la Repubblica 5 agosto 2010

DECRETO RONCHI

Moratti: “L’acqua resterà pubblica”
Regione assediata dai referendari

In giunta regionale oggi solo una comunicazione “Sventato il tentato blitz di agosto”

di STEFANO ROSSI

La protesta sotto il Pirellone
"L'acqua di Milano rimarrà pubblica". Il sindaco Letizia Moratti annuncia le sue intenzioni alla libreria Verdi, mentre sceglie i libri per le vacanze. Interpellata dai cronisti, precisa che "dovremo aspettare di vedere la delibera", vale a dire il provvedimento con cui la Regione approverà il progetto di legge sulla privatizzazione del servizio idrico (acquedotti, fognature, depuratori). "Lavoreremo con la Regione", si affretta ad aggiungere la Moratti ma conferma: "L'acqua di Milano rimarrà pubblica".

Una dichiarazione resa nelle stesse ore in cui era in corso, davanti al Pirellone, il presidio dei Comitati per l'acqua pubblica, che la accolgono con soddisfazione: "Ci fa molto piacere - dice Roberto Fumagalli, vicepresidente del comitato italiano per il Contratto mondiale sull'acqua - che il sindaco confermi con le sue parole la presa di posizione del suo consiglio comunale, che lo scorso aprile la invitava a mantenere il servizio idrico fino al 2027. Ed è giusto, perché a Milano la gestione pubblica è all'avanguardia, con le tariffe più basse d'Europa".

Protesta al Pirellone

Al presidio gli organizzatori stimano la partecipazione di un migliaio di persone. Magari sono un po' meno ma rappresentano i 237mila lombardi che hanno firmato per il referendum (un milione e 400mila in Italia, un record). Sono presenti i consiglieri del Pd, di Rifondazione, di Sinistra Libertà Ecologia, i Verdi, il Popolo viola, i grillini del Movimento 5 stelle ("una rappresenta proprio l'acqua pubblica"), la Cgil.

Il Pd rivendica una "mezza marcia indietro" della Regione. I consiglieri Arianna Cavicchioli e Fabrizio Santantonio hanno incontrato l'assessore Marcello Raimondi: "L'assessore si è accorto che la bozza di progetto di legge non piaceva all'Anci e all'Unione delle Province, perciò invece della bozza presenterà alla giunta una comunicazione con le linee guida della legge". Raimondi conferma che si limiterà a una informativa ma aggiunge: "Non ho mai detto che avrei presentato una legge, non c'è nessuna marcia indietro. Sto semplicemente seguendo un percorso trasparente con Anci e Upi".

Acqua pubblica e indipendente

Il cammino per l'accelerazione decisa da Formigoni (tutte le altre Regioni sono ferme, in attesa delle decisioni sul referendum e il ricorso alla Corte costituzionale) sembra però andare in salita. Al presidio è passato Davide Boni, presidente leghista del Consiglio regionale: "Ci ha garantito - spiega Fumagalli- che la posizione del partito è quella di Attilio Fontana, presidente di Anci Lombardia". Fontana ha espresso "perplessità" sulla privatizzazione dell'acqua. Ora l'ostacolo della Moratti.

"Formigoni voleva fare il ladro di polli, agendo all'ombra delle ferie di agosto, prevedendo già "eventuali variazioni tariffarie" a danno dei cittadini nella bozza di legge", dice Luciano Muhlbauer (Prc). "Adesso convochi invece un tavolo discutendo di investimenti per migliorare le infrastrutture delle reti idriche", conclude Rosalba Cicero, segretaria lombarda Cgil Filctem, sigla competente per l'energia
 

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