L'Eco di Bergamo
sezione: ECONOMIA data: 2013-05-03

Dalla Regione 60 milioni per le imprese Industria e sindacati: aspettiamo i fatti

Subito risorse per far nascere nuove realtà, rendere più attrattivo il territorio e aiutare la ricerca Barcella: «Interventi tempestivi per i primi 100 giorni, ma occorre anche sostenere il credito» Fabio Florindi La situazione delle imprese lombarde e bergamasche è drammatica e dalla Regione arriva un piano che prevede un miliardo di investimenti entro fine anno per cercare di rilanciare l'economia. Intanto però la stragrande maggioranze delle oltre 86 mila imprese bergamasche soffre una crisi senza precedenti. Tra i settori più in difficoltà, nel 2012, le costruzioni (-3% di imprese rispetto al 2011), le attività manifatturiere (-1,9%) e quelle immobiliari (-0,5%). E tra le imprese artigiane le cose vanno anche peggio: -3,5% le costruzioni e -2,1% le attività manifatturiere. Per scuotere l'economia, dunque, il Pirellone ha pensato a un pacchetto di interventi sostanziosi, di cui 60 milioni nei prossimi due mesi. Si tratta di una serie di azioni a sostegno delle imprese (90 milioni entro fine anno) e di oltre 850 milioni di euro nel campo del credito, attraverso un accordo con la Banca europea di investimenti (298 milioni) e di un accordo (ancora da formalizzare) con Anci e Finlombarda che permetta di liberare 500 milioni di crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. Lo voci più importanti, all'interno dei 90 milioni, sono finalizzate a: stimolare la nascita di nuove imprese (25 milioni); favorire l'aggregazione e l'internazionalizzazione (5,5 milioni); incrementare l'attrattività del territorio (19 milioni); sostenere la ricerca e l'innovazione (16 milioni). Alla presentazione del piano erano presenti il vicegovernatore e assessore alla Salute, Mario Mantovani (Pdl), e l'assessore alle Attività produttive Mario Melazzini (Pdl). «L'obiettivo primario - spiega Mantovani - resta il lavoro. La disponibilità immediata di 60 milioni è un segnale forte per le nostre imprese». Melazzini ha aggiunto che «la Regione vuole liberare risorse per le imprese e creare strumenti per far crescere le Pmi». Ottimista il segretario della Cisl regionale, Gigi Petteni. «Con la Regione - ha detto - abbiamo iniziato un percorso che è partito col piede giusto». Adesso però «di volta in volta vogliamo vedere i risultati». E sui provvedimenti del Pirellone per sostenere le imprese, il segretario spiega: «Il cantiere sta partendo, ma è un cantiere complicato». Più duro il commento di Fulvia Colombini, responsabile del mercato del lavoro nella segreteria regionale Cgil: «Mi sembra che ci sia un effetto annuncio che tende a creare l'idea che ci siano molti soldi da mettere, ma occorrono i contenuti, altrimenti restiamo all'effetto annuncio». Il problema, secondo l'esponente Cgil, è «dare sostegni alle imprese che si impegnano a creare lavoro nei prossimi mesi», perché «la vera emergenza sono la disoccupazione e gli ammortizzatori sociali che stanno finendo». Il presidente di Confindustria Lombardia, Alberto Barcella, dà un «giudizio complessivamente positivo anche se adesso bisognerà vedere i futuri passi», confermando che «Confindustria è disponibile a collaborare con la Giunta Maroni perché se la Lombardia riesce a ripartire ha un effetto traino per tutto il Paese». Barcella in particolare, apprezza «la celerità con cui sono stati presi impegni per 60 milioni per i primi 100 giorni». Certo, «per la politica economica lombarda sono una goccia nel mare, ma è importante siano utilizzati nel modo giusto». Bisogna «concentrare le risorse nei settori propulsivi di una vera crescita», in particolare sono necessari «finanziamenti a ricerca e innovazione, è importante il sostegno al credito e un organico intervento a favore del sistema dei confidi, fondamentale per la crescita delle Pmi».

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