Block Notes n. 11, aprile 2015

Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia

A cura di M. Oliviero, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

 

In questo numero:

1.      Dalle agenzie di stampa regionali:

Messa a sistema delle sperimentazioni

Nuovo Isee Le linee guida della Regione Lombardia

Ancora incertezze sul nuovo ISEE: occorre fare chiarezza

Disabilità. Il Budget di salute e l’integrazione tra politiche sociali e sanitarie

Welfare, Cantù: 4 mln a coniugi separati con figli minori

Maroni. Riforma considera libertà scelta e aumento cronicità

Istituto Tumori. Mantovani: garantiti fondi per struttura eccellenza

Maroni: mio obiettivo Regione ‘ticket free’

Besta, Melazzini: in riforma valorizzata specificità Irccs

San Gerardo. Maroni: ‘Centro Verga’ esempio di rapporto virtuoso pubblico-privato

Mantovani: no trattativa con governo per rimborso spese sanitarie immigrati temporanei

Expo, Mantovani: rete sanitaria potenziata

Lombardia. Piano Expo salute/3, i contenuti. Scheda

Città della Salute, aggiudicazione provvisoria a Soc. italiana per Condotte d’acqua s.p.a.

Riforma della sanità, la bozza d’intesa non scioglie i nodi

Riforma della sanità, anche i privati denunciano la mancanza di chiarezza

Riforma della sanità, ancora uno stop

 

 

1.      Dalle agenzie di stampa regionali

Ø      Da “Lombardia sociale”: www.lombardiasociale.it

Lombardia Sociale è un progetto realizzato da IRS - Istituto per la ricerca sociale - e promosso da Acli Lombardia, Caritas Ambrosiana, Confartigianato Persone, Confcooperative, Gruppo Segesta, FNP Cisl Lombardia, Fondazione Cariplo, Legacoopsociali, SPI Cgil Lombardia, UIL Pensionati, Auser Lombardia, Arci Lombardia. Per iscriversi alla newsletter: newsletter@lombardiasociale.it

Dalla newsletter III, dell’8 aprile 2015

Bomprezzi. La disabilità è negli occhi di chi la guarda: un Vademecum per raccogliere e diffondere i suoi articoli. Regole Vendor rating: a che punto siamo? Il percorso di confronto con i gestori e le revisioni possibili alla Dgr delle regole. Prima Infanzia. Cosa sta accadendo ai servizi prima infanzia in Lombardia? lo sguardo di un gestore privato. Nel territorio. Sperimentazioni innovative rivolte agli adolescenti: l’ottimo esempio di integrazione realizzato all’Ospedale Bassini (MI).

Dati e ricerche. Quante sono le persone con limitazioni funzionali e cosa sappiamo di loro? I dati dell’indagine Istat Multiscopo e la fotografia lombarda.

Dati e ricerche. Who cares? Conciliare il lavoro e la cura, responsabilità per i membri familiari a carico. I risultati di una ricerca europea.

Consulta e scarica i Vademecum di LombardiaSociale.it, compendi tematici per comprendere e approfondire il welfare sociale lombardo.

 

Messa a sistema delle sperimentazioni: indicazioni su adolescenti, abuso di sostanze e grave marginalità. (Dgr n.X/3206 del 26 marzo 2015 - Programmazione dei percorsi di inclusione sociale a favore delle famiglie con adolescenti in difficoltà, nonché di giovani e persone con problemi di abuso a grave rischio di emarginazione). di Valentina Ghetti

Si tratta della prima deliberazione in cui la Giunta definisce la possibilità di prosecuzione di alcune misure avviate come sperimentazioni innovative attingendo al finanziamento di risorse europee, legato al POR FSE 2014-2020.

 

Nuovo Isee. Le linee guida della Regione Lombardia per l’applicazione del nuovo ISEE (DGR n.X/3230 del 6 marzo 2015 - Prime determinazioni per l’uniforme applicazione del DPCM 159/2013) e un breve aggiornamento sulle ultime novità. di Marcella Sala

Lo scorso 6 marzo la Regione Lombardia ha approvato le linee guida per l’uniforme applicazione dell’Isee nel territorio regionale e la redazione degli atti regolamentari. In questo contributo si riportano i punti salienti della delibera.

Ancora incertezze sul nuovo ISEE: occorre fare chiarezza. di Daniela Mesini

Un breve aggiornamento sull’iter applicativo del nuovo ISEE a seguito delle notizie degli ultimi giorni in merito all’ipotesi di appello al Consiglio di Stato da parte del Governo

 

Disabilità. Il Budget di salute e l’integrazione tra politiche sociali e sanitarie nell’esperienza applicativa. di Raffaele Monteleone

Il welfare regionale indica il budget di salute quale direzione da intraprendere per governare la presa in carico della persona con disabilità. Cosa significa assumere questa prospettiva? L’articolo propone riflessioni in tema di integrazione tra politiche e spunti per una possibile traduzione operativa.

 

Ø      Da “Lombardia Notizie”, Notiziario della giunta regionale

Dal notiziario del 10 aprile 2015

Welfare, Cantù: 4 mln a coniugi separati con figli minori.

Regione Lombardia mette a disposizione oltre 4 milioni di euro per l’erogazione di un sostegno economico a non meno di 2000 genitori separati o divorziati con figli minori - che si aggiungono ai 2500 che hanno già beneficiato di questa misura - fino ad un massimo di 2400 euro in sei mesi, con criteri di valutazione che tengano conto dei reali bisogni delle persone. Lo ha annunciato nella conferenza stampa dopo la riunione della Giunta regionale l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari opportunità Maria Cristina Cantù. Interventi personalizzati. “Si tratta di un provvedimento, ha spiegato l’assessore Cantù, nel solco di una continuità di intervento riguardo a questo target di fragilità, che viene portato a sistematizzazione in base a principi della Legge 18 del 2014, che è il quadro di riferimento regionale”. In Lombardia, ha ricordato l’assessore, ci sono oltre 1 milione di famiglie separate e divorziate e “molte di queste sono caratterizzate da vulnerabilità sociale ed economica”. In questo contesto, Regione Lombardia interviene con “misure fortemente vocate a interventi personalizzati che tengono conto delle condizioni di vulnerabilità”.

 

Dal notiziario del 14 aprile 2015

Maroni. Riforma considera libertà scelta e aumento cronicità. Obiettivo riduzione spesa si coniuga con qualità servizi.

“Quello a cui stiamo lavorando non è una riforma, è un’evoluzione: rendere il sistema sociosanitario lombardo, che è già un’eccellenza, pronto a farsi carico di tutte le nuove emergenze, sia in termini di interventi acuti che per i cronici. Raggiungeremo il nostro obiettivo nei tempi previsti e cioè l’approvazione della riforma entro la fine di luglio, per essere pronti in dicembre, quando ci saranno tutte le nomine da fare, con il nuovo modello organizzativo in Regione Lombardia”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo al convegno ‘Prevenzione della cecità nella retinopatia diabetica: dallo screening alla presa in carico del paziente’, organizzato all’auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli, a Milano. Punti fermi riforma. Dopo aver ricordato i pesanti tagli subiti dal Bilancio regionale della sanità a causa della Legge di stabilità, Maroni si è soffermato sui due punti fermi della riforma del sistema sanitario: garantire la libera scelta di dove farsi curare e la gestione dell’aumento della cronicità. ‘Ambulatori aperti’ scelta vincente. “Per adeguare il sistema lombardo alla cronicità, ha spiegato il presidente, abbiamo iniziato a fare alcune cose: la guerra alle liste d’attesa con l’operazione ‘Ambulatori aperti’ sta dando ottimi risultati, a oggi abbiamo oltre 170.000 prenotazioni fatte la sera e il sabato mattina, di cui 145.000 già effettuate”. Qualità dei servizi a fronte tagli spesa. “Ridurre la spesa, qualificandola per mantenere integralmente la qualità dei servizi: è questa la sfida che vogliamo vincere” ha spiegato il presidente Maroni, citando i risparmi ottenuti con la Stazione unica appaltante regionale Arca, che ha permesso, nel 2014, un risparmio di 400 milioni. Integrazione sistemi sanitario e socio-sanitario. “Una maggiore integrazione tra Sistema sanitario e socio-sanitario, che oggi sono due sistemi con strutture separate sul territorio, ha esemplificato Maroni, scendendo nel dettaglio, con la riunificazione dei due Assessorati, comporterebbe da subito una riduzione di 50 milioni di euro e permetterebbe una migliore regia nell’evoluzione del Sistema, distinguendo la programmazione dai controlli, all’interno della Regione e sui territori”.

 

Dal notiziario del 15 aprile 2015

Istituto Tumori. Mantovani: garantiti fondi per struttura eccellenza.

Nel corso del 2014, Regione Lombardia ha destinato quasi 13 milioni di euro all’Istituto Nazionale dei Tumori su diversi capitoli: contributi per la Rete Oncologica Lombarda, fondi per l’assorbimento del personale di ricerca, maggiorazioni tariffarie e ricerca pre clinica e clinica. Lo ha ricordato il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia Mario Mantovani, intervenendo questa mattina alla Giornata della Ricerca della Fondazione Irccs Istituto nazionale dei Tumori. Contratti per ricercatori. “I molti contributi, ha spiegato il vice presidente, rappresentano il riconoscimento per una struttura di eccellenza a livello nazionale e internazionale. Si tratta di un segnale importante da parte di Regione Lombardia e intendiamo andare avanti in questa direzione”. Mantovani ha sottolineato in particolare i fondi (1,2 milioni) per il riassorbimento dei ricercatori, prima pagati con contratti relativi all’assistenza, nell’ambito dei contratti di ricerca. È un tema, ha spiegato, che dobbiamo affrontare una volta per tutte insieme all’università, perché, se non lo facciamo in Lombardia, nessuno in Italia ci penserà”. Irccs in testo riforma. “Nella riforma su cui stiamo lavorando, ha aggiunto Mantovani, ci sarà la parola Irccs e sarà contenuto il riconoscimento del loro ruolo. Sono convinto che possiamo guardare avanti con coraggio perché ci stiamo facendo onore in Italia e in Europa; la ricerca è essenziale per lo sviluppo e la crescita della Lombardia”.

 

Dal notiziario del 16 aprile 2015

Lombardia. Maroni: mio obiettivo Regione ‘ticket free’.

“La salute viene prima di tutto. E su questo in Regione Lombardia abbiamo fatto veramente tanto. Ma non ci fermiamo, il mio obiettivo è azzerare le liste d’attesa e fare della Lombardia la prima Regione ‘ticket free’”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Ora avanti con la riforma. Il governatore ha ricordato il successo dell’operazione ‘Ambulatori aperti’ con “170.000 prenotazioni e 150.000 prestazioni già effettuate in 7 mesi” e ha rilanciato sulla riforma del sistema socio-sanitario. “Continueremo a garantire la libertà di scelta fra pubblico e privato, come è stato fino ad ora” ha premesso, spiegando che ciò si integrerà con “la necessità di adeguare il sistema all’evoluzione della vita, perché con l’invecchiamento della popolazione la gente abbia bisogno di essere assistita a casa. Per questo bisogna mutare il sistema da ‘curare il malato’ a ‘prendersi cura del malato’. Quindi ci sarà un unico Assessorato, Sociale e Sanità, e sul territorio un sistema che non distinguerà tra ospedale e assistenza, ma li integrerà”.

 

Dal notiziario del 17 aprile 2015

Besta, Melazzini: in riforma valorizzata specificità Irccs.

Nel riordino del sistema socio-sanitario regionale il ruolo degli Irccs sarà definito in maniera più puntuale e sarà valorizzata la loro specificità. È quanto ha ricordato l’assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, intervenendo al convegno ‘Carlo Besta e lo sviluppo delle Neuroscienze in Italia’. Presa in carico. “Il Besta, ha detto Melazzini, è un esempio paradigmatico di un Irccs in cui si riesce a coniugare al meglio la ricerca e l’assistenza, utilizzando i risultati degli studi per il benessere dei pazienti e dei cittadini. Qui si realizza una filiera molto efficace e bella, dal laboratorio all’accompagnamento del paziente, realizzando in pieno il concetto di ‘presa in cura’”. Percorsi formativi. “Il campo delle neuroscienze, ha aggiunto l’assessore, è di incredibile interesse rispetto a ciò che potrà dare nel futuro. Molto è già stato fatto e ci auguriamo che si possa fare ancora di più con la Città della Salute”. L’assessore ha poi definito “fondamentale” il potenziamento dei percorsi formativi, attraverso un più stretto rapporto con l’università: “la grande specificità del Besta può essere un valore aggiunto per tanti atenei”.

 

Dal notiziario del 18 aprile 2015

San Gerardo. Maroni: ‘Centro Verga’ eccellenza che viene dal cuore. Esempio di rapporto virtuoso pubblico-privato.

“Questa realtà è un’eccellenza non solo lombarda ma europea e mondiale, che, in qualche modo, ‘anticipa’ la riforma del Sistema socio-sanitario che stiamo portando avanti, soprattutto per quanto riguarda il forte rapporto fra privato no-profit e pubblico”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che, questa mattina, ha inaugurato il ‘Centro Maria Letizia Verga per lo studio e la cura delle leucemie infantili’, nell’ospedale San Gerardo di Monza. La struttura. La struttura si sviluppa su 4 piani, per 7.700 metri quadrati di superficie, e comprende un avanzatissimo laboratorio nel ‘Centro di Ricerca Tettamanti’ sulle leucemie ed emopatie infantili, i reparti di cura (tutti dotati di stanze singole), il Centro Trapianti di midollo osseo, il Day Hospital, le aree di accoglienza e servizi per pazienti e famiglie, gli studi medici e le aree comuni. Accesso con il Ssn. Il nuovo ‘Centro Maria Letizia Verga’ è stato voluto, finanziato e realizzato dai genitori e sostenitori del Comitato Maria Letizia Verga’ con fondi privati e verrà gestito in piena autonomia dalla ‘Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma’ (MBBM), ma, grazie a un particolare accordo con la Regione Lombardia, sarà un ospedale pubblico, di tutti e per tutti, cui si accederà con il Servizio sanitario nazionale. Si tratta di un risultato “straordinario”, sia sotto il profilo medico e scientifico, sia per il modello organizzativo e gestionale di collaborazione fra pubblico e privato che rappresenta, tuttora, un ‘inedito’ per il nostro Sistema sanitario nazionale. Pubblico e privato. È, ha osservato il presidente Maroni, un ‘modello’ che voglio replicare. Questa integrazione pubblico-privato è straordinariamente efficace e rende un servizio di altissimo livello ai cittadini. Quando ci occupiamo di sanità, noi vogliamo assicurare l’accesso a tutti i cittadini al massimo delle strutture a disposizione, siano esse pubbliche o private”. Riferimento per tutta Italia. Per il presidente lombardo questa realtà “può diventare un centro di riferimento per tutta Italia per la cura del bambino. Anche per questo nella riforma della Sanità che stiamo definendo ci sarà un capitolo dedicato al riconoscimento da tutti i punti di vista del ruolo che rete di solidarietà e no-profit possono e devono svolgere. Voglio dare un riconoscimento istituzionale ufficiale, ha ribadito, perché queste realizzazioni vengono dal cuore e non da un calcolo di interesse”.

 

Dal notiziario del 19 aprile 2015

Mantovani: no trattativa con governo per rimborso spese sanitarie immigrati temporanei. La Regione vuole recupero spese fino all’ultimo centesimo.

“Nessuna trattativa in corso tra Regione Lombardia e Governo, per il tramite della Prefettura di Milano, sul rimborso delle cure mediche necessarie prestate dal nostro sistema sanitario agli stranieri temporaneamente presenti sul territorio lombardo”. Lo dice oggi il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani con riferimento alla notizia pubblicata oggi, dal ‘Corriere della Sera’, in merito a presunte trattative tra Governo e Regione per il rimborso delle spese mediche sostenute dalla stessa Regione nei confronti di cittadini stranieri temporaneamente presenti sul territorio nazionale. “È infatti in corso, da parte degli uffici della Direzione generale Salute, a seguito di una nota pervenuta dal Prefetto - dice ancora Mantovani -, una puntuale ricognizione sui crediti che le aziende pubbliche lombarde vantano verso il Ministero dell’Interno. Naturalmente - conclude il vice presidente – è ferma intenzione di Regione Lombardia procedere al recupero delle intero credito, fino all’ultimo centesimo”.

 

Dal notiziario del 20 aprile 2015

Expo, Mantovani: rete sanitaria potenziata.

“Per il potenziamento della rete sanitaria per Expo Regione Lombardia ha stanziato oltre 46 milioni di euro. Con la delibera ‘Programma straordinario salute Expo 2015’ approvata lo scorso 6 marzo, abbiamo messo a disposizione ulteriori 3,6 milioni di euro per il rafforzamento della prevenzione, della sorveglianza e del controllo per garantire la tutela della salute pubblica, durante il periodo dell’Esposizione e per l’organizzazione dei soccorsi sanitari all’interno del sito espositivo”. Lo ha detto il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani. “Domani all’ospedale Sacco di Milano, ha proseguito il vice presidente, si svolgerà una riunione alla quale parteciperanno tutti i primari dei Pronto Soccorso lombardi e i Direttori sanitari per presentare il piano straordinario di Regione Lombardia per Expo. Sono annunciati 20 milioni di visitatori da tutto il mondo, non possiamo rischiare di farci trovare impreparati, soprattutto sul fronte sanitario, da sempre eccellenza della nostra Regione”.

 

Dal notiziario del 21 aprile 2015

Lombardia. Piano Expo salute, i contenuti. Scheda

Di seguito i contenuti del Piano sanitario straordinario per Expo, illustrati oggi dal presidente Roberto Maroni e dal vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani.

Gli ambiti di intervento. 31 milioni per edilizia sanitaria; 4 milioni di euro per 87 unità di personale a tempo determinato per le Asl; Interventi di sorveglianza per la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive; Interventi di Emergenza e Urgenza sull’area metropolitana e regionale; 2 milioni di euro per potenziare i punti di Pronto Soccorso nell’area della provincia di Milano; Protocolli per la gestione di emergenze di sanità pubblica; Ospedale Sacco centro di riferimento per le emergenze infettivologiche; Attività di controllo in ambito agroalimentare. 3,6 milioni per azioni di potenziamento straordinario. Prevenzione, sorveglianza e controllo straordinario, per la tutela della salute dei lavoratori, dei visitatori e dei cittadini; Una guardia medica giornaliera e attività specialistica ambulatoriale presso l’ambulatorio di via Rugabella; Potenziamento rete di soccorso di emergenza e urgenza ed incremento dei mezzi di soccorso; Potenziamento dell’accesso ai PS: 15 nuovi medici e 15 infermieri; Servizi sanitari speciali dedicati a visitatori e lavoratori del sito Expo; Reti di patologia speciali per assicurare specifica assistenza ai visitatori affetti da alcune patologie croniche; Maggiore funzionalità e fruibilità delle farmacie in funzione di Expo. Operatori sanitari attivi nel sito per 6 mesi. Infermieri e 191 medici nei 3 punti di primo intervento; Mezzi di soccorso base: 2 da lunedì al venerdì e 4 nei festivi; Mezzi di soccorso avanzato: 1 da lunedì a venerdì e 2 nei festivi; 2 squadre di soccorso appiedato da lunedì e venerdì e 4 nei festivi. Punti di primo intervento. 1 punto di primo intervento aperto 7 giorni su 7, dalle 10 alle 23, situato vicino al Padiglione Italia; Gli altri due 2 punti nei giorni festivi: uno aperto dalle 11.00 alle 21.00 e l’altro dalle 12.00 alle 22.00; Personale presente: 1 medico di PS, 1 medico di continuità assistenziale, 1 infermiere, 1 operatore tecnico; nei festivi anche un pediatra.

 

Città della Salute, aggiudicazione provvisoria a Società italiana per Condotte d’acqua s.p.a.

“In data odierna e nel rispetto del cronoprogramma si è proceduto all’apertura delle offerte economiche della gara per l’affidamento della concessione per la progettazione e realizzazione della Città della Salute e della Ricerca a Sesto San Giovanni. All’esito positivo di tali verifiche, previsto entro il mese di maggio, il raggruppamento costituito da Società italiana per condotte d’acqua S.p.A. (Mandataria), Inso Sistemi Per Le Infrastrutture Sociali S.p.A. (Mandante), Italiana Costruzioni S.p.A. (Mandante), Prima Vera S.p.A. (Mandante), assumerà la qualifica di “promotore” dell’intervento”. Lo comunica in una nota il presidente di Infrastrutture Lombarde Paolo Besozzi. “Successivamente il progetto preliminare vincitore sarà sottoposto, continua la nota, all’approvazione di tutti gli enti sovraordinati mediante convocazione di apposita Conferenza di Servizi, presumibilmente a settembre dell’anno in corso. Dopo lo sviluppo della progettazione definitiva ed esecutiva e dopo la consegna delle aree bonificate, saranno avviati i lavori presumibilmente a metà 2016”.

 

Ø      Da “Settegiorni PD”, newsletter del gruppo PD al Consiglio regionale

È uscito il n. 309 del 3 aprile 2015

Riforma della sanità, la bozza d’intesa non scioglie i nodi. Sul metodo di nomina dei DG, ticket e rapporto pubblico privato, promesse tradite.

L’intesa nel centrodestra sulla riforma della sanità ancora non c’è, ma in settimana sui giornali è comparso un abbozzo di ciò che potrebbe essere. Corriere e Repubblica hanno riportato alcune indicazioni, come il taglio previsto delle “poltrone”, con la riduzione delle aziende ospedaliere da ventinove a tre e con la scomparsa delle Asl in favore di una sola agenzia territoriale per la salute (ATS). Nascerebbe così la netta separazione tra chi programma - l’Ats -, chi cura i pazienti - le quindici agenzie sociosanitarie territoriali - e l’agenzia preposta al controllo. Una versione che non ha sopito le critiche di Ncd, che a stretto giro ha fatto appello a Maroni perché convochi un incontro in cui discuterne. Ma i resoconti dei giornali non dicono tutto: la lettura attenta del documento, che gira ancora in modo semiclandestino, è allarmante almeno sotto tre profili. Le nomine dei vertici di ospedali e agenzie, prima di tutto, sarebbero ancora a discrezione piena della politica. È prevista una commissione esterna, ma solo per la valutazione dei requisiti dei candidati. Del taglio dei ticket, inoltre, non c’è traccia: si ribadisce il ricorso alla compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria, senza cambiamenti rispetto a com’è ora. E del riequilibrio di risorse e ruolo in favore della sanità pubblica, che era un obiettivo della prima bozza leghista, non c’è più traccia. Insomma, come dichiarato Enrico Brambilla, “si profila un clamoroso tradimento delle promesse fatte dalla Lega in questi due anni. Se questi sono i contenuti non ci sarà alcuna svolta rispetto al sistema formigoniano e la sanità lombarda continuerà ad essere preda della lottizzazione, squilibrata verso gli operatori privati e onerosa per i cittadini, che seguiteranno a pagare i ticket più costosi d’Italia.” Quanto al sistema delle nomine in sanità, la settimana è stata caratterizzata dal reintegro in ruolo dell’ultimo dei direttori generali sospesi per guai giudiziari. Si tratta di Mauro Lovisari, manager in quota Lega che dopo il coinvolgimento nello scandalo della cupola degli appalti era stato sospeso dalla guida dell’Asl di Lecco. La Regione, con una delibera, ha appurato che “la condotta del dott. Lovisari sia stata connotata da imprudenza e non sia stata in linea con i principi ispiratori del codice etico e con le prescrizioni/obblighi contrattuali, ciò non di meno la Giunta regionale reputa non essere venuto meno il rapporto di fiduciarietà”. Lovisari viene quindi nominato direttore generale dell’Asl di Sondrio. Stessa sorte era toccata a Paolo Moroni, ex dg dell’ospedale di Melegnano, coinvolto nella medesima vicenda di Lovisari, reintegrato poche settimane fa e posto a capo dell’Asl di Lecco. “Le decisioni della giunta sono ancora una volta deludenti e contraddittorie, dichiara Sara Valmaggi. Quel che è peggio è che la nuova bozza di riforma della sanità conferma di fatto il sistema di nomine in vigore da tempo, che prescinde dal merito e promuove la vicinanza alle forze politiche che governano. Auspicavamo un deciso cambio di rotta ma dobbiamo constatare che la giunta Maroni la pensa diversamente”.

 

È uscito il n. 310 del 10 aprile 2015

Riforma della sanità, anche i privati denunciano la mancanza di chiarezza.

Ancora una settimana e le audizioni saranno finite, ma la maggioranza non ha ancora l’accordo. Ancora pochi giorni e anche la fase delle audizioni sarà terminata, ma della riforma sanitaria dell’era Maroni non si conoscono ancora né i dettagli né, soprattutto, il destino. Il testo definitivo ancora non c’è, mentre Lega, Forza Italia e Ncd girano in autonomia il territorio regionale per sostenere le ragioni del proprio testo di legge e per prendere le distanze da quelli altrui. Ormai non c’è più da restare stupiti, ma se l’assessore alla sanità parla di riforma a una platea di operatori, di amministratori o di cittadini, non lo fa a nome di quella Regione di cui è anche vicepresidente, ma solo del proprio partito, Forza Italia. Lo stesso vale per il presidente della commissione Sanità, il leghista Fabio Rizzi, e per gli uomini di Alfano. A suggellare questo stato di cose basta il giudizio che il presidente nazionale dell’associazione degli ospedali privati (AIOP) Gabriele Pelissero ha espresso mercoledì a margine dell’audizione in commissione sanità: manca chiarezza su che cosa sarà questa riforma. Del resto proprio il ruolo dei privati, divenuto così importante durante gli anni di Formigoni, è stato tra gli argomenti maggiormente discussi anche in maggioranza, e se i primi proclami della Lega assegnavano alla sanità privata una funzione sussidiaria e complementare della sanità pubblica, nell’ultima bozza, ancora clandestina, la parificazione tra pubblico e privato viene se possibile rinforzata. “Se anche gli operatori privati, come già prima di loro i sindacati, gli amministratori locali e i rappresentanti delle categorie professionali, dicono che nella riforma della sanità manca chiarezza, qualcosa vorrà dire”, dichiarano Carlo Borghetti e Sara Valmaggi. “La verità è che siamo ormai giunti al termine di tre mesi di audizioni e non solo un testo condiviso da tutti i partiti di maggioranza ancora manca, ma nemmeno si capisce come possano trovare un accordo. E quindi, dalla prossima settimana, dopo mesi di libro bianco e altri mesi di audizioni, saremo ancora daccapo”. Proprio per protestare contro la mancanza di un testo definito su cui chiedere opinioni e suggerimenti al mondo che gravita attorno alla sanità lombarda, da settimane il Pd e il Patto Civico stanno disertando le audizioni, partecipando a turno con un solo consigliere per rispetto di chi viene audito.

 

Sul sito del gruppo consiliare PD la pagina dedicata alla riforma sanitaria, con i progetti di legge presentati e i contributi emersi dalle audizioni organizzate dalla Commissione consiliare Sanità.

 

È uscito il n. 311 del 17 aprile 2015

Riforma della sanità, ancora uno stop.

In Commissione fallisce la forzatura sul testo della Giunta, l’accordo in maggioranza ancora non c’è. Stop di un’altra settimana in commissione per la riforma della sanità. L’ha dovuto disporre mercoledì pomeriggio il presidente Fabio Rizzi dopo aver tentato, inutilmente, di forzare la mano e di imporre la discussione del testo di riforma approvato dalla Giunta il 16 gennaio, noto come bozza Rizzi, peraltro senza il voto degli assessori di Ncd e senza la firma dell’assessorato alla Sanità. Via con un tratto di penna tutti gli altri progetti di riforma già presentati dall’opposizione, ma anche da Forza Italia e Ncd. Iter accelerato, quindi, per un testo di legge su cui, per stessa ammissione di Rizzi, potrebbe arrivare presto un maxiemendamento di modifica, frutto della difficile mediazione tra le forze politiche di maggioranza. La dura protesta delle opposizioni. “L’unico emendamento che siamo disposti a presentare è quello abrogativo del testo della Giunta per sostituirlo con il nostro progetto di legge”, ha detto Carlo Borghetti, e il richiamo alla verifica e al rispetto del regolamento fatto da Sara Valmaggi hanno convinto il presidente della commissione a congelare la situazione fino alla prossima seduta, prevista tra sette giorni. “Il testo della Giunta è stato bocciato in più punti dal servizio legislativo del Consiglio regionale. Il centrodestra non può prenderci in giro, ci dicano quando avranno trovato un accordo su un progetto di legge e allora inizieremo a discuterne e a confrontarlo con le nostre proposte, che sono note da tempo”, ha detto Valmaggi. Il Pd, peraltro, proprio per protestare contro l’assenza di un testo di riforma ben definito, ha disertato per settimane le audizioni di operatori e portatori di interessi (su che cosa dovevano esprimersi?). “Sul sito del Consiglio sono presenti diversi progetti di legge da abbinare e Rizzi non può permettersi di fare ulteriori forzature, peraltro contro la sua stessa maggioranza, aggiunge Borghetti. Il centrodestra è in panne, si scontra perché ha visioni contrastanti tranne su un punto, il controllo delle nomine dei direttori generali”.

 

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