Block Notes n. 16, maggio 2012

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Pronto soccorso, in arrivo una stretta sui casi meno gravi
Sanità, Bresciani: siamo modello per risparmi

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali.
Spending review: per riqualificare la spesa o per tagliare ancora sanità e welfare?
Cgil: “No al Ministro Balduzzi sui ticket
No al tentativo di operare nuovi tagli attraverso la revisione dell’ISEE
Dove va la sanità italiana? Una lettura in chiaroscuro
“Good Health at Low Cost”
Stato-Regioni: Mef blocca riparto Fondo sanitario nazionale 2012
Vendola: la sanità non sopporta nessun’altra cura dimagrante
Trapianti. Allarme degli esperti: liste d’attesa troppo lunghe e i pazienti muoiono
Spending review. La nostra sanità pubblica, malata di sprechi e mal governo
Tumori. I malati denunciano: le nuove cure solo in 4 Regioni
Salute dei giovani in Europa: il nuovo rapporto Hbsc

3. Links
LombardiaSociale.it
La voce.info. La franchigia fa male alla sanità pubblica

1. Dalle agenzie di stampa regionali.
Da “Settegiorni PD”, Notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale
È uscito il n. 184, dell’11 maggio 2012.
Pronto soccorso, in arrivo una stretta sui casi meno gravi.
Due misure taglia code: estensione dei casi da codice bianco, su cui si paga il ticket, e ambulatori ad hoc. Un nuova di delibera di Giunta per diminuire i cosiddetti accessi impropri al Pronto soccorso, causa di inutili code e difficoltà continue a operatori e pazienti, è stata approvata mercoledì. Le misure più significative sono la riclassificazione dei casi in cui è prevista l’applicazione del codice bianco, ovvero i più semplici o quelli che necessitano cure ambulatoriali, per i quali i pazienti saranno chiamati a pagare il ticket da 25 euro, e l’apertura di ambulatori “taglia code”, aperti dalle 8 alle 20, nei Pronto soccorso con più di 30mila accessi l’anno e in quelli degli ospedali capofila di azienda ospedaliera. “Formigoni si accorge finalmente di un problema reale, uno dei tanti con i quali i cittadini hanno quotidianamente a che fare” ha commentato il consigliere del Pd Gianantonio Girelli. “L’apertura degli ambulatori è positiva, aggiunge, occorre però fare di più, per esempio affrontare con intelligenza la questione della popolazione straniera, che ricorre al pronto soccorso, per ragioni spesso culturali, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Occorre incardinare queste persone nella rete della medicina di base e creare ambulatori di cosiddetta medicina internazionale con i mediatori culturali. Detto questo, parlarne in Commissione sanità gioverebbe alla miglior soluzione dei tanti problemi aperti”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 9 maggio 2012
Sanità, Bresciani: siamo modello per risparmi.
Un ulteriore taglio di 2 miliardi di euro al Fondo Sanitario Nazionale, che si aggiunge alle drastiche riduzioni che il Ministero della Salute intende introdurre, riducendo così le risorse destinate al riparto. E’ questa la conclusione dell’ultima conferenza Stato-Regioni di giovedì, che ha fatto da scenario di fondo dell’’Healthcare Summit 2012’. Organizzato da Il Sole 24 Ore per analizzare le principali dinamiche che regolano il Sistema Sanitario Nazionale, il momento di confronto è stato l’occasione per individuare livelli di governance adeguati al particolare momento caratterizzato da una crescente domanda di salute, che deve fare i conti con la sostenibilità economico-finanziaria del sistema. Riparmi e revisione costi. “La riduzione degli investimenti, ha sottolineato con forza Bresciani, obbliga a una revisione dei costi di produzione. Oltre agli sforzi che abbiamo già compiuto, anche recentemente, con l’eliminazione del 48 per cento dei costi relativi ai ricoveri ospedalieri dei cronici, il lavoro senza sosta sull’abbattimento dei costi impropri, la chiusura del bilancio sanitario lombardo in pareggio da ormai 8 anni, il tema non può più essere solo tecnico. Il piano è ora politico: vorremmo sapere e offrire il nostro contributo di esperienze gestionali per individuare quale idea di sanità il Governo ha e come intende attuarla”. Bresciani ha posto l’accento anche sugli effetti negativi per la ricerca che i tagli lineari proposti dal Ministero per la Salute: “Il primo e più importante è l’assenza di risorse da destinare alla ricerca. Senza innovazione né il sistema sanitario pubblico né il sistema delle imprese hanno davanti un futuro”. Da tagli forti criticità. Sulla stessa linea dell’assessore lombardo anche l’assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna Lusenti: “Il Patto della Salute si traduce in una cessione di sovranità in cambio di risorse”. In altre parole, la gestione del sistema sanitario affidata alle Regioni viene esercitata a fronte di consistenti rinunce ai fondi destinati a sostenerne i costi. “Noi e la Lombardia, ha proseguito Lucenti, siamo capaci di fare i tagli, siamo preparati e se costretti li faremo: questo avrà però conseguenze pesantissime su tutti noi, è bene che il Governo lo sappia”.
i bilanci della sanità pubblica”.

