Block Notes n. 13, giugno 2009


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali


Taglio a liste d’attesa per prestazioni oncologiche
Operatori sanità, siglato accordo su produttività
Morbillo e varicella,opuscolo dice come prevenirle
Niguarda, il Pd continua a chiedere trasparenza

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali


Cgil. Regioni: preoccupazione per Sanità e Non Autosufficienza
Sanità: Fazio e Formigoni su modello lombardo
Sanità. Errani, controlli devono rispettare competenze
Non autosufficienza: il fondo va rifinanziato
Medicina generale, Pediatria e specialistica ambulatoriale: i testi degli accordi
Preoccupazione per tagli al fondo sociale
Sacconi: esplosione incontrollata spesa sanitaria
Sanità: OMS; confronto a Venezia su come migliorare i sistemi sanitari
“Il caso Italia. Percorsi di riforma e nuove criticità”
Anziani e badanti: quale futuro?
Chi paga per gli anziani?
Spesa pubblica per gli anziani in Italia
Anziani: aumentano gli interventi estetici
Caldo: anagrafe degli anziani a rischio
Un monitoraggio sull’Assistenza Domiciliare Integrata

Dalle agenzie di stampa regionali.


Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale dell’11 giugno 2009
Taglio a liste d’attesa per prestazioni oncologiche. Stop a visite private per le strutture che non stanno nei tempi. Ricette per gli esami: si potranno avere anche dallo specialista.
Le strutture sanitarie che non rispettano i tempi d’attesa stabiliti per le prestazioni cosiddette “extra budget” (senza alcuna limitazione di rimborso), la maggior parte delle quali riguarda l’oncologia, potranno vedere sospesa l’attività in regime di solvenza/libera professione (quindi a pagamento per i cittadini) per quelle stesse prestazioni, fino al rientro nei tempi stabiliti. Per tutte le altre prestazioni, la differenza tra le liste d’attesa in regime di Servizio Sanitario Nazionale e le liste d’attesa in regime di solvenza/libera professione non può essere superiore a 30 giorni; per le prestazioni “extra budget” invece, già adesso i tempi d’attesa delle attività svolte in regime pubblico non devono essere superiori a quelle svolte a pagamento. E’ questa una delle più importanti novità contenute nel quarto provvedimento sulla “gestione del servizio sanitario 2009”, approvato dalla Giunta regionale. Ricette. I medici specialisti di tutte le strutture private accreditate (non solo gli ospedali dunque) vengono abilitati, nell’ambito della propria attività istituzionale (esclusa quindi la libera professione), ad effettuare prescrizioni di prestazioni di specialistica ambulatoriale (esami diagnostici) e riceveranno entro il 31 luglio l’apposito ricettario, per ora in dotazione ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e agli specialisti delle strutture pubbliche. L’utilizzo del ricettario da parte dei professionisti delle strutture private diventerà un obbligo, nell’ambito del contratto stipulato dalle strutture stesse con le Asl. Per quanto riguarda invece le strutture pubbliche, i cui medici sono già abilitati all’utilizzo del cosiddetto “ricettario rosso”, lo sviluppo di questa pratica rappresenterà uno degli obiettivi di qualità assegnati ai Direttori generali. Viene così virtualmente abolita la figura del medico mero “trascrittore” o “compilatore” di prescrizioni decise da altri. Il vantaggio per i cittadini in termini di semplificazione e risparmio di tempo è evidente: non saranno più costretti a fare la spola da un medico all’altro per ottenere le prestazioni di cui hanno bisogno. Se oggi, ad esempio, una persona con un dolore alla spalla si fa visitare da un ortopedico (a seguito magari di una indicazione del medico di famiglia) e questo gli prescrive una radiografia, è necessario per il cittadino andare o tornare dal medico di famiglia per farsi prescrivere l’esame. D’ora in avanti, invece, sarà lo stesso ortopedico a compilare la ricetta. Quesito diagnostico. Lo scopo di questa decisione è anche quello di migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni, favorendo una ulteriore assunzione di responsabilità da parte dei medici e dei professionisti sanitari che operano sul territorio. L’allargamento della platea dei prescrittori ai medici specialisti e la conseguente responsabilizzazione di questi professionisti sono strettamente legati all’obbligo, che viene ribadito nel provvedimento approvato dalla Giunta, di indicare il quesito o sospetto diagnostico prevalente nelle prescrizioni. Nell’esempio della visita alla spalla, l’ortopedico dovrà indicare, per ipotesi, che il paziente soffre di dolori causati da una sospetta artrosi. In mancanza di queste indicazioni, dal prossimo 1 ottobre le prestazioni non saranno più rimborsate. Compito delle Asl sarà quello di vigilare sulla corretta applicazione di queste regole mentre gli erogatori dei servizi dovranno segnalare mensilmente alle stesse Asl le prescrizione sprovviste del quesito o sospetto diagnostico. Farmaceutica. Tra le altre misure contenute nel Decreto legge che finanzia gli interventi per l’Abruzzo, è prevista una riduzione delle spese farmaceutiche a livello nazionale di 380 milioni di euro, soldi da destinare appunto per le opere post terremoto. La quota lombarda è di 71 milioni di euro. I risparmi sulla spesa verranno ottenuti con la riduzione del 12% del prezzo dei medicinali generici nel periodo 28 maggio-31 dicembre 2009 e attraverso un ulteriore sconto dell’1,4%, a carico delle farmacie, su tutte le prescrizioni e i medicinali, che si somma allo sconto già garantito al Servizio sanitario, per il periodo 28 aprile 2009-28 aprile 2010.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 12 giugno 2009
Operatori sanità, siglato accordo su produttività. Le risorse (80 milioni) legate ai nuovi obiettivi di qualità. Nell’intesa anche stabilizzazione dei precari e nuove assunzioni.
