Relazione sullo stato sanitario del paese, anni 2005-2006.

fonte: Da “ASI” n. 14, del 3 aprile 2008


E’ una fotografia in chiaroscuro quella che emerge dalla “Relazione sullo stato sanitario del Paese” relativa agli anni 2005-2006: da un parte emerge la buona qualità del nostro sistema sanitario, dall’altra un aumento delle patologie correlate all’invecchiamento della popolazione. Dieci le buone notizie. 1) Si vive più a lungo: aumenta la già elevata aspettativa di vita alla nascita: 78 anni per gli uomini e 84 per le donne. 2) Cala il consumo di tabacco: - 5,4 pacchetti di sigarette a testa dal 2004 al 2005. 3) Più prevenzione: aumenta il contrasto delle malattie infettive attraverso la vaccinazione. 4) Meno casi di Aids. 5) Cala la mortalità per tumori, a fronte di un aumento del numero di diagnosi; aumentano inoltre l’offerta e l’adesione agli screening (il 46,7% degli invitati aderisce allo screening colon-rettale, il 36,7% delle invitate aderisce al Pap-test, il 60,9% a quello mammografico). 6) Aumentano gli interventi chirurgici meno invasivi. 7) Neonati sani: nel 2004 il 99,3% dei nati ha riportato un punteggio Apgar da 7 a 10. 8) Cresce l’Adi, erogata dal 91,7% delle Asl. 9) Sicurezza alimentare: aumenta la tutela, tramite l’applicazione delle nuove linee europee. 10) Sicurezza dei pazienti: cresce l’attenzione al governo clinico ed alla sicurezza, tramite linee-guida, buone pratiche e formazione. Dieci anche gli aspetti critici: 1) Aumento degli anziani, e quindi maggior diffusione di patologie croniche. 2) Farmaci: più della metà dell’assistenza farmaceutica (55%) va ad over 65. 3) Alcol: aumenta il consumo tra i giovani. 4) Obesità: siamo tra i primi Paesi europei per persone in sovrappeso e obesi. 5) Cuore: alta diffusione di malattie cardiovascolari, di diabete, di malattie dell’appartato respiratorio. 6) Tumori: restano la prima causa di morte tra 35-64 anni. 7) Mortalità: aumenta la differenza tra le fasce più istruite e quelle più disagiate. 8) Medicalizzazione del parto: troppi tagli cesarei e troppe ecografie. 9) Ospedali: prevalenza di strutture medio-piccole, carenza di p.l. di riabilitazione. 10) Salute mentale: a rischio i giovani adulti: il 33,8% dei ricoveri riguarda la fascia d’età 25-44 anni.

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