Block Notes n. 22, novembre 2011

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Sottoscritto in Regione un nuovo accordo sugli interventi per la non autosufficienza
Boscagli, 14 mln di euro per politiche famiglia
Avvocati. intese per sanità e semplificazione
Sanità, Bresciani: cronicità sfida per futuro
Non autosufficienti, accordo Boscagli-sindacati
Lombardia. Per malati cronici telemedicina e letti tecnici 
Boscagli: coinvolgere privati in sfida welfare
Sanità, nuove regole di sistema e nuovi tagli

1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da Cgil Cisl Uil Lombardia
23.11.2011. Comunicato stampa.
“Sottoscritto oggi in Regione un nuovo accordo sugli interventi per la non autosufficienza.
Nella giornata odierna si è sottoscritto un accordo tra l’Assessore regionale alla famiglia, CGIL CISL UIL e rispettivi sindacati dei pensionati della Lombardia, per l’aggiornamento dell’accordo sulla non autosufficienza del novembre 2009, che ha prodotto risorse aggiuntive nel biennio 2010/2011 pari a 125 milioni. In particolare l’accordo odierno prevede: a) gli interventi mirati di contenimento e di controllo delle rette RSA e RSD anche con la distinzione tra “servizi base” e “servizi aggiuntivi”, con un impegno alla trasparenza della composizione e dei costi a carico dell’utenza; b) la riqualificazione e il potenziamento dei servizi territoriali (ADI) con un modello di assistenza domiciliare integrata e con la valutazione multidimensionale dei bisogni delle persone non autosufficienti; c) la sperimentazione di nuove unità di offerta residenziale; d) l’ottimizzazione delle risorse e garanzia di risposte appropriate per la “presa in carico integrale” delle persone non autosufficienti. Nell’esprimere la soddisfazione per l’intesa raggiunta, le OO.SS. sono impegnate a continuare il confronto al tavolo permanente non solo per l’applicazione puntuale di quanto convenuto, ma anche per costruire risposte sempre più efficaci per le persone non autosufficienti e per le loro famiglie.”

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 29 ottobre 2011
Boscagli, 14 mln di euro per politiche famiglia.
Sviluppo e consolidamento del sistema integrato di servizi socio-educativi per la prima infanzia per l’attivazione di nuovi posti, sostenere i costi di quelli esistenti e migliorare qualità dell’offerta; interventi a favore delle famiglie numerose o in difficoltà. Sono queste le finalità cui sono destinati oltre 14 milioni di euro assegnate alla Lombardia dal Fondo nazionale per le politiche della Famiglia e recepite nella delibera approvata dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli. In particolare, 6,7 milioni di euro saranno erogati con appositi voucher alle famiglie con bambini fino a 3 anni di età iscritti a strutture per la prima infanzia pubbliche o private accreditate (nidi, micronidi, nidi famiglia, centri per la prima infanzia). Il voucher sarà erogato dai comuni/ambiti territoriali alle famiglie in base a graduatorie che tengono conto della situazione reddituale, patrimoniale e del numero dei figli, della presenza di persone con disabilità o anziani non autosufficienti. Altri 7,5 milioni di euro saranno destinati a interventi a favore delle famiglie per sostenere pari opportunità di accesso ai servizi integrativi per bambini di età compresa tra 0 e 13 anni: ad esempio le “classi primavera”, servizi pre e post scuola, servizi per i periodi della vacanze scolastiche, per attività sportive, ricreative, culturali e del tempo libero. Anche in questo caso lo strumento scelto dalla giunta regionale è il voucher che sarà erogato alle famiglia in base ad una graduatoria che tiene conto, oltre che della situazione reddituale e patrimoniale, anche della presenza di persone fragili nel nucleo familiare. Soddisfatto l’assessore Boscagli: “In un momento di grave incertezza economica, il Fondo statale per le famiglie costituisce un importante aiuto che si affianca agli strumenti e ai contributi che Regione Lombardia ha da sempre scelto di destinare a favore delle famiglie, con particolare attenzione ai minori, alle persone fragili, e a chi si trova in difficoltà”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 4 novembre 2011
Avvocati. Intese per sanità e semplificazione.