Regione Lombardia e organizzazioni sindacali della sanità hanno siglato ieri una pre-intesa che riguarda l’erogazione del premio di produttività per gli anni 2009 e 2010 ai quasi 80.000 operatori della sanità pubblica: infermieri, tecnici, amministrativi ecc. Lo stanziamento di oltre 80 milioni di euro da parte di Regione Lombardia - spiega l’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - è legato al raggiungimento di specifici obiettivi di miglioramento della produttività, della qualità e dell’efficienza dei servizi. Le quote annue di aumento massimo sono di due tipi: una quota di base, parametrata alle 4 qualifiche professionali (761 euro per la categoria A, 822 per la categoria B/BS, 942 per la categoria C, 1.023 per la categoria D/DS) e una ulteriore quota di 227 euro per il personale infermieristico e di assistenza (infermiere, infermiere pediatrico, assistente sanitaria, ostetrica) che fa i turni sulle 24 ore e di 100 per chi invece non li fa. Gli obiettivi di qualità da raggiungere per Aziende ospedaliere e Asl per ottenere l’incentivo economico, anche attraverso la realizzazione di progetti innovativi, riguardano: flessibilità organizzativa, corretta compilazione delle cartelle cliniche, miglioramento e semplificazione dell’accesso ai servizi e dell’accoglienza, aumento della qualità delle prestazioni. Tra gli altri punti qualificanti dell’intesa, anche il proseguimento del percorso di stabilizzazione del personale precario e, soprattutto, l’approvazione dei nuovi piani assunzione del personale.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 24 giugno 2009
Morbillo e varicella, opuscolo dice come prevenirle.
Una serie di informazioni sulle misure di prevenzione di carattere generale (lavaggio delle mani, preparazione e somministrazione di alimenti, sanificazione degli ambienti), corredate da 19 schede dedicate alle patologie più diffuse (dalle congiuntiviti, al morbillo, alla varicella) con tutte le spiegazioni sui sintomi, sulla trasmissione e su come intervenire in caso di accertamento della patologia stessa. E’ questo il contenuto di un fascicolo sulle malattie infettive dell’infanzia, realizzato dalla Direzione generale Sanità della Regione Lombardia. L’opuscolo (“Malattie infettive e comunità infantili”) è già disponibile sul sito internet www.sanita.regione.lombardia.it e verrà distribuito in 60.000 copie in tutte le scuole. L’obiettivo è di espandere l’azione di prevenzione sempre più in senso orizzontale, coinvolgendo le comunità e i cittadini in generale e in particolare in questo caso, grazie anche alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, gli insegnanti”. I contenuti dell’opuscolo verranno infatti illustrati e spiegati dalle ASL al personale delle scuole, che dunque sarà in grado di fornire informazioni ai genitori degli alunni, in caso si verificassero casi di malattie infettive, distribuendo anche le schede allegate al fascicolo. “In Regione Lombardia - ha detto l’assessore Bresciani - abbiamo a disposizione il miglior sistema di monitoraggio sulle malattie infettive in Italia e uno dei migliori in Europa. Grazie a questo sistema, che viene aggiornato in tempo reale con le segnalazioni dei medici di medicina generale e i medici ospedalieri attraverso le ASL, siamo in grado di monitorare in maniera puntuale e precisa l’andamento di tutte le patologie e anche di tenere sotto controllo gli effetti delle nostre politiche, così da poter intervenire in caso di necessità con azioni utili ed efficaci”. Con i dati raccolti viene redatto un report mensile che viene messo a disposizione degli operatori. Questi alcuni dei dati raccolti. Nuova influenza. Dal 25 aprile a oggi in Lombardia sono stati confermati 15 casi di influenza H1N1; tutte queste persone tranne 2 hanno contratto la malattia nelle zone endemiche (come gli USA). Sono stati inoltre analizzati ed esclusi 110 altri casi. Questa influenza si presenta con sintomi leggeri (38° di febbre) e di breve durata (un giorno e mezzo circa). Il sistema di controllo sta dunque funzionando perfettamente. Hiv. Secondo le ultime stime in tutta le regione ci sono circa 35.000 sieropositivi (2.000 le persone che si infettano ogni anno). Grazie all’efficacia delle cure sono invece in diminuzione i casi di AIDS conclamata (che sono alcune migliaia). Fino a qualche anno fa il maggior numero di contagi si verificava in persone giovani (fino a 30 anni) e tossicodipendenti mentre ora la fascia più a rischio è quella dai 25 ai 40 anni e la trasmissione del virus avviene prevalentemente per via sessuale. Morbillo, rosolia e parotite. Grazie alla capillare diffusione delle vaccinazioni (quella per il morbillo è arrivata ad una copertura del 95%, in linea con le indicazioni dell’OMS), si nota un netto calo di queste malattie. Ad esempio, nei primi cinque mesi del 2009 rispetto ai primi cinque mesi del 2008 i casi di morbillo sono calati del 93% (da 724 a 51) così come quelli di rosolia (-93%, da 234 a 16) mentre quelli di parotite sono diminuiti del 22% (da 232 a 183). Altre malattie. Estremamente rari e tutti di importazione i tre casi di lebbra segnalati a marzo. Le varie forme di epatite (A, B e C) sono sotto controllo e con numeri bassi. Per quanto riguarda la tubercolosi, si rileva una lieve contrazione dei casi certi (circa mille all’anno, più del 50% riguarda cittadini di altri Paesi). Stabili le meningiti meningococciche e pneumococciche. La diminuzione dei casi di varicella (-44%, da 17.898 a 9.981, sempre nei primi cinque mesi del 2009 rispetto ai primi cinque mesi del 2008) è dovuta al ciclo normale della malattia che registra un picco ogni due o tre anni per poi calare nel periodo successivo.

Da “Novità Settegiorni PD”, notiziario del gruppo PD nel Consiglio regionale lombardo.
E’ uscito il n. 61 del 19 giugno 2009.
Niguarda, il Pd continua a chiedere trasparenza
Dopo la relazione del Dirigente dei Servizi ispettivi di Finanza Pubblica del Ministero dell’Economia e della Finanza, Maria Grazia Fabrizio al termine della riunione in commissione Sanità, ha annunciato di aver nuovamente chiesto le audizioni dei soggetti interessati alla questione Niguarda. I rilievi contenuti nella relazione suddetta riguardano la procedura di gara per l’affidamento del servizio di cassa; la procedura di gara per l’affidamento del servizio di ristorazione; la riqualificazione della struttura ospedaliera; l’appalto per il servizio di diagnostica per immagini del DEA. “La Regione - ha spiegato Fabrizio - contesta da un lato l’ingerenza del Governo sull’attività amministrativo-contabile di Regione Lombardia e dei soggetti da essa dipendenti, dall’altro i contenuti dei rilievi. In ogni caso, Formigoni ha invitato tutti i direttori della Giunta e dei soggetti che compongono il sistema regionale a rinviare all’Avvocatura regionale qualsiasi richiesta di accesso agli uffici da parte di ispettori ministeriali. In questo scontro di poteri, quello che a noi e ai cittadini lombardi interessa è avere trasparenza e chiarezza, cioè risposte esplicite sull’utilizzo delle risorse pubbliche in sanità”.

Dalle Agenzie di stampa nazionali.


Dalla Cgil nazionale – Dipartimento Welfare
17/6/2009 – Comunicato. Regioni: richiesta incontro Berlusconi conferma preoccupazione per Sanità e Non Autosufficienza.
La decisione unanime della Conferenza delle Regioni di chiedere un incontro urgente al Presidente del Consiglio, su “questioni che segnalano una criticità seria nelle relazioni tra l’Esecutivo e le Regioni”, tra cui quelle relative al nuovo Patto per la Salute e alla non autosufficienza, conferma la grave preoccupazione, più volte espressa anche da CGIL, CISL e UIL, per la sottostima del fabbisogno sanitario per gli anni 2010 e 2011 e la cancellazione del fondo per la non autosufficienza. E’ fondamentale adeguare il finanziamento sanitario e per la non autosufficienza, in coerenza con l’attuale Patto della Salute. Altrimenti, con i tagli per oltre sette miliardi previsti dal Governo, si mettono in discussione il diritto alla salute e alle cure dei cittadini. E, proprio di fronte alla crisi, si spreca l’occasione di utilizzare la spesa sanitaria come intervento anticiclico e come investimento strategico per la ripresa dello sviluppo. Il Servizio Sanitario del nostro Paese ha il compito fondamentale e delicatissimo di garantire ai cittadini il diritto alla salute e alle cure. Dunque, la spesa sanitaria va utilizzata in modo rigoroso e appropriato, soprattutto in alcune regioni afflitte da gravi disavanzi. Ma tutto ciò non si ottiene con i tagli indiscriminati previsti dal Governo. Bisogna invece sostenere con forza i processi di riorganizzazione, di riqualificazione e di integrazione dei servizi socio sanitari, capaci di affrontare le grandi trasformazioni della domanda di salute e di cure, dovute ai cambiamenti epidemiologici (aumento di cronicità e infortuni) e demografici (invecchiamento della popolazione). Così, anche il federalismo che va costruendosi sarà rispettoso dei principi e dei vincoli che la Costituzione, in modo lungimirante, ha posto alla base del sistema sanitario e sociale nel nostro Paese per garantire i diritti di tutti i cittadini.

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1383 dell’8 giugno 2009.
Sanità: Fazio e Formigoni su modello lombardo.
La sanità in Lombardia ha un neo – afferma il sottosegretario Fazio - è “quello di essere stata troppo ospedalocentrica”. Ma l’affermazione del viceministro della Salute è subito contestata dal presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, che sottolinea come “in regione non facciamo medicina soltanto negli ospedali”. “In sanità - dice Fazio - la Regione Lombardia è, se non la migliore, una delle migliori eccellenze italiane”. Anche nel futuro il modello Lombardia “potrà rappresentare per la sanità italiana il faro che è sempre stato”. Tuttavia, “anche le eccellenze hanno qualche difetto - aggiunge il viceministro - e se la sanità lombarda ne ha uno è forse quello di un’impostazione troppo ospedalocentrica. Tutto ciò che è stato fatto finora va bene”, puntualizza Fazio, “ma adesso bisogna puntare a valorizzare il territorio”. “Con il viceministro ne parleremo, in amicizia come sempre - afferma Formigoni - ma noi non facciamo soltanto medicina negli ospedali. Siamo la prima regione italiana per la prevenzione, la prima nell’assistenza domiciliare e agli anziani e disabili, e la regione che più di tutte ha ridotto i giorni di degenza ospedaliera. Detto questo, faccio motivo di orgoglio l’avere costruito 10 nuovi grandi ospedali in Lombardia (5 sono già stati inaugurati, altri 5 lo saranno entro fine 2009), rinnovando strutture vecchie per accogliere al meglio il prezioso lavoro degli operatori sanitari”. Formigoni esprime inoltre “orgoglio per avere proceduto a realizzare oltre 500 interventi di edilizia sanitaria, ammodernando comparti e padiglioni perchè è fondamentale che i malati siano accolti in strutture moderne, nuove, ariose e spaziose - continua Formigoni - come pure è fondamentale che i nostri medici e infermieri possano agire in strutture che esaltino la loro professionalità”.

Regioni.it n. 1385 del 10 giugno 2009.
Sanità: Errani, controlli devono rispettare competenze.
La questione dei controlli da parte del Ministero del tesoro sull’Ospedale Niguarda (su cui si è già espressa la Regione Lombardia con una nota) esce dall’ambito strettamente regionale e finisce per investire il complesso dei rapporti Stato-Regioni. “Le Regioni - ha dichiarato Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni - hanno sollevato più volte il tema di come si svolgono i controlli e le attività ispettive, che devono avvenire nel pieno rispetto delle competenze su tutte le materie e in particolare della sanità. Ciò emerge anche nella vicenda dell’Ospedale Niguarda di Milano, al di là del merito su cui non sono in grado di esprimermi”. “L’assetto costituzionale delle competenze in materia di ordinamento sanitario – aggiunge Errani - emerso dalla riforma del Titolo V della Costituzione, dà alle Regioni la competenza nel Governo e nell’organizzazione dei rispettivi servizi sanitari. Le Regioni già rispondono della regolarità e legittimità della propria azione amministrativa”.

Regioni.it n. 1386 dell’11 giugno 2009.
Non autosufficienza: il fondo va rifinanziato.
Le Regioni chiedono al Governo che il finanziamento del Fondo nazionale per la non autosufficienza continui ad essere previsto anche nella Finanziaria per il 2010 e nel programma pluriennale. Si tratta all’incirca di 500 milioni di euro di trasferimenti alle Regioni, che non sono stati confermati dal Governo a differenza degli anni precedenti (2009 finanziamento statale di 400 milioni di euro, nel 2008 300 milioni di euro). Di questa prospettiva, definita “preoccupante per le famiglie, i non autosufficienti e il sistema nazionale dei servizi sociali e sanitari”, si è parlato a Roma dove si sono incontrati gli Assessori alle politiche sociali delle Regioni, coordinati dal veneto Stefano Valdegamberi e gli Assessori alla sanità delle Regioni, guidati dal toscano Enrico Rossi. “A conclusione della riunione - fa sapere Valdegamberi - si è deciso di chiedere, tramite il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, un urgente incontro al Governo e la convocazione di un tavolo politico che scongiuri un’ipotesi che rappresenterebbe, diversamente da quanto si crede, un danno incommensurabile per lo stesso bilancio nazionale”.

Regioni.it n. 1388 del 15 giugno 2009.
Medicina generale, Pediatria e specialistica ambulatoriale: i testi degli accordi.
Il 27 maggio sono state sottoscritte le ipotesi di Accordi relativi ai tre settori della Medicina Generale, della Pediatria di Libera Scelta e della Specialistica Ambulatoriale, Veterinaria ed altre Professionalità (Psicologi, Chimici, Biologi). Gli accordi saranno operativi all’atto dell’approvazione definitiva da parte della Conferenza per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome. I testi - pubblicati sul sito della Sisac (la struttura interregionale sanitari convenzionati) - sono disponibili on line anche nell’Archivio della sezione sanità del sito www.regioni.it
Questi i link: http://www.regioni.it/dossier/convenz_sanita_270509/ACN_MMG_firmato.pdf http://www.regioni.it/dossier/convenz_sanita_270509/ACN_Pediatria_firmato.pdf http://www.regioni.it/dossier/convenz_sanita_270509/ACN_Specialistica_firmato.pdf

Regioni.it n. 1392 del 19 giugno 2009.
Preoccupazione per i tagli al fondo sociale.
Bisogna operare “un forte pressing sul Governo per avere un incontro chiarificatore con le Regioni in merito agli ipotizzati tagli ai Fondi nazionali per le politiche sociali e per la non autosufficienza (si parla di diverse centinaia di milioni in meno per il primo e dell’azzeramento dei 400 milioni di euro per il secondo)”. Stefano Valdegamberi, Assessore alle politiche sociali della Regione Veneto e Enrico Rossi, Assessore alla Salute della Regione Toscana, hanno scritto - come coordinatori della Conferenza delle Regioni per le materie sociale e sanità, a Vasco Errani Presidente della Conferenza delle Regioni e a tutti i loro colleghi regionali alle Politiche sociali e alla Salute. “Sono trascorsi ormai alcuni mesi dal giorno in cui è stato chiesto formalmente al Ministro Sacconi di poterlo incontrare al fine di definire la quantificazione e la ripartizione del Fondo nazionale per le Politiche sociali per il 2009. Da allora - scrivono gli assessori regionali - non si è mai avuto alcun riscontro a tale richiesta. La Commissione Politiche sociali, nell’ultima riunione tenutasi il 10 giugno scorso, ha espresso una forte preoccupazione in merito al riparto del Fondo Nazionale Politiche Sociali, soprattutto per le voci, che da qualche tempo circolano insistentemente, di un forte taglio alle risorse per il sociale previste per il 2009 nei confronti delle Regioni e dei Comuni”. Nel 2008 il governo aveva previsto la somma complessiva di 1.464.233.696 euro per il fondo nazionale delle politiche sociali di cui 670 milioni di euro circa per le Regioni (quota arrivata alla regione Veneto di circa 25 milioni di euro). “La Commissione Politiche sociali ritiene di dover sollecitare tale richiesta d’incontro - sottolineano Valdegamberi e Rossi ad Errani - anche perchè nel difficile momento economico che si sta attraversando, in cui si riducono i consumi, aumenta la disoccupazionee di conseguenza la povertà, una ulteriore riduzione dei finanziamenti in questo settore porterebbe ad acuire sempre di più gli effetti della crisi economica sulle famiglie italiane più fragili, privandole di servizi considerati essenziali per poter condurre una vita sufficientemente dignitosa”. “Si tratta - ricordano i due coordinatori - di un fondo istituito nel 2007, finalizzato alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio-sanitaria, le cui prestazioni vanno a rafforzare quelle previste dal Fondo sanitario nazionale a favore della domiciliarità e di tutta la rete dei servizi a sostegno della non autosufficienza. Che cosa potrebbe accadere se questo fondo sparisse nei prossimi anni? Di certo le Regioni e gli enti locali non sarebbero in grado di sostenere gli ingenti costi delle prestazioni e degli interventi fino ad oggi erogati grazie al suddetto fondo, determinandosi di conseguenza una maggiore disparità tra i cittadini,a causa di un aumento progressivo delle quote di partecipazione alla spesa da parte dell’utente. Sollecitiamo pertanto un confronto con il Governo su tali tematiche - concludono Valdegamberi e Rossi nella lettera ad Errani - prima che lo stesso assuma iniziative che porterebbero alla definitiva compromissione dei sistemi di welfare regionali, per garantire ai cittadini una piena tutela dei propri diritti sociali”.

Regioni.it n. 1392 del 19 giugno 2009.
Sacconi: esplosione incontrollata spesa sanitaria. A luglio le decisioni sui piani di rientro.
“C’è una situazione di pericolosa esplosione incontrollata della spesa sanitaria che coincide con le situazioni di inefficienza e di carenza di servizi ai cittadini”. Così il ministro del Welfare Maurizio Sacconi parla del sistema sanitario italiano a margine di un convengo delle Associazioni medici dirigenti Anaao e Assomed. Per il ministro esiste quindi una stretta connessione fra “una possibile ulteriore esplosione della spesa sanitaria e il basso livello dei servizi destinati ai cittadini”. Sacconi ha poi annunciato che l’Esecutivo si troverà ad affrontare entro il mese di luglio le situazioni critiche relative al tema sanitario della Sicilia, della Campania, del Molise e della Calabria, oltre alle verifiche del piano di rientro dell’Abruzzo e del Lazio. Potenziare l’assistenza domiciliare è, secondo il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, la grande sfida per una sanità moderna. “Nei nuovi LEA l’assistenza domiciliare integrata viene differenziata e non è più unica. Per esempio - ha spiegato Fazio - quella ai malati terminali è differenziata da quella per i non autosufficienti”. La sanità di domani deve quindi “garantire al cittadino l’assistenza territoriale e dunque va resa centrale la figura del medico di medicina generale. Le diagnosi dovranno essere fatte il più possibile al di fuori degli ospedali, mentre al loro interno dovranno essere concentrate alte tecnologie e multidisciplinarietà”, ha concluso Fazio. Per i medici il vero nodo resta comunque quello contrattuale, soprattutto nel quadro incerto delle risorse disponibili. Per il segretario nazionale dell’Anaao-Assomed. Carlo Lusenti: “Per il prossimo triennio 2010-2012 le risorse stanziate, per gli aumenti contrattuali per il pubblico impiego, sono pari al 5,9%: in pratica il 2% l’anno, vale a dire l’1% netto. Questo si traduce sui nostri stipendi in 30 euro in più al mese, giusto 1 euro al giorno. Si può premiare e fare delle differenze – conclude Lusenti - tra un chirurgo bravo e uno meno capace con un euro al giorno?”.

