Block Notes n. 2, gennaio 2011


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalla stampa di settore
Policy all’europea per l’odontoiatria italiana
Ssn: in un anno 746 dottori in meno

2. Dalle Agenzie di stampa regionali
In farmacia per servizi assistenza domiciliare
Famiglia, Boscagli a Boni: nostre azioni esemplari
194, il Tar boccia le linee guida lombarde

3. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Criteri e modalità per la ripartizione del Fondo per le non autosufficienze 2010
Piano sanitario nazionale approvato dal Consiglio dei Ministri
Droghe leggere, effetti pesanti
Fondo non autosufficienza in emendamento al decreto “mille proroghe”
Fondo politiche sociali 2010 in Gazzetta Ufficiale
Riparto risorse fondo per le non autosufficienze in Gazzetta Ufficiale

Prevenzione: progetto per linee di supporto a Piano Nazionale in G.U
Istat: spesa sociale/sanità 2000-2008
Cina: lo stato obbligherà i figli a prendersi cura dei genitori anziani?
Brescia: comunità residenziali per gli anziani
Assistenza agli anziani affetti da demenza in Lombardia
Diabete: documento Oms

4. Links
Agenas.it
Irer.it
“SOS Sanità”

1.Dalla stampa di settore
Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 47-48, del 21 dicembre-3 gennaio 2011
Policy all’europea per l’odontoiatria italiana. Siamo il Paese che spende di più. Di F. Longo
L’Italia è il Paese che spende di più per l’odontoiatria, tra i 10 e 12 mld. all’anno, pari a 200 euro per abitante, più del doppio rispetto a Francia e Gran Bretagna. E’ l’unico Paese in cui questa assistenza è interamente a carico delle famiglie (97% della spesa è out of pocket), mentre negli altri Paesi Ue il settore è ampiamente regolato e finanziato dal sistema sanitario pubblico o mutualistico (dal 50 all’80% della spesa). Pur essendo il Paese che spende di più, metà della popolazione non va mai dal dentista, con i peggiori risultati epidemiologici, a causa della mancata copertura assicurativa. Pur avendo un sistema sanitario nazionale complessivamente poco costoso, efficace ed equo, in odontoiatria siamo invece “più americani degli americani”, senza nessun sistema di governo della domanda e di aggregazione dei finanziamenti, affidandoci al mercato puro e spendendo di più per ottenere di meno. Il settore registra: una grande frammentazione dei produttori, dentisti e odontotecnici, mancanza di prevenzione, iniquità di accesso alle cure e conseguente forte instabilità della domanda e del mercato, una quota eccessiva di operatori irregolari, e di erogazione in nero, che non ha pari in Europa. Il tema va posto nell’agenda del dibattito sulle policy di welfare, affrontando tre questioni: 1) pooling della domanda e delle risorse: lo schema assicurativo aggregato può essere volontario o obbligatorio (come in alcuni Paesi Ue), ma deve essere incentivato, può essere in mano pubblica, come in Francia e UK o in mano a soggetti non profit regolati dallo Stato, come in Germania; 2) Aggregazione dell’offerta attorno a studi di più ampie dimensioni in rete tra loro: per garantire economie di scala e di specializzazione, completezza dell’offerta e riduzione del mercato nero; 3) modifica dello schema di rimborso degli operatori: passare dal pagamento a prestazione al pagamento forfettario calmierato, partendo ad es. dalla presa in carico dei bambini.

Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 1, dell’11-17 gennaio 2011
Ssn: in un anno 746 dottori in meno.
Secondo il Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato nel 2009 nel Ssn vi erano 693.730 operatori, di cui 439.861 donne; i medici erano 112.861, di cui 41.919 donne. Nel 2009 si è registrata, rispetto al 2008, una riduzione dello 0,5% del personale (-3.853 unità), a calare sono soprattutto le donne (-6.684, pari all’1,54%), mentre aumentano gli uomini (+2.800). I medici calano di 749 unità, ma a diminuire sono sortattutto le donne (-1.646); la riduzione è maggiore soprattutto nella dirigenza (-4% donne primario in esclusiva e -50% non in esclusiva), dovuta probabilmente all’effetto annuncio dell’aumento dell’età pensionabile per le donne, scattato poi nel 2010. Negli ultimi 5 anni (dal 2005 al 2009) vi erano stati: un lieve aumento (+0,77%) del personale in generale, dei medici (+2,78%) e delle donne medico in particolare (+15,94%), ma una riduzione del 7,36% dei primari ed tra questi un aumento delle donne (+11,03%). Tra i medici nel 2009 si registra un aumento di quelli a tempo determinato (+10,38% in generale e +14,01% delle donne), legato al blocco delle assunzioni, mentre dal 2005 al 2009 i medici a tempo determinato erano calati del 17%. Nel 2009 rispetto al 2008 aumentano in generale i direttori generali, quelli sanitari, amministrativi e sociali rispettivamente del 9,68%, 8,67%, 7,32% e 5,08%, ma si riducono tutti quelli di sesso femminile. Si tratta di un andamento in controtendenza con quello degli ultimi 5 anni, quando il calo si era registrato in tutte le tipologie di incarico, con una punta del 9,09% per i DG, mentre le donne erano aumentate in modo consistente fino al 47,4% dei direttori sanitari e del 106,5% di quelli amministrativi.

2. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 17 gennaio 2011
In farmacia per servizi assistenza domiciliare. Un’intesa per avviare la sperimentazione.
Partecipazione delle farmacie all’Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.), con la costituzione di un “Centro funzionale e operativo” al servizio dei pazienti, che potranno ottenere informazioni e servizi. Sono queste le attività che saranno svolte direttamente dalle farmacie della Lombardia dopo l’accordo siglato dall’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli e dalla presidente di Federfarma Lombardia (Unione Regionale delle Associazioni Provinciali dei Titolari di Farmacia), Annarosa Racca. Regione Lombardia è la prima in Italia a recepire quanto disposto dalla legge 69/2009 che disciplina i nuovi servizi delle farmacie. Entro tre mesi partiranno le prime esperienze pilota in alcune aree della Lombardia e, dopo il monitoraggio dei risultati ottenuti, sarà estesa a tutte le ASL e quindi a tutte le farmacie della regione. Per offrire un’ampia gamma di servizi di qualità ai cittadini ogni farmacia costituirà al suo interno un “Centro funzionale e operativo” che fornirà informazioni, riceverà le domande di assistenza, attiverà gli operatori integrandosi con i centri e le figure professionali già attive sul territorio, erogherà servizi cure a domicilio e di autoanalisi. Sono oltre 2.600 le farmacie presenti in Lombardia con circa 12.500 addetti e un totale di 15.000 famiglie che vivono direttamente o indirettamente nel “sistema farmacia.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 20 gennaio 2011
Famiglia, Boscagli a Boni: nostre azioni esemplari.
“È sorprendente l’ammirazione del presidente Boni per il contributo di 250 euro annunciato dalla Regione Piemonte per ogni bambino nato nel 2011. Boni, che pure è stato per molti anni nella Giunta di Regione Lombardia e ne ha condiviso le politiche, sembra dimenticare che la Lombardia ha in campo da anni una serie di politiche socio-sanitarie e socio-assistenziali diffuse e articolate che aspettiamo con fiducia possano essere presto introdotte anche in Piemonte”. E’ quanto afferma l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, in riferimento alle affermazioni del presidente del Consiglio regionale, Davide Boni. “A puro titolo di esempio, prosegue Boscagli, ricordo il Buono famiglia che nel 2010, grazie a un investimento di 17 milioni di euro, ha fornito un fondamentale aiuto economico per oltre 10 mila famiglie lombarde che si trovavano in difficoltà, il Fondo Nasko, un sostegno economico ma soprattutto un piano personalizzato della durata di 18 mesi che tiene conto delle esigenze effettive della madre e del bambino e il Piano straordinario Nidi avviato nel 2010, di durata triennale che, grazie a uno stanziamento di quasi 38 milioni di euro, permetterà l’acquisto da parte del pubblico di posti negli asili privati. Si sa che l’erba del vicino appare sempre più verde, ma in questo caso varrebbe veramente la pena che Boni illustrasse ai piemontesi quanto abbiamo fatto in Lombardia perché possano applicarlo anche lì”.

“Settegiorni PD”, notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale.
È uscito il numero 123 del 21 gennaio 2011
194, il Tar boccia le linee guida lombarde.
Valmaggi: “La 194 resta un’ottima legge. Applicarla in tutte le sue parti”. I dati confermano che in Lombardia, così come nel resto d’Italia, l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) è, per fortuna, in forte decrescita. I protocolli interni agli ospedali lombardi applicano già le linee guida che con un provvedimento il governo Formigoni aveva cercato di imporre alcuni mesi fa e che il Tar ha appena bocciato. “Abbiamo chiesto in Aula con un’interrogazione urgente, ha detto Sara Valmaggi, di commentare la sentenza del Tar sulle linee guida di attuazione operativa della 194. Nella risposta l’assessore Bresciani non ha saputo però motivare efficacemente la necessità di sancire con un atto politico amministrativo delle prassi già da anni in uso nelle strutture lombarde. La decisione di Regione Lombardia di non far ricorso in appello, così come ha dichiarato l’assessore stesso, dimostra nei fatti che il provvedimento contiene elementi di discrezionalità che gli fanno assumere caratteristiche di inutile forzatura politico/ideologica. Al di fuori di una visione meramente ideologica, Regione Lombardia dovrebbe invece distinguere tra prassi medica e scelta politica, preoccupandosi piuttosto di applicare in tutte le sue parti la legge nazionale 194 che è ancora oggi un’ottima legge”.

3. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Da “governo.it” la newsletter del Governo italiano.
Dalla newsletter n. 2, del 18 gennaio 2011.
Criteri e modalità per la ripartizione del Fondo per le non autosufficienze 2010.
Ripartite tra le regioni le risorse del Fondo sociale destinate alla realizzazione di prestazioni, interventi e servizi assistenziali in favore di persone non autosufficienti, attraverso l’attivazione o il rafforzamento della rete territoriale ed extra-ospedaliera, con la programmazione di interventi sociali integrati. È stato pubblicato nella GU n. 8 del 12 gennaio 2011 il decreto che definisce i criteri e le modalità. Le risorse sono finalizzate alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio-sanitaria e sono aggiuntive rispetto alle risorse già destinate alle prestazioni e ai servizi a favore delle persone non autosufficienti da parte delle Regioni, nonché da parte delle autonomie locali. Le prestazioni, gli interventi e i servizi non sono sostitutivi di quelli sanitari. Per la promozione di interventi innovativi in favore delle persone non autosufficienti, e di interventi in aree in cui maggiore è il ritardo e la disomogeneità nell’offerta di servizi, sono finanziati con le risorse del Fondo assegnate al Ministero del lavoro e delle politiche sociali iniziative sperimentali concordate con le Regioni e le Province autonome volte a incentivare protocolli di presa in carico attraverso strumenti di valutazione delle condizioni funzionali della persona coerenti con i principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; avviare percorsi di de-istituzionalizzazione e strutturare interventi per il cosiddetto «dopo di noi»; innovare e rafforzare l’intervento con riferimento a particolari patologie neuro-degenerative quali la malattia di Alzheimer; rafforzare il supporto alle famiglie delle persone in stato vegetativo o in condizione di disabilità estrema.
Vai al Dossier:”Criteri e modalità per la ripartizione del Fondo per le non autosufficienze:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/risorse_non_autosufficienza/

Da “governo.it” la newsletter del Governo italiano.
Dalla newsletter n. 3, del 25 gennaio 2011.
Piano sanitario nazionale approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il Piano Sanitario Nazionale (PSN) 2011-2013 approvato, su proposta del Ministro della salute, dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 21 gennaio 2010, è basato sui principi di responsabilità pubblica per la tutela del diritto di salute della comunità e della persona; di eguaglianza e di equità d’accesso alle prestazioni, di libertà di scelta; di informazione e di partecipazione dei cittadini; di gratuità delle cure nei limiti stabiliti dalla legge, di globalità della copertura assistenziale come definito dai livelli essenziali di assistenza (LEA). Il Piano Sanitario Nazionale valorizza le eccellenze del servizio sanitario e investe in settori strategici, come la prevenzione, la ricerca, le innovazioni mediche. La salute è un bene collettivo da conquistare e tutelare attraverso l’integrazione tra le azioni che competono alle Istituzioni ed alla società. Tra le novità: ambulatori aperti 24 ore gestiti dai medici di famiglia, per i casi meno gravi, evitando il ricorso al pronto soccorso degli ospedali. Tra gli obiettivi da raggiungere nel Piano triennale, vanno promossi e sviluppati una serie di interventi, quali, fra l’altro: prestazioni sulla base del quadro clinico del paziente; percorsi diagnostici terapeutici (Pdt), fissati i relativi tempi massimi di attesa; gestione degli accessi attraverso l’uso del sistema Cup; vigilanza sistematica delle situazioni di sospensione della prenotazione e dell’erogazione delle prestazioni; comunicazione sulle liste d’attesa attraverso campagne informative e apertura di Uffici relazioni con il pubblico, ecc…
Link al Dossier: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/piano_sanitario_2011_13/

Droghe leggere, effetti pesanti.
“Cannabis e danni alla salute” è il titolo della pubblicazione, presentata il 20 gennaio 2011 a Palazzo Chigi dal sottosegretario Giovanardi e dal capo del Dipartimento per le politiche antidroga, Serpelloni. Essa prende in esame la cannabis e i danni derivanti dal suo utilizzo, relativamente agli aspetti tossicologici, psicologici, medici, sociali, illustrando le linee di indirizzo per la prevenzione e il trattamento. In particolare, lo studio esamina le alterazioni a livello celebrale provocate dall’uso di tali sostanze soprattutto durante la fase di sviluppo adolescenziale; i danni provocati al feto dall’uso di cannabis da parte della madre; le alterazioni sulle capacità cognitivi quali deficit nell’attenzione, nell’apprendimento, nella memoria, nella flessibilità mentale e nella velocità di processamento delle informazioni; i danni derivanti dalla tossicità su importanti funzioni, quali quella sessuale e riproduttiva. Sono descritte, infine, le conseguenze su organi e apparati. Per quanto riguarda l’utilizzo e lo smercio di cannabinoidi sintetici e smart drugs, dopo l’allerta lanciata dal Dipartimento Politiche Antidroga, si è intensificata l’attività di controllo e verifica negli smart shop da parte delle forze dell’ordine: tra i risultati ottenuti, oltre al sequestro di smart drugs, la chiusura di diversi smart shop in 17 città italiane. Inoltre nel corso del 2010 si è giunti alla tabellazione di due cannabinoidi sintetici di recente creazione e di un’altra pericolosa sostanza: mefedrone, JWH-018 (noto come N-joy) e JWH-073 (comunemente chiamato Spice). Le ultime due sostanze sono state responsabili di numerosi ricoveri per intossicazione.
Link al Dossier: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/cannabis/

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1715 del 13 gennaio 2011
Fondo non autosufficienza in emendamento al decreto “mille proroghe”. Rambaudi: ripristinare 400 milioni per continuare a garantire i servizi
“La proposta di emendamento al decreto ‘mille proroghe’ che tutti gli assessori al welfare delle Regioni hanno sottoscritto è l’ultima spiaggia per poter vedere ripristinato il Fondo nazionale per la non autosufficienza” Lo afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali della Liguria, Lorena Rambaudi, coordinatore della commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni. “L’emendamento, spiega Rambaudi, si prefigge di ripristinare 400 milioni per continuare a garantire i servizi a favore delle persone non autosufficienti con particolare riferimento al rafforzamento della rete ospedaliera. I fondi potrebbero essere ricavati dai risparmi derivanti dall’allungamento dell’età pensionabile delle donne che in questo modo avrebbero maggiori difficoltà a svolgere il lavoro di cura”. Secondo Rambaudi l’emendamento costituirebbe “l’ultima iniziativa possibile per evitare la cancellazione del fondo e l’interruzione dell’assistenza a oltre 300.000 persone non autosufficienti presenti su tutto il territorio nazionale”. L’emendamento sarà all’attenzione dei presidenti delle regioni: “A tutti loro, sostiene Rambaudi, chiederemo che l’azione del fondo venga prorogata e che si facciano promotori presso il Governo della necessità del suo mantenimento, tenendo conto che interrompere questo supporto nazionale significherebbe colpire ulteriormente i cittadini più deboli, senza un’alternativa praticabile attraverso l’utilizzo di finanze regionali e locali già molto provate dalla manovra finanziaria”.

Fondo politiche sociali 2010 in Gazzetta Ufficiale.
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (serie generale n. 8 del 12.01.2011) il Decreto 4 ottobre 2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali relativo alla “Ripartizione delle risorse finanziarie affluenti al Fondo nazionale per le politiche sociali per l’anno 2010”.
Link al Decreto: http://www.regioni.it/upload/RipartoFNPS.pdf

Riparto risorse fondo per le non autosufficienze in Gazzetta Ufficiale.
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto 4 ottobre 2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sulla “Ripartizione delle risorse finanziarie assegnate al Fondo per le non autosufficienze” per l’anno 2010. Le Regioni avevano espresso l’intesa sul riparto nel corso della Conferenza Unificata dell’8 luglio.
Link al Decreto: http://www.regioni.it/mhonarc/details_news.aspx?id=203553

Regioni.it n. 1718 del 18 gennaio 2011
Prevenzione: progetto per linee di supporto a Piano Nazionale in G.U.
Il Decreto relativo all’”Adozione del progetto esecutivo per l’attuazione delle linee di supporto centrali al Piano nazionale della prevenzione 2010-2012” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio 2011 (n.12). Sul decreto le Regioni hanno espresso l’intesa nella Conferenza Stato-Regioni del 7 ottobre 2010.
Link al decreto: http://www.regioni.it/mhonarc/details_misc.aspx?id=82862

Regioni.it n. 1720 del 20 gennaio 2011
Istat: spesa sociale/sanità 2000-2008.
La spesa per la protezione sociale in Italia è inferiore alla media dei paesi dell’Eurozona. Lo rileva l’Istat nell’analisi sulla spesa delle Amministrazioni pubbliche per funzioni nel confronto internazionale per gli anni 2000-2008 dei paesi appartenenti all’Eurozona. Comunque l’Italia destina la quota più rilevante della propria spesa pubblica complessiva a questa funzione, e cioè il 37,5% che è inferiore alla media Ue-16 di 40,1%. La Germania con quasi il 46% è il paese con la percentuale più alta mentre all’ultimo posto è Cipro con il 22,6%. E in Italia oltre metà delle spesa pubblica è assorbita da sanità e protezione sociale. Tra il 2000 e il 2009 la spesa per sanità e sociale è passata, in valore assoluto, da circa 279 miliardi di euro a 423 miliardi. In termini d’incidenza percentuale, il complesso della spesa per sanità e protezione sociale sul totale della spesa pubblica sale così dal 49,6% del 2000 al 53% del 2009. Il 2,7% della spesa totale è stato invece riservato per la protezione dell’ambiente, le abitazioni e l’assetto del territorio. La quota della spesa per l’istruzione e le attività ricreative e culturali, che è stata in media pari all’11,1% (11,6% nel 2000, 10,7% nel 2009). “L’andamento di questo raggruppamento risente anche dei rinnovi contrattuali nel comparto della scuola. La spesa per la funzione istruzione, che costituisce la parte prevalente di questo raggruppamento, infatti, è costituita per circa il 70% dai redditi da lavoro dipendente”. In particolare l’Istat segnala che la spesa per l’Istruzione nel nostro Paese (9,7%) “è al di sotto della quota media degli altri paesi dell’UE-16 (10,4%)”; percentuali inferiori “si riscontrano in Grecia (6,6%), Germania (8,7%) e Slovacchia (9,5%), mentre Cipro, con il 16,7% e il Portogallo (15,2%) sono i paesi con la percentuale più alta”.

Newsletter del “Centro Maderna” www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 12.1.2011. Assistenza domiciliare integrata per gli anziani del Sud Italia. Nuove tendenze U.S.A per la terapia dei malati di Alzheimer. Giovani tutor per anziani studenti di Internet. Cina: lo stato obbligherà i figli a prendersi cura dei genitori anziani? Un libro digitale per gli anziani.
Cina: lo stato obbligherà i figli a prendersi cura dei genitori anziani? (Centro Maderna)
Come il resto del mondo, anche la Cina sta incominciando ad affrontare i problemi legati all’invecchiamento della sua popolazione. La sfida, in un paese abitato da un miliardo e trecento milioni di persone, di cui un ottavo è ultrasessantenne e di questo ottavo, più della metà vive da solo, non sarà certo trascurabile. Per quanto prendersi cura dei genitori anziani faccia parte della cultura tradizionale cinese, l’ emigrazione e i moderni ritmi imposti dal lavoro hanno fratturato i legami di famiglia. Inoltre, la “politica del figlio unico” per il controllo delle nascite, attuata dal governo cinese nell’ambito della Pianificazione Familiare già dagli ani 70, sta caricando sulle spalle di pochi lavoratori giovani il compito di supportare un numero sempre maggiore di parenti anziani. Così, mentre aumentano le case di cura, le autorità, recentemente allarmate da numerose storie di persone anziane decedute nei loro appartamenti senza che nessuno se ne accorgesse per lungo tempo, hanno deciso di prendere provvedimenti proponendo un emendamento alla Legge sulla Protezione dei Diritti e degli Interessi degli Anziani entrata in vigore nel 1996. Secondo tale emendamento, verrebbe reso legalmente obbligatorio per i figli fare visita e prendersi cura fisicamente e mentalmente dei propri cari. La proposta è ovviamente molto controversa, e se da una parte c’è chi ritiene, come l’avvocato Qian Jun, che sarebbe meglio “rafforzare l’educazione morale dei cittadini piuttosto che obbligarli a fare qualcosa del genere”, altri la vedono, seppur tristemente, come l’unica soluzione possibile.

Indice della Newsletter del 20.1.2011. Brescia: comunità residenziali per gli anziani. Ripartizione del Fondo per le non autosufficienze. Torino: diritti edificatori ai privati in cambio di residenze per anziani. Parma: Spazio Insieme per malati di Alzheimer e familiari.

Brescia: comunità residenziali per gli anziani. (Centro Maderna)
Le Comunità residenziali per anziani sono un nuovo modello residenziale, cioè una struttura socio-assistenziale più piccola rispetto alle Rsa, in grado di ospitare tra i 20 e i 40 anziani. La Comunità residenziale garantisce un livello adeguato di protezione grazie alla presenza di operatori qualificati, senza tuttavia la necessità di un’équipe fissa di medici e infermieri, come accade nelle Rsa. Con il 2011 le prime Comunità residenziali si realizzeranno concretamente a Brescia, grazie a un accordo di programma sottoscritto dall’Asl con quattro realtà del territorio, i Comuni di Gottolengo, Sale Marasino, Prevalle e Serle. Oltre a mettere a disposizione un ambiente più simile alla casa e stimolare le residue autonomie degli ospiti, un ulteriore vantaggio del nuovo modello residenziale è quello di alleggerire le liste d’attesa per le Rsa, che sono sempre molto nutrite: a fronte di 6.300 posti letto totali disponibili nel Bresciano, nel 2008 le persone in attesa erano circa 3.500. Un altro punto di forza delle Comunità residenziali è la capacità ricettiva ridotta, che rende possibile anche il riutilizzo di strutture già esistenti, senza l’esigenza di costosi progetti edilizi da realizzare ex novo. Nel mese di febbraio l’Asl organizzerà un evento in cui saranno presentati ufficialmente i progetti di Comunità residenziali da realizzare nei quattro Comuni partner: la prima residenza a partire, verso l’estate, dovrebbe essere quella di Gottolengo, ospitata in una suggestiva villa riadattata per accogliere 24 posti letto.
Indice della Newsletter del 26.1.2011. USA: nuovo test per Alzheimer in fase di valutazione. Assistenza agli anziani affetti da demenza in Lombardia. Le cure palliative nelle età estreme. Alta tecnologia per la casa a misura di anziani e disabili.
Assistenza agli anziani affetti da demenza in Lombardia. (Centro Maderna)
La Regione Lombardia, con la Dgr 9942 del 5 ottobre 2009 ha normato le attività delle UVA (Unità Valutazione Alzheimer) secondo nuovi standard, dividendole in due modalità: - Ambulatorio territoriale specialistico dedicato, o Centro di 1° livello, per la diagnosi e la prescrizione; - Centro per le demenze o di 2° livello come punto di riferimento del 1° livello e per la stesura di programmi a medio-lungo termine. L’articolo, pubblicato sul trimestrale “Studi Zancan. Politiche e servizi alle persone”, traccia un quadro epidemiologico, analizza la riorganizzazione regionale e ne ripercorre le tappe fondamentali, presentandone il percorso legislativo. Tra le novità del 2010: l’attivazione dei centri di assistenza domiciliare (CeAD), per ogni ambito o distretto. Il CeAD diventa l’unica porta di accesso per tutte le necessità domiciliari o diurne, con competenze di accoglienza della domanda, valutazione, orientamento, attivazione di servizi. Il CeAD integra quindi tutte le risorse destinate alla domiciliarità e coordina i servizi ASL con quelli comunali.
Studi Zancan. Politiche e servizi alle persone, Vol. 11, n. 6, 2010, pag. 162-171

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: www.epicentro.iss.it
Sul numero 373 del 20 gennaio 2011. Stagione influenzale 2010-2011. Visto l’andamento epidemiologico dell’influenza stagionale 2010-2011 nei Paesi europei, il ministero della Salute pubblica una circolare sul monitoraggio delle forme gravi e complicate. Malaria: il rapporto Oms 2010. Nel 2009, a livello mondiale, si sono registrati 225 milioni nuovi casi di malaria e 781 mila decessi, l’85% dei quali tra bambini con meno di 5 anni: l’Oms pubblica il World Malaria Report 2010. Su EpiCentro i dati aggiornati. Diabete: documento Oms e convegno Igea. Mentre l’Oms pubblica un documento che aggiorna i criteri diagnostici per il diabete aggiungendo a quelli in uso il test dell’emoglobina glicata, il progetto Igea organizza a Roma il prossimo convegno nazionale (7-8 marzo). Emilia-Romagna: un ciclo di seminari. In occasione dell’avvio del nuovo Piano regionale della prevenzione, nell’ambito del programma Guadagnare salute, la Regione Emilia-Romagna organizza un ciclo di seminari relativi alle sorveglianze sugli stili di vita attive sul territorio.
Diabete: documento Oms.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pubblicati nel World Malaria Report 2010, rispetto al periodo 2000-2005, quando si registrò un complessivo aumento sia dei casi di malaria che del numero di decessi, la tendenza si è invertita nell’ultimo quinquennio. Nel 2009 si stima siano occorsi 225 milioni di nuovi casi di malaria e 781 mila decessi, l’85% dei quali tra bambini di età inferiore a 5 anni. Dai dati emerge che la maggior parte dei casi di malattia (78%) e dei decessi (91%) sono stati registrati nella Regione Africana (WHO AFRO), seguita dal Sud-Est Asiatico (WHO SEARO, con il 15% e il 6% rispettivamente) e dalla Regione del Mediterraneo orientale (WHO EMRO, con il 5% e il 2%).
Leggi il documento: http://www.epicentro.iss.it/problemi/malaria/epid.asp

4. Links
Agenas.it
Sul sito dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali sono stati pubblicati nel 2010 due nuovi numeri di Monitor, la rivista trimestrale dell’Agenzia di approfondimento di politiche sanitarie. Link: http://www.agenas.it/monitor2010.html

Monitor n. 25. Focus on: Il nuovo patto per la salute. Il Patto per la salute: un punto di partenza, di Ferruccio Fazio. Le Regioni e il Patto per la salute, di Vasco Errani. Il Patto per la salute: un’occasione per rilanciare la programmazione, di Filippo Palombo. Il testo integrale del Patto per la salute. Allegati: Riparto 2010 FSN.

Monitor n. 26 – Focus on: La medicina di genere, Dal concetto di saluto a quello di benessere. La salute in ottica di genere, di Bruno Rusticali e Federica Potetti. La medicina di genere come obiettivo strategico per la sanità pubblica, di Stefano Vella e Loredana Falzano. Per una farmacologia di genere, di Flavia Franconi, Ilaria Campesi e Antonio Sassu. Considerazione sull’appropriatezza del taglio cesareo. La ricerca Agenas, di Bruno Rusticali ed Emidio Di Virgilio. Valutazione nazionale degli esiti del parto: taglio cesareo, di Danilo Fusco, Marina Davoli, Adele Lallo e Carlo A. Peducci. Al via due nuove linee guida Agenas al femminile.

“SOS Sanità”: www.sossanita.it
Le news del 20 gennaio 2011. Newsletter Fondazione Zancan. Federalismo Municipale, ANCI e Uncem: “correzioni necessarie, altrimenti sistema squilibrato e improduttivo”. Riparto Fabbisogno sanitario 2011, discussione aperta fra le Regioni. Grande partecipazione al VI Forum Salute Mentale. A rischio migliaia di posti di lavoro per disabili.

Irer.it
Sul sito dell’Irer, l’Istituto di ricerca regionale, sono disponibili alcune ricerche sull’organizzazione della medicina territoriale nella nostra regione, con particolare riferimento ai modelli di gestione dei Medici di Medicina Generale, con dati, analisi e proposte di riorganizzazione.
“Indagine sulla medicina territoriale, le politiche attivate e i problemi aperti” (2010). Link:
http://www.irer.it/ricerche/sociale/salute/2010C001-3.2
“Definizione di nuovi modelli di gestione dei Medici di Medicina Generale (MMG), differenziati in base alle specificità territoriali e coerenti con i bisogni dei cittadini e con il modello gestionale basato sul “consulto formativo”(2010). Link: http://www.irer.it/ricerche/sociale/salute/2009B038
“Erogazione diretta da parte dei medici di medicina generale di prestazioni di diagnostica strumentale di primo livello” (2009). Link: http://www.irer.it/ricerche/sociale/salute/2008B042
 

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