Block Notes n. 17, maggio 2012

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Commissione Sanità. Assessore contro assessore
Dichiarazione SEL sulla DGR sul Pronto Soccorso
Sla: 2500 euro al mese per cure a casa

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali.
Cgil. Inaccettabile il rinvio, ancora una volta, del riparto del FS 2012
Intesa su riparto quote finanziamento sanitario immigrati irregolari
Modello Puglia: scuola per scelta manager
Rinvio Riparto sanità 2012 è incomprensibile e grave
Istat: Rapporto annuale 2012
Dossier. Le performance degli ospedali. Emilia Romagna, Toscana e Lazio
Ospedale San Raffaele. Si cambia. Ecco il programma di Rotelli per il rilancio
Ministero apre area web con nuovi dati pubblici su Ssn
Stato Regioni. Arrivano riparto e obiettivi di Psn 2012
Farmaci. In un’opera targata Aifa, 7000 anni di storia
Governo clinico. Le condizioni delle Regioni per il sì al ddl
Spending review. Tutti i “paletti” delle Regioni. Il documento punto per punto
Isee: modifiche inique, colpiscono i disabili gravi
Malati terminali, in Italia sono 250 mila
L’evento nascita in Italia: il rapporto Cedap 2009

3. Links
La voce.info. Mal di crisi.

1. Dalle agenzie di stampa regionali.
Da “Settegiorni PD”, Notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale
È uscito il n. 185, del 18 maggio 2012.
Assessore contro assessore.
In commissione Sanità vanno in scena le tensioni della maggioranza. Un assessore che smentisce l’altro. E’ accaduto questa settimana in III commissione, quando l’assessore alla Sanità Luciano Bresciani (Lega) è intervenuto per correggere la delibera del collega con delega al Welfare Giulio Boscagli (Pdl). “Siamo ai panni sporchi tra Pdl e Lega lavati in commissione” ha commentato il consigliere del Pd Carlo Borghetti. Le due delibere dell’assessore Boscagli, inerenti l’accreditamento delle realtà sociosanitarie che erogano servizi quali l’assistenza ad anziani o disabili attraverso i centri diurni, le case di riposo e l’assistenza domiciliare che dovevano essere approvate, a quel punto sono state rimandate. A sorpresa Bresciani ha infatti presentato emendamenti importanti alla delibera del collega, di cui erano all’oscuro sia i consiglieri del Pdl, sia quelli della Lega Nord. “E’ un evidente segno di contrasto, all’interno della Giunta, tra due assessorati particolarmente importanti in un momento di crisi socioeconomica come questo. Nello specifico gli emendamenti proposti da Bresciani sono tesi a vincolare la Regione a non aumentare le risorse destinate ai servizi sociosanitari nei prossimi bilanci a prescindere dagli indirizzi che il Consiglio regionale potrebbe dare nel futuro e a prescindere dalla volontà dello stesso assessore Boscagli”.

