario lombardo’. La psichiatria in Lombardia. “Il tema è importante e molto delicato anche a fronte dei numeri: in tutta Europa i disturbi mentali sono in aumento e si calcola che 50 milioni di persone soffra di qualche disagio psichico. E l’Italia non è da meno - ha detto l’assessore alla Salute all’apertura dei lavori - con una prevalenza di disturbi mentali della popolazione pari all’8%: una percentuale in aumento rispetto a dieci anni fa”. Interventi integrati.”Uno scenario che rende indispensabile curare e gestire tali situazioni con opportuni interventi integrati, avendo ben presente che spesso è necessario affrontare anche problemi sociali connessi alla malattia stessa: esclusione, emarginazione, scarso inserimento nella rete sociale”. “Anche i numeri della sola Lombardia - ha fatto inoltre rilevare Mantovani - bastano a delineare bene la complessità della situazione: gli utenti presi in carico ai CPS (centri psico-sociali) per 100.000 abitanti sono passati dai 1180 nel 2007 ai 1397 del 2012”. Stanziati 435 milioni. “Fino a oggi la risposta di Regione Lombardia, ha sottolineato Mario Mantovani, è stata ben strutturata e articolata: per il 2014 il Servizio Sanitario Regionale ha infatti erogato circa 360 milioni di euro per prestazioni di psichiatria; circa 75 milioni per prestazioni di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, per un totale di 435 milioni di euro, cifra che rappresenta storicamente il valore più alto per tale tipologia di spesa per la nostra Regione”. Personalizzare progetti terapeutici. “La sfida da affrontare nel prossimo futuro sarò quella di garantire accessibilità alle prestazioni sanitarie di psichiatria: la presa in carico, la continuità delle cure e la possibilità di personalizzazione del progetto, con una particolare attenzione non solo ai disturbi gravi, persistenti e complessi, ma anche a quelli comuni come depressione e disturbi d’ansia e a quelli relativi ad infanzia e adolescenza, purtroppo in aumento. Per quanto riguarda invece la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari con la legge 9/2012, la Regione con due delibere ha già predisposto i programmi attuativi di questa legge che prevedono un’attività sul territorio strettamente correlata tra strutture giudiziarie, da un lato, e sanitarie dall’altro, a seguito di un efficace intervento di formazione sui vari operatori”.

Dal notiziario del 2 novembre 2014
Mantovani, farmacie: per i cronici meno burocrazia.
“Continuano le azioni di Regione Lombardia per avvicinare la sanità al territorio lombardo, valorizzando il ruolo delle farmacie e promuovendo una nuova organizzazione nella distribuzione dei farmaci. Per i cittadini lombardi affetti da patologie croniche sarà ora più semplice l’accesso ad alcune medicine”. Così commenta il vicepresidente ed assessore alla Salute di Regione Lombardia l’approvazione da parte della Giunta lombarda dello “Schema di accordo con le farmacie sulla distribuzione dei farmaci in ‘PHT’ (Prontuario Ospedale Territorio) per il periodo 2014/2017”. Il presente accordo, che va a rinnovare il precedente in scadenza, sarà in vigore dal primo novembre 2014 fino al 31 ottobre 2017. I contenuti della delibera. Il provvedimento si riferisce ai farmaci “PHT” (Prontuario Ospedale Territorio) ovvero a quei medicinali che vengono acquistati direttamente per conto delle ASL. In particolare l’Asl di Bergamo viene individuata come una sorta di centrale unica di logistica distributiva, che poi, a sua volta, si coordinerà con tutte le altre Asl lombarde, al fine di uniformare il sistema distributivo ed erogativo. Questo consentirà economie di scala per Regione Lombardia. Più semplice l’accesso ad alcune medicine. Le farmacie lombarde consolideranno la loro centralità, grazie alla presenza capillare sul territorio. I cittadini, infatti, avranno più facilità ad accedere ad alcuni farmaci, fino ad oggi distribuiti solo presso l’Ospedale. Per gli assistiti cronici, invece, sarà possibile ottenere alcuni di questi prodotti direttamente presso la farmacia più vicina a casa. Certificazioni direttamente in farmacia. Sempre grazie a questa delibera si compie un passo ulteriore verso la semplificazione del sistema, grazie alla valorizzazione della ricetta elettronica. Fino ad oggi, infatti, il cittadino doveva recarsi in ASL per le necessarie pratiche di registrazione ai fini del riconoscimento dell’eventuale stato di esenzione. Ora invece, attivando anche le farmacie come punti di raccolta delle autocertificazioni, i cittadini potranno avvalersi di un percorso più semplificato.

