Corte dei conti, rendiconto generale dello stato relativo all’esercizio finanziario 2007.

fonte: Da “ASI” n. 26, del 26 giugno 2008

Con il Patto per la salute il percorso di risanamento nel settore sanitario, iniziato con la Finanziaria 2006, è stato reso più incalzante ed il risultato economico che si è raggiunto in un anno di avvio dei piani di rientro, è soddisfacente. Per la prima volta da anni la spesa registra un andamento sostanzialmente in linea con le previsioni, vi sono inoltre primi segnali di riduzione delle forti ed ingiustificate differenziazioni nei costi procapite per regione, come ad esempio nella farmaceutica. Nonostante la decelerazione rispetto al passato, la spesa presenta ancora variazioni di rilievo, che richiedono l’estensione di misure di contenimento ad altri settori, come la specialistica e la diagnostica. E’ quanto sostiene la Corte dei Conti nel Rendiconto generale per il 2007. Migliorano i risultati economici delle regioni del Centro Nord, si riduce, anche se in modo non omogeneo, il deficit delle regioni con i più rilevanti squilibri, ma il processo di rientro dai disavanzi strutturali è ancora problematico. Due regioni, in particolare, dimostrano difficoltà di rilievo ad affrontare le cause profonde degli squilibri evidenziati. La corte sottolinea, però, la brevità dell’arco temporale previsto per un risanamento, che deve incidere su distorsioni strutturali radicate. I buoni risultati conseguiti nell’anno non consentono però di considerare superato o risolto il problema del tendenziale e fisiologico aumento della spesa sanitaria; in particolare, molto può essere ancora fatto sul fronte dell’efficienza. La dimensione ancora ampia dei servizi da migliorare (non auto sufficienza, assistenza domiciliare,…) e gli elementi che spingono ad un aumento dei costi di gestione della sanità non possono considerare esaustivo il percorso finora fatto. Su almeno due fronti, secondo la Corte, è indispensabile muovere: un’attenta valutazione delle esenzioni ed un potenziamento ed un’estensione dei meccanismi di compartecipazione alla spesa, alleggerendo il peso che grava sulla leva fiscale locale ed estendendo l’utilizzo di strumenti più legati alle prestazioni, senza rinunciare ad un elevato livello di solidarietà.

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