Block Notes n. 17, settembre 2009


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Istituto Tumori. Formigoni: no ai tagli sulla ricerca
Città della salute, via libera al consorzio
Approvate valutazioni di metà mandato per i direttori generali
A Pavia il primo trapianto cuore polmoni su paziente con Ecmo
Buoni famiglia, il Tar dà ragione al Pd

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Errani: sicurezza sul lavoro; atto unilaterale Governo
Regioni, enti locali e sanità: i testi dei contratti firmati
Errani su pillola abortiva Ru486
La Commissione europea interviene sul morbo di Alzheimer
Il sostegno degli anziani alle famiglie italiane
Interventi e servizi sociali dei comuni
Anziani in buona salute in Europa
Obesità negli Usa: tre articoli dai Cdc
Welfare socio-sanitario: se lo conosci lo riformi

Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 29 luglio 2009
Istituto Tumori. Formigoni: no ai tagli sulla ricerca.
La Fondazione Istituto dei Tumori deve proseguire sul cammino avviato, continuando a essere un faro di eccellenza a livello internazionale. Per questo “è inammissibile che sull’Istituto penda la spada di Damocle dei tagli alla ricerca da parte dello Stato, a fronte di una spesa pubblica devastante segnalata in altre Regioni. Bisogna penalizzare gli spreconi e premiare le realtà virtuose”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel corso dell’incontro di presentazione dei risultati 2008 dell’attività scientifica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori. Dal canto suo, Regione Lombardia ha previsto un nuovo finanziamento della ricerca indipendente per ulteriori 7 milioni di euro: questo stanziamento è stato deciso lo scorso 1 luglio e sarà destinato a sostenere la ricerca in ambito oncologico, oltre che cardio-cerebro-vascolare e per le malattie rare. Ricerca. Nell’ultimo anno l’Istituto dei Tumori ha svolto un grande servizio nel campo della ricerca: lo dimostra l’aumento della produzione scientifica di qualità (415 pubblicazioni nel 2008, 338 nel 2007) che, per la prima volta, ha superato il muro dei 2.250 fattori di impatto (numero di citazioni per una ricerca registrate nella comunità scientifica mondiale), dando seguito alla progressione positiva avviata nel 2003. Progetti come Eurocare, pubblicato come numero monografico sull’autorevole rivista European Journal of Cancer nel marzo 2009, testimoniano come l’Istituto dei Tumori sappia svolgere il ruolo di leader, sviluppando la collaborazione scientifica internazionale: più di 3 milioni di pazienti oncologici, presenti in 23 Paesi d’Europa, sono stati coinvolti dal progetto Eurocare, dando la possibilità di confrontare i dati relativi alla sopravvivenza dei pazienti oncologici. Tra gli altri progetti per il prossimo futuro, Formigoni ha menzionato i lavori di ristrutturazione della nuova struttura per la ricerca preclinica e clinica di via Amadeo a Milano, dove opereranno insieme l’Istituto dei Tumori e l’Istituto Besta, concretizzando quella sinergia di azioni e interventi che avrà il suo punto d’arrivo nel trasferimento di questi istituti nella Città della Salute. Trasferimento tecnologico. Esattamente un anno fa, il 29 luglio 2008, il consiglio di amministrazione costituiva l’ufficio di trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca al mondo industriale, una struttura innovativa nell’ambito pubblico che sta valorizzando i risultati della ricerca e delle competenze, i processi di trasferimento tecnologico e la gestione intellettuale. Presa in carico del malato. Il terzo risultato del servizio sanitario offerto dall’Istituto dei Tumori è la presa in carico del malato a tutto tondo.

Città della salute, via libera al consorzio
La costituzione del Consorzio che curerà la realizzazione della Città della Salute - il nuovo polo di ricerca e cura che riunirà Sacco, Besta e Istituto dei Tumori - è stata ufficialmente sancita da una delibera approvata dalla Giunta regionale. Il provvedimento autorizza i tre enti a costituire il “Consorzio Città della Salute e della Ricerca”, che avrà tra gli altri compiti quello di stazione appaltante per la realizzazione dei lavori del nuovo complesso. Con lo stesso atto, è stato anche approvato lo statuto del Consorzio. La Città della Salute sarà un grande polo di ricerca e cura che vedrà riunite, nella stessa area dove attualmente sorge solo l’Ospedale Sacco nella zona Nord-Ovest di Milano (e in parte di Novate Milanese), il Sacco stesso e le nuove sedi dell’Istituto neurologico Besta e dell’Istituto dei Tumori. Si tratta di un’opera da 520 milioni e 1.405 posti letto, i cui lavori inizieranno entro ottobre 2011 e la cui conclusione avverrà entro giugno 2015. Con la firma dell’Accordo di programma dello scorso 7 aprile, Regione Lombardia è scesa in campo con un impegno straordinario di risorse proprie (oltre 228 milioni). Con la Città della Salute si formerà un nuovo Polo sanitario pubblico di assoluta eccellenza per quanto riguarda sia le malattie infettive sia quelle neurologiche sia quelle oncologiche, con una forte connessione tra ricerca e cura e dove si realizzerà una sinergia tra i tre Istituti e l’Università. La realizzazione dei nuovi edifici consentirà di mettere a disposizione di tutti i cittadini strutture modernissime e funzionali orientate alla ricerca, all’assistenza sanitaria e alla didattica, secondo i più elevati standard mondiali. I tre Istituti, già oggi all’avanguardia nel campo dell’infettivologia, dell’oncologia e delle neuroscienze,,potranno trarre ulteriore impulso dalla possibilità di svolgere la loro attività in modo armonizzato, ottimizzando strumenti e risorse e, pur mantenendo nel contempo ciascuno le proprie individualità e peculiarità, andranno nella direzione del sistema a rete degli ospedali di eccellenza, ciascun attore con matrici di responsabilità sinergiche sia nella erogazione sia nella ricerca”.

Approvate valutazioni di metà mandato per i direttori generali.
La Giunta della Regione Lombardia ha approvato oggi, secondo quanto previsto dalla legge, i provvedimenti che riguardano 44 Direzioni generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere, sottoposte a alutazione di metà mandato, a distanza di 18 mesi dall’avvio dell’incarico. Sono stati decisi alcuni trasferimenti: Maria Cristina Cantù passa dall’Asl Città di Milano all’Asl Milano 1 (Legnano); Gilberto Compagnoni passa dall’Asl Milano 1 (Legnano) all’Asl di Cremona; Walter Locatelli passa dall’Asl di Cremona all’Asl Città di Milano; Germano Pellegatta passa dall’Asl di Lodi all’Asl Milano 2 (Melegnano); Emilio Triaca passa dall’Asl Milano 2 (Melegnano) all’Asl di Lodi.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 25 agosto 2009
A Pavia il primo trapianto cuore polmoni su paziente con Ecmo.
Entro l’estate del prossimo anno almeno un centro territoriale importante dell’emergenza urgenza di ciascuna delle dodici province lombarde sarà dotato dell’Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation), cioè di quell’apparecchio delle dimensione di un trolley da viaggio che permette di fronteggiare gravissimi scompensi cardiaci e polmonari supplendo quindi alle funzioni di organi ormai gravemente compromessi in pazienti in attesa di trapianto. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo oggi alla conferenza stampa organizzata per spiegare i dettagli dello straordinario intervento, il primo che ricordi la letteratura medica, effettuato nella notte fra il 19 e il 20 agosto al Policlinico San Matteo di Pavia su un paziente di 49 anni (ricoverato dal 5 dello stesso mese al San Gerardo di Monza) cui sono stati trapiantati, in blocco, cuore e polmoni dopo l’applicazione (al San Gerardo appunto) dell’Ecmo. L’Ecmo è un apparecchio nuovissimo che può essere trasportato, in questo modo può quindi contribuire a salvare numerose vite. Al termine delle sperimentazione in atto, ne sarà esteso l’uso in altri centri di eccellenza prevedendone anche l’utilizzo extraospedaliero in situazioni di emergenza/urgenza (AREU) con un possibile impianto in pazienti acuti con scompenso/arresto cardiorespiratorio direttamente dal rianimatore sul luogo dell’evento.

Da “Novità Settegiorni PD”, notiziario del gruppo PD nel Consiglio regionale lombardo.
E’ uscito il n. 66 del 24 luglio 2009.
Buoni famiglia, il Tar dà ragione al Pd
“Avevamo già criticato i parametri di scelta con cui la Regione aveva deciso l’assegnazione dei buoni famiglia e ora, dopo la sentenza del TAR, anche la Giunta deve riconoscere l’illegittimità delle sue assegnazioni”. A parlare così è Ardemia Oriani, che sei mesi fa aveva attaccato la Giunta lombarda per la scelta di distribuire i buoni senza analizzare le reali situazioni di povertà e di disagio, accelerate dalla crisi, di migliaia di famiglie lombarde. L’unico indicatore privilegiato all’epoca era stato quello delle famiglie numerose con più di tre figli, di cui uno al di sotto dei 6 anni. Parametri che avevano reso la platea degli aventi diritto molto esigua: 13mila famiglie su oltre 2 milioni sono quelle comprese all’interno della fascia stabilita dalla delibera. Metà dei buoni famiglia sono stati assegnati alle famiglie di migranti, tanto che, per poter aumentare il numero degli italiani aventi diritto, dovrà essere aumentato il finanziamento previsto. Tra i migranti che hanno richiesto di poter usufruire del contributo, alcuni erano in possesso di carta, altri di permesso di soggiorno. Oggi il TAR ha stabilito che il diritto deve essere universale: ambedue le tipologie lavorano, risiedono e producono ricchezza in Lombardia, per questo i criteri non devono discriminare un gruppo rispetto all’altro. “Prendiamo atto – ha precisato Oriani – del fatto che i criteri applicati non sono corretti e torniamo a ripetere che le misure prese sono largamente insufficienti per contrastare effettivamente le molteplici situazioni di crisi che si sono venute a creare. Il buono famiglia è inoltre un'ulteriore dimostrazione di quanto siano inadeguate le politiche per l'infanzia portate avanti da questa Regione. Siamo sempre più convinti che lo strumento del bonus non crei integrazione sociale, ma sia piuttosto uno strumento di distribuzione a pioggia senza reale efficacia”.

Dalle Agenzie di stampa nazionali.
Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1421 del 31 luglio 2009.
Errani: sicurezza sul lavoro; atto unilaterale Governo.
“E’ un atto unilaterale, ha dichiarato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni. Il Governo, approvando oggi il decreto in Consiglio dei ministri, è andato comunque avanti mentre le Regioni a maggioranza hanno dato parere negativo al provvedimento in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro”.

Regioni.it n. 1422 del 3 agosto 2009.
Regioni-enti locali e sanità: i testi dei contratti firmati.
Il 31 luglio è stato sottoscritto definitivamente il Contratto Collettivo Nazionale del Comparto Regioni - Autonomie Locali relativo al biennio economico 2008 – 2009. Il testo del contratto che è stato pubblicato sul sito dell’Aran può essere consultato anche nel sito www.regioni.it al link: http://www.regioni.it/mhonarc/details_misc.aspx?id=34863. Nella stessa giornata del 31 luglio è stato siglato anche il Contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del comparto del servizio sanitario nazionale, relativo al biennio economico 2008-09. Il testo on line sul sito dell’Aran può essere consultato anche nell’Archivio della sezione “Contratti SSN” del sito www.regioni.it al link: http://www.regioni.it/mhonarc/details_misc.aspx?id=34864. Per la firma dei due contratti è stato determinante, secondo Vasco Errani, l’impegno delle Regioni e delle organizzazione sindacali.

