Block Notes n. 5, marzo 2011


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Codice comportamentale per il sistema sanitario regionale: più trasparenza
Amministratori sostegno, a Lecco progetto pilota
Sanità, attivi 5,8 mln di fascicoli elettronici
Disabili, varato piano d’azione a tutto campo
Malattie rare, Bresciani: proseguiamo impegno
Como, cittadella sanitaria sull’area ex S. Anna
Sanità. Rho: i casi da chiarire sarebbero tre

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Cgil. Sanità: accreditamenti ai privati, regole chiare e non proroghe
Piano sanitario 2008: Fondo cofinanziamento progetti attuativi
Sanità: Università Cattolica; VIII rapporto Osservasalute
Manifesto per un welfare del XXI secol
Con questo federalismo meno servizi e più tasse
La Sanità in Italia costa poco e rende molto
Imparare le lingue allontana l’Alzheimer
L’Alzheimer si trasmette maggiormente per via materna
Alcol e salute: dall’Oms, il Global status report 2011
Alcol, relazione a Camera e Senato
Dal ministero della Salute un manuale sul rischio infortunistico nelle abitazioni

3. Links
“Federfarma.it”
Ministero della Salute: http://www.quadernidellasalute.it

1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Settegiorni Pd”, Notiziario del gruppo Pd in consiglio regionale
E’ uscito il n. 129, del 4 marzo 2011
Codice comportamentale per il sistema sanitario regionale: più trasparenza.
Approvato in Aula martedì l’ordine del giorno del Pd al Testo Unico della sanità per garantire maggiore trasparenza stringendo i requisiti di idoneità per chi guida le strutture ospedaliere lombarde. Nel 2004 era partita la sperimentazione per l’adozione di un codice etico nelle aziende sanitarie regionali. La sperimentazione ha reso possibile la definizione di linee guida regionali inserite nel nuovo Testo Unico della sanità votato alla fine della scorsa legislatura. L’ordine del giorno impegna la Giunta ad estendere il codice etico comportamentale a tutto il sistema sanitario regionale, ossia a tutte le persone che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione e direzione dell’ente e ad aggiornarlo rispetto all’elenco dei reati previsti, tenendo conto delle modifiche introdotte in materia di lotta alla contraffazione, alla pirateria , alla criminalità organizzata e intralcio alla giustizia.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 17 febbraio 2011
Amministratori sostegno, a Lecco progetto pilota.
Undici associazioni promotrici, 14 azioni già avviate, un pubblico potenziale che (nella sola città di Lecco) interessa 1.400 disabili e circa 4.000 persone con disturbi psichici. Sono questi i numeri del progetto “Una rete di sostegno alla fragilità - per poter volare più in alto”, presentato oggi a Lecco dall’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli. L’iniziativa rientra fra gli interventi promossi da Regione Lombardia per far conoscere la figura dell’Amministratore di Sostegno (AdS) e, in questo caso, è sostenuta dalla Fondazione Cariplo, dal Coordinamento dei Centri Servizi Volontariato e dal Comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato in Lombardia, in partnership con LEDHA (Lega per i diritti delle persone con disabilità) e con l’associazione “Oltre noi...la vita” onlus. Attraverso l’Amministrazione di Sostegno, un istituto di facile accesso per le famiglie, è oggi possibile assicurare a tutti, anche ai più fragili, “reali diritti di cittadinanza”, perché consente a ogni cittadino giuridicamente rappresentato di essere partecipe e protagonista, di avere pari dignità e pari opportunità. Il progetto AdS consiste in un’azione di sviluppo delle competenze del tessuto sociale che, combinata con un intervento di animazione e formazione territoriale di stimolo e accompagnamento, consentirà di individuare, sostenere e impegnare sul tema della protezione giuridica le organizzazioni del Terzo Settore, ponendole in grado di interagire con le famiglie e le istituzioni territoriali quali ASL, Comuni e loro aggregazioni, in un’ottica di sussidiarietà. La Regione Lombardia, con la Legge regionale 3/2008, ha istituito presso le ASL gli “Uffici per la protezione giuridica delle persone fragili” e, con la circolare attuativa del giugno 2008, ha fornito gli indirizzi per la costituzione, l’organizzazione e il funzionamento degli uffici. La circolare ha indicato, tra i primi compiti di questi nuovi uffici, la possibilità di favorire e sviluppare rapporti con le organizzazioni del terzo settore per sviluppare una, o anche tutte, le azioni previste. Nel dicembre 2008 la delibera della Giunta regionale che definisce le linee di indirizzo dei Piani di Zona prevede la “possibilità che, in un’ottica di integrazione delle politiche sanitarie, socio-sanitarie e sociali, in virtù del rapporti intercorrenti tra le ASL e i Comuni nella progettazione della rete locale delle unità d’offerta sociali, le ASL ed i Comuni associati di un ambito territoriale decidano di organizzare un unico ufficio per la protezione giuridica, avvalendosi della struttura posta all’interno del dipartimento ASSI”. Nel territorio di Lecco il progetto presentato oggi mira a sviluppare un’azione di infrastrutturazione sociale che, partendo dalle organizzazioni di volontariato che già si sono occupate di amministrazione di sostegno, arrivi a costruire una rete interassociativa stabile, in grado di sviluppare funzioni diversificate utili allo sviluppo di un sistema di servizi per la protezione giuridica condivisa con le istituzioni locali. Previsti interventi di animazione e formazione territoriale per stimolare l’adesione al progetto delle organizzazioni interessate e per accompagnarle nella costituzione della rete interassociativa che sarà “aggregata” attraverso protocolli di intesa. La rete, così aggregata, esprimerà un referente territoriale, che sarà a tutti gli effetti responsabile dell’azione di sistema, che si svilupperà e si muoverà stabilendo relazioni e sinergie con gli enti coinvolti nell’applicazione della normativa regionale.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 18 febbraio 2011.
Sanità, attivi 5,8 mln di fascicoli elettronici. Obiettivo: copertura del 100% dei cittadini.