Regioni.it n. 1395 del 24 giugno 2009.
Sanità: OMS; confronto a Venezia su come migliorare i sistemi sanitari.
I Ministri della Salute di 35 nazioni ed i migliori esperti mondiali in campo sanitario si sono riuniti a Venezia per un incontro promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta di individuare le politiche necessarie per assicurare che i fondi investiti nella lotta a specifiche patologie consentano anche di migliorare la qualità dei sistemi sanitari nel loro insieme. L’Assessore alla Sanità della Regione Veneto, Sandro Sandri, ha aperto i lavori affermando che è fondamentale “trovare dei punti di forza comuni tra le buone pratiche in sanità in Europa e nel mondo”. Sandri ha anche sottolineato l’importanza, in tutti i sistemi sanitari, di coordinare e razionalizzare le risorse economiche in un contesto nel quale la cura sanitaria non deve essere considerata semplicemente come un costo. “Essa – ha detto Sandri – è invece anche una reale risorsa per lo sviluppo di una Nazione e di una Regione”. Consulta la documentazione:
http://www.regioni.it/mhonarc/details_news.aspx?id=162176

Dalla “Rivista delle politiche sociali”
Nata nel 2004, la “Rivista delle politiche sociali è diventata un qualificato strumento di approfondimento scientifico e di lavoro nelle sedi decisionali. Affronta i temi più rilevanti del welfare con l’obiettivo di contribuire ad agganciare teoria e ricerca scientifica alla pratica sindacale e alle scelte di policy. Dedica un’attenzione particolare all’analisi dei principali assetti del welfare, privilegiando un’ottica comparata e il confronto con il dibattito europeo e internazionale.
Il n. 1 del 2009 “Il caso Italia. Percorsi di riforma e nuove criticità” – in doppia lingua – è interamente dedicato all’Italia e vuole fornire un contributo alla conoscenza e all’approfondimento, fuori dai confini nazionali, delle configurazioni strutturali e dei percorsi di riforma avviati negli ultimi decenni. Il numero si compone di due parti. La prima contiene saggi originali con analisi su temi di fondo o emergenti delle politiche sociali italiane. Apre il saggio di Massimo Paci che analizza in un ampio excursus storico il dettato costituzionale alla luce dei diritti sociali e del lavoro; seguono contributi che – fuori dalla chiosa o da un forzato controcanto dell’azione di governo – si soffermano su tre aspetti rilevanti del welfare italiano: De Vincenti e Del Fattore analizzano l’ottica e i contenuti del Libro verde del Governo sul welfare; Sgritta e Farinelli approfondiscono rispettivamente il tema della povertà riemergente e quello della riforma del sistema scolastico. La seconda sezione propone al pubblico straniero alcuni contributi già pubblicati da Rps, aggiornati dagli autori per questo numero in lingua inglese. Sono state privilegiate alcune aree di riflessione e di analisi di particolare peso o attualità nel sistema italiano: la disuguaglianza e la mobilità sociale, il mercato del lavoro, la regionalizzazione delle policy. La sezione conclusiva comprende tre saggi dedicati ai modelli di uscita dalla famiglia dei giovani italiani, alla nuova questione abitativa e alle politiche dell’immigrazione dell’attuale governo.
Contributi di: Giovanna Altieri, Marco Arlotti, Roberto Artoni, David Benassi, Costanzo Bettoni, Margherita Burgarella, Stefano Cecconi, Daniele Checchi, Claudio De Vincenti, Sandro Del Fattore, Fiorella Farinelli, Maurizio Franzini, Ilaria Madama, Manuel Marocco, Sauro Mocetti, Daniele Novelli, Massimo Paci, Manuela Samek Lodovici, Giuseppe Sciortino, Renata Semenza, Gianni Sgritta, Antonio Tosi.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 9.6.2009. Visita il nuovo sito del Centro Maderna. Scambio esperienze tra giovani e anziani: un progetto europeo. Anziani e badanti: quale futuro? Progetto Anziani in Liguria. Come vivono gli anziani europei? La lunga estate degli anziani soli. Chi paga per gli anziani? Prevenzione dell’ictus: una guida on line.
Anziani e badanti: quale futuro?
La badante è un fenomeno tutto italiano. Cosa l’ha prodotto? A chi è utile? Sicuramente alle famiglie, ma anche allo Stato: solleva infatti le famiglie da compiti sempre più difficili e permette allo Stato di lasciare le cose come stanno, cioè di scaricare sulle spalle in primo luogo delle donne la responsabilità di curare e assistere minori e anziani. L’allungamento della speranza di vita e il declino delle nascite hanno alimentato il processo di invecchiamento del nostro paese. Le badanti rappresentano la risposta spontanea, privata, a queste esigenze; suppliscono alle inadempienze della politica e all’indebolimento delle famiglie e delle reti di aiuto familiare. La ricerca pubblicata nel volume getta nuova luce sulle dimensioni e sulla natura del fenomeno: soluzione eccezionale al problema dell’invecchiamento, congela una situazione in cui famiglie e donne continuano a svolgere un ruolo da protagoniste. E dopo? (Da: www.edizionilavoro.it)
Sgritta Giovanni Battista, “Badanti e anziani in un welfare senza futuro”, Edizioni Lavoro, Roma, 2009, pp. 224, € 16,00.

