Block Notes n. 9, aprile 2009


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:


1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Malati in stato vegetativo, 500 euro/mese a familiari
Sanità, Lecco: da ottobre la cardiochirurgia
Città della salute: firmato l’accordo, pronta nel 2015
Ospedale Sacco, inaugurata da Formigoni la nuova farmacologia
Anziani, 2.500 nuovi posti letto nelle Rsa
Ospedale di Vimercate, firmato l’accordo di programma
Sanità, con costi standard si premia l’efficienza
Cerba:nasce nuovo polo di ricerca e cura. Approvato l’accordo di programma
Influenza: nessun allarme, prosegue vigilanza

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Scheda CGIL sul riparto delle risorse vincolate agli obiettivi prioritari del PSN
In Italia non sono stati registrati casi di influenza da virus A/H1N1
Loiero: in Calabria chiuderemo ospedali da 20-25 posti letto. Fazio: tagli allo studio
Sacconi: il futuro è nei “costi standard”
Sanità: Lombardo, Sicilia con regioni virtuose
Istat: l’indebitamento pubblico aumenta, ma anche la povertà
Sanità: manovra extrasconti farmaci
Errani: sanità; chiudere al più presto contratti
Febbre suina: confronto Regioni-Ministero
Piemonte: sostegno ai malati di Alzheimer
Gli obiettivi prioritari del Piano sanitario nazionale 2009
I programmi di screening in Italia 2008: la survey dell’Ons
Influenza da nuovo virus A/H1N1

3.Links
Il sito di Federsanità Anci: www.portal.federsanita.it

Dalle agenzie di stampa regionali.


Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 26 marzo 2009
Malati in stato vegetativo, 500 euro/mese ai familiari.
Secondo un’indagine regionale al 30 settembre 2008 in Lombardia erano 479 le persone in stato vegetativo assistite quotidianamente, l’80% in strutture ospedaliere ed il 20% a domicilio. Dal 2007 la Lombardia, prima Regione in Italia, garantisce la gratuità del ricovero a questo tipo di persone. Oltre a prendersi totalmente a carico la cura dei malati persistenti ricoverati in ospedale, la Regione garantisce anche il sostegno alle famiglie che hanno scelto di prendersi cura direttamente del proprio familiare: il voucher è uno di questi strumenti. “Stiamo ora studiando le modalità - ha sottolineato l’assessore Boscagli al convegno “Le persone in stato vegetativo e i percorsi di assistenza post-operatoria” che si è svolto all’Auditorium Gaber del Palazzo della Regione, con la partecipazione di oltre 300 operatori del settore - per estendere anche ai familiari delle persone in stato vegetativo assistite a domicilio, il contributo mensile di 500 euro, già in atto per le persone affette da SLA. È stata inoltre prevista la possibilità di offrire periodi di ricoveri di sollievo totalmente gratuiti, per consentire alle famiglie di recuperare e rigenerare le proprie risorse fisiche e psichiche. Per affermare il diritto alla salute e migliorare l’assistenza post ospedaliera alle persone in stato vegetativo siamo pronti a collaborare con le altre Regioni. Il prossimo 2 aprile partirà un progetto nazionale di ricerca, finanziato dal ministero della Salute, capitanato dall’Istituto neurologico Besta di Milano che, per la prima volta, metterà in rete i centri e le associazioni di familiari che si occupano degli stati vegetativi e degli stati di minima coscienza. Nell’ultima seduta della Consulta sanità abbiamo annunciato l’introduzione, in via sperimentale, di tecnologie innovative, dedicate alla riabilitazione motoria passiva, nelle strutture che assistono questi malati”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 3 aprile 2009
Sanità, Lecco: da ottobre la cardiochirurgia.
Regione Lombardia sostiene con grande forza il progetto che porterà all’attivazione, a partire dall’autunno di quest’anno, della cardiochirurgia all’ospedale di Lecco (i primi interventi sono previsti nel mese di ottobre). Lo ha confermato oggi l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in occasione della terza tappa (dopo Sondrio e Varese) degli “Stati Generali territoriali del Sistema socio-sanitario”, a cui è intervenuto anche l’assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. “Un’area come quella di Como Lecco e Valtellina con 1 milione e 100mila abitanti - ha sottolineato Bresciani - e una domanda di 800 interventi all’anno non ha attualmente a disposizione una cardiochirurgia. Con questo progetto su cui ancora si sta lavorando e che sarà realizzato in accordo con l’ospedale di Bergamo, si potrà dare risposta a questo bisogno. Si tratta di una iniziativa in linea con il principio che stiamo promuovendo di portare sempre più medicina sul territorio”. Si tratta di una realtà territoriale che ha oltre 330mila abitanti, è suddivisa in tre distretti sanitari, può contare su 17 presidi, tra cui i tre dell’Azienda ospedaliera “Ospedale di Lecco”: Lecco, Merate e Bellano. “Riserviamo una attenzione particolare - ha aggiunto Boscagli - alle fragilità più gravi. Dopo aver dato alle famiglie dei malati di SLA 500 euro al mese di contributo, vogliamo fare altrettanto per le famiglie dei malati in stato vegetativo persistente”. In Lombardia esistono circa 500 casi, l’ottanta per cento dei quali ricoverati nelle RSA. E proprio riguardo alle Residenze Sanitarie Assistenziali, Boscagli ha annunciato l’intenzione di riaprire il processo di accreditamento dei posti letto, fermo da quattro anni, con l’obiettivo di far entrare gradualmente nel sistema 2000 posti letto, già autorizzati ma non ancora accreditati. Nel suo intervento, Bresciani ha passato in rassegna alcuni dei punti più importanti che caratterizzano la sanità lombarda (come il fatto di avere il bilancio in pareggio per il sesto anno consecutivo) e alcuni dei progetti realizzati negli ultimi 24 mesi (aumento dei controlli, accordi internazionali, patto con le Università per la ricerca, tra gli altri). Bresciani ha infine delineato alcune prospettive per i prossimi mesi e anni: “La sfida per il futuro è portare la medicina sul territorio, studiando un sistema che porti a creare dei satelliti attorno all’hub ospedale e che aiuti ad affrontare la vera questione dei prossimi anni che è la cronicità”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 7 aprile 2009
Città della salute: firmato l’accordo, pronta nel 2015. Sacco, Besta e Tumori: un polo di ricerca e cura da 1400 posti.
È stato firmato questa mattina in Regione l’Accordo di programma per la realizzazione della Città della Salute, un grande polo di ricerca e cura che vedrà riunite, nella stessa area dove attualmente sorge solo l’Ospedale Sacco, nella zona Nord-Ovest di Milano (e in parte di Novate Milanese), il Sacco stesso e le nuove sedi dell’Istituto neurologico Besta e dell’Istituto dei Tumori. “Città della Salute è un’opera da 520 milioni e 1.405 posti letto, i cui lavori inizieranno entro ottobre 2011 e la cui conclusione avverrà entro giugno 2015. L’Accordo di programma è stato sottoscritto dal presidente della Regione Lombardia e dai rappresentanti degli enti interessati: Comune di Milano, Comune di Novate Milanese, Fondazione Besta, Fondazione Istituto Tumori, A.O. Sacco, Università degli studi di Milano. All’accordo aderisce anche il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. Con questo accordo Regione Lombardia scende in campo con un impegno straordinario di risorse proprie (oltre 228 milioni), uno sforzo straordinario resosi necessario dopo che il piano finanziario, che comprendeva 400 milioni di investimento da parte dell’Inail, è stato vanificato da una recente disposizione nazionale (DL 93/2008) che vieta agli enti previdenziali di effettuare investimenti diretti. Il nuovo complesso. Occuperà 220.000 metri quadrati di superficie per le funzioni di ricerca, di cura, per le strutture di ospitalità e per i servizi; altri 70.000 metri quadrati di superficie saranno dedicati a parcheggi, impianti tecnologici e all’asilo nido aziendale. I posti letto complessivi saranno 1.405 (Besta 250, Tumori 505, Sacco 650), quasi un centinaio in più degli attuali (che sono: Besta 223, Tumori 482 e Sacco 604). Gli organici dei tre istituti saranno mantenuti ai livelli attuali. Il consorzio - Stazione appaltante è Regione Lombardia. L’attuazione del progetto sarà in capo a un consorzio fra i tre Ospedali interessati. A guidarlo sarà Luigi Roth, già presidente della Fondazione Fiera. Costi - Il costo complessivo del progetto è stimato in 520 milioni (15 per l’acquisto delle aree, 385 per la Città della salute vera e propria, 20,8 per le infrastrutture viarie, 100 per arredi e apparecchiature). Regione Lombardia - che ha la regia complessiva del progetto e che agirà anche da stazione appaltante - si impegna a finanziare l’opera con 228,7 milioni, 40 milioni sono a carico dello Stato, i rimanenti a carico del concessionario o provenienti da fondazioni. Da parte sua Regione Lombardia si è impegnata direttamente anche sul fronte delle infrastrutture di collegamento, prevedendo oltre 20 milioni di euro per gli interventi necessari sulle tangenziali ovest e sud oltre che alla viabilità interna alla Città. Tempi - Il cronoprogramma prevede una marcia a ritmi forzati. Primo passaggio, l’avvio delle procedure per l’acquisizione delle aree da parte di Regione Lombardia: giugno 2009. A novembre del 2009 è prevista la pubblicazione del bando per la gara unica. Nel settembre del 2010 verrà individuato il concessonario. Entro l’ottobre 2011 l’avvio dei lavori ed entro giugno del 2015 la consegna delle opere. Con la Città della salute si formerà dunque un nuovo Polo sanitario pubblico di assoluta eccellenza per quanto riguarda sia le malattie infettive sia quelle neurologiche sia quelle oncologiche, con una forte connessione tra ricerca e cura e dove si realizzerà una sinergia tra i tre Istituti e l’Università.

