Block Notes n. 1, gennaio 2012

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Lombardia. 300.000 euro alla Fondazione ricerca biomedica
San Raffaele, Formigoni: oggi si apre fase nuova
Boscagli: Boni sblocchi legge fattore famiglia
Carceri, Castiglione modello cure psichiatriche, esempio per riforma nazionale
Lecco, Boscagli: nuovo welfare si fa con alleanze
Città della salute: dubbi e incertezze
Proposta PD: esentare dai ticket sanitari i redditi sotto i 30mila euro
Pdl e Lega cercano di far deragliare la commissione d’inchiesta sul San Raffaele

2. Links
La voce.info.

1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 3 gennaio 2012
Lombardia. 300.000 euro alla Fondazione ricerca biomedica.
La Giunta della Regione Lombardia, su proposta del presidente Roberto Formigoni, ha deciso di aumentare il patrimonio di dotazione della ‘Fondazione regionale per la ricerca biomedica’, tanziando altri 300.000 euro che si vanno ad aggiungere al fondo iniziale di 52.000 euro messo a disposizione della Fondazione stessa all’atto della sua costituzione lo scorso 26 ottobre. Ricerca e innovazione. Il finanziamento servirà ala Fondazione per realizzare i propri scopi istituzionali e cioè promuovere e sostenere in Lombardia: la ricerca e l’innovazione nel settore scientifico, con particolare riguardo alla farmacologia molecolare; lo sviluppo tecnologico nei campi applicativi della produzione, distribuzione e utilizzazione di farmaci; la ricerca scientifica finalizzata all’applicazione di nuove metodologie per la prevenzione, diagnosi e cura di forme patologiche. Triplicati i fondi. “Con questo provvedimento - spiega il presidente Formigoni - diamo la possibilità alla Fondazione di avviare un nuovo ciclo di attività. Si tratta dell’ennesima conferma della volontà di Regione Lombardia di investire nella ricerca e in particolare nell’attività di un centro di eccellenza come quello di Nerviano, in grado di dare lavoro a molti professionisti e di attirare capitali”. Già con la delibera sulle ‘regole’ per la gestione del Servizio Socio Sanitario per il 2012, approvata a inizio dicembre, i fondi per la ricerca indipendente in ambito sanitario sono passati da 7 a 20 milioni di euro, con un incremento del 200 per cento, destinato proprio a sviluppare e potenziare le attività della ‘Fondazione regionale per la ricerca biomedica’. Nerviano. Lo scorso 23 dicembre, lo stesso presidente Formigoni, in un incontro a Palazzo Lombardia, ha tenuto a battesimo il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione, che ha appunto avviato ufficialmente la propria attività. “La Fondazione regionale per la ricerca biomedica aggiunge Formigoni - è diventata realtà e ora si assume l’importante compito di integrare e coordinare i centri di ricerca regionali, consentendo a Regione Lombardia di innovare strutturalmente il modello di sviluppo della ricerca (unendo la ricerca industriale, quella accademica e il sistema sanitario) e avvalendosi anche delle piattaforme scientifiche e delle competenze all’avanguardia del Nerviano Medical Sciences”. Farmaci oncologici. La Fondazione, grazie all’integrazione con il Centro di ricerca di Nerviano, potrà presentarsi come uno dei più grandi centri di ricerca biomedica in Italia, nonché come uno dei maggiori poli integrati di individuazione e sviluppo di farmaci oncologici in Europa, grazie all’unicità e al valore economico intrinseco del Centro, dati dalla somma delle infrastrutture presenti e il know how e le professionalità sviluppatesi nel corso degli anni.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 10 gennaio 2012 
San Raffaele, Formigoni: oggi si apre fase nuova. Serve piano industriale per garantire e potenziare eccellenze.
“La conclusione della gara per il San Raffaele conferma una volta di più l’importanza assoluta di un ‘unicum’ sanitario, universitario e di ricerca riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo”. E’ questo il commento del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni al completamento dell’asta per il controllo dell’istituto. “Fa piacere - aggiunge il presidente - che ad aggiudicarsi la gara sia un gruppo italiano e ancor più lombardo. Avevamo ragione nel sostenere che non fosse necessario un intervento del pubblico - e in particolare della Regione - per salvare dal fallimento un istituto di assoluta eccellenza. Nella sanità lombarda pubblico e privato competono e collaborano; i fondi privati sono intervenuti in modo massiccio per rilevare un’altra realtà privata che ha sempre svolto con soddisfazione degli utenti un importante servizio pubblico. È chiaro che il San Raffaele ha bisogno ora di un attento e lungimirante piano industriale, capace di garantire e potenziare ognuna delle eccellenze, quella sanitaria, quella universitaria e quella della ricerca. Questa la nuova fase che si apre oggi”.

Boscagli: Boni sblocchi legge fattore famiglia.
“Sono lieto che il presidente Boni abbia deciso di affrontare il tema della famiglia in questo inizio 2012, ma invece di individuare nuove ricette o iniziative lo inviterei a far approvare al più presto dalla Commissione del Consiglio il progetto di legge 66, che contiene già importanti e decisivi interventi di sostegno alla famiglia a partire dell’introduzione del ‘Fattore Famiglia lombardo’”. L’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli commenta così le dichiarazioni rilasciate questa mattina dal presidente del Consiglio regionale Davide Boni. “Sono ormai mesi - prosegue Boscagli - che il progetto di legge è fermo in Commissione, pur essendo un’iniziativa che aiuterà significativamente le famiglie lombarde in questa crisi economica. Infatti, attraverso questo provvedimento, verrà introdotto per la prima volta nel nostro Paese il ‘Fattore Famiglia’, un calcolo del reddito che supererà alcuni limiti dei precedenti sistemi come l´Isee (Indicatore socio economico equivalente) e tutelerà maggiormente la famiglia con compiti di cura. Il ‘Fattore Famiglia lombardo’, spiega l’assessore, sarà lo strumento attraverso cui Regione, Province e Comuni determineranno, ciascuno nel rispetto delle rispettive competenze, il valore dei voucher sociali e sociosanitari, gli altri benefici economici e la compartecipazione economica ai costi delle prestazioni sociosanitarie e sociali”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 30 gennaio 2012
Carceri, Castiglione modello cure psichiatriche, esempio per riforma nazionale.
In occasione della discussione che si è svolta ieri al Senato sul decreto ‘svuota carceri’, nel quale è prevista anche la chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), Regione Lombardia ribadisce il parere contrario, già espresso martedì da tutte le Regioni, al testo del provvedimento, auspica che vengano introdotti i necessari correttivi in grado di risolvere i problemi legati sia alla tempistica troppo stringente sia ai costi, e ricorda come la struttura di Castiglione delle Stiviere/Mn sia un modello all’avanguardia di cura, riabilitazione e gestione dei pazienti. Le strutture interessate dal provvedimento sono sei in tutta Italia e detengono 1.500 persone. La commissione sul servizio sanitario. “Per quanto riguarda la Lombardia, afferma il presidente Roberto Formigoni, come hanno anche certificato i lavori della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, la struttura di Castiglione delle Stiviere risulta l’unica a non essere un carcere ma una struttura sanitaria; in questo senso rappresenta un esempio da seguire a livello nazionale. In un monitoraggio effettuato sulla dimissibilità dei pazienti ricoverati in queste strutture effettuato su scala nazionale tra gennaio 2010 e maggio 2011 la Lombardia è in testa alla classifica, con un indice di dimissione pari al 93% dei pazienti, a fronte di una media nazionale del 40%. Questo testimonia l’efficacia delle scelte gestionali e dei percorsi di cura attivati in Lombardia a seguito del DPCM del 2008, in cui la medicina penitenziaria viene trasferita dal Ministero della Giustizia a quello della Salute, con conseguente passaggio alle competenze regionali in ambito di materia concorrente”. 38 posti di eccellenza. Regione Lombardia, inoltre, aggiunge Formigoni, per prima ha inaugurato, nell’aprile 2011, una struttura all’avanguardia di 38 posti letto per le ‘licenze finali esperimento’ e la libertà vigilata a Castiglione delle Stiviere. Si tratta di una struttura intermedia indispensabile nel percorso di riabilitazione e messa in libertà di questi pazienti”. La “Relazione sulle condizioni di vita e di cura all’interno degli ospedali psichiatrici giudiziari”, comunicata in Senato il 27 settembre scorso invita le istituzioni competenti a “stipulare convenzioni con le Regioni sede di OPG, al fine di individuare strutture idonee ove realizzare una gestione interamente sanitaria dei ricoverati, secondo le esperienze rappresentate da Castiglione delle Stiviere e dalle strutture e dalle comunità assistenziali esterne agli OPG”. Per il 2012 Regione Lombardia sta predisponendo prima in Italia un bando di gara per la realizzazione di due strutture, di 20 posti letto ciascuna, in regime privato accreditato denominate “Comunità riabilitative sperimentali per ex internati OPG”. Si tratta di un ulteriore anello intermedio (dopo quello già esistente a Castiglione di 38 posti letto) della catena, che accompagna gli internati dalla detenzione psichiatrica a un regime di riabilitazione in libertà.

