Block Notes n. 5, febbraio 2015

 
Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di M. Oliviero, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle agenzie di stampa regionali
Linee guida regionali ai piani di zona: cosa ne pensano gli ambiti lombardi?
Nuovi requisiti per le unità d’offerta: quali connessioni con la riforma dei consultori?
Mantovani: Fondazione Monza Brianza per mamma e suo bambino fiore all’occhiello
Riforma sanità, Maroni:tempi rapidi per formulazione condivisa
Salute, Mantovani: Regione già opera secondo indicazioni Corte dei Conti
Negli ultimi 2 anni investiti oltre 800 milioni per comparto
Mantovani: ospedale di Casorate ridestinato ai nuovi bisogni di salute
Welfare, Cantù: 2,2 milioni per ‘Nasko’ e ‘Cresco’
Mantovani, a Bellano riabilitazione per infortunati sul lavoro
Falsa partenza della riforma della sanità
Eterologa fattibile e sicura
Risorse aggiuntive per le strutture sanitarie, il Pd chiede chiarezza

2. Dalle agenzie di stampa nazionali
 La Salute vara il “suo” Piano Anti Corruzione
 Convenzioni. Fimmg: “Siamo pronti allo sciopero nazionale dei medici di famiglia”
 Convenzione Mmg. Sisac contrattacca
 Convenzione Mmg. La Fimmg replica alla Sisac
 Appalti e terzo settore. Fp Cgil: “Contratto unico per tutta la filiera”
 Scuole specializzazione. Anche Lorenzin firma il decreto
 Nuovi Lea. Costeranno 415 mln in 2 anni
 Pronto soccorso affollati? Anaao: “Chiudiamoli”
 Tumori: Aiom, prevenire resta la carta vincente: le 10 regole d’oro
 Nuovi Lea, Lorenzin: “415 mln, cifra sostenibile”. Ed è scontro con i governatori

1. Dalle agenzie di stampa regionali
 Da “Lombardia sociale”: www.lombardiasociale.it
Lombardia Sociale è un progetto realizzato da IRS - Istituto per la ricerca sociale e promosso da Acli Lombardia, Caritas Ambrosiana, Confartigianato Persone, Confcooperative, Gruppo Segesta, FNP Cisl Lombardia, Fondazione Cariplo, Legacoopsociali, SPI Cgil Lombardia, UIL Pensionati, Auser Lombardia, Arci Lombardia. Per iscriversi alla newsletter: newsletter@lombardiasociale.it
Dalla newsletter I, del 4 febbraio 2015
Piani di zona. Gli indirizzi regionali per la nuova programmazione e le prime reazioni degli ambiti lombardi. Regole I contenuti delle regole per l’esercizio 2015 e l’applicazione del Vendor Rating per il sistema sociosanitario. Il punto di vista di Agespi. Disabilità Un commento alle linee guida alla programmazione zonale dal punto di vista della disabilità. Sperimentazioni. La messa a sistema delle azioni sperimentali sulle dipendenze croniche. Cosa indica l’esperienza fatta? RSA. I nuovi requisiti di appropriatezza e le ricadute sulle strutture. Consultori. I nuovi requisiti per l’esercizio e l’accreditamento e le possibili contraddizioni con la riforma dei consultori. Integrazione. In Lombardia si può: il caso delle cure palliative. Dati e ricerche. I fabbisogni standard nel sociale: risultati e prospettive per la Lombardia. Welfare regionale. Risorse regionali per il sociale: un tema controverso.

Linee guida regionali ai piani di zona: cosa ne pensano gli ambiti lombardi?
Prime reazioni dei territori al documento regionale per la programmazione sociale 2015-2017.
A fine anno sono state emanate dalla Regione le linee guida per la nuova programmazione zonale. Un documento atteso dai territori, arrivati ormai a scadenza della quarta edizione della programmazione zonale.
http://www.lombardiasociale.it/2015/02/02/linee-guida-regionali-ai-piani-di-zona-cosa-ne-pensano-gli-ambiti-lombardi/
Le linee guida regionali per i nuovi piani di zona. Dgr n.X/2941 del 19 dicembre 2014 “Approvazione del documento “Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e le comunità. Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2015-2017”:
http://www.lombardiasociale.it/wp-content/uploads/2015/01/dgr-2941.pdf

Nuovi requisiti per le unità d’offerta: quali connessioni con la riforma dei consultori?
Un commento alla dgr 2569/2014 in riferimento ai servizi consultoriali.
Come impattano le indicazioni regionali sulla definizione di nuovi requisiti per l’esercizio e l’accreditamento sui servizi consultoriali? Che connessioni hanno queste indicazioni con la complessiva riforma di questi servizi? L’articolo tematizza alcuni nodi irrisolti e questioni ancora poco chiare.
http://www.lombardiasociale.it/2015/01/27/nuovi-requisiti-per-le-unita-dofferta-quali-connessioni-con-la-riforma-dei-consultori/?c=punti-di-vista

 Da “Lombardia Notizie”, Notiziario della giunta regionale
Dal notiziario del 20 gennaio 2015
Lombardia. Riforma sanità, Maroni:tempi rapidi per formulazione condivisa.
“Accetto contributi da parte del ministro della Salute, ma noi partiamo dalla nostra proposta, per definire la riforma del Sistema socio-sanitario lombardo. La prossima settimana, quando alcuni partiti della Maggioranza avranno presentato le loro proposte, riunirò di nuovo il Tavolo di Maggioranza e arriveremo in tempi rapidi a una formulazione condivisa anche dal partito del ministro Lorenzin”.

Dal notiziario del 21 gennaio 2015
Salute, Mantovani: Regione già opera secondo indicazioni Corte dei Conti.
Negli ultimi 2 anni investiti oltre 800 milioni per comparto.
“Negli ultimi due anni Regione Lombardia ha investito complessivamente oltre 800 milioni di euro in Sanità e, cosa ancor più rilevante, nel solo 2014 ha destinato 220 milioni di euro di risorse proprie per Poliambulatori, Ambulatori comunali ASL, Presidi Territoriali Ospedalieri (P.O.T.) e ammodernamento del parco tecnologico. Si tratta di uno sforzo particolarmente significativo che sta ad indicare il costante impegno della Giunta Maroni per migliorare ulteriormente un modello sanitario che è già sinonimo di qualità”. Lo dice il vice presidente e Assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani che ritorna sui dati resi noti ieri dalla Corte dei Conti in relazione all’analisi finanziaria 2013. Il messaggio della Corte dei Conti - Nel quadro tracciato dalla Corte dei Conti emergono in modo preoccupante i tagli inferti al comparto sanitario da parte dello Stato centrale e, contestualmente, viene evidenziata la necessità che, almeno una parte di queste risorse, sia recuperata e destinata in investimenti infrastrutturali, soprattutto in ambito territoriale e tecnologico. È quanto Regione Lombardia sta già facendo da tempo, basti pensare che all’interno dei 220 milioni di euro di risorse regionali, oltre 50 milioni di euro sono stati riservati all’ammodernamento del parco tecnologico dei nostri Ospedali, mentre con 20 milioni di euro è stata finanziata la positiva esperienza dei POT (Presidi Ospedalieri Territoriali) che sarà ulteriormente estesa nel corso del 2015 e altri 5 milioni di euro sono stati investiti per la gestione dei Poliambulatori delle ASL. Dunque, più innovazione e ancora maggiori servizi sanitari ai cittadini sul territorio”. Regioni virtuose da premiare. “A fronte di questi numeri, conclude Mantovani, diventa ancor più importante che lo Stato incoraggi e salvaguardi quelle Regioni come la Lombardia che si sono dimostrate virtuose e con i conti in ordine, tutelando in primis la loro autonomia organizzativa in materia sanitaria”.

Dal notiziario del 22 gennaio 2015
Mantovani: ospedale di Casorate ridestinato ai nuovi bisogni di salute.
“Regione Lombardia ha ammesso 11 progetti che ha ritenuto attuabili in via prioritaria e immediata, proprio nell’ottica di offrire ai cittadini nuovi modelli da avviare su tutto il territorio lombardo: il progetto del Presidio Ospedaliero Territoriale di Casorate Primo è oggetto di attente valutazioni e potrebbe essere attuato dopo la necessaria ristrutturazione della struttura ospedaliera. Questi piccoli ospedali vanno ridestinati affinché possano fornire tutte le risposte sanitarie adeguate ai nuovi bisogni emergenti di salute e che sempre più spesso riguardano gli anziani e i cronici”. Così affermando il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani ha spiegato quale sarà il futuro del Presidio Ospedaliero “Carlo Mira” di Casorate Primo, che “Per la sua collocazione si conferma, ha precisato l’assessore alla Salute, un punto strategico per l’offerta sanitaria delle comunità locali. E oggi, la crescente e nuova domanda di salute si pone non solo e più per il tema delle acuzie, ma sempre più per il momento pre e post ospedaliero”. L’ospedale offre infatti sia reparti di degenza riabilitativa generale e geriatrica e sub acuta, sia un servizio di radiologia oltre a un poliambulatorio di anestesia e terapia del dolore, di dialisi ad assistenza limitata, dermatologia, oculistica, odontostomatologia, ortopedia e traumatologia, otorinolaringoiatria, pneumologia, psichiatria, fisiatria ed urologia. Mario Mantovani ha inoltre visitato i locali del nuovo centro dialisi sottolineando ai giornalisti: “confido di poterlo inaugurare al più presto. Sarà un centro moderno e attrezzato con 9 poltrone”. A proposito della struttura sanitaria di Casorate l’assessore alla salute ci ha tenuto a ricordare che vi afferiscono “non solo abitanti di Casorate, ma anche molti residenti della intera provincia di Pavia, molti dei quali anziani affetti da patologie croniche, che interessano circa il 35% della popolazione. Un dato significativo che sensibilizza Regione Lombardia a incentivare percorsi assistenziali ad hoc verso quei pazienti affetti da patologie che per definizione non guariscono, ma possono essere curate”.

Dal notiziario del 23 gennaio 2015
Welfare, Cantù: 2,2 milioni per ‘Nasko’ e ‘Cresco’. L’assessore: presa in carico con progetti personalizzati.
Uno stanziamento di 2,2 milioni di euro per garantire lo sviluppo, il consolidamento, il potenziamento e la messa a sistema delle misure di sostegno alla maternità ‘Nasko’ e ‘Cresco’ per il 2015. E’ quanto prevede una delibera, approvata oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari opportunità Maria Cristina Cantù. Nasko. È destinato alla donne residenti in Lombardia da almeno due anni, che rinuncino all’interruzione volontaria di gravidanza e che abbiano un Isee fino a 9.000 euro per nucleo familiare composto da più di una persona e fino a 15.000 euro per una donna sola gravida. Prevede un contributo massimo di 3.000 euro, erogato in base a un progetto personalizzato, per un massimo di 18 mesi, cosi suddiviso: 100 euro per i primi sei mesi antecedenti al parto; 200 euro per i dodici mesi post parto. Cresco. Questa Misura è rivolta alle madri con un figlio da 0 a 12 mesi, residenti in Lombardia da almeno due anni, con un Isee fino a 9.000 euro per nucleo familiare. Prevede un contributo mensile di 75 euro, fino a un massimo di 12 mesi, per un totale di 900 euro. Un ulteriore contributo di 75 euro è previsto per le beneficiarie che abbiano fatto la scelta dell’allattamento al seno. Piena tutela per persone fragili. “Si tratta di un provvedimento che ha una logica fortemente proattiva, ha spiegato l’assessore, in cui l’intervento economico di sostegno si accompagna a progetti personalizzati di presa in carico per tutelare appieno le condizioni di bisogno delle persone fragili. Queste persone chiedono di essere supportate non soltanto con il contributo economico, ma con una serie di interventi di natura sociale e socio-sanitaria”. Valorizzazione consultori e Cav. “Con la delibera varata oggi , prosegue l’assessore, viene dunque avviato l’iter di una serie di interventi per una presa in carico mirata alle specifiche fragilità della maternità e paternità correlate a condizioni di bisogno socio-sanitario, quali, ad esempio, problemi di natura psichiatrica, l’abuso di sostanze lecite e illecite in termini di dipendenza, i parti plurigemellari, le gravi disabilità o anche il caso drammatico della morte del piccolo. Prevediamo anche una forte valorizzazione dei Consultori pubblici e privati accreditati, nella logica evolutiva dei Centri per la famiglia, e dei Centri di aiuto alla vita, che rappresentano un importante e qualificato punto di riferimento, di accompagnamento e tutela delle fragilità”. Attento monitoraggio. La delibera definisce le modalità per assicurare la copertura economica e lo sviluppo delle Misure ‘Nasko’ e ‘Cresco’ per il 2015, che saranno oggetto di attento monitoraggio, anche in riferimento all’impatto che deriverà dall’implementazione della Misura nazionale ‘Bonus bebè’, che prevede contributi per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno. Riparto risorse. Sarà compito della Direzione generale Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari opportunità ripartire le risorse disponibili tra le Asl, in base a precisi parametri (numero delle donne residenti, numero dei nati vivi). Il 60 per cento dello stanziamento complessivo (1,32 milioni di euro) è destinato a ‘Nasko’ e il 40 per cento (880.000 euro) a ‘Cresco’. Nel provvedimento è inoltre previsto espressamente che, in sede di assestamento di Bilancio, gli stanziamenti per queste misure potranno essere integrati laddove necessario.

Dal notiziario del 30 gennaio 2015
Mantovani, a Bellano riabilitazione per infortunati sul lavoro.
“L’Ospedale di Bellano non chiude”. Così ha esordito il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani incontrando le autorità locali e i giornalisti nella sala riunione dell’Ospedale Riabilitativo “Umberto I” di Bellano, presidio dell’Azienda Ospedaliera di Lecco. Mantovani si è recato nella struttura ospedaliera dopo aver visitato, poche ore prima, il ‘G.B. Mangioni Hospital’ di Lecco. La struttura conta 56 posti letto accreditati e ospita pazienti dimessi dall’ambito neurologico e ortopedico, prevalentemente provenienti dagli altri Presidi dell’A.O. (Lecco e Merate). Da circa un anno nell’ospedale trova collocazione “transitoria” anche la Comunità di Riabilitazione Psichiatrica (CRA), un centro psico sociale e un centro diurno. Per questi ultimi Regione Lombardia ha reso disponibile proprio nei giorni scorsi un prestigioso immobile di sua proprietà in pieno centro a Lecco facendosi carico dei costi della ristrutturazione. No alla chiusura dei piccoli ospedali. L’assessore ha spiegato che le indicazioni ministeriali sono quelle di chiudere gli ospedali con meno di 60 posti letto, ma ha rilanciato con forza il diritto all’autonomia decisionale di Regione Lombardia che, oltre ad avere i bilanci in regola, ha un’organizzazione sanitaria d’eccellenza, che salvaguarda anche i piccoli ospedali delle aree montane o lacustri, come nel caso di Bellano. “Piccoli ospedali - ha aggiunto l’assessore - che devono rivedere la loro mission e sono soggetti a piani di ridestinazione in funzione delle nuove esigenze sociali legate anche alla cronicità e all’età che avanza. L’ospedale di Bellano continuerà e sarà un Pot per quanto concerne la sua vocazione per le attività di riabilitazione”. In valutazione il Pot. A questo proposito l’assessore alla Salute Mantovani, complimentandosi per la forte umanizzazione presente nel Presidio, possibile anche grazie alle ridotte dimensioni e alla lungodegenza che favorisce forte relazioni umane tra pazienti e operatori, ha rassicurato annunciando che Regione Lombardia sta “valutando il progetto per la sperimentazione di un Presidio Ospedaliero Territoriale, presentato nei mesi scorsi dall’A.O., che prevede la riqualificazione di 14 posti letto con l’obiettivo di sperimentare modelli innovativi di presa in carico della cronicità (l’ASL di Lecco è una delle aree di sperimentazione del progetto regionale CReG)”. Centro di riabilitazione. Inoltre il vice presidente della Regione Mantovani ha sottolineato che “nell’ambito della convenzione sottoscritta tra Regione Lombardia e Inail, sono in corso approfondimenti per definirne una specifica a livello aziendale volta a garantire prestazioni riabilitative presso il Presidio di Bellano, necessarie al recupero dell’integrità psicofisica dei lavoratori infortunati o tecnopatici, anche ai fini del loro reinserimento socio-lavorativo”. L’assessore, infine, ha confermato che “al fine di integrare sempre più il Presidio dentro il contesto aziendale, in analogia a quanto fatto rispetto al Presidio di Merate, dal 15 febbraio prossimo sarà operativo un quotidiano servizio-navetta di collegamento con il Presidio di Lecco, dedicato ai pazienti e ai loro parenti e ai dipendenti. A breve le stanze di degenza del Presidio di Bellano saranno anche per la prima volta dotate anche di televisori”.

Dal notiziario del 3 febbraio 2015
Lombardia. Mantovani: Fondazione Monza Brianza per mamma e suo bambino fiore all’occhiello.
“Proprio ieri ho incontrato i vertici della Fondazione Monza Brianza per la Mamma e il suo Bambino e insieme abbiamo concordato di promuovere al più presto un tavolo territoriale, così da affrontare e risolvere le problematiche, recentemente emerse, riguardanti i rapporti con l’Ospedale San Gerardo”. Lo ha dichiarato il Vice Presidente e Assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani rispondendo in aula, questa mattina, al ‘question time’ dedicato all’Ospedale San Gerardo di Monza. Eccellenza lombarda da sostenere. “La Fondazione con il suo nuovo centro ormai pronto, dedicato alla cura dei bambini leucemici, è un centro all’avanguardia che accoglie piccoli pazienti provenienti da tutta Europa. Un fiore all’occhiello per la Regione che merita di essere sostenuto e incoraggiato nella sua meritoria opera di cura e ricerca”. L’Assessore alla Salute ha proseguito soffermandosi sulla situazione del cantiere dell’ospedale brianzolo. “La previsione di conclusione dei lavori della prima fase, fissata per il prossimo 12 febbraio, ha assicurato Mantovani, secondo quanto comunicato da Infrastrutture Lombarde SpA, potrà essere rispettata poiché l’intervento sta procedendo a pieno ritmo, con una presenza media quotidiana nell’ultimo mese di 328 persone impegnate nel cantiere, con punte di oltre 400. Auspico che l’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza e Ilspa (Infrastrutture Lombarde Spa) possano congiuntamente affrontare e superare le criticità di natura strettamente tecnica che sono emerse nel corso dei lavori con l’unico obiettivo di rispettare il crono programma stabilito”.

 Da “Settegiorni PD”, newsletter del gruppo PD al Consiglio regionale
È uscito il n. 298 del 16 gennaio 2015
Falsa partenza della riforma della sanità. Il progetto di legge non passa l’esame del nuovo regolamento: la giunta lo riapprova.
La riforma della sanità targata Maroni non nasce sotto una buona stella. La prova è la brutta figura fatta dal centrodestra mercoledì scorso, quando non è stato possibile incardinare il provvedimento perché non era rispondente al nuovo regolamento del Consiglio, entrato in vigore il primo gennaio. I rilievi non erano da poco: mancava la relazione tecnico contabile e il testo non era scritto in forma di modifica del testo unico esistente. Un fatto che ha comportato la marcia indietro del presidente della commissione Fabio Rizzi e il ritorno in giunta per le modifiche e la nuova approvazione. Ma ridurre tutto quanto a un pur spettacolare infortunio tecnico non renderebbe ragione alla realtà. Il tema decisivo, infatti, è la contrarietà palese di NCD, i cui assessori si sono astenuti, sia la prima sia la seconda volta, dal votare in giunta il provvedimento. Non solo: anche l’assessorato sarebbe molto indispettito dal modo di operare di Maroni, sia nella persona dell’assessore, il forzista Mario Mantovani, di fatto esautorato, sia dei tecnici, a partire dal direttore generale, che avrebbero lavorato ad un testo diverso vedendosi poi scavalcati dalla “bozza Rizzi”. E infine c’è Forza Italia, che ha annunciato in settimana di avere un proprio testo di riforma, evidentemente tenuto nel cassetto come arma di ricatto. In attesa della rassegnazione in commissione, Maroni ha deciso di convocare un tavolo politico con le forze di maggioranza per appianare le divergenze, ma anche questo fatto contribuisce a raccontare il quadro di confusione, tanto da far parlare il segretario Alessandro Alfieri di “dilettanti allo sbaraglio” e di “gestione superficiale di una riforma tanto importante”. “Ora si blocca tutto - ha spiegato - e non sarà facile per Maroni trovare un nuovo punto di equilibrio con una maggioranza sempre più divisa. E intanto i lombardi continuano ad essere alle prese con gli stessi problemi”. “La maggioranza è implosa e con queste condizioni la riforma della sanità rischia di non essere incardinata mai” - aggiunge Carlo Borghetti, mentre per Sara Valmaggi “la maggioranza è divisa non solo su questioni formali, ma anche sul metodo di lavoro con cui procedere”.

Eterologa fattibile e sicura. Approvata all’unanimità dal Consiglio una risoluzione del PD.
Preso atto che è stato istituito il registro nazionale di cellule riproduttive a scopi di procreazione medicalmente assistita, dove sono registrati tutti i soggetti ammessi alla donazione, il Consiglio regionale martedì sera ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata da Sara Valmaggi , con la quale si chiede di formalizzare i contenuti della relazione prodotta dal gruppo di lavoro regionale per l’attivazione, il monitoraggio e il controllo delle indicazioni contenute nell’apposta delibera approvata dalla giunta regionale il 12 settembre scorso, una volta che questa sarà stata sottoposta alla commissione “Sviluppo sanità”. Il registro nazionale di cellule riproduttive a scopi di procreazione medicalmente assistita appena istituito dal Ministero, era stato sollecitato nella risoluzione approvata il 19 novembre scorso in Commissione sanità, su proposta sempre di Valmaggi. “Con questa risoluzione- afferma la vicepresidente - il Consiglio si impegna a rendere la fecondazione eterologa, anche nella nostra regione dove si è scelto di metterla a totale carico dei cittadini, fattibile e sicura. E questo è un passo avanti per il quale ci siamo battuti. La necessità, finora elusa dalla Regione, è anche quella di incentivare le donazioni. I dati dimostrano che in Italia mancano i donatori e questo rende ovviamente difficile la fecondazione. Tra poche settimane, comunque, Maroni non potrà tirarsi indietro di fronte alle scelte che saranno imposte dal ministero della Salute, quando inserirà nei Lea anche l’eterologa. Pertanto, conclude Valmaggi, il provvedimento discriminatorio lombardo non avrà più senso”.

È uscito il n. 300 del 30 gennaio 2015
Risorse aggiuntive per le strutture sanitarie, il Pd chiede chiarezza.
Martedì in Aula question time per chiedere conto all’assessore di quante e quali siano le strutture che ne hanno beneficiato. L’assessore Mantovani spieghi secondo quali criteri sono state assegnate le risorse alle strutture socio-sanitarie. Lo chiede in una interrogazione a risposta immediata che sarà presentata durante la prossima seduta, la vicepresidente del Consiglio, Sara Valmaggi che spiega: “Con un delibera del luglio scorso la giunta ha stabilito i criteri di copertura economica di alcune funzioni svolte da strutture socio sanitarie pubbliche e private non coperte da tariffe predefinite. La delibera prevedeva che l’aumento delle risorse non potesse essere superiore al 40% rispetto al 2012. Questo per garantire equità distributiva e per rispettare i vincoli di spesa”. In realtà, se si confrontano i fondi destinati ad alcune strutture nel 2013 con quelli del 2012 si vede chiaramente che superano di molto la soglia del 40%. Basti ricordare la Casa di cura privata Igea, che fa riferimento alla Asl di Milano. A Igea nel 2012 sono stati assegnati 532 mila euro, nel 2013 più di 1 milione e700 mila euro. “A Mantovani - conclude Valmaggi - chiediamo quante e quali siano le strutture che hanno beneficiato di un incremento di funzioni non tariffate superiore del 40% rispetto all’anno precedente e quali siano le ragioni di queste scelte”.

Dalle agenzie di stampa nazionali
 Da “Quotidiano Sanità”: www.quotidianosanita.it
Dalla Newsletter del 1° febbraio 2015.
La Salute vara il “suo” Piano Anti Corruzione. Ecco gli obiettivi: dalla tutela del dipendente che segnala illeciti alle incompatibilità.
Predisposto il Piano 2015/2017. Tra gli interventi la rotazione del personale, l’individuazione delle aree a rischio corruzione. Gli incarichi extra-istituzionali e la partecipazione a commissioni di concorso.
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=25713&fr=n
Il piano: http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=1823972.pdf

Dalla Newsletter del 2 febbraio 2015.
Convenzioni. Fimmg: “Siamo pronti allo sciopero nazionale dei medici di famiglia”.
“No a cancellazione libertà di scelta del medico. Il territorio non sia organizzato come l’ospedale”. Il sindacato denuncia “l’atteggiamento di boicottaggio della Sisac del tavolo del rinnovo dell’Acn” e minaccia lo sciopero. Ogni segreteria regionale chiederà incontro urgente ai singoli Governatori. Il 28 marzo verrà presa la decisione finale.
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=25721&fr=n
La mozione Fimmg: http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=3839494.pdf

Convenzione Mmg. Sisac contrattacca: “Ma quale stallo, è la Fimmg che non vuole aprire le trattative”. Intervista a Franco Rossi.
Dopo la minaccia dello sciopero della Fimmg interviene il presidente della struttura delegata dalle Regioni al rinnovo delle convenzioni. “Le accuse della Fimmg sono strumentali. Nessuno vuole limitare libertà di scelta del medico”. E “nessuno pensa al modello ospedaliero”. Il problema “è che si mettono in discussione i principi della legge Balduzzi. Senza novità politiche, da Comitato settore non possiamo convocare nessuno”.
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=25739&fr=n

Dalla Newsletter del 3 febbraio 2015.
Convenzione Mmg. La Fimmg replica alla Sisac: “Vogliono un medico di famiglia dipendente di serie B e senza garanzie”. Intervista al vice segretario nazionale Silvestro Scotti.
“Non è vero che siamo noi a non voler trattare”. Sul tavolo ci sono due visioni opposte che al momento appaiono inconciliabili. “Se passasse quella che ci è stata proposta, dice Scotti, i cittadini troveranno solo le strutture, i medici di famiglia non ci saranno più”. “Impossibile proseguire trattative con chi ha questa visione rigida e univoca”.
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=25767&fr=n

Appalti e terzo settore. Fp Cgil: “Contratto unico per tutta la filiera e limitare le esternalizzazioni”.
Le proposte nel corso di un convegno che si inserisce all’interno della campagna ‘Salviamo la Salute’. Cecilia Taranto, segretario nazionale Fp Cgil, durante la sua relazione, ha lanciato l’allarme: “Nel sociale troppe attività sono state esternalizzate dalle Pubbliche Amministrazioni. Ciò ha diminuito la produttività e aumentato la corruzione”.
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=25756&fr=n
La relazione: http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=3063146.pdf

Dalla Newsletter del 4 febbraio 2015.
Scuole specializzazione. Anche Lorenzin firma il decreto. Un anno in meno per un terzo dei corsi. Il testo del provvedimento.
Dopo il Ministro dell’Istruzione oggi anche il Ministro della Salute ha controfirmato il decreto di riordino delle scuole di specializzazione di Medicina. Previsto anche l’accorpamento di 5 scuole e la soppressione di quelle di Medicina aeronautica e spaziale e di Odontoiatria clinica generale. In tutto restano 55 specializzazioni.
Il testo del decreto: http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=4652571.pdf

Nuovi Lea. Costeranno 415 mln in 2 anni. Lorenzin al Senato: “Un lavoro poderoso. Le Regioni non sprechino l’occasione e risparmino su altre voci di spesa. Non sulla sanità”.
“Se invece decidono di rinunciare a 2 mld della sanità è una loro libera scelta, ma nessuno glielo ha imposto”. Così il ministro della Salute in audizione sui nuovi Lea. “E’ stato fatto un lavoro poderoso, si tratta di un’occasione unica per sbloccare situazioni ferme ormai da 15 anni”. Annunciata collaborazione con il ministro Poletti su integrazione assistenza socio-sanitaria
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=25784&fr=n

 Da “Il Sole 24 ore Sanità”
Dalla Newsletter del 3 febbraio 2015
Pronto soccorso affollati? Anaao: “Chiudiamoli” “La soluzione al sovraffollamento dei Pronto Soccorso è semplice: chiudiamoli”. È la provocazione lanciata dall’Anaao Assomed. “È inaccettabile, sostiene il sindacato, che Regioni e Aziende sanitarie continuino a dare “la colpa” all’influenza, non ancora arrivata al picco, e al flop della vaccinazione, piuttosto che prendere atto di una realtà, non solo stagionale e non solo delle regioni “meno virtuose”, che è il prodotto dei tagli di posti letto e di personale effettuati in tutti gli ospedali pubblici, del nord, del centro e del sud del Paese”.
http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/lavoro-e-professione/2015-02-02/pronto-soccorso-affollati-anaao-122224.php?uuid=Ablpih5K

Dalla Newsletter del 4 febbraio 2015
Tumori: Aiom, prevenire resta la carta vincente: le 10 regole d’oro.
Ogni anno a più di 12 milioni di persone viene diagnosticato un tumore e 7,6 di queste muoiono. Se non si prenderanno iniziative concrete si arriverà a 26 milioni di nuovi casi - sostiene l’UICC (Unione Internazionale Contro il Cancro) - e a 17 milioni di morti entro il 2030, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. In Italia i decessi per cancro sono in netto calo. In circa vent’anni (1996-2014) sono diminuiti del 18% fra gli uomini e del 10% fra le donne. Il numero di nuovi casi è sostanzialmente stabile: sono stati stimati 365.500 nel 2014 (erano 366mila nel 2013, 364mila nel 2012 e 360mila nel 2011): 196.100 (54%) negli uomini e 169.400 (46%) nelle donne. Il merito è da ricondurre anche alle campagne di prevenzione tuttavia il fattore di rischio più importante, il fumo di sigaretta, risulta ancora troppo diffuso. Un terzo degli italiani under 35 è tabagista. La prevenzione rimane lo strumento più efficace per combattere i tumori, vivere bene e più a lungo.
http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/medicina-e-scienza/2015-02-03/tumori-aiom-prevenire-resta-191422.php?uuid=Ab5Ata6K

Dalla Newsletter del 5 febbraio 2015
Nuovi Lea, Lorenzin: “415 mln, cifra sostenibile”. Ed è scontro con i governatori sul taglio del Fondo: per la ministra “nessuno lo ha chiesto”, ma Chiamparino replica: “Scelta obbligata”.
Giornata di confronto a tutto campo tra la ministra Lorenzin e le Regioni. In mattinata è stato presentato il documento che introduce i nuovi livelli essenziali di assistenza. La cifra sull’aggiornamento, inizialmente stimata in 470 mln è stata ridimensionata a 415 mln dalla Lorenzin che l’ha definita “una cifra sostenibile”. Di qui un botta e risposta che è durato tutto il pomeriggio. Dapprima il veneto Luca Coletto, coordinatore degli assessori regionali, che ha puntualizzato: “Con o senza la revisione dei Lea, se non ci saranno aumenti di tasse sarà difficile sopperire al taglio di questi due mld del Fondo”. Ma la risposta della ministra è stata secca: “Nessuno ha detto che le Regioni devono tagliare 2 mld”. Chiamate in causa, le Regioni per bocca del presidente Chiamparino replicano a Lorenzin: “Rinuncia a incremento fondo non è una scelta, ma decisione obbligata”
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