Block Notes n. 24, dicembre
2015
Dipartimento
Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di M.
Oliviero, G. Creston, G. Roversi e M. Vespa
In questo numero.
1. Dalle
agenzie di stampa regionali:
Legge
194, obiezione di coscienza al 70% e RU486 boicottata
Controlli
in sanità, agenzia al palo
Commissione Sanità tra sfregi e sgambetti
Il
Pd chiede l’impegno sul taglio dei ticket
Riforma,
Pd ottiene l’impegno alla revisione delle Asst
La
famiglia oggi ha bisogno di nuove politiche
Lombardia.
Maroni: mettiamo paziente al centro
Maroni: sanità eccellente, nonostante tagli.
Maroni:
su costi standard Renzi sbaglia
Maroni:
Ats montagna anticipa riforma costituzionale
Maroni: estenderemo a tutto il sistema le buone pratiche
Il presidente: nostro benchmark sono regioni 4 motori d’Europa
Maroni: territorio al centro riforma sanità, nessun taglio ma
valorizzazione presidi utili
Sanità,
completato iter valutazione DG per 2014
Lombardia.
Sanità, valutazione Dg per 2014 – scheda
Maroni: approvata costituzione ATS e ASST
Maroni: terrò interim al welfare finché sarà necessario
Disabilità, Gallera: 1 mln per promuovere progetti di vita indipendente
Nomine Dg Salute, Maroni: rivoluzione del merito
2. Dalle
agenzie di stampa nazionali:
Personale
Ssn. L’analisi del triennio 2011/2013
Costi
e fabbisogni standard. Marche, Umbria e Veneto le tre Regioni benchmark
Aifa. Lorenzin sceglie Mario Melazzini per il dopo Pecorelli
Specialistica ambulatoriale. Via libera alla parte normativa della
nuova convenzione
Residenze socio-assistenziali e socio-sanitarie
Cancro. Nature: “Fattori dello stile di vita contribuiscono per l’80%
alla malattia”
Spesa sanitaria. Dossier dell’Ufficio parlamentare di Bilancio
Farmaci equivalenti. Stop a dubbi e ‘falsi miti’. Da Aifa una guida
Lea: due rapporti 2013 del Ministero della Salute
Farmaci antibiotici: abuso in Europa e in Italia
Migliora qualità cure: Agenas presenta Programma nazionale esiti 2015
Agenas: rapporto su trasparenza, etica e legalità nel settore sanitario
Bes: rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile. Disparità territoriali
La sanità nel Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2015
1. Dalle
agenzie di stampa regionali:
Ø
Da “Settegiorni
PD”, newsletter del gruppo PD al Consiglio regionale
È uscito il n. 338 del 13 novembre 2015
Legge 194, obiezione di coscienza al 70% e RU486 boicottata.
In Lombardia molti paletti,
ma gli aborti diminuiscono meno che nelle altre Regioni. Fare il punto sull’obiezione
di coscienza in Lombardia. Questo lo scopo dell’indagine condotta dal gruppo
regionale del Pd e presentata lunedì mattina a palazzo Pirelli dalla
vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi e dal capogruppo Enrico
Brambilla. Un’indagine che si incrocia con la relazione di attuazione della
legge 194/78, presentata nei giorni scorsi dal ministero della Salute. Dalla
relazione del ministero emerge un dato positivo: la costante diminuzione del
ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) da parte delle donne,
il che conferma che la legge 194, che data oramai 37 anni, è ancora efficace
nel raggiungere l’obiettivo per cui era nata. Nel 2014 infatti, per la prima
volta in Italia, gli aborti sono stati meno di 100mila (97.535) con una
riduzione del 60% rispetto alle 234.801 del 1982, anno in cui si era riscontrato
il valore più alto. Leggi l’articolo
con le tabelle.
È uscito il n. 339 del 20 novembre 2015
Controlli in sanità, agenzia al palo. Manca il comitato
direttivo, l’opposizione protesta.
L’agenzia dei controlli in
sanità è uno degli strumenti contenuti nella recente riforma che dovrebbe
permettere di tenere il sistema sanitario lombardo lontano dagli scandali degli
ultimi anni. Tra i suoi compiti ci sono il monitoraggio e la valutazione delle
prestazioni fornite dagli ospedali lombardi secondo criteri di efficienza,
efficacia, qualità, appropriatezza ed economicità. Dovrà controllare le
funzioni non tariffabili e le maggiorazioni tariffarie, già al centro degli
scandali di Maugeri e San Raffaele, gli acquisti fatti da Arca per il sistema
sanitario lombardo e, non ultimo, avrà il compito di raccogliere dati sui
risultati di salute e sull’apprezzamento degli utenti. I suoi organi sono il
direttore, nominato a inizio novembre dal presidente Maroni, e il comitato di
direzione, composto da tre membri la cui designazione spetta ai capigruppo di
opposizione, all’interno di una short list fornita dalla Giunta. Proprio su
questa i gruppi di minoranza lanciano un allarme: “Sono trascorsi ormai
quindici giorni da quando Maroni ha chiesto all’opposizione di nominare il
comitato di direzione dell’Agenzia dei Controlli della sanità lombarda e ancora
non è stato in grado di fornire la lista dei nominativi entro i quali siamo
chiamati a compiere la scelta, scrivono in una nota Enrico Brambilla per il PD,
Stefano Buffagni per il Movimento 5 Stelle e Lucia Castellano per il Patto
Civico. Attendiamo nel più breve tempo possibile la rosa dei nomi, ma Maroni
sappia che sceglieremo persone di alto profilo e che non abbiano nessuna forma
di conflitto di interesse, presente o passato, rispetto al sistema sanitario
lombardo. Ci aspettiamo che la lista fornita dalla Giunta contenga nomi che
rispondano a queste caratteristiche”. La preoccupazione, infatti, è che Maroni
voglia fornire nomi di persone che ricoprono incarichi nelle strutture
ospedaliere e sociosanitarie o nello stesso assessorato, visto che il bando a
cui i candidati hanno risposto non è chiaro sulle incompatibilità e che i
membri del comitato, seppure non vi sia ancora chiarezza al riguardo, non
avranno un’indennità elevata (plausibile che sia di 15mila euro lordi all’anno).
Il che significa che ricopriranno questo incarico non in esclusiva, ma come
secondo lavoro. C’è quindi il rischio concreto che i “controllati” diventino
controllori di sé stessi, e questo non va affatto bene.
È uscito il n. 341 del 4 dicembre 2015
Commissione Sanità tra sfregi e sgambetti.
Pd: “Fatto grave che la
maggioranza non voti il bilancio sociosanitario e si approvi in fretta e furia
la legge di modifica alla riforma”. Commissione Sanità snobbata due volte. La
prima quando la maggioranza ha fatto mancare lunedì il numero legale, così che
non è stato possibile votare il bilancio di previsione 2016 per il comparto
sociosanitario, dato che la minoranza aveva annunciato di non prendere parte
alla votazione. La seconda, imponendo, in fretta e furia, il voto al progetto
di legge di modifica, come imposto dal Ministero, alla legge di riforma della
sanità lombarda. Appena approvata e già da rivedere. Leggi
tutto.
È uscito il n. 342 dell’11 dicembre 2015
Il Pd chiede l’impegno sul taglio dei ticket. Nessun taglio
del Governo sul fondo sanitario, “Ora Maroni rispetti gli impegni”.
Nessun preciso impegno
nelle Regole di gestione dei servizi sociosanitari regionali per il 2016 sulla
rimodulazione dei ticket. Il Governo non taglia le risorse del fondo sanitario
nazionale ma Regione Lombardia non investe sul taglio dei ticket. E il Pd torna
così a chiedere di far valere gli impegni presi da Maroni a luglio. La
presentazione delle Regole di gestione dei servizi, avvenuta questa settimana
in Commissione sanità, è stata così l’occasione per l’opposizione per ribadire
la richiesta di taglio sulla compartecipazione alla spesa sanitaria, per la
quale si batte da mesi. “Un’altra volta si può dire sia mancata la politica,
dato che a presentare gli indirizzi e le scelte che si faranno nei prossimi
mesi non c’erano gli assessori ma, come sempre, i tecnici, hanno detto Carlo
Borghetti e Sara Valmaggi. Dato che da parte del Governo non c’è stato alcun
decremento sul fondo sanitario, ci aspettiamo che il taglio dei ticket sul
quale Maroni si era impegnato a luglio, sia effettivamente portato avanti in
concreto. Prendiamo atto, poi, che c’è stato un ripensamento sull’allocazione
dei distretti della città di Milano nelle diverse ASST perché evidentemente il
ridisegno proposto non rispondeva alle esigenze della città: è la dimostrazione
che la riorganizzazione è stata fatta in modo affrettato quasi non conoscendo
la geografia del territorio della città di Milano. Auspichiamo dunque che si
usino il tempo e l’ascolto necessari per procedere meglio alla messa a punto
del nuovo sistema. Sul piano dell’edilizia sanitaria, auspichiamo invece che la Giunta investa le risorse
aggiuntive anche sulla manutenzione e sulla riqualificazione delle strutture
che ne hanno bisogno, non solo sull’informatizzazione, aggiungono. Infine,
sulle liste d’attesa, dato che prosegue la sperimentazione “ambulatori aperti”
non risulta ancora chiaro se l’iniziativa abbia effettivamente abbattuto le
code: serve una rendicontazione precisa per poter fare una valutazione”.
Riforma, Pd ottiene l’impegno alla revisione delle Asst.
Nostro no alla riforma anche sul voto al provvedimento di modifica. Legge già
sotto tutela del Governo.
Il Pd è tornato a chiedere
la revisione del cosiddetto Allegato 1 alla riforma sociosanitaria lombarda. E
lo ha fatto con un ordine del giorno approvato in Aula che impegna la Giunta regionale, tenuto
conto delle indicazioni emerse dalle Conferenze dei Sindaci e dalle audizioni
che si sono svolte nel mese di ottobre sul provvedimento che delinea l’evoluzione
del sistema sociosanitario, a prevedere la possibilità di revisione degli
azzonamenti (previsti dall’Allegato) nel caso in cui, durante la fase di
monitoraggio dell’attuazione, l’impatto della costituzione delle nuove
aggregazioni sociosanitarie sul territorio facesse emergere delle concrete
problematicità. “Continuiamo comunque a non condividere l’impianto di questa
riforma, alle cui modifiche abbiamo votato di nuovo no, in Consiglio regionale.
La legge di evoluzione del servizio sociosanitario lombardo è già infatti stata
messa sotto tutela dal Governo, che ne ha chiesto il riconoscimento della
sperimentalità, e l’impegno da parte di Regione, in collaborazione con il
Ministero della Salute, ad effettuare una prima verifica in corso di
sperimentazione al termine di un triennio, al fine del quale si potranno
individuare eventuali interventi correttivi. La norma finanziaria poi, è uno
dei punti di maggiore fragilità, tema messo in evidenza anche dal Ministero
della Salute. Come avevamo detto, dunque, i nodi stanno già venendo al pettine.
Per questo occorre prevedere come correre ai ripari” hanno detto la
vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi e il capodelegazione Pd in
Commissione Sanità Carlo Borghetti.
È uscito il n. 343 del 18 dicembre 2015
La famiglia oggi ha bisogno di nuove politiche. Il quadro
emerso dalla ricerca Eupolis e la crescita costante dei nuclei monogenitoriali.
Una radicale trasformazione
delle famiglie e la crescita costante dei nuclei monogenitoriali. Questo il
quadro emerso dal “policy paper” realizzato da Eupolis Lombardia sulle famiglie
lombarde, presentato questa settimana a palazzo Pirelli alle Commissioni sanità
e Bilancio. Dalla ricerca emerge un significativo mutamento delle famiglie
monogenitoriali, non più derivate, come in passato, solo dalla vedovanza ma da
separazioni e divorzi. A costituire famiglie genitoriali sono nella stragrande
maggioranza donne: secondo l’ultimo censimento le madri sole in Lombardia sono
315.997, il 12, 1% del totale dei nuclei famigliari, mentre i padri soli sono
66.219 (solo il 2,5%). L’analisi evidenzia che ad accomunare le famiglie
monogenitoriali, pur tra loro diversissime, sono il rischio di povertà e di
esclusione sociale, questo nonostante in Italia, a differenza che nel resto d’Europa,
le madri sole siano in genere istruite e occupate. Leggi l’articolo
con gli allegati.
Ø Da
“Lombardia Notizie”, notiziario della Giunta regionale della Lombardia
Dal notiziario del 18 novembre 2015
Lombardia. Maroni: mettiamo paziente al centro.
“Riequilibrio dell’asse di
cura ospedale-territorio in una logica di valorizzazione di entrambi i sistemi
e di continuità assistenziale. Reale integrazione tra sanitario e
sociosanitario nella presa in carico della persona. Messa a sistema di
soluzioni per garantire la presa in carico e la continuità assistenziale delle
cronicità e delle fragilità. Separazione delle funzioni (programmazione,
erogazione, controllo). Superamento della frammentazione dell’organizzazione
territoriale. Incentivazione all’attività di ricerca. Mantenimento e sviluppo
delle eccellenze ospedaliere in sinergia il territorio”. Questi alcuni dei
punti salienti dell’evoluzione del sistema sociosanitario, illustrato questa
sera dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nella sede della
Asl di Pavia. Investimenti per migliorare.
La Lombardia,
ha ricordato il Governatore, “non ha bisogno di ‘tagliare’, perché a differenza
di altre Regione, noi abbiamo deficit zero. Questo, ha sottolineato, vuole dire
che potremo reinvestire tutti i risparmi che otterremo con la riforma nel
sistema stesso, migliorando ulteriormente la nostra eccellenza in materia
sociosanitaria”. Sperimentazione riconosciuta da Roma. Il nostro modello di evoluzione del sistema
sociosanitario, ha sottolineato Maroni, “ha già ricevuto un importante
riconoscimento da parte del Governo. Il ministro della Salute, ci ha fatto
notare che i contenuti della nostra legge, dal punto di vista organizzativo,
contrastano con il sistema sanitario nazionale. Invece di impugnare la nostra
riforma di fronte alla Corte costituzionale, però, riconoscendo quanto sia
avanzata e innovativa, ha deciso di considerarla una sperimentazione, che poi
sarà valutata da una commissione paritetica. Se nei prossimi tre anni saranno
raggiunti gli obiettivi prefissati, il ministro si è impegnata a estendere il
modello lombardo a quello nazionale. Vedere una legge lombarda che cambia una
legge nazionale, è una sfida alla quale non possiamo e vogliamo sottrarci”. Oltre
60 milioni. Nell’incontro con gli operatori,
Maroni citato anche alcuni dati interessanti che riguardano il Pavese. Nell’attuale
legislatura, su questo territorio, sono già stati messi “oltre 60 i milioni
(regionali e statali) per la riqualificazione e messa a norma delle strutture e
l’ammodernamento tecnologico, al fine di erogare servizi con adeguati livelli
di sicurezza”.
Dal notiziario del 19 novembre 2015
Maroni: sanità eccellente, nonostante tagli.
“I temi di questo convegno
sono importanti e coerenti con la nostra legge di evoluzione del sistema
socio-sanitario lombardo. Prevenzione vuole dire minori costi, ma, soprattutto,
migliore qualità della vita per i cittadini”. Lo ha detto il presidente della
Regione Lombardia, intervenendo al convegno ‘Prevenzione, diagnosi precoce e
salute dei cittadini’, organizzato dal Centro Diagnostico Italiano in piazza
Gae Aulenti a Milano. Tante strutture.
In Lombardia, ha fatto notare il governatore, “abbiamo tante strutture d’eccellenza
e siamo la Regione
che meglio gestisce la spesa sanitaria, che dai noi incide per il 5 per cento
del Pil regionale, contro una media nazionale del 20 per cento. E i servizi di
chi spende di più, non sono certo migliori dei nostri. Questi numeri ci fanno guardare
con ottimismo al futuro, anche se dobbiamo fare i conti con una crescente
riduzione delle risorse da parte dello Stato centrale”. Due miliardi in
meno. Nella legge di Bilancio in discussione
in Parlamento, ha osservato Maroni, “è previsto per il Fondo sanitario
nazionale ripartito fra le Regioni un importo di 111 miliardi. Cioè, un
miliardo più dell’anno scorso, ma due miliardi in meno rispetto all’accordo che
avevamo fatto con il Governo. E questo miliardo in più è più che
abbondantemente assorbito dagli aumenti che ci saranno a seguito dell’aggiornamento
dei Lea, della spesa sui farmaci innovativi (circa 500 milioni) e da altre
spese previste. A conti fatti, nel 2016 ci sarà una riduzione di almeno 800
milioni. Abbiamo chiesto al Governo di intervenire e mi auguro che il
Parlamento corregga questi errori”. Nessuna riduzione. Nonostante queste oggettive difficoltà, ha
garantito Maroni, “la
Regione Lombardia non sarà costretta a fare riduzioni, perché
abbiamo un sistema in grado di assorbire anche queste minori risorse, perché
proprio con la riforma che abbiamo fatto, si prevedono importanti risparmi
complessivi di spesa, che, a regime, arriveranno a 400 milioni di euro. E, essendo
la nostra una Regione virtuosa che non ha deficit, questi soldi saranno totalmente
reinvestiti nel sistema”. Rapporto pubblico-privato. Il presidente ha ribadito l’intenzione di voler “mantenere
l’eccellenza del sistema sociosanitario lombardo”, che, fra i suoi punti forti,
ha anche “il virtuoso rapporto pubblico/privato che noi vogliamo mantenere e
sostenere. E un sistema privato che basa la sua attività sulla prevenzione e
sulla diagnostica precoce, come in questo caso, è quello che serve. Questi sono
strumenti fondamentali, che aiutano a ridurre la spesa, ma, soprattutto, a
garantire una qualità della vita migliore ai nostri cittadini”.
Dal notiziario del 20 novembre 2015
Maroni: su costi standard Renzi sbaglia.
“L’errore grave commesso da
Renzi, è non aver rispettato l’impegno che aveva preso di introdurre i costi
standard nella Sanità. Questo avrebbe portato grandi risparmi per lo Stato e
soprattutto l’introduzione di un sistema premiante per chi ha i conti in
ordine. Invece, ha fatto ancora tagli lineari basati su due criteri: il Pil e
la popolazione. Cioè, le Regioni che investono, saranno quelle più penalizzate,
ossia Lombardia e Liguria. Sono criteri assurdi, che puniscono le Regioni più
virtuose”.
Dal notiziario del 26 novembre 2015
Maroni: Ats montagna anticipa riforma costituzionale. Legge
regionale innovativa, modello per normativa nazionale.
“In Lombardia dovremo
sostituire le province con zone di area vasta che io preferisco definire zone
di area omogenea, perché un’area di questo genere, piccola o grande che sia, ha
gli stessi problemi e quindi richiede le stesse risposte. La montagna è un’area
omogenea: abbiamo quindi anticipato la riforma costituzionale, creando l’ATS
della montagna senza tenere conto dei confini provinciali, perché c’è tutta la
provincia di Sondrio, un pezzo della provincia di Brescia e un pezzo della
provincia di Como”. In primavera primi esiti riforma. “Questa è una novità, ha aggiunto il presidente
Maroni, che richiede una azione molto intensa, a partire da gennaio. Torneremo
qui in primavera per valutare la prima fase di attuazione della riforma e
valutare gli esiti”. Legge punto di riferimento nazionale. “E’ un riconoscimento importante quello che ci viene
dal Governo perché, come sapete, l’esecutivo può impugnare le leggi regionali
se sono difformi rispetto alle leggi nazionali. Su questa legge il Ministero
della Salute ha detto che è difforme rispetto al sistema nazionale ma viene
considerata così innovativa da essere considerata un punto di riferimento, una
sperimentazione che possiamo utilizzare per riformare il sistema nazionale. La legge
regionale modificherà quindi la legge nazionale e non viceversa”. Sfida
importante. “E’ una sfida importante, un
riconoscimento che ci riempie di orgoglio, ha sottolineato il presidente
Maroni, ma anche di responsabilità perché non possiamo permetterci di
sbagliare. Questo è anche uno dei motivi per i quali mi sono tenuto la delega
all’attuazione della riforma, la delega al nuovo assessorato al Welfare”.
Maroni: estenderemo a tutto il sistema le buone pratiche. Il
presidente: nostro benchmark sono regioni 4 motori d’Europa.
“Con l’agenzia di
valorizzazione e promozione individueremo le buone pratiche per estenderle al
sistema e con la customer satisfaction di chi utilizza le strutture, in base a
criteri scientifici, sapremo se i cittadini sono soddisfatti delle prestazioni
e avremo elementi per valutare i direttori che nomineremo entro Natale”. Lo ha
spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo alla
presentazione della riforma sanitaria a Sondrio. Sistema misto. “Sondrio e la Valcamonica, ha poi precisato il presidente Maroni,
non presentano strutture private, c’è solo pubblico. Nell’Alto Lario c’è una
struttura privata. L’Ats montana diventa anche un’occasione di sperimentazione
tra pubblico e privato, come avviene con successo in altre parti della nostra
regione e ci consentirà di capire se è opportuno anche qui attuare un sistema
misto”. Nostro benchmark e’ l’Europa. “Dal
primo gennaio parte la riforma, ha continuato il presidente, e, almeno fino a
giugno, saranno i sei mesi più delicati, come in ogni start up. Ci ho messo la
faccia, è’ una sfida che voglio vincere; il nostro benchmark sono le Regioni 4
Motori per l’Europa che, a differenza nostra, hanno il vantaggio di poter
godere di un sistema fiscale che premia i territori”.
Maroni: territorio al centro riforma sanità, nessun taglio
ma valorizzazione presidi utili.
“Sono soddisfatto della
nostra riforma, che anzi è un’evoluzione della nostra sanità, perché oltre al
cittadino mette al centro il territorio. Per questo abbiamo creato l’Ats della
montagna in modo da riuscire a garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti”.
Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, inaugurando il
Pronto Soccorso di Chiavenna. Pronto a Sant’Ambrogio. Il nuovo Pronto Soccorso sarà operativo dal 7
dicembre, anche per offrire un servizio in più ai turisti milanesi che scelgono
di andare a sciare nelle località della Valchiavenna. Nel suo intervento il
presidente Maroni ha sottolineato che la riforma non intende chiudere presidi
ospedalieri ma valorizzare quelli davvero utili. Sanità a km zero. “Costa di più fare le cose in montagna?” ha detto
Maroni intervenendo alla cerimonia inaugurale. “Destiniamo risorse per evitare,
ha sottolineato con forza, che i cittadini debbano spostarsi a Milano per
curarsi, anche per la sanità come per l’alimentazione, io preferisco il Km zero”.
Dal notiziario del 4 dicembre 2015
Sanità, completato iter valutazione DG per 2014.
Si è concluso l’iter di
valutazione del raggiungimento degli obiettivi da parte dei direttori generali
delle Aziende Sanitarie pubbliche lombarde per il 2014. Il sistema di
valutazione per l’anno 2014
ha previsto, per la prima volta, che gli obiettivi
aziendali di interesse regionale (definiti attraverso le delibere n. 1796 del 8
maggio 2014 e n. 1845 del 16 maggio 2014) siano raggruppati in due Macroaree:
Obiettivi Operativi e Obiettivi Strategici. Gli obiettivi di interesse
regionale. Attraverso la componente Obiettivi
operativi (punteggio massimo 40 punti), viene valutato il corretto rispetto
delle regole del sistema sanitario definite annualmente nell’ambito delle
seguenti aree: Prevenzione, Veterinaria, Personale, Economico, Programmazione,
Governo dei dati, Socio Sanitario. Al raggiungimento di almeno il 50% degli Obiettivi
Operativi (20 punti) si accede alla valutazione degli Obiettivi Strategici.
Attraverso la componente Obiettivi Strategici (punteggio massimo 60 punti), si
valutano le seguenti aree. Per le Aziende Ospedaliere: la Razionalizzazione
dell’offerta, Edilizia (attuazione del VI Atto integrativo nel rispetto delle
procedure ministeriali), Razionalizzazione della spesa e mantenimento dell’equilibrio
di bilancio economico. Per le ASL: Prevenzione (screening e antiinfluenzale),
Veterinaria (semplificazione), Economico (Mantenimento dell’equilibrio di
bilancio), Programmazione (Punti nascita, liste attesa, ricetta elettronica),
Governo clinico (PDTA, Miglioramento compliance terapeutica ipertesi e
diabetici, Piano dei controlli), Socio Sanitario. Il procedimento di
valutazione. Le fasi di istruttoria e di
verifica della documentazione sono state gestite dalle competenti Direzioni
Generali regionali e nel procedimento di valutazione è stato coinvolto l’Organismo
indipendente di Valutazione. La valutazione ha tenuto conto della complessità
del contesto organizzativo in cui hanno operato i direttori nel perseguimento
degli obiettivi assegnati attraverso criteri oggettivi. Gli indicatori
oggettivi consolidati, già in uso nelle metodologie di valutazione, stabiliscono
criteri di applicazione restrittivi al fine di salvaguardare logiche di
selettività della valutazione. Punteggi e quadro complessivo. Il punteggio finale comporta l’inserimento in una
delle seguenti sette fasce di merito: fascia 7 (0/45 punti), fascia 6 (46/55
punti), fascia 5 (56/65 punti), fascia 4 (66/75 punti), fascia 3 (76/85 punti),
fascia 2 (86/95 punti), fascia 1 (96/100 punti). Il Presidente, pur avendo la
facoltà di applicare un correttivo di +/- 10% rispetto alle valutazioni
tecniche effettuate, ha deciso di non avvalersene e si è quindi rimesso alla
sola valutazione tecnica.
Lombardia. Sanità, completato iter valutazione dg per 2014 –
scheda.
Elenco dei Direttori Generali con la fascia assegnata a
ciascuno: A.O. Di Circolo di Busto Arsizio, Armando
Gozzini, fascia 2. A.O.
Desenzano del Garda, Marco Votta, fascia 3. A.O. Maggiore di Crema, Luigi Ablondi,
fascia 3. A.O.
S. Anna di Como, Marco Onofri, fascia 3. A.O. Bolognini di Seriate, Amedeo Amadeo,
fascia 3. A.O.
Carlo Poma di Mantova, Luca Filippo Stucchi, fascia 3. A.O. L. Sacco di Milano,
Pasquale Cannatelli, fascia 3. A.O.
Ospedale di Circolo di Vimercate, Pietro Caltagirone, fascia 3. A.O. Fondazione Macchi di
Varese, Callisto Bravi, fascia 3.
A.O. Spedali Civili di Brescia, Enzo Belleri, fascia 3. A.O. Papa Giovanni XXIII,
Carlo Nicora, fascia 3. A.O.
Niguarda Ca’ Granda Milano, Marco Trivelli, fascia 3. A.O. Ospedale Civile di
Legnano, Carla Dotti, fascia 3.
A.O. S. Antonio Abate di Gallarate, Humberto Pontoni,
fascia 4. A.O.
M. Mellino di Chiari, Danilo Gariboldi, fascia 4. A.O. Istituti Ospitalieri
di Cremona, Simona Mariani, fascia 4.
A.O. di Circolo di Lecco, Mauro Lovisari sino al
20/05/2014, Giuseppina Panizzoli commissario straordinario dal 21/05/2014,
fascia 4. A.O
Treviglio-Caravaggio di Treviglio, Cesare Ercole, fascia 4. A.O. Istituti clinici di
Perfezionamento di Milano, Alessandro Visconti, fascia 4. A.O. Fatebenfratelli di
Milano, Giovanni Michiara, fascia 4.
A.O. S. Carlo Borromeo di Milano, Germano Pellegata,
fascia 4. A.O.
G. Salvini di Garbagnate Milanese, Ermenegildo Maltagliati, fascia 4. A.O. di Circolo di
Melegnano, Paolo Moroni sino al 20/05/2014, Marina Gerini commissario
straordinario dal 21/05/2014, fascia 4. A.O. San Gerardo dei Tintori di Monza,
Simonetta Bettelini, fascia 4. A.O.
della Provincia di Lodi, Giuseppe Rossi, fascia 4. A.O. della Provincia di
Pavia, Daniela Troiano, fascia 4.
A.O. Valtellina Valchiavenna, Maria Beatrice Stasi,
fascia 4. A.O.
S. Paolo di Milano, Enzo Brusini, fascia 5. A.O. G. Pini di Milano, Amedeo Tropiano,
fascia 5. Azienda AREU, Alberto Zoli, fascia 2. ASL di Brescia, Carmelo
Scarcella, fascia 1. ASL Bergamo, Mara Azzi, fascia 2. ASL Milano 2 -
Melegnano, Antonio Mobilia, fascia 2. ASL Monza e Brianza, Matteo Stocco,
fascia 2. ASL di Cremona, Gilberto Compagnoni, fascia 3. ASL di Lecco, Enzo
Lucchini, fascia 3. ASL di Mantova, Mauro Borelli, fascia 3. ASL di Milano
Città, Walter Locatelli, fascia 3. ASL Milano 1 - Legnano, Giorgio Scivoletto,
fascia 3. ASL di Sondrio, Paolo Grazioli, fascia 3. ASL di Como, Roberto
Bollina, fascia 4. ASL di Lodi, Fabio Russo, fascia 4. ASL di Pavia, Alessandro
Mauri, fascia 4. ASL di Varese, Piergiorgio Berni commissario straordinario
sino al 24/6/2014, Paola Lattuada, fascia 4. ASL della Vallecamonica-Sebino,
Renato Pedrini, fascia 4.
Dal notiziario del 10 dicembre 2015
Maroni: approvata costituzione ATS e ASST.
“Nella riunione di Giunta
di oggi abbiamo approvato la costituzione delle nuove Ats e delle nuove Asst
con le sedi di ciascuna”. Ne ha dato notizia il Presidente della Regione
Lombardia, Roberto Maroni, spiegando che è stato seguito il criterio in base al
quale “dove si sono più Province come, ad esempio, Varese-Como,
Mantova-Cremona, Monza-Lecco, la sede è nel territorio più popoloso, lasciando
al direttore della nuova Ats la facoltà di tenere temporaneamente la sede
territoriale nell’altra città”. Le sedi sono: Ats della montagna: Sondrio, Ats
di Brescia: Brescia, Ats della Brianza: Monza, Ats della Val Padana: Mantova, Ats
di Pavia: Pavia, Ats di Bergamo: Bergamo, Ats dell’Insubria: Varese, Ats Città
Metropolitana di Milano: Milano.
Dal notiziario del 13 dicembre 2015
Maroni: terrò interim al welfare finché sarà necessario.
“Terrò interim dell’Assessorato
al Welfare finché sarà necessario. Prima di Natale nomineremo i nuovi direttori
generali, poi saranno loro a nominare a cascata i direttori sanitari, i
direttori amministrativi e i direttori socio sanitari: sarà loro la
responsabilità e io li valuterò su questo, su come riusciranno a governare ogni
singola struttura. Ci sarà un cambio radicale perché più della metà dei manager
saranno sostituiti, sulla base del merito, scelti da una commissione esterna
dove non ci sono interferenze da parte delle politica. La nuova sanità lombarda
con questa riforma richiede requisiti nuovi e diversi, che sono quelli previsti
dalla short list, per cui chiudiamo una pagina e ne apriamo un’altra”. Lo ha
spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni.
Dal notiziario del 17 dicembre 2015
Disabilità, Gallera: 1 mln per promuovere progetti di vita
indipendente.
“Con questo nuovo
stanziamento di un milione di euro consentiamo ai 13 Ambiti territoriali,
destinatari dell’intervento, di implementare i progetti sperimentali in materia
di vita indipendente e inclusione nella società, di persone con disabilità”.
Così l’assessore al Reddito di autonomia e Inclusione sociale di Regione
Lombardia Giulio Gallera ha commentato l’approvazione in Giunta della delibera
riguardante l’approvazione del Protocollo d’Intesa, tra Ministero del Lavoro e
delle Politiche sociali e Regione Lombardia, finalizzato all’attivazione e
implementazione della proposta progettuale di Regione in materia di vita
indipendente e inclusione sociale nella società con disabilità, per l’anno 2016.
Già investiti 60 milioni. “Per Regione
Lombardia – ha sottolineato l’assessore - è una priorità promuovere l’inclusione
sociale delle persone con disabilità e il supporto della famiglia nelle sua
funzione di cura e accompagnamento nella vita autonoma e indipendente. Abbiamo
già investito 60 milioni di euro per interventi a sostegno delle persone in
dipendenza vitale, anziani non autosufficienti e persone con gravi disabilità,
e con la Misura
di oggi aggiungiamo un altro tassello importante”. Da territori esperienze
da supportare. “Dai territori, ha concluso
Gallera, emergono esperienze positive e innovative che vanno assolutamente
supportate. Tra i progetti sperimentali che potranno essere attuati grazie al
nuovo stanziamento vi sono: sperimentazioni di co-housing destinate a persone
con disabilità cognitiva o motoria, anche in collaborazione con il Terzo
settore; percorsi di opportunità informative e formative per favorire una
cultura di comunità inclusiva e rispettosa; promozione di attività
occupazionali; guida all’uso dei mezzi pubblici e impiego di voucher per il
loro utilizzo; creazione di reti di relazioni socializzanti sul territorio. Una
straordinaria risorsa di idee e progetti, che arrivano dai territori, che
partono dalla valutazione diretta delle esigenze della persona nel pieno
rispetto dell’autodeterminazione”.
Dal notiziario del 19 dicembre 2015
Nomine Dg Salute, Maroni: rivoluzione del merito.
“Sono molto soddisfatto di
questa ‘rivoluzione del merito’. Abbiamo scelto le persone più competenti e
capaci. Tutti selezionati da una commissione esterna, è la prima volta che
succede”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni,
che ha reso noti i nomi dei nuovi direttori generali della Sanità lombarda.
Tutti da ‘short list’. “Io, ha sottolineato il
Governatore, ho a cuore la salute dei lombardi e di tutti i cittadini che
scelgono le nostre strutture per curarsi. Per questo, voglio che ai vertici ci
siano solo i migliori, selezionati in base al merito e non all’appartenenza
politica. Anche se la legge non mi obbligava a farlo, ho scelto i nuovi
Direttori Generali solo all’interno della ‘short list’, stilata da una
commissione esterna guidata dal magnifico Rettore dell’università degli Studi
di Milano, Gianluca Vago, da Cristina Masella, docente della facoltà di
ingegneria gestionale del Politecnico di Milano e da Francesco Longo, docente
dell’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano”. Assessore al
welfare? Si chiama Maroni. Conversando con i
giornalisti a margine della conferenza stampa dopo giunta, il presidente
lombardo ha risposto con una battuta a chi gli chiedeva novità sul nuovo
assessore al Welfare. “Si chiama Roberto Maroni, e continuerà a fare l’assessore
fino a quando sarà necessario”.
Link
al sito per gli elenchi dei nuovi DG.
2. Dalle
agenzie di stampa nazionali:
Ø Da
“Quotidiano Sanità”: www.quotidianosanita.it
Dalla Newsletter del 17 dicembre 2015.
Personale Ssn. Calano gli occupati (-2,4%) e la spesa (-1,1
miliardi). L’analisi del triennio 2011/2013 sui 650 mila dipendenti della
sanità pubblica. La spesa scende da 37,7 a 36,6 mld.
Pubblicato il nuovo
rapporto elaborato dalla Struttura tecnica di monitoraggio sulla sanità (STEM).
Emerge “una incontrovertibile tendenza alla diminuzione del costo complessivo
per il personale ed in modo specifico nelle Regioni sottoposte a Piani di
Rientro”. Il costo medio per unità di personale è di 56 mila euro. I dirigenti
medici al top per le retribuzioni con una media di 113 mila euro per dipendente.
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l’articolo. Vai
al Rapporto.
Costi e fabbisogni standard. Marche, Umbria e Veneto le tre
Regioni benchmark.
Nella rosa delle cinque
regioni considerate eleggibili figuravano anche Lombardia e Emilia Romagna. Le
Marche in testa alla classifica delle Regioni dotate di tutti i requisiti per
diventare regione di riferimento. Il via libera è arrivato dalla Conferenza
Stato Regioni.
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al documento.
Aifa. Lorenzin sceglie Mario Melazzini per il dopo
Pecorelli.
Questa l’indicazione
inviata dal ministro della Salute alla conferenza Stato Regioni per la
successione alla presidenza dell’Agenzia italina del farmaco dopo la bufera che
ha portato ieri alle dimissioni di Sergio Pecorelli. Melazzini, 57 anni, è
attualmente assessore all’Università della Regione Lombardia. È stato prima
Dirigente presso la DG
Sanità della Regione e dall’ottobre del 2012 assessore alla
Sanità. Leggi
tutto.
Specialistica ambulatoriale. Da Stato Regioni via libera
alla parte normativa della nuova convenzione.
Nuove misure su incarichi,
codice di comportamento, rappresentatività sindacale e sull’inserimento della
categoria nelle AFT e UCCP. Entro 6 mesi dovranno essere stipulati gli accordi
regionali. Lala (Sumai): “Da oggi si apre una nuova fase per la nostra
categoria. Ora aprire trattativa per rinnovo parte economica”. Leggi
tutto. Vai
al testo nuovo Acn specialistica ambulatoriale.
Residenze socio-assistenziali e socio-sanitarie. Istat: in
Italia 12.261 strutture e 384 mila posti letto. Forti differenze nord-sud.
L’offerta raggiunge i più
alti livelli nelle regioni del Nord, dove si concentra il 66% dei posti letto
complessivi (9 ogni 1.000 residenti) e tocca i valori minimi nel Sud con il 10%
dei posti letto (soltanto 3 posti letto ogni 1.000 residenti). Nel 76% dei casi
le persone assistite sono over 65. Leggi
l’articolo. Vai allo
studio.
Dalla Newsletter del 18 dicembre 2015.
Cancro. Studio su Nature: “Fattori dello stile di vita
contribuiscono per l’80% alla malattia”.
Una nuova ricerca
scientifica approfondisce il legame tra i tumori maligni e fattori legati all’ambiente
e ai comportamenti dell’individuo: questi elementi, da soli, rappresenterebbero
una fetta del rischio quantificabile in percentuale dal 70 al 90%, mentre
fattori genetici, non legati allo stile di vita, contribuirebbero soltanto per
il 10-30%. Lo studio su Nature giunge a conclusioni quasi opposte rispetto ad
un recente studio su Science. Leggi
l’articolo.
Dalla Newsletter del 21 dicembre 2015.
Spesa sanitaria. Dossier dell’Ufficio parlamentare di
Bilancio: “Il settore è sotto tensione. A rischio la sostenibilità”. E nel 2017
non si possono escludere nuovi tagli.
Sottolineato come il
finanziamento della Stabilità sia inferiore a quello atteso dal Patto per la Salute e che le misure di
contenimento potrebbero fallire non essendo specificate nel dettaglio. Ma il
rischio è anche quello di nuovi tagli al finanziamento. Come accadde l’anno
scorso dopo che le Regioni decisero di intervenire anche sulla sanità per far
fronte alle riduzioni di spesa a loro carico. Affondo anche sul decreto
appropriatezza: “Al momento nessun esito sui risparmi”.
Leggi tutto.
Vai al
dossier.
Farmaci equivalenti. Stop a dubbi e ‘falsi miti’. Da Aifa
una guida su tutto quello che c’è da sapere.
Il vademecum ha lo scopo di
fornire a medici, farmacisti e pazienti uno strumento di rapida consultazione
sui medicinali equivalenti. “Vogliamo fugare i dubbi e le perplessità che
ancora persistono rispetto a questa importante risorsa terapeutica e nel corso
della lettura vengono sfatati molti dei preconcetti e dei “falsi miti” sugli
equivalenti”. Leggi
tutto. Vai
alla guida.
Ø Dalla
“Conferenza delle Regioni”: www.regioni.it/newsletter
Da Regioni.it n. 2830 del 12 novembre 2015
Lea: due rapporti 2013 del Ministero della Salute.
Il Ministero della Salute
ha pubblicato due rapporti, datati 2013, sull’erogazione dei Livelli essenziali
di assistenza (Lea). I due Rapporti sono sul monitoraggio dei Livelli
essenziali di assistenza (Lea) e sull’efficienza del sistema sanitario italiano
per l’anno 2013. Leggi
l’articolo.
Da Regioni.it n. 2832 del 16 novembre 2015
Farmaci antibiotici: abuso in Europa e in Italia.
Il consumo di antibiotici è
sempre alto e non solo nel nostro Paese, ma in tutta Europa. Secondo gli ultimi
dati dell’European Center for Diseaeses Control and Prevention (Ecdc) l’Italia
è infatti ai primi posti per consumi di farmaci. Il fenomeno riguarda
soprattutto l’acquisto di farmaci fuori dagli ospedali. Ma in questo modo
aumenta la presenza di batteri resistenti agli antibiotici, con quasi tutte le
specie che proliferano, effetto quindi dell’abuso di questi farmaci. Il dato
medio Ue per il 2014 è 21,6 dosi al giorno ogni mille abitanti, e varia dalle
10,6 dell’Olanda alle 34,6 della Grecia. L’Italia, con 27,8 dosi, è al quinto
posto, dietro a Francia, Romania e Belgio. Leggi
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Da Regioni.it n. 2833 del 17 novembre 2015
Migliora qualità cure: Agenas presenta Programma nazionale
esiti 2015.
Migliora la qualità delle
cure, ma non dappertutto. L’Agenas ha presentato il Programma nazionale esiti
2015. Si tratta di un lavoro che è sviluppato da Agenas per conto del Ministero
della Salute, che fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia,
la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del
servizio sanitario. L’Agenas ricorda quindi l’importanza di queste analisi che
rappresentano un utile strumento operativo per migliorare la qualità dei
servizi sanitari attraverso una corretta analisi delle criticità. Tra le
evidenze del Programma nazionale esiti si rileva una maggiore efficienza degli
ospedali, ma permangono le disparità territoriali e non solo quelle classiche
Nord e Sud, ma anche all’interno della stessa regione. Leggi
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Da Regioni.it n. 2837 del 23 novembre 2015
Agenas: rapporto su trasparenza, etica e legalità nel
settore sanitario.
L’Agenzia nazionale per i
Servizi Sanitari Regionali (Agenas) ha presentato una indagine su ‘Trasparenza,
etica e legalità nel settore sanitario’, evidenziando che si tratta del “Primo
Rapporto sullo stato di attuazione delle azioni adottate dalla sanità pubblica
in materia di trasparenza ed integrità”. Leggi
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Da Regioni.it n. 2843 del 3 dicembre 2015
Bes: rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile. Disparità
territoriali su economia e salute.
L’Istat ha presentato il
rapporto Bes sul Benessere Equo e Sostenibile con dati riferiti al 2014 ma
soprattutto al 2013. Di positivo c’è, secondo il documento, che migliora il
reddito disponibile (dello 0,7% nel 2013 e dello 0,1% nel 2014), così come
cresce sia il potere d’acquisto che la spesa per i consumi e l’ottimismo. Ma le
differenze territoriali permangono e non solo quelle economiche, come evidenzia
il capitolo dedicato alla salute. Con il Sud in svantaggio rispetto al Nord sia
nella speranza di vita, 81,5 anni contro 82,5, che nella vita in buona salute,
55,4 anni contro 60.
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Da Regioni.it n. 2844 del 4 dicembre 2015
La sanità nel Rapporto Censis sulla situazione sociale del
Paese 2015.
Nel 49° Rapporto Censis
sulla situazione sociale del Paese 2015 si riscontra che più di quattro
italiani su dieci pensano ad un peggioramento progressivo della sanità, ma al
Sud sono il 64%. Mentre il 55,5% considera inadeguato il Servizio sanitario,
quota che sale all’82,8% nel Mezzogiorno. Inoltre sono 7,7 milioni le persone
che in un anno si sono indebitate o hanno chiesto un aiuto economico per pagare
le cure. La spesa sanitaria pubblica negli ultimi anni “ha registrato una
inversione di tendenza, con una riduzione tra il 2010 e il 2014, attestandosi
nell’ultimo anno a 110,3 miliardi. La spesa sanitaria privata delle famiglie,
invece, dal 2007 al 2014 è passata da 29,6 a 32,7 miliardi, raggiungendo il 22,8%
della spesa sanitaria totale”. Leggi
tutto.