“sole 24 ore sanità”

fonte: Spagna. L’aborto diventa un diritto per le prime 14 settimane.

n. 37 del 23-29 settembre 2008

Entro la fine del 2009 sarà approvata la nuova legge spagnola sull’aborto, che sarà simile a quella in vigore in Italia. Per coadiuvare la sotto-commisione parlamentare nell’elaborazione della normativa è stato nominato dall’Esecutivo un comitato di esperti, composto da giuristi, ginecologi e tecnici di diversi ministeri. Il ministro dell’Uguaglianza ha ribadito l’intenzione di redigere una legge che dovrebbe incorporare “il meglio del panorama internazionale”, nel garantire i diritti fondamentali e la sicurezza giuridica delle donne e dei medici, oltre allo stesso livello di cure su tutto il territorio nazionale. Secondo il quotidiano “El Pais” il governo avrebbe intenzione di fissare un termine di 14 o 16 settimane, entro il quale il diritto di abortire sarebbe incondizionato, ed un termine di 22-24 settimane in cui l’aborto sarebbe consentito solo in caso di grave rischio per la salute della madre o di malformazione del feto. In cambio del diritto senza limiti all’aborto entro le 14-16 settimane, la riforma porrebbe quindi un limite agli aborti tardivi (anche al sesto, settimo mese di gravidanza), oggi compiuti sul presupposto del rischio per la salute psichica. Attualmente la legge spagnola del 1985 consente l’aborto solo in tre casi: stupro, (entro la 12° settimana), “gravi tare fisiche e psichiche del nascituro” (entro le 22 settimane, con il parere di uno specialista) e “grave pericolo per la vita o la salute psichica della madre” (senza limiti temporali, con il parere di un medico). Proprio con il pericolo per la “salute psichica” della madre viene giustificato il 96% degli aborti in Spagna, che sono in costante aumento (100.000 nel 2006), soprattutto nelle fasce più giovani.