Ospedale Sacco, inaugurata da Formigoni la nuova farmacologia. Nel futuro medicine personalizzate per evitare reazioni avverse.
Personalizzare le terapie farmacologiche per ridurre sempre di più il rischio di reazioni avverse ai medicinali - che rappresentano una tra le prime cause di morte al mondo - e ottenere prodotti sempre più mirati e “intelligenti”. È questo il principale obiettivo dell’attività svolta dalla nuova Unità Operativa di Farmacologia Clinica dell’ospedale Sacco di Milano, inaugurata oggi. Nella nuova Unità Operativa - finanziata con 2 milioni di euro dalla Regione - viene utilizzato un approccio che unisce farmacocinetica, farmacogenetica, farmacovigilanza e sperimentazione clinica del farmaco, utilizzando metodiche e tecnologie avanzate. L’integrazione in una struttura unica dei quattro aspetti della farmacologia medica è la prima iniziativa del genere ad essere proposta in Lombardia e tra le prime al mondo. Diverse le professionalità che vi operano: 1 farmacista, 1 chimico, 4 biologi, 1 chimico farmaceutico, 1 biotecnologo, 1 medico. Con lo sviluppo della “farmacogenomica” è possibile immaginare che in futuro i cittadini possano disporre di una “tessera magnetica” con le proprie peculiarità genetiche, necessaria per prescrivere la terapia farmacologia. La Lombardia è la prima regione chimico-farmaceutica e biotech in Italia, con più di 100 imprese del farmaco e il 59% delle sperimentazioni cliniche rispetto al totale nazionale (3164 dal 2000 al 30 giugno 2008). La Lombardia, nel 2008, ha investito in questo comparto 2,5 miliardi di euro, di cui quasi 700 milioni destinati all’acquisto di farmaci innovativi ad alto costo in ambito ospedaliero (farmaci oncologici, farmaci per le malattie rare, farmaci per pazienti HIV). Già dal 2006 la Lombardia ha previsto - prima regione in Italia - il rimborso delle terapie oncologiche innovative.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale dell’8 aprile 2009
Anziani, 2.500 nuovi posti letto nelle Rsa.
Aumenta di 2.500 posti letto a disposizione degli anziani non autosufficienti la capacità di accoglienza delle RSA (Residenze sanitarie assistenziali) lombarde accreditate. I nuovi posti letto vanno ad aggiungersi ai 55.760 accreditati nelle 627 RSA della Lombardia. Con questi nuovi posti letto si potrà raggiungere l’indice stabilito dal Piano Socio Sanitario Regionale, di 7 posti letto accreditati ogni 100 abitanti con più di 75 anni, categoria di persone il cui numero è, secondo tutte le previsioni, destinato ad un aumento continuo. “Oltre la metà - sottolinea l’assessore Boscagli - di tutti i posti letto a disposizione degli anziani non autosufficienti ricoverati nelle RSA d’Italia è in Lombardia. Nonostante questo primato sappiamo che il numero degli anziani che non possono più rimanere in famiglia è in continua crescita e che il bisogno di ricovero e di assistenza è in continuo aumento. Ed è proprio per rispondere a questi bisogni che continuiamo ad investire in questo campo. Lo facciamo sia aiutando le famiglie che vogliono e possono assistere gli anziani in casa che realizzando nuovi posti nelle strutture adatte ad accoglierli”. I nuovi posti letto saranno accreditati presso quelle RSA che sono in possesso, almeno dal 2 gennaio scorso, dell’autorizzazione al funzionamento e che hanno quindi tutti i requisiti previsti non solo dalla normativa nazionale ma anche da quella regionale, che sono più restrittivi e di maggior tutela per la persona assistita. Dato il notevole impegno finanziario, la Regione ha deciso che i contratti con le strutture interessate diventeranno operativi per la metà dei posti a partire dal luglio 2009 e per l’altra metà a partire dal 2010.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 9 aprile 2009
Ospedale di Vimercate, firmato accordo di programma per la vendita del vecchio nosocomio.
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, Paolo Brambilla, sindaco di Vimercate, e Maurizio Amigoni, direttore generale dell’Ospedale Civile di Vimercate, hanno sottoscritto questa mattina al Palazzo della Regione l’Accordo di programma per la “valorizzazione urbanistica dell’attuale sede ospedaliera di Vimercate”. L’accordo (completato da un Protocollo di Intesa, anch’esso sottoscritto) consente in pratica di perfezionare il quadro dei finanziamenti per il nuovo ospedale in costruzione, grazie alla vendita (tramite asta pubblica) del terreno del vecchio ospedale, e contemporaneamente di riqualificare l’intera area, collocata al centro della città. Il nuovo ospedale, in fase di ultimazione, costa complessivamente attorno ai 200 milioni: l’importo appaltato per la costruzione, 140 milioni di euro, viene coperto, secondo quanto prevede il piano finanziario, con uno stanziamento regionale di 74,3 milioni, un impegno del concessionario di 45,1 milioni e 20.750.000 di proventi (stimati) appunto dall’alienazione delle aree di proprietà dell’Azienda interessate dall’Accordo di Programma. Eventuali maggiori ricavi della vendita saranno destinati all’acquisizione di attrezzature sanitarie per il nuovo complesso ospedaliero. Regione Lombardia ha anche stanziato (il 3 dicembre 2008) un ulteriore contributo di 60.180.000 per l’acquisto di apparecchiature biomedicali per il nuovo ospedale. Per Maurizio Amigoni, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate, “il prossimo passo importante, possibile solo dopo la firma odierna, sarà l’alienazione dell’area dell’attuale nosocomio. L’intero ricavato verrà investito per completare la realizzazione del nuovo ospedale, per lo sviluppo di attività già esistenti, tra cui la Chirurgia Vascolare e l’Oncologia Medica, oltre che per l’acquisizione di apparecchiature d’avanguardia e l’attivazione di nuovi servizi quali la Medicina Nucleare e il Trauma Center nell’ambito della rete dell’emergenza/urgenza”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 20 aprile 2009
Sanità, con costi standard si premia l’efficienza.
L’esperienza amministrativa e di governo delle Regioni “virtuose” nel campo della sanità - quelle cioè che garantiscono servizi di qualità senza creare buchi di bilancio - deve rappresentare il modello per l’introduzione in Italia dei costi standard e il superamento del meccanismo della spesa storica, che invece premia le inefficienze. È stato questo il filo conduttore del convegno, promosso da Federsanità - Anci Lombardia, “Dalla spesa storica al costo standard, quattro esperienze a confronto: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana”, che si è svolto oggi nell’Auditurium Gaber del Palazzo Pirelli e che ha visto la partecipazione anche del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. La Lombardia naturalmente metterà a disposizione fino in fondo l’esperienza maturata e i risultati ottenuti in 13 anni di applicazione della riforma sanitaria per favorire questo processo “in un momento storico - ha scritto il presidente Roberto Formigoni in un messaggio - davvero speciale: il decennale della legge costituzionale del 1999 e la discussione parlamentare del disegno di legge delega sul federalismo. Proprio la sanità rappresenta un banco di prova per il federalismo. La nostra riforma ha dimostrato di essere in grado di promuovere un sistema efficiente”. Il presidente ha ricordato che “le tariffe delle attività ospedaliere lombarde sono ancora oggi tra le più basse in Italia” (inferiori del 5% rispetto a quelle nazionali). Analogo discorso riguarda il personale e la valutazione di tutte le attività sanitarie (tempi di attesa, soddisfazione dell’utenza, volume delle attività di controllo, di posti letto o di efficienza dei sistemi informativi). In Lombardia - ha aggiunto Formigoni - sono stati sperimentati diversi modelli che coniugano il principio del costo standard con l’efficienza. La stessa ripartizione delle risorse destinate alle Asl ha visto la Lombardia imboccare una strada innovativa, favorendo un approccio basato sulla valorizzazione delle cure erogate. Curare un cittadino con una malattia non cronica, ad esempio, costa circa un terzo rispetto a curare un cittadino con una sola malattia cronica. “Se un’Asl ha più malati cronici di un’altra - ha concluso Formigoni - è evidente che avrà bisogno di più risorse per erogare gli stessi Livelli Essenziali di Assistenza: è con questo criterio che abbiamo riformulato in Lombardia l’idea della cosiddetta ‘quota capitaria pesata’, valutando attentamente i costi di cura delle diverse patologie”. Dal canto suo, l’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, - intervenendo alla tavola rotonda su “L’autonomia delle Regioni in campo sanitario: quali prospettive legate al Federalismo”, insieme a Sandro Sandri (assessore Politiche Sanitarie Regione Veneto) e ad Aldo Ancona (Regione Toscana) - ha ribadito la necessità di “partire dalle Regioni a statuto ordinario che garantiscono cure appropriate e hanno il bilancio in pareggio (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana) per calcolare i costi standard”, attraverso “una media dei valori di queste quattro importanti realtà” in cui vivono 20 milioni di persone. Secondo Bresciani, a questa prima linea di finanziamento della sanità per le Regioni, basata appunto sui costi standard, se ne dovrebbero affiancare altre due. Una riguarda il debito pro capite delle Regioni in deficit e dovrebbe essere destinata ad azzerarsi in 5 anni. L’assessore ha ipotizzato un meccanismo che garantisca un finanziamento del debito che cala del 20% ogni anno e che deve essere accompagnato da politiche di razionalizzazione e riduzione degli sprechi. Una terza linea di finanziamento deve sostenere un grande piano sulle nuove tecnologie, elemento essenziale per lo sviluppo della sanità, su cui la Lombardia sta già investendo da molto tempo. In sanità la qualità costa meno”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 23 aprile 2009 
Cerba:nasce nuovo polo di ricerca e cura. Approvato l’accordo di programma.
Un grande Parco scientifico internazionale per la cura e la ricerca nei campi dell’oncologia, cardiologia, neurologia, radioterapia (in grado di ampliare le attività anche ad altre discipline), con positive ricadute in termini socio-economici e di riqualificazione ambientale (attraverso la realizzazione di una grande area verde). È questa la fisionomia del nuovo Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata (CERBA), che sorgerà a Milano a est di via Ripamonti, all’altezza dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO). “Si tratta – ha affermato il presidente Formigoni - del secondo grande progetto dopo la Città della Salute che presentiamo in meno di un mese, frutto anch’esso dell’integrazione, ma anche della virtuosa competizione, tra pubblico e privato. Queste due grandi e ambiziose realizzazioni nascono in un ambito territoriale, quello lombardo, in cui sono presenti 56 dipartimenti universitari delle facoltà di medicina, 17 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRRCS), il 42% del totale nazionale, 47 istituti e 32 centri di ricerca e ben 9 centri di eccellenza nei settori delle biotecnologie, della genomica, nanotecnologie”. Il CERBA, che sarà un istituto di diritto privato non profit e sorgerà su un’area di circa 620.000 metri quadri adiacente all’Istituto Europeo di Oncologia (all’interno del Parco Agricolo Sud Milano) realizzerà attività cliniche, strettamente connesse ad attività di ricerca e formazione. Verranno raggruppati in un unico Polo sanitario i principali istituti milanesi operanti nell’oncologia (lo stesso IEO), nella cardiologia (Monzino) e nelle neuroscienze (Istituto Europeo di Neuroscienze). All’attività di ricerca, svolta da oltre 500 scienziati, collaborerà anche l’IFOM (Istituto di oncologia molecolare) e l’attività di formazione sarà svolta dalla SEMM (Scuola Europea di Medicina Molecolare) e dall’Università degli Studi di Milano. Il CERBA sarà dotato di piattaforme tecnologiche comuni in grado di integrare ricerca sperimentale e clinica, servizi terapeutici e diagnostici e strutture per la didattica, la formazione e la cultura scientifica. Il Centro vero e proprio sarà affiancato da edifici residenziali e ricettivi che ospiteranno i pazienti e i loro parenti, gli studenti, i medici, i ricercatori, i docenti e il personale impiegato nelle stesso Centro, oltre che da alcune attività commerciali, ristoranti e bar, al servizio del complesso.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 28 aprile 2009
Influenza: nessun allarme, prosegue vigilanza.
La Direzione generale Sanità della Regione Lombardia prosegue la propria attività di controllo e coordinamento, riguardo all’influenza H1N1, applicando il Piano pandemico regionale (varato nel 2006), in linea con quanto indicato dall’OMS, che ha dichiarato il passaggio alla fase 4 della pandemia. Al momento si conferma che non esiste alcuna situazione di allarme in Italia e in Lombardia. La Direzione generale Sanità ha già provveduto dunque, nella serata di ieri, a: 1) fornire indicazioni ad ASL e Ospedali su come comportarsi di fronte ad eventuali casi sospetti (il medico che osserva il paziente provvede a contattare l’ASL per inviare il paziente per valutazione/esami/cura ai Reparti di malattie Infettive); 2) indicare nelle ASL i soggetti responsabili della sorveglianza delle persone venute a contatto con i malati che dovessero venire individuati (le persone vengono contattate telefonicamente per 7 giorni per verificare che non insorgano sintomi); 3) attivare i tre laboratori di riferimento regionali (Azienda Ospedaliera Sacco di Milano, IRCSS S.Matteo di Pavia e Istituto di Virologia dell’Università di Milano), in contatto costante con l’Istituto Superiore di Sanità, per effettuare le necessarie indagini sui casi segnalati dai reparti di malattie infettive. La Direzione generale Sanità invita coloro che si fossero recati in Messico o Stati Uniti e presentassero, nei sette giorni successivi al rientro, sintomatologia influenzale – febbre superiore ai 38°C, tosse, difficoltà respiratorie - a rivolgersi al proprio medico curante in modo da venire indirizzati, se necessario, in ospedale. È assolutamente da evitare il ricorso diretto al Pronto Soccorso, perché ciò comporta allungamenti dei tempi per le persone che hanno patologie di maggior gravità e espone le persone in attesa all’eventuale contagio. È importante inoltre che anche in questa fase di maggior allerta sotto il profilo della sorveglianza, si mantengano in atto le misure di controllo universali, sempre valide in qualunque momento, che pur sembrando superflue, sono in grado di abbattere considerevolmente il rischio di infezione: adottare misure di igiene personale (coprire bocca e naso in caso di tosse o starnuti, utilizzare fazzoletti di carta, smaltendoli in modo corretto); evitare contatti ravvicinati bocca-bocca e quindi la frequenza di luoghi chiusi sovraffollati; effettuare frequentemente il lavaggio delle mani (anche con soluzioni idroalcooliche, che non richiedono la disponibilità di acqua corrente).

