Block Notes n. 18, giugno 2012

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Città della Salute e ricerca. Un progetto da concretizzare”
Disattesa la 194. In lombardia tanti i medici obiettori
Città della Salute: ancora uno slittamento
Sanità, precisazione su esenzione ticket
Lombardia. Città della salute, il comunicato congiunto
Sanità: 2,5 milioni per 33 specializzandi in più
Città Salute, risposta di Formigoni a Pisapia

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali.
Appello: “Salviamo lo stato sociale”
Spending review: finanziamento fondo sanitario invariato nel triennio 2010-2012
Sanità: nel 2011 rallentano i disavanzi
Corte dei Conti: gestione spesa sanitaria ha presentato risultati migliori delle attese
Balduzzi. Ticket? “Senza riforma, insostenibili”
Riforma professioni sanitarie
Dossier. Le performance degli ospedali: Umbria, Marche e Abruzzo
Farmaci generici. Con decreto Monti calo del 5%. Colpa della non sostituibilità
La giungla dei prezzi per dispositivi medici e farmaci ospedalieri
Camera. Sette mozioni per la tutela dell’obiezione di coscienza in sanità
Spending review. In sanità non aspettiamoci risultati in tempi brevi
FPCgil: via le Asl spazio all’Asac. Più ruolo per operatori e cittadini
Dossier. Le perfomance degli ospedali: Molise, Campania, Puglia e Basilicata
Il Ssn sempre più donna. “Rosa” il 35,6% dei medici
Scendono in piazza i malati gravissimi: “600 milioni per la non autosufficienza”
La Croce Rossa diventa privata: ecco il progetto di riordino del governo
Eroina e cocaina: raddoppiati in 8 anni i consumatori assidui giovanissimi
Ledha, Fish e Fand: “No ai tagli al sociale”: il 13 giugno disabili in piazza a Milano
Negli Usa un anziano su 7 a rischio fame e malnutrizione
World health statistic 2012
Salute cardiovascolare degli italiani: i dati dell’indagine Oec/Hes 2008-12

3. Links
 La voce.info. I dati per una spending review sanitaria in Europa

1. Dalle agenzie di stampa regionali.
Da CGIL CISL UIL Milano
25.5.2012. Comunicato Stampa su “Città della Salute e ricerca. Un progetto da concretizzare”
CGIL CISL e UIL Milano hanno incontrato oggi gli Assessori milanesi alle politiche sociali e all’urbanistica per conoscere la posizione dell’Amministrazione comunale rispetto al progetto della Città della salute e della ricerca, in vista del prossimo incontro con l’assessorato regionale previsto nei primi giorni di giugno. Le Organizzazioni sindacali hanno ribadito quanto già espresso in altre sedi istituzionali, il sostegno alla realizzazione del progetto con le caratteristiche originarie di mantenimento e salvaguardia dell’occupazione e delle professionalità esistenti, di realizzazione in tempi certi e in una delle aree oggi individuate. Le OOSS, da sempre convinte della necessità alla base del progetto di un potenziamento di due strutture pubbliche di eccellenza quali sono il Besta e l’Istituto dei Tumori, ritengono che questa scelta sia una garanzia per sviluppare al meglio il settore della ricerca e della cura pubblica, che in caso contrario rischiano un ridimensionamento per le condizioni strutturali in cui versano oggi i due Enti. Il progetto del potenziamento, di cui si parla da anni e che rappresenta uno dei più significativi programmi di finanziamento di sanità pubblica, che ha già subito negli anni scorsi una sottrazione di risorse, rischia con le polemiche sorte nelle ultime settimane di non andare in una direzione costruttiva e di mettere a repentaglio il compimento della Città della salute e ricerca. La Sanità in Lombardia vive uno dei periodi peggiori degli ultimi anni; valorizzare e sostenere un progetto pubblico così importante per l’area milanese significa non solo valorizzare il territorio ma dare una risposta alle necessità di ricerca, cura e prevenzione di tutto il Paese”. CGIL CISL UIL, F. P. CGIL F.P. CISL F.P.L. UIL.di Milano. 

Da “Settegiorni PD”, Notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale
È uscito il n. 186, del 25 maggio 2012.
Disattesa la 194. In lombardia tanti i medici obiettori.
I dati parlano chiaro. Secondo Valmaggi ci vorrebbe un riequilibrio dell’organico ospedaliero, ma l’assessore non risponde. La mobilità dei medici può risolvere il problema dell’obiezione di coscienza e garantire appieno l’applicazione della 194. Secondo la vicepresidente Sara Valmaggi la legge che regola l’interruzione di gravidanza è disattesa in Lombardia. Il 67% dei ginecologi sono obiettori di coscienza, così come sono obiettori il 47% degli anestesisti e il 40% dei paramedici. In alcune province lombarde poi questi numeri sono addirittura più alti: l’88,5% a Como, l’84,2% a Sondrio, il 76% a Varese. La cifra è più bassa, ma comunque significativa, a Milano dove toccano il 56%. Valmaggi, proprio a fronte di questi dati, aveva presentato il mese scorso un’interrogazione sullo stato di applicazione della legge in Lombardia. “L’alto tasso di obiettori di coscienza tra diverse categorie di medici, spiega Valmaggi, pone le donne nella condizione di attendere l’intervento per molti giorni, spesso anche 15 e, in molti casi, di doversi rivolgere alle strutture di altre province o regioni”. In sostanza, la legge che ha permesso di contrastare la piaga dell’aborto clandestino e portato in 30 anni a quasi dimezzare le interruzioni volontarie di gravidanza in Lombardia è disattesa. “Chiediamo all’assessore che cosa intenda fare per assicurarne una piena applicazione. Per farlo, a nostro avviso, deve esserci un necessario riequilibrio dell’organico medico e infermieristico, così da evitare che i “non obiettori” si occupino solo delle interruzioni volontarie di gravidanza. Quello che serve è dunque una mobilità del personale, così come stabilito dall’articolo 9 della legge 194. Che Regione Lombardia non sia impegnata nell’applicazione della legge lo dimostra anche il semplice fatto che l’assessore Bresciani non ha ancora risposto alla nostra interrogazione depositata il 26 aprile scorso”.