Regioni.it n. 1423 del 4 agosto 2009.
Errani su pillola abortiva Ru486.
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, invita il Governo a non fare alcun “intervento improprio” sulla somministrazione della pillola abortiva Ru486 che, come il resto dell’organizzazione sanitaria, è competenza delle Regioni. Se si vogliono “linee guida - precisa - la sede del confronto non può che essere la conferenza Stato-Regioni”. Errani sottolinea che l’agenzia del farmaco Aifa “ha deliberato di autorizzare l’ingresso della Ru486 anche nel nostro Paese, dopo lunga istruttoria e seguendo quanto già da molto tempo avvenuto nel resto d’Europa e in tanta parte del mondo. Tale decisione – spiega Errani - non può essere oggetto di confusione o di interventi impropri. Altra cosa - avverte - è garantirne doverosamente l’uso, come è giusto, nel rispetto della legge 194 e in ambito ospedaliero. Fatti salvi questi principi - sostiene Errani - saranno la scienza, l’esperienza, le competenze professionali, le scelte personali delle donne e non la politica a stabilire le modalità di ricovero, somministrazione e assistenza a tutela della massima sicurezza. Se comunque si vogliono condividere apposite linee guida – ribadisce Errani -, in un sistema che vede le Regioni responsabili dell’organizzazione sanitaria non può che essere la Conferenza Stato-Regioni la sede del possibile confronto”.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 27.07.2009. La Commissione europea interviene su morbo di Alzheimer. Progetto sperimentale per un sistema informativo sulle persone non autosufficienti. Vivere in coppia protegge dalla demenza senile.
La Commissione europea interviene sul morbo di Alzheimer. (Centro Maderna)
La Commissione europea ha adottato proposte concrete per il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza e malattie neurodegenerative. Questi problemi sanitari e sociali comuni a tutta l’Europa richiedono un coordinamento per garantire interventi efficaci di prevenzione, diagnosi, trattamento e cura per le persone che ne sono colpite. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il rapporto sempre più sfavorevole tra popolazione attiva e popolazione non attiva, aumenta anche l’onere socioeconomico delle malattie neurodegenerative. Nel 2005, i costi complessivi, diretti e indiretti, per la cura del morbo di Alzheimer e di altre forme di demenza erano stimati a circa 130 miliardi di euro nellUE-27 (cioè 21mila euro per paziente) e il 56% di questi costi andava a tipi di cura informali. Le forme pi comuni di demenza nell’Unione europea sono rappresentate dal morbo di Alzheimer (circa il 70% dei casi) e dalla demenza vascolare (meno del 30%). La Commissione propone quattro settori principali di intervento: - interventi tempestivi per diagnosticare la demenza e ridurne il rischio ; - migliore coordinamento delle attività di ricerca tra i paesi dell’UE; - condivisione delle buone prassi; - creazione di un forum di riflessione sui diritti, l autonomia e la dignità dei pazienti.

Indice della Newsletter del 24.08.2009. Curare la depressione degli anziani. Il sostegno degli anziani alle famiglie italiane. Interventi e servizi sociali dei comuni. Invecchiare al femminile.
Il sostegno degli anziani alle famiglie italiane. (Centro Maderna)
L’impegno dei nonni come baby sitter, aiuto alle pulizie di casa, lavare e stirare, piccoli lavori di cucito o cucina porta ogni anno a un risparmio di circa 50 miliardi alle famiglie italiane. Sono le elaborazioni della Camera di Commercio di Milano sui dati Istat 2008 e il registro delle imprese 2009. Il conto dei 50 miliardi di risparmi corrisponde a quanto sarebbe necessario per stipendiare altrettante colf e baby-sitter per ogni bambino. In Italia sono 8 milioni quelli con meno di 14 anni. Tra le città, sono prime per risparmi Roma (2 miliardi e mezzo), Milano (oltre un miliardo), Torino (quasi 900 milioni) e Napoli (quasi 800 milioni). Leggi tutto l’articolo: http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/economia/risparmi-famiglie/risparmi-famiglie/risparmi-famiglie.html

Interventi e servizi sociali dei comuni. (Centro Maderna)
Istat pubblica le tavole con i risultati dell’indagine sugli interventi e i servizi sociali forniti dai Comuni nel 2006. Le informazioni raccolte riguardano l’offerta socio-assistenziale realizzata a livello locale dai Comuni e dalle varie forme associative che contribuiscono alla gestione dei servizi: consorzi, comprensori, unioni di comuni, comunità montane, ambiti e distretti socio-sanitari/ASL. L’indagine rileva annualmente, per tutti i Comuni e gli Enti associativi censiti sul territorio, gli utenti e le spese impegnate relativamente ad una grande varietà di servizi sociali e contributi economici, distinti per area di utenza e tipologia di servizio. Si segnala, in particolare: Tavola 10, Area anziani: spesa dei comuni per singoli interventi e servizi sociali. Totale Italia, Anno 2006 (valori assoluti e percentuali); Tavola 10.1, Area anziani: utenti, spesa e spesa per utente per singoli interventi e servizi sociali. Totale Italia, Anno 2006.
Tutta la documentazione è consultabile: http://www.istat.it/dati/dataset/20090817_00/

