Block Notes n. 24, novembre 2009


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Comunicato unitario sull’accordo Regione-OOSS in materia di non autosufficienza
Bresciani: a Brescia sanità all’avanguardia
Città della salute, costituito il consorzio
Non autosufficienti, intesa da 50 milioni Regione-Sindacati
Influenza: situazione sotto controllo

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Patto salute: le linee guida proposte dalle Regioni
Influenza A: prosegue confronto Governo-Regioni
E sulla sanità le regioni battono il governo
Le vaccinazioni: il rapporto 2009 Oms, Unicef e Banca Mondiale
Accesso universale alle cure per Hiv e Aids: progressi e sfide future

Dalle Agenzie di stampa regionali
Da Cgil Cisl Uil Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Lombardia
4 novembre 2009. Comunicato unitario congiunto a firma di Lattuada, Duci,Bolognesi, Bonanomi, Rimordi, Tevisio sull’accordo sottoscritto il 3 novembre 2009 con la Regione Lombardia in materia di non autosufficienza.
“Le Segreterie Cgil Cisl Uil Lombardia e le Segreterie Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil Lombardia esprimono un giudizio molto positivo sull’accordo sottoscritto il 3 novembre con Regione Lombardia in materia di non autosufficienza. Si tratta di un importante risultato per migliorare la qualità della vita delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie. Dopo mesi di discussione approdiamo ad un accordo i cui contenuti erano indicati nel documento unitario presentato alla Regione il 9 settembre, redatto sulla base della richiesta unitaria che Spi - Fnp - Uilp lombarde hanno rivolto alla Regione con la piattaforma nell’ottobre 2008. Riteniamo questo accordo un passo avanti significativo ed importante a sostegno delle persone più fragili e a sostegno delle famiglie che si prendono cura di un anziano o di una persona non autosufficiente. Così come l’istituzione di un tavolo permanente di confronto con l’Assessorato rappresenta un momento importante, nonché un riconoscimento della rappresentanza delle Organizzazioni sindacali confederali. Per un primo momento di analisi e di confronto sui temi contenuti nell’accordo preannunciamo sin d’ora la convocazione, a Milano il 20 novembre 2009, di un incontro unitario indirizzato a tutte le nostre strutture territoriali confederali e dei pensionati”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 30 ottobre 2009
Bresciani: a Brescia sanità all’avanguardia.
La provincia di Brescia è “tra le più avanzate” sul fronte della sanità e si dimostra “sempre all’avanguardia e protagonista delle novità”. Lo ha detto oggi a Brescia l’assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in occasione dell’undicesima tappa degli “Stati Generali territoriali del Sistema socio-sanitario”. Proprio questa mattina l’assessore ha inaugurato a Leno la nuova Struttura Distrettuale di Assistenza Residenziale (SDAR). Si tratta di un servizio di assistenza con 5 posti letto, rivolto a quei pazienti che temporaneamente necessitano di un supporto clinico e terapeutico non gestibile a domicilio. Una assistenza dunque intermedia tra l’ospedale e la famiglia. Secondo Bresciani occorre “portare più medicina sul territorio”, introducendo un terzo livello nell’organizzazione sanitaria tra gli ospedali, che curano le acuzie, e i medici di famiglia. L’assessore ha poi sottolineato che “una delle sfide da vincere per il futuro è quella della cronicità”, che va affrontata con strumenti nuovi rispetto a quelli attualmente disponibili. Nella provincia di Brescia, su 1,15 milioni di abitanti, circa 300.000 sono portatori di una patologia cronica. A questo proposito Bresciani ha citato la sperimentazione in atto della “dote sanitaria”, ossia del fabbisogno economico standard necessario a curare una certa patologia cronica, seguendo percorsi diagnostici e terapeutici stabiliti. Tra le sfide più importanti che riguardano la sanità bresciani ricordate nel corso dell’incontro, anche l’immigrazione, il rapporto tra salute e ambiente e le dipendenze. Realizzazioni. L’assessore ha passato in rassegna alcune delle realizzazioni raggiunte nell’ultimo periodo. Intervenendo a nome dell’assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, il consigliere Margherita Peroni ha sottolineato l’importanza della sussidiarietà nelle politiche sociali di Regione Lombardia e la centralità della famiglia, intesa non solo come destinataria degli interventi regionali ma vera protagonista della risposta ai bisogni. Situazione socio-sanitaria. Nel corso dell’incontro, Carmelo Scarcella (direttore generale ASL della provincia di Brescia), Cornelio Coppini (direttore generale Azienda Ospedaliera “Spedali Civili” di Brescia), Fabio Russo (direttore generale Azienda Ospedaliera “Mellino Mellini” di Chiari) e Mara Azzi (direttore generale Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda) hanno relazionato sulla situazione sanitaria e socio-sanitaria della provincia di Brescia. L’ASL della Provincia di Brescia comprende 164 Comuni con un bacino di utenza di circa 1.150.000 assistiti ed è organizzata in dodici Distretti Socio-Sanitari.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 2 novembre 2009
Città della salute, costituito il consorzio.
E’ stato ufficialmente costituito il Consorzio che curerà la realizzazione della “Città dellaSalute”, il nuovo polo di ricerca, cura e didattica per le malattie infettive, neurologiche e oncologiche che riunirà Sacco, Besta e Istituto dei Tumori. L’iniziativa, fortemente voluta, promossa e quasi interamente finanziata da Regione Lombardia, coinvolge, oltre ai tre ospedali, anche Comune di Milano, Comune di Novate Milanese, Università degli Studi di Milano e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. Con la costituzione del Consorzio, si completa l’iter avviato lo scorso 7 aprile con la firma dell’Accordo di Programma e proseguito con l’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che ha autorizzato i tre enti a costituire il Consorzio stesso e ne ha approvato lo statuto. A guidarlo sarà, come già annunciato, Luigi Roth, già presidente della Fondazione Fiera, presente oggi in conferenza stampa insieme all’assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani e a Carlo Borsani (presidente Besta), Alberto Scanni (direttore generale Sacco) e Antonio Colombo (presidente Istituto Tumori). La Città della Salute sarà un grande polo di ricerca, cura e didattica che vedrà riunite, nella stessa area dove attualmente sorge solo l’Ospedale Sacco nella zona Nord-Ovest di Milano (e in parte di Novate Milanese), il Sacco stesso e le nuove sedi dell’Istituto neurologico Besta e dell’Istituto dei Tumori. “Si tratta di un’opera da 520 milioni - ha detto Formigoni - quasi interamente finanziata da Regione Lombardia, che metterà a disposizione anche 20 milioni di euro per le infrastrutture e in particolare gli interventi necessari sulla tangenziale ovest e sud, oltre che alla viabilità interna alla città. I lavori si concluderanno entro il 2015. Si tratta di tempi ‘feroci’: realizzare infatti in poco più di cinque anni un’opera come questa è una sfida ambiziosa ma sulla quale noi ci impegniamo. Con la Città della Salute si formerà dunque un nuovo Polo sanitario pubblico di assoluta eccellenza per quanto riguarda sia le malattie infettive sia quelle neurologiche sia quelle oncologiche, con una forte connessione tra ricerca e cura e dove si realizzerà una sinergia tra i tre Istituti e l’Università. La realizzazione dei nuovi edifici consentirà di mettere a disposizione di tutti i cittadini strutture modernissime e funzionali orientate alla ricerca, all’assistenza sanitaria e alla didattica, secondo i più elevati standard mondiali”. I tre Istituti, già oggi all’avanguardia nel campo dell’infettivologia, dell’oncologia e delle neuroscienze, potranno trarre ulteriore impulso dalla possibilità di svolgere la loro attività in modo armonizzato, ottimizzando strumenti e risorse, pur mantenendo nel contempo ciascuno le proprie peculiarità. Il nuovo complesso. Il nuovo complesso occuperà 220.000 metri quadrati di superficie per le funzioni di ricerca, di cura, per le strutture di ospitalità e per i servizi; altri 70.000 metri quadrati di superficie saranno dedicati a parcheggi, impianti tecnologici e all’asilo nido aziendale. I posti letto complessivi saranno 1.405 (Besta 250, Tumori 505, Sacco 650), quasi un centinaio in più degli attuali (che sono: Besta 223, Tumori 482 e Sacco 604). Gli organici dei tre istituti saranno mantenuti ai livelli attuali. I benefici derivanti dal nuovo insediamento riguarderanno economie di scala, ottimizzazione dell’uso delle alte tecnologie biomediche, utilizzo integrato delle piattaforme tecnologiche, gestione condivisa della logistica, strutture di risposta (almeno parziale) al bisogno di residenzialità di ricercatori, studenti e familiari dei pazienti e, in definitiva, miglioramento dell’offerta sanitaria. Un altro effetto positivo sarà quello di trattenere cervelli nella ricerca e nella sanità pubblica italiana. La prospettiva è quella di esaltare le peculiarità di ciascuno dei tre Istituti coinvolti e di offrire nel contempo le migliori garanzie anche sotto il punto di vista della programmazione sanitaria regionale, riducendo i costi ed evitando duplicazioni di reparti di eccellenza, come ad esempio neurochirurgia. L’area sulla quale sorgerà la Città della salute è dotata di una buona accessibilità stradale e autostradale, ferroviaria (compresa l’alta velocità) e metropolitana, facilmente raggiungibile anche dagli aeroporti di Malpensa e di Linate. Al Consorzio spetteranno, tra gli altri, i compiti di: identificare il processo e il metodo di lavoro; perfezionare e condividere la mission unificante e differenziante di Città della Salute; elaborare il progetto in modo collegiale, farlo conoscere e condividere all’interno delle tre realtà e all’esterno, con gli stakeholder diretti e indiretti; realizzare i nuovi assetti ospedalieri, in quanto stazione appaltante; identificare tutte le possibili sinergie operative, riducendo gli sprechi; gestire le procedure di gara e l’affidamento a terzi della realizzazione; individuare le strategie finanziarie per la sostenibilità economica del progetto; adottare un’adeguata e innovativa strategia di governance corale della trasformazione; comunicare il progetto nelle sue differenti fasi.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 3 novembre 2009
Non autosufficienti, intesa da 50 milioni Regione-Sindacati.
Dal 2010 Regione Lombardia stanzierà 50 milioni in più per l’assistenza delle persone non autosufficienti. Fondi che verranno utilizzati per creare aree di cura intermedie nelle Rsa, incrementare il servizio dell’assistenza domiciliare e sostenere le famiglie colpite dalla crisi economica che si prendono cura di una persona non autosufficiente. Queste le importanti novità messe nere su bianco oggi in un accordo Regione-Sindacati, sottoscritto dal presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dall’assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, e dai segretari generali dei sindacati lombardi (Nino Baseotto, Cgil; Gigi Petteni, Cisl; Walter Galbusera, Uil) e da quelli dei sindacati di categoria dei pensionati (Anna Bonanomi, Spi-Cgil; Attilio Rimoldi, Fnp-Cisl; Clara Lazzarini, Uilp). “Grazie alla profonda riforma del welfare attuata in questi anni e ai risparmi che siamo stati in grado di ottenere sulle risorse che riceviamo dallo Stato - ha spiegato il presidente Formigoni - oggi siamo in grado di presentare una decisione estremamente importante per i nostri cittadini in stato di fragilità e per le loro famiglie. Per prima cosa intendiamo migliorare l’attività di assistenza domiciliare integrata attraverso l’incremento dell’erogazione dei voucher e dei buoni sociosanitari. La seconda novità è la creazione di aree di cure intermedie nelle Residenze sanitarie assistenziali, le Rsa, per anziani nei diversi territori della regione per la cura e assistenza delle persone non autosufficienti, incrementando progressivamente i posti letto dedicati all’accoglienza temporanea di sollievo. Un terzo impegno è l’attenzione a sostenere le famiglie coinvolte dalla crisi occupazionale che si prendono cura di familiari non autosufficienti. Abbiamo inoltre intenzione di sostenere ancora più efficacemente le famiglie che hanno a carico famigliari con malattie gravemente invalidanti come la Sla. Sono infatti alcune centinaia le famiglie in Lombardia che portano sulle spalle un carico di sofferenze altissime”. “Regione Lombardia - ha commentato l’assessore Boscagli – ha sostanzialmente completato il potenziamento dei posti letti nelle Rsa, oltre 55.000, cioè tanti quanti ne ha in totale il resto dell’Italia. Ora puntiamo a potenziare soprattutto l’assistenza domiciliare, i Centri diurni integrati, il sostegno alle famiglie che assistono in casa persone non autosufficienti. Lo facciamo affermando la centralità della persona, nel suo bisogno e nella sua fragilità. E agendo sia attraverso le Asl, sia in collaborazione con i Comuni, sapendo di affrontare un andamento demografico per cui ogni anno ci sono in Lombardia 40.000 over 75 in più”. Boscagli ha infine annunciato l’intenzione di introdurre modifiche mirate alla compartecipazione alla spesa sociale dei cittadini, per favorire quelli a basso reddito. “Per quanto riguarda le Rsa - ha spiegato l’assessore - Regione Lombardia copre in pratica circa la metà del costo della retta (compresa la spesa sanitaria), l’altra metà è pagata dalla famiglia. Il nostro obiettivo ora è quello di individuare criteri nuovi, utilizzando probabilmente il riferimento al reddito Isee, per aiutare in maniera più incisiva chi ha bisogno di un sostegno economico maggiore”.

Influenza: situazione sotto controllo. Continua campagna vaccinazione, in arrivo 170.000 dosi.
La situazione riguardo all’influenza A/H1N1 è “sotto controllo” e oggetto di continua verifica e monitoraggio. L’andamento della malattia è “quello che ci aspettavamo anche rispetto agli studi e ai dati di altri Paesi”, in particolare Messico e Canton Ticino che, insieme all’Oms, sono le tre realtà con cui la Lombardia è in costante contatto. L’assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani ha fatto oggi il punto sull’evoluzione dell’influenza A/H1N1 e sulle misure messe in atto dalla Regione per affrontarla. Bresciani ha ribadito che si tratta di una “patologia molto meno lesiva della normale influenza stagionale” con un indice di mortalità di 0,3 per 1.000 casi, mentre quello della “normale” influenza è di 1 su 1.000 casi. “Rinnovo l’appello - ha aggiunto l’assessore - a curarsi a casa consultando il proprio medico di famiglia che è perfettamente in grado di gestire questa patologia. Non bisogna portare il virus in ospedale, affollando le strutture di pronto soccorso, per evitare il rischio che pazienti ricoverati già instabili si possano infettare. C’è in questa situazione una corresponsabilità dei cittadini che va sottolineata”. La situazione. Grazie alle rilevazioni dei cosiddetti “medici sentinella” - il cui numero è stato potenziato e che oggi sono 150 in Lombardia - incaricati di segnalare tutti i casi, si stima che nella settimana dal 19 al 25 ottobre si siano verificati 6 casi di cosiddette sindromi simil-influenzali (non solo A/H1N1 quindi anche se è il virus più presente) ogni 1.000 abitanti. In tutto il mese di ottobre circa 200.000 lombardi hanno avuto febbre, tosse, raffreddore, dolori muscolari e stanchezza, ovvero i normali sintomi dell’influenza. Si tratta di un numero in linea con quanto osservato nelle stagioni invernali precedenti, di gran lunga inferiore, tra l’altro, ai picchi rilevati ad esempio nel 2000 e nel 2005. Attraverso i dati raccolti in alcune scuole-campione, si è notato inoltre che la malattia colpisce maggiormente i bambini piccoli (dai 3 ai 5 anni) che si assentano di più rispetto al 2008, mentre ad esempio per gli adolescenti (dai 16 ai 19 anni) si è registrato un calo delle assenze. Impatto su servizi sanitari. Per valutare eventuali provvedimenti da assumere vanno verificati diversi indicatori, tra cui ad esempio, il numero di interventi effettuati dall’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, la cui attività nei mesi di settembre e ottobre si è intensificata. Per quanto riguarda gli accessi al Pronto Soccorso, nelle ultime settimane all’Ospedale di Niguarda (struttura campione che partecipa all’attività di sorveglianza), circa il 20% dei pazienti sono andati al Pronto Soccorso appunto lamentando i sintomi dell’influenza. Di questi, circa il 12-13% sono stati ricoverati per polmoniti o influenza. In altri termini, su 100 persone che sono andate al Pronto Soccorso, 20 avevano l’influenza e, di queste 20, 2 o 3 sono state ricoverate. Si tratta di un numero piuttosto basso anche perché va tenuto presente che, secondo i dati raccolti negli ultimi anni, nei periodi invernali ogni giorno negli ospedali lombardi vengono ricoverati 200 pazienti per polmoniti o influenza su un totale di circa 8.000 ricoveri complessivi al giorno. Casi gravi. Ad oggi si sono registrati 10 casi di ricoveri in terapia intensiva (tutti pazienti già affetti da gravi patologie). Su questi 10 casi, si sono verificati 3 decessi, dovuti appunto a malattie preesistenti che avevano già causato gravi compromissioni, cui il virus A/H1N1 ha provocato una “sovra infezione”. Secondo le stime, sono attesi in Lombardia circa 280 casi di complicanze respiratorie di cui circa 20 potrebbero richiede l’uso dell’ECMO. Vaccinazioni. Dal 12 ottobre scorso è stata avviata la compagna di vaccinazione. In Lombardia sono già arrivate oltre 220.000 dosi (71.500 con il primo lotto e 155.560 con il secondo lotto) mentre in questi giorni ne arriveranno altre 177.700. La campagna è iniziata dagli operatori della sanità. Si tratta di circa 300.000 persone tra medici, infermieri, personale delle RSA e addetti a tutti i servizi di supporto alle strutture sanitarie. Di questi ad oggi ne risultano vaccinati 8.300, numero destinato ad aumentare nelle prossime settimane. Dalla scorsa settimana è stata anche avviata la seconda fase delle vaccinazioni, rivolte a donne gravide al secondo e terzo trimestre e ai bambini piccoli nati pre-termine. Hanno già ricevuto la vaccinazione 84 donne e 1.590 bambini. Successivamente il trattamento sarà offerto alle persona dai 6 mesi ai 17 anni a rischio, cioè affetti da patologie croniche (circa 31.730) e ai circa 700.000 adulti sotto i 65 anni con patologie a rischio. Per ricevere le informazioni sulle vaccinazioni tutte le Asl hanno a disposizione un numero di telefono da contattare. L’elenco completo è disponibile sul sito www.sanita.regione.lombardia.it.

Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1469 del 30 ottobre 2009.
Patto salute: le linee guida proposte dalle Regioni.
La Conferenza delle Regioni del 22-23 ottobre ha approvato un “Documento di Linee Guida delle Regioni per la definizione del nuovo Patto per la Salute 2010-2012”. Naturalmente – come esplicitato nella stessa intestazione del documento i contenuti vanno allineati a quelli dell’Accordo sul Nuovo Patto per la salute sottoscritto con il Governo il 23 ottobre 2009. Il testo integrale del documento è stato pubblicato nella sezione “conferenze” del sito www.regioni.it. Il link è: http://www.regioni.it/upload/LINEEGUIDPERPATTOSALUTE231009.pdf

Regioni.it n. 1471 del 4 novembre 2009.
Influenza A: prosegue confronto Governo-Regioni.
“Bisogna trovare un’intesa, e stiamo lavorando con il ministero, per gestire l’influenza A”. E’ quanto si è limitato a dire il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine di un incontro al ministero del Welfare con il viceministro della Salute Ferruccio Fazio. Errani ha specificato che nell’incontro con Fazio non si è parlato di influenza A, ma solo del tema al centro della riunione, ossia la riforma del ministero. “Di influenza - ha detto - discuteremo il 5 novembre in Conferenza delle Regioni. Stiamo lavorando ad un’intesa col ministero, questo è il nostro obiettivo. “Di fatto - ha spiegato il Viceministro Ferruccio Fazio - le strategie vaccinali e tutte le spedizioni dei vaccini sono frutto di riunioni concordate con le regioni, che hanno sempre partecipato alle unità di crisi. Non mi risulta che ci sia una polemica tra Regioni e Stato, ma mi risulta che ci siano delle lamentele che alcuni esponenti regionali hanno esternato alla stampa. L’influenza A colpisce i bambini più dell’influenza stagionale perché è un ceppo completamente nuovo che non trova nei bambini ricordi immunitari”. Al contrario, fa notare Fazio, “le persone anziane sono già state esposte ai virus”. Tant’è che “solo il 3% della popolazione colpita ha più di 65 anni. Questo però non significa che l’influenza sia necessariamente grave nei bambini, ma di certo i bimbi fungono da moltiplicatore”. Il Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto presiederà il 5 novembre le sedute delle Conferenze Stato-Regioni e Unificata. E all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni fra gli argomenti dovrebbe esserci proprio una “informativa del Vice Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali in merito all’influenza da virus A/H1N1”, già preannunciata dalla stesso Fazio.

Da “La voce.info”
Newsletter del 3 novembre 2009
E sulla sanità le regioni battono il governo. di Nerina Dirindin
Dopo forti tensioni, regioni e governo trovano l’accordo sulle risorse da destinare al Servizio sanitario nazionale: 106,2 miliardi, più 400 milioni per la non autosufficienza e 30 milioni per le politiche sociali. Si avvicina così la stesura definitiva del Piano per la salute dei prossimi tre anni. Tanto più che le regioni ne hanno già fissato gli obiettivi strategici, mostrando un’attenzione verso la sanità che si fatica a vedere nelle proposte del governo. Ma l’esecutivo ha ceduto anche sul commissariamento delle amministrazioni tenute al piano di rientro.
Leggi l’articolo: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001366.html

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro è uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 315 del 29 ottobre 2009. Nuova influenza A/H1n1. Un’ordinanza del Ministero della Salute estende le categorie prioritarie per la vaccinazione. Dall’Emea, la revisione delle raccomandazioni sull’uso dei vaccini. Leggi il notiziario del 29 ottobre. World stroke day 2009. L’ictus è prevenibile e curabile. Il 29 ottobre è la giornata mondiale per la prevenzione dell’ictus: tema di quest’anno è “Ictus: cosa posso fare?”. I dettagli nel focus di EpiCentro: http://www.epicentro.iss.it/focus/h1n1/29-10-2009.asp. Vaccinazioni nel mondo. Anche se i tassi di immunizzazione globale migliorano, 24 milioni di bambini nel 2008 non hanno ricevuto il vaccino per difterite, tetano e pertosse. Lo dice il rapporto congiunto Oms, Unicef e Banca Mondiale. Piombo, i rischi per la salute. La carne di selvaggina abbattuta durante la caccia risulta spesso contaminata da piombo. Alcuni studi mostrano come non solo gli uccelli, ma anche l’uomo sia esposto al rischio di assumere piombo. Aids: l’accesso alle cure. Un rapporto realizzato da Oms, Unicef e Unaids evidenzia i progressi raggiunti per garantire un accesso universale alle cure per Hiv e Aids e individua le priorità per il futuro: c’è ancora molto da fare. Crisi e insicurezza alimentare. Nel 2009, sono 1 miliardo e 200 milioni le persone che soffrono ancora la fame. E la crisi economica ha colpito le già precarie condizioni delle popolazioni più povere dei Paesi in via di sviluppo.

Le vaccinazioni: il rapporto 2009 Oms, Unicef e Banca Mondiale.
I tassi di immunizzazione nel mondo hanno raggiunto valori mai sfiorati in passato e lo sviluppo di vaccini sta attraversando una forte fase di espansione. I dati dell’Oms riferiscono che dal 2005 al 2007 è stato più di 100 milioni il numero di bambini sotto un anno di età, vaccinati ogni anno. Malgrado gli sforzi, però, sono circa 1,3 milioni i bambini sotto i 5 anni di età che ancora oggi muoiono ogni anno a causa di infezioni da pneumococco e da rotavirus e sono 24 milioni (circa il 20% dei nuovi nati ogni anno) quelli che nel 2008 non hanno ricevuto il ciclo completo di tre dosi di vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse (DTP). Di questi ultimi, circa il 75% proviene da soli dieci Paesi: Ciad, Cina, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, India, Indonesia, Iraq, Nigeria, Pakistan e Uganda. Stime Oms riferiscono che, per raggiungere con le campagne di immunizzazione anche i bambini delle regioni economicamente più svantaggiate, è necessario potenziare gli investimenti e portarli a valori non inferiori al miliardo di dollari all’anno. Leggi l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/mondo09.asp

Accesso universale alle cure per Hiv e Aids: progressi e sfide future.
Con 33 milioni di persone sieropositive e 2,7 milioni di nuove infezioni nel 2007, l’epidemia del virus Hiv continua a rappresentare una delle maggiori sfide per la salute globale. Malgrado gli importanti progressi degli ultimi anni, sono ancora molti gli sforzi che la comunità internazionale e i governi nazionali devono compiere contro questa malattia. “Le persone con il virus dell’Hiv che tuttora non hanno accesso alle cure e ai trattamenti in grado di prolungare la vita”, dichiara Margaret Chan, direttore generale dell’Oms, “sono almeno 5 milioni, e anche la prevenzione non raggiunge tutti coloro che ne potrebbero beneficiare. I governi e i partner internazionali devono accelerare i loro sforzi per raggiungere l’accesso universale ai trattamenti”. Leggi l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/problemi/aids/cure09.asp
 

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