È uscito il n. 187, del 1° giugno 2012.
Città della Salute: ancora uno slittamento. Valmaggi e Girelli: “L’area Falck presenta le caratteristiche adeguate”.
La decisione sulla Città della salute, dopo lo scambio epistolare tra Formigoni e Pisapia sulla questione della localizzazione, slitta ancora. Dal 13 al 30 giugno. Intanto la vicepresidente Sara Valmaggi e il consigliere Gianni Girelli tornano a chiedere il massimo impegno per realizzare l’opera più importante per la sanità lombarda per il prossimo futuro. “La necessità di realizzare un grande polo pubblico di cura e ricerca avanzata, spiegano, che unisca due grandi eccellenze, Istituto Tumori e Besta è evidente. La realizzazione di una sola sede che integri impianti, servizi generali e tecnologia è l’unico modo per ammodernare i due istituti, a fronte di risorse economiche ridotte e per rispondere alle richieste di cura che vanno e andranno sempre di più oltre l’ambito metropolitano e regionale; il 60% dei pazienti infatti già oggi non è milanese. Il nuovo polo, inoltre, potrà dare nuovo impulso alla ricerca scientifica non solo nella regione ma in tutto il Paese”. Per quanto riguarda la scelta dell’area, secondo Valmaggi e Girelli, è necessario che essa risponda a requisiti di economicità, qualità e urgenza. “L’area Falck di Sesto San Giovanni presenta caratteristiche adeguate alle esigenze del nuovo polo: l’area è messa a disposizione dal Comune gratuitamente da subito, le bonifiche sono già previste e i tempi di attuazione sono già programmati, dicono. L’area è inoltre facilmente accessibile sia per i cittadini lombardi che per chi arriva da fuori regione. Infine il servizio di pronto soccorso e gli interventi di emergenza necessari sarebbero garantiti dai vicini ospedali Bassini e di Sesto San Giovanni, oltre che da Multimedica e Cto”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 24 maggio 2012
Sanità, precisazione su esenzione ticket.
Ecco il testo di una Nota diffusa dalla Direzione generale Sanità di Regione Lombardia su questo tema. “In vista della scadenza (delle esenzioni, ndr) del 31 marzo 2012, il MEF ha fornito alla Regione l’elenco di tutti gli assistiti che, sulla base del reddito dichiarato nel 2010, risultano avere diritto alle esenzioni nell’anno 2012 (scadenza 31 marzo 2013). Questi nominativi sono stati inseriti nell’anagrafica regionale e sono visibili da medici e operatori, oltre che dagli stessi assistiti sul proprio fascicolo sanitario elettronico. Il MEF ha quindi fornito a Regione Lombardia i nominativi di tutti gli assistiti che risultavano nel 2012 non aver più diritto all’esenzione E01, a differenza del 2011. Regione Lombardia ha girato gli indirizzi alle Asl, invitandole a dare comunicazione della variazione agli assistiti – che altrimenti se ne sarebbero accorti solo alla prima prescrizione e sarebbero stati tenuti al pagamento -, così che potessero eventualmente autocertificare il proprio diritto all’esenzione, se confermato. Va ricordato che l’esenzione E01 riguarda i cittadini con meno di 6 anni o più di 65 anni appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro. Nessuno di questi nominativi è sbagliato. Per quanto riguarda i bambini fino a 6 anni, quelli cui è arrivata la lettera appartengono a un nucleo familiare con reddito complessivo 2009 non superiore a 36.151,98 euro. In Lombardia tutti i bambini fino a 14 anni hanno diritto all’esenzione, senza limiti di reddito (E11). Ma fuori regione questo codice non è riconosciuto: ecco perché chi ne ha diritto può autocertificarsi in Asl per poterlo far registrare nell’anagrafica ed esibirlo all’occorrenza. La lettera va quindi tutt’altro che cestinata, anche se è vero che, per errore, la lettera omette di ricordare che sono interessati anche i bambini fino a sei anni di età. Infine, la questione non riguarda le esenzioni per patologia”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 29 maggio 2012
Lombardia. Città della salute, il comunicato congiunto.
Ecco il testo di un comunicato congiunto sottoscritto da tutti i partecipanti al Tavolo istituzionale della Città della Salute che si è tenuto oggi a Palazzo Lombardia. “Si è tenuto oggi, martedì 29 maggio, il Tavolo Istituzionale Città della Salute. Vista la documentazione pervenuta dal Comune di Sesto San Giovanni che risulta congrua a quanto richiesto dal presidente Formigoni nella lettera di convocazione dell’incontro odierno, sentita la richiesta del sindaco di Milano di un ulteriore periodo di tempo, fino al 30 giugno, per perfezionare la dichiarazione impegnativa del Ministero della Difesa, raccolte le preoccupazioni del Ministero della Salute, del Comune di Sesto San Giovanni (che chiede una decisione in data odierna) e degli Istituti Besta e Tumori, il presidente Formigoni ha stabilito la data irrevocabile del 13 giugno come quella in cui sarà presa la decisione definitiva. Roberto Formigoni, presidente Regione Lombardia Giuliano Pisapia, sindaco di Milano Monica Chittò, sindaco di Sesto San Giovanni Filippo Basso, Ministero della Salute Alberto Guglielmo, presidente Istituto Besta Guseppe De Leo, presidente Istituto Tumori”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 30 maggio 2012
Sanità: 2,5 milioni per 33 specializzandi in più.
La Giunta della Regione Lombardia ha deciso di sostenere, con un finanziamento di 2,5 milioni di euro, l’attivazione di 33 contratti per medici specializzandi nelle Università lombarde, in aggiunta a quelli stabiliti dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Con la stessa delibera sono stati anche stanziati altri 2 milioni per la copertura dei contratti aggiuntivi, già attivati nel 2011 grazie sempre a risorse regionali. “Con questo provvedimento, spiega Bresciani, come già negli anni scorsi, vogliamo dare una risposta concreta al problema della carenza di medici prevista in Lombardia da qui al 2015. Stiamo lavorando da tempo per trovare una soluzione adeguata a un tema che si presenta di fondamentale importanza per la sanità lombarda nei prossimi anni. Questi 33 posti in più finanziati con risorse proprie da Regione Lombardia si aggiungono ai 750 posti stabiliti dal Ministero, un numero insufficiente rispetto all’effettivo bisogno di medici sul territorio lombardo”. I 33 contratti aggiuntivi saranno attivati in queste specialità: allergologia e immunologia clinica (1 Università degli Studi di Milano), anestesia e rianimazione (1 Università Vita e Salute S. Raffaele), chirurgia plastica (1 Università degli Studi di Milano), dermatologia (1 Università degli Studi di Pavia), ematologia (1 Università degli Studi di Milano), ginecologia e ostetricia (2 Università degli Studi di Pavia e Università degli Studi Milano Bicocca), malattie dell’apparato cardiovascolare (1 Università degli Studi di Milano), malattie dell’apparato respiratorio (1 Università degli Studi di Milano), malattie infettive (2 Università degli Studi di Brescia e Università degli Studi di Pavia) medicina emergenza urgenza (2 Università degli Studi di Pavia e Università Vita e Salute S. Raffaele), medicina fisica e riabilitativa (2 Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Pavia), medicina interna (3 Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Pavia), medicina legale (1 Università degli Studi di Varese), neurologia (1 Università degli Studi di Milano), neurofisiopatologia (1 Università degli Studi di Pavia), neuropsichiatria infantile (2 Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Pavia), oftalmologia (1 Università degli Studi di Milano), otorinolaringoiatria (1 Università degli Studi di Milano), pediatria (2 Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Pavia), psichiatria (2 Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Brescia), radiodiagnostica (1 Università degli Studi di Milano Bicocca), statistica sanitaria (1 Università degli Studi di Milano), urologia (1 Università Vita e Salute S. Raffaele).