Indice della Newsletter del 31.08.2009. Paura e bisogni di sicurezza degli anziani. Regolarizzazione di colf e badanti: che fare. Anziani in buona salute in Europa. Psicomotricità con la persona anziana.
Anziani in buona salute in Europa. (Centro Maderna)
Il Progetto europeo Healthy Ageing ha pubblicato il Rapporto: “Healthy Ageing, a Challenge for Europe”, che offre una panoramica degli interventi in materia di invecchiamento e salute. Il Rapporto contiene una serie di raccomandazioni sulla promozione dell’invecchiamento in buona salute presso un numero sempre più consistente di anziani. Sono inoltre presentate le politiche sanitarie dei diversi Paesi a favore degli anziani ed una serie di buone pratiche nell’ambito di progetti sul buon invecchiamento

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro è uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 306 di EpiCentro. Nuova influenza A/H1N1. L’Oms modifica i requisiti di notifica dei casi. Leggi il notiziario del 30 luglio. L’attuale livello di allerta pandemica è: fase 6. Per i dati aggiornati consulta i siti di ministero della Salute, Oms, Ecdc e Cdc. Network malattie croniche. L’Oms lancia il Global Non-Communicable Disease Network per ridurre l’impatto di queste malattie, rafforzando le partnership e aiutando i governi a pianificare e rafforzare le misure preventive. Offerta formativa europea. Con l’obiettivo di formare operatori del nostro Paese alla sorveglianza e alla risposta alle malattie infettive, il Cnesps/Ccm offre la possibilità di frequentare gratuitamente corsi a livello europeo. Obesità negli Usa. Cresce il tasso di obesità negli Usa: colpisce neri e ispanici rispettivamente il 51% e il 21% in più rispetto ai bianchi. Lo dicono i Cdc, che segnalano anche un sito per la lotta all’obesità sui luoghi di lavoro.
Obesità negli Usa: tre articoli dai Cdc (Center of Desease Control).
Dal 2007 al 2008 la percentuale di adulti obesi negli Usa è aumentata dal 25,6% al 26,1% e in alcuni Stati (Alabama, Mississippi, Oklahoma, South Carolina e West Virginia) è superiore al 30%. Un po’ meglio il Colorado, con una percentuale di obesi inferiore al 20%. I dati sono stati raccolti dal Behavioral Risk Factor Surveillance System (Brfss) dei Cdc americani, un sistema di sorveglianza dei singoli Stati basato su sondaggi telefonici per monitorare le condizioni di salute della popolazione americana sopra i 18 anni. L’indagine ha coinvolto più di 400 mila adulti e rappresenta il più grande sondaggio sanitario mai effettuato al mondo. Per determinare la prevalenza dell’obesità, è stato richiesto agli intervistati di dichiarare il loro peso e la loro altezza, così da poterne calcolare l’indice di massa corporea (body mass index, BMI). I casi con valori di BMI superiori a 30 sono considerati obesi.
Leggi l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/problemi/obesita/Usa09.asp

Links
Dal sito de La voce.info
Welfare socio-sanitario: se lo conosci lo riformi. di Francesco Longo e Stefano Tasselli
Da vent’anni la riforma del welfare socio-sanitario italiano è costantemente al centro dell’attenzione. Ciò non significa, però, che si abbia una chiara rappresentazione del sistema. Se lo si analizza meglio, si scopre un quadro della spesa frammentato tra una molteplicità di attori, famiglie comprese, che gestiscono quote diverse di risorse. E’ arrivato il momento di decidere il livello di governo del settore, di offrire un’interfaccia unica agli utenti e di coordinare l’attività assistenziale direttamente acquistata dalle famiglie con quella pubblica.
Leggi l’articolo: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001233.html
 

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