Block Notes n. 15, luglio 2009


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:

1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Il Tar della Lombardia boccia il bonus famiglie della Regione
Sanità, Formigoni nomina i presidenti degli Irccs
Sanità: Formigoni completa le nomine degli Irccs
Boscagli: fondo per non autosufficienti è di 1,4 milioni
Buono famiglia, sentenza Tar non tocca beneficiari
Buono-famiglia, Boscagli replica a Cgil
Irccs, nomine con il bilancino leader di Cl al posto di Tognoli

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Documento Cgil “Sintesi e sfide del libro bianco del governo”
Documento del Dipartimento Welfare “Patto per la Salute 2010 – 2011
Relazione annuale sulle tossicodipendenze in Italia nel 2008
Dpef e sanità: botta e risposta Sacconi-Errani
Non autosufficienza. Errani: il governo ha azzerato il fondo 2010
Badanti e anziani: doppia dipendenza
Assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia
Badanti a ore: un nuovo servizio per gli anziani di Monza
Rapporto Ocse 2009 sulle disparità sanitarie


Dalle agenzie di stampa regionali.
Dalla Cgil Lombardia. Comunicato stampa del 20 luglio 2009.
Dichiarazione del Segretario generale della Cgil Lombardia, Nino Baseotto e dei Segretari generali delle Camere del lavoro di Milano e Brescia, Onorio Rosati e Marco Fenaroli.
“Accolto il ricorso del sindacato. Il Tar della Lombardia boccia il bonus famiglie della Regione: discrimina i cittadini extracomunitari. E’ stata pubblicata ieri la sentenza del Tar della Lombardia in merito al ricorso presentato da Cgil Milano, Cgil Brescia, insieme ad alcune famiglie straniere, e congiuntamente ad Anolf di Bergamo e Cesil di Milano (due Associazioni che fanno riferimento alla Cisl) contro la delibera sul “bonus famiglie numerose” della Regione Lombardia, che escludeva dal beneficio le famiglie straniere in possesso del regolare permesso di soggiorno rinnovabile. Il ricorso presentato dal sindacato aveva lo scopo di allargare il diritto a tutti, senza discriminazioni, sulla base della ragione che la misura del “bonus famiglie numerose” era stata decisa a sostegno del reddito delle famiglie povere in difficoltà a causa della crisi economica in atto. Il Tar boccia la filosofia di intervento della Regione ed accoglie pienamente le osservazioni di Cgil e Cisl. Il Tribunale ha riconosciuto che il ricorso del sindacato non solleva un problema di graduatoria e di conflitto tra gli interessi delle famiglie, ma pone l’obiettivo del riconoscimento di uguali diritti per coloro che si trovano nella medesima condizione di povertà, in coerenza della legge Regionale n. 23 del 1999 e dell’art. 2 dello Statuto Regionale, che non ammette discriminazioni sulla base della provenienza territoriale. La Lombardia ha buone leggi, non discriminatorie, che devono essere applicate concretamente soprattutto nei contenuti delle Delibere Amministrative. Proprio per dare concreta attuazione alla sentenza, crediamo necessario l’avvio urgente di un confronto tra l’assessorato e le organizzazioni sindacali al fine di definire tempi e modalità per la riapertura del bando regionale, rendendo così praticabile per i nuclei familiari residenti e con regolare permesso di soggiorno, la possibilità di ottenere quanto previsto. Crediamo altresì che questa sentenza e il diritto lì sancito, possa determinare le condizioni affinché, anche in ragione della crisi, si sancisca l’uguaglianza nei diritti di tutti e tutte nella nostra Regione, oggi e nei prossimi anni. Ci auguriamo che il Presidente Formigoni si convinca finalmente dell’inutilità e dannosità per sé e la propria Giunta di inseguire le spinte più estremiste e venate di xenofobia presenti nella maggioranza che lo sostiene”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 14 luglio 2009
Sanità, Formigoni nomina i presidenti degli Irccs.
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha nominato oggi i presidenti e i direttori generali degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) della Lombardia. Nuovo presidente della Fondazione Policlinico-Mangiagalli-Regina Elena di Milano, è Giancarlo Cesana, che subentra a Carlo Tognoli. All’Istituto Nazionale dei Tumori, è stato nominato Antonio Colombo. Carlo Borsani lascia l’Istituto Tumori e assume la presidenza dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. Alessandro Moneta, già presidente del Besta, è nominato al Policlinico San Matteo di Pavia, dove prende il posto di Alberto Guglielmo. Per quanto riguarda i direttori generali, tre sono confermati: al Policlinico di Milano, Giuseppe di Benedetto; al San Matteo di Pavia, Pietro Caltagirone, e al Besta Giusepe De Leo. All’Istituto dei Tumori va invece Gerolamo Corno che prende il posto di Alberto Scanni, nominato direttore generale dell’Ospedale Sacco di Milano (il cui direttore generale Luigi Corradini va a dirigere il Fatebenefratelli). Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha fatto sapere che sta lavorando sulla definizione dei componenti dei Consigli di amministrazione, che deciderà e comunicherà forse già domani, mentre restano in carica i direttori scientifici fino al rinnovo di questa carica che spetta al Ministero. Parole di ringraziamento Formigoni ha avuto in particolare per gli “uscenti” Carlo Tognoli e Alberto Guglielmo. “Tognoli già due anni fa - ha rivelato Formigoni - mi aveva manifestato l’intenzione di lasciare, ma ha accettato la mia richiesta di concludere il mandato, e di questo gli sono molto grato. Sotto la sua guida il Policlinico ha compiuto passi enormi ed ha visto inaugurazioni importantissime, come il padiglione Riva nel 2007, il nuovo Pronto Soccorso e il padiglione polispecialistico Monteggia nel 2009”. “Sono grato a Formigoni - ha detto Tognoli soprattutto perché in questi anni da lui non ho avuto nessun condizionamento e spero di poter collaborare ancora in nuove modalità”. Alberto Guglielmo “resterà nella squadra di Regione Lombardia”, ha assicurato Formigoni, ricordando che la sua gestione del San Matteo si è distinta per gli accordi con l’Agenzia spaziale italiana, con Europe Assistance e con prestigiosi istituti americani come la John Hopkins University, la Irvine University e la Edward Live Science. Formigoni ha ricordato anche che la Lombardia è l’unica Regione che ha deciso di assumere la gestione degli Irccs del suo territorio ed ha sottolineato la bontà della scelta della Fondazione come forma giuridica perché “offre una particolare agilità di governo e consente di reperire anche risorse private, come ad esempio è accaduto al Besta con l’accordo con la Fondazione Mariani e la collaborazione con la Humanitas”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 15 luglio 2009
Sanità: Formigoni completa le nomine degli Irccs.
Il presidente Roberto Formigoni ha completato oggi le nomine dei vertici degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di competenza di Regione Lombardia, dopo le nomine dei presidenti e dei direttori generali avvenute ieri. Si tratta dei vertici della Fondazione Policlinico, del Besta, dell’Istituto dei Tumori e del San Matteo di Pavia. Ne ha dato notizia lo stesso Formigoni in una conferenza stampa, sottolineando come siano tutti “nomi di pregio”. Tra questi, ha detto Formigoni, “spicca quello di Enrico Decleva, rettore dell’Università Statale di Milano, che ha accettato il mio invito ad entrare nel Consiglio di amministrazione del Policlinico. L’obiettivo raggiunto è quello di qualificare ulteriormente al massimo livello un ente fondamentale come il Policlinico, che rappresenta un’eccellenza della sanità italiana a livello mondiale, dopo i curricula eccellenti delle nomine di ieri. In più viene rimarcata ancora una volta la collaborazione tra la Regione e le Università. Decleva infatti, oltre che rettore della Statale, è anche presidente della Conferenza dei rettori delle Università Italiane. Con la nomina di Ornella Piloni nel Cda dell’Istituto dei Tumori e di Valerio Bonecchi nel Cda del S. Matteo di Pavia, ha aggiunto Formigoni, è stato anche garantito uno spazio all’opposizione, anche se nulla mi obbligava a queste nomine. Inoltre, sono tuttora in carica i direttori scientifici, nominati dal ministro Turco, alcuni dei quali ascrivibili all’area dell’opposizione. Questo avviene perché io e la mia maggioranza sappiamo che cos’è la democrazia e abbiamo rispetto per la funzione dell’opposizione. Lo spazio ad essa garantito non è certo dovuto, come ha detto ieri il consigliere del Pd, Porcari, alla necessità di avere il contributo della cultura riformista perché in Lombardia l’unico riformismo è quello rappresentato della Giunta guidata da me e sostenuta dalla maggioranza in Regione. Il Pd e la sinistra rappresentano al contrario il vetero-conservatorismo”. Sempre riferendosi alle dichiarazioni di Porcari che aveva parlato di “mancata riconferma di Tognoli”, Formigoni ha ribadito quanto detto ieri dallo stesso Tognoli e cioè che l’ex sindaco di Milano non era disponibile ad un nuovo incarico al Policlinico, avendo tra l’altro espresso questa posizione già due anni fa ed essendo stato convinto da Formigoni a completare il mandato appena scaduto. Formigoni ha infine espresso “sorpresa” per alcuni commenti letti questa mattina sui giornali. “Alcuni nostri editorialisti - ha detto - non si sono preoccupati di esaminare i curricula delle persone da me nominate ma si sono espressi solo sulla base di un pregiudizio ideologico, secondo cui l’appartenenza ad una certa area deve implicare necessariamente una condanna. Questi editorialisti, invece che esaminare i curricula e i risultati ottenuti dalle persone interessate hanno curiosamente e magari inconsapevolmente utilizzato gli stessi argomenti delle opposizioni, che sono in grave crisi, mettendosi a loro rimorchio”. Questa la nuova composizione dei quadri dirigenziali degli IRCCS. Tra parentesi dopo il nominativo è riportato, se diverso da Regione Lombardia, l’ente che ha indicato. Besta. Presidente: Carlo Borsani. Consiglieri: Cosma Gravina, Luigi Sala, Mario Brambilla, Alberto Mazzoni (Ministero), mancano i consiglieri indicati da Fondazione Mariani e Comune di Milano. Direttore scientifico: Ferdinando Cornelio (Ministero). Direttore generale: Giuseppe De Leo. Istituto Tumori. Presidente: Antonio Colombo. Consiglieri: Fabio Minoli Rota, Alberto Garocchio, Ornella Piloni, Alberto Guglielmo, Annamaria Bernardini De Pace (Comune di Milano), Roberto Mazzucconi (Ministero). Direttore scientifico: Marco Pierotti (Ministero). Direttore generale: Gerolamo Corno. Policlinico. Presidente: Giancarlo Cesana. Consiglieri: Enrico Decleva, Francesco Campagna, Gabriele Perossi, Antonio Bandera (Comune di Milano), Luigi Roth (Fondazione Fiera), Giuseppe Ricciardi (Ministero), manca il consigliere indicato dall’Arcidiocesi di Milano. Direttore scientifico: Ferruccio Bonino (Ministero). Direttore generale: Giuseppe Di Benedetto. San Matteo di Pavia. Presidente: Alessandro Moneta. Consiglieri: Aurelio Torriani, Carlo Mauro Agliardi, Fabio Lambri, Valerio Bonecchi, Lorenzo Callegari (Provincia di Pavia), mancano i consiglieri indicati da Comune di Pavia e Ministero. Direttore scientifico: Carlo Alberto Redi (Ministero). Direttore generale: Pietro Caltagirone.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 16 luglio 2009
Boscagli: fondo per non autosufficienti è di 1,4 milioni.
“Ammonta a 1.373 milioni di euro il Fondo sanitario della Regione per le persone non autosufficienti. Si tratta di risorse autonome che la Lombardia ha deciso di destinare alla realizzazione degli interventi a favore di anziani e dei disabili”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, intervenendo questa mattina alla discussione del Dpefr (Documento di programmazione economico finanziaria) che si è svolta in commissione sanità del consiglio regionale. “L’attuazione delle politiche regionali nel settore sociale, ha proseguito Boscagli, è garantita anche da altri 266 milioni di origine sia statale sia regionale”. Secondo l’assessore i 1.373 milioni del Fondo sanitario per non autosufficienti rappresentano “la prova concreta di un impegno notevole in grado di mettere in campo sia una rete di strutture d’assistenza all’avanguarda sia di strumenti a favore delle famiglie”. In poco più di dieci anni le Residenze socio-assistenziali in Regione sono aumentate di quasi il 50%, passando da 435 a 628, e i posti letto accreditati sono aumentati di oltre 16 mila unità. “La Lombardia - ha proseguito l’assessore - oggi si caratterizza per una rete di oltre 55 mila posti letto per gli anziani nelle residenze socio assistenziali e per un insieme di opportunità che consentono di scegliere la tipologia dell’assistenza. L’esperienza dei buoni e dei voucher è positiva e contiamo di incrementarla. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare dobbiamo comunque considerare che esistono numerose e differenti risposte attuate a livello di enti locali e che sfuggono per ora a una classificazione precisa e a un’unica mappatura. Il bisogno cresce in modo esponenziale (40 mila anziani in più ogni anno), ma la virtuosità della Lombardia è constatabile anche dalla enorme capacità delle istituzioni e della società di realizzare un welfare innovativo, sussidiario e adeguato alle necessità. Nella prospettiva del Dpefr, l’assessorato alla Famiglia prevede - ha concluso Boscagli - azioni finalizzate a migliorare un modello che finora ha dato buona prova di sé. Si tratta perciò, valorizzando il ruolo della famiglia, di favorire la libera iniziativa e la sperimentazione. In particolare ci si propone di accompagnare e orientare istituzioni come Asl o Comuni che esercitano il loro ruolo a contatto coi cittadini, e di sviluppare un sistema di welfare locale attraverso nuove leve di governance (Piani di Zona di Comuni associati, Tavolo del Terzo Settore)”. Relativamente agli altri ambiti d’azione oltre a quelli per anziani e disabili, l’assessore si è soffermato sull’obiettivo del riordino e dell’incremento della rete dei consultori e di un rinnovato impegno per gli asili nido, per i quali è prevista a breve la pubblicazione di nuovi bandi.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 17 luglio 2009
Buono famiglia, sentenza Tar non tocca beneficiari. Boscagli rassicura 15.000 nuclei che hanno ricevuto il contributo.
“La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale non tocca le famiglie alle quali la Regione Lombardia ha riconosciuto il diritto di ricevere il buono famiglia di 1.500 euro. Gli oltre 15.000 nuclei familiari in questione, anzi, hanno già ricevuto il contributo previsto o lo stanno ricevendo proprio in questi giorni, e non è in discussione il loro diritto”. L’assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, vuole così rassicurare, all’indomani della sentenza del Tar, le famiglie, numerose e con reddito limitato, alle quali la Regione ha concesso il “buono”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 20 luglio 2009
Buono-famiglia, Boscagli replica a Cgil.
“I sindacati e le associazioni che hanno presentato questo ricorso si pongono oggettivamente contro le famiglie povere della Lombardia”. Così Giulio Boscagli, assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, commenta le dichiarazioni dei sindacati sulla sentenza del Tar della Lombardia sul ricorso nei confronti del “Buono Famiglia”. “L’unico risultato di questa sentenza - spiega Giulio Boscagli -sarà quello di mettere in discussione le risorse che verranno destinate alla prosecuzione dell’erogazione del Buono Famiglia. La Cgil e le associazioni non possono nascondere la realtà, e cioè che le risorse pubbliche non sono illimitate, il costringere la Regione a dare delle risorse a soggetti di altro tipo, diminuisce evidentemente le risorse a disposizione delle famiglie povere lombarde. La scelta di inserire, tra i requisiti d’accesso, il permesso di soggiorno di lungo periodo - chiarisce l’assessore - è stata fatta per premiare la stabilità di permanenza sul nostro territorio. Non esiste alcune spinta xenofoba nella maggioranza, come dimostra l’elenco dei beneficiari del buono”. “È inaccettabile - conclude Boscagli - che si chieda ora il confronto con la Regione dopo aver fatto intervenire il Tar contro la decisione regionale.”