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 31 maggio 2012
Città Salute, risposta di Formigoni a Pisapia.
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha inviato oggi una lettera di risposta al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, in merito al progetto della Città della Salute. Ecco il testo della lettera. “Caro Sindaco, riscontro la Tua odierna sul progetto “Città della salute” partendo dalla piena condivisione sulla strategicità del progetto stesso, la cui valenza, come Tu dici, va oltre la sola città di Milano. In forza della primaria responsabilità di Regione Lombardia in ambito sanitario, devo ricordare ancora una volta che il progetto attuale è il frutto di un percorso lungo e articolato di confronto e presenta caratteristiche di eccellenza sanitaria che attraverso l’integrazione delle due Fondazioni consentirà di dare una risposta di avanguardia alle esigenze di cura e di ricerca in campo oncologico e neurologico. Dallo scorso dicembre si è posto il problema, unanimemente condiviso, di una localizzazione alternativa a Vialba, argomento sul quale il confronto con il Comune di Milano è stato intenso e prioritario. Ti è peraltro chiaro che è assolutamente indispensabile individuare una scelta definitiva in tempi molto rapidi, sia per l’esigenza di risolvere gli oggettivi problemi delle strutture esistenti, sia per non rischiare di incorrere in riprogrammazioni dei finanziamenti statali che potrebbero danneggiarci in modo sensibile (mentre la Regione investe nel progetto 330 milioni di euro). Al tempo stesso, le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia, per un restauro immediato dei due edifici (42 milioni di euro) consentono di guardare ai prossimi quattro anni con una certa tranquillità, ma non ci si può spingere oltre questo orizzonte temporale. Per la responsabilità che porto non posso venire meno a questo obiettivo. E tuttavia accedo alla Tua richiesta di posizionare il prossimo incontro alla fine di giugno, invece che al 13 dello stesso mese, e ti chiedo al proposito di farmi sapere in quale direzione intendi muoverti in relazione al progetto e alla sua possibile collocazione, affinché io possa adeguatamente motivare tale scelta al Comune di Sesto S. Giovanni. Sono certo che apprezzerai questa ulteriore, concreta testimonianza di collaborazione, così come Ti so consapevole dell’esigenza prioritaria di individuare e mettere in pratica adeguate soluzioni”.