Dalle Agenzie di stampa nazionali.
Dalla Cgil nazionale, Dipartimento welfare: www.cgil.it
30.04.09 - Scheda del Dipartimento Welfare CGIL sul riparto tra le Regioni delle risorse 2009 vincolate agli obiettivi prioritari del Piano Sanitario Nazionale (PSN) e sulle relative Linee Progettuali, concordate in sede di Conferenza Stato-Regioni.
L’Intesa Stato-Regioni del 26 febbraio scorso ha approvato il Riparto tra le Regioni a statuto ordinario delle risorse 2009 vincolate alla realizzazione degli obiettivi prioritari del Piano Sanitario Nazionale: in totale 1.410.070.000 euro (mentre le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano utilizzano altre risorse). L’Accordo Stato-Regioni del 25 marzo scorso ha approvato le Linee Progettuali, valide per tutte le Regioni, per l’utilizzo di queste risorse e la loro destinazione agli specifici progetti. Le singole Regioni dovranno presentare i progetti entro 60 giorni dall’Intesa (24 maggio 2009). Scarica il documento e il testo dell’accordo:
http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=WELF&TAB=0&ID=11666

Dalla Newsletter di “Governo italiano.it”, n. 16 del 28 aprile 2009
In Italia non sono stati registrati casi di influenza da virus A/H1N1.
Il sottosegretario alla salute, Ferruccio Fazio, ha sottolineato che il nostro Paese dispone di un preciso Piano concordato con gli altri Stati dell’Unione Europea di preparazione e risposta ad un’eventuale pandemia influenzale e di ampie scorte di farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di necessità. A partire da oggi i cittadini-viaggiatori potranno rivolgersi al numero di pubblica utilità 1500 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per ricevere informazioni sulla nuova influenza. Il numero 1500, gratuito, sarà attivo tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 20. Rispondono medici e operatori, appositamente formati. Il Ministero sin dal 24 aprile ha riunito in seduta permanente una Task Force di esperti e continua a monitorare ora per ora l’evolversi della situazione in collegamento con gli organi europei e internazionali. Sono stati allertati anche gli assessorati alla sanità delle Regioni e delle Province autonome, sottolineando l’opportunità di evitare inutili allarmismi. È ancora in fase di valutazione l’opportunità di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere.
Consulta il dossier: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/influenza_suina/

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Newsletter Regioni.it n. 1347 del 14 aprile 2009
Loiero: in Calabria chiuderemo ospedali da 20-25 posti letto. Fazio: tagli nazionali allo studio. “Farò un messaggio a reti unificate per dire a tutti i calabresi che sulla sanità bisogna intervenire subito, altrimenti sarà la fine”. Lo ha detto Agazio Loiero in un’intervista a “Il Sole 24 ore” all’interno di un ampio servizio sulla spesa sanitaria nazionale e su eventuali tagli dei posti letto nel nuovo Patto per la salute. Il presidente della Regione Calabria ha spiegato che “il disavanzo degli ultimi 10 anni dovrebbe ammontare a 1,6 miliardi. Voglio affrontarlo con tutti i mezzi, pur con tutti i problemi rispetto alle altre Regioni del Sud. Chiuderemo gli ospedali da 20-25 posti letto. Naturalmente ci scontreremo con le popolazioni: sarà difficile, ma lo faremo. E conteremo sui fondi Ue per riconvertire le strutture. Taglieremo tutto ciò che va tagliato: su questo mi gioco la faccia e anche l’elezione. Conosco i rischi, ma voglio cambiare e subito. La situazione della sanità del Mezzogiorno è difficile dappertutto. Le stesse cose capitano in Sicilia, in Puglia e in Campania. Non accetto che la mia Regione sia definita ‘canaglia’”. Mentre il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio ha annunciato che il Governo la prossima settimana deciderà sul possibile commissariamento della sanità per le regioni Campania, Molise e Sicilia. “Per la Calabria - ha spiegato Fazio - che non ha ancora un piano di rientro ma dove la situazione è particolarmente critica, si dovrà seguire un percorso a parte. Meno ospedale, più territorio. E’ l’obiettivo a cui sta lavorando il Governo, insieme alle Regioni, per modernizzare il servizio sanitario italiano. E non semplicemente per risparmiare”. Ma la Lombardia puntualizza, invece, che non ha partecipato a nessun tavolo tecnico tra Governo e Regioni sul tema del taglio dei posti letto negli ospedali. Lo dichiara Luciano Bresciani, assessore regionale alla sanità, che ha risposto così all’ipotesi anticipata dal Sole 24 Ore. Secondo il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, questi tagli sono “allo studio di un tavolo tecnico tra Governo e Regioni”. Bresciani però precisa: “noi in Lombardia non abbiamo partecipato a nessun tavolo tecnico, per cui non sappiamo da che parte venga questa proposta. Non possiamo sentirci dire che dobbiamo tagliare i posti letto solo perché sono quelli che demagogicamente possono ridurre i costi. Noi abbiamo seguito le indicazioni del ministro dell’economia Giulio Tremonti, e abbiamo ridotto i costi del personale rinnovando il turnover. Sul taglio dei posti letto quando questa proposta verrà come di dovere dalla Conferenza Stato-Regioni, desideriamo che siano i tavoli tecnici a dare una risposta con un percorso formale. Quello che abbiamo letto oggi per ora la consideriamo una invasione nell’organizzazione del nostro sistema. Ci aspettiamo quindi che le proposte vengano dai tavoli tecnici e che non si facciano bypass e comunque le Regioni che hanno bisogno di economie sono quelle con bilancio in rosso, non certo quelle in pareggio da anni come la Lombardia”. “Si può dire - afferma infine Fazio - che la dimensione della riconversione che riguarderà le strutture ospedaliere è questa. Ma l’entità sarà quantificata ai tavoli politici - chiarisce - che non sono partiti, essendo ancora al lavoro i tecnici”. Per il sottosegretario, al di là dei numeri, la parola chiave non è ‘taglio’, ma ‘modernizzazione’. “Dalla diagnosi alle terapie la medicina è cambiata e la sanità deve adeguarsi, con un sistema più vicino al cittadino, dunque in grado di offrire più servizi sul territorio. L’obiettivo non è solo risparmiare. Anche a parità di costi, dobbiamo fare lo stesso un’operazione del genere, cioè meno ospedale e più territorio. E’ la direzione verso cui deve andare un moderno sistema sanitario”.

Newsletter Regioni.it n. 1351 del 20 aprile 2009
Sacconi: il futuro è nei “costi standard”, alle Regioni in rosso daremo tempo fino all’estate.
Passare dalle singole prestazioni ai costi standard: è questo il percorso che il Ministro del welfare, Maurizio Sacconi (intervenuto durante un convegno organizzato da Federsanità Anci), intravede per il futuro del sistema sanitario. Con il costo standard si supererebbero le differenze che ci sono ad oggi tra le diverse Regioni, evitando sprechi e rendendo uniformi le erogazioni dei servizi sanitari. Il costo standard - ha spiegato Sacconi – “deve essere tarato sulle regioni migliori” come ad esempio le virtuose Lombardia, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna. “Il paese è spaccato a metà - ha aggiunto il ministro - noi dobbiamo garantire al Centro-Sud un insieme di diritti a servizi socio sanitari che oggi sono garantiti nelle Regioni virtuose del Nord: questo è il senso dei costi standard, che sono l’introduzione dell’elemento della responsabilità”. La responsabilità, inoltre, si traduce in virtù perché le Regioni che spendono di più erogano di meno: cioè sono le Regioni che, usando per esempio il parametro dell’assistenza domiciliare, la garantiscono in misura molto inferiore. Questo è facilmente spiegabile perché queste sono le Regioni che hanno un eccesso di offerta ospedaliera generalista, spesso pericolosa perché marginale. È cioè un’offerta organizzata in plessi ospedalieri di dimensione e qualità tecnologica modeste, che sono di per sé pericolosi oltre che costosi, e che a loro volta determinano un ricorso inappropriato all’ospedalizzazione”. L’assessore alla sanità del Veneto, Sandro Sandri, ha annunciato che in Veneto i costi standard cominceranno a essere introdotti nel riparto del fondo sanitario 2010. “L’abbandono del criterio della spesa storica e il passaggio a quello dei costi standard nella determinazione della spesa sanitaria delle regioni - ha detto Sandri - farà bene a tutta Italia e non solo a quelle virtuose. Si tratta - ha aggiunto - di uno dei cardini principali sui quali si fonderà una riforma epocale come il federalismo fiscale ed è quindi necessario che tutti, chi è più avanti e ancora di più a chi è indietro, ci lavorino da subito. Il Veneto è pronto, sia lavorando in casa propria, sia mettendo la propria esperienza a disposizione di un’alleanza tra Stato e Regioni virtuose per fare il bene di tutti. È necessario però che in molte parti d’Italia ci si renda conto che una certa fase storica, quella dell’assistenzialismo a piè di lista, è finita e che d’ora in avanti le parole d’ordine per tutti dovranno essere appropriatezza, responsabilizzazione, rigore gestionale, migliori pratiche, qualità dell’assistenza”. E per quanto riguarda le Regioni in rosso, il Ministro Sacconi avverte: hanno tempo fino all’estate per rimettersi in carreggiata e dimostrare di aver avviato percorsi virtuosi in sanità. Altrimenti scatteranno le sanzioni. “Ciò che emerge dai tavoli di monitoraggio dovrà essere seguito dalle sanzioni. Daremo tempo fino all’estate. Poi decideremo, ma al tavolo di monitoraggio servono fatti”, afferma. Se entro la scadenza fissata, probabilmente dopo le elezioni, le Regioni sotto osservazione “non avvieranno percorsi virtuosi, se la loro contabilità - avverte Sacconi - risulta inaffidabile, se gli atti che produrranno non saranno convincenti, allora scatterà la sanzione. Senza la quale non ci sarà il futuro Patto per la salute”. Secondo il ministro, infatti, “si possono identificare i costi standard, ma serve un percorso ragionevolmente virtuoso, incentivato e sanzionato perché il sistema sia efficace. I piani di rientro sono un’esperienza da cui partire solo se funzionano. Cioè se scattano le sanzioni laddove è necessario”.