Lecco, Boscagli: nuovo welfare si fa con alleanze.
La strada privilegiata per gestire l’attuale fase di welfare è quella delle alleanze e della programmazione comune dal momento che, è ormai chiaro per tutti, l’attuale sistema non è più in grado di reggere. Lo ha ribadito l’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Boscagli intervenendo oggi pomeriggio al convegno “Coprogettare nuove forme di welfare locale”. Coprogettazione. L’incontro è stato dedicato al tema della coprogettazione, ossia una forma di collaborazione sussidiaria tra ente pubblico e privato sociale nella gestione del welfare. Questa modalità è stata sperimentata a Lecco a partire dal 2006 sull’intero sistema dei servizi alla persona. “La coprogettazione sperimentata qui negli ultimi anni, ha detto Boscagli, ha messo in questione l’intero sistema di welfare e questo è positivo. E’ importante pensare a questo sistema non con l’obiettivo di gestirlo dall’alto ma guardando alla gente che osserva il bisogno proprio e di chi gli sta vicino e comincia a rispondere a questo bisogno. La molla che fa fare le associazioni, che muove l’artigiano e l’imprenditore e che ha cambiato la faccia di questa terra è la stessa: un uomo che si mette in gioco per rispondere ai bisogni”. Sussidiarietà e piani di zona. “Questa, ha sottolineato Boscagli, è la vera sussidiarietà ed è una sfida grande per le istituzioni. La sensibilità degli addetti ai lavori nei confronti di questa modalità di concepire il welfare, cioè che si può partire a dare una risposta ai bisogni per poi chiedere un accompagnamento fino all’accreditamento, è molto cresciuta ma non è ancora posseduta del tutto. Da questo punto di vista il tema delle alleanze è fondamentale; quello che stiamo facendo in Lombardia è proprio tentare di costruire il welfare assieme. E’ un percorso difficile perché da un certo punto di vista è più facile il dirigismo da una parte e la rivendicazione dall’altra piuttosto che un percorso comune”. Politiche regionali. “I nuovi Piani di zona, ha notato Boscagli, sono la grande sfida in cui verificare le politiche sussidiarie. Sono stati fatti grandi passi avanti ma i Comuni fanno ancora fatica a concepirsi insieme e a programmare il welfare insieme anche se le condizioni attuali costringono a farlo. La strada delle alleanze è però quella da percorrere”. Da parte di Regione Lombardia, oltre a sottolineare l’importanza dei Piani di zona, il 2012 sarà l’anno in cui si proseguirà nel percorso che porta a spostare l’attenzione dall’offerta alla domanda e l’introduzione del cosiddetto Fattore famiglia. 