1. Dalle Agenzie di stampa nazionali.
Da “SOS Sanità”: www.sossanita.it
Le news del 25 maggio 2012. Spending review: finanziamento fondo sanitario invariato nel triennio 2010-2012. Stop del Governo al riparto fondo sanitario 2012, è scontro: -Regioni: incomprensibile e grave. Cgil: inaccettabile. Rete Cresce il welfare, cresce l’Italia”: 35 organizzazioni sociali scrivono al presidente Monti e chiedono sviluppo e rilancio delle politiche sociali Ticket) Possiamo fidarci di una riforma che non gioca a carte scoperte ? Tiziano Vecchiato. Regioni: parere negativo con emendamenti su Decreto spending review.

Le news del 28 maggio 2012. Spending review: finanziamento fondo sanitario invariato nel triennio 2010/2012. Assemblea Nazionale StopOPG 12 giugno Mobilitazione: La lettera. •Stop del Governo al riparto fondo sanitario 2012, è scontro: Regioni: incomprensibile e grave. Cgil: inaccettabile. Regioni: parere negativo con emendamenti su Decreto spending review.
Interventi. Amnistia e legge sulle droghe, di Franco Corleone. Ticket. Possiamo fidarci di una riforma che non gioca a carte scoperte ? di Tiziano Vecchiato. La frode scientifica: il lato oscuro della ricerca, di Cristiano Alicino, Alice Fabbri. Servizi sociosanitari nelle Marche. Gli effetti del mancato governo regionale, di Fabio Ragaini. Lettera aperta Unasam sul disegno di legge anti 180, di Gisella Trincas. Lazio Ambulatori MED, porte girevoli o pannicelli caldi ? di Giorgio Cerquetani.

Le news del 2 giugno 2012. StopOPG Assemblea nazionale 12 giugno Roma (Centro Congressi Frentani): - per chiudere (senza trucchi) gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: mai più internati ... - per fermare il disegno di legge (Ciccioli & c) contro la legge Basaglia: mai più manicomi ... - per il diritto costituzionale alla salute e alle cure: rispettare la persona umana (e basta tagli al welfare). Rete cresce il welfare, cresce l’Italia, Lettera a Monti: “caro Governo è l’ora del Sociale”. Basta tagli alla Salute sit in Montecitorio - Palazzo Chigi. L’unica cosa di cui non abbiamo bisogno: no dei Direttori DSM Emilia Romagna al disegno di legge contro la legge Basaglia. Spesa Farmaceutica 2011: entro i limiti la territoriale, fuori quella ospedaliera. Aumentano i ticket. Regione Friuli Venezia Giulia: nessun “mini OPG”.

“Salviamo lo stato sociale”. Appello di don Vinicio Albanesi, don Luigi Ciotti, don Antonio Mazzi, don Armando Zappolini.
“Salvare lo stato sociale significa contribuire a sostenere l’Italia con risorse da valorizzare,senza lasciare che naufraghino. Nel nostro Paese, purtroppo, negli ultimi anni, il welfare è stato eroso da progressivi quanto sanguinosi tagli. Chiediamo che il necessario rigore per risanare il Paese coinvolga tutti, nessuno escluso, gravando equamente sulle spalle di ciascuno, secondo i pesi che ciascuno può portare. A chi più ha, più deve venire chiesto. Nessuno dev’essere lasciato indietro. Abbattimento di insensati quanto onerosi privilegi, lotta all’evasione fiscale, contrasto ai fenomeni di corruzione, drastica riduzione delle spese militari: i soldi vanno presi là dove ci sono. È intollerabile che non si possa finanziare il Fondo per la non autosufficienza e si continuino a riempire gli arsenali. È solo un esempio, tra tanti possibili. Non è soltanto una questione etica, di giustizia o di tenuta della coesione sociale. È un problema che va dritto al cuore del patto che fonda il nostro sistema. Democrazia, infatti, significa anche che ciascuno possa costruire autonomamente il proprio progetto di vita, partendo da opportunità che vanno garantite nel campo educativo. Un corretto sistema di protezione sociale aiuta i cittadini a realizzarsi consentendo di affrontare le difficoltà individuali (handicap,malattie, infortuni) e gli effetti dei cambiamenti sociali ed economici che possono incidere pesantemente sulla vita delle persone. Il modello sociale europeo è nato proprio dal riconoscimento che, abbandonando gli individui a sé stessi, perderemmo o non valorizzeremmo molte energie, creatività, aspirazioni: creare le condizioni per sviluppare queste risorse è diventato il compito di una responsabilità pubblica, collettiva, ancorata alla tutela dei diritti di cittadinanza. Questo chiediamo. Sappiamo di non essere soli a farlo.”
Aderisci all’appello: http://www.famigliacristiana.it/speciali/salviamo-lo-stato-sociale.aspx

Dalla “Conferenza delle Regioni”: www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 2040 del 24 maggio 2012
Spending review: finanziamento fondo sanitario invariato nel triennio 2010-2012.
Nel documento relativo al parere sul Ddl di conversione in Legge del decreto sulla spending review, la Conferenza delle Regioni sottolinea, fra l’altro, il fatto che “il finanziamento in valore assoluto del Fondo sanitario nazionale è rimasto pressoché invariato nel triennio 2010 – 2012 con una crescita nominale pari all’incirca al tasso di inflazione programmata che è ben al di sotto del tasso di inflazione reale”. http://www.regioni.it/it/show-2040/newsletter.php?id=1537#art9816

