Block Notes n. 25 -  dicembre 2011

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
Dalle Agenzie di stampa nazionali: 
Sanità: CGIL, basta tagli e ticket, riqualificare spesa
Sanità: CGIL, nuovo patto salute ripari danni dei tagli
Aids: 6 nuovi casi ogni 100.000 residenti
Balduzzi: bontà di fondo della nostra sanità
Censis: 45° Rapporto
Manovra: intesa Regioni-Governo su Tpl e risorse sanità
Link: un sito sul federalismo fiscale
Balduzzi: Patto salute e Lea
Balduzzi: il nuovo Patto è tra le priorità del Governo
Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010
Balduzzi: non abbassare livello qualità assistenza sanitaria 
Sanità: prosegue il confronto Governo-Regioni. Ministero su mobilità sanitaria
Welfare, a Roma gli Stati generali per “una società unita”.
Tumore, 360 mila nuovi casi nel 2011, 11% fra under 50
Tumori, Balduzzi: “Lavorare su riabilitazione
Relazione sullo stato sanitario del Paese 2009 – 2010
Rapporto scioccante sull’assistenza domiciliare in Gran Bretagna 
La violenza contro le donne anziane 
Nuovo studio su Alzheimer e perdita dell’olfatto
Catalogo delle newsletter italiane su tematiche sociali
Campagne anti-screening: la comunità internazionale risponde

Dalle Agenzie di stampa nazionali.
Dalla Cgil, Dipartimento Welfare: www.cgil.it/tematiche/default.aspx?ARG=WELF
2.12.2011. Sanità: CGIL, basta tagli e ticket, riqualificare spesa
“Basta tagli e ticket, la spesa sanitaria va riqualificata per garantire crescita e diritti”. Ad affermarlo è la segretaria confederale della CGIL, Vera Lamonica, che aggiunge: “Nonostante l’Italia per sanità e sociale spenda meno degli altri paesi europei, le manovre sin qui approvate hanno colpito duramente il Servizio sanitario nazionale, con tagli e ticket per oltre otto miliardi”. Così come, prosegue, “è stata colpita anche l’assistenza sociale, col dimezzamento dei fondi e i tagli ai Comuni, e se non cambia, la legge delega fiscale e assistenziale taglierà esenzioni e indennità per famiglie, anziani e disabili”. Per questo Lamonica rivendica la necessita di “un cambiamento rispetto a questa impostazione regressiva: considerare il welfare sociale e sanitario non come un peso, ma come un formidabile investimento anticrisi, per la crescita e uno sviluppo di qualità”. La CGIL ricorda di aver “già dato disponibilità a rendere più equo il sistema di compartecipazione alla spesa, senza rinunciare all’obbiettivo di arrivare, seppur gradualmente, al superamento dei ticket” e ribadisce che “insistere con i tagli ‘lineari’ vorrebbe dire programmare il disavanzo in tutte le regioni e stroncare il risanamento di quelle con piani di rientro”. La prossima manovra deve quindi “agire con rigore ma selettivamente sulla spesa inappropriata. Come sostiene anche la conferenza delle Regioni, riqualificare la spesa sanitaria e quindi i servizi, non tagliare ancora il finanziamento dei LEA, può assicurare i diritti ai cittadini, il risanamento e la stessa ripresa economica”, conclude Lamonica.

15/12/2011. Sanità: CGIL, nuovo patto salute ripari danni dei tagli.
Rilanciare servizio sanitario per crescita e equità. “Riparare i danni causati dai pesanti tagli inferti dalle precedenti manovre e per investire nel Servizio sanitario, nazionale, pubblico e universale, come formidabile motore per la crescita e l’equità sociale”. È l’auspicio della CGIL in merito al tavolo appena avviato tra il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni per definire il nuovo Patto per la Salute. Ora il confronto, affermano in una nota il Segretario Confederale, Vera Lamonica, e il responsabile Politiche della salute di corso d’Italia, Stefano Cecconi, “deve coinvolgere anche il sindacato confederale. Abbiamo già presentato le nostre proposte sul nuovo Patto, per riqualificare i servizi e la spesa sanitaria e per rendere più equo il sistema di compartecipazione, senza rinunciare all’obiettivo di arrivare, seppur gradualmente, al superamento dei ticket”, concludono.

Dalla “Conferenza delle Regioni”: www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1931 del 30 novembre 2011.
Aids: 6 nuovi casi ogni 100.000 residenti.
Il 1° dicembre è la Giornata mondiale di lotta all’Aids ed è l’occasione per fare il punto “epidemiologico” sulla diffusione di questa malattia nel nostro Paese sulla base dei dati diffusi dal COA (centro operativo aids) dell’Istituto Superiore di sanità. Nel 2010 quasi 6 persone ogni 100.000 residenti hanno contratto il virus dell’HIV, con un’incidenza maggiore al centro-nord rispetto al sud e alle isole. L’incidenza è stata di 4 nuovi casi su 100.000 italiani residenti e 20 nuovi casi su 100.000 stranieri residenti. In pratica, quasi una persona su tre diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera. Sono questi i dati riportati dal sistema di sorveglianza dell’ISS delle nuove diagnosi di infezione da HIV che, per la prima volta, è stata attivata in tutte le regioni italiane. Il trend, nel corso degli ultimi 12 anni, nelle aree per le quali il dato è disponibile, mostra una lieve diminuzione dell’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV, da attribuire principalmente alla diminuzione di incidenza tra consumatori di sostanze per via iniettiva, mentre l’incidenza è rimasta costante sia per gli eterosessuali che per gli MSM (maschi che fanno sesso con maschi). La maggioranza delle nuove infezioni è attribuibile a contatti sessuali non protetti, che tuttavia non vengono sufficientemente percepiti come a rischio, in particolare dalle persone di età matura, e che costituiscono l’80,7% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 49,8%, MSM 30,9%). Analogamente ad altre nazioni europee, si stima che un sieropositivo su quattro non sappia di essere infetto. L’identikit del paziente. Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2010 hanno un’età mediana di 39 anni per i maschi e di 35 anni per le femmine, hanno contratto l’infezione prevalentemente attraverso contatti eterosessuali, e sono più spesso stranieri. Inoltre, oltre un terzo delle persone con una nuova diagnosi di HIV viene diagnosticato in fase avanzata di malattia, e presenta una rilevante compromissione del sistema immunitario (numero di linfociti CD4 inferiore a 200 cell/μL). Le stime effettuate usando il metodo proposto dall’ UNAIDS indicano che il numero delle persone viventi con infezione da HIV (compresi i casi con AIDS e le persone che ignorano di essere infette) è aumentato passando da 135.000 casi nel 2000 a 157.000 casi nel 2010, principalmente per effetto della maggiore sopravvivenza legata alle terapie antiretrovirali che comportano un aumento progressivo del numero delle persone viventi HIV positive. I cambiamenti relativi che si osservano nel 2010 rispetto al 2000 sono: l’aumento delle infezioni acquisite attraverso contatti sessuali, la diminuzione delle persone che si sono infettate attraverso il consumo di sostanze per via iniettiva, l’aumento di casi in persone straniere, la diminuzione della quota di infezioni in donne e l’aumento di casi in persone con oltre 50 anni di età. La sorveglianza dell’AIDS La sorveglianza delle diagnosi di AIDS conclamato ha una copertura nazionale. Dall’inizio dell’epidemia nel 1982 ad oggi sono stati segnalati circa 64.000 casi di AIDS, di cui quasi 40.000 deceduti. I nuovi casi di AIDS e il numero di decessi per anno continuano a diminuire, principalmente per effetto delle terapie antiretrovirali combinate (introdotte nel nostro Paese nel 1996). È diminuita nel tempo la proporzione di persone che alla diagnosi di AIDS vengono diagnosticate con una candidosi polmonare o esofagea, mentre aumenta la quota di pazienti che presentano linfomi. Come precedentemente detto, molte persone HIV positive scoprono di essere infette dopo vari anni e pertanto non possono usufruire dei benefici delle terapie antiretrovirali prima della diagnosi di AIDS: dal 1996 ad oggi ben due terzi delle persone diagnosticate con AIDS non ha effettuato alcuna terapia antiretrovirale prima di tale diagnosi. I dati sulla sorveglianza dell’infezione da HIV e dell’AIDS sono disponibili sul sito dell’ISS, alla pagina internet del Centro Operativo Aids: http://www.iss.it/ccoa/index.php?lang=1

Regioni.it n. 1932 del 1° dicembre 2011.
Balduzzi: bontà di fondo della nostra sanità
Per il ministro della Salute, Renato Balduzzi, i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, fermi da anni sul tavolo del ministero dell’Economia per problemi di copertura finanziaria, “non possono continuare a essere argomento di convegno. Io il problema l’ho posto e lo pongo, anche se sappiamo che è necessaria la copertura finanziaria”. Aggiunge Balduzzi: “C’è un problema tecnico sui Lea: è più facile portare a conclusione tutto il discorso complessivo che prendere singoli profili, come le 109 malattie rare da aggiungere alle 500 già incluse. È più facile fare un ragionamento complessivo, e io per quello che posso fare il problema lo pongo”. Balduzzi sottolinea come “il primo segnale che vorrei dare è la conferma della bontà di fondo del nostro Ssn. Conferma che non significa negare i problemi o escludere alcuni ritocchi, anzi è un impegno alla costante manutenzione del sistema”. Il ministro della sanità è intervenuto agli Stati Generali delle malattie rare promossi dall’associazione Dossetti e sull’argomento ha sostenuto che bisogna “snellire e migliorare le procedure per i farmaci innovativi, specialmente i farmaci orfani”. Il bilancio sulle malattie rare è “complessivamente positivo”, anche se l’appello alle Regioni è “di destinare a questo settore risorse anche in assenza di un riparto specifico”. “Giuridicamente è possibile, ha sottolineato Balduzzi, e quindi è politicamente doveroso”. Nel contempo Balduzzi afferma: “Si dovrebbe evitare che le ragioni di contenimento della spesa comportino il venir meno della fiducia dei cittadini nel sistema. È necessario perciò che ogni misura in tale direzione si accompagni a una misura volta ad aumentare qualità e appropriatezza delle prestazioni e dei servizi erogati” dal Servizio Sanitario Nazionale. “In un momento in cui siamo in presenza di un temuto, forte rallentamento della crescita, spiega il ministro, è indispensabile fare dell’appropriatezza il faro che illumina tutta la materia. Altrimenti, si ridurrebbe il grado di soddisfazione del cittadino in modo considerevole, come accade in presenza di un razionamento delle prestazioni, dell’allungamento dei tempi di attesa e di un’eccessiva compartecipazione”.


Regioni.it n. 1933 del 2 dicembre 2011.
Censis: 45° Rapporto
La maggioranza degli italiani è pronta ai sacrifici. Lo sostiene l’ultimo rapporto del Censis. In tempi di crisi, gli italiani riscoprono il valore della responsabilita’ collettiva: il 57,3% è disponibile a fare sacrifici per l’interesse generale del Paese. Anche se il 46% lo farebbe solo in casi eccezionali. Tra l’altro nel 45mo Rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese emergono anche i dati relativi alla sanità in base ai giudizi dei cittadini sulla qualità del Servizio Sanitario Nazionale. Le donne dichiarano condizioni di salute buone in quote sistematicamente inferiori ai maschi, mentre più spesso affermano di soffrire di due o più malattie croniche. La maggiore consuetudine tra donne e malattia ha a che vedere anche con l’impegno nel lavoro di cura, visto che i caregiver sono soprattutto donne. I cittadini temono in particolare modo un’accentuazione delle differenze di qualità tra le sanità regionali (35,2%) e che l’interferenza della politica danneggi in modo irreparabile la qualità della sanità (35%). Quasi un italiano su tre, il 28,9%, nonostante gli sforzi delle Regioni per rimettere in ordine i conti, giudica peggiorato negli ultimi due anni il servizio sanitario. Dai dati dell’indagine Forum per la Ricerca Biomedica-Censis si legge nel rapporto che l”la cura cui è sottoposto il Servizio sanitario agli occhi dei cittadini italiani non sta generando effetti positivi visto che è solo l’11% a ritenere migliorato il servizio sanitario della propria Regione” mentre “il 60% ha registrato una sostanziale stabilità “. Il rapporto evidenzia che nel periodo 2001-2010 le Regioni con piano di rientro “hanno registrato un incremento della spesa del 19% di contro al +26,9% del resto delle Regioni”. Tra le Regioni per il periodo 2006-2010 “spicca il contenimento della spesa che hanno registrato la Sicilia (oltre il -10%), l’Abruzzo (-4,4%), il Lazio (-3%) e la Campania (-1,9%). Ma “la sanità è cristallizzata nel divario di performance regionali - si osserva nel Rapporto - tanto che nelle regioni del Mezzogiorno è più alta la percentuale di cittadini che parla di peggioramento”. Quanto al futuro della sanità, oltre a differenze regionali e interferenze della politica a preoccupare gli italiani c’è anche il timore che “i problemi di disavanzo rendano indispensabili robusti tagli all’offerta (21,8%)” ma anche che non si sviluppino i servizi necessari, come l’assistenza domiciliare territoriale (18%) e che “l’invecchiamento e la diffusione delle patologie croniche producano un intasamento delle strutture e dei servizi (16,3%)”. “Per rispondere alle attese dei cittadini - conclude il Censis - le dinamiche future del Servizio sanitario regionalizzato, emancipato dall’eccesso di vincoli della politica, devono rispondere adeguatamente alla duplice esigenza di garantire la sostenibilità finanziaria e al contempo dare a tutti i cittadini, ovunque risiedano, la qualità attesa”. L’indagine del Censis inoltre rileva che la crisi si è abbattuta in particolare sui giovani: 1 milione ha perso il lavoro. L’occupazione stenta ma il sommerso tiene. Inoltre è stato intaccato il risparmio delle famiglie, ma resiste il mattone. Ci sono meno abbandoni scolastici e il 94% degli immigrati fa studiare i figli. Http://www.censis.it/33?resource_235=114275&relational_resource_435=114275&relational_r
esource_424=114275&relational_resource_236=114275&relational_resource_237=114275&rel
ational_resource_422=114275&relational_resource_423=114275&relational_resource_518=11
4275

Regioni.it n. 1934 del 5 dicembre 2011.
Manovra: intesa Regioni-Governo su Tpl e risorse sanità
Il trasporto pubblico locale sarà finanziato con una accisa sui carburanti “così che sia garantita la tenuta del trasporto pubblico locale”. Inoltre il Governo accoglie la richiesta della Conferenza delle Regioni di non tagliare di 2,5 miliardi il prossimo anno il Fondo sanitario nazionale. In attesa comunque della verifica degli atti del Governo lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine dell’incontro del 4 dicembre con il Governo. Per le risorse alla sanità, con un intervento su Irpef concordato con le Regioni ma perequato a livello nazionale, “credo di poter dire, e vedremo gli atti, ha detto Errani dopo l’incontro del 4 dicembre a Palazzo Chigi, che se anche questo punto fosse confermato, potremmo dare un giudizio positivo. Quello di oggi è stato un incontro rivelatosi non formale e non di semplici comunicazioni”. Errani aggiunge: “È fondamentale ricostruire relazione col governo, per questo abbiamo ribadito due concetti: bisogna rifare il punto sul federalismo fiscale. La situazione così com’è non ha possibilità di effetti positivi. Poi bisogna attivare la commissione su finanza pubblica per concertare le scelte sul settore, trovando letture omogenee dei conti”.

Regioni.it n. 1935 del 6 dicembre 2011.
Link: un sito sul federalismo fiscale
Al via il nuovo portale sul federalismo fiscale per informare e dialogare con gli interlocutori istituzionali ma anche con i cittadini interessati a conoscere, decreto per decreto, gli strumenti messi a punto. L’iniziativa è della Bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, in convenzione con la Scuola superiore della pubblica amministrazione. Il sito si articola nei seguenti settori: Armonizzazione bilanci, Fabbisogni standard, Federalismo demaniale, Fisco municipale, Fisco regionale, Premi e sanzioni, Rassegna Stampa, Rimozione squilibri, Roma Capitale.
Link per accedere al sito: http://federalismo.sspa.it.

Regioni.it n. 1935 del 6 dicembre 2011.
Balduzzi: Patto salute e Lea
Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, annuncia come primi obiettivi di lavoro il nuovo Patto per la salute e l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Lo sostiene Balduzzi al termine di un’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera afferma: “Il nostro sistema sanitario nazionale è un sistema buono nel suo complesso e quindi un sistema da valorizzare. Buono però non vuol dire che non abbia bisogno di interventi di “manutenzione”. E tra questi c’è il patto della salute: per mettere in pratica un principio in sanità importantissimo: trovare il modo di tenere insieme un buon servizio sanitario che dia prestazioni di qualità con il problema delle risorse”. Una manutenzione che, secondo Balduzzi, “deve essere fatta in direzione delle regole, per esempio portando a termine il completamento dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza”, ma anche seguendo le regole “tra medico e paziente con tutto quello che riguarda la medicina difensiva: un problema non solo dei medici ma anche dei pazienti. Le regole che riguardano la maggiore trasparenza delle nomine politiche perchè in sanità probabilmente alcune nomine politiche non possono essere evitate però devono essere più trasparenti e con requisiti più precisi”. Sempre nell’ambito di questa manutenzione c’è anche l’attuazione del federalismo fiscale: “portando a compimento il processo di federalismo fiscale per fare in modo di assicurare un equilibrio tra le prestazioni e i costi”.

Regioni.it n. 1936 del 7 dicembre 2011.
Balduzzi: il nuovo Patto è tra le priorità del Governo.
Per il ministro della Salute, Renato Balduzzi, il 2012 potrebbe essere in sanità “un anno di transizione” in cui si applicano “le migliori prassi degli ultimi anni” per il riparto del Fondo sanitario nazionale. Nel Question time alla Camera, Balduzzi si chiede: “Dobbiamo scervellarci ora o conviene guardare in prospettiva” all’entrata in vigore delle “nuove regole” date dal federalismo per il 2013 e usare il 2012 come “anno di transizione?”. Inoltre il ministro aggiunge che le procedure per rinnovare il Patto della salute, in scadenza nel 2012, “sono già state avviate”. Formalmente non è ancora stato convocato un tavolo, ma il lavoro è già iniziato a livello tecnico, perchè, come aveva sottolineato anche ieri in commissioni Affari Sociali Balduzzi, il nuovo Patto è tra le priorità per il ministero insieme alla “manutenzione” del Servizio sanitario nazionale. Balduzzi ha anche annunciato che saranno avviate “tutte le iniziative necessarie per accelerare la conclusione degli accordi tra le Regioni ora in fase di definizione, previsti dal Patto per la salute 2010-2012 sulla mobilità sanitaria interregionale tra Regioni confinanti. Finora solo pochi raccordi di questo tipo sono stati raggiunti. Opererò per prevenire comportamenti distorsivi nella mobilità sanitaria, indotti da differenze tariffarie e da diversi gradi di applicazione delle indicazioni di appropriatezza definite a livello nazionale. La mobilità sanitaria è un fenomeno che parte dalla necessità di assicurare la portabilità del diritto, cioè la possibilità di farsi curare anche in regioni diverse da quella di residenza: è un fatto positivo, ma bisogna evitare le distorsioni e favorire una competizione che sia svincolata da questioni di opportunità e opportunismi. Nuove prospettive saranno garantite in occasione dell’adozione del nuovo Patto per la salute, le cui procedure sono già state avviate. In sede di riparto annuale viene assicurato già, sulla base dei risultati del penultimo anno precedente, un anticipo alle Regioni in mobilità attiva, che è corrispondentemente sottratto alle Regioni in mobilità passiva”.

Regioni.it n. 1938 del 13 dicembre 2011.
Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010
Nella relazione 2009-2010 sullo stato sanitario del Paese si evidenzia che la popolazione residente in Italia è di 60 milioni e i soggetti con più di 65 anni rappresentano il 20,3% della popolazione. Il trend di invecchiamento della popolazione è dovuto sia all’incremento della speranza di vita, che pone l’Italia tra i primi in Europa (78,8 anni per gli uomini e 84,1 anni per le donne), sia alla progressiva riduzione della mortalità, con riferimento non solo alla mortalità generale, che dal 1980 si è quasi dimezzata, ma anche alla mortalità infantile, che mostra un andamento del fenomeno in continua diminuzione. Il biennio 2009-2010 è stato caratterizzato anche dal miglioramento qualitativo del SSN, con ridefinizione del governo clinico finalizzato ad una maggiore sicurezza dei pazienti e ad un coinvolgimento responsabilizzato delle diverse figure professionali, “nonché da un’attenzione ancora più incisiva al tema delle liste d’attesa, uno degli aspetti critici di tutti i sistemi sanitari di tipo universalistico con un livello di assistenza avanzato, che ha registrato la convergenza dei livelli centrale e regionale nel Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) per il triennio 2010-2012 (Intesa Stato- Regioni del 28 ottobre 2010)”. Bene la salute materna e neonatale che “ha registrato una convergenza dei livelli centrale e regionale sulle linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo (Accordo Stato-Regioni siglato nel 2010)”. Le malattie del sistema circolatorio e i tumori si confermano le principali cause di morbilità e mortalità, pur registrandosi importanti miglioramenti epidemiologici ascrivibili non solo al progresso dei trattamenti medico-chirurgici, ma anche all’adozione di stili di vita più salutari, grazie alle campagne di prevenzione primaria che hanno accresciuto nella popolazione la consapevolezza dell’importanza degli interventi di tipo preventivo. La mortalità per malattie del sistema circolatorio si è ridotta dal 1980 di circa il 60%, sia per gli uomini sia per le donne; la riduzione della mortalità per tumori, che ha avuto inizio più recentemente a partire dagli anni novanta, è del 20% circa fra gli uomini e del 10% fra le donne. Per quanto riguarda le risorse finanziarie i primi dati disponibili sulle spese del SSN nel 2010, relativi al quarto trimestre, indicano un livello di spesa che si attesta sui 111,168 miliardi di euro. L’analogo dato consolidato per l’anno 2009 era di 110,219 miliardi di euro, indicando un incremento annuo dello 0,9%, inferiore a quello registrato nel 2009 (2,9%), ma superiore all’incremento annuo del PIL (2,2%). La quota del PIL assorbita dal SSN nel 2010, pari al 7,10%, risulta quindi lievemente inferiore a quella del 2009 (7,20%). “Una dinamica simile – si legge nella relazione - si osserva anche dal lato del finanziamento del SSN, che nel 2010 rappresenta il 7,0% del PIL, come registrato nel 2009, seppure a fronte di un rallentamento più marcato del trend: +1,8% nel 2010 rispetto al +3,2% del 2009. Il 2010 fa pertanto ancora rilevare un disavanzo del SSN di circa 2,3 miliardi di euro che ne prosegue il trend di tendenziale riassorbimento gia avviato negli anni precedenti (era pari a 3,2 miliardi di euro nel 2009), con un più marcato rallentamento (da –6,3% del 2009 sul 2008 a –28,5%): il sistema sanzionatorio differenziato per le Regioni che non hanno sottoscritto il Pdr e per quelle che lo hanno sottoscritto introdotto per garantire l’effettiva copertura di disavanzi non coperti nel settore sanitario, unito agli incrementi dei finanziamenti destinati al SSN negli ultimi anni, ha conseguito il risultato atteso di graduale raffreddamento della dinamica della spesa sanitaria e rientro dai disavanzi sanitari. Anche in termini relativi, il disavanzo indica nel 2010 una lieve riduzione, passando dallo 0,21% allo 0,15% del PIL”. Portando l’analisi dal livello nazionale al livello regionale, si osserva come, sia nel 2010 sia nel 2009, i disavanzi sanitari continuino a rappresentare un fenomeno prevalentemente localizzato nel Centro-Sud del Paese e più in particolare in un gruppo di 4 Regioni (Lazio, Campania, Puglia e Sardegna) che spiegano oltre il 90% del disavanzo complessivo netto del SSN nel 2010. I valori pro-capite del disavanzo piu elevati sono quelli del Lazio, seguito da Molise, Campania, Sardegna, Valle d’Aosta e Calabria.
Link: http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=327

Regioni.it n. 1941 del 19 dicembre 2011.
Balduzzi: non abbassare livello qualità assistenza sanitaria.
I futuri ticket saranno proporzionati ai redditi delle famiglie. Lo ribadisce il ministro della Salute, Renato Balduzzi, in una intervista al quotidiano “La Stampa”. “Se le ombre della recessione fossero confermato, spiega Balduzzi, dovremo rivedere anche l’impianto del Sistema Sanitario Nazionale che, a condizioni economiche costanti però, può e deve essere preservato”, “la posizione per ora concordata al tavolo con le Regioni è che questo è un modello equo e sostenibile, a patto che venga rispettato il criterio dell’appropriatezza delle prestazioni, perchè non tutto quello che è disponibile è sempre utile”. Per Balduzzi un nuovo sistema di ticket sulle prestazioni inappropriate “è al centro del nuovo patto per la salute. Ma la rimodulazione dei ticket deve avvenire sulla base di tre criteri: equità, trasparenza e omogeneità, considerazione della composizione del nucleo familiare”. In vista anche un nuovo sistema di esenzioni “basato su quei tre criteri. Non è detto ad esempio, spiega il ministro, che l’esenzione per patologia debba essere svincolata dal reddito. Stessa cosa per le esenzioni in base all’età”. E per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza “l’ultima versione è composta da circa seimila prestazioni, spiega Balduzzi. Applicando il criterio dell’appropriatezza e con un lavoro di cesello facciamo uscire quelle ormai obsolete, ma entrano nuove cure per le malattie rare, la tutela della disabilità e l’epidurale, che serve anche a contrastare l’inappropriatezza di molti parti cesarei”. In tal senso Balduzzi ha poi dichiarato: “L’intendimento del Governo, ma anche questo entrerà nel patto per la salute, è quello di fare dei Lea uno dei punti essenziali per riuscire a capire come quadrare un difficile cerchio: in un momento di risorse più limitate, non abbassare il livello di qualità dell’assistenza sanitaria e non deprimere il Servizio sanitario nazionale, uno degli orgogli del Paese”.

Regioni.it n. 1943 del 20 dicembre 2011. 
Sanità: prosegue il confronto Governo-Regioni. Ministero su mobilità sanitaria.
Rivedere i piani di rientro e le loro regole di gestione a 5 anni dalla loro introduzione: è questa una delle richieste che le Regioni, secondo quanto riportato dall’Ansa, hanno presentato al Governo nell’inizio di discussione sul nuovo Patto per la salute, avviata la scorsa settimana. Sempre secondo il lancio dell’agenzia Ansa le proposte delle Regioni sulla sanità, si concentrerebbero in 4 punti: il finanziamento del Fondo sanitario nazionale, l’edilizia sanitaria, i ticket e i piani di rientro. Il punto di partenza è che, in virtù delle manovre finanziarie, tra il 2012 e il 2014 la sanità subirà un taglio di 17 miliardi di euro, di cui 3 nel 2012, 5,5 nel 2013 e 8,4 nel 2014. La Conferenza delle Regioni aveva formulato una proposta non recepita di reintegro integrale dei tagli previsti. Per l’edilizia sanitaria invece i tagli lineari hanno reso impossibile definire tutti gli Accordi di Programma presentati dalle Regioni. Circa i piani di rientro le regioni lamentano come ‘‘l’intero procedimento sia incentrato sugli aspetti economico-finanziari, senza valorizzare un reale percorso di riorganizzazione sul territorio dell’intero sistema”. Quanto ai ticket era stata ribadita la richiesta di reintegro del finanziamento di 381,5 milioni di euro da reperire applicando una maggiore accisa sui tabacchi. Ammonta invece a 2 miliardi annui il risparmio stimato dai nuovi ticket sui farmaci e le altre prestazioni sanitarie previsti dal 2014. Altro punto critico è la spesa farmaceutica. Per le regioni è mancata infatti “la ridefinizione del tetto della farmaceutica ospedaliera (confermato al 2,4%), sistematicamente sottostimato”. Per questo ne avevano proposto una revisione. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale dal 2013 è stato invece ridotto al 12,5% del fabbisogno. “Gli interventi sulla farmaceutica non agiscono sui costi dell’assistenza ospedaliera che registra una crescita sostenuta - dicono - mentre si limitano ad operare in ambito territoriale senza portare un reale beneficio sulla spesa”. Nel frattempo il ministero della Salute si è detto ampiamente disponibile a promuovere un ulteriore miglioramento della regolazione degli aspetti economico finanziari della mobilità sanitaria interregionale. Tuttavia già oggi la compensazione finanziaria tra Regioni per tale mobilità avviene a livello nazionale in sede di riparto annuale delle disponibilità finanziarie complessive del Servizio Sanitario Nazionale”. E’ quanto precisa, in una nota, il ministro della Salute, Renato Balduzzi, dopo le dichiarazioni del presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, che chiedeva che lo Stato pagasse direttamente alla regione una parte dei fondi di altre regioni i cui cittadini si fanno curare in Lombardia. “Nella proposta di riparto per il 2012 per la Lombardia, rileva Balduzzi, rispetto all’importo derivante dalla numerosità della popolazione residente parzialmente pesata per età, è previsto un importo aggiuntivo di oltre 400 milioni di euro proprio in relazione al fenomeno della mobilità. In sostanza ogni anno alle Regioni con mobilità attiva vengono assegnate risorse aggiuntive (con corrispondente sottrazione alle Regioni con mobilità passiva). Rispetto a tale assegnazione annuale viene poi operato successivamente un conguaglio, il cui ammontare è comunque marginale”. In altre parole, osserva il Ministro, già “oggi lo Stato versa direttamente alle Regioni con mobilità attiva i fondi finalizzati al pagamento delle prestazioni rese ai cittadini di altre Regioni”. Per quanto riguarda la tariffazione di tali prestazioni, le Regioni, in sede di auto coordinamento, “operano annualmente degli aggiustamenti rispetto alla cosiddetta tariffa unica nazionale. Ciò per garantire il rimborso delle prestazioni richieste dai pazienti extraregionali, riconoscendo le prestazioni di alto profilo e scoraggiando migrazioni sanitarie improprie legate a comportamenti opportunistici degli erogatori”.

Da “Redattore sociale”: www.redattoresociale.it
“Redattore sociale” è un’Agenzia giornalistica quotidiana in abbonamento su disagio e emarginazione sociale, volontariato, non profit, cooperazione, immigrazione. La Newsletter è gratuita e contiene la sintesi delle principali notizie pubblicate e consultabili in abbonamento.
Dalla Newsletter del 6 dicembre 2011.
Tumore, 360 mila nuovi casi nel 2011, 11% fra under 50
Nel 2011 in Italia sono 360.000 i nuovi casi stimati di tumore. L’11% delle volte ad essere colpiti sono pazienti under 50. I decessi, entro la fine dell’anno, saranno 174.000. Gli italiani che convivono con il cancro sono 2.250.000.
Tumori, Balduzzi: “Lavorare su riabilitazione”.
In Italia la lotta contro il cancro può contare su “una buona cura e una buona prevenzione. Bisogna insistere sulla riabilitazione”. Lo ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi, durante una conferenza sui dati dei tumori in Italia.

Da “SOS Sanità”: www.sossanita.it
Le news del 1° dicembre 2011. Senato: resoconto audizione del Ministro della Salute Balduzzi. ILO per la giornata mondiale contro l’AIDS. Sindacati medici e dirigenti SSN scrivono al Ministro Balduzzi. III Rapporto Non Autosufficienza 2011, a cura di Network Non Autosufficienza. Link http://www.sossanita.it/Primo%20Piano/NA%20III%20RASPP%20NOV%202011.pdf 13° Rapporto Sbilanciamoci: le 100 proposte. Emergenza nord Africa 2011: sorveglianza sindromica sulla popolazione immigrata. Ticket la giungla italiana, Ministro Balduzzi: “rimodularli”. Sul disegno di legge “Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale” - Nerina Dirindin.
Interventi: I sistemi sanitari europei nel mirino della crisi (Spagna e Romania),Gavino Maciocco. Per una riforma dell’assistenza vera, attuale, fattibile,Emanuele Ranci Ortigosa. Sul disegno di legge “Delega al Governo per la riforma fiscale e assistenziale”, Nerina Dirindin.

Le news del 12 dicembre 2011. Dieci domande sul federalismo fiscale” il libro di Nerina Dirindin. Manovra, emendamenti Cgil Cisl Uil al Decreto Monti. Federalismo nuovo sito del Parlamento http://federalismo.sspa.it/. Manovra, Regioni chiedono incontri a Governo: garanzie su TPL e niente tagli in sanità. Manovra scheda sulla sanità. Niente tagli in sanità ma aumenta addizionale Irpef. Rapporto Censis 2011: il welfare.


Le news del 15 dicembre 2011. StopOPG annuncia la campagna “un volto un nome”. Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Qualche precisazione e spiegazione a sfavore del Disegno di Legge n. 3036 di Franco Rotelli. Sanità: Cgil, nuovo patto salute ripari danni dei tagli. Rilanciare servizio sanitario per crescita e equità. Primo incontro Tavolo Ministero Regioni sul nuovo Patto per la Salute. Riforma assistenziale, volontariato, cittadinanza ed esigibilità dei diritti: il n. 6/2011 di Studi Zancan. Relazione sullo stato sanitario del Paese 2009 - 2010 (13 novembre 2011), link: http://www.sossanita.it/Primo%20Piano/RSSP_2009_2010%5b1%5d.pdf

Newsletter del “Centro Maderna” www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 7.12.11.
Rapporto scioccante sull’assistenza domiciliare in Gran Bretagna. Lucy: un aiuto per informatizzare anziani e disabili. Due mani in più per aiutare chi ha bisogno. Diamoci una mano. La violenza contro le donne anziane.
Rapporto scioccante sull’assistenza domiciliare in Gran Bretagna (Centro Maderna)
È stato pubblicato ieri in Gran Bretagna il rapporto sull’assistenza domiciliare agli anziani della Commissione sull’uguaglianza e i diritti umani, che ha rivelato una situazione davvero allarmante. Dei 500.000 anziani che ricevono questo tipo di assistenza, la metà si dichiara soddisfatta, ma l’altra metà, oltre a lamentare una scarsa qualità dei servizi, ha denunciato situazioni ai limiti del rispetto dei diritti umani. Sono emerse situazioni di totale mancanza di rispetto per la dignità delle persone anziane nei delicati momenti della cura dell’igiene personale, atteggiamenti violenti assolutamente ingiustificati nonché furti in casa degli assistiti. Alla base di tutto sta, secondo il rapporto, una mancanza di buon senso e compassione da parte del personale, che troppo spesso si rifiuta di rispondere alle richieste degli assistiti perché una cosa o un’altra non rientrano nei loro compiti. Si è parlato di casi in cui gli assistenti si sono rifiutati di riscaldare un pasto per motivi di sicurezza o di sparecchiare un tavolo lasciandovi il cibo non consumato per settimane. John Merry, dell’Associazione dei Governi Locali, ha commentato in proposito: “Questi risultati sono sintomatici di un sistema sociale sottofinanziato e che necessita di urgenti riforme. Più i ministri ritardano nell’affrontare queste problematiche più la popolazione invecchia e le cose peggiorano”.

La violenza contro le donne anziane. (Centro Maderna)
Presentati la scorsa settimana a Milano, durante il convegno “Il colpevole silenzio”, i risultati della ricerca realizzata dalla sociologa Elisabetta Donati per Auser Lombardia nell’ambito del progetto europeo “STOP VI.E.W” (“Stop Violence Against Elderly Women”, Fermiamo la violenza verso le donne anziane), finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di un problema solitamente trascurato perché spesso relegato ad un ambito domestico e familiare.La ricerca, intitolata “La violenza contro le donne anziane: indagine e analisi del fenomeno in Italia”, si è basata in parte anche sulle segnalazioni ricevute dal servizio di ascolto del Filo d’Argento, i cui operatori sono sempre molto attenti a leggere tra le righe delle richieste di aiuto per identificare eventuali situazioni di violenza. “Lo stress del caregiver” ha sottolineato la Donati, “è una bomba innescata: come si tratta un anziano dipende dalle convenzioni sociali, è vero, ma soprattutto dalla storia personale. Non è possibile ad esempio inventarsi una relazione che non c’è mai stata, tra figli e genitori, solo perché ci si trova in un momento di difficoltà. Il 53% dei caregiver ha ammesso di aver operato abusi, che possono andare dall’alzare la voce alla violenza fisica vera e propria.”

Indice della Newsletter del 15.12.11. Terzo Rapporto NNA “L’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia”. Dal volontariato all’anno dell’invecchiamento attivo. E’ Salisburgo la città europea pi accessibile ad anziani e disabili. Nuovo studio su Alzheimer e perdita dell’olfatto. Per gli anziani si dilata il tempo libero e diminuisce il tempo per le attività fisiologiche.

Nuovo studio su Alzheimer e perdita dell’olfatto (Centro Maderna)
Che la perdita dell’olfatto sia uno dei primi sintomi dell’Alzheimer è cosa nota, ma oggi, i ricercatori americani della Case Western Reserve University pare siano riusciti a combattere questo fenomeno, gettando nuove speranze anche per la cura di una malattia, l’Alzheimer appunto, che colpisce oggi oltre 26 milioni di persone in tutto il mondo. Lo studio, pubblicato recentemente sul Journal of Neuroscience, ha infatti rivelato come, somministrando alle cavie di laboratorio ai primi stadi della malattia un certo composto sintetico (agonista del liver x receptor), le placche di proteine beta amiloidi (responsabili dell’Alzheimer) che si formano nel bulbo olfattivo provocandone l’ipoattività vengano eliminate, restituendo l’odorato all’interessato. Il risultato della ricerca farebbe dunque pensare che tramite la somministrazione del farmaco al momento giusto, cos ì come è possibile fermare la perdita dell’olfatto potrebbe essere possibile fermare perfino la malattia che ne è la causa.

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: www.epicentro.iss.it
Sul numero 413 del 1° dicembre 2011. Giornata mondiale contro l’Aids. Getting to zero è lo slogan del World Aids Day 2011: zero nuove infezioni, zero discriminazioni e zero decessi. Coa: dati italiani, Ecdc: dati europei, Unaids: dati mondiali. Alcol e Hiv. Alcol, cofattore di rischio comportamentale per l’infezione da Hiv tra gli studenti: per la Giornata contro l’Aids, i dati dell’indagine di Osservatorio nazionale alcol e Asl RM C. Migrazione e salute. Il diritto degli stranieri di accedere ai servizi sanitari e le sfide degli operatori per monitorare la loro salute. Dall’Oms Europa un report su migrazione e salute. Passi: pubblicazione dal Trentino. Promozione della salute e prevenzione delle malattie croniche: il ruolo dei medici e degli operatori sanitari. Dal Trentino i dati 2007-2010 della sorveglianza Passi. Uso e sicurezza dei farmaci. La valutazione dell’uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia. Un rapporto Istisan presenta i materiali del seminario nazionale previsto per il 12-13 dicembre. Convegno nazionale Ons. Obiettivo dei due giorni (15-16 dicembre): presentare i dati delle survey nazionali su screening mammografico, cervicale e colorettale, e discutere lo stato delle linee di ricerca.

Sul numero 414 del 7 dicembre 2011. Aids: dal locale al globale.Il World Aids Day 2011 (1 dicembre) è stata l’occasione per arricchire la documentazione sulle infezioni da Hiv e Aids. A livello europeo il nuovo Action Plan 2012-2015 dell’Oms Europa e due documenti dell’Ecdc. In Italia, a livello locale, il rapporto dell’Emilia-Romagna e quello della Provincia di Modena.. Guadagnare salute a Venezia. Si aprono le iscrizioni per il secondo convegno nazionale del programma Guadagnare salute, previsto per il 21 e 22 giugno 2012 a Venezia. Registrazioni e abstract via web. Influenza A/H3N2 negli Usa. Per valutare eventuali implicazioni di salute per l’Europa legate ai casi di infezione da virus influenzale A/H3N2 di origine suina negli Usa, l’Ecdc pubblica il risk assessment. Alcol e lavoro. Rischio alcol sul luogo di lavoro: l’opuscolo della Regione Lazio. Italian journal on addiction: l’articolo di Emanuele Scafato (Cnesps) sul Piano d’azione europeo dell’Oms.
Catalogo delle newsletter italiane su tematiche sociali.
Oltre 200 newsletter divise per argomento e tipologia: è la nuova banca dati creata dal sito del Comune di Bologna e consultabile on line. Il servizio vuole dare luce a siti internet, associazioni, centri di documentazione, istituzioni e movimenti che curano dei notiziari informativi on line, inviati gratuitamente alle persone che si registrano al servizio. Per maggiori informazioni consulta l’elenco e visita le pagine nel sito del Comune di Bologna al link: http://informa.comune.bologna.it/iperbole/sportellosociale/pagine/2645

Sul numero 415 del 15 dicembre 2011.
Sorveglianze su morbillo e rosolia in Europa. Antonietta Filia (Cnesps) e Stefania Iannazzo (ministero della Salute) commentano la due giorni di Bonn (8-9 dicembre) dove si è approfondito lo status delle sorveglianze nazionali su morbillo, rosolia e rosolia congenita nella Regione europea Oms. Morbillo in Europa: se ne parla su Mmwr e Wer. Obesità infantile in Italia. I ricercatori di OKkio alla Salute spiegano le differenze nella prevalenza di eccesso ponderale nei bimbi italiani fra i dati basati sulle definizioni Iotf e quelli Oms. Uso dei farmaci. Nei primi 9 mesi del 2011 la spesa farmaceutica a carico del Ssn per i farmaci di classe A è stata di oltre 9300 milioni di euro. Lo riferisce il rapporto OsMed (gen-set 2011). Screening oncologici. Tumore al seno e campagne anti-screening, la comunità internazionale risponde: la lettera dei responsabili dei programmi europei e la posizione dell’Ons.
Campagne anti-screening: la comunità internazionale risponde.
Frenare la “campagna anti-screening” che da più di dieci anni ne minimizza i vantaggi e, al contrario, ne amplia i rischi: è questo lo scopo della lettera pubblicata sulla rivista The Lancet a novembre 2011 e firmata dai responsabili dei programmi di screening organizzato per il tumore al seno, attivi in tutta Europa. Sul fronte italiano l’Osservatorio nazionale screening (Ons) ha diffuso e pubblicato sul suo sito una nota contenente la presa di posizione dell’Osservatorio. Per maggiori informazioni visita il sito dell’Osservatorio nazionale screening.
http://www.epicentro.iss.it/focus/screening/screening.asp

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