Dal Notiziario del 3 novembre 2014.
Specializzazioni mediche, Mantovani: pronti a gestirne i concorsi. Fallimentare la centralizzazione nazionale.
“La scelta di centralizzare su Roma lo svolgimento del concorso nazionale per le borse di studio delle scuole di specializzazione in medicina si è rivelata fallimentare. La formazione dei futuri medici non può certo essere frutto di improvvisazione ed errori. Ne va della professionalità dei nostri operatori e della qualità del nostro sistema sanitario”. E’ quanto afferma il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, aggiungendo: “Regione Lombardia è per questo pronta ad affrontare anche questa responsabilità, con competenza, rigore e trasparenza. Potremmo infatti organizzare le selezioni in modo autonomo, anche tenendo conto del reale fabbisogno locale e valutando altresì la previsione di specifici contributi economici aggiuntivi. Già oggi la Regione - conclude Mantovani - per esempio sta finanziando con 17.500.000 euro di risorse proprie 137 contratti di formazione specialistica post laurea. Chiediamo dunque di poter concretizzare quell’efficienza lombarda che da tempo già abbiamo dimostrato in molteplici settori”.

Dal Notiziario del 4 novembre 2014.
Legge stabilità. Maroni: effetto tagli pesante per tpl e socio/sanitario. Nostra regione ha la spesa sanitaria più bassa di tutte.
“Gli effetti che la manovra avrebbe sui conti della Regione Lombardia sarebbero molto pesanti: riduzione della spesa socio sanitaria di 750 milioni, riduzione di spesa per il trasporto pubblico locale di 155 milioni, che vuol dire azzerare il contributo di Regione Lombardia per il Tpl alle Province, e una riduzione di 60 milioni per tutto il resto, territorio, ambiente, Expo, attività produttive, istruzione”. Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, durante l’audizione alle Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato a proposito della Legge di Stabilità, rispondendo ai parlamentari che hanno chiesto quanto peserà sulla Lombardia la manovra del Governo. “Ridurre la spesa sociosanitaria di 750 milioni vuol dire dover chiudere delle strutture. Faccio riferimento ad uno studio fatto dal professor Giarda nel 2012, Governo Monti, sulla spesa pro capite delle singole Regioni da cui risulta che complessivamente in Lombardia fra Stato, Regione, Province e Comuni la spesa pro capite è di 3651 euro contro una spesa media di 4329, e non parliamo delle Regioni a statuto speciale. Per la sanità poi’ la Regione Lombardia ha una spesa pro capite di 1674 euro, la più bassa in assoluto tra tutte le Regioni. Il che significa che un taglio di 750 milioni di euro mi costringe a chiudere delle strutture sanitarie, cosa che io non voglio fare, ma temo di essere costretto”, ha detto Maroni durante l’audizione dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni, Province Autonome ed Enti locali. “Tutto questo è stato dibattuto in Consiglio regionale, e all’unanimità tutte le forze politiche, compresa l’opposizione, hanno votato la risoluzione in cui si impegna il Presidente della Regione Lombardia a sostenere in ogni sede la necessità che i finanziamenti al sistema delle autonomie siano calcolati sulla base di un indice di efficienza, che premi la virtuosità nella gestione amministrativa sulla base di chiari e condivisi parametri di costo standard. Questo è quello che chiedo alla Commissione”.