Regioni.it n. 2047 del 4 giugno 2012
Sanità: nel 2011 rallentano i disavanzi.
“E’ pari a 2,193 miliardi il deficit 2011 delle Regioni a statuto ordinario, al lordo delle manovre locali. Il dato però si trasforma in un attivo di 430 milioni dopo gli interventi di contenimento grazie a risorse extra messe a disposizione dai bilanci locali o derivate dall’aumento delle aliquote Irap e Irpef nelle Regioni con piani di rientro”. L’analisi, corredata da tabelle che fanno il punto, regione per regione, è contenuta nel numero del 29 maggio del settimanale “Il Sole 24 ore-Sanità”. “Anzi, prosegue il Sole 24 ore Sanità, da questa voce arriva il 77% (poco più di 2 miliardi su 2,62 complessivi) delle risorse delle coperture anti-deficit. Anche perché l’84,7% del disavanzo e comunque a carico delle Regioni con piani di rientro che lo scatto di aliquote, anche oltre il massimo, ce l’hanno obbligatorio. “L’anticipazione del risultato della spesa sanitaria 2011 è possibile grazie all’analisi dei verbali del tavolo di monitoraggio sulla spesa, che ha concluso nelle scorse settimane le ultime ricognizioni sulle Regioni con forti deficit. E da cui si conferma, scrive ancora il Sole 24 ore sanità, l’attivo senza manovre sono per Lombardia, Umbria e Marche.

Regioni.it n. 2048 del 5 giugno 2012
Corte dei Conti: gestione spesa sanitaria ha presentato risultati migliori delle attese.
Dossier sulla finanza pubblica. “Anche la gestione della spesa sanitaria ha presentato, nel 2011, risultati migliori delle attese. A consuntivo le uscite complessive (112 miliardi) sono state inferiori di oltre 2,9 miliardi al dato previsto e riconfermato, da ultimo, lo scorso dicembre, nel quadro di preconsuntivo contenuto nella Relazione al Parlamento”. Lo evidenzia la Corte dei Conti nel dossier sulla finanza pubblica. Per la prima volta ‘‘la spesa sanitaria ha ridotto, seppur lievemente, la sua incidenza in termini di Pil, scendendo dal 7,3% del 2010 al 7,1%. Si sono poi ridotte di un ulteriore 28% le perdite prodotte dal sistema’’. ‘‘Il tasso di evasione è stato stimato in misura pari al 29,3% nel caso dell’Iva e al 19,4% per l’Irap’’, rileva sempre la Corte dei Conti. Dal 2007 al 2009, tra Iva e Irap, si registra ‘‘un vuoto di gettito di oltre 46 miliardi di euro l’anno’’. Secondo la Corte dei Conti, però, ‘‘nonostante i progressi evidenti nei risultati economici, il settore sanitario continua tuttavia a presentare fenomeni di inappropriatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli di spesa’’. Nel contempo Luigi Mazzillo presidente di coordinamento delle sezioni riunite della Corte dei Conti ha dichiarato che in sanità persistono ‘‘frequenti episodi di corruzione a danno della collettività che continuano ad essere denunciati’’.
Leggi tutto: http://www.regioni.it/it/show-2048/newsletter.php?id=1545#art9874

Da “Quotidiano Sanità”: www.quotidianosanita.it/
Quotidiano sanità è un quotidiano on-line di informazione sanitaria. Studi, Analisi, Notizie da Governo e Parlamento, Regioni e Asl, su Lavoro e Professioni, Scienza e Farmaci. L’iscrizione alla newsletter è gratuita.
Dalla Newsletter n. 273, del 24 maggio 2012.
Balduzzi. Ticket? “Senza riforma, insostenibili”.
“Dobbiamo evitare l’attuazione della manovra finanziaria (nuovi ticket per 2 miliardi), perché nell’attuale situazione del Paese, metterebbe in difficoltà italiani e Ssn”. E sull’intramoenia: “Non è decisivo dove si fa ma deve essere svolta in modo tracciabile e senza abusi”.
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=9084

Riforma professioni sanitarie. Ministero e Regioni: “Nessuna nostalgia del mansionario”
In un documento consegnato oggi ai sindacati, Ministero e Regioni “svelano” il metodo usato per ridisegnare le nuove competenze delle professioni sanitarie. La competenza è la sintesi di tre componenti: la conoscenza, l’abilità/capacità, il comportamento (o modo d’agire).
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=9074
Link al documento: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato8451366.pdf

Dalla Newsletter n. 274, del 25 maggio 2012.
Dossier. Le performance degli ospedali. Quarta puntata: Umbria, Marche e Abruzzo.
Ecco “le pagelle” degli ospedali italiani. Prosegue la nostra analisi del Programma nazionale esiti di Agenas e della Salute. Dopo aver fotografato gli esiti delle regioni del Nord e delle prime tre del Centro, in questa puntata abbiamo osservato le altre tre regioni del Centro Italia.
http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=9081
In allegato le schede riferite a nove indicatori, selezionando in ogni Regione le prime cinque e le ultime cinque strutture con le performance più o meno favorevoli.
http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato5156352.doc

Dalla Newsletter n. 275, del 28 maggio 2012.
Farmaci generici. Foresti: “Con decreto Monti calo del 5%. Colpa della non sostituibilità”
Dopo l’approvazione del decreto liberalizzazioni è infatti cresciuto il ricorso dei medici alla “non sostituibilità”. E così la norma che doveva incentivare la diffusione degli equivalenti, in realtà la sta ostacolando. La denuncia del presidente di AssoGenerici.
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=9134