Chi paga per gli anziani?
E’ il titolo della news pubblicata sul sito della Commissione europea, che presenta la Relazione 2009 sull’invecchiamento demografico in Europa. Negli ultimi mesi i paesi dell’Unione hanno iniettato miliardi di euro nelle loro economie per stabilizzare il sistema finanziario e alimentare la crescita. I governi sono concordi nel ritenere che la spesa sia necessaria per combattere la peggiore crisi degli ultimi decenni, anche se ha fatto lievitare i deficit di paesi che stavano per uscire dai conti in rosso - un passo importante per far fronte alle conseguenze di una popolazione che invecchia. Come ha affermato Joaquín Almunia, commissario europeo per gli Affari economici, affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione in tempi di recessione non sarà facile. Secondo Almunia, però, è possibile mediante opportune politiche orientate verso una spesa sociale più efficiente, una maggiore produttività, un’istruzione di migliore qualità e livelli di occupazione più elevati. Fra 50 anni la popolazione resterà numericamente pressoché invariata, ma sarà molto più anziana. L’età mediana, attualmente intorno ai 40, dovrebbe salire a circa 48 anni perché le persone vivono più a lungo, i tassi di natalità sono bassi e l’immigrazione sta calando. Ciò si tradurrà in entrate inferiori, provenienti da una popolazione in età lavorativa sempre meno numerosa, e maggiori costi per pensioni, sanità e assistenza a lungo termine per gli anziani. La pressione sulle finanze pubbliche sarà notevole se l’UE proseguirà sulla sua attuale rotta. Stando alla relazione, la spesa salirà entro il 2060 di circa il 4,7% del PIL a causa del numero crescente di anziani. Entro tale data, per ogni ultra 65enne vi saranno soltanto due persone in età lavorativa (15-64) invece delle attuali quattro.
The 2009 Ageing Report: Underlying Assumptions and Projection Methodologies for the EU-27 Member States (2007-2060)

Indice della Newsletter del 15.6.2009. Bologna: due seminari internazionali su anziani e disabilità. Spesa pubblica per gli anziani in Italia. Portierato sociale a Carpi: un progetto sperimentale per gli anziani. Anziani: aumentano gli interventi estetici.
Spesa pubblica per gli anziani in Italia. (Centro Maderna)
L’Italia è il paese dell’area euro dove la quota di spesa pubblica legata all’invecchiamento della popolazione è destinata a crescere di meno. E’ la stima contenuta nel rapporto 2009 della Commissione Europea sull’invecchiamento della popolazione, riportato nel Bollettino di giugno della Banca Centrale europea. Lo studio stima la variazione percentuale del rapporto fra la spesa pubblica complessiva connessa all’invecchiamento della popolazione (pensioni, assistenza sanitaria, cure a lungo termine, sussidi di disoccupazione e istruzione) e il Pil nei paesi dell’Eurozona nel periodo dal 2007 al 2060. L’Italia risulta essere il paese dove è previsto l’incremento minore del rapporto, pari a 1,6 punti percentuali. Previsti incrementi moderati di tali voci di spesa anche in Austria (+3,1%) e in Portogallo (+3,4%). Le variazioni più consistenti sono invece previste per il Lussemburgo (+18%), la Grecia (+15,9%) e la Slovenia (+12,8%). Per l’intera area euro si stima un aumento del rapporto pari al 5,2% fino al 2060, un incremento legato soprattutto all’aumento della spesa pensionistica e, in misura minore, gli aumenti della spesa per l’assistenza sanitaria e le cure a lungo termine.

Anziani: aumentano gli interventi estetici. (Centro Maderna)
Gli interventi estetici poco invasivi sono risultati, nel corso del 2008, circa due milioni e mezzo, ovvero il 15% in più rispetto all’anno precedente a fronte di una riduzione del 10% degli interventi di chirurgia plastica. E’ cambiato anche l’identikit di chi richiede l’intervento: più anziani e meno giovani. Un paziente su due, infatti, ha più di 65 anni. Lo rivelano i dati che saranno diffusi a Firenze questa settimana in occasione dell’84° Congresso nazionale della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse SIDeMaST. Fra i due milioni e mezzo di procedure estetiche mini-invasive le più richieste sono quelle per ridurre i segni del tempo: asportazione di capillari antiestetici, peeling chimici, filler, trattamenti che portano in profondità principi attivi per ridare tono ed elasticità alla pelle, epilazione definitiva.

Indice della Newsletter del 23.6.2009. Al cinema: un film sull’amore tra anziani. Lavorare insieme tra operatori sociali. Caldo: anagrafe degli anziani a rischio. Un monitoraggio sull’Assistenza Domiciliare Integrata. Quando la persona con disabilità diventa anziana.