Da “Novità Settegiorni PD”, notiziario del gruppo PD nel Consiglio regionale lombardo.
E’ uscito il n. 65 del 16 luglio 2009.
Irccs, nomine con il bilancino leader di Cl al posto di Tognoli.
Ha fatto discutere i maggiori giornali italiani la nomina da parte della presidenza della Regione di Giancarlo Cesana, già leader laico di Comunione e liberazione, alla guida del Policlinico di Milano al posto dell’ex sindaco socialista di Milano Carlo Tognoli. Il mosaico delle nomine alle quattro fondazioni Irccs lombarde, in effetti, risponde a chiare logiche di spartizione: al Policlinico il ciellino Cesana, al Policlinico San Matteo di Pavia il berlusconiano Alessandro Moneta, al Besta l’aennino Carlo Borsani e all’Istituto dei Tumori Antonio Colombo, in quota Lega. “Mi pare evidente - ha dichiarato a caldo Carlo Porcari - che il presidente Formigoni, nelle nomine dei nuovi presidenti degli Irccs, abbia dovuto tener conto dell’equilibrio interno non solo del Pdl, ma della sua stessa maggioranza. Tant’è che i quattro presidenti, al di là delle capacità personali, fanno precisamente riferimento alle aree legate a Formigoni, a Berlusconi, ad An e alla Lega”. Ma Porcari ha anche puntato il dito, causando la risposta piccata di Formigoni, contro l’avvicendamento Tognoli - Cesana. “Spicca il fatto - ha detto Porcari - che con la mancata riconferma di Carlo Tognoli si chiude il ciclo delle velleità di Roberto Formigoni di rappresentare anche l’area riformista. L’ex sindaco di Milano, che tre anni fa era stato presentato alla guida della fondazione Policlinico come forte segnale di apertura del campo formigoniano, oggi viene sostituito da Giancarlo Cesana, persona certamente valida ma che appartiene alla stessa area culturale di Formigoni e non è chiaramente assimilabile alla tradizione riformista milanese”. Mercoledì Formigoni ha anche nominato i componenti di competenza regionale dei consigli di amministrazione delle stesse fondazioni. Tra questi, ed è una novità, anche due consiglieri proposti dal PD. Si tratta di Valerio Bonecchi al San Matteo di Pavia e di Ornella Piloni all’Istituto Tumori. “La bulimia del centrodestra - conclude Porcari - ha impedito un ragionevole, se non doveroso, riconoscimento di una presenza dell’opposizione in ognuno degli Irccs lombardi. A Formigoni, comunque, riconosciamo di aver fatto oggi un passo in avanti rispetto a due anni fa, quando escluse le opposizioni”.

Dalle Agenzie di stampa nazionali.

Dalla Cgil nazionale – Dipartimento Welfare http://www.cgil.it
14/7/2009 – Documento “Sintesi e sfide del libro bianco del governo”.
I Dipartimenti Politiche del lavoro, Salute e sicurezza e Welfare analizzano nel dettaglio il testo.
Questo documento si articola in quattro parti: nella prima, ripercorriamo le analisi e le proposte del Libro bianco, nella seconda, segnaliamo quanto si trovi già in provvedimenti operativi di questo governo, inficiando così l’assunto di fondo di un Libro bianco, ossia l’apertura di un percorso di intervento normativo a valle di un processo, di confronto con gli attori interessati, nella terza proviamo a segnalare i fondamenti culturali della proposta, e infine indichiamo nella parte finale i terreni di una possibile risposta della Cgil, con proposte avanzate dai singoli Dipartimenti sulle materie di loro competenza. Scarica il documento:
http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=&TAB=0&ID=12061

20/07/2009. Documento del Dipartimento Welfare “Patto per la Salute 2010 – 2011”
Il conflitto istituzionale tra Governo e Regioni si è ulteriormente accentuato con la presentazione del Decreto anticrisi. Tra le materie oggetto del confronto spicca ovviamente il nuovo Patto per la Salute (e il fondo per la Non autosufficienza e quello Sociale). Nei prossimi giorni è probabile si svolga l’incontro tra il Presidente del Consiglio e la Presidenza della Conferenza delle Regioni, che lo ha richiesto all’unanimità con una lettera formale, nella quale si annuncia la sospensione di tutti i tavoli di confronto istituzionali. Il giorno 23 luglio prossimo, il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni (assessore Rossi) ha convocato un incontro con Cgil Cisl e Uil. Scarica la scheda “Il Patto per la Salute contro la crisi, e oltre”: http://www.cgil.it/Archivio/Welfare/Il%20Patto%20per%20la%20salute%20contro%20la%20crisi%20e%20oltre.pdf

Dalla Newsletter di “Governo italiano.it”, n. 26 del 7 luglio 2009
Relazione annuale sulle tossicodipendenze in Italia nel 2008.
Diminuisce il consumo di cocaina ed eroina nei giovani al di sotto dei 20 anni, ma cresce quello di cannabis. Questi sono alcuni dei dati illustrati nella mattinata dal sottosegretario Carlo Giovanardi nel corso della conferenza stampa di presentazione della “Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2008”. Per quanto riguarda i dati relativi alla popolazione al di sopra dei venti anni, la relazione indica un generale aumento del consumo di tutte e tre le sostanze. Da rilevare, inoltre, una sempre maggiore tendenza al policonsumo cui molto spesso viene associato anche il consumo di alcol. Più in generale è stato stimato che, in Italia, i soggetti tra i 15 e i 64 anni con bisogno di trattamento siano circa 385.000, contro i 174.000 effettivamente in cura presso i Ser.T. (Servizi Pubblici per le Tossicodipendenze del Sistema Sanitario Nazionale). Se l’Umbria, le Province autonome di Trento e Bolzano, la Basilicata e la Calabria sono le regioni con maggiori assuntori di eroina in trattamento, Lombardia, Molise e Sicilia sono quelle dove c’è una maggiore percentuale di consumatori di cocaina; per quanto riguarda la cannabis invece abbiamo il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la Puglia; Abruzzo e Piemonte invece le regioni con la maggior presenza di assuntori di altre sostanze. Proprio rispetto ai trattamenti preoccupa come sia molto ampio, 12-14 anni, il lasso di tempo che intercorre tra il primo momento di utilizzo della sostanza a quello in cui i soggetti accedono ai servizi per chiedere aiuto: proprio per combattere questo problema dovranno essere assunti dal Governo programmi di prevenzione precoce. Cala il numero di morti per overdose: dalle 589 del 2007, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente, si è passati alle 502 del 2008, con una diminuzione del 14,7%”. Per quanto riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti un dato che emerge dalla relazione annuale è il crescente numero di minori in carcere per questo reato: dal 2007 al 2008 i minori arrestati per spaccio sono aumentati del 38% e uno su due è straniero. Da sottolineare inoltre un aumento, negli ultimi anni, della vendita di sostanze stupefacenti via Internet: sono sempre di più, infatti, i siti web dove è possibile acquistare con facilità sostanze illecite o medicinali senza prescrizione medica. Scarica il dossier:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/relazione_droga_2008/index.html

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1409 del 15 luglio 2009.
Dpef e sanità: botta e risposta Sacconi-Errani.
Il Patto per la Salute “sarà oggetto di negoziato con le Regioni, ma se il negoziato fallirà ci sarà una norma di salvaguardia per procedere ugualmente”, ha detto il ministro del welfare, “se non c’è l’accordo - ha sottolineato Sacconi - il mondo non si ferma ma si va avanti”. Il ministro ha poi aggiunto che non c’è alcun “taglio per la sanità” nel Documento di programmazione economico finanziario (Dpef) approvato dal Consiglio dei ministri. sottolineando che “al contrario, il Fondo sanitario nazionale cresce di circa 4,5 miliardi tra il 2010 e il 2011. A casa mia 4,5 miliardi in più sono incrementi di spesa, altro che tagli”. Affermazioni che hanno suscitato la replica del Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “Noi abbiamo chiesto al Governo di fare il nuovo Patto per la Salute per gli anni 2010-2012. Sono mesi che attendiamo in proposito una proposta dall’Esecutivo. Anche per questo abbiamo chiesto un incontro al Presidente del Consiglio dove si faccia il punto su una situazione molto critica e negativa nelle relazioni fra Governo e Regioni. Da mesi – ha proseguito Errani - denunciamo la sottostima del Fondo Sanitario Nazionale previsto per il 2010-2011. Una sottostima di almeno 7 miliardi, come il Governo sa bene, visto che il Presidente del Consiglio il 1° ottobre 2008 ha firmato con le Regioni un accordo in quattro punti nel quale si prendeva atto di tale sottostima. E’ poi davvero difficile dire che non ci siano tagli. Al riguardo si può citare come esempio il fatto che per il 2010 è stato azzerato il Fondo per la non autosufficienza. Così stanno le cose, se ne prenda atto e si apra invece una discussione seria nel merito. Trovo poi singolare che rappresentanti dell’Esecutivo vogliano unilateralmente un Patto: come dice il concetto stesso – ha concluso Errani - un Patto è bilaterale”.

Regioni.it n. 1411 del 17 luglio 2009.
Non autosufficienza: Sacconi, Errani, Colozzi. Errani: il governo ha azzerato il fondo 2010.
“Per quel che concerne il welfare dico solo: i circa 400 milioni per la non-autosufficienza, previsti per il 2009 e azzerati nella programmazione finanziaria del 2010 ci sono ancora? Saranno reintrodotti ? Se così fosse sarebbe questa un’ottima notizia, coerente con l’annuncio che non c’è una riduzione degli investimenti nel welfare”. Così il presidente Vasco Errani al termine della Conferenza delle Regioni del 16 luglio. Ma il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sulla non autosufficienza solleva anche la questione del commissariamento delle Regioni. Lo sostiene incontrando – sempre il 16 luglio - il segretario generale dei pensionati della Uil, Romano Bellissima. “Quest’ultimo – si legge in comunicato stampa del ministero del Welfare - ha rappresentato al Ministro la necessità di accelerare gli interventi a sostegno delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie, sottolineando in particolare il divario che si sta registrando nel Paese tra Regioni che hanno già provveduto a mettere in campo significative risorse a favore della non autosufficienza e Regioni che invece sono in grave ritardo nella predisposizione di progetti e finanziamenti per questa rilevante area del disagio sociale, con drammatici effetti per le stesse persone non autosufficienti. Il Ministro Sacconi ha assicurato la massima attenzione del Governo per l’individuazione e l’avvio di interventi e soluzioni strutturali e durature. Un risultato che potrà più agevolmente essere raggiunto quanto più e quanto prima le Regioni inadempienti provvederanno a riorganizzare e razionalizzare i servizi socio-sanitari-assistenziali e le relative risorse. A questo scopo il Ministro ha garantito che il Governo non esiterà a procedere sulla strada dei commissariamenti per quelle Regioni che non daranno corso, attraverso i piani di rientro, al recupero di efficienza e di capacità di spesa a favore anche di una diversa e più efficace organizzazione dei servizi socio-sanitari-assistenziali”. “Sono davvero colpito - ribatte Errani - dagli annunci sulla non autosufficienza e dalle minacce di commissariamento del ministro Sacconi. Di fronte alla richiesta del segretario della Uil, circa l’impegno del governo sulla non autosufficienza, il ministro Sacconi - sottolinea Errani - se la prende con le Regioni e si dimentica che il governo stesso ha letteralmente azzerato il fondo per il 2010 (circa 400 milioni di euro)”. Secondo Errani, dunque, “la minaccia di commissariamento delle Regioni a fronte di un tale taglio di servizi è una contraddizione provocatoria e insostenibile”. Il presidente della Conferenza delle Regioni ricorda infine che l’istituto del commissariamento è regolato dalla Costituzione repubblicana e “ad essa tutti si devono attenere”. Precisa Romano Colozzi, coordinatore della Commissione affari finanziari della Conferenza delle Regioni: “Le Regioni si dovranno distinguere per una gestione virtuosa di risorse e servizi, ma il dialogo sui finanziamenti non può e non deve interrompersi. Il continuo richiamo del Ministro Sacconi affinchè tutte le Regioni si allineino in una gestione efficiente e virtuosa delle risorse è certamente condivisibile ed è quello che tutti i cittadini si aspettano. E’ però necessario - puntualizza Colozzi - coniugare questo concetto alla giusta richiesta delle Regioni, anche virtuose, di non tagliare nel bilancio delle Stato le risorse previste per i servizi alle persone non autosufficienti. Il Ministro non può non sapere che con l’attuale sistema di finanziamento e in attesa del federalismo fiscale, le Regioni non possono trovare all’interno dei propri bilanci risorse per questi servizi se non facendo riferimento al Fondo sanitario o a finanziamenti appositi dello Stato. Per questo è importantissimo che non si interrompa, nonostante le evidenti difficoltà, quel filo di dialogo che ancora stiamo cercando di tener vivo. In materie cosi delicate contrapposizioni forzate o forzature unilaterali non otterrebbero altro che complicare a dismisura la soluzione dei problemi e creare un solco ancora più ampio fra società e istituzioni”.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 6.7.2009. Progetto europeo per la formazione continua degli operatori sociali. Domande e risposte sull'assistenza all'anziano. Badanti e anziani: doppia dipendenza.
Badanti e anziani: doppia dipendenza (Centro Maderna)
La badante è un fenomeno tutto italiano. Cosa l'ha prodotto? A chi è utile? Sicuramente alle famiglie, ma anche allo Stato: solleva infatti le famiglie da compiti sempre più difficili e permette allo Stato di lasciare le cose come stanno, cioè di scaricare sulle spalle in primo luogo delle donne la responsabilità di curare e assistere minori e anziani. L'allungamento della speranza di vita e il declino delle nascite hanno alimentato il processo di invecchiamento del nostro paese. Le badanti rappresentano la risposta spontanea, privata, a queste esigenze; suppliscono alle inadempienze della politica e all'indebolimento delle famiglie e delle reti di aiuto familiare. La ricerca qui pubblicata getta nuova luce sulle dimensioni e la natura del fenomeno: soluzione eccezionale al problema dell'invecchiamento, congela una situazione in cui famiglie e donne continuano a svolgere un ruolo da protagoniste. E dopo?
Sgritta Giovanni B., Badanti e anziani. Doppia dipendenza, Edizioni Lavoro, Roma, 2009, pp. 223, 16.00.

Indice della Newsletter del 13.7.2009. Nasce a Roma il Coordinamento delle assistenti familiari. Una guida sulla prevenzione e il trattamento delle lesioni da decubito. Qualità della vita degli anziani di domani. Assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Progetto CerCo-Alzheimer per malati e famiglie. I trattamenti pensionistici.
Assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. (Centro Maderna)
Esistono in Italia numerose pubblicazioni sui bisogni delle persone anziane non autosufficienti ma sinora non era mai stato preparato un rapporto annuale riguardante l’assistenza fornita. Nasce adesso il Rapporto annuale del Network Non Autosufficienza, che vuole offrire un quadro conoscitivo sullo stato di politiche e interventi nel nostro paese e proporre linee di miglioramento. La prima parte presenta il monitoraggio dell’assistenza, in tutti i suoi elementi fondamentali: i servizi domiciliari, i servizi residenziali, i contributi monetari, il sostegno al lavoro privato di cura. Per ognuno si esaminano lo sviluppo storico, il quadro nazionale, i principali modelli regionali e il confronto con l’Europa. La seconda parte affronta alcuni tra i temi oggi più controversi. Si discutono gli aspetti positivi e le criticità del federalismo, la ricerca dell’equilibrio tra tensioni finanziarie ed esigenze di qualità nelle strutture residenziali, i vari modelli d’intervento rivolti all’Alzheimer e le diverse declinazioni operative dell’Unità di Valutazione Geriatrica, per concludere con una mappa del dibattito. (Da: www.maggioli.it/rna/).
Il Network Non Autosufficienza (NNA) nato - da un’idea di Cristiano Gori - per promuovere riflessioni scientifiche sull’assistenza agli anziani non autosufficienti che siano utili all’operatività. Ne fanno parte anche Anna Banchero, Enrico Brizioli, Antonio Guaita, Franco Pesaresi e Marco Trabucchi. Insieme ai componenti di NNA contribuiscono al volume Angelo Bianchetti, Georgia Casanova, Giovanni Lamura, Sergio Pasquinelli, Andrea Principi e Giselda Rusmini. L’Agenzia nazionale per l’invecchiamento è un network in grado di porsi come consulente di policy makers e di comunità professionali per le tematiche dell’invecchiamento. L’Agenzia nasce da un agreement tra il ministero della Salute (D.M. Salute 19/3/2008), la Regione Marche e l’Istituto di Ricovero e Cura per Anziani (INRCA). Fanno parte del network aziende sanitarie, università italiane e la clinical research branch del National Institute on Aging di Baltimora (USA).
Network Non Autosufficienza (a cura di), “L’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia. Rapporto 2009. Rapporto promosso dall’IRCCS - INRCA per l’Agenzia nazionale per l’invecchiamento” Maggioli, Sant’Arcangelo di Romagna, 2009, pp. 186. Scarica il volume in formato pdf: http://www.maggioli.it/rna/pdf/rapporto2009-assistenza_anziani.pdf

Indice della Newsletter del 20.7.2009. Anziani in istituto: interventi cognitivi e affettivo relazionali. Badanti a ore: un nuovo servizio per gli anziani di Monza. Autonomia a domicilio per anziani e disabili. La contenzione e gli anziani.
Badanti a ore: un nuovo servizio per gli anziani di Monza. (Centro Maderna)
Il Comune di Monza, primo in Italia, lancia un’iniziativa rivolta alla popolazione anziana: le badanti ad ore, disponibili a prestare servizio anche in modo non continuativo nel tempo. Si tratta di personale qualificato attraverso un corso di formazione organizzato dal Comune, in regola con eventuali permessi di soggiorno, reperibile tramite lo Sportello Badanti recentemente aperto presso il Municipio.

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro è uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 303 di EpiCentro. Zanzara tigre: le mappe di diffusione. In occasione della pubblicazione di un report Ecdc, EpiCentro propone un approfondimento sul rapporto, la traduzione in italiano delle mappe di distribuzione e rischio e dati epidemiologici aggiornati. OsMed: il rapporto 2008. Il mercato farmaceutico in Italia: 24 miliardi di euro, il 75% dei quali rimborsati dal Ssn. In aumento il ricorso ai farmaci equivalenti, che raggiunge il 43% delle dosi. Lo riferisce il rapporto OsMed 2008. Ebp e lavoro. Gli atti del convegno di ottobre 2008, già on line in forma di slide sul sito Ebp e lavoro, sono ora pubblicati sul sito della rivista La medicina del lavoro, strutturati come articoli di letteratura scientifica.

Sul numero 304 di EpiCentro. Nuova influenza A/H1N1. Al 16 luglio in Italia sono 224 i casi di nuova influenza A/H1N1. L’attuale livello di allerta pandemica è: fase 6. Consulta i dati aggiornati dell’Oms e vai sui siti di Ministero della Salute, Oms, Ecdc e Cdc. Emergenza caldo: il piano 2009. Estate e ondate di calore: entra nel vivo il piano di prevenzione 2009. Il ministero della Salute attiva il numero verde 1500 e avvia una campagna di informazione. Numerose le iniziative sul territorio. Novità dal Ccm. Approvato il programma annuale di attività per il 2009 del Ccm: trasmesso ufficialmente alle Regioni il 15 luglio 2009, introduce importanti novità di carattere non solo contenutistico, ma anche procedurale. Politiche sanitarie. Disparità sanitarie e qualità della salute: un problema diffuso e variabile a livello globale. Il rapporto Ocse 2009 fornisce la misura del divario in termini di stato di salute e accesso alle cure. Salute e ambiente. Cambiamenti climatici e salute: una priorità di salute pubblica. L’Oms ha organizzato una consultazione globale di 70 esperti che ha portato alla stesura di un rapporto sulle priorità di ricerca globale.
Rapporto Ocse 2009 sulle disparità sanitarie.
Nei Paesi industrializzati negli ultimi 50 anni gli indicatori sanitari mostrano un miglioramento della situazione della sanità pubblica. In questi Paesi l’aspettativa di vita alla nascita è passata dai 68,5 anni del 1960 a 78,6 del 2005. La mortalità infantile si è sensibilmente ridotta da 29 morti ogni 1000 nati vivi del 1970 a 5 del 2005. Tuttavia, le disparità sanitarie continuano a essere un problema globale e la qualità della salute varia per fascia d’età, genere, gruppo etnico, area geografica e stato socio-economico. Le disparità sanitarie riguardano non solo le regioni povere, ma anche quelle ricche. Le persone che appartengono ai gruppi più svantaggiati tendono a essere caratterizzati da più alti tassi di malattie, disabilità e morte, e a usare meno i servizi sanitari e quelli per la prevenzione. È quanto emerge da “Measuring health disparities in health status and in access and use of health care in Oecdc countries”, il rapporto sulle disparità nel settore della salute pubblicato nel 2009 dall’Ocse. Il documento fornisce indicazioni per mettere a punto strumenti che facilitano la misurazione, il confronto e l’individuazione dei problemi e delle aree di intervento prioritarie. I numeri del divario. Dati relativi a Inghilterra e Galles mostrano come dal 2002 al 2005 l’aspettativa di vita nelle diverse categorie professionali vari dagli 85 anni delle donne appartenenti ai gruppi socialmente più avvantaggiati ai 73 anni degli operai non specializzati. Un’indagine relativa alla condizione sanitaria in Russia, mostra che l’aspettativa di vita cambia a seconda dei gruppi di popolazione, stratificati per livello d’istruzione: nel 1980 l’aspettativa di vita degli studenti universitari di 20 anni era 3 anni più alta di quella dei loro coetanei in possesso della sola licenza elementare. Nel 2001 questa differenza e cresciuta notevolmente e ha raggiunto gli 11 anni. Misurare e confrontare le disuguaglianze. Le persone che appartengono alle categorie più svantaggiate tendono ad avere tassi elevati di malattie, disabilità e morte, ma malgrado questo hanno solitamente difficoltà nell’accesso alle cure specialistiche o alle opportune pratiche di prevenzione. Una delle principali barriere all’adeguato accesso alle risorse sanitarie è la mancanza di copertura assicurativa. Eccetto Messico, Turchia e Stati Uniti, la maggior parte dei Paesi Ocse ha raggiunto una copertura universale per le spese sanitarie, qualche volta attraverso la combinazione di coperture pubbliche e private, così come quasi tutte le amministrazioni nazionali hanno sviluppato una serie di politiche e di strategie per ridurre le disuguaglianze sanitarie. Alcuni studi mostrano che la riduzione del fenomeno delle disparità sanitarie porterebbe ai Paesi un notevole risparmio economico. Il punto di partenza per ridurre le disparità sanitarie è identificare e misurare l’impatto di alcune malattie nei gruppi più svantaggiati. Gli studi comparativi sulla condizione sanitaria ed economica e sull’accessibilità ai servizi tra i diversi Paesi possono essere strumenti molto importanti per la messa a punto di politiche e strategie per il miglioramento dell’amministrazione sanitaria e la riduzione delle disuguaglianze.
Scarica il rapporto Ocse: http://www.epha.org/IMG/pdf/OECD_Health_Care_Disparities.pdf
 

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