Tre ipotesi alla fiera del risparmio.

fonte: “Sole 24 ore Sanità”

n. 39 del 7-13 ottobre 2008

Le ipotesi di costi standard pro-capite fatte circolare dai ministri Sacconi e Calderoli si basano sui risultati ottenuti nel 2007 nelle regioni considerate virtuose: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana. Il ministro Calderoni ha infatti affermato che sarebbe meglio affidarsi al “modello appenninico” di sanità, basato sulle performance dei servizi sanitari di Toscana ed Emilia Romagna. Tra le due ipotesi (la 1° che considera i costi di Lombardia e Veneto e la 2° che considera quelli di Emilia Romagna e Toscana) ne spunta anche una terza, fondata su un mix dei costi delle quattro Regioni più virtuose, che porterebbe ad un risparmio di tre mld. di euro. In questo caso il costo standard si baserebbe sulla quota capitaria media delle quattro regioni, che hanno attualmente una spesa pro-capite di: 1.659 euro per la Lombardia, 1.724 per il Veneto, 1.757 per l’Emilia Romagna e 1.777 per la Toscana. Le medie matematiche che ne deriverebbero nelle tre ipotesi sono: ipotesi 1) Lombardia e Veneto: 1.659,23 euro; ipotesi 2) Emilia Romagna e Toscana 1.777,36 euro; ipotesi 3) tutte e quattro le regioni: 1.729,66 euro. Se si confrontano queste medie con le quote capitarie delle singole regioni, nell’ipotesi 1) ci sarebbero tre regioni che ci guadagnano, nella 2° ipotesi le regioni sarebbero undici, nella 3° sette. Le differenze tra chi guadagna e chi perde sarebbero rispettivamente di 4,7 mld., 2,22 mld. e 3,06 mld. Molte regioni del Sud sarebbero al di sotto della quota capitaria così calcolata, anche se, secondo gli economisti, non è detto che in questo caso la minor spesa sia generata da un eguale livello di servizi.

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