Caldo: anagrafe degli anziani a rischio. (Centro Maderna)
Partono le prime misure contro l’emergenza caldo a tutela dei soggetti più deboli. I Comuni dovranno trasmettere ai servizi sanitari regionali e alle aziende sanitarie locali gli elenchi anagrafici degli anziani che abbiano più di sessantacinque anni. È quanto dispone l’ordinanza del vice-ministro della Salute Ferruccio Fazio, che dà il via libera alle “anagrafi della fragilità”. Due sono i presupposti alla base del provvedimento: l’aumento delle temperature e, soprattutto, l’opportunità di risposte rapide. I servizi sanitari regionali e le aziende sanitarie locali, grazie ai dati raccolti e agli altri dati ritenuti idonei a individuare le persone interessate, dovranno intraprendere “in collaborazione con il Dipartimento della protezione civile, ogni opportuna iniziativa volta a prevenire e a monitorare danni gravi ed irreversibili alle persone a causa delle anomale condizioni climatiche legate alla stagione estiva”. L’ordinanza dispone, inoltre, che le Amministrazioni comunali provvedano a far fronte agli effetti dell’emergenza caldo anche attraverso “servizi di assistenza economica o domiciliare, di telesoccorso, di accompagnamento e di trasporto”. A tal fine il provvedimento del vice-ministro Fazio ricorda che il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha elaborato, aggiornato e diffuso apposite Linee guida per “promuovere la messa a punto di piani locali di sorveglianza e di risposta verso gli effetti sulla salute delle ondate di calore”. L’ordinanza ha validità fino al 30 ottobre.

Un monitoraggio sull’Assistenza Domiciliare Integrata. (Centro Maderna)
“Infermieri in rete”, newsletter della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, presenta alcune conclusioni del Rapporto sull’assistenza domiciliare condotto da Cittadinanzattiva. Nel 65% dei casi, l’assistenza sanitaria a casa viene attivata con la richiesta del medico di medicina generale: è lui la figura più presente (89%), seguito da: infermiere (83%), medico specialista (40%) e fisioterapista (36%). Medici ed infermieri vengono valutati positivamente dai cittadini che li apprezzano per la disponibilità e l’impegno profuso. I cinque punti deboli individuati dal Rapporto sono: scarso uso della “terapia del dolore”: solo il 18% dei cittadini che dichiara di provare dolore ha usufruito di una terapia ad hoc; scarsissimo supporto psicologico: l’84% dei cittadini non ne usufruisce e, nel 64% dei casi, esso è assente anche come supporto alla famiglia durante il lutto; lunghi tempi di attesa per materassi e pannoloni con costi a carico delle famiglie per integrare la carenza dell’assistenza; poca integrazione fra assistenza sanitaria e assistenza sociale. I maggiori disagi sono percepiti da adulti con grave disabilità (30,4%), malati cronici (29,1%), soggetti anziani appena dimessi dall’ospedale (21,5%) e, nella misura del 2,5%, bambini con problemi di disabilità.

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro è uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.

Sul numero 298 di EpiCentro. Incidenti in Europa. Ogni anno in Europa circa 10 mila giovani perdono la vita a causa di incidenti. La situazione sta migliorando, ma gli incidenti restano la prima causa di morte per bambini e adolescenti. Il punto sugli obiettivi del millennio. Alcuni risultati sono incoraggianti, ma resta ancora molto da fare soprattutto per quanto riguarda mortalità materna e accesso ai farmaci: il rapporto Oms “World Health Statistics 2009”. Rapporto Unicef 2009. Emorragie, infezioni e aborti a rischio uccidono ogni giorno 1500 donne. Asfissia e nascite pre-termine sono invece le principali responsabili dei decessi neonatali: i dati emergono dal rapporto Unicef 2009.

Sul numero 299 di EpiCentro. Influenza da nuovo virus a/h1n1. L’Oms ha dichiarato il passaggio alla fase 6 dell’allerta pandemica: un’indicazione della diffusione della malattia, non della sua gravità. All’11 giugno in Italia sono stati segnalati 56 casi. On line: il rapporto settimanale sulla sorveglianza sindromica a Genova, gli ultimi aggiornamenti dalla letteratura scientifica e il punto sulla situazione nei Paesi più colpiti. Alimentazione e salute. Obesità giovanile, carenza di micronutrienti, malattie alimentari. Sono le sfide di salute raccolte dal Piano d’azione per le politiche alimentari e nutrizionali 2007-2012 lanciato dall’Oms Europa. Igiene delle mani. Ogni anno in Europa si verificano circa 5 milioni di infezioni nosocomiali, con gravi costi sanitari e clinici. Sul tema, l’Oms lancia l’iniziativa “Save lives: clean your hands” e pubblica nuove linee guida. Progetto cuore. Sono disponibili, per alcune Regioni e centri, i dati relativi alla seconda indagine dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare. Con l’occasione il sito riorganizza tutta la sezione fattori di rischio.
Sul numero 300 di EpiCentro. Guadagnare salute a Napoli /1. Napoli, 24-25 settembre 2009: il primo degli incontri dedicati ai sistemi di sorveglianza nell’ambito del programma Guadagnare Salute sarà focalizzato sui risultati ottenuti dal Passi. Vai alle pagine web dedicate Guadagnare salute a Napoli /2. L’incontro di Napoli si articola in più eventi: un convegno scientifico e una sessione poster, la mostra “Città della salute” su esperienze per la promozione della salute, eventi sociali e una sessione locale. iniziative per guadagnare salute. Salute in tutte le politiche, intersettorialità, comunicazione: è il filo conduttore che ha guidato il convegno “Le iniziative e i progetti per Guadagnare Salute”, tenuto a Roma il 15 giugno. Nuova influenza A/H1N1. Al 18 giugno in Italia sono 76 i casi di influenza A/H1N1. L’Oms ha dichiarato il passaggio alla fase 6 dell’allerta pandemica. Consulta i dati aggiornati e vai sui siti di ministero della Salute, Oms, Ecdc e Cdc. 
 

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies