Cigs in deroga, diecimila le domande ferme
Più di 57mila lavoratori lombardi senza un soldo dall'inizio dell'anno

07 giugno 2013 
La situazione in Lombardia si presenta drammatica perché non ci sono le risorse per coprire gli ammortizzatori in deroga del primo semestre 2013. Ad affermarlo è Fulvia Colombini, della Segreteria della CGIL Lombardia dopo aver valutato i dati appena forniti dalla Regione. Dall'1 gennaio al 31 maggio, sono pervenute 12.504 domande di cassa in deroga per 67.633 lavoratrici e lavoratori, per un totale di risorse da impegnare corrispondente a circa 266.000.000 euro. A marzo erano state autorizzate 2.102 domande (prima tranche del Governo Monti), per 10.486 lavoratori, per un totale di 56.000.000 euro circa (più o meno il 17% del fabbisogno). Giacciono in attesa di autorizzazione regionale 10.402 domande, che interessano 57.231 lavoratori e prevedono una spesa pari a circa 210.000.000 euro. Di queste domande, 7.740, per 40.416 lavoratori sono pronte da decretare; quelle in istruttoria sono 2.662 e riguardano 16.815 lavoratori. 

"A giugno - afferma la sindacalista - avremo a disposizione 42.000.000 di euro (seconda tranche Governo Monti), con i quali sarà possibile decretare 1.500 domande per 7.000 lavoratori (dato stimato). Risultano completamente scoperte le domande fino al 31 maggio, che sono circa 9.000 per 50.000 lavoratori e per 160.000.000 di euro; per queste non sappiamo quando e se sarà possibile far partire la decretazione. A queste domande - e a questi lavoratori - dovranno aggiungersi le altre che presumibilmente arriveranno ancora entro il 30 giugno, che possiamo stimare in un numero di mille per 10.000 lavoratori. Si calcola che per il primo semestre potrebbero rimanere scoperti oltre 60.000 lavoratori. Rispetto alle risorse decretate dal governo Letta, non si sa ancora nulla tranne che sono insufficienti, sia in termini quantitativi, sia per i nuovi meccanismi di decretazione e rendicontazione introdotti dal Ministero del lavoro nei confronti delle Regione e di Inps".

A fronte di questi drammatici dati - continua Fulvia Colombini - è chiaro che la situazione non può essere risolta solo al tavolo lombardo, anche se il Presidente Maroni e l’Assessore Aprea dovrebbero farsi valere di più al tavolo nazionale, e mettere a disposizione quei meccanismi di anticipazione sociale generalizzata che ci hanno promesso dal mese di marzo e che fino ad oggi sono rimasti inattuati. Alla Lombardia vengono riconosciute solo il 17% delle risorse nazionali, mentre il sistema produttivo lombardo vale un quarto del sistema produttivo nazionale.

Per la Cgil Lombardia oggi non ci sono le condizioni politiche ed economiche per rinnovare l’accordo per i successivi sei mesi, perché, con le regole attuali, qualunque intesa risulterebbe del tutto inesigibile, come lo è già rispetto al primo semestre.

E’ necessario un atto di responsabilità - conclude la Segretaria della CGIL Lombardia - per continuare a garantire a lavoratori e imprese gli ammortizzatori in deroga con gli attuali criteri, almeno ancora per tutto il 2013, data la condizione di crisi che si sta aggravando sempre di più. 

Facciamo appello al Governo, alla Regione Lombardia, alla Conferenza delle Regioni affinché si trovino le soluzioni adeguate per mettere veramente al centro dell’agenda politica il lavoro”.

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies