Un calcolo matematico mutuato dagli usa stima il giusto rapporto tra pazienti ed infermieri.

fonte: Dal “Sole 24 ore Sanità” n. 8, del 26 febbraio- 3 marzo 2008


La necessità di ridefinire gli standard di assistenza infermieristica nelle degenze ospedaliere consegue a due importanti evoluzioni: quella normativa della professione infermieristica, che garantisce all’infermiere la diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza e delle funzioni di supporto e l’evoluzione degli ospedali verso un modello per complessità/intensità di cura e di assistenza. Abbandonato il concetto di pianta organica predefinita, la legislazione fissa l’obbligo di definire il fabbisogno di personale attraverso la rilevazione dei carichi di lavoro. Nella realtà prevale l’esigenza di contenere i costi, per questo invece che la rilevazione dei carichi di lavoro sono utilizzati indicatori ricavati da percorsi di negoziazione basati sulle vecchie norme. Una diversa modalità di definizione del fabbisogno assistenziale è mutuabile dalla letteratura, ed in particolare dal rapporto “Errare è umano” dell’Institute of Medicine, che ha documentato come errori ed inefficienze siano la causa di 100.000 decessi all’anno negli ospedali Usa. Si è quindi avviato il dibattito sul numero ottimale di pazienti per ciascun infermiere nelle degenze ospedaliere, per minimizzare il rischio di mortalità ed eventi avversi. Lo Stato della California ha per primo stabilito un rapporto infermiere/pazienti di sicurezza rispetto al rischio clinico, e precisamente: terapia intensiva: 1:2, sala travaglio e parto 1:2, antepartum 1:4, postpartum coppia 1:4, postpartum solo donna 1:6, pediatria 1:4, pronto soccorso 1:4, terapia intensiva in PS 1:2, sala trauma in PS 1:1, terapia sub intensiva 1:4, medicina e chirurgia 1:5, degenza specialistica 1:4, psichiatria 1:6. L’obbligo di adeguamento a questi standard, posto inizialmente al 2004 per gli ospedali californiani, è stato poi rinviato per la difficoltà di reperire personale infermieristico sufficiente, ma l’indicazione è rimasta ed è in corso di estensione anche ad altri Stati Usa.

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