Il gruppo del pd presenta lo sportello unitario per prestazioni sociosanitarie.

fonte: Da “Settegiorni PD” n. 20, dell’11 luglio 2008

Il 55,4% delle famiglie lombarde è composto da uno o due componenti, il 31% degli anziani vive solo. I cittadini lombardi oltre i 65 anni d’età sono 1,8 milioni, di cui 800mila oltre i 75 anni. Di questi il 3,5% fruisce dell’Assistenza domiciliare integrata (ADI), mentre un ulteriore 3% è ospite in una RSA. Si stima che gli anziani bisognosi di assistenza siano circa il 30% degli over 65.Tra tutta la popolazione lombarda le persone in stato di disabilità sono circa 556mila, come si ricava dal numero di pensioni di invalidità e di accompagnamento erogate. Il dato dei non autosufficienti tra gli anziani, oggi attestato intorno a 400mila unità, è in crescita costante. Questi i numeri del bisogno di assistenza in regione Lombardia. L’alto numero delle persone fragili e la struttura sociale caratterizzata da famiglie sempre più piccole e composte in parte significativa da anziani soli rende necessario rafforzare i servizi sociali e semplificarne le modalità di accesso. Da qui la proposta del Pd per la creazione di un unico punto di accesso ai servizi sociosanitari. “Noi riteniamo che l’assistenza per le persone fragili debba essere un diritto garantito dal nostro sistema di welfare e così purtroppo non è - ha spiegato la consigliera del Pd Ardemia Oriani al convegno sul welfare che si è svolto presso l’Auditorium del Consiglio regionale - La legge regionale approvata lo scorso anno, che pure ha lati positivi, non garantisce i livelli essenziali di assistenza sociale e sociosanitaria, mentre una popolazione sempre più anziana e sola trova difficoltà ad accedere ai servizi. Oggi chi si rivolge all’istituzione per chiedere sostegno per un disagio proprio o di un congiunto, magari per poter avere una sedia a rotelle o comunque strumenti indispensabili per una persona disabile, deve affrontare un iter molto lungo. Quella del punto d’accesso unitario è una proposta concreta per ridurre la burocrazia e garantire i diritti”. “Il modello dello sportello unitario che proponiamo ha esempi con indici di positività in altre regioni, ad esempio in Toscana. In Lombardia potrebbe basarsi sulla razionalizzazione dell’esistente, quindi non avere costi aggiuntivi - ha affermato Maria Grazia Fabrizio -. L’idea di welfare del Pd dimostra dunque che è possibile tenere insieme libertà e sicurezza, offrendo alla persona un percorso di presa in carico. La scelta di provare a lavorare in questa direzione è alla portata della nostra regione”. Anche Carlo Mario Mozzanica, docente di organizzazione servizi alla persona Università Cattolica di Milano, intervenuto al dibattito, ha confermato “Fondamentale questo sportello unitario perché rappresenta un punto di accesso unico alle prestazioni sociosanitarie, di cui i cittadini hanno bisogno”.

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