Block Notes n. 17, luglio 2015

Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia

A cura di M. Oliviero, G. Creston, G. Roversi e M. Vespa

 

In questo numero.

Dalle agenzie di stampa regionali:

Riforma della sanità: soddisfazione dei sindacati confederali

Non più tollerabile

Sulla riforma della sanità posizioni ancora distanti

Assestamento 2014. Alla prova dei fatti su ticket e reddito di inclusione sociale

Maroni: passi in avanti dopo confronto con opposizioni

Mantovani: sanità lombarda vincente nell’incontro tra pubblico e convenzionato

Ricerca biomedica. Mantovani: 15 mln per i progetti dei nostri ricercatori

Campus salute Pavia, incontro tra Maroni e Rugge: Regione disponibile per Adp

Mantovani: siamo precursori di innovazione e cambiamento

Salute. Maroni:inaccettabili tagli senza costi standard Bilancio

Maroni: entro settembre definiremo misure reddito di autonomia

Garavaglia: messi 55 miliardi per ridurre i ticket

Mantovani e Romeo: avanti con il nuovo presidio per la salute di Vimercate

 

Dalle agenzie di stampa regionali.

Ø      Dalla Cgil Lombardia

26.7.2015 Comunicato stampa Cgil Cisl Uil su “Riforma della sanità: soddisfazione dei sindacati confederali per l’incontro di stamattina in Regione.

Questa mattina si è svolto a Palazzo Lombardia un incontro sul pdl n. 228 “Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo” tra il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e i segretari regionali di Cgil, Cisl, Uil, Elena Lattuada, Osvaldo Domaneschi e Ciro Capuano, alla presenza dell’assessore alla Famiglia Maria Cristina Cantù e dei relatori del provvedimento Fabio Rizzi e Angelo Capelli. I rappresentanti sindacali hanno espresso soddisfazione per gli importanti passi avanti registrati nella stesura del testo anche tenendo conto dei contenuti pattuiti nell’accordo tra Regione e organizzazioni sindacali nel settembre 2014. E’ emerso il comune impegno per la stabilizzazione del personale, nel rispetto delle applicazioni dei ruoli negoziali. Cgil, Cisl, Uil hanno inoltre posto all’attenzione del governatore il tema della compartecipazione alla spesa sanitaria  e socio sanitaria, con particolare riferimento ai ticket e alle rette delle Rsa. Sulla questione si è convenuto di definire un ordine del giorno da presentare nell’ambito della discussione dei prossimi giorni in Consiglio regionale. Si è altresì deciso di convocare per il 1° settembre il primo incontro del Tavolo di confronto su compartecipazione alla spesa e lotta alla povertà.”

 

Ø      Dalla FP Cgil Lombardia: pubblicazione@fpcgil.lombardia.it

Da “Pubblicazione”, newsletter del 27.07.2015.

Non più tollerabile. di Florindo Antonio Oliverio

Ad agosto i diritti non vanno in ferie. Essi sono tali incondizionatamente e non possono essere messi in parentesi. Essi sono disponibili in ogni momento e in ogni dove. I diritti sono dei soggetti singoli e collettivi. Del sindacato il diritto a stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce. Così appare addirittura impossibile che il governo possa decidere di sospendere tale diritto per un periodo così lungo come i sei anni che ci separano dal 2009. Il sacrificio del diritto fondamentale tutelato dall’art. 39 Cost., proprio per questo, non è più tollerabile, ha sentenziato la Corte Costituzionale. Il governo se ne dovrà fare una ragione. Mercoledì CGIL CISL e UIL presidieranno Palazzo Vidoni fino a che il ministro Madia non incontri i rappresentanti dei lavoratori. Non è solo il governo nazionale a soffrire di amnesia. In Lombardia ora dovrà provvedere Maroni a rimuovere dalla legge di riforma sanitaria il vulnus costituzionale annidato nell’articolo 18. Nell’incontro dell’altro giorno il governatore si è impegnato con i segretari generali di CGIL CISL e UIL lombarde. Al riguardo basti citare quanto scrive il Collegio Ipasvi di Grosseto sul suo sito: il sindacato agisce su quelle che sono le norme che regolano il rapporto di lavoro chiedendone il rispetto. Il collegio agisce sulle questioni squisitamente professionali con il grande strumento del codice deontologico che possono sembrare la stessa cosa, ma sono settori radicalmente diversi anche se intrecciati. Ordini e collegi hanno missione di garantire i cittadini sull’effettiva capacità di esercitare la professione, ai sindacati il preciso ruolo di esercitare il potere e le competenze contrattuali nel mondo del lavoro.

 

Ø      Da “Settegiorni PD”, newsletter del gruppo PD al Consiglio regionale

È uscito il n. 325 del 24 luglio 2015

Sulla riforma della sanità posizioni ancora distanti. Da Maroni apertura sui principi posti dalle opposizioni, ma ancora non ci sono risposte concrete.

C’è un’apertura sui principi, ma non ancora la scrittura in legge della loro traduzione. Ovvero, si cambierà davvero il sistema dei ticket sulla salute, congegnato in modo così iniquo e costoso da Formigoni? L’agenzia deputata ai controlli avrà poteri reali o solo di indirizzo? E sarà davvero indipendente? I comuni continueranno ad avere un ruolo nella programmazione dei servizi sociosanitari o scompariranno? E ancora: le cure così come i manager verranno valutate per i loro esiti di salute o solo con criteri meramente contabili? È chiaro che questa pseudoriforma non sarà mai quella auspicata dal Pd, con la vera presa in carico del paziente e la reale integrazione tra cure sanitarie e prestazioni sociosanitarie. Ma il testo approdato in Aula può essere molto migliorato e dipenderà da questo se l’opposizione ritirerà o meno i 24mila ordini del giorno presentati apposta per portare la maggioranza ad aprire finalmente il confronto. Intanto il tavolo tra Maroni e le opposizioni si è riunito mercoledì mattina e lì si sono viste aperture significative su circa la metà dei punti indicati da Pd, Patto Civico e M5S la scorsa settimana. Le posizioni sono ancora distanti e l’esito non è ancora prevedibile, ma i politici e i tecnici di entrambe le parti sono al lavoro. “Maroni sappia, ha dichiarato il segretario regionale Alessandro Alfieri, che non ci accontenteremo di generiche aperture sui principi. Abbiamo posto questioni importanti e di buon senso e su queste vogliamo vedere proposte concrete: articoli di legge e fondi in bilancio. Il confronto riparte da lì. Altrimenti siamo pronti a tenere la maggioranza in Aula ad agosto”. A seguire si dovranno discutere anche gli assetti territoriali, dove la maggioranza non sembra ancora vicina all’intesa. C’è la grande partita della città metropolitana, e ci sono le complesse vicende che riguardano il cremasco, il lodigiano e il mantovano, il comasco e la Valle Camonica. Sono questioni ancora non risolte, che riguardano la ripartizione delle Agenzie di Tutela della Salute (8 come da bozza in discussione o una come chiede Forza Italia?) e delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (includono oppure no le attuali aziende ospedaliere maggiori?). Lo si vedrà nei prossimi giorni, intanto il Consiglio torna a discutere di sanità mercoledì e giovedì prossimo, e salvo accelerazioni positive sarà ancora illustrazione degli ordini del giorno.

 

Martedì in aula l’assestamento 2014. Alla prova dei fatti su ticket e reddito di inclusione sociale.

Rimodulazione dei ticket sanitari per reddito e introduzione del reddito di inclusione sociale: sono queste le due partite politicamente rilevanti della sessione di bilancio che si tiene martedì 28 e mercoledì 29 luglio in Consiglio regionale. In approvazione sarà l’assestamento 2015. Sulla prima vedremo se la maggioranza fa sul serio quando dichiara di voler accogliere la proposta del Pd: esenzione del superticket su visite ed esami per redditi fino a 30mila euro e applicazione progressiva, a scaglioni, per i redditi superiori. Oggi il superticket viene applicato in Lombardia in un modo singolare, legato al valore delle prestazioni e uguale per tutti. Ne discende che fare una tac in una struttura lombarda costa di più che altrove, e con cifre che per alcuni risultano problematiche. È un meccanismo, tra l’altro, che ha fatto la fortuna di diverse aziende private, che sono in grado di fornire numerose prestazioni a un prezzo inferiore al costo del ticket. Non di rado anche un esame del sangue può infatti costare meno privatamente che con il servizio sanitario regionale, per fare solo un esempio. In altre regioni, come il Veneto, L’Emilia Romagna, la Toscana e l’Umbria, il superticket è invece scaglionato per reddito, ed è questo il modello che il Pd chiede di seguire. La maggioranza aveva in mente uno schema differente, con l’applicazione di un’esenzione per una soglia di reddito significativamente inferiore ma senza cambiare il meccanismo di modulazione. Vedremo quale sarà il risultato. Il reddito di inclusione sociale, invece, è diventato un progetto affidato alla conferenza dei capigruppo integrata con un rappresentante per gruppo politico. Così è stato deciso lo scorso lunedì, ma intanto in assestamento ci saranno i 50 milioni di euro, provenienti dai fondi europei, destinati proprio a questo scopo. La giunta regionale aveva fretta di attuare la misura, ma al momento non esiste ancora un progetto definito.

 

Ø      Da “Lombardia Notizie”, notiziario della Giunta regionale della Lombardia

Dal notiziario del 22 luglio 2015

Maroni: passi in avanti dopo confronto con opposizioni.

“Un incontro positivo, abbiamo fatto molti passi in avanti. Sugli 11 punti che hanno presentato, ci sono molti sì e alcuni approfondimenti da fare. L’unico no è sulla richiesta dell’Ats unica. Rimaniamo aperti al confronto, mi pare che questa posizione sia stata riconosciuta come una significativa apertura e quindi continuiamo su questa strada con l’obiettivo di chiudere entro martedì, trovando un’intesa che io auspico e che consenta di approvare la legge entro il 31 luglio”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al termine del Tavolo di confronto con le opposizioni sul progetto di evoluzione del Sistema socio-sanitario lombardo, che si è tenuto questa mattina a Palazzo Pirelli. Intesa possibile. “Martedì e mercoledì in Aula ci sarà l’assestamento di Bilancio, la riforma tornerà all’attenzione dell’Assemblea regionale giovedì e venerdì prossimi” ha fatto sapere il governatore, osservando che, per quella data, “sapremo se è stato possibile trovare un’intesa, ma sono fiducioso”. Nessun problema nella maggioranza. Sul vertice che si terrà domani fra le forze di maggioranza Maroni non ha dubbi sul fatto che verrà “trovata una quadra” circa gli emendamenti proposti dal centrodestra. “Non ci sono problemi, ha confermato. Se dico di essere fiducioso circa la possibilità di un accordo con l’opposizione, a maggior ragione sono certo per quanto riguarda le forze che sostengono la Giunta, che in Consiglio si presenteranno assolutamente unite e compatte. Lo scoglio più difficile era oggi e mi pare che lo abbiamo superato”.

 

Mantovani: sanità lombarda vincente nell’incontro tra pubblico e convenzionato.

“Sono particolarmente lieto dell’incontro odierno e dell’opportunità di dialogare con voi che siete espressione di uno dei “due polmoni” della sanità lombarda e della sua eccellenza rappresentata da servizi di qualità erogati proprio nella collaborazione e nella integrazione tra sanità pubblica e convenzionata”. Con queste parole l’assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani ha aperto la tavola rotonda “Sanità lombarda, nuovi modelli e strumenti organizzativi”, un incontro organizzato a Monza dal giornale “Il cittadino”, Asl e Confindustria Monza e Brianza. Al dibattito era anche presente il prof. Gabriele Pelissero, Presidente dell’Associazione Italiana Ospedaliera Privata (AIOP). Mario Mantovani ha ripercorso tutte le tappe del lavoro svolto da Regione Lombardia, dal libro bianco in poi, per arrivare alla discussione della riforma sanitaria ora al vaglio del Consiglio Regionale della Lombardia. Continuo miglioramento del sistema. Rivolgendosi anche agli imprenditori che affollavano la sala, l’assessore alla Salute ha ribadito l’importante contributo offerto nel sistema sanitario lombardo: “Io non amo chiamarla privata, ma convenzionata, ha chiarito. “E pensate che in Liguria esiste solo la sanità pubblica. E da quella Regione vicina vengono a curarsi da noi 9 mila pazienti alla ricerca di alta specialità. Lo stesso fenomeno si registra con i 15 mila pazienti dell’Emilia Romagna, dei 23 mila del Piemonte, non Regioni del sud Italia. Se riferisco con soddisfazione della nostra eccellenza sanitaria è perché il sistema lombardo ha garantito nel dialogo tra pubblico e convenzionato un continuo e virtuoso rinnovamento a beneficio dei cittadini”.

 

Dal notiziario del 24 luglio 2015

Ricerca biomedica. Mantovani: 15 mln per i progetti dei nostri ricercatori.

Il bando della FRRB. Valorizzare la formazione di giovani ricercatori affinché i migliori cervelli possano fare ricerca aiutando i pazienti e rimanendo in Lombardia. Queste le finalità del “Bando per la valorizzazione della ricerca biomedica” pubblicato questa mattina dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB) e presentato alla stampa, oltre che dal vice presidente Mario Mantovani, dall’Assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, dal prof. Antonio Lanzavecchia, Presidente della Fondazione per la Ricerca Biomedica e dal Presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti. La Regione crede nella ricerca. “L’innovazione è alla base dello sviluppo di un territorio dal punto di vista economico e rappresenta un fattore fondamentale per la promozione del benessere delle persone. La Lombardia - ha proseguito Mario Mantovani - è una realtà di 10.000.000 di abitanti nella quale operano 6 Facoltà di Medicina e Chirurgia, 18 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, che si colloca al primo posto in Italia per gli studi clinici. Inoltre sono presenti 100 aziende farmaceutiche e oltre 30 Centri di Ricerca aziendale che ne fanno la prima regione farmaceutica e biotech in Italia”. Valorizzare il ruolo dei ricercatori. L’assessore alla Salute ha inoltre sottolineato l’attenzione da rivolgere ai ricercatori che operano negli Irccs, che spesso si ritrovano nell’impossibilità di far valere i loro curricula specialistici. “Vogliamo porre l’accento, ha infatti aggiunto Mantovani, anche sulla necessità di riconoscere contratti con maggiori tutele proprio per chi fa ricerca. A tal fine sono stati presentati in Consiglio alcuni emendamenti che consentano agli IRCCS lombardi di attivare contratti aggiuntivi destinati proprio ai ricercatori”. 103 contratti aggiuntivi. “La nostra attenzione verso lo sviluppo della ricerca da parte di Regione Lombardia, ha concluso il vice presidente e assessore alla Salute, si concretizza con gli atti amministrativi già attuati. Mi riferisco, ad esempio, ai 103 contratti aggiuntivi per la formazione definiti fin dall’inizio della legislatura per un finanziamento complessivo di 12.000.000 di euro”.

 

Dal notiziario del 25 luglio 2015

Campus salute Pavia, incontro tra Maroni e Rugge: Regione disponibile per Adp.

Questa mattina si è svolto a Palazzo Lombardia un incontro tra il presidente della Regione Roberto Maroni e il Rettore dell’Università degli Studi di Pavia Fabio Rugge, alla presenza del senatore Gian Marco Centinaio. Il Rettore ha illustrato al Governatore il progetto per il nuovo Campus della Salute dell’ateneo pavese, sottolineandone la rilevante importanza strategica sia per la maggiore sinergia che contribuirà a sviluppare tra Università e Policlinico San Matteo, sia per l’opportunità di riunire in un sistema integrato di edifici e spazi l’intera offerta didattico-organizzativa e bibliotecaria della Facoltà di Medicina. Il presidente Maroni ha manifestato interesse per questo progetto e si è dichiarato disponibile a promuovere in tempi stretti un Accordo di Programma, che possa consentire l’avvio dei lavori all’inizio del prossimo anno.

 

Dal notiziario del 27 luglio 2015

Mantovani: siamo precursori di innovazione e cambiamento.

“Chiusura punti nascita, maggiore appropriatezza nelle prescrizioni, più cure sul territorio e meno negli ospedali con la prosecuzione dei CREG e l’avvio dei Presidi Ospedalieri Territoriali in tutte le provincie lombarde, aggregazione degli acquisti attraverso consorzi tra aziende. Gli auspici oggi indicati dal ministro della Salute per ulteriormente razionalizzare il Sistema sanitario sono, almeno per Regione Lombardia, fatti ed azioni già messi in campo in questi due anni di governo del sistema. Ancora una volta possiamo dire dunque con orgoglio di essere precursori di innovazione e cambiamento”. Così dichiara Mario Mantovani, vice presidente ed assessore alla Salute di Regione Lombardia, commentando l’intervista odierna rilasciata dal ministro della Salute ad un quotidiano nazionale. “E’ per questo, prosegue l’assessore alla Salute, che a Roma non chiediamo regole ed indicazioni già per noi superate; sollecitiamo invece più libertà, più autonomia e più risorse per poter continuare il nostro cammino di crescita e sviluppo. Speriamo che nel decreto oggi all’esame del Senato ci siano precise indicazioni nel senso da noi invocato. Indicazioni già per noi superate o ennesimi tagli lineari vedranno la nostra più totale opposizione”.

 

Dal notiziario del 28 luglio 2015

Salute. Maroni:inaccettabili tagli senza costi standard. Il presidente: una dichiarazione di guerra cui risponderemo.

“Quello del Governo sulla sanità non è un provvedimento di semplificazione, è un provvedimento che incasina tutto. Perché tagliare 10 miliardi alla sanità, senza applicare i costi standard, significa dichiarare guerra alle Regioni virtuose, alla Lombardia in primo luogo. E a una dichiarazione di guerra noi risponderemo con la guerra, perché non si può tagliare in questo modo, la proposta che noi abbiamo fatto è molto chiara ed è applicare i costi standard, in questo modo avremmo un risparmio di 23 miliardi di euro, favorendo e premiando le Regioni virtuose e costringendo quelle non virtuose a fare meglio. Questa è la strada che Renzi deve seguire, se sarà così bene, altrimenti se non sarà così sarà la guerra”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a Palazzo Pirelli, conversando con i giornalisti. “Tagliare, ha precisato Maroni, per il Governo è la cosa più semplice, ma è la cosa più pericolosa e dannosa per noi e io non intendo accettare di essere costretto a chiudere gli ospedali non perché non spendiamo bene i soldi ma perché bisogna coprire i buchi della Sicilia. Non va bene e questa sarebbe una dichiarazione di guerra che non si può accettare”.

 

Dal notiziario del 29 luglio 2015

Bilancio. Maroni: entro settembre definiremo misure reddito di autonomia.

“Con questo assestamento di bilancio abbiamo trovato 250 milioni da mettere nelle misure per il reddito di autonomia dal primo ottobre 2015 fino al 31 dicembre 2016. Si tratterà di interventi a favore dei cittadini residenti in Lombardia da almeno 10 anni che hanno bisogno di un aiuto concreto, sotto forme diverse, perché penso sia agli anziani che non arrivano a fine mese con la loro pensione sia ai giovani che non possono sposarsi, mettere su casa o avere figli”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a Palazzo Pirelli, nel corso della conferenza stampa sull’assestamento di Bilancio 2015. “Tutte queste misure, ha detto Maroni, le definiremo entro settembre per poter partire da ottobre. Parliamo di reddito di autonomia perché vogliamo rendere autonomi, dalla condizione di povertà o disagio sociale, i cittadini lombardi. Queste misure si aggiungeranno alle politiche attive del lavoro finanziate con il Fondo Sociale Europeo e tutte le altre misure che già finanziamo, queste invece saranno misure aggiuntive e riguarderanno tutti coloro che non potranno essere aiutati con le politiche sul lavoro o con le iniziative che abbiamo già messo in campo. Da settembre partiranno tavoli per definirle, incontreremo i sindacati già il primo giorno del mese per il ‘Tavolo per partecipazione e inclusione sociale’. Perché avendo a disposizione già i primi 50 milioni dal primo di ottobre credo sia interesse di tutti definire il piano di azione entro fine settembre. I soldi ci sono, noi siamo pronti e abbiamo le idee chiare. Il nostro punto di riferimento è il documento della Caritas lombarda che si intitola ‘Reddito di autonomia’, dove si fa un’analisi della situazione lombarda e si propongono delle ricette, l’unica differenza è che nel documento della Caritas gli interventi sono rivolti a tutti coloro che risiedono in Lombardia, mentre per noi questa misure valgono solo per chi risiede in Lombardia da dieci anni. Ci sono tanti modi di intervenire, è ovvio che per un 70enne con una pensione minima, ha poi precisato Maroni, non servono i corsi di formazione professionale. Per cui ci sono tante iniziative che stiamo studiando, e che vogliamo definire entro la fine di settembre, misure che si differenziano a seconda della condizione del destinatario a cui sono rivolte, per esempio mi piace l’ipotesi di un bonus bebè, che avevo già fatto io da ministro del Welfare, per sostenere la crescita demografica, che aiutare i giovani che magari hanno lavori precari e vogliono avere figli.”

 

Garavaglia: messi 55 miliardi per ridurre i ticket.

“In questo Assestamento di Bilancio ci sono 55 milioni per un intervento importante di riduzione dei ticket. Per cui, oltre a mettere quasi mezzo miliardo per investimenti, riusciamo anche ad abbassare i ticket e riusciamo a farlo, perché siamo bravi ad amministrare le nostre risorse”. Lo ha spiegato l’assessore regionale all’Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia Massimo Garavaglia, incontrando i giornalisti a margine dei lavori del Consiglio regionale. “Il Governo sostiene che i 2,3 miliardi di tagli alla sanità sono stati concordati come le Regioni? Non è vero, ha aggiunto Garavaglia, perché questi tagli sono stati fatti con la Legge di Stabilità fatta dal Governo”.

 

Mantovani e Romeo: avanti con il nuovo presidio per la salute di Vimercate.

“Il progetto per realizzare una nuova sede dei servizi sociosanitari per la città di Vimercate prosegue secondo il protocollo sottoscritto il luglio scorso tra Azienda Ospedaliera di Vimercate e l’ASL di Monza e Brianza. Regione Lombardia è infatti pronta a destinare a questa importante opera le risorse necessarie affinché sia data concreta attuazione al progetto. In questo modo realizzeremo già nei fatti gli obiettivi della riforma sanitaria in discussione in Consiglio Regionale: un nuovo presidio per la salute dove l’integrazione tra ospedale e territorio garantirà una presa in carico più adeguata alle necessità dei cittadini - utenti”. Così dichiara Mario Mantovani, assessore alla Salute di Regione Lombardia commentando l’avanzamento del programma per la conversione dell’ex ospedale di via Cereda. Il progetto. Il 17 luglio 2014 il direttore generale dell’AO Desio e Vimercate ed il direttore dell’ASL Monza e Brianza avevano infatti sottoscritto un protocollo d’intesa per la ristrutturazione e l’adeguamento dell’edificio di via Cereda al fine di centralizzare i servizi sociosanitari oggi sparsi in più sedi in un’unica realtà più funzionale ed accessibile. Ad oggi il programma di intervento, definito dalle due Aziende, prevede la sistemazione del primo e secondo piano per l’allocazione delle attività oggi dislocate sul territorio; il terzo piano potrà invece essere destinato a reparto per subacuti quale attività che va a completare l’offerta integrata tra ospedale e territorio. Le risorse. L’ipotesi progettuale elaborata originariamente dall’ASL prevedeva 4 milioni di euro per mettere in campo la prima parte dell’intervento, a cui avrebbe fatto seguito la seconda fase per un totale di 7 milioni di euro; compatibilmente con lo strumento realizzativo più idoneo che sarà individuato dalle Aziende in modo condiviso, Regione Lombardia è in grado di destinare tali risorse che potranno essere impegnate non appena il Governo ne renderà possibile l’utilizzo: tali somme sono infatti già stanziate nel bilancio regionale per il 2015 (cap. 7628) ma al momento bloccate dalle norme contenute nella Legge di Stabilità che per penalizzare le regioni in disavanzo finiscono per penalizzare anche gli investimenti in regioni virtuose come la Lombardia. Le prossime tappe. Nei prossimi mesi l’ASL di Monza e Brianza e l’Azienda Ospedaliera di Vimercate faranno pervenire l’ipotesi progettuale definitiva tra loro condivisa, ivi incluso lo strumento realizzativo individuato dalle stesse Aziende. Non appena sarà approvata tale ipotesi, Regione sarà nelle condizioni di assegnare i finanziamenti necessari fermo restando il superamento dei vincoli nazionali oggi esistenti. E’ ragionevole pensare che entro la fine del 2015 sarà definitivamente finanziato l’intervento, dando concreto avvio a ciò che la riforma sociosanitario sta prevedendo.

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