Sant’anna, dall’assessore segnali contraddittori.

fonte: “Settegiorni PD”

n. 32, del 31 ottobre 2008

Soddisfatto a metà il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri dopo l’audizione che si è tenuta in settimana, in commissione Sanità e assistenza, sul nuovo ospedale Sant’Anna di Como. Dall’assessore alla Sanità Bresciani che doveva rispondere ai quesiti posti dal consigliere sono arrivati segnali contradditori. Da un punto di vista tecnico, a rispondere è stato il direttore generale Carlo Lucchina. L’audizione si è conclusa con molti nodi ancora da sciogliere e la sensazione di essere tornati al punto di partenza, annullando i passi avanti fatti nelle scorse sedute. “L’assessorato - ha commentato Gaffuri - rimette in discussione tutte le certezze acquisite. Se da un lato attribuisce al Comune di Como le scelte urbanistiche, dall’altro vincola tali scelte mostrandosi scettico nei confronti della cittadella sanitaria e dell’ipotesi di campus universitario al San Martino. Evidentemente le aperture del sindaco Bruni alle istanze del consiglio comunale di Como non sono ancora pervenute a Regione Lombardia. Chiedo al consiglio comunale di Como di esprimersi in maniera definitiva sulla scelta della cittadella sanitaria e del campus universitario. Finiamola di giocare al gioco delle tre carte. Nella scorsa audizione i tecnici dell’Agenzia del territorio avevano dichiarato che a causa del rischio di saturazione immobiliare che si sta profilando a Como, la vendita dell’area di via Napoleona a un acquirente pubblico avrebbe aumentato il valore dell’immobile. Come valuta Regione Lombardia questo parere? Quali soluzioni si prevedono per il problema dei collegamenti al nuovo ospedale?” Altro capitolo quello della ristrutturazione degli ospedali di Brescia e di Legnano, delle cui problematiche si è parlato in presenza dell’assessore Bresciani. “Nonostante la disponibilità dell’assessore - chiosa Maria Grazia Fabrizio - ci chiediamo come verranno gestite le aree dismesse visto che sono di competenza dei comuni e come verrà gestita la fase transitoria di passaggio dall’ospedale in fase di chiusura a quello nuovo”.

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