Nei Paesi del Nord Europa il 90% delle controversie nel campo della sanità è risolto per via extragiudiziale. In Germania il 50% In Italia il 18%. La Lombardia punta a trainare una forte risalita, favorendo i servizi di conciliazione per pazienti, medici e strutture sanitarie. Con risparmio di tempi e costi: per i cittadini, per il sistema sanitario, per la giustizia. Per farlo, si avvale della collaborazione del mondo delle professioni: passo decisivo, la firma del Protocollo d’Intesa con l’Unione lombarda degli ordini forensi, oggi, a Palazzo Lombardia. Firmato anche un secondo Protocollo, che sancisce la stretta collaborazione nel percorso di semplificazione delle pratiche burocratiche, con l’obiettivo si sgravare sempre più cittadini e imprese di inutili fardelli, anche in questo caso di costi e tempi.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 18 novembre 2011
Sanità, Bresciani: cronicità sfida per futuro.
Sono la cura della cronicità e lo sviluppo delle funzione territoriali degli ospedali due tra le sfide più importanti per il futuro della sanità lombarda e non solo. Lo ha sottolineato questa mattina l’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani intervenendo al convegno “Federalismo in Sanità: il fabbisogno diagnostico terapeutico espresso nel territorio indirizza il finanziamento per la salute del cittadino sulla base dei costi standard”. Sub acuti. “Vanno realizzate - ha detto Bresciani – delle corsie per i pazienti sub acuti che invece in questo momento sono curati nei reparti per acuti. Noi vogliamo che i sub acuti stiano in un’area ben precisa dove abbiano una monitorizzazione dei dati accurata che oggi non hanno ancora, che consenta una stabilizzazione rapida in modo da permettere ai pazienti di rivolgersi poi alle cure per cronici che abbiamo organizzato sul territorio, nell’ambito della multidisciplinarietà garantita dall’associazione tra medici di medicina generale e specialisti”. Sono già 800 i letti per sub acuti attivati in Lombardia; l’obiettivo è di arrivare a 1.200. Cronici. Secondo i dati riferiti dallo stesso Bresciani, oggi il 36% dei cronici sta nelle aree per acuti (“questo non è appropriato”) e la Regione spende il 70% delle risorse per le cure territoriali negli ultimi 10 anni di vita delle persone. Con l’avvio della sperimentazione in 5 Asl (Milano, Milano 2, Bergamo, Como, Lecco) dei Cronic Related Gruop (CReG), una innovativa modalità di presa in carico dei cronici che coinvolge i diversi soggetti coinvolti nelle attività di cura, oggi sono 126.000 i pazienti sotto osservazione. “Le patologie di cui soffrono questi pazienti, ha osservato Bresciani, sono nella gran parte dei casi multiple per cui devono intervenire delle modificazioni nel rapporto di diagnosi e di cura. Ci vuole multidisciplinarietà, cioè specialisti di diverse discipline devono collaborare. Non è più possibile pensare che un medico solista possa essere tuttologo. Di conseguenza l’associazionismo tra i medici di medicina generale, che garantiscono la continuità delle cure, e gli specialisti è oggi il modello ideale. Oggi ci sono oltre 120.000 malati cronici cui questo modello è applicato sperimentalmente ma l’obiettivo è allargare questa modalità all’intero territorio”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 23 novembre 2011 
Non autosufficienti, accordo Boscagli-sindacati. Maggiore trasparenza delle rette Rsa verso utenti e famiglie.
Maggiore trasparenza mirata al contenimento delle rette praticate nelle Residenze Sanitarie per Anziani (RSA) e nelle Residenze Sanitarie per Disabili (RSD); sperimentazione su tutte le ASL del nuovo modello di assistenza domiciliare integrata (ADI), attivazione sul territorio di equipe multi-professionali (con esperti del settore socio-sanitario) per facilitare l’accesso alla rete dei servizi. Sono gli impegni assunti da Regione Lombardia nell’ambito dell’accordo sottoscritto oggi dall’assessore regionale alla alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, oltre che con i rappresentanti delle associazioni dei pensionati che fanno capo agli stessi sindacati. L’intesa fa seguito al documento firmato nel 2009 dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, dall’assessore Boscagli e dai sindacati in materia di tutela per le persone non autosufficienti e le loro famiglie. Nel testo siglato oggi a Palazzo Lombardia le organizzazioni sindacali riconoscono l’impegno e l’attenzione della Giunta regionale, che ha integrato le risorse destinate alla non autosufficienza per oltre 55 milioni di euro nel 2010 e per oltre 70 milioni nel 2011, pur in presenza di scarsità di risorse e di tagli consistenti del Fondo Sociale Nazionale. Sindacati e Regione Lombardia, che proseguiranno il lavoro in sede di Tavolo Permanente, hanno assunto l’impegno di intervenire sul controllo e contenimento delle rette RSA e RSD, che, nel biennio trascorso, hanno registrato aumenti significativi e spesso non giustificati. Altro punto qualificante dell’Accordo è l’impegno per l’ottimizzazione delle risorse per garantire “risposte appropriate ai bisogni dell’utenza fragile evitando duplicazione di interventi e favorendo semplificazione e trasparenza nell’accesso alla rete dei servizi”. “E’ un Accordo che sintetizza il grande lavoro svolto in questi anni con le parti sociali, ha commentato l’assessore Boscagli, attuando le regole del modello da sempre utilizzato in Regione Lombardia: ascoltare i bisogni del territorio e formulare risposte condivise, sostenibili e adeguate ai bisogni dei cittadini, soprattutto per chi è più fragile”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 25 novembre 2011
Lombardia. Per malati cronici telemedicina e letti tecnici.