Dal gruppo SEL in Consiglio regionale
22 maggio 2012. Dichiarazione di Chiara Cremonesi, capogruppo regionale SEL sulla DGR sul Pronto Soccorso.
“Che Regione Lombardia intendesse risolvere il problema del sovraffollamento dei pronto soccorso con l’introduzione di un nuovo ticket era ormai noto, come da delibera approvata lo scorso 9 maggio. Quello che però oggi abbiamo scoperto è come il provvedimento sia stato addirittura assunto senza nemmeno conoscere la situazione epidemiologica, ovvero il perché e in quali condizioni gli utenti utilizzano il servizio. Da non credere, se ad ammetterlo candidamente in Aula non fosse stato l’assessore Bresciani in persona rispondendo evasivamente a una nostra interrogazione sul tema. Questi dati non ci sono, ce li preparerà nei prossimi giorni. C’è da chiedersi allora su quali basi sia stata elaborata la delibera. Nessun criterio scientifico o medico, evidentemente, ma soltanto la volontà di scoraggiare i cittadini facendo cassa sui loro bisogni. Per risolvere le criticità del sistema di emergenza-urgenza serve tutt’altro. Spesso si ricorre al pronto soccorso perché costretti, essendo il territorio privo di servizi alternativi, soprattutto durante i fine settimana e in particolar modo per quanto riguarda l’assistenza pediatrica. Da qui occorre partire per ragionare su possibili soluzioni, che siano strutturali e che offrano risposte serie alle esigenze di salute dei lombardi. Non si può prescindere da una seria analisi preliminare degli accessi ai pronto soccorso e dei dati epidemiologici, né tanto meno provare a cavarsela con una nuova tassa, contro il diritto universale alle cure”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 9 maggio 2012
Sla: 2500 euro al mese per cure a casa.
“I malati di sclerosi laterale amiotrofica (Sla) o di altra patologia dei motoneuroni potranno ricevere un contributo mensile aggiuntivo di 1.500 o 2.000 euro, a seconda della gravità del caso e delle necessità di cura, oltre ai 500 euro già garantiti dal 2008 per l’assistenza domiciliare. L’assegno mensile potrà così essere di 2.000 o 2.500 euro e servirà a garantire adeguata assistenza a quelle persone per le quali il progredire della malattia ha causato un deficit grave o completo delle capacità funzionali (respirazione, nutrizione, comunicazione, motricità)”. Programma regionale. Questi contributi aggiuntivi sono la principale novità contenuta nel “Programma esecutivo di interventi regionali in tema di Sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone”, approvato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. Grazie ai finanziamenti del Fondo nazionale per le non autosufficienze, per la Lombardia si tratta di 15.490.000 euro, sarà dunque possibile migliorare e potenziare l’assistenza per questi malati”. Oltre ai contributi in più per le cure domiciliari svolte dagli assistenti familiari o dalle famiglie stesse, finanziati con 12.835.100 euro, Regione Lombardia ha deciso di realizzate altre tre azioni. Tre azioni. La prima finanziata con 2,5 milioni, riguarda il potenziamento in termini qualitativi e quantitativi del percorsi di assistenza a domicilio: lo scopo è migliorare il raccordo con i medici o gli ospedali di riferimento per comprendere e affrontare meglio i bisogni delle persone. Previsti anche percorsi di formazione per gli operatori dell’assistenza domiciliare. Il secondo intervento, a carico del bilancio regionale e quindi non finanziato con il Fondo nazionale, è invece dedicato a potenziare i ricoveri di sollievo per i malati e per chi li accudisce (i cosiddetti ‘caregiver’). Verrà offerta la possibilità di accoglienza temporanea in strutture con caratteristiche di tipo alberghiero, ma con la sicurezza di essere assistiti da personale qualificato. Anche questa particolare opportunità è riservata ai pazienti con deficit grave o completo delle capacità funzionali. Infine, l’1% della quota lombarda del Fondo (154.900 euro) verrà utilizzato per promuovere e sostenere attività di ricerca riguardo i modelli assistenziali utili a prevenire le complicanze e migliorare la qualità della vita. Interventi già realizzati. Il Programma varato dalla Giunta si inserisce in un contesto, che ha già visto diversi interventi di Regione Lombardia per la cura e l’assistenza dei malati di Sla o di altre patologie dei motoneuroni. Dal 2008 viene garantito ai malati assistiti in casa un assegno mensile di 500 euro e la possibilità di ricoveri di sollievo in Residenze sanitario assistenziali (Rsa) o Residenze per persone con disabilità (Rsd) e, dal 2009, viene garantita la completa gratuità del ricovero permanente in queste stesse strutture. Grazie a questi interventi, attualmente vengono assistite a domicilio 431 persone, mentre altre 50 sono ricoverate in Rsa o Rsd.