Dal Notiziario del 5 novembre 2014.
Fondazione Maugeri, Mantovani: atteggiamento responsabile da Regione.
“Da parte di Regione Lombardia, in questi mesi, c’è sempre stato un atteggiamento responsabile e fortemente costruttivo teso a salvaguardare la continuità aziendale di Fondazione Maugeri e al contempo a mantenere l’elevata qualità del servizio sempre garantito. Stupiscono pertanto - ha sottolineato il vicepresidente ed Assessore alla Salute Mantovani - gli interventi inopportuni di una delle Consigliere di un gruppo di minoranza, alla ricerca solo di un po’ di visibilità, ma che nella realtà nulla aggiungono alla soluzione di una vertenza certamente delicata, ma rispetto alla quale i margini di azione e le competenze di Regione Lombardia restano ben circoscritte”. Così risponde il vicepresidente ed Assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani alla strumentale accusa di “mancata responsabilità” in ordine alla situazione dei lavoratori della fondazione Maugeri, oggetto del confronto di questa mattina nella Commissione Sanità del Consiglio regionale. “Riguardo infatti alle questioni sollevate, spiega il Vice Presidente, ribadiamo che le misure proposte non rientrano tra le competenze del mio Assessorato, in quanto, sono azioni connesse al risanamento dei bilanci di enti privati e, come tali, competono all’autonomia organizzativa e contabile degli enti stessi”. Atteggiamento responsabile. “Questa mattina ho comunque evidenziato la mia piena disponibilità a portare avanti ogni altra azione tesa alla tutela del personale sanitario della Maugeri che possa rientrare nelle attribuzioni delle diverse articolazioni regionali e del sistema regionale”.

Dal Notiziario del 6 novembre 2014.
Mantovani: i lavori al San Gerardo di Monza verranno conclusi.
“Questa mattina ho sollecitato la presentazione in Parlamento di emendamenti che tutelino la sanità della nostra Regione. Da Roma giungono cattive notizie a proposito degli annunciati tagli che dovrebbero penalizzare anche la Lombardia, pur essendo una Regione virtuosa e con il bilancio in ordine da 10 anni. Tuttavia per l’opera sanitaria del San Gerardo non c’è da temere”. Così ha dichiarato questa mattina il Vicepresidente ed Assessore alla Salute di Regione Lombardia in occasione della visita al cantiere del nuovo blocco sanitario in costruzione all’interno dello storico ospedale brianzolo. La Lombardia penalizzata. L’assessore Mantovani, pur spiegando che le casse della sanità lombarda rischiano di essere private di circa 700 milioni di euro, ha infatti ribadito l’impegno di Regione Lombardia nel portare a compimento l’opera iniziata. “Anche se dovessimo subire i tagli annunciati, lavoreremo per concludere come da programma l’ammodernamento dello storico ospedale monzese, ha chiarito Mario Mantovani, la cui eccellenza va ben oltre i confini brianzoli e nazionali”. Complimenti agli operatori sanitari. Il vice presidente della Giunta Regionale Mantovani, in occasione della sua visita, ha avuto modo di recarsi presso il rinomato reparto di chirurgia plastica e della mano, prima di concludere il suo sopralluogo con un incontro con il personale medico ospedaliero. “Mi complimento con voi: l’entità delle prestazioni ospedaliere erogate segnalano la qualità e l’efficienza che i cittadini riscontrano in questa struttura. E il merito è di chi qui lavora con entusiasmo e passione”.

Dal notiziario del 7 novembre 2014
Eterologa, Maroni: approvate le tariffe.
“Oggi in Giunta abbiamo fissato le tariffe per l’eterologa in Lombardia. Sono quelle che sono state concordate a livello regionale: è una media ponderata sulle tariffe concordate a livello di Conferenza delle Regioni”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