Per il 2012 sono previsti in Lombardia 126.000 pazienti cronici. Di rado, tuttavia, viene effettuato un monitoraggio su questi malati che, spesso, hanno un percorso dinamico - e non lineare - nella cronicità. Con l’utilizzo della telemedicina potrebbero essere curati in posti letto ‘tecnici’ invece che in quelli ospedalieri, con un decisivo risparmio di risorse e quindi con un contenimento dei costi impropri. E’ la tesi illustrata oggi dall’assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani, intervenuto alla giornata di studio ‘Il governo della continuità Ospedale-Territorio: quali condizioni per una gestione efficace del paziente subacuto e della cronicità?’, ospitata all’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, a Milano. Sviluppare una rete di funzioni. L’assessore Bresciani, dati alla mano, ha sottolineato che, a fronte di un costo di 800-1.000 euro di un letto ospedaliero, il letto ‘tecnico’ può arrivare al massimo a 190 euro. ‘Da sempre, ha detto, puntiamo alla razionalizzazione dei costi e quindi all’abbattimento di quelli impropri. Nelle prossime settimane la Giunta regionale esaminerà le nuove regole che intendiamo introdurre per un miglioramento continuo della qualità del sistema sanitario e per lo sviluppo del sistema, le cui linee guida sono state condivise con tutti i soggetti interessati e, anche, con i cittadini. Questo sviluppo in chiave federalista è incentrato sulla sussidiarietà orizzontale e verticale e ha tra i suoi punti qualificanti una proposta di cambio culturale: bisogna pensare alla funzione territoriale di un ospedale e quindi, appunto, alle sue funzioni che, una volta diventate ‘nodi’, si inseriscono proprio in una nuova rete ‘di funzioni’, analoghe e sinergiche, e non più di strutture’. I pazienti sub-acuti. Nel corso del suo intervento l’assessore regionale si è anche soffermato sui bisogni dei pazienti sub-acuti e sulla necessità di cure, anche su questo fronte introducendo un ‘cambio di orizzonte culturale’: in questo caso si rivelerebbe decisiva la partecipazione del paziente al suo processo di stabilizzazione. Risulta quindi determinante il passaggio dai letti ospedalieri, onerosi e non strategici, a quelli ‘tecnici’, più economici ma anche più efficaci, perché adatti all’invio e alla ricezione di dati che consentono un monitoraggio costante.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 29 novembre 2011
Boscagli: coinvolgere privati in sfida welfare.