1. Dalle Agenzie di stampa nazionali.
Dalla Cgil nazionale.
11/5/2012. Cgil; “Spending review: per riqualificare la spesa o per tagliare ancora sanità e welfare?” di Vera Lamonica e Stefano Cecconi.
I documenti sulla spending review presentati dal Governo indicano per la spesa sanitaria una revisione possibile di 97 miliardi. Una cifra enorme, pari all’89% della spesa sanitaria totale (è stata di 112 miliardi nell’anno 2010). L’enfasi, posta dal documento governativo, sulla crescita della spesa sanitaria rispetto ad altre voci di spesa pubblica, oltre ad essere assai discutibile (il finanziamento è stato pesantemente ridotto, il disavanzo continua a calare da sei anni e la spesa è da almeno sette anni al di sotto delle previsioni contenute nei documenti di programmazione economica – vedi: Corte dei Conti Rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica), è indice di un approccio che vede il welfare come un mero costo invece che un formidabile investimento, necessario anche per la crescita. La spending review ipotizzata dal Governo si configura non solo come una, opera di riqualificazione della spesa inappropriata, certamente necessaria, ma anche come una riduzione del finanziamento sanitario, fino alla possibile privatizzazione di alcune attività, riducendo i confini della copertura pubblica e universale. Confermando i pesanti tagli delle ultime manovre e il rischio di compromettere il sistema sanitario pubblico e quindi il diritto costituzionale alla salute e alle cure. Questo esito della spending review per la sanità non è accettabile per diversi, fondati motivi. Riqualificare la spesa sanitaria è invece necessario, giusto e possibile: come dimostra l’esperienza di alcune regioni, che associano bilanci in ordine a buoni livelli di assistenza. Al contrario di quelle dove il disavanzo è sempre associato a scarsi risultati assistenziali. Perciò una spending review che non considera le diverse condizioni e i diversi comportamenti tra le regioni, e il legame tra bilancio economico e assistenziale, diventa una mera operazione ragionieristica per ridurre la spesa. Perciò insistiamo, la spesa sanitaria non può essere sprecata, bisogna usarla in modo rigorosamente appropriato: capace di rispondere in modo efficace, efficiente ed equo alla domanda di salute e di cure dei cittadini e per questa via contribuire al risanamento e alla crescita del nostro paese.
http://www.cgil.it/Archivio/Welfare/Salute%20Mentale/Spending_review_sanita_CGIL.pdf

12/5/2012. Cgil: “No al Ministro Balduzzi sui ticket”, di Vera Lamonica e Stefano Cecconi.
“La fuga in avanti del Ministro Balduzzi sui ticket, che annuncia l’eliminazione delle esenzioni e un sistema a franchigia per tutti, azzera la discussione su come rendere più equo l’attuale sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico dei cittadini. Avevamo dato la disponibilità a discutere su come rendere più equo il sistema, senza rinunciare all’obiettivo di arrivare, seppur gradualmente, al superamento dei ticket. Ma bisogna farlo all’interno di un confronto per dare respiro e risorse al Servizio Sanitario Nazionale, strangolato da 17 miliardi di tagli lineari in tre anni; e ora nel mirino di una spending review che annuncia nuovi tagli invece che proporre come rendere appropriata la spesa riqualificando i servizi e con una vera lotta agli sprechi. In questa situazione, anziché aprire il confronto richiesto, il Ministro annuncia manovre sui ticket vecchi e nuovi - che non vengono affatto aboliti, anzi aumentano: con le manovre finanziarie si aggiungono altri due miliardi di nuovi ticket, e oltretutto preconfezionate, i cui esiti in termini di equità e appropriatezza sono tutti da dimostrare”.
link: http://www.cgil.it/ufficiostampa/comunicato.aspx?ID=4105

15/05/2012. “No al tentativo di operare nuovi tagli attraverso la revisione dell’ISEE”.
E’ la posizione della CGIL Nazionale in merito all’ipotesi che possa essere rivisto l’indicatore della situazione economica, nell’ambito di una riforma del welfare assistenziale, come riportato oggi dal quotidiano ‘La Repubblica’, e con il rischio di nuovi tagli. “Se si intende utilizzare lo strumento di un nuovo Isee per ridimensionare ulteriormente il nostro sistema di welfare, già abbondantemente colpito dai tagli ai trasferimenti agli enti locali e ai fondi nazionali, la CGIL dichiara sin da ora la sua totale indisponibilità”, afferma il Segretario confederale di corso d’Italia, Vera Lamonica, secondo il quale: “È giunto il momento, anche per la crisi che viviamo, di rafforzare e non di impoverire il nostro sistema di protezione sociale”.
http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=WELF&TAB=0&ID=19067

Da “SOS Sanità”: www.sossanita.it
Le news del 13 maggio 2012. Cgil no a Balduzzi sui ticket fuga in avanti. Balduzzi ticket: basta esenzioni, franchigia, tutti pagheranno in base al reddito. Finanziamento Sanitario 2012 il Governo (MEF) blocca il riparto. Spending review: Balduzzi la sanità accetta la sfida. Governo a corto di idee non riparta dai soliti noti. StopOPG audizione presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del SSN. Interventi. Spending review: per riqualificare la spesa o per tagliare ancora sanità e welfare? Stefano Cecconi. Spending review, se si taglia ancora sanità a rischio in tutta Italia, Federico Spandonaro. Dove va la sanità italiana ? Una lettura in chiaroscuro, Emmanuele Tavolini. Good Health at Low Cost, Gavino Maciocco. Approfondimenti. Welfare online 3/2012, Associazione Nuovo Welfare. Ticket: il dossier e le ipotesi Agenas. Assistenza continua h24 nel distretto socio sanitario, CGIL, AGB Bolzano.

Dove va la sanità italiana? Una lettura in chiaroscuro. di Emmanuele Pavolini
Negli ultimi mesi buona parte del dibattito e dell’attenzione sulle riforme nel campo del welfare in Italia si è concentrata su temi quali pensioni e mercato del lavoro, per ovvie e importanti ragioni. Occorre, però, evitare di soffermarsi quasi unicamente su questi due pilastri e guardare con più attenzione anche a quello che sta succedendo in altri campi.
http://www.sossanita.it/Interventi/pavolini.pdf

“Good Health at Low Cost” di Gavino Maciocco (Tratto da SaluteInternazionale.info)
Si possono ottenere buoni risultati di salute (Good Health) con risorse limitate (Low cost)? Uno studio risponde affermativamente, descrive i paesi (Bangladesh, Kyrgyzstan, Ethiopia, Thailandia e lo stato indiano del Tamil Nadu) e elenca quali sono i fattori di successo.
http://www.sossanita.it/Interventi/MACIOCCO%20GOOD%20HEALTH%20AT%20LOW%20COST.pdf

Dalla “Conferenza delle Regioni”: www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 2030 del 10 maggio 2012
Stato-Regioni: Mef blocca riparto Fondo sanitario nazionale 2012.
Il ministero dell’economia blocca il riparto del Fondo sanitario 2012 in sede di Conferenza Stato-Regioni, nonostante il parere favorevole del ministero della sanità. Disguido ministeriale che provoca lo stop all’approvazione definitiva del Fondo sanitario 2012. “Il ministero dell’Economia ha chiesto tempo - ha risposto ai giornalisti il ministro Balduzzi, lasciando la sede della Conferenza Stato-Regioni -. Problemi di risorse? Non credo ci siano”. La Conferenza delle Regioni aveva trovato l’accordo per il riparto del Fondo sanitario nazionale 2012 che ammonta a 108,8 miliardi di euro, il 29 febbraio scorso. L’ultimo passaggio, dopo che ci sarà l’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni, è quello al Cipe. Ma i rappresentanti del ministero dell’Economia hanno preferito rimandare la discussione a un’altra seduta. Infine Balduzzi ha spiegato che il ministero dell’Economia “ha chiesto tempo per vedere meglio i documenti”.

Regioni.it n. 2032 del 14 maggio 2012
Vendola: la sanità non sopporta nessun’altra cura dimagrante. Lusenti: tagli insostenibili per servizio sanitario.
Sui possibili e ulteriori tagli in sanità, così come annunciati dai giornali, è intervenuto Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia: ‘‘al Governo giunga chiaro e forte il messaggio che il sistema sanitario nazionale non sopporta nessun’altra cura dimagrante. Il sistema sanitario nazionale è diventato anoressico e non potrebbe reggere nessun’altra cura dimagrante, ribadisce Vendola, Quello che in tutta Italia si sta rischiando è che sia compromesso già oggi il rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Un’altra contrazione del fondo sanitario nazionale può avere conseguenze drammatiche sul diritto all’assistenza sanitaria. E poi attenzione perchè tagliando quello che si taglia non è lo spreco nè la corruzione ma il diritto dell’ammalato ad essere curato. Altro discorso riguarda la spending review di tutta la qualità dei flussi di spesa e lì ognuno deve impegnarsi a dare il meglio”. Anche l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Carlo Lusenti, avverte sui rischi di ulteriori tagli in sanità per la tenuta dell’intero sistema. Bisogna sapere quali sono le conseguenze dei tagli: “Siamo già arrivati a un punto in cui anche chi non ha più ‘grasso’ da tagliare dovrà tirare forte la cinghia. Se questa è la scelta politica, noi sappiamo perfettamente come si fa a metterla in pratica”. A questo punto riavviare il tavolo per il Patto della Salute è “paradossale”, aggiunge Lusenti: “Il tavolo era stato avviato prima di Natale 2011 in modo ambizioso: chiudere entro l’anno. In realtà si è già arenato una volta sulla base di una posizione espressa unanimemente dalle Regioni, e cioè che il combinato disposto delle manovre 2010 e 2011 e della ‘Salva-Italia’ determina un quadro di insostenibilità del sistema. Il Patto della Salute nasce sulla base di uno scambio istituzionale molto chiaro: cessione di sovranità in cambio di risorse. Ora le risorse si riducono in un modo così significativo che le Regioni lo reputano insostenibile per la tenuta del Ssn. A me sembra paradossale che adesso si debba celermente riavviare quel tavolo quando la chiusura della Conferenza Stato-Regioni del 10 maggio fa chiaramente capire che l’intenzione è di ridurre ulteriormente di circa 2 miliardi i finanziamenti del Fondo sanitario nazionale. Le condizioni per fare un Patto non c’erano prima e mi sembra che ci siano ancora meno adesso. So che non sottoscrivere il Patto per la Salute significa andare incontro a carenza di risorse e assenza di governo del Ssn. Un quadro molto brutto che però mi sembra difficilmente evitabile”. Si fa quindi di nuovo riferimento all’esito della Conferenza Stato-Regioni del 10 maggio: “Resto perplesso per la situazione che si e’ creata. Una situazione in cui si accelera iscrivendo all’ordine del giorno all’ultimo momento il Riparto sottoscritto e concordato fra le Regioni, in accordo con il ministero della Salute. Da un lato quest’ultimo sostiene la chiusura della trattativa, dall’altro il ministero dell’Economia blocca tutto per prendere tempo necessario a esercitare un ulteriore taglio. Mi sembra un po’ problematico un quadro istituzionale così male accordato”. Il problema e’ politico, ed è ineludibile secondo Lusenti: “quale sanità vogliamo dare a questo Paese? Dove vogliamo arrivare? Quali sono i nostri Paesi di riferimento, Grecia, Portogallo o altri?”.

Da “Quotidiano Sanità”: www.quotidianosanita.it/
Quotidiano sanità è un quotidiano on-line di informazione sanitaria. Studi, Analisi, Notizie da Governo e Parlamento, Regioni e Asl, su Lavoro e Professioni, Scienza e Farmaci. L’iscrizione alla newsletter è gratuita.
Dalla Newsletter n. 264, dell’11 maggio 2012.
Trapianti. Allarme degli esperti: “Liste d’attesa troppo lunghe e i pazienti muoiono”
Focus al 4° Congresso della Società Italiana per la Sicurezza e la Qualità dei Trapianti (SISQT). Ma l’attenzione si pone sulle liste d’attesa per il trapianto: “Sono troppo lunghe e spesso i pazienti muoiono mentre aspettano l’organo giusto”. Fondi per il settore tagliati del 70%.
http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=8822

Dalla Newsletter n. 265, del 14 maggio 2012.
Spending review. Labate: “La nostra sanità pubblica, malata di sprechi e mal governo”.
Se vogliamo mantenere il Ssn una seria revisione della spesa è indispensabile. L’alternativa è infatti quella di un taglio drastico ai servizi e alle cure. Una sfida da cogliere, fuori dalla logica dei tagli lineari, in collaborazione con le Regioni, senza commissariamenti dall’alto.
http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=8844

Dalla Newsletter n. 266, del 15 maggio 2012.
Tumori. I malati denunciano: “Le nuove cure solo in 4 Regioni”. Il rapporto Favo
Costi sociali spaventosi calcolati attorno ai 35 miliardi annui. Troppa disparità nell’accesso alle terapie: i nuovi farmaci solo in poche realtà e il Piano oncologico nazionale rischia di diventare un “libro di sogni”. Si avvia così la VII Giornata Nazionale del Malato Oncologico promossa da Favo.
http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=8887
Link al Rapporto: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato6201646.pdf

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: www.epicentro.iss.it
Sul numero 434 del 10 maggio 2012. Salute dei giovani in Europa: il nuovo rapporto Hbsc. Giunto alla quinta edizione, il rapporto internazionale Hbsc 2009-2010 si concentra sui determinanti sociali di salute e sul benessere dei giovani in età scolare. Leggi la riflessione di Franco Cavallo (Università degli Studi di Torino), Daniela Galeone (Ministero della Salute) e Angela Spinelli (Iss). Influenza. Si è conclusa il 29 aprile scorso, alla 17° settimana del 2012, la sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali Influnet per la stagione 2011-2012. Rapporto Istisan. On line gli atti del convegno di giugno 2011 “La salute degli italiani nei dati del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute”. Infezioni correlate all’assistenza. Infezioni nosocomiali e uso di antibiotici negli ospedali dell’Unione europea: un nuovo documento Ecdc affronta questi temi e fornisce una metodologia standard.
Salute dei giovani in Europa: il nuovo rapporto Hbsc.
Giunto alla quinta edizione, il rapporto internazionale Hbsc si concentra sui determinanti sociali di salute e sul benessere dei giovani in età scolare. “Social determinants of health and well-being among young people” è infatti il titolo del documento pubblicato dall’Oms Europa ad aprile 2012 e relativo all’indagine 2009-2010 dello studio Health Behaviour in School-aged Children (Hbsc). Link:

http://www.epicentro.iss.it/focus/guadagnare_salute/Hbsc2009_2010.asp

3. Links
LombardiaSociale.it
LombardiaSociale.it è un progetto realizzato da IRS-Istituto per la ricerca sociale e promosso da Acli Lombardia, Caritas Ambrosiana, Confartigianato Persone, Confcooperative, Gruppo Segesta, FNP Cisl Lombardia, Fondazione Cariplo, Legacoopsociali, SPI Cgil Lombardia, UIL Pensionati. Il progetto ha come obiettivo di analizzare i cambiamenti in atto nel welfare lombardo ed è realizzato presso l’Istituto per la Ricerca Sociale (Irs), ente indipendente che da oltre 40 anni si occupa di consulenza, formazione e ricerca nel campo delle politiche pubbliche.
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La voce.info
15.5.2012. La franchigia fa male alla sanità pubblica. di Nerina Dirindin
Si parla di un possibile superamento dell’attuale sistema di ticket ed esenzioni nel Sistema sanitario con l’introduzione di una franchigia basata sul reddito. La manovra del luglio 2011 prevede infatti 2 miliardi di aumento delle entrate da ticket dal 2014. Ma la proposta sembra debole sotto il profilo della fattibilità, delle ricadute sociali e delle scelte di politica sanitaria. Piuttosto vanno attenuate alcune incongruenze, garantendo comunque i soggetti più deboli. Ma i ticket devono mantenere il ruolo di mera responsabilizzazione degli assistiti sul consumo di prestazioni sanitarie.

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