Block Notes n. 4, febbraio 2011


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalla stampa di settore
Personale: riduzioni anti-deficit
Rsa, altalena di letti e tariffe
Aifa. I trend di spesa farmaceutica confermano il rosso dell’ospedaliera
Ticket sui farmaci a ruota libera per 807 mil.

2. Dalle Agenzie di stampa regionali
La lombardia delle eccellenze non eccelle in prevenzione
Nuove norme per le prestazioni socio sanitarie e fondo per la non autosufficienza
Giornata stati vegetativi, messaggio di Formigoni
Il piano regionale della prevenzione rilancia obiettivi concreti di salute

3. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Intesa Governo-Regioni sul fascicolo sanitario elettronico
Trapianti: Regioni su rete nazionale
Centro trapianti e Centro sangue: Regioni su criticità
La fine del sistema sanitario inglese. di Gavino Maciocco
La protezione sociale in Italia: oltre la metà della spesa 2008 destinata alla vecchiaia
Le donne liguri e la terapia ormonale sostitutiva: I risultati della sorveglianza Passi
Indagine sulla fragilità degli ultra sessantaquattrenni: analisi dei fattori predittivi
Piani regionali di prevenzione: programmi 2010-2012
Linee guida Ue sullo screening del tumore colorettale

4. Links
La voce.info. I tagli che non fanno rumore


1.Dalla stampa di settore
Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 3, del 25-31 gennaio 2011
Personale: riduzioni anti-deficit.
Dal Conto annuale 2009 risulta che negli ultimi sette anni il personale del Ssn è aumentato al Nord (tranne che in Val d’Aosta e Liguria), calato al Centro (ma non in Umbria e Marche) e crollato in alcune regioni del Sud, che, come Basilicata a e Calabria, registrano riduzioni medie anche del 30% dal 2003 al 2009. Nel 2009, sono al di sopra dello standard (calcolato in base alla media delle regioni con i conti a posto) metà delle Regioni per quanto riguarda i medici per posto letto e tutto il Centro Nord (tranne il Lazio), per quanto riguarda il personale complessivo per posto letto. Gli indicatori di personale dipendente sono calcolati sulla media nazionale e sono: 0,57 medici per p.l. (si va da 0,71 dell’Umbria a 0,45 della Basilicata, 0,46 in Lombardia); 3,51 unità di personale per p.l. (dai 4,67 della Val d’Aosta ai 2,55 della Basilicata, 3,26 in Lombardia); 535,58 abitanti per medico (dai 715,88 della Basilicata ai 398,58 della Liguria, 679,78 in Lombardia); 87,15 abitanti per unità di personale (da125,71 della Basilica ai 59,79 del Friuli V.G., 94,99 in Lombardia).

Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 4, dell’1-7 febbraio 2011
Rsa, altalena di letti e tariffe.
Le forme di assistenza territoriale agli anziani e di quella residenziale in particolare, sono molto diversificate tra le regioni. Inoltre, non vi è univocità nella definizione delle prestazioni residenziali agli anziani, che possono differire per tipologia ed intensità delle prestazioni sanitarie, per durata della degenza e per prestazioni alberghiere. La ricognizione condotta dal ministero nell’ambito del progetto “Prestazioni residenziali e semiresidenziali” aveva evidenziato che “la denominazione corrente di Rsa ha assunto nelle singole regioni significati diversi, con confini mal definiti rispetto a case di riposo, case protette, riabilitazione geriatrica, lungodegenza riabilitativa, ecc…”. Le informazioni disponibili non consentono di valutare il peso assistenziale dei pazienti assistiti, né l’appropriatezza delle prestazioni erogate. Sistemi di valutazione, tra loro diversi, del grado di disabilità sono adottati solo in alcune regioni e solo alcune di esse articolano le tariffe in ragione del diverso livello di disabilità dei pazienti. L’offerta regionale è molto differenziata anche in termini quantitativi; nel 2007 sono state censite 2.475 strutture residenziali, con oltre 152mila p.l. dedicati agli anziani, concentrati nelle regioni settentrionali e centrali, con una dotazione che varia da 0,2 a 44,3 p.l. per mille anziani (lo standard di offerta nei Paesi Ue è di 50-60 p.l. per 1.000 anziani). Nel 2007 sono stati assistiti 220.000 anziani, cui sono state erogate 50 milioni di giornate di assistenza, ma vi sono molte differenze a livello territoriale: il numero degli assistiti varia da 0,6 a 50,7 ogni 1.000 anziani e le giornate di degenza da 59 a 15.206. Le tariffe regionali presentano una variabilità molto elevata, con importi giornalieri compresi tra i 24 ed i 147 euro.

Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 5, dell’8-14 febbraio 2011
Aifa. I trend di spesa farmaceutica confermano il rosso dell’ospedaliera.
La spesa farmaceutica territoriale frena, mentre la spesa ospedaliera è sempre da profondo rosso e l’extra spesa sfora il tetto di 1.595 milioni, con uno scostamento rispetto al tetto del 15,7%. La spesa farmaceutica ospedaliera, finanziata a inizio 2010 con 2,104 mil. (pari al 2,4% della spesa complessiva) aveva già sfondato il tetto di 1.637 mil. a fine ottobre, con un’incidenza reale del 4,3% sul Fsn. L’ultimo monitoraggio dell’Aifa documenta un trend gennaio-ottobre che non lascia ben sperare per la chiusura di bilancio. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso la spesa convenzionata netta è diminuita di 209,1 mil. con una riduzione del 2,2%, a fronte di un aumento del numero delle ricette del 2,7%. Da gennaio a ottobre sono state spedite 8,17 ricette e consegnate quasi 15 confezioni di medicinali a cittadino, con un aumento del 3,2% sul 2009; la tenuta dei conti è dovuta alla diminuzione del valore medio delle ricette di un ulteriore 3,5%, alla riduzione del prezzo dei medicinali varate dal governo e dall’Aifa (ultimo quello del 12,5% sui medicinali equivalenti, in vigore dal 1° giugno al 31 dicembre 2010) e alle misure applicate a livello regionale.

Nello stesso numero.
Ticket sui farmaci a ruota libera per 807 mil.
Dalle analisi di Federfarma risulta un risparmio di 42 mil. nella farmaceutica territoriale, che centra l’obiettivo del rispetto del 13,3% del tetto fissato a livello nazionale, potendo contare su 807 mil di compartecipazione. L’incidenza sulla spesa lorda della compartecipazione a carico dei cittadini è passata dal 6,4% del periodo gennaio-ottobre 2009 al 7,4% dello stesso periodo 2010. Nelle regioni con ticket più alto le quote di partecipazione hanno un’incidenza sulla spesa lorda tra il 7 ed il 10,7%. La spesa a carico dei cittadini è aumentata anche dove il ticket non si paga, per un ritorno di diffidenza nei confronti dei farmaci generici.

2. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Settegiorni Pd”, Notiziario del gruppo Pd in consiglio regionale
E’ uscito il n. 126, dell’11 febbraio 2011
La lombardia delle eccellenze non eccelle in prevenzione.
Screening e vaccinazioni al di sotto delle altre regioni italiane
Serve più medicina territoriale e più partecipazione dei medici di base per assicurare prevenzione all’utenza lombarda. Nella regione dell’eccellenza ospedaliera si fa troppa poca prevenzione. Lo dimostrano le statistiche e lo conferma il confronto con le altre regioni italiane. Lo hanno denunciato i consiglieri del Pd della commissione Sanità - Alessandro Alfieri, Mario Barboni, Carlo Borghetti, Gian Antonio Girelli, Sara Valmaggi - e hanno sottolineato come “Se le Asl sono diventate degli enti amministrativi e hanno perso il contatto con il territorio, questo contatto deve essere ristabilito da una rete che comprenda i medici di medicina generale che devono fare da anello di congiunzione tra il paziente e i protocolli di prevenzione, i pediatri di libera scelta e gli ospedalieri”. Le adesioni agli screening e alle vaccinazioni sono in generale molto al di sotto delle performance delle altre regioni italiane. Infatti il Piano di Prevenzione 2010-2012 sottace il fatto che non è sufficiente raggiungere un’alta percentuale di pazienti tramite lettera per favorire un’alta adesione agli screening ma, come per altro nelle regioni più virtuose, occorre sviluppare un’informazione più capillare e strategie di sensibilizzazione importanti per evitare poi un improprio ricorso alle strutture ospedaliere e alle prestazioni a pagamento. Ne è un esempio il 55% di adesioni allo screening del carcinoma mammario a fronte di un target individuato e raggiunto del 93% delle donne (in Veneto la percentuale sale 66,4%). O peggio il dato di adesione allo screening del carcinoma rettale uguale al 38,6% (in Veneto la percentuale sale a 62,2%). A fronte di questi dati il Piano prevenzione appena presentato dalla Giunta non si pone l’obiettivo dell’incremento delle adesioni, ma si limita a considerare un obiettivo di miglioramento il mantenimento delle percentuali attualmente attestate.

