www.rassegna.it 28 novembre 2013

Lombardia: Cgil, forte allarme per cig in deroga nel 2014

"La cassa in deroga verrebbe pesantemente ridimensionata a 8 mesi di durata per il 2014 e a 12 mesi complessivi per il biennio 2014/2015. Anche la mobilità in deroga sarebbe fortemente ridotta. Le ricadute in Lombardia di questi provvedimenti sarebbero disastrose". A lanciare l’allarme sono Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia, e Fulvia Colombini della segreteria, dopo aver letto la bozza di decreto che il Ministro del lavoro Giovannini ha presentato ieri alle Regioni, senza averla minimamente discussa con le parti sociali.

"Attualmente - spiegano i sindacalisti - utilizzano la cassa in deroga circa 80.000 lavoratori e lavoratrici lombarde e si può stimare che un terzo di loro si verrebbero a trovare, nel corso del 2014, senza la possibilità di continuare a utilizzare l’ammortizzatore sociale. Si incasserebbero 25.000 licenziamenti nel giro di pochi mesi, senza nessuna certezza di ripresa del lavoro e dell’economia. Anche per la mobilità in deroga, che in Lombardia è destinata a coloro che non hanno diritto ad altro sostegno al reddito e che ha una durata di 18 mesi, si prevedono riduzioni. 

Il Governo, aggiungono Baseotto e Colombini, "con questo provvedimento, ridimensionerebbe di oltre un terzo il fabbisogno economico per gli ammortizzatori in deroga per il prossimo anno. Nel 2013 questo fabbisogno ammonta a 3 miliardi, contro 2 miliardi e 600 milioni destinati; per il 2014 il Ministro Giovannini ha intenzione di destinare 1 miliardo e 600 milioni: le cifre parlano da sole".

La necessità del Governo di controllare l’esborso finanziario "è capibile, ma non è accettabile un taglio così netto che si riverserà su lavoratori e lavoratrici che perderanno il posto di lavoro, con la magra prospettiva di pochi mesi di ulteriore sostegno al reddito".

"Chiediamo al Governo di fermarsi, concludono i due dirigenti della Cgil, di convocare immediatamente le parti sociali e di ridiscutere l’intero provvedimento, tenendo anche in considerazione che dopo 5 anni di accordi regionali, (diversi tra di loro, perché la struttura produttiva nel nostro paese è diversificata) non si può con un colpo di spugna cancellare tutto questo. E per di più il provvedimento, annunciato fin dallo scorso aprile, arriva alla fine dell’anno, con gli accordi regionali in scadenza il prossimo 31 dicembre. Più che un provvedimento ci sembra un ricatto - conclude la Cgil lombarda -. Cgil Cisl Uil hanno già indetto manifestazioni regionali per il 14 dicembre e questo sarà uno dei temi caldi della nostra mobilitazione".

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