In Lombardia esistono ad oggi già 5,8 milioni di Fascicoli Sanitari Elettronici (FSE) attivi; nel 2010 sono stati pubblicati con firma digitale oltre 14 milioni di documenti clinici elettronici (+19% rispetto al 2009) e sono state emesse oltre 75 milioni di prescrizioni elettroniche (+10% rispetto al 2009). I dati sono stati ricordati oggi dall’assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani, che è intervenuto al seminario dedicato a “La Qualità nel Fascicolo Sanitario Elettronico Personale”, promosso dal Politecnico di Milano. “Il Fascicolo Sanitario Elettronico - ha spiegato Bresciani – è una realtà consolidata in Lombardia e rappresenta un punto essenziale per il miglioramento della qualità del sistema e per il suo sviluppo. E’ fondamentale implementare al massimo questo strumento di ammodernamento e semplificazione che è un pilastro nell’attività di controllo di gestione oltre che un sostegno nel processo di diagnosi e cura”. Obiettivo di medio termine è la messa a disposizione del FSE individuale per tutti i cittadini secondo una progressione che vede il raggiungimento del 60% nel 2010, del 65”% nel 2011 e del 72% nel 2012. Il FSE permette la condivisione dei documenti clinici (ad esempio referti di laboratorio, lettere di dimissione, verbali di pronto soccorso, referti ambulatoriali e diagnostici) e rende disponibili anche le prescrizioni diagnostiche e farmaceutiche e i dati delle vaccinazioni. All’interno del FSE sono integrate anche diverse Reti di Patologia dei “reparti virtuali”, in cui specialisti della stessa patologia possono accedere contemporaneamente ai dati clinici del paziente. Nel novembre dello scoro anno il Ministero ha diffuso le “Linee guida” per la realizzazione del FSE con modalità omogenee e coordinate tra le varie Regioni. Il testo è stato poi approvato dalla Conferenza Stato Regioni. Dopo aver ricordato le difficoltà legate alla privacy, che è stato necessario superare per sviluppare questo sistema, Bresciani ha indicato come esempio positivo il progetto europeo ALIAS, che vede la Lombardia capofila e che prevede la creazione di un “ospedale virtuale” che coinvolge i territori di Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania e Slovenia. La cooperazione tra strutture ospedaliere ha lo scopo di sperimentare servizi di teleconsulto e di condivisione di informazioni cliniche. La messa in rete delle 6 facoltà di medicina - con le loro 14 macro aree di ricerca, 119 aree di ricerca e 1.250 prodotti certificati all’anno - promossa dalla Regione e sancita con una legge e il coinvolgimento dell’industria e di Finlombarda per la parte finanziaria ha di fatto portato alla creazione in Lombardia di una piattaforma di sviluppo tecnologico. Già 43 i progetti presentati e finanziati dall’industria su questa piattaforma; di questi, oltre 30 sono già in corso.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 23 febbraio 2011.
Disabili, varato piano d’azione a tutto campo. Scheda sui contenuti principali del documento.
Rafforzare, innovare e coordinare le politiche a favore dei disabili, per assicurare a ciascuno pari opportunità di realizzazione personale e garantire elevati standard di qualità della vita. E’ questo l’obiettivo del Piano d’Azione Regionale 2010-2020 per le persone con disabilità, approvato dalla Giunta regionale. Il Piano parte da un presupposto fondamentale e cioè che la disabilità non è il problema di un gruppo minoritario all’interno della comunità ma una condizione che ognuno può sperimentare durante la propria vita. Per questa ragione verrà introdotto l’utilizzo della ICF (International Classification of Functioining, Disability and Health) come linguaggio comune a tutti gli operatori della rete (‘…chiunque in un contesto ambientale sfavorevole, può diventare persona con disabilità…’). Gli obiettivi. Gli obiettivi principali del Piano sono: garantire piena dignità di esistenza a tutti i cittadini, promuovendo un ambiente favorevole che coinvolga tutti i settori della società (sanità, educazione, lavoro, mondo dell’impresa, terzo settore, enti e istituzioni locali, trasporti, tempo libero, ecc); realizzare un ambiente sempre più capace di sostenere concretamente la volontà delle persone con disabilità di perseguire la propria realizzazione personale e sociale. E’ inaccettabile infatti avallare l’idea che alcune condizioni di salute o di disabilità rendano indegna la vita e trasformino il malato o la persona con disabilità in un peso sociale. Le strategie. Il Piano d’Azione Regionale è dunque uno strumento operativo, integrato e sinergico, che definisce obiettivi e strumenti per una politica regionale unitaria per le persone con disabilità e le loro famiglie, concepito in maniera intersettoriale e interassessorile, per migliorare le politiche per la disabilità favorendo le esperienze virtuose già presenti sul territorio, razionalizzando e ottimizzando in questo modo l’esistente e garantendo la continuità di risposte, affinché la persona sia riportata al centro e resa protagonista del sistema in tutte le fasi della vita. Le principali strategie sono: garantire continuità di risposta ai bisogni delle persone con disabilità lungo tutto l’arco della vita, con particolare cura per i momenti di transizione e cambiamento; migliorare i livelli di accessibilità e fruibilità di strutture e territorio; sviluppare una rete integrata dei servizi, che si attivi in modo personalizzato e incoraggi la partecipazione consapevole di individui e famiglie. In particolare, le azioni riguardano: 1) Salute e Assistenza (sostegno alla famiglia nell’accoglienza e nella cura, accompagnamento della persona e della sua famiglia - centri per la famiglia e Case manager, percorsi sanitari accessibili e fruibili). 2) Educazione (conferma e potenziamento del sistema della Dote per istruzione, formazione e università). 3) Lavoro. 4)Accessibilità, fruibilità e mobilità (spazi abitativi privati, mobilità, tempo libero e turismo, Expo 2015). Alcuni dei principali progetti. Comunicazione. Nei prossimi mesi verrà realizzata una campagna di informazione, rivolta a tutti i lombardi, per far conoscere meglio l’offerta di servizi a favore delle persone con disabilità. E’ stata infatti rilevata la mancanza di una conoscenza su quanto già oggi viene garantito per venire incontro alle diverse esigenze. CRS. Obiettivo del Piano è sviluppare le potenzialità della Carta Regionale dei Servizi innanzitutto per raccogliere dati di carattere quantitativo e qualitativo sulle condizioni delle persone con disabilità, superando l’attuale deficit di conoscenza. Se la CRS conterrà informazioni di questo genere, l’accesso ai servizi sarà più facile e la risposta ai bisogni più efficace. Accesso alle cure. Con il Progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance), è stato sperimentato e perfezionato all’ospedale San Paolo di Milano un modello di accoglienza ed assistenza che coinvolge un gruppo di figure professionali dedicate ai pazienti disabili (medici, infermieri professionali, personale amministrativo e volontari formati). E’ una equipe multidisciplinare, che costituisce il nucleo che gestisce in prima persona i problemi medici e chirurgici, costruisce i percorsi diagnostico-terapeutici e coordina tutta l’attività degli specialisti e dei servizi coinvolti. Obiettivo del Piano è estendere questa pratica alle altre strutture sanitarie regionali. Case manager. Sarà un operatore in grado di farsi carico della persona con disabilità e della sua famiglia per accompagnarli nella fruizione di tutti i servizi di cui hanno bisogno. Questa nuova figura, che verrà introdotta nei servizi regionali, potrà dunque rappresentare un punto unico di contatto delle persone disabili e delle loro famiglie nei confronti del sistema dei servizi della Regione Lombardia. Tra le varie funzioni: presa in carico diretta della persona, elaborazione di un piano personale, facilitazione nella gestione e nell’utilizzo delle risorse finanziarie, ecc…

