Sangue, Bresciani: siamo del tutto autosufficienti.
“La situazione in Regione Lombardia, per quanto riguarda la disponibilità di sangue, permette di garantire la completa autosufficienza e far fronte a emergenze improvvise”. Lo afferma l’assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, commentando alcune notizie apparse in questi giorni sulla stampa. “Dal maggio dello scorso anno, spiega Bresciani, è stata inoltre costituita una riserva strategica di sangue in 5 Dipartimenti di Medicina Trasfusionale e di Ematologia: ciascuno ha il compito di tenere a disposizione circa 100 unità di sangue. L’utilizzo di questa riserva di sangue viene autorizzata dal Centro Regionale di Coordinamento e Compensazione (CRCC) di Varese. Attualmente tale riserva è pari a 391 unità di sangue. Oltre alla riserva strategica, dal sistema informativo Regionale Emonet, sono presenti 613 unità di sangue. Pertanto, qualora l’Istituto Nazionale dei Tumori avesse bisogno di sangue, ci sono circa 1004 unità di sangue a disposizione. In un’ottica regionale i nostri ospedali non devono temere di rimanere senza sangue, anzi la disponibilità è tale per cui, per l’anno 2009, sono previste compensazioni ad altre regioni per un totale di circa 8000 unità di sangue. Il meccanismo di compensazione intraregionale, che ogni fine hanno viene pianificato per l’anno successivo grazie al lavoro fatto dai Responsabili dei Dipartimenti di Medicina Trasfusionale, si sta sempre più affinando. La compensazione intraregionale, coordinata dal CRCC, garantisce il soddisfacimento di sangue a tutte le strutture ospedaliere lombarde,
attingendo sangue dalle province più ‘ricche’ e trasferendolo alle realtà meno ricche. Per il 2009 sono stati programmati scambi pari a circa 24.500 unità di sangue da fornire al Dipartimento di Milano Nord, di cui fa parte l’istituto Nazionale dei Tumori: queste 24.500 unità di sangue vengono fornite dai Dipartimenti delle province di Bergamo, Lecco, Sondrio Como e anche dall’AO di Garbagnate. Preciso che da sempre il dipartimento di Milano viene compensato dalle altre realtà provinciali. La notevole concentrazione di ospedali di alto livello nella metropoli milanese associato ad una popolazione diversa rispetto alla popolazione provinciale, fa sì che quanto viene raccolto in città non riesca a soddisfare le esigenze degli ospedali milanesi. Entra in gioco pertanto il sistema regionale di coordinamento e compensazione per garantire un adeguato scambio di sangue tra le varie province per assicurare a tutti gli ospedali di poter svolgere la loro attività sanitaria. In particolare faccio notare che l’Istituto Nazionale Tumori ha una propria associazione di donatori all’interno dell’Ospedale: il calo nelle donazioni può trovare sicura risposta nelle scorte regionali che sono ampiamente disponibili, senza creare inutili allarmismi. Naturalmente andrà analizzato il motivo per il quale, a fronte di un aumento a livello regionale, si registra una diminuzione per quanto riguarda l’associazione dei donatori dell’Istituto stesso. L’orientamento di questo assessorato è: corismo, non solismo. Siamo un sistema regionale”.