1. Dalle Agenzie di stampa nazionali.
 Dalla Cgil nazionale.
22/05/2012 “E’ inaccettabile che sia stato rinviato, ancora una volta, il riparto del Fondo Sanitario 2012. Lo affermano il segretario confederale della CGIL, Vera Lamonica, e il responsabile Politiche della salute del sindacato, Stefano Cecconi, in merito alla richiesta di rinvio da parte del governo del punto sull’approvazione definitiva del riparto del Fondo sanitario nazionale 2012 in Conferenza Stato-Regioni. Dopo lo stop della settimana scorsa, ricordano i due dirigenti sindacali, “anche oggi il Governo ha rinviato l’Intesa Stato Regioni: il finanziamento per la sanità per il 2012 (108 miliardi), già pesantemente tagliato dalla manovre finanziarie, non verrà dunque distribuito alla regioni. Eppure l’Intesa era già stata vagliata e approvata”. Per Lamonica e Cecconi “l’atteggiamento del Governo è inaccettabile: la dilatazione dei tempi mette in difficoltà le già provate casse delle Regioni e delle Asl (oltretutto ritardando il pagamento ai fornitori), e coincide con gli annunci sulla spending review su possibili ulteriori tagli e ticket, magari già per quest’anno, inasprendo e anticipando quelli pesantissimi previsti per il 2013 e 2014. Se fosse così, il Governo colpirebbe ancora una volta i cittadini più deboli, mettendo in crisi - concludono - il nostro Servizio sanitario nazionale e ostacolando la stessa ripresa economica”.
Link: http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=19117

Da “SOS Sanità”: www.sossanita.it
Le news del 19 maggio 2012.
Marino a Balduzzi: inutilizzati 38 milioni per dimettere internati OPG. Lamonica Cgil: Colpita al cuore la legge 180. Vogliono riaprire i manicomi (li chiameranno Trattamenti Sanitari Necessari…). Cisl: no a tagli all’Isee. Fish: è scontro sull’Isee Cgil: no revisione Isee per nuovi tagli.
Analisi delle politiche farmaceutiche regionali (CEIS).
Intesa 19 aprile 2012 riparto quote finanziamento sanitario immigrati irregolari. Conferenza Stato Regioni. http://www.sossanita.it/Approfondimenti/INTESAAapri12IMMIGRirregol.pdf

Dalla “Conferenza delle Regioni”: www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 2034 del 16 maggio 2012
Sanità: confronto Balduzzi-Vendola. Modello Puglia: scuola per scelta manager.
I risultati della spending rewiew sulla sanità e le cifre che stanno circolando relative ai tagli ‘‘appartengono alla fantasia’’. Così il ministro della Salute, Renato Balduzzi, partecipando a Forum P.A. ad un confronto col presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “In questo momento non abbiamo la possibilità di dare indicazioni precise sugli effetti della spending review. I risultati si avranno in tempi brevissimi. La revisione della spesa è riuscire a riorganizzare, riqualificare i servizi. Non è un taglio lineare, ma la capacità di intervenire sui fattori che producono la spesa stessa. Sotto questo profilo anche la sanità farà la sua parte”. E per la scelta dei manager della Sanità si può guardare al “modello Puglia”, basato su una vera e propria scuola di formazione, ha detto Balduzzi. “L’iniziativa è importante anche per la sua replicabilità, ha affermato Balduzzi, spero che il ‘modello Puglia’ venga esportato in altre realtà. La fiduciarietà è necessaria nella scelta dei manager della sanità, ma fiduciarietà non vuol dire arbitrio, né opacità”. Il progetto pugliese è iniziato nel 2010 con la selezione di 33 persone ammesse al corso. Dopo sei mesi di lezioni in 30 sono risultati idonei, e il 49% di questi ricopre già incarichi dirigenziali nelle Asl pugliesi. La Regione Puglia, attraverso l’Organismo regionale per la formazione nella sanità e in partenariato con l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), sta già lavorando a una seconda edizione del corso: il bando sarà pubblicato nelle prossime settimane; l’avvio, dopo le selezioni, presumibilmente a novembre 2012.