Dal notiziario del 14 novembre 2014
Cantù: 33 mln per sostegno persone con gravissima disabilità.
È di 33 milioni di euro lo stanziamento deciso dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Maria Cristina Cantù, per sostenere le persone con gravissime disabilità e le loro famiglie attraverso i cosiddetti budget di cura (Buono e Voucher). In particolare, 23 milioni di euro sono risorse dell’FNA (Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze), pari al 45% del totale del Fondo per l’erogazione del Buono finalizzato a sostenere il lavoro di cura della famiglia eventualmente coadiuvata da assistente familiare. Gli altri 10 milioni di euro sono risorse del Fondo Regionale socio sanitario a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili per l’erogazione di Voucher per interventi socio sanitari finalizzati al mantenimento della persona al proprio domicilio. L’intervento. La misura sarà attuata attraverso l’erogazione alla persona di interventi per il soddisfacimento delle prestazioni complessive di assistenza. Questa linea d’azione sarà realizzata attraverso le Aziende Sanitarie Locali, che avranno, tra l’altro, il compito di garantire la valutazione e di stendere il Progetto Individuale di Assistenza in raccordo con il Comune e con la persona destinataria o la sua famiglia. Modalità di erogazione. Le Asl erogano il Buono a seguito di un’apposita istanza da parte delle persone interessate e fino al 31 ottobre 2015. Sono previsti un Buono mensile di 1.000 euro erogato senza limiti di reddito in una logica di non esclusione, un Voucher sociosanitario mensile fino a 500 euro per minori con vita di relazione fortemente inibita per progetti educativo/socializzanti, un Voucher sociosanitario mensile di 360 euro per adulti e anziani per il monitoraggio delle condizioni di salute della persona. Destinatari. Il provvedimento riguarda una platea di circa 2.000 persone in condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continuativa e monitoraggio di carattere sociosanitario nelle 24 ore. Coinvolge persone di qualsiasi età, se affette da malattie del motoneurone o in Stato Vegetativo e soggetti con età inferiore ai 65 anni, se affette da altre patologie che determinano una condizione di ‘dipendenza vitale’, ossia la totale dipendenza da chi accudisce l’individuo nelle funzioni fondamentali quali l’alimentarsi, il respirare. Questa ‘dipendenza vitale’ si determina quindi sulla valutazione dell’incapacità di compiere gli atti della vita quotidiana e di curarsi a causa di menomazioni motorie o cognitive cui si aggiunge presenza di specifiche condizioni legate all’alimentazione e alla respirazione. Sono quattro gli obiettivi del provvedimento che è stato preceduto da un processo di ampia partecipazione e condivisione con le Associazioni delle persone assistite e dei loro familiari, con le rappresentanze delle Organizzazioni Sindacali e con Anci Lombardia. Eccoli in dettaglio: creare una rete di sostegno ed aiuto alle persone fragili e alle loro famiglie, favorire la loro permanenza al domicilio e la qualità della vita dei familiari, valorizzare il ruolo della famiglia nella cura e nell’accudimento di propri componenti, garantire un’azione di manutenzione alla rete dei servizi in relazione allo sviluppo della diversificazione dei bisogni. Servizi finanziabili. Oltre a quanto previsto dal Buono di 1.000 euro e ai Voucher assegnati, con questo provvedimento le persone al domicilio in condizione di dipendenza vitale possono fruire anche di interventi di assistenza domiciliare (Assistenza Domiciliare Integrata, Servizio di Assistenza Domiciliare), interventi di riabilitazione in regime ambulatoriale o domiciliare, ricovero ospedaliero o riabilitativo, ricovero di sollievo in unità d’offerta sociosanitarie, accoglienza temporanea in unità d’offerta residenziali sociosanitarie, nel caso di minori.

Legge stabilità, Maroni: nonostante tagli mettiamo 60 mln per welfare.
“Nonostante i tagli alla Regione Lombardia previsti nella Legge di Stabilità, abbiamo stanziato 60 milioni per il welfare, per la casa e per aiutare le persone in difficoltà o afflitte da disabilità: si tratta di uno sforzo importante per il Bilancio della Regione, perché il sociale e la sanità sono gli impegni principali della Regione Lombardia e sono molto soddisfatto di questo”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nella conferenza stampa dopo la riunione della Giunta regionale, a Palazzo Lombardia. “Non si vedono spiragli da parte del Governo sulla Legge di Stabilità e non c’è disponibilità a discutere. Ma noi ci impegneremo perché il principio dei costi standard venga applicato. Se questo principio non venisse applicato, subiremo un ingiusto taglio di 930 milioni, di cui più di 700 nella sanità, e il resto negli altri settori”.