Nuove norme per le prestazioni socio sanitarie e fondo per la non autosufficienza.
Il cosiddetto “Fattore Famiglia”, un sistema di calcolo reddituale basato sulla composizione del nucleo familiare, potrebbe porre fine ai contenziosi e risolvere in maniera più equa la problematica del pagamento delle prestazioni socio sanitarie da parte degli anziani e non autosufficienti. E’ stato presentato dal Pd in commissione Sanità un progetto di legge che sarà discusso nelle prossime settimane in abbinamento a quello della Giunta e che chiede, tra l’altro, l’implementazione del Fondo per la non autosufficienza, le cui risorse saranno completamente azzerate dal mancato trasferimento nazionale. Il progetto di legge si propone di trovare una soluzione uniforme alla complessa materia della gestione delle non autosufficienze che oggi è regolamentata con forte discrezionalità e con forme di compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie o da parte dei comuni che generano in continuazione contenziosi e strumentalizzazioni. Da parte loro infatti gli enti locali richiedono ai parenti (anche a quelli meno prossimi) di farsi carico del pagamento delle rette nelle residenze; mentre le associazioni di tutela degli utenti si rivalgono sui comuni rispetto all’illegittimità dei costi sostenuti. “E’ necessaria una revisione completa dei criteri - dice Carlo Borghetti - Inoltre chiediamo la necessaria e reale istituzione del fondo per la non autosufficienza che è per il momento una scatola vuota”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale dell’8 febbraio 2011
Giornata stati vegetativi, messaggio di Formigoni.
“Regione Lombardia si è battuta e continua a battersi per promuovere concretamente le ragioni della vita. Le persone in stato vegetativo sono consegnate totalmente alla nostra responsabilità: chi soffre di una grave invalidità non diventa qualcosa d’altro da un uomo e da una donna, ma resta pienamente e indissolubilmente una persona e porta un dolore e una sofferenza che meritano solidarietà ed elogio”. Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in un messaggio per la prima “Giornata nazionale degli Stati vegetativi” (istituita con Direttiva del Consiglio dei Ministri lo scorso 26 novembre su proposta del Ministero della Salute), che si celebra il 9 febbraio, l’anniversario della morte di Eluana Englaro. A volere la Giornata sono state le associazioni dei familiari delle persone che vivono in questa condizione di grave disabilità. Sono circa 500 le persone in stato vegetativo assistite quotidianamente in Lombardia; l’80% in strutture pubbliche e il 20% a domicilio. Regione Lombardia è stata la prima Regione in Italia nel 2007 a garantire la gratuità dei ricoveri di sollievo transitorio o definitivo a queste persone. Inoltre, dal settembre 2009 viene erogato ai familiari delle persone in stato vegetativo, assistite a domicilio, un contributo mensile di 500 euro, destinato a compensarli per il lavoro che svolgono quotidianamente nell’assistere il malato in casa. “Occorre continuare a lavorare, aggiunge Formigoni, per riconoscere la piena dignità dell’esistenza di ogni essere umano. Una società che difenda il valore dell’uguaglianza e un Paese che voglia veramente dirsi civile deve essere in grado di mettere tutti i propri cittadini nella condizione di vivere con dignità anche l’esperienza della malattia e della grave disabilità, promuovendo l’inclusione e non l’esclusione sociale o, peggio ancora, l’isolamento e l’abbandono.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 9 febbraio 2011
Il piano regionale della prevenzione rilancia obiettivi concreti di salute.
“Negli ultimi anni in Lombardia si sono registrati importanti risultati nelle politiche di prevenzione. Il Piano regionale 2010-2012 approvato dalla Giunta ha come obiettivo, da una parte, di mantenere questi risultati già raggiunti e, dall’altra, di migliorare ulteriormente l’efficacia dei programma messi in campo e incrementare il livello qualitativo degli interventi”. Lo afferma una Nota della Regione Lombardia, in riferimento alle prese di posizione, riportate dalla stampa, di alcuni esponenti dell’opposizione, che avevano criticato il Piano regionale, ritenendo “tiepidi” gli obiettivi fissati per il prossimo triennio. Tra i risultati ottenuti negli ultimi anni ci sono: l’estensione del numero dei cittadini che ricevono l’invito personalizzato ad effettuare il test di screening: alla mammografia sono state invitate, nel biennio 2008-2009, 530.728 donne di età compresa tra 50 e 69 anni, pari al 91,5 % della popolazione target; sempre nel biennio 2008-2009 per il sangue occulto nelle feci sono stati invitati 1.116.688 cittadini, uomini e donne di età compresa tra 50 e 69 anni, pari al 94 % degli interessati; il numero di adesioni: hanno effettuato esami per il tumore della mammella nel 2009 il 66 % delle donne interessate (percentuale che considera coloro che hanno effettuato una mammografia recente anche fuori dallo screening); allo screening per il tumore del colon retto nel 2009 ha aderito il 48 % della popolazione invitata. Per quanto riguarda le coperture vaccinali i numeri sono questi: la popolazione a 24 mesi di età presenta una copertura per il ciclo di base di difterite-tetano-pertosse-poliomielite-epatiteB-emofilo influenza e Morbillo-parotite-rosolia prima dose uguale o maggiore al 95 %; per quanto riguarda HPV le coperture raggiunte (tre dosi) sono state per le nate nel 1997 pari a 64,7 % (media nazionale 53,1 %); per quanto riguarda la vaccinazione antinfluenzale nei soggetti di età superiore a 65 anni nella stagione 2009-2010 la copertura è stata del 62,5 %.

3. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Da “governo.it” la newsletter del Governo italiano.
Dalla newsletter n. 6, del 15 febbraio 2011.
Intesa Governo-Regioni sul fascicolo sanitario elettronico.
Numerose sono le iniziative in atto volte a migliorare l’efficienza del servizio sanitario attraverso azioni quali la personalizzazione delle cure, la riduzione dell’errore umano e lo sviluppo di una sanità centrata sul cittadino. Un “pilastro” su cui basarsi per il raggiungimento di tale obiettivo è il Fascicolo Sanitario Elettronico (“FSE”). Una carta d’identità sanitaria, in grado di migliorare l’assistenza e di permettere un intervento rapido ed efficace in caso di emergenze, realizzando anche un risparmio di risorse. Così il ministro Fazio definisce il Fascicolo sanitario elettronico, di cui il 10 febbraio scorso sono state approvate in Conferenza Stato Regioni le Linee guida, che individuano gli elementi necessari per una omogenea progettazione del Fse su base nazionale ed europea. Un importante passo avanti nella realizzazione del progetto, che entro il 2012 potrà essere reso disponibile su tutto il territorio nazionale per i cittadini italiani. Il Fascicolo elettronico sarà realizzato dalle Regioni previo consenso dell’assistito, e consiste nell’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario, riguardanti il paziente, generati da eventi clinici presenti e trascorsi. Coprirà l’intera vita del malato e sarà costantemente aggiornato dai soggetti che lo prendono in cura. Nelle urgenze, il Fse permetterà agli operatori di inquadrare immediatamente i pazienti; consentirà la continuità delle cure, permetterà di condividere tra gli operatori le informazioni amministrative (ad esempio prenotazioni di visite specialistiche, ricette, etc.). L’accesso al Fse potrà avvenire mediante l’utilizzo della carta d’identità elettronica e della carta nazionale dei servizi, nel rispetto delle normative per la protezione dei dati personali. Link al Dossier:

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/fascicolo_sanitario_elettronico/index.html

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1735 del 14 febbraio 2011
Trapianti: Regioni su rete nazionale.
La Conferenza delle Regioni nel corso della riunione del 10 febbraio 2011 ha approvato un Documento sulla rete nazionale per i trapianti. Il testo è stato pubblicato nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it.
Il link è: www.regioni.it/upload/100211_RETE_NAZ_TRAPIANTI.pdf

Regioni.it n. 1736 del 15 febbraio 2011
Centro trapianti e Centro sangue: Regioni su criticità
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 10 febbraio ha approvato un documento relativo alle criticità del centro nazionale trapianti e del centro nazionale sangue. Tale documento è stato pubblicato nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it.
Il link è: www.regioni.it/upload/100211_CENTRONAZIONALETRAPIANTI.pdf

Da “SOS Sanità”: www.sossanita.it
Le news del 26 gennaio 2011.
Riparto sanità: Regioni ancora al lavoro - Sanità: riparto risorse 2011, “work in progress”. Io non costringo, curo Appello dei medici e degli operatori sanitari per la libertà di scelta sul testamento biologico e contro l’accanimento terapeutico. L’appello è sostenuto anche da SOS Sanità. Che il federalismo non ammazzi la sanità di Mario Pirani. La fine del sistema sanitario inglese di Gavino Ma ciocco. Salute Mentale: l’UNASAM organizza le assemblee interregionali tra le associazioni aderenti impegnate sul territorio nazionale. Riparto Fabbisogno sanitario 2011 e federalismo: la proposta del Governo, la discussione tra le Regioni. Il federalismo fiscale lo pagano i cittadini di Giorgio Cerquetani.

La fine del sistema sanitario inglese. di Gavino Maciocco
L’ultimo di tre articoli di Gavino Ma ciocco, apparsi su SaluteInternazionale.info sulla riforma del servizio sanitario inglese, proposta dal nuovo governo conservatore. Un commento alla legge di riforma del sistema sanitario nazionale inglese, presentata a gennaio, che prevede una drastica riduzione del ruolo dello stato e l’abolizione delle strutture organizzative pubbliche del NHS, destinate ad essere sostituite da associazioni private di medici di famiglia.
http://saluteinternazionale.info/2011/02/la-fine-del-sistema-sanitario-inglese-2/

Newsletter del “Centro Maderna” www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 10.2.2011. La protezione sociale in Italia: oltre la metà della spesa 2008 destinata alla vecchiaia. I volontari biografi raccolgono le storie degli anziani. Nasce a Milano il Condominio di Lunga Vita. Parte il primo corso online per caregiver familiari. Vecchi da morire. Anziani in casa di riposo
La protezione sociale in Italia: oltre la metà della spesa 2008 destinata alla vecchiaia. (Centro Maderna)
Oltre il 50% della spesa per la protezione sociale in Italia nel 2008 è stata destinata a coprire i bisogni del capitolo “vecchiaia”. È questo il dato più significativo che emerge dall’analisi presentata dall’Istat e contenuta nel rapporto “Noi Italia”, che attraverso 100 statistiche tematiche mette insieme “i diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano”. La spesa per la protezione sociale (aree della previdenza, della sanità e dell’assistenza) racchiude in sé voci come vecchiaia, disoccupazione, casa, lotta all’esclusione sociale, infanzia, maternità. Se si analizza il bilancio nazionale - soffermandosi solo sulla spesa per prestazioni di protezione sociale per i diversi bisog ni (che comunque rappresenta circa il 98% del totale) - emerge la predominanza della funzione vecchiaia (che assorbe oltre il 50%). Rispetto al 2002 questa voce di spesa ha registrato un leggero declino (circa mezzo punto percentuale), ma la sua incidenza sul Pil è comunque salita dal 12,6% al 13,5%. (Istat.it)

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità:

www.epicentro.iss.it
Bollettino epidemiologico nazionale Gennaio 2011: http://www.epicentro.iss.it/ben
Le donne liguri e la terapia ormonale sostitutiva: I risultati della sorveglianza Passi 2008-09. Da oltre 70 anni gli estrogeni sono utilizzati in terapia. Negli ultimi decenni ne è stato promosso l’uso per contrastare i disturbi della menopausa (terapia ormonale sostitutiva, TOS). Tuttavia la discussione in ambito scientifico sul profilo benefici-rischi di questo trattamento è ancora attuale, specialmente nel nostro Paese. Mentre sulla base dei risultati unanimi degli studi osservazionali degli anni ‘90 (1, 2) fu largamente condiviso che gli estrogeni post menopausali prevenissero il rischio cardiovascolare, successivi studi clinici randomizzati (3, 4) non hanno confermato questi risultati...
Indagine sulla fragilità degli ultra sessantaquattrenni: analisi dei fattori predittivi a Ravenna. La fragilità è un costrutto nuovo, controverso ed enigmatico. Nonostante le difficoltà di una definizione univoca e condivisa, questo concetto applicato all’anziano è utile poiché fornisce una base concettuale per allontanarsi da approcci legati a organi o malattie, valorizzando al contrario una visione integrata basata sulla salute globale dell’individuo. La confusione semantica intorno al termine fragilità e le modalità differenti di concettualizzarla hanno condotto allo studio di fattori diversi, dai marcatori biologici alle barriere architettoniche, con diverse tecniche e strumenti. Una definizione chiara e condivisa del concetto di fragilità, seppure da un punto di vista unicamente operativo, può essere invece di grande aiuto nei contesti socio-assistenziali, per individuare i soggetti a rischio e per ottimizzare l’assistenza agli anziani...

Sul numero 376 del 10 febbraio 2011. Piani regionali di prevenzione 2010-2012. Conclusa la fase di programmazione del Pnp 2010-12 con l’invio della documentazione da parte di Regioni e Province Autonome. I Prp sono stati elaborati con il supporto del Cnesps e l’avvio della Comunità di pratica. Stagione influenzale 2010-2011. Ecdc: la versione preliminare della valutazione del rischio in Europa. Influnet: in Italia, mentre i casi settimanali stanno raggiungendo il picco stagionale, il numero di casi gravi rimane in linea con l’atteso. Igea: in primo piano. La Federazione internazionale diabete avvia un call to action per promuove il summit Onu sulle malattie croniche e l’American Diabetes Association pubblica gli standard di cura. Le novità sul sito Igea. Screening del tumore colorettale. Il 15% della mortalità causata dal tumore colorettale, in età compresa tra 50 e 74 anni, può essere ridotto tramite gli screening oncologici. La Commissione europea pubblica le nuove linee guida.

Piani regionali di prevenzione: programmi 2010-2012.
Si è conclusa la fase di programmazione del Piano nazionale della prevenzione 2010-2012, sottoscritto con l’Intesa del 29 aprile 2010 della Conferenza Stato-Regioni. Regioni e Province autonome hanno inviato la documentazione necessaria al Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm). I Piani regionali di prevenzione sono stati elaborati con il supporto tecnico scientifico del Cnesps e l’avvio della Comunità di pratica. Le fasi di monitoraggio e valutazione del Pnp 2010-2012 prevedono che per il 2010 venga effettuata una verifica del rispetto dei prerequisiti previsti dall’Intesa e della coerenza con i criteri di correttezza metodologica e contenutistica. Per il 2011 e il 2012, invece, oggetto di valutazione saranno lo stato di avanzamento nell’attuazione degli interventi programmati dalle Regioni e i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi dichiarati nei Prp. Leggi l’approfondimento sul sito del Ccm.
Link ai Piani regionali: http://www.ccm-network.it/Pnp_2010-2012_piani-regionali

Linee guida Ue sullo screening del tumore colorettale.
Il 15% della mortalità causata dal tumore colorettale tra le persone di età compresa tra 50 e 74 anni, può essere ridotto tramite gli screening oncologici. Per questo motivo la Commissione europea ha pubblicato le “Linee guida europee per la qualità degli screening e della diagnosi del tumore colorettale”, terzo documento sugli screening (sono già disponibili le raccomandazioni sul tumore al collo dell’utero e alla mammella) coordinato dall’Agenzia per la ricerca sul cancro (Agency for research on cancer, Iarc), a cui hanno collaborato oltre 90 esperti provenienti da 32 Paesi. Le linee guida forniscono una panoramica sulle attività di gestione degli screening oncologici: dalla formazione del personale sanitario alla gestione delle lesioni rilevate. Per maggiori informazioni visita anche le pagine web dell’Unione europea dedicate agli screening oncologici.
Link: http://www.epicentro.iss.it/focus/screening/screening.asp

4. Links
 “Lavoce.info”
Dalla Newsletter dell’11 febbraio 2011
I tagli che non fanno rumore. Di Sergio Pasquinelli
I servizi sociali sono stati pesantemente penalizzati dai tagli di spesa. Ma nessuno ne parla. Persino sull’azzeramento del Fondo per la non autosufficienza, le reazioni sono state modeste anche da parte di sindacati, associazioni del terzo settore e comuni. Il governo punta a disimpegnarsi dal welfare dei servizi, mentre mantiene salda la gestione del welfare monetario, un insieme di misure poco efficienti, che assorbono gran parte della spesa sociale. Urgente una riforma complessiva della spesa e dei servizi sociali. I servizi sociali sono stati pesantemente penalizzati dai tagli di spesa. Come fare a rispondere a bisogni crescenti con risorse che diminuiscono? È una domanda divenuta centrale per Regioni ed enti locali, soprattutto dove è netto il contrasto tra riduzioni in corso e bisogni in aumento, come nel caso degli anziani non autosufficienti. Leggi l’articolo:

 http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002151.html
 

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