Il rapporto osservasalute 2007 dell’università cattolica lancia l’allarme devolution.

fonte: Dal “Sole 24 ore Sanità” n. 9, del 4-10 marzo 2008

Fin dall’inizio della sua attività, nel 2002, l’Osservatorio sulla salute delle Regioni italiane ha monitorato gli effetti della crescente autonomia delle Regioni in sanità, per valutare i rischi legati al potenziale sviluppo di 21 sistemi sanitari diversi. Nel tempo è stato rilevato come le differenze tra le regioni sotto il profilo di modelli organizzativi ed istituzionali si siano amplificate, piuttosto che ridotte, interessando anche la dinamica della spesa sanitaria e le performance economico-finanziarie. L’incidenza della spesa sanitaria sul Pil in Campania era nel 2004 pari al 9,89%, il doppio rispetto al 4,66% della Lombardia. Il divario Nord-Sud nella gestione dei servizi, ma anche negli stili di vita (salta il luogo comune di una migliore qualità della vita al Sud) e nelle condizioni di salute è sempre più marcato; il rapporto mostra il declino del meridione anche sotto questo profilo, evidenziando una maggiore incidenza delle persone in soprappeso (in Campania sono il 39,7% rispetto alla media nazionale di 34,7) od obese (la Puglia con il 12,9% supera di 3 punti la media nazionale) o per la presenza di fumatori (25% in Campania e 24,7% nel Lazio). La fecondità cresce soprattutto al Nord, come pure l’aspettativa di vita, che raggiunge il picco nel Centro (Marche, Umbria e Toscana). Il rischio di ammalarsi di cancro, storicamente più basso al Sud, va uniformandosi; l’incidenza dei tumori tra i maschi si riduce al Nord (Veneto e Lombardia), ma nel contempo aumenta al Sud (Basilicata e Campania), mentre i tassi di incidenza nelle donne aumentano in tutte le regioni, ma in forma più accentuata al Sud. Non è un caso che la prevenzione oncologica segni il distacco tra Nord e Sud: lo screening mammografico raggiunge al Centro ed al Nord il 90% delle donne di 50-69 anni, mentre al Sud si ferma al 40%. In tutt’Italia aumenta il ricorso al taglio cesareo, in particolare per le over 45, ma è il Sud a registrare il primato negativo, con la Campania al primo posto.

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