Regioni.it n. 2038 del 22 maggio 2012
Errani: rinvio riparto sanità 2012 è incomprensibile e grave.
“Il nuovo rinvio è incomprensibile e grave”, afferma Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni in merito al secondo stop consecutivo al riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2012. Il rinvio è avvenuto nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 22 maggio e ha provocato la forte protesta delle Regioni con la conseguente interruzione dei lavori. Il Punto era stato messo all’ordine del giorno dallo stesso Governo. “Serve una maggiore volontà di leale collaborazione”, Errani così conferma l’impegno istituzionale delle Regioni e aggiunge: “i pagamenti alle imprese sono da velocizzare e non da rallentare. Allo stesso tempo resta forte l’impegno delle Regioni, ma occorre una maggiore volontà di collaborazione”.

Istat: Rapporto annuale 2012.
Per quanto riguarda le disuguaglianze nella qualità dei servizi sanitari, il Rapporto Istat evidenzia che nel 2010 il Servizio sanitario nazionale ha speso 111.168 milioni di euro, pari a 1.833 euro pro-capite. A livello regionale, si osserva uno scarto di circa 500 euro pro-capite tra la provincia autonoma di Bolzano, che spende mediamente 2.191 euro per ogni residente, e la Sicilia, che ne spende 1.690. Il “Patto della salute 2010-2012” aveva stabilito, come parametri di riferimento, una quota pari al 5% delle risorse complessive da destinare all’assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro, una pari al 51% all’assistenza distrettuale e il restante 44% per l’assistenza ospedaliera. Rispetto a questa ripartizione delle risorse, solo Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana presentano una distribuzione della spesa sanitaria molto prossima ai parametri di riferimento, mentre per le altre regioni le risorse risultano ancora troppo spostate verso l’assistenza ospedaliera (soprattutto Lazio, Abruzzo e Sicilia) a discapito delle attività di promozione della salute e dell’assistenza distrettuale. I principali squilibri tra regioni si osservano, in particolare, per i servizi preposti alla presa in carico di pazienti cronici e alla gestione della post acuzie, in larga misura rivolti ad anziani e disabili. L’assistenza domiciliare integrata (Adi) assicura la presa in carico di pazienti (principalmente anziani) al domicilio per prestazioni di medicina generale, di medicina specialistica, per prestazioni infermieristiche e riabilitative, ma anche per prestazioni di assistenza sociale (aiuto domestico da parte dei familiari o del competente servizio delle aziende). Il numero di anziani trattati per 100 residenti di over 65 è andato fortemente aumentando nel tempo, passando da 2,0 nel 2001 a 4,1 nel 2010. Per questo, nell’ambito degli “Obiettivi di servizio” previsti nel Quadro strategico nazionale (Qsn) 2007-2013 per le regioni del Mezzogiorno la quota di anziani beneficiari di assistenza domiciliare integrata dovrebbe diventare pari a 3,5 anziani ogni 100 residenti di over 65. Ad eccezione di Abruzzo e Basilicata, tutte le regioni meridionali presentano valori al di sotto del target: in particolare, in Puglia e Sicilia gli anziani trattati in Adi sono circa la metà rispetto all’obiettivo fissato. Nel settore ospedaliero gli indicatori regionali di dotazione strutturale risultano più omogenei: rispetto al parametro di riferimento stabilito nell’intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 (3,5 posti letto in regime ordinario e in regime di day hospital ogni mille residenti), quasi tutte le regioni mostrano valori dell’indicatore prossimi ai livelli fissati, con l’eccezione di Liguria, Molise e Sardegna che presentano oltre 40 posti letto ospedalieri ogni mille residenti. Per caratterizzare i singoli sistemi sanitari regionali rispetto alla qualità dei servizi erogati è stato calcolato un indicatore sintetico per le principali dimensioni della qualità: appropriatezza, efficacia, soddisfazione dei servizi ospedalieri. Dall’analisi congiunta dei tre indicatori sintetici emerge che Piemonte, Valle d’Aosta, provincia autonoma di Trento, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana sono le unità territoriali che presentano elevati livelli di qualità in tutte le dimensioni. All’opposto si collocano Campania e Sicilia, con bassi livelli di qualità in tutte le dimensioni. Le restanti regioni presentano un quadro più variegato come la Lombardia e la Basilicata, con elevati livelli di qualità per due delle tre dimensioni considerate, la provincia autonoma di Bolzano, il Friuli-Venezia Giulia, la Liguria, l’Umbria e le Marche con alti livelli di qualità in una sola delle tre dimensioni. In generale, le regioni del Sud presentano livelli qualitativi dei servizi sanitari inferiori al resto del Paese, con bassi livelli di appropriatezza e di soddisfazione dei servizi ospedalieri e livelli medio bassi di efficacia dei sistemi sanitari regionali.
Link al Rapporto annuale 2012. La situazione del Paese: http://www.regioni.it/it/show-rapporto_annuale_2012_-_la_situazione_del_paese_-_22052012/news.php?id=254019