Dalla Newsletter n. 276, del 29 maggio 2012.
La giungla dei prezzi. Ecco quelli di riferimento per dispositivi medici e farmaci ospedalieri
Oggi una Asl può spendere anche l’800% in più di un’altra per gli inserti di protesi all’anca e il 360% in più per l’Epoetina Alfa. I dati delle prime rilevazioni dell’Autorità dei contratti pubblici per offrire a Regioni, Asl e ospedali una cornice di prezzi di riferimento in base ai quali migliorare gli acquisti. http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=9153
prezzi per i dispositivi medici: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato9265543.JPG
prezzi per i farmaci ospedalieri http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato9830169.JPG

Dalla Newsletter n. 277, del 30 maggio 2012.
Camera. Sette mozioni per la tutela dell’obiezione di coscienza in sanità.
Riferite in particolare all’interruzione di gravidanza, le diverse mozione impegnano il Governo a salvaguardare il diritto di obiezione di coscienza in ambito sanitario, ma garantendo allo stesso tempo il diritto di ogni individuo di ricevere dallo Stato le cure mediche ed i trattamenti sanitari legali. Allegati i testi delle mozioni.
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=9172

Dalla Newsletter n. 278, del 31 maggio 2012.
Spending review. Bissoni (Agenas): “In sanità non aspettiamoci risultati in tempi brevi”
“È doveroso compiere un percorso di revisione della spesa anche in sanità, ma sapendo che per molti beni e servizi occorre guardare anche alla qualità e all’appropriatezza”. A meno che non si vogliano fare semplicemente “tagli lineari”. L’intervento del neo presidente Agenas al convegno della Cgil.
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=9208

FP Cgil: “E’ ora di cambiare. Via le Asl spazio all’Asac”. Più ruolo per operatori e cittadini
Cozza: “L’attuale contenitore aziendale non funziona più e va cambiato, ma non abbattuto”. Serve un nuovo assetto che garantisca il governo clinico dei professionisti e la partecipazione attiva dei cittadini nella valutazione della qualità dei servizi. Ecco la proposta presentata oggi a Roma.
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=9187
Link al documento http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato8967476.pdf

Dalla Newsletter n. 279, del 1° gugno 2012.
Dossier. Le perfomance degli ospedali. 5ª puntata: Molise, Campania, Puglia e Basilicata
Continua l’analisi del Programma nazionale esiti di Agenas e ministero della Salute sui migliori e i peggiori ospedali italiani. Dopo le Regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest, del Centro (terza e quarta puntata) in questo quinto appuntamento gli indicatori delle prime quattro regioni del Sud.
In allegato le schede riferite a nove indicatori, selezionando in ogni Regione le prime cinque e le ultime cinque strutture con le performance più o meno favorevoli.
http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato9426334.doc

Dalla Newsletter n. 280, del 4 gugno 2012.
Il Ssn sempre più donna. “Rosa” il 35,6% dei medici. Il rapporto del ministero della Salute.
Pubblicato il rapporto sul personale del Ssn nel 2009. Rispetto al 2008 il numero totale di dipendenti del Ssn è aumentato dell’0,8%, la presenza femminile dell’1,8%. Su 107.333 medici, 38.216 sono donne. In generale, le donne rappresentano il 63% dei dipendenti del Ssn.
http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=9254
Link al Rapporto sul personale: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato5865742.pdf

Da “Redattore sociale”: www.redattoresociale.it
“Redattore sociale” è un’Agenzia giornalistica quotidiana in abbonamento su disagio e emarginazione sociale, volontariato, non profit, cooperazione, immigrazione. La Newsletter è gratuita e contiene la sintesi delle principali notizie pubblicate e consultabili in abbonamento.
Dalla Newsletter del 28 maggio 2012.
Scendono in piazza i malati gravissimi: “600 milioni per la non autosufficienza”
Il 7 giugno presidio davanti al ministero dell’Economia. Scendono nuovamente in piazza, i malati gravissimi, per rivendicare il loro diritto ad una vita dignitosa. Lo faranno giovedì 7 giugno, a partire dalle 10,30 davanti al ministero dell’Economia (via Venti settembre 97), portando con sé una serie di richieste concrete e puntuali, che rivolgeranno al presidente Monti. “Noi il nostro terremoto lo subiamo quotidianamente, scrivono nell’appello che annuncia il presidio. In un’Italia in crisi, dove si chiedono sacrifici ai soliti noti, continuano a proliferare: hospice, case famiglia, residenze socio assistenziali dove le regioni sperperano miliardi per ingrassare i conti in banca di pochi. Le persone con gravi difficoltà devono stare a casa, ribadiscono con forza i promotori, circondate dagli affetti, a costi contenuti. Meno strutture residenziali, più famiglie: lo stato deve supportarci con l’assegno di cura, riducendo ad un terzo i costi, erogare contributi diretti, senza intermediari per l’assunzione di badandato formato”. La prima richiesta è “il ripristino del fondo per la non autosufficienza, per un importo non inferiore a 600 milioni”, che deve essere accompagnato da un “impegno del governo a incanalare con decreto dettagliato 500 milioni per le patologie gravemente invalidanti, con contributo rapportato al bisogno assistenziale legato all’ingravescenza. Il riparto fra le regioni dovrà essere fatto in funzione del tasso di prevalenza delle patologie interessate”. Ancora, per quanto riguarda l’investimento di risorse, si chiede “un contributo annuo di 20mila euro per ogni persona portatrice di malattia degenerativa progressiva, con tracheostomia, in ventilazione meccanica 24 ore su 24 e tetraparesi con allettamento; casi di coma isognosi di assistenza h24 e tutti quei casi di bisogno assistenziale equivalente indipendentemente dalla patologia”. I finanziamenti dovranno andare direttamente e integralmente alle famiglie, che da parte loro dovranno certificare le spese sostenute. “Riteniamo doveroso, da parte del Governo, accogliere queste richieste con convinzione, perché è inaccettabile che intere famiglie diventino preda della disperazione. Ci rendiamo conto delle difficoltà di bilancio che attraversiamo, ma 600 milioni vanno trovati assolutamente .Il Commissario Bondi è al lavoro per contenere gli sprechi. I primi fondi recuperati dovranno servire per la non autosufficienza: è un provvedimento dovuto di equità sociale”.

