Consiglio superiore di sanità. prematuri: vietato accanirsi.

fonte: Dal “Sole 24 ore Sanità” n. 10, dell’11-17 marzo 2008

Il Consiglio superiore di Sanità ha licenziato il parere richiesto dal ministro Turco sul tema dell’assistenza nelle età gestazionali estremamente basse, un tema delicatissimo, molto sentito dagli operatori sanitari e oggetto di forti polemiche, innescate dalla decisione della Regione Lombardia di abbassare a 22 settimane la soglia dell’aborto terapeutico (contro le 24 usate finora per convenzione negli ospedali) e da un documento dei ginecologi universitari romani, che avevano sostenuto la necessità di rianimare i feti prematuri vitali, “anche se la madre è contraria”. Il Consiglio superiore di Sanità non indica età gestazionali precise, si limita a ricordare che la prevalenza delle nascite tra la 22° e la 25° settimana di gestazione è bassa (circa 0,1-0,2%), che dalla 22° in poi si verifica comunque un progressivo aumento delle probabilità di sopravvivenza e che gli esiti degli studi scientifici in materia “sono fortemente influenzati dall’organizzazione dell’assistenza nei diversi Paesi e nei diversi centri”. Gli esperti giudicano pertanto “inopportuno” confinare il comportamento medico e rianimatorio “in rigidi schematismi”, essendo invece necessaria “una valutazione accurata e individualizzata delle condizioni cliniche dalla nascita”. Poche le regole suggerite: informazione ai genitori sugli atti diagnostico-terapeutici e sulle conseguenze degli stessi, quindi sì alla rianimazione al fine di evidenziare eventuali capacità vitali, ma non a tutti i costi, evitando che le cure si trasformino in accanimento terapeutico.

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