Dal notiziario del 15 novembre 2014
Maroni: entro fine anno nomina garante infanzia, “voglio potenziare rapporto regione-comuni-volontariato”.
“Nonostante certe interpretazioni burocratiche fino ad ora l’abbiano bloccata, ho fatto in modo affinché il Consiglio regionale nomini entro la fine dell’anno il garante regionale per l’Infanzia”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso del suo intervento alla presentazione del libro ‘La terza Italia-Manifesto di un Paese che non si tira indietro’ di Vincenzo Spadafora, Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza e già presidente di Unicef Italia. Modello lombardo. Dopo aver ricordato “l’eccellenza del sistema socio-sanitario lombardo, che garantisce livelli di assistenza molto alti a costi estremamente bassi e che se venisse applicato in tutte le Regioni, farebbe risparmiare almeno tre volte i quattro miliardi di tagli che il Governo nazionale vuole imporre alle Regioni”, il Governo ha ricordato l’impegno della Regione a sostegno dei soggetti fragili. “Abbiamo stanziato, ha detto, risorse importanti nel Fondo sociale regionale: 130 milioni in due anni, nonostante le difficoltà finanziarie e i tagli di Roma”. Terzo settore è fondamentale. Maroni, ricordando anche la sua esperienza da ministro del Welfare, ha osservato come “il volontariato e il terzo settore, non siano solo importanti, ma fondamentali. Perché forniscono a costi più bassi, molte attività che il ‘pubblico’ non riesce a erogare. Il sostegno alle famiglie, ad esempio, per oltre il 70%, è svolto da queste realtà”. Una rete ramificata. Secondo il presidente, il ruolo delle istituzioni, “non è ‘sostituirsi’ a questa ‘rete sociale’, ma garantire che possa operare applicando gli standard e i livelli essenziali stabiliti dalla legge. Qui siamo in una Regione che da questo punto di vista è fortunata. Abbiamo un’ampia e ramificata rete di solidarietà, che va dal volontariato al terzo settore, passando per altre realtà, come gli oratori. In Lombardia ci sono la metà degli oratori di tutta Italia. Regione pronta a sostenere. Tutte realtà che nascono spontaneamente vista la vocazione del nostro territorio alla solidarietà, ma che io voglio sostenere e finanziare attraverso i bandi e gli altri strumenti che abbiamo a disposizione”. Proprio in relazione alle misure di sostegno, il Governatore ha osservato che “a volte rischiano di essere inefficaci, perché chi opera nel campo del sociale, lo fa per passione e magari non si informa nemmeno delle possibilità di sostegno che offre la Regione. Dobbiamo lavorare di più sull’informazione e sulla comunicazione, nel 2015 lo faremo, in maniera che i fondi stanziati per queste attività siano sempre utilizzati fino all’ultimo centesimo. Voglio ulteriormente rafforzare il rapporto fra l’istituzione Regione Lombardia, i Comuni (che svolgono una parte fondamentale nell’assistenza e nelle politiche di Welfare) e soprattutto le reti del volontariato e del terzo settore”.

Dal notiziario del 17 novembre 2014
Maroni: legge nazionale ci impedisce di assumere personale negli ospedali.
“Noi abbiamo le risorse per la sanità, ma c’è una legge nazionale che ci impedisce di assumere personale negli ospedali, facendo riferimento alle piante organiche degli anni passati, quando però le piante organiche sono state ridotte e sono stati tagliati i dipendenti, per diminuire i costi. Anche in questo caso, invece di applicare i costi standard e vedere se la Regione Lombardia spende meno di altre Regioni, consentendoci di assumere il personale, si fa invece riferimento alle piante organiche di anni fa, penalizzando le Regioni che, come la Lombardia, hanno già ridotto le loro piante organiche, favorendo quelle che invece non le hanno ridotte. Stiamo cercando di far capire al Governo che noi dobbiamo essere autorizzati ad assumere nuove personale negli ospedali, perché ne abbiamo bisogno e possiamo sopportarne i costi”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

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