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 28 febbraio 2011.
Malattie rare, Bresciani: proseguiamo impegno.
Regione Lombardia conferma e rilancia il proprio impegno sulle malattie rare, che ha già portato a stanziare dal 2009 al 2011 oltre 12 milioni di euro e a implementare la rete dei Presidi di riferimento che oggi sono 31 (nel 2001 erano 13). Lo ha confermato oggi l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, intervenendo al convegno “Le malattie rare in Lombardia: rete, governo clinico e partecipazione”. L’iniziativa, organizzata in occasione della quarta Giornata internazionale delle malattie rare, ha visto confrontarsi studiosi, esperti, medici, operatori sanitari e associazioni dei malati che hanno discusso i vari aspetti legati a questo tema. “Anche in questo campo - ha detto Bresciani - Regione Lombardia è all’avanguardia ed è chiamata a indicare azioni pionieristiche da portare a esempio e modello. La forza del sistema è data dalla partecipazione e dal coinvolgimento di tutta la comunità in un lavoro di concerto; per questo i risultati sono buoni”. L’assessore ha poi sottolineato la necessità di sviluppare ulteriormente le cure territoriali: “Dobbiamo concentrarci fortemente sulla cura delle cronicità, organizzando il livello territoriale, il che significa meno cure improprie in ospedale”. Tra gli obiettivi per il futuro Bresciani ha poi indicato la creazione di un registro europeo delle malattie rare, che garantisca un volume in grado di spingere l’industria a interessarsi di queste patologie, e, a livello territoriale, il rafforzamento delle competenze delle Asl, per facilitare l’accesso a farmaci e terapie, e l’attivazione e l’implementazione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali, che dovranno trasformarsi in processi.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 1° marzo 2011.
Como, cittadella sanitaria sull’area ex S. Anna.
Sottoscritto oggi a Palazzo Lombardia dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e dall’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani l’Atto integrativo all’Accordo di Programma relativo alla valorizzazione dell’area Napoleona-Camerlata, sede del vecchio ospedale S. Anna di Como. L’Atto integrativo si è reso necessario per la creazione di una “Cittadella Sanitaria’”che ospiti strutture dell’Azienda Ospedaliera e dell’Asl su una superficie di circa 30.000 mq e per la localizzazione di funzioni residenziali, terziarie e commerciali da affiancare alle strutture pubbliche. La pluralità di usi che darà al quartiere una forte valenza urbana sarà ulteriormente ampliata da funzioni di edilizia integrata con alloggi a canone convenzionato da destinarsi alla residenza provvisoria di personale sanitario. Questi aspetti saranno demandati alla fase attuativa dell’intervento. Tra i contenuti urbanistici relativi alla riqualificazione dell’area sono inclusi anche il mantenimento dell’edificio storico di pregio, da valorizzare anche mediante la demolizione dei corpi incoerenti e il mantenimento e recupero dell’edificio denominato Monoblocco, come elemento cardine della “Cittadella Sanitaria”, che accoglierà le attività sanitarie dell’Azienda Ospedaliera e dell’Asl. Ora il Consiglio comunale di Como ha 30 giorni di tempo per ratificare l’Atto sottoscritto oggi. L’ospedale di Como, oltre a qualificarsi come moderno e avanzato in quanto basato sui processi di cura e non sulle funzioni specialistiche (reparti), è stato pensato con l’obiettivo di sviluppare la ricerca e la cultura sanitaria attraverso attività di ricerca clinica, epidemiologica e di base.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 3 marzo 2011.
Sanità. Rho: i casi da chiarire sarebbero tre.
“I casi di presunta malasanità all’ospedale di Rho sono all’attenzione di questo Assessorato oltre che a quella dell’autorità inquirente”. Lo fa notare l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani. “In pieno accordo con il presidente Formigoni, - prosegue Bresciani - già nella giornata di oggi ho dato mandato alla Ao di Garbagnate e all’Asl Milano 1 di far partire approfonditi accertamenti. Inoltre è stato concordato col Ministro alla Salute Ferruccio Fazio di dare avvio ad azioni comuni coinvolgendo i nostri esperti e gli ispettori ministeriali, nella più completa collaborazione tra Governo e Regione per fare piena luce su tali episodi”. “Dalle prime verifiche - fa sapere intanto il direttore generale Carlo Lucchina - i casi di presunta malasanità all’ospedale di Rho potrebbero riguardare tre interventi chirurgici, comunque tutti da verificare, che hanno avuto luogo nel corso degli ultimi due anni. La lunga e non credibile sequenza prospettata da talune voci giornalistiche sembra invece più dettata dall’ansia scandalistica che dalla dall’interesse per un rigoroso accertamento dei fatti”.

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Cgil – Dipartimento Welfare: www.cgil.it
17/02/2011 Comunicato “Sanità: accreditamenti ai privati, regole chiare e non proroghe”.
Il ministro Fazio annuncia, finalmente, il via al tavolo con le regioni sull’accreditamento in sanità ma intanto il governo proroga al 2013 molti accreditamenti “provvisori”, ancora in vigore in alcune regioni. Recentissime indagini hanno confermato che, nonostante critiche e lamentele, la grande maggioranza degli italiani desidera che il nostro Servizio Sanitario rimanga pubblico e universale. Esso, per quanto limitato e imperfetto, è giudicato di gran lunga preferibile ai sistemi assicurativi privati. Peraltro, nei paesi dove i bisogni sociali sono stati affidati prevalentemente alle risposte di mercato, gli effetti in termini di disuguaglianze – e di maggiori costi generati dalla spinta consumista - sono riscontrabili e descritti in numerosissime pubblicazioni e studi. Uno strumento individuato per regolare la presenza dell’offerta privata è quello dell’accreditamento delle strutture che producono prestazioni per conto del Servizio Sanitario Nazionale. Per questo il Patto per la Salute 2007 – 2009 aveva previsto un calendario preciso per la cessazione degli accreditamenti provvisori, che non è stato rispettato, e una specifica Intesa Stato Regioni per fornire indirizzi. Il Patto per la Salute 2010-2012 (articolo 7) ha prorogato al 31.12.2010 gli accreditamenti provvisori e ha ribadito tale impegno. Ora, seppur con ritardo, il Ministro Fazio annuncia l’avvio del confronto con le Regioni. Intanto però il governo, con il decreto mille proroghe, mantiene ancora per tre anni gli accreditamenti provvisori, che dovevano cessare entro il 2010, per molte strutture private. L’esperienza di questi anni, nelle regioni dove le regole sono state applicate, dimostra che, per garantire qualità e controllo dei costi, nella disciplina dell’accreditamento vanno rispettati vincoli chiari: l’integrazione – e non la competizione - tra erogatori pubblici ed erogatori privati, il coinvolgimento del privato accreditato negli obiettivi entro i limiti della programmazione pubblica, di partecipazione alle politiche di qualità e di appropriatezza, regole chiare per contrastare i cosiddetti “comportamenti opportunistici” come raccomandato dalla stessa OMS (es. selezione avversa del paziente e delle prestazioni più “vantaggiose”), il controllo rigoroso dei volumi di attività e della spesa nell’ambito della programmazione pubblica. Il buon funzionamento del sistema di accreditamento è necessario anche per evitare una frammentazione del SSN in diversi modelli locali, e può favorire il risanamento di alcune regioni, nelle quali il disavanzo si accompagna ad una spesa verso i privati più alta della spesa media nazionale. Ci aspettiamo ora che il Ministro confermi l’intenzione di coinvolgere nel confronto anche il sindacato confederale.

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1737 del 16 febbraio 2011
Piano sanitario 2008: Fondo cofinanziamento progetti attuativi.
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Serie generale n. 30) del 7 febbraio 2011 il Decreto 28 ottobre 2010 relativo alla ripartizione del Fondo per il cofinanziamento dei progetti attuativi del Piano sanitario nazionale, per l’anno 2008. Nella seduta del 26 febbraio 2009 è stato espresso avviso favorevole all’Intesa e all’Accordo.
Link: http://www.regioni.it/upload/CofinanziamentoprogettiattuativiPSN.pdf

Regioni.it n. 1752 del 9 marzo 2011
Sanità: Università Cattolica; VIII rapporto Osservasalute.
E’ stato presentato dall’Università Cattolica di Roma l’ottavo rapporto Osservasalute. Ogni anno il rapporto Osservasalute cerca di monitorare lo stato di salute della popolazione, l’accesso alle cure e ai servizi. Secondo l’indagine, ad esempio, un italiano su 10 (9,7%) non ha potuto sottoporsi a una visita odontoiatrica pur presentandone la necessità. La salute degli italiani diminuisce a causa delle cattive abitudini alimentari, la sedentarietà, il vizio del fumo, il consumo di alcol ma anche per il ‘‘deteriorarsi soprattutto nelle regioni in difficoltà economiche come quelle del Sud, di interventi adeguati per mancanza di investimenti nella prevenzione’’. A causa della crisi gli italiani rinunciano sempre più spesso alle cure odontoiatriche, ad alimenti salutari e allo sport. Dal rapporto emerge che sono soprattutto le donne ad aver perso cura per la “salute”, al punto che l’aspettativa di vita, per loro non cresce più: negli ultimi 5 anni è aumentata di appena tre mesi, mentre quella degli uomini è cresciuta di 7 mesi. Le donne, secondo il dossier, emulano le cattive abitudini che un tempo erano prerogativa degli uomini come alcol e fumo. Sono aumentate le donne tra i 19 e i 64 anni con consumi di alcol a rischio: erano l’1,6% nel 2006, sono arrivate al 4,9% nel 2008. Insufficiente anche la prevenzione: la percentuale di adesione allo screening mammografico è ancora bassa, solo il 62%. Nel rapporto si legge che 3 regioni da sole (Lazio, Campania e Sicilia) hanno generato il 69% dei disavanzi accumulati dal SSN nel periodo 2001-2009. In termini pro capite, disavanzi molto significativi si sono generati anche in Molise, Valle d’Aosta, Abruzzo e Sardegna. Solo nel Centro-Nord le regioni (tranne appunto Valle d’Aosta, nonchè Piemonte, PA di Trento, Liguria e, nel 2009, Veneto) da alcuni anni chiudono i conti in sostanziale equilibrio, talvolta peraltro solo grazie all’integrazione rappresentata dalle risorse regionali “extra-fondo”. Di qui – afferma il rapporto Osservasalute - il carattere de facto “asimmetrico” del federalismo sanitario italiano. In linea di principio, tutte le regioni godono di un’ampia autonomia; nei fatti, moltissime regioni (quasi tutte del Centro-Sud) sono state private, almeno temporaneamente, di tale autonomia tramite l’assoggettamento ai Piani di rientro ed, in alcuni casi, il commissariamento. Negli ultimi anni, tuttavia, forse proprio per effetto dei Piani di rientro e, più in generale, della maggiore attenzione agli equilibri economico-finanziari nei rapporti tra Stato e Regioni, i differenziali tra regioni pare abbiano cominciato a restringersi. Più specificamente, con riferimento alle 2 macroaree geografiche in cui risulta chiaramente diviso il Paese sulla base dei risultati economico-finanziari (Centro-Nord fino a Toscana, Umbria e Marche; Centro-Sud da Lazio ed Abruzzo), si osserva quanto segue: 1) i criteri di finanziamento continuano ad attribuire più risorse pro capite alle regioni del Centro-Nord che, avendo mediamente una popolazione più anziana, si vedono riconoscere un maggior fabbisogno. Dal 2001 al 2009, i pesi impliciti delle delibere di finanziamento del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), calcolati con riferimento alle 2 macroaree, sono rimasti pressochè invariati, con una leggerissima convergenza a partire dal 2006; 2) la spesa pro capite al netto della mobilità, inizialmente più elevata al Centro-Nord che al Centro-Sud, ha visto l’inversione del rapporto a partire dal 2004. La distanza è andata ampliandosi fino al 2005 (76 € pro capite), per poi progressivamente restringersi fino a raggiungere, nel 2009, soli 10 € pro capite; 3) per effetto della diversa dinamica dei PIL regionali, invece, il divario nell’incidenza della spesa sul PIL ha continuato ad ampliarsi; 4) infine, poichè i differenziali nel finanziamento pro capite sono rimasti sostanzialmente invariati, i disavanzi pro capite hanno avuto un andamento strettamente correlato alla spesa, con una differenza massima tra le 2 macroaree nel 2005 (anno in cui il Centro-Nord ha complessivamente conseguito una situazione di relativo equilibrio) ed una successiva riduzione. Scarica la Sintesi del “Rapporto Osservasalute 2010”:

http://www.regioni.it/upload/Ossrvasalute_sintesi_2010.pdf
Link agli argomenti discussi alla presentazione del “Rapporto Osservasalute 2010”:
www.regioni.it/upload/Argomenti_Osservasalute_2010.zip

Da “SOS Sanità”: www.sossanita.it
Le news del 21 febbraio 2011. Accreditamenti privati in sanità: basta proroghe, regole chiare per tutti. Conferenza Regioni in audizione Commissione Bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale. Federalismo fiscale regionale: audizione “Comitato dei 12”. Manifesto per un welfare del XXI secolo. RPS Rivista Politiche Sociali. Diritto alla salute: straordinaria partecipazione alla mobilitazione CGIL in Calabria. Cancellato il fondo per i non auto-sufficienti: è una vergogna! Fnp Cisl. Criteri di appropriatezza clinica, tecnologica e strutturale nell’assistenza dell’anziano. Linee Guida Fascicolo Sanitario Elettronico (Intesa Stato Regioni).

Manifesto per un welfare del XXI secolo.
Il Manifesto è stato lanciato nel corso dei lavori del Forum Rps-Espanet 2010 e sarà al centro di una campagna di sensibilizzazione promossa e sostenuta da Rps e da un gruppo di intellettuali e studiosi che hanno contribuito attivamente alla sua ideazione e formulazione. Sul sito è possibile la sottoscrizione on line del manifesto.Puoi scaricare e sottoscrivere il “Manifesto” al link: http://www.ediesseonline.it/files/eventi/presentazioni/Manifesto%20Welfare.pdf

Le news del 1° marzo 2011. Testamento biologico: Firma l’Appello “io non costringo, curo”. Milleproroghe: SPI CGIL, governo con social card fa solo carità, di Carla Cantone. Nuova social card, un commento di Tiziano Vecchiato (Fondazione Zancan). Insediata la nuova “Piattaforma Nazionale sull’alimentazione, l’attività fisica e il tabagismo”. Piano di rientro sanità: le proposte di CGIL CISL UIL Lazio per la rete ospedaliera. Con questo federalismo meno servizi e più tasse, di Vasco Errani. La Sanità in Italia costa poco e rende molto, di Stefano Cecconi. Links:
L’intervista di Vasco Errani: http://www.presidenterrani.it/novita/pagina172.html
L’articolo di Cecconi: “La Sanità in Italia costa poco e rende molto”:

http://www.sossanita.it/Interventi/la%20sanita%20in%20Italia%20costa%20poco%20e%20rende%20molto.pdf

Newsletter del “Centro Maderna” www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 18.2.2011. Germania: nasce la fabbrica a misura di anziano. Una indagine sulla fragilità degli anziani. In U.S.A. nascono gli “autisti a chiamata” per gli anziani. Finanziamenti Inpdap ai progetti per gli anziani in Toscana.