Newsletter Regioni.it n. 1352 del 21 aprile 2009.
Sanità: Lombardo, Sicilia con regioni virtuose.
Il Ministro Sacconi ha delineato la possibilità di una riprogettazione del servizio sanitario nazionale fondato su costi standard, tarati sulle regioni virtuose e il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo accoglie l’idea: “se si darà vita a un’alleanza tra Stato e regioni virtuose per costituire un sistema sanitario nazionale eccellente, noi vogliamo esserci. La Sicilia ha tutte le carte in regola per sedersi ai tavoli nazionali con la dignità e l’orgoglio di chi vuole e sa rispettare le regole. In nove mesi non soltanto abbiamo risanato i conti, grazie anche alla tenacia dell’assessore Russo, che ha saputo rispettare le rigorose misure previste dal Piano di rientro con provvedimenti anche impopolari, ma abbiamo pure varato all’Ars una innovativa legge di riordino del sistema regionale estremamente importante, sia perché recepisce tutte le indicazioni ministeriali, sia perché è stata il frutto, e non certo il compromesso, di intense giornate di dibattito parlamentar. Le parole del ministro Sacconi fanno piacere, perché rappresentano un prezioso riconoscimento dell’opera di risanamento che questo governo regionale, che ho l’onore di guidare, sta portando avanti. Sono convinto che la Sicilia saprà assumere sempre più un ruolo di guida e di stimolo per tutte le regioni del Mezzogiorno, che con il federalismo alle porte dovranno esaltare le proprie specificità e mettere in campo tutte le intelligenze per dire basta all’assistenzialismo e alla dipendenza dal governo centrale. Sappiamo che il cammino verso il definitivo risanamento è ancora lungo, ma la strada è tracciata e non si torna indietro. E con la stessa forza morale con cui abbiamo onorato gli impegni con lo Stato, chiederemo che vengano finalmente concesse alla nostra regione le somme, circa 900 milioni di euro, finora trattenute per far fronte al deficit della sanità”.

Newsletter Regioni.it n. 1353 del 22 aprile 2009.
Istat: indebitamento pubblico aumenta, ma anche povertà.
L’Istat rende noto che nel 2008 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche risulta aumentato di circa 19.800 milioni di euro rispetto all’anno precedente, attestandosi sul livello di - 42.979 milioni di euro, pari al 2,7 per cento del Pil (1,5 nell’anno precedente). Il debito pubblico nel 2008 è risultato pari a 1.663.650 milioni di euro, il 105,8 per cento del Pil, valore più alto rispetto a quello del 2007 (103,5 per cento del Pil). Sempre nel 2008 la spesa per interessi ammonta a 80.891 milioni di euro, il 5,1 per cento del Pil, valore più alto rispetto ai tre anni precedenti. L’avanzo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) risulta pari al 2,4 per cento del Pil, in peggioramento rispetto al 3,5 per cento dell’anno 2007. Nel 2009 il rapporto deficit/pil dovrebbe passare dal 2,7% del 2008 al 3,7% con un indebitamento che salirà da 42,9 a 57,6 miliardi. Nel 2009 il rapporto deficit/pil dovrebbe passare dal 2,7% del 2008 al 3,7% con un indebitamento che salirà da 42,9 a 57,6 miliardi. Secondo le previsioni per il 2009 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’indebitamento netto e l’avanzo primario dovrebbero registrare un peggioramento, attestandosi rispettivamente al 3,7 e all’1,3% del Pil, mentre il debito aumenterebbe fino al 110,5% del Pil. In Italia, circa due milioni e mezzo di persone vivono in povertà assoluta. Sono i “poveri fra i poveri”. Si trovano in questa condizione 975 mila famiglie, il 4,1% dei nuclei familiari. Lo stima l’Istat che ha presentato un rapporto sulla povertà assoluta riferito al 2007 e nel quale sottolinea che rispetto al 2005, la povertà assoluta è rimasta stabile e sostanzialmente immutata. Il fenomeno è concentrato al Sud dove la povertà assoluta arriva a 5,8%; il Nord si attesta al 3,5 e il Centro al 2,9.

Newsletter Regioni.it n. 1355 del 24 aprile 2009.
Sanità: manovra extrasconti farmaci. Dall’operazione il governo conta di recuperare 300 mln da destinare alle zone colpite dal sisma.
Il Direttore Generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Guido Rasi, in merito alle misure sulla farmaceutica approvate il 23 aprile dal Consiglio dei Ministri nell’ambito del Decreto legge sugli interventi di sostegno alle popolazioni colpite dal sisma, ha manifestato perplessità e preoccupazione per l’interpretazione che nella stesura dell’Articolo 13 i tecnici hanno dato del mandato politico concordato al Tavolo farmaceutico lo scorso ottobre. “Pur ribadendo la solidarietà mia personale e dell’AIFA alle popolazioni colpite dal terremoto, concretizzatasi anche nelle azioni di sostegno realizzate dall’Aifa in raccordo con la Protezione civile, non posso esimermi dall’esprimere profonda preoccupazione per le conseguenze che le disposizioni sulla spesa farmaceutica contenute nel testo varato ieri dal CdM potranno avere sul settore che, in alcuni ambiti, è stato anch’esso duramente colpito dal terremoto. Oltre a non essere aderente a quanto congiuntamente concordato da tutti gli attori del mondo farmaceutico e delle Istituzioni attraverso l’Accordo siglato lo scorso ottobre al Tavolo Farmaceutico, la manovra approvata ieri, che prevede un taglio al tetto della spesa per l’assistenza farmaceutica territoriale pari a 400 milioni di euro (portandolo al 13,6% del FSN), rischierà di pregiudicare gravemente la possibilità di accesso di tutti i cittadini ai farmaci innovativi, come peraltro ho più volte sottolineato”. Operazioni che comunque non hanno visto un serio coinvolgimento delle regioni. Ci troviamo di fronte ad “un assenso mai dato. Nessun accordo con le Regioni” riguardo a misure sulla spesa farmaceutica che verrebbero indirizzate al reperimento di fondi per l’Abruzzo terremotato. Ad affermarlo è Enrico Rossi, assessore alla Sanità della Toscana e coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e Province autonome, che appare sorpreso dall’annuncio fatto, nel corso del Consiglio dei ministri, dal responsabile dell’Economia Giulio Tremonti. “Sarebbe stato gradito - ci tiene a sottolineare - un coinvolgimento delle Regioni che, ripeto, non c’è mai stato”. Solo voci sui fondi che l’Esecutivo confida di reperire intervenendo sulla farmaceutica. “Si parla di una sforbiciata al tetto di spesa, che tuttavia non c’è mai stata comunicata ufficialmente - spiega - ma le Regioni sono da sempre contrarie, perché il tetto della spesa farmaceutica, in Italia fissato al 14%, è già da considerare basso così com’è. Invece pare che il Governo stia considerando la possibilità di farlo scendere al 13,7%”. Altro punto, poi, quello del fenomeno dei ‘super-sconti’ sul prezzo dei medicinali generici praticati dalle aziende alle farmacie e ai grossisti che dunque, pur pagando molto meno i prodotti grazie ai ‘pacchetti-sconto’, vengono però rimborsati dal Ssn a ‘prezzo pieno’. “Una pratica scandalosa - spiega Rossi - che è stata denunciata proprio dalle Regioni” e che, una volta limitata e regolata, avrebbe portato a recuperare fondi “che le stesse Regioni confidavano di indirizzare al ripiano dello sfondamento del tetto della spesa ospedaliera, pari al 2,6% per tutte le Regioni”. La vicenda degli ‘extrasconti’ sui farmaci ‘non griffati’ risale infatti ormai a diversi mesi fa. “A ottobre scorso - ricorda l’assessore - era stato raggiunto un accordo al tavolo della farmaceutica per risolvere la questione. Ma siamo ancora a un nulla di fatto, nonostante si perdano 2,5 mln di euro al giorno”. Le Regioni hanno sollevato la questione, calcolando che, intervenendo su questa pratica scandalosa - ribadisce - avrebbero potuto ottenere risparmi per 500 mln di euro l’anno”.

Newsletter Regioni.it n. 1358 del 29 aprile 2009.
Errani: sanità; chiudere al più presto contratti.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha dichiarato: “Oggi la Conferenza delle Regioni ha dato il via all’Aran per stringere i tempi sulla conclusione del contratto del comparto sanità del personale – biennio economico 2008-2009 – e anche per convocare al più presto le parti. Sono state inoltre confermate le linee di indirizzo e in particolare la definizione di risorse aggiuntive regionali destinabili alle parti variabili del salario rispettando sempre i termini del Patto della Salute. Nel contempo è stata confermata la volontà delle Regioni di arrivare alla rapida e positiva conclusione del contratto Aiop relativo al biennio 2006-2007”.

Febbre suina: confronto Regioni-Ministero.
“La nostra intenzione è concordare tutte le strategie per affrontare la pandemia con le regioni”. Lo dice il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, dopo l’incontro che si è tenuto al ministero con gli esponenti regionali. “La gestione dell’emergenza- dice- spetta al ministero. Ma le Regioni gestiscono la Sanità”. Per questo già oggi si è tenuto un primo incontro. Entro il prossimo mercoledì’ andranno fatti una “ricognizione delle scorte di farmaci” e un punto sui piani di reazione regionali e sui “percorsi da utilizzare per l’identificazione del virus nei casi sospetti”. Poi giovedì prossimo ci sarà un “tavolo politico”. Nel frattempo Fazio ribadisce che “non c’è alcun rischio mangiando sia carne cotta che insaccati. Anche per questo- chiude- con l’Oms stiamo pensando di cambiare il nome della pandemia che peraltro non è più suina perchè ormai si trasmette da uomo a uomo”. Non c’è di che allarmarsi in quanto la situazione è adeguatamente sotto controllo: e noi stiamo lavorando per avere piani pandemici regionali omogenei anche se grosse differenze non ci sono. Lo dice l’assessore regionale alla Sanità della Toscana, Enrico Rossi (che coordina la commissione salute per la Conferenza delle Regioni), al termine dell’incontro avuto col sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio. “Abbiamo concordato un gruppo tecnico di lavoro che -spiega Rossi - opererà per disporre di piani pandemici regionali omogenei e giovedì prossimo potremmo già averli”. Altra novità dall’incontro tra Fazio e gli assessori alla Sanità è stato l’insediamento di una unità di crisi “con il compito di monitorare quotidianamente la situazione, di coordinarsi - conclude Rossi - a livello nazionale e anche internazionale”.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 6.4.2009. Anziani e dichiarazioni anticipate di trattamento. Testamento biologico: quale quadro normativo? Obiettivi del Piano Sanitario Nazionale 2009. Cura degli anziani e immigrazione: uno sguardo sul futuro. Contributi per progetti a favore di anziani e disabili.

Indice della Newsletter del 14.4.2009. Promuovere stili di vita salutari negli anziani: un progetto europeo. Telesoccorso per gli anziani veneti. Anziani: vivere più a lungo in buona salute. Piemonte: contributi agli anziani non autosufficienti. Nuovi approcci allo studio dell’invecchiamento e del deterioramento cognitivo.

Indice della Newsletter del 20.4.2009. Servizi per anziani, disabili, immigrati: un progetto europeo di e-inclusion. Livelli di assistenza per la non autosufficienza in età anziana. Il contributo dei centri sociali anziani a nuove pratiche di invecchiamento attivo.

Indice della Newsletter del 27.4.2009. Piemonte: sostegno ai malati di Alzheimer. Reinventare la morte. Anziani: il progetto Passi d’Argento in Veneto.


Piemonte: sostegno ai malati di Alzheimer (Centro Maderna)
La Giunta regionale del Piemonte ha approvato una delibera che definisce per la prima volta i requisiti gestionali e strutturali dei centri diurni e dei nuclei residenziali per persone affette da morbo di Alzheimer e altre demenze. La delibera stabilisce inoltre la dotazione dei posti nei centri diurni, che in ciascuna Asl deve essere dello 0,10% della popolazione anziana ultra 65enne e, nei nuclei residenziali, almeno dello 0,7%. Nel primo caso, la percentuale a livello regionale è attualmente dello 0,4%, per un totale di 354 posti. Nei prossimi anni si prevede quindi di attivarne oltre 650 in più. Per quanto riguarda invece i nuclei residenziali, la soglia dello 0,7% di posti letto su scala regionale è già stata raggiunta in molte aziende sanitarie. L’obiettivo, però, dovrà ora essere conseguito anche in tutte le altre, con un aumento che sarà di circa 100 posti letto. Centri e nuclei dovranno avere una capienza massima di 20 utenti e distinguersi per la presenza di spazi individuati per il wandering (vagabondare o camminare incessantemente), per gli ambienti identificati mediante un sapiente uso del colore e, infine, per un’adeguata dotazione di sistemi di automazione domotici (rilevamento delle chiamate nelle camere, climatizzazione dei vani, ecc.).