Da “Quotidiano Sanità”: www.quotidianosanita.it/
Quotidiano sanità è un quotidiano on-line di informazione sanitaria. Studi, Analisi, Notizie da Governo e Parlamento, Regioni e Asl, su Lavoro e Professioni, Scienza e Farmaci. L’iscrizione alla newsletter è gratuita.
Dalla Newsletter n. 267, del 16 maggio 2012.
Dossier. Le performance degli ospedali. Terza puntata: Emilia Romagna, Toscana e Lazio
Prosegue la nostra analisi del Programma nazionale esiti di Agenas e ministero della Salute. Ecco i migliori e i peggiori ospedali italiani. Dopo aver fotografato gli esiti delle Regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest, in questa terza puntata gli indicatori sono puntati sulle tre regioni del centro Italia.
In allegato le schede riferite a nove indicatori, selezionando in ogni Regione le prime cinque e le ultime cinque strutture con le performance più o meno favorevoli.
http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=8889

Dalla Newsletter n. 268, del 17 maggio 2012.
Ospedale San Raffaele. Si cambia. Ecco il programma di Rotelli per il rilancio.
Nuovo Pronto soccorso. L’università tornerà nel perimetro dell’ospedale. Ricerca libera e laica e nessun pregiudizio su staminali e procreazione assistita. Ma l’ospedale è ancora sull’orlo del precipizio. L’obiettivo è chiudere il 2012 in pareggio.
http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=8924

Dalla Newsletter n. 269, del 18 maggio 2012.
Ministero apre area web con nuovi dati pubblici su Ssn.
È online da oggi la nuova area Open Data del portale del Ministero (www.dati.salute.gov.it) dedicata alla valorizzazione, promozione e diffusione di dati pubblici prodotti dal Ministero. I primi set di dati disponibili riguardano le Asl e la relativa popolazione, i prodotti fitosanitari (una delle sezioni più visitate del portale), le farmacie, le parafarmacie, i depositi e i grossisti di medicinali, i 50 medicinali senza obbligo di prescrizione o da banco più venduti, gli stabilimenti di trasformazione alimentare, l’elenco dei dispositivi medici. Nell’area è disponibile anche una serie di strumenti per gli utenti in grado di agevolare l’integrazione dei dati in nuove applicazioni, destinate, in particolare, al settore degli smartphone e tablet (apps).
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=8959

Dalla Newsletter n. 270, del 21 maggio 2012.
Stato Regioni. Arrivano riparto e obiettivi di Psn 2012. Tutti i documenti
Dopo lo stop dell’Economia nella Conferenza del 10 maggio scorso, arriva domani all’attenzione della Stato Regioni il testo riveduto e corretto del Riparto 2012 che vale poco meno di 108,78 miliardi di euro. Al vaglio anche la ripartizione delle quote vincolate agli Obiettivi di Piano 2012.
Link al Riparto 2012: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1998244.pdf
Link al Riparto quote vincolate: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1308814.pdf

Farmaci. In un’opera targata Aifa, 7000 anni di storia.
Dal rimedio empirico alle biotecnologie. Dalla medicina magico-sacerdotale a quella monastica. Dal “ciarlatano” alla farmacologia come disciplina scientifica. Fino ai giorni nostri, tra biotecnologia e malattie rare. Si snoda lungo 7000 anni il volume sulla storia del farmaco a firma di Luciano Caprino e promosso dall’Aifa. Scarica il volume.
http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato3732340.pdf

Dalla Newsletter n. 271, del 22 maggio 2012.
Governo clinico. Le condizioni delle Regioni per il sì al ddl.
Quello di oggi è stato il quarto incontro tra le regioni e i parlamentari sul ddl governo clinico, perché nel frattempo i testi sono cambiati e quindi le posizioni delle autonomie erano già note in Commissione Affari sociali. Posizioni che potremmo riassumere in questo modo: no al collegio di direzione come organo dell’azienda perché l’azienda non può essere condizionata da chi non ha responsabilità; l’articolo 2 del ddl prevede il riconoscimento dell’autonomia e responsabilità del medico, ma su questo punto le Regioni non sono d’accordo e chiedono il contemperamento di questo principio con l’esigenza dell’azienda; nomine apicali, le autonomie non sono d’accordo nel frapporre regole limitative al potere dei direttori generali; sui limiti d’età chiedono l’applicazione della riforma Fornero; ultimo punto la riaffermazione del rapporto esclusivo per quanto riguarda la libera professione.

Dalla Newsletter n. 272, del 23 maggio 2012.
Spending review. Tutti i “paletti” delle Regioni. Il documento punto per punto.
Più poteri alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, meno poteri al Commissario straordinario. E a fianco della Consip anche le Centrali regionali acquisti. Il documento regionale chiede anche di salvaguardare le prerogative costituzionali delle Regioni in Piano di rientro.
Link al documento delle Regioni: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato7765301.pdf

Da “Redattore sociale”: www.redattoresociale.it
“Redattore sociale” è un’Agenzia giornalistica quotidiana in abbonamento su disagio e emarginazione sociale, volontariato, non profit, cooperazione, immigrazione. La Newsletter è gratuita e contiene la sintesi delle principali notizie pubblicate e consultabili in abbonamento.
Dalla Newsletter del 17 maggio 2012
“E’ scontro sull’Isee”. E “indiscrezioni” scatenano le proteste delle associazioni.
Il Governo sarebbe pronto ad applicare, dal 2013, l’Isee a tutte le prestazioni assistenziali, incluse quelle per i disabili anche gravi. Forti reazioni anche sui social network e presso le segreterie delle associazioni
Isee, la protesta di Cgil, Fand e Fish: “Modifiche inique, colpiscono i disabili gravi”.
Nota unitaria del sindacato e delle federazioni di persone con disabilità per criticare le ventilate ipotesi di modifica che vedrebbero pensioni, assegni e indennità di accompagnamento essere conteggiate come redditi: “Si colpiscono sempre i più deboli”

Dalla Newsletter del 23 maggio 2012.
Malati terminali, in Italia sono 250 mila.
E’ dedicato a loro e alle associazioni che li seguono il libro “Cure palliative”, pubblicato da Cesvot in collaborazione con File. Nel volume anche il ruolo svolto dagli hospice. Ogni anno in Italia sono 250 mila i pazienti per i quali le cure ed i protocolli medici non hanno più un’utilità clinica. Si tratta di pazienti che vivono l’ultima fase della loro vita e per i quali ci si può avvalere delle cure palliative, il cui accesso è un diritto riconosciuto dal 2001 tra i livelli essenziali di assistenza. Dal 2010, grazie alla legge 38, quel diritto si sta traducendo concretamente in percorsi assistenziali, strutture e programmi specifici di formazione. Parla proprio di questo tema il libro ‘Cure palliative’, pubblicato da Cesvot in collaborazione con File - Fondazione Italiana di Leniterapia e curato da Alice Maspero e Nicola Casanova (Cesvot, collana “Briciole”, n. 30, pp. 103).

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: www.epicentro.iss.it
Sul numero 435 del 17 maggio 2012. Hpv: i nuovi dati di copertura vaccinale. Un nuovo documento a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie infettive del Cnesps fa il punto sulla vaccinazione anti-Hpv in Italia. Sono riportati i dati di copertura vaccinale aggiornati al 31 dicembre 2011 e relativi alle coorti di nascita 1997, 1998, 1999. Normativa su Hiv, Aids e Ist. Un rapporto Istisan presenta le principali disposizioni legislative, regolamentari e amministrative in materia di Hiv, Aids e infezioni sessualmente trasmesse (Ist). Percorso nascita. 548 mila parti in 549 punti nascita: l’ottavo “Rapporto Cedap” raccoglie i dati nazionali rilevati nel 2009 dal flusso informativo del Certificato di assistenza al parto. Salute materno infantile. L’Oms aggiorna le fact sheet sulla gravidanza in adolescenza, fornendo nuovi dati, sintetizzando le cause principali e raccomandando azioni di prevenzione.
L’evento nascita in Italia: il rapporto Cedap 2009.
548 mila parti in 549 punti nascita nel nostro Paese: l’ottavo “Rapporto Cedap. Analisi dell’evento nascita”, pubblicato dal ministero della Salute a maggio 2012, raccoglie le informazioni rilevate dal flusso informativo del Certificato di assistenza al parto (Cedap) del 2009. Dai dati emerge che l’87,7% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici, il 12,1% nelle case di cura e solo 0,2% altrove. Inoltre, il 66,7% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1000 parti annui. Riguardo le caratteristiche delle madri: nel 2009, il 18% dei parti riguarda madri di cittadinanza non italiana; l’età media della madre è di 32,5 anni per le italiane mentre scende a 29,1 anni per le cittadine straniere; delle donne che hanno partorito nel 2009 il 45% ha una scolarità medio alta, il 33,7% medio bassa e il 21,3% ha conseguito la laurea; il 59,8% delle madri ha un’occupazione lavorativa, il 31,2% sono casalinghe e il 7,3% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. In media, il 38% dei parti avviene con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali che comunque evidenziano che in Italia vi è un ricorso eccessivo all’espletamento del parto per via chirurgica. Riguardo gli esami diagnostici durante la gravidanza: nell’84,2% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 73,2% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. In media, inoltre, sono state effettuate 14,2 amniocentesi ogni 100 parti. Per oltre 6700 parti si è fatto ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (Pma), in media 1,23 ogni 100 gravidanze. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (Fivet), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (Icsi). I dati sui neonati dicono che: l’1% dei nati ha un peso inferiore a 1500 grammi e il 6,1% è tra 1500 e 2500 grammi. Sono stati 1578 i nati morti corrispondenti a un tasso di natimortalità, pari a 2,83 nati morti ogni 1000 nati, e 5529 i nati con malformazioni. Per maggiori informazioni leggi la sintesi dei risultati sul sito del ministero della Salute e scarica il Certificato di assistenza al parto (Cedap).
http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/aggiornamenti.asp

3. Links
La voce.info
Mal di crisi. di Stefania Gabriele e George France
Nel 2013-2014 il sistema sanitario dovrà realizzare risparmi per 8 miliardi. Esperienze di altri paesi, non ultima la Grecia, mostrano che una grave crisi economica e politica ha dirette ripercussioni sullo stato di salute dei cittadini. Perché aumenta lo stress psicologico legato all’incertezza e perché la diminuzione del reddito non consente più l’accesso ad alcune cure. Ancora più gravi le conseguenze se a essere messo discussione è l’intero sistema istituzionale e di stato sociale. Il ruolo di collante dell’unità nazionale svolto in passato dal Ssn.
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003084.html

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