Non solo risorse pubbliche, ma anche la collaborazione del mondo imprenditoriale attraverso la conciliazione tra famiglia e lavoro, una sana competizione tra fornitori di servizi socio-assistenziali e la compartecipazione delle famiglie. Sono queste le sfide sul welfare che attendono la Lombardia e che l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli ha presentato oggi nel corso del convegno “Destinazione domani - Navigare nel mondo dei Servizi sanitari e socio-sanitari. Risorse da ripensare. Competenze da trasformare. Risposte da costruire”, che si è tenuto a Milano. “L’Italia è davanti alla necessità di una riforma profonda del proprio sistema di welfare, ha detto l’assessore. I tagli di questi ultimi tre anni hanno suscitato molte reazioni, ma è come se non si avesse la percezione che le risorse si sono ridotte e si deve dunque ripensare il modo in cui i fondi possono essere messi a disposizione per servizi sempre più adeguati ed efficienti”. Assistenza domiciliare. “Grazie a scelte faticose per il bilancio regionale, ha annunciato l’assessore Boscagli, anche per il prossimo anno è stato garantito il mantenimento sostanziale dei fondi per l’ambito socio sanitario e anzi sono state incrementate le risorse per l’assistenza domiciliare integrata. La riforma del welfare e la gestione dei suoi costi è però una sfida che non può essere affrontata solo dal pubblico, ma necessita l’apporto di diverse realtà: non solo da parte del cosiddetto terzo settore, già impegnatissimo, ma anche dal mondo dell’impresa, attraverso l’ambito della conciliazione e lavoro che un tempo si rivolgeva soprattutto alle donne con figli piccoli e che ora si va specializzando sempre più nella cura della persona anziana”. In Lombardia il valore della pensione media di vecchia è circa di 1000 euro al mese, mentre un posto in Rsa o una badante per non autosufficiente ha un costo molto superiore. Da qui scaturisce ancora un grande numero di bisogni cui rispondere, malgrado le 650 strutture presenti in Lombardia che accolgono oltre 60mila persone, un numero che è pari alla metà di tutta la dotazione nazionale. Persone e reti sociali. “Il nostro impegno, ha proseguito Boscagli, va nella direzione di un progressivo spostamento dei finanziamenti dall’offerta alla domanda, affinché il cittadino sia messo in condizione di scegliere responsabilmente per se stesso e per i propri familiari”. La liberalizzazione degli accreditamenti, svincolati finalmente dai contratti, è dunque un primo passo importante per creare un minimo di concorrenza e competizione sana tra soggetti che offrono servizi accreditati. “Occorre poi favorire la specializzazione delle Rsa, ha sottolineato l’assessore, affinché ogni persona, con il supporto dell’Asl o del medico di base, trovi la residenza adeguata alle proprie esigenze”. Fattore Famiglia. L’integrazione poi deve estendersi a una forte collaborazione tra pubblico e privato, che contempli una corresponsabilità al pagamento da parte delle famiglie. “Questo - ha concluso Boscagli - deve avvenire in misura proporzionale alla composizione del nucleo (come prevede il progetto sul Fattore Famiglia) in maniera tale che la compartecipazione sia più adeguata al bisogno uscendo dallo stato attuale in base al quale tutti contribuiscono al servizio secondo criteri standard”.

Da “Settegiorni Pd”, Notiziario del gruppo Pd in Consiglio regionale
È uscito il n. 163, del 24 novembre 2011
Sanità, nuove regole di sistema e nuovi tagli.
Ticket sul day hospital, taglio sui posti letto, stretta su alcuni farmaci ad alto costo come gli oncologici. Un totale di circa 17 miliardi di euro da distribuire su tutta la torta sanitaria, in uno scenario nazionale che impone interventi per garantire l’equilibrio anche per il 2012. E’ questa la situazione di partenza nella quale l’Assessorato alla Sanità ha disegnato le nuove regole di sistema, introducendo nuovi restringimenti e quindi nuovi costi per i cittadini. Dal 2012, per esempio, tunnel carpale, cataratta, artroscopie e riabilitazioni di vario genere, sinora gratuite, costeranno 66 euro, perché il day hospital non chirurgico verrà completamente trasformato in ‘macro attività ambulatoriale complessa”. Questa è una delle novità delle nuove regole illustrate dal direttore generale Assessorato alla Sanità Carlo Lucchina e dall’Assessore Bresciani alla commissione Sanità del Consiglio regionale. Oltre a questo, il futuro non si presenta roseo per i pazienti lombardi neanche sugli altri fronti: taglio dei posti letto sulle prestazioni meno urgenti, blocco del turn over dei medici, stretta su alcuni farmaci ospedalieri ad alto costo. “Pur sapendo che c’è una contrazione di risorse, spiega Alessandro Alfieri, il rischio è che si facciano pagare sempre di più le prestazioni sanitarie e sociosanitarie ai cittadini lombardi. In particolare, preoccupa il caso dello spostamento di alcune attività di day hospital sinora gratuite che diventeranno ambulatoriali e quindi avranno un costo. Questa scelta preoccupa ancora di più in vista della possibile introduzione di nuovi ticket sui ricoveri dovuta ai tagli di 8 miliardi al fondo sanitario nazionale per il 2013-2014 contenuti nella manovra estiva di Berlusconi e Bossi. Per quanto riguarda le professionalità mediche poi le scelte di Regione Lombardia rischiano da un lato di non garantire l’inserimento di giovani medici all’interno del sistema e dall’altra di bloccare le aspettative di crescita professionali di alcune eccellenze”.

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies