Scandalo santa rita. quando la sanità diventa un affare.

fonte: Da “Rassegna sindacale” n. 24, del 19-25 giugno 2008

Intervista a Lella Brambilla, segretaria della Cgil Lombardia.
La vicenda Santa Rita è la punta di un iceberg in un sistema, come quello lombardo, che ha elevato il mercato con i conseguenti profitti al ruolo di protagonista assoluto. A monte di questa filosofia c’è la scelta, puramente ideologica, della Regione di parificazione pubblico-privato e di liberalizzazione, in nome della libertà di scelta del cittadino. Il risultato di questa operazione è nei dati contenuti nella relazione 2006 della Corte dei Conti: tra il 2002 ed il 2006 le strutture private sono aumentate di 91 unità e quelle pubbliche sono diminuite di 17 unità. In sanità hanno cominciato ad investire finanzieri ed imprenditori di altri settori; si tratta di investimenti sicuri, senza alcun rischio di impresa: investire in sanità, secondo il Sole 24 ore, comporta un guadagno del 16%, che non ha paragoni in altri tipi di attività. Alla Santa Rita non bastavano però questi introiti, si è messo a repentaglio la vita delle persone per incassare di più. Noi chiediamo alla Regione di mettere a punto modelli appropriati di controllo, in grado di tutelare davvero la salute dei cittadini.

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