Indagine istat sugli indicatori demografici 2007.

fonte: Da “ASI” n. 7, del 14 febbraio 2008

Anche nel 2007 si registrano progressi nella speranza di vita alla nascita in Italia, pari a 78,6 anni per gli uomini e 84,1 per le donne. L’invecchiamento della popolazione è quindi da attribuire all’eccezionale longevità degli italiani, più che alla fecondità, che rimane stabile a bassi regimi. La speranza di vita alla nascita rispetto al 2006 è cresciuta di 0,3 anni per gli uomini e di 0,2 per le donne, riducendo la differenza tra i generi: ha raggiunto il livello massimo di 6,9 anni nel 1979 e si è ridotta a 5,5 nel 2007. Gli uomini italiani risultano secondi in Europa solo agli svedesi (78,9), ma davanti ad olandesi (77,9) e irlandesi (77,6), mentre le donne sono seconde solo alle francesi (84,4), ma davanti alle spagnole (83,9) e alle svedesi (83,1). Le regioni più longeve nel 2007 sono per gli uomini l’Umbria (79,6), le Marche (79,5), Bolzano (79,4) e la Toscana (79,3); per le donne la Marche (85,2), Trento (85,1), Bolzano (85) e l’Umbria (84,8). Ai livelli minimi per gli uomini la Campania (77,4), la Sardegna (78) e la Sicilia (78,1). Tra le donne solo Campania e Sicilia hanno una speranza di vita inferiore agli 83 anni; anche nel Sud si tratta comunque di livelli ben superiori alle corrispondenti medie europee (74,5 e 80,9 le stime dell’area Ue27 per il 2007). Nel 2007 il numero medio di figli per donna è stimato a 1,34, ben lontano dal livello di sostituzione delle coppie (2,1 figli), ma comunque superiore all’1,19 del 1995, anno di minimo storico; è inoltre un dato inferiore a quello medio dell’Ue27 (1,51 figli per donna) e molto lontano da quelli di importanti Paesi europei come la Francia (1,98), l’Irlanda (1,93) e la Svezia (1,85).

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