Da “Settegiorni PD”, Notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale
È uscito il n. 168, del 20 gennaio 2012.
Città della salute: dubbi e incertezze.
Attesa per il tavolo tecnico che dovrebbe stabilire localizzazione e interventi. Ancora dubbi, ancora incertezze, ancora fiato sospeso in attesa dei risultati dei tavoli tecnici. Quella della città della salute è una vicenda che non accenna a risolversi a breve, sebbene sia il progetto sanitario più importante degli ultimi anni e sul quale Regione, Comune e ospedali lombardi hanno investito moltissimo. La vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi ha posto un’interrogazione a risposta immediata in Aula per chiedere conto di tutte le questioni sospese. “Purtroppo la risposta data dal sottosegretario all’Attuazione del programma Paolo Alli non cancella perplessità e preoccupazioni sull’effettiva capacità di realizzare l’intervento - ha detto Valmaggi - . Questo soprattutto perché su localizzazione, finanziamenti e tempi di realizzazione la risposta data in aula non è stata affatto rassicurante”. Alli ha reso noto che è stato fissato un incontro del Tavolo tecnico in settimana al fine di individuare soluzioni alle tantissime criticità emerse. “La più grande incertezza - continua la vicepresidente - resta quella legata agli interventi di riqualificazione dell’ Ospedale Sacco. I fondi a cui è stato fatto riferimento, infatti, sono quelli del VI Accordo quadro sul quale finalmente il Governo Monti ha riaperto il confronto con le regioni ma sul cui esito pesano ancora molte incertezze. Spero che i tempi per prendere decisioni siano ristretti, come annunciato. Per parte nostra continueremo a incalzare la Giunta. Abbiamo già chiesto un’audizione della direzione e dell’assessore alla Sanità in terza commissione perché le criticità evidenziate sono legate a servizi ad alto rilievo sanitario e della ricerca e solo la Commissione appare la sede adeguata ad un confronto serrato con chi governa questa regione”.

Da “Settegiorni PD”, Notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale
È uscito il n. 166, del 23 dicembre 2011.
Proposta PD: esentare dai ticket sanitari i redditi sotto i 30mila euro.
Troppa pressione sui redditi medi e medio bassi, occorre maggiore equità. Il Partito Democratico ritiene che in Lombardia il peso della compartecipazione sanitaria sia sbilanciato sulle fasce di reddito basse e medio basse della popolazione lombarda. Lo ha sostenuto in aula martedì e mercoledì, durante la discussione del bilancio regionale, presentando un ordine del giorno che impegna la Regione a prevedere l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci e del superticket sull’attività diagnostica ed ambulatoriale per i cittadini lombardi con un reddito familiare 2011 non superiore a 30mila euro e a introdurre criteri di progressività nella compartecipazione alla spesa sanitaria per i redditi che superano tale soglia. Secondo il Partito Democratico la situazione di attuale crisi impone un’attenzione maggiore alle fasce di reddito più deboli che, senza l’introduzione di strumenti più equi per la compartecipazione alla spesa sanitaria, rischiano di vedere venire meno il diritto all’universalità e all’equità di accesso alle prestazioni e ai servizi sanitari. “E’ una scommessa politica sulla quale stiamo investendo per cercare di cambiare il modello lombardo - ha spiegato il vicesegretario regionale del Pd Alessandro Alfieri -. Vogliamo che la maggioranza che governa questa Regione non si sottragga a un confronto nel merito per esercitare l’autonomia che le regioni hanno nell’attuazione della manovra nazionale. E il Pirellone ha dunque il compito di rendere più eque le scelte del governo, articolando il principio della progressività in un modo o nell’altro. Alcune regioni lo hanno fatto sulle prestazioni sanitarie, altre sull’addizionale Irpef. Regione Lombardia non ha sinora messo in campo né l’uno né l’altro intervento imponendo un doppio balzello che colpisce ricchi e poveri allo stesso modo. Il nostro ordine del giorno non è stato approvato dal Consiglio, come ci attendevamo, ma la nostra proposta rimane in piedi”. Nel bilancio 2012 i fondi destinati al finanziamento del servizio socio sanitario regionale sono 17 miliardi e 450 milioni di euro circa, di cui 8,6 miliardi per l’assistenza distrettuale, 7,3 miliardi per l’assistenza ospedaliera, 935milioni per l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e lavoro e 450milioni euro come saldo di mobilità attiva per i cittadini fuori regione. Rispetto al 2011 c’è un incremento di soli 260 mln di euro (+1,5%), di cui 50 mln di euro per il socio-sanitario. I conti in ordine della Regione Lombardia sono sostenuti dal cospicuo contributo dei cittadini: attraverso i ticket sui farmaci (da 2 a 4 euro per ricetta), i ticket su visite ed esami (in Lombardia fino a 66 euro per prescrizione), l’addizionale regionale Irpef, che la Regione applica dal 2003. Solo la Regione Lombardia: - fa pagare i ticket sui farmaci a chi guadagna meno di 12mila euro (solo Lombardia e Veneto non hanno esenzioni sotto i 36mila euro). - fa crescere l’addizionale regionale Irpef all’1,58% (dal 2012) già a partire da redditi pari a 15mila euro. - (con Veneto e Marche) non esenta alcuna fascia di reddito dal superticket di 10 euro su visite ed esami, che in Lombardia è modulato per prestazione e può costare fino a 30 euro in più. La Lombardia ha anche il massimale più alto, pari a 66 euro, che è pagato anche dai redditi minori, se non esenti per patologia o per l’appartenenza ad alcune categorie specifiche. Comunque la si giri, in Lombardia i redditi sotto i 30mila euro sono chiamati a contribuire più che nelle altre sei Regioni a statuto ordinario con conti sanitari in ordine (Tosca, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Veneto e Basilicata) e più che nelle Regioni a statuto speciale, anch’esse con i conti in ordine. Occorre anche considerare che le entrate da ticket farmaceutici sono in crescita costante: quest’anno la Regione incasserà 235 milioni di euro, 36 milioni in più rispetto al 2010, 92 milioni in più rispetto al 2007. La Regione Lombardia, inoltre, è l’unica ad aver rimodulato il ticket per il valore della prestazione e che quindi prestazioni come la visita specialistica e di controllo, l’elettrocardiogramma dinamico (Holter), o la mammografia bilaterale costano di più che in Emilia Romagna e in Veneto (vedi tabella allegata), per citare due casi che hanno adottato filosofie diverse nell’applicazione del superticket. Insomma, le ragioni non mancano per sostenere le ragioni dell’equità.