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro è uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute e di strumenti, per esempio progetti che hanno funzionato in altri contesti, questionari, immagini, depliant.
Sul numero 289 di EpiCentro. Guadagnare salute e Passi. Appuntamento a Napoli il 17 e 18 settembre per “Guadagnare Salute: i progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia”. Si può effettuare una preiscrizione, compilando l’apposito modulo. Oms e malattie croniche. Sul sito del Ccm, un approfondimento sul Piano d’azione 2008-2013 dell’Oms contro le malattie croniche: on line la traduzione del documento, con una serie di diapositive che illustrano gli obiettivi. Piano sanitario nazionale: le priorità. Con l’accordo del 25 marzo 2009, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato gli obiettivi prioritari per il 2009 del piano sanitario nazionale. Confermato il vincolo sulle risorse per il Piano di prevenzione. Ebp e obesità: un nuovo sito. Valorizzare le competenze dei Sian riguardo la prevenzione di obesità e sovrappeso con interventi di provata efficacia. È l’obiettivo del nuovo sito Ebp e obesità. Programmi di screening. L’Osservatorio nazionale screening presenta un rapporto sui programmi di screening in Italia nel 2008. Se ben organizzati, questi strumenti riescono a raggiungere gli obiettivi di salute fissati.

Gli obiettivi prioritari del Piano sanitario nazionale 2009.
Il 25 marzo 2009 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’accordo per la realizzazione degli obiettivi prioritari del Piano sanitario nazionale per il 2009. L’intesa prevede la massima autonomia delle Regioni nella gestione del trasferimento dei fondi 2009 relativi a diverse linee progettuali. Tra queste: cure primarie e assistenza, non autosufficienza e disabilità, stato vegetativo, cure palliative, biobanche, sanità penitenziaria, malattie croniche, Piano nazionale della prevenzione, tutela della maternità. Il finanziamento più importante, 352 milioni di euro, è destinato alle cure primarie e all’assistenza 24 ore su 24. 100 milioni di euro andranno alla presa in carico globale del paziente, alle cure palliative e alla terapia del dolore. Per lo sviluppo della rete delle biobanche, sono stati stanziati 10 milioni di euro per la conservazione del “sangue da cordone ombelicale”, 2 milioni per il “materiale muscolo-scheletrico” e 3 milioni per il ‘‘materiale oncologico”. Scarica il testo dell’accordo:http://www.ccm-network.it/documenti_Ccm/normativa/Accordo_Psn_25.3.09.pdf

I programmi di screening in Italia 2008: la survey dell’Ons.
Una nuova pubblicazione dall’Osservatorio nazionale screening (Ons): è il rapporto sullo stato di attuazione dei programmi di screening in Italia nel 2008. Il documento si discosta dai tradizionali rapporti annuali dell’Osservatorio abbracciando un periodo di attività più ampio e cercando di proporre una riflessione più estesa sull’impatto dei programmi di screening oncologici nel nostro Paese. Se ben organizzati, questi programmi possono portare a un’effettiva riduzione della mortalità o dell’incidenza dei tumori. Le criticità si possono trovare non solo in quelle zone d’Italia in cui le prestazioni sanitarie sono in difficoltà in generale, ma anche nelle situazioni di efficienza che però non investono abbastanza nei programmi di screening. Per informazioni più dettagliate, leggi il documento completo.

Sul numero 290 di EpiCentro. Giornata mondiale della salute. Garantire l’operatività delle strutture sanitarie e migliorarne la capacità di risposta in situazioni di emergenza come calamità naturali e conflitti. È il tema dell’edizione 2009 della Giornata mondiale della salute. Diarrea infantile. Ogni anno quasi due milioni di bambini muoiono di diarrea: il 18% del totale dei decessi infantili. Ma, nonostante queste cifre, ancora non decolla l’interesse della ricerca per il problema.

Sul numero 291 di EpiCentro. Epatite A: epidemia in Lettonia. Tra il novembre 2007 e il dicembre 2008 in Lettonia sono stati registrati più di 2800 casi di epatite A. EpiCentro propone un approfondimento sulla situazione epidemiologica aggiornata. Salute mentale e infanzia. In occasione della Giornata mondiale dell’autismo, l’Oms ha riaffermato il proprio impegno a facilitare l’accesso ai servizi sanitari alle persone autistiche o con disordini mentali legati all’infanzia. Salute globale e crisi economica. La crisi è destinata ad allargare il divario tra Nord e Sud del mondo e, ogni anno, provocherà tra 200 e 400 mila morti in più tra i bambini. Lo dice il rapporto “La salute globale al tempo della crisi”.

Sul numero 292 di EpiCentro. Alcohol prevention day 2009. Aumentano gli adolescenti che bevono fino ad ubriacarsi: è allarme soprattutto tra le ragazzine. Inoltre, il 12% degli italiani guida dopo aver bevuto. Su EpiCentro, focus sull’Alcohol Prevention Day 2009. Malattie croniche: quali priorità? L’evidence disponibile rappresenta una tale massa critica da imporre l’avvio immediato di strategie integrate e globali. Paolo D’Argenio (Arsan Campania) commenta il Piano d’azione Oms 2008-2013. Giornata mondiale della malaria. La malaria minaccia la salute di metà della popolazione mondiale e, ogni anno, infetta 500 milioni di persone, uccidendone circa 1 milione. Leggi l’approfondimento sulla giornata mondiale. Settimana europea delle vaccinazioni. I vaccini sono efficaci strumenti di prevenzione, ma bisogna combattere la percezione negativa che si ha sulla vaccinazione. Ecdc e Oms Europa lanciano la settimana europea 2009 delle vaccinazioni. Eradicazione della polio. Nel 2008 segnalati oltre 1600 casi da poliovirus selvaggio in tutto il mondo: rispetto al 2007, un incremento del 26%. Oltre il 90% delle infezioni si sono verificate in Nigeria, India, Pakistan, Afghanistan.

Aggiornamento del 28 aprile di Epicentro. Influenza da nuovo virus A/H1N1. A partire da metà aprile 2009, in diversi Paesi sono stati riportati casi di infezione nell’uomo da nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 (noto come “influenza suina”). Test preliminari di laboratorio indicano che a scatenare l’epidemia è stato un nuovo sottotipo del virus A/H1N1 mai rilevato prima, né nei maiali né nell’uomo. Sulla base delle procedure stabilite dal Regolamento sanitario internazionale, il 25 aprile 2009 il Direttore generale dell’Oms Margaret Chan ha dichiarato questo evento una “emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale”. Il 27 aprile 2009 lo stato di allerta pandemica è stato innalzato alla fase 4. Il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss) propone un aggiornamento continuo per gli operatori sanitari sull’evolversi della situazione. Leggi il notiziario, a cura della redazione di EpiCentro:
http://www.epicentro.iss.it/focus/h1n1/28-04-2009.asp

Links
Sul sito di Federsanità Anci sono disponibili alcuni documenti del Convegno organizzato a Milano il 20 aprile u.s. da Federsanità Lombardia su “Dalla spesa storica al costo standard” (vedi Newsletter Regioni.it n. 1351 del 20 aprile 2009) ed in particolare le relazioni di:
· Aldo Ancona
· Carlo Zocchetti, della DG Sanità della Regione Lombardia
· Angelo Lino Del Favero
Scarica i documenti: http://www.portal.federsanita.it/documenti-convegno-federsanita-lombardia-dalla-spesa-storica-al-costo-standard/
 

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