Dalla Newsletter del 30 maggio 2012.
La Croce Rossa diventa privata: ecco il progetto di riordino del governo.
Arriva in Consiglio dei ministri il decreto che riordina la Cri: nascerà un’associazione di volontariato aperta ai contributi privati, mentre l’ente pubblico sarà soppresso a partire dal 2017. A regime risparmio minimo per lo Stato di 42 milioni. Il testo del governo prevede che una volta stabilito il fabbisogno per le attività della nuova associazione i lavoratori potranno scegliere. Per chi sarà in esubero, contratti di solidarietà e mobilità

Dalla Newsletter del 1° giugno 2012.
Eroina e cocaina: raddoppiati in 8 anni i consumatori assidui giovanissimi
I dati inediti del 2011 della rilevazione Espad-Cnr sugli studenti 15-19 anni. Mentre continua il calo dei consumi occasionali, per le sostanze più pesanti si passa dal 2004 all’anno scorso da meno di 13 mila a 27 mila ragazzi che le usano di frequente. Più di tre studenti su cinque tra quelli che ammettono di far uso di cocaina e eroina spendono oltre 50 euro al mese per procurarsi le sostanze. Il 2,7% riferisce di aver fatto uso di Lsd, funghi allucinogeni e ketamina. E circa 80 mila studenti hanno preso psicofarmaci al di fuori del controllo di uno specialista

Dalla Newsletter del 4 giugno 2012.
Ledha, Fish e Fand: “No ai tagli al sociale”: il 13 giugno disabili in piazza a Milano.
Scenderanno in piazza per dire no ai tagli. Mercoledì 13 giugno, alle ore 11 in piazza Duca D’Aosta, tre grandi realtà che si occupano di disabilità chiederanno a gran voce a Governo, Regione Lombardia, province e comuni di rivedere gli stanziamenti previsti per il 2012 in campo sociale. In Lombardia dai 70 milioni di euro del 2011 si scende a 40 milioni. La protesta è organizzata dalla Lega per i diritti delle persone disabili (Ledha), alla quale aderiscono una trentina di associazioni, dalla Federazione italiana superamento dell’Handicap (Fish) e dalla Federazione nazionale persone con disabilità (Fand). “Molti Comuni stanno iniziando a tagliare, sostiene Giovanni Merlo, direttore della Ledha, i primi interventi sacrificati sono quelli che riguardano il sostegno alla vita indipendente delle persone con disabilità, previsti dalla Legge 162/98 e in generale quelli di assistenza domiciliare. Si tratta di attività che permettevano a migliaia di persone di condurre, pur tra mille difficoltà, una vita dignitosa e con un buon livello di inclusione sociale e, in alcuni casi, lavorativa. Anche i servizi diurni e residenziali sono seriamente a rischio di esistenza, con la previsione di incremento delle rette a carico delle famiglie e dall’altro con blocchi delle liste di attesa per i servizi rientranti nei livelli essenziali di assistenza”. Al Governo le tre organizzazioni chiedono, come si legge in un comunicato stampa, di “ripristinare i fondi sociali a partire da quello per la non autosufficienza”, “di non aumentare le richieste nei confronti delle persone con disabilità” nei progetti di riforma sulla partecipazione alla spesa dei servizi (Isee) e “di definire, finalmente, i livelli essenziali assistenziali (Lea) e quelli per l’assistenza sociale (Liveas)”. Alla Regione Lombardia chiedono “di compensare con proprie risorse i tagli ai fondi sociali, di vincolare questa aggiunta di risorse per finanziare i progetti di Vita Indipendente, di incrementare il finanziamento dei servizi sociosanitari”. Ai Comuni “di garantire i servizi e le prestazioni essenziali per la vita delle persone con disabilità e di non derogare alla propria responsabilità di coordinatori delle politiche sociali nei confronti dei propri concittadini”.

 Newsletter del “Centro Maderna” www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 31.5.2012. Anziani e dolore. Parte campagna di formazione “Come”. Alzheimer: progetto Istituto Besta di Milano. Nelle cure l’anziano è a rischio di discriminazione. Negli Usa un anziano su 7 a rischio fame e malnutrizione. Sisma in Emilia: 100mila anziani in difficoltà.
Negli Usa un anziano su 7 a rischio fame e malnutrizione. (Centro Maderna)
Sono 8,3 milioni, il 14 per cento del totale, gli anziani statunitensi a rischio di subire fame e di malnutrizione. Dal 2001 al 2010, infatti, il numero di anziani che non può permettersi di mangiare in maniera appropriata è cresciuto del 78 per cento. Solo nel periodo della recessione economica, dal 2007 al 2010, il numero degli anziani a rischio di fame è aumentato del 34 per cento. E’ quanto risulta da un report “Senior Hunger in America 2010: an Annual Report” pubblicato dai ricercatori dell’University of Illinois.

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: www.epicentro.iss.it
Sul numero 436 del 24 maggio 2012. Guadagnare Salute a Venezia. Tra le novità disponibili sulla seconda manifestazione nazionale di Guadagnare Salute (Venezia, 21-22 giugno): il programma dettagliato dell’incontro scientifico, il programma dei workshop e degli altri incontri e riunioni. Infezioni da Hiv e Aids. Dopo il meeting Ecdc-Emcdda (marzo 2012), un report fa il punto sull’aumento delle infezioni da Hiv tra chi utilizza droghe per via iniettiva in Grecia e Romania. World health statistics 2012. Obiettivi di sviluppo del millennio, malattie croniche, copertura sanitaria globale e indicatori di salute: questi gli argomenti del “World health statistics 2012” dell’Oms. Alimentazione e salute. L’Emilia-Romagna approva le “Linee guida per l’offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole e strumenti per la sua valutazione e controllo”.

World health statistic 2012
Obiettivi di sviluppo del millennio, malattie croniche, copertura sanitaria globale e indicatori di salute: sono questi gli argomenti del “World health statistics 2012” pubblicato a maggio 2012 dall’Oms. Tra i dati disponibili ricordiamo la riduzione del numero di decessi materni (oltre 540 mila nel 1990 e circa 290 mila nel 2010), la riduzione dei decessi tra i bambini al di sotto dei 5 anni (circa 10 milioni nel 2000 e circa 7,6 milioni nel 2010), la riduzione del 74%, in dieci anni (2000-2010), del numero di decessi infantili causati dal morbillo e una riduzione annuale dell’incidenza della malaria dell’1,8%. Per maggiori informazioni visita il sito Oms, leggi l’editoriale “Who launches the World health statistics 2012” pubblicato su Eurosurveillance e scarica il documento completo. http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/aggiornamenti.asp

Sul numero 436 del 24 maggio 2012. World No Tobacco Day 2012. “Le interferenze dell’industria del tabacco” (Tobacco industry interference) è il tema dell’edizione 2012 del World No Tobacco Day che si svolge il 31 maggio. In occasione della Giornata, EpiCentro offre una panoramica di alcuni dati informativi e materiali sul tema del fumo nel nostro Paese. Malattie cardiovascolari. La salute cardiovascolare degli italiani nei risultati preliminari della seconda indagine dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare, svolta tra 2008 e 2012. Materno infantile. Ogni anno nel mondo 15 milioni di bambini nascono prematuri. Da Oms e Iss nuovi report su salute neonatale e nascite pretermine. Il commento di Serena Donati (Iss). Infezioni da Hiv e Aids. Nel 2010, nella Regione europea dell’Oms, circa 2,3 milioni di persone hanno contratto il virus Hiv. L’Oms Europa pubblica i profili nazionali relativi al 2010.

Salute cardiovascolare degli italiani: i dati dell’indagine Oec/Hes 2008-12
I risultati preliminari dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare (Oec)/Health Examination Survey (Hes) 2008-2012 mostrano un quadro preoccupante dell’attuale stato di salute e dei fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione adulta italiana (35-79 anni). I valori di colesterolo totale e LDL e l’indice di massa corporea (IMC) nei due sessi, nonché la glicemia negli uomini sono ben al di sopra di quelli raccomandati dalle Linee guida europee. Alta è anche la prevalenza di condizioni a elevato rischio cardiovascolare quali l’ipercolesterolemia, il diabete, l’ipertensione e l’obesità. Questi fattori sono legati ad alcune abitudini di vita che possono non solo aumentare la probabilità di sviluppare condizioni a rischio, ma che rappresentano esse stesse fattori di rischio cardiovascolare: il fumo, una alimentazione non sana e una vita sedentaria. L’obiettivo dell’Oec/Hes 2008-2012 è quello di descrivere, a 10 anni di distanza dal primo esame (condotto tra il 1998 e il 2002) le caratteristiche individuali riconosciute come fattori di rischio, le abitudini di vita, la prevalenza di condizioni a rischio. Inoltre, l’indagine mira a identificare aree di patologia, e altre condizioni per le quali è necessario intervenire in termini preventivi, diagnostici, terapeutici e assistenziali e studiare gli andamenti temporali dei fattori di rischio e delle malattie cardiovascolari su campioni rappresentativi della popolazione generale. Leggi la presentazione dei risultati nell’approfondimento (pdf 115 kb) a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari, Cnesps-Iss.
http://www.epicentro.iss.it/focus/cardiovascolare/aggiornamenti.asp

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La voce.info
29.5.2012 I dati per una spending review sanitaria in Europa. di Francesco Daveri
Chi si oppone all’austerità fiscale sostiene che l’aumento della spesa pubblica e l’accumulo dei debiti pubblici successivi sono il risultato e non la causa della crisi attuale. Può allora essere utile guardare i dati di spesa per la sanità pubblica, che non dipende dalla crisi, ma da vari altri fattori, demografici in primo luogo. Questa spesa è aumentata in media del 50 per cento nell’area euro e “solo” del 26 per cento in Germania.. L’Italia ha fatto meglio di molti altri paesi, ma comunque peggio dei tedeschi. Un elemento di riflessione per la spending review europea e italiana in corso.
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003096.html

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