Indice della Newsletter del 25.2.2011
Imparare le lingue allontana l’Alzheimer. Brescia: nasce la casa di convivenza per gli uomini anziani soli. Un manuale per la movimentazione dei pazienti. Il mito dell’Alzheimer. Noi per Voi, gli anziani di Roma al servizio della comunità.
Imparare le lingue allontana l’Alzheimer. (Centro Maderna)
Parlare due lingue migliora le prestazioni del cervello e allontana anche il rischio di Alzheimer. Lo afferma uno studio presentato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Toronto all’annuale meeting AAAS, American Association for the Advancement of Science. I ricercatori hanno studiato 211 pazienti affetti da Alzheimer, per metà bilingui, per metà parlanti una sola lingua. Nel primo gruppo la malattia è stata diagnosticata in media 4,3 anni più tardi, mentre i sintomi si sono manifestati 5,1 anni dopo gli altri. ‘‘L’effetto - hanno spiegato gli esperti - è maggiore se la seconda lingua viene imparata da piccoli, ma una certa protezione si ha anche se la si impara intorno ai 40-50 anni’’. Secondo i ricercatori inoltre, non è vero che conoscere due lingue genera confusione nei processi cerebrali, anzi: il cerve llo, allenato dal continuo switch tra le due lingue, impara a gestire meglio i processi concomitanti. (AGI Sanità, 21 febbraio 2011)

Indice della Newsletter dell’8.3.2011. L’Alzheimer si trasmette maggiormente per via materna. Le Monde racconta come si invecchia in Francia. Legami di cura. Progetto internazionale sulla genomica della malattia di Alzheimer.
L’Alzheimer si trasmette maggiormente per via materna. (Centro Maderna)
Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università del Kansas e pubblicato oggi su “Neurology”, la rivista ufficiale dell’ American Academy of Neurology, suggerisce come le persone che hanno parenti di primo grado malati di Alzheimer abbiano dalle 4 alle 10 volte di probabilità in più di sviluppare la malattia rispetto alle persone senza casi in famiglia. La ricerca ha inoltre confermato, come avevano già asserito diversi studi precedenti, che è molto importante anche quale dei genitori ha avuto la malattia, perché i rischi di contrarla aumentano ancora di più nel caso in cui il genitore che ne abbia sofferto sia stata la madre. “Capire come la malattia può essere ereditata potrebbe portare ad una migliore strategia di prevenzione e trattamento” spiega uno degli autori dello studio, Robyn Honea.

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità:

www.epicentro.iss.it
Sul numero 377 del 10 febbraio 2011. Alcol e salute nel mondo. L’uso dannoso di alcol nel mondo coinvolge sempre più giovani, provoca ogni anno la morte di 2,5 milioni di persone, causa malattie e incidenti. Lo riferisce il Global status report on alcohol and health 2011. Stagione influenzale 2010-2011. Secondo gli ultimi dati Influnet, in Italia, la curva epidemica delle sindromi influenzali dopo aver raggiunto il picco ha iniziato la sua discesa. Ecdc: la valutazione del rischio in Europa. Mortalità nel Lazio e in Abruzzo. La Regione Lazio ha preso parte a uno studio su mortalità e morbosità materna grave coordinato dal Cnesps. L’Asr Abruzzo presenta una lettura critica dei rapporti Istisan sulla mortalità in Italia 2006-2007. Passi, le novità. Mancano 10 giorni al completamento del set di dati rilevati nel 2010. Trentino: disponibili i dati 2009 sui quattro ambiti di Guadagnare salute. Dall’Asl di Pavia il report aziendale 2008-2009. Tutte le novità sul Passi. Malattie professionali. Salute sul lavoro: il progetto Malprof mette a punto un sistema interattivo per l’analisi statistica dei casi di malattia professionale identificati dai Servizi di prevenzione nel decennio 2000-2009.

Alcol e salute: dall’Oms, il Global status report 2011.
L’uso dannoso di alcol provoca ogni anno a livello mondiale la morte di 2,5 milioni di persone, è causa malattie e incidenti e colpisce sempre più le giovani generazioni e i bevitori nei Paesi in via di sviluppo. Lo riferisce il Global status report on alcohol and health 2011 pubblicato dall’Oms che analizza le evidenze disponibili sul consumo di alcol, sulle conseguenze e le politiche di intervento a livello globale, regionale e nazionale. L’uso dannoso si alcol ha molte implicazioni sulla salute pubblica: quasi il 4% di tutti i decessi sono alcol-correlati (incidenti, tumori, malattie cardiovascolari, cirrosi epatiche), globalmente, il 6,2% di tutte le morti maschili e l’1,1% di quelle femminili sono collegabili all’uso di alcol, a livello mondiale, 320 mila giovani tra i 15 e i 29 anni muore ogni anno per cause direttamente legate all’alcol (il 9% di tutti i decessi in questo gruppo di età).
Leggi l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/alcol/OmsGsr2011.asp

Sul numero 378 del 24 febbraio 2011. La “lunga onda” dell’obesità. Un articolo pubblicato su The Lancet, e la relativa notizia sul Bmj analizzano i trend globali nella distribuzione dell’indice di massa corporea e rivelano un andamento mondiale all’ingrassamento. Passi: in primo piano. Mancano pochi giorni alla scadenza del completamento del dataset 2010, fissata per il 28 febbraio. Disponibile on line il rapporto aziendale 2008-2009 dell’Ulss 18 Rovigo. Visita il sito Passi. Alcol, relazione a Camera e Senato. 8 milioni e mezzo di italiani sopra gli 11 anni sono consumatori di alcol a rischio, tra loro 475 mila minorenni e 3 milioni di anziani. Lo riferisce la 7° Relazione Alcol sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni.

Alcol, relazione a Camera e Senato.
In Italia ci sono quasi 8 milioni e mezzo di consumatori di alcol a rischio sopra gli 11 anni di età, di cui circa 475 mila minorenni e circa 3 milioni di anziani. I dati elaborati dall’Osservatorio nazionale alcol del Cnesps, nell’ambito di uno specifico progetto finanziato dal Ccm del ministero della Salute all’Istituto superiore di sanità, indicano l’incremento degli alcoldipendenti in carico ai Servizi con una crescita costante dei nuovi utenti 20-29enni e il parallelo aumento dei giovani che consumano bevande alcoliche fuori dai pasti (34,4% dei maschi e 22,8% delle femmine di età compresa tra 11 e 25 anni); nella stessa fascia di età sono oltre 1 milione e 400 mila i giovani che bevono per ubriacarsi. Si tratta di alcuni dei dati contenuti nella settima relazione al Parlamento sugli interventi realizzati dal ministero della Salute e dalle Regioni in materia di alcol, trasmessa dal Ministro della Salute ai presidenti di Camera e Senato in attuazione della Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol-correlati.
Per maggiori informazioni consulta l’approfondimento sul sito del ministero della Salute, scarica la relazione:

http://www.epicentro.iss.it/temi/alcol/indice_alcol.asp

Sul numero 379 del 3 marzo 2011. Igea: convegno nazionale. Discutere l’importanza di una corretta informazione per i malati cronici e valutare lo stato di attuazione del progetto nelle Regioni. Se ne parla nell’edizione 2011 del convegno nazionale Igea. Incidenti domestici. Ministero della Salute: un manuale sul rischio infortunistico nelle abitazioni. Ispesl: un sito internet interattivo che aiuta gli utenti a identificare i rischi di incidenti domestici nella propria abitazione. Resistenze agli antibiotici. La resistenza antimicrobica è un problema globale da affrontare poiché minaccia la sicurezza sanitaria mondiale. In vista della Giornata mondiale della salute 2011, l’Oms pubblica nuove fact sheet. Rischio salmonella nei polli. Un articolo Efsa illustra i risultati di uno studio sul rischio di contaminazione da salmonella delle carcasse di pollo. Oltre 10 mila i lotti di carne esaminati provenienti da 26 Stati Ue e 2 Paesi esterni.

Dal ministero della Salute un manuale sul rischio infortunistico nelle abitazioni.
Il manuale tecnico “Infortuni nelle abitazioni” è rivolto a progettisti, impiantisti, manutentori, operatori del sociale e referenti degli enti locali responsabili della valutazione e dell’autorizzazione dei progetti edilizi. Il testo, realizzato all’interno del progetto congiunto ministero della Salute-Ccm “Sviluppo operativo del Piano nazionale di prevenzione sugli Incidenti domestici: aggiornamento del personale e assistenza all’avvio dei Piani regionali”, affidato alla Regione Friuli Venezia Giulia, espone gli aspetti del rischio infortunistico nelle abitazioni come la sicurezza degli impianti, l’analisi dei comportamenti pericolosi, le fragilità degli inquilini e le problematiche legate all’intervento degli operatori.
Link: http://www.epicentro.iss.it/temi/incidenti/aggiornamenti.asp

3. Links
 “Federfarma.it”
Sul sito di Federfarma sono stati pubblicati i dati relativi alla spesa farmaceutica convenzionata nel periodo gennaio-ottobre 2010, con l’incidenza del ticket sulla spesa lorda. I dati della Lombardia dicono che la nostra Regione si colloca tra i livelli più alti di incidenza, che mediamente è passata a livello nazionale dal 6,4% al 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2009. In Lombardia raggiunge invece il 10,1% della spesa farmaceutica lorda; seguono il Veneto con il 10,4% e la Sicilia con il 10,7%.
http://www.quadernidellasalute.it/
Sul sito del Ministero della Salute sono disponibili i “Quaderni del Ministero della Salute”, la nuova serie bimestrale, rivolta a istituzioni e a specialisti, di testi monografici dedicati a una patologia o a una classe di patologie, pensati e sviluppati come strumento di informazione e formazione per condividere i criteri di appropriatezza del Sistema Salute in Italia.
I Quaderni finora pubblicati, a partire da gennaio 2010, sono:
QMS n. 1, “Criteri di appropriatezza clinica, tecnologica e strutturale nell’assistenza alle malattie del sistema cardiovascolare”
QMS n. 2, “Organizzazione dell’assistenza all’ictus: le Stroke Unit”.
QMS n. 3, “Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia”.
QMS n. 4, “Appropriatezza diagnostica e terapeutica nella prevenzione delle fratture da fragilità da osteoporosi”.
QMS n. 5, “Cittadini e Salute - La soddisfazione degli italiani per la Sanità”.
QMS n. 6, “Criteri di appropriatezza clinica, tecnologica e strutturale nell’assistenza all’anziano”.
 

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