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Quale Welfare serve al Paese?

Un convegno a Milano

28/11/2013 
Nella Sala Gonfalone del Palazzo Pirelli, a Milano, si è svolto oggi (28 novembre) il convegno organizzato dalla CGIL Lombardia e dalla Funzione Pubblica regionale dal titolo. 'Quale Welfare in Lombardia'. In vista delle scelte da fare e di un quadro nazionale dove il dibattito sulle risorse per il welfare e per la sanità in particolare sta diventando centrale, la Cgil spinge per l'apertura di un vero tavolo di confronto sia con la Regione, sia con gli altri enti locali e con il mondo della ricerca. E il convegno è stato l'occasione per presentare le proposte concrete e le linee guide sulle quali muoversi.

Un Welfare che sia di qualità, universalistico, efficiente ed efficace, radicato nel territorio, che garantisca equità nell’accesso, appropriatezza delle prestazioni, tutela delle componenti più fragili e valorizzazione delle professioni. “In particolare - spiega Melissa Oliviero della segreteria regionale CGIL con la delega alle politiche del welfare - si tratta di spostare verso il territorio il centro dell'attenzione (che ora si concentra soprattutto nelle strutture ospedaliere) : si tratta poi di avere attenzione ai bisogni che si esprimono nel territorio, anche per quanto riguarda per esempio alle diverse cronicità sanitarie. Ed è necessario integrare gli interventi sanitari con quelli sociali e sociosanitari nello specifico. Il tutto all'interno di un riequilibrio generale del rapporto tra privato e pubblico, uscendo da una logica di penalizzazione di quest'ultimo”. Durante il convegno si è discusso anche del tema centrale della programmazione che fa capo alla Regione, mentre si richiede una maggiore equità nella gestione dei ticket sanitari.

Le conclusioni sono state affidate al segretario confederale della CGIL, Vera Lamonica, che ha voluto sottolineare la necessità di rinnovare il welfare partendo direttamente dalle esigenze della società, un welfare, appunto, che sia capace di rispondere davvero ai bisogni del Paese. Un welfare e interventi sociali dunque che non possono più essere considerati residuali, mentre il sindacato ribadisce la necessità primaria di difendere il sistema pubblico nazionale in un contesto politico dove si parla continuamente di spending review, anche se il governo sembra per ora escludere il ricorso a tagli lineari nella sanità secondo schemi di intervento che si sono visti in passato.

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