Da “Settegiorni PD”, Notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale
È uscito il n. 169, del 27 gennaio 2012.
Pdl e Lega cercano di far deragliare la commissione d’inchiesta sul San Raffaele.
La maggioranza a sorpresa si sceglie il presidente, che doveva essere espressione delle minoranze. L’opposizione non ci sta. La commissione regionale d’inchiesta sul San Raffaele si è arenata alla prima seduta, tenutasi martedì scorso. PDL e Lega hanno infatti deciso di votare alla presidenza il consigliere dell’Udc Enrico Marcora, mettendo in minoranza il candidato indicato dalle opposizioni, Franco Mirabelli del PD. Una palese violazione della lettera e dello spirito dello Statuto regionale, secondo il quale il presidente della commissione d’inchiesta deve essere “espressione delle minoranze”. Dura la protesta dei consiglieri di opposizione, che hanno annunciato l’intenzione di non partecipare ai lavori della commissione, non essendoci le condizioni. Le opposizioni hanno diffuso una dura nota. “Se l’intenzione di PDL e Lega - hanno scritto - era quella di ostacolare la commissione regionale d’inchiesta sul San Raffaele è evidente che hanno avuto successo. Non si è mai visto in oltre quaranta anni di vita del Consiglio regionale che la maggioranza si permettesse di scegliere il rappresentante delle opposizioni. Un vulnus molto grave alle regole democratiche e un pessimo precedente: si è voluto far valere i numeri della maggioranza contro una prerogativa garantita dallo Statuto alle opposizioni. È evidente che il consigliere Marcora si è con questo atto collocato al di fuori della minoranza consigliare, della quale non può in alcun modo essere rappresentante. È altrettanto evidente che Formigoni e la sua maggioranza sono preoccupati di ciò che la commissione potrebbe accertare. Ma se in questo modo la maggioranza pensa di addomesticare la nostra opposizione si sbaglia di grosso”. Enrico Marcora ha preso atto della situazione e ha comunicato immediatamente le proprie dimissioni, ma la frittata è fatta: la commissione è ferma, priva delle condizioni per poter operare. Almeno fino a mercoledì prossimo, quando ci sarà la nuova riunione. All’ordine del giorno l’elezione del presidente. Questa volta, si spera, espressione delle minoranze.

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La voce.info.
Una dote di cura per i non autosufficienti. di Sergio Pasquinelli
Col passare degli anni, l’indennità di accompagnamento è divenuta un’integrazione ai redditi degli anziani, usata in larga misura per pagare le badanti. E il suo costo è lievitato fino ai 13 miliardi del 2011. Meglio sarebbe una Dote di cura che permetta di graduare l’importo in base ai livelli di non autosufficienza e di disponibilità economica, con un controllo sugli utilizzi. La scelta tra ricevere una somma senza necessità di rendicontazione o disporre di un budget individuale per i servizi pubblici o